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volume 21, numero 3, 2006

Microbiologia Medica 236

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PREVALENZA DI INFEZIONE DA CMV, EBV E HHV8 NELLE MALATTIE INFIAMMATORIE INTESTINALI

1Costa C.,1 Bergallo M.,2 Lavagna A.,2 Daperno M.,

1Sidoti F.,2 Pera A.,1 Cavallo R..

1 Dip. di Sanità Pubblica e Microbiologia, S.C.D.U. Virologia,

Università di Torino;

2 Divisione di Gastroenterologia, A.S.O. Ordine Mauriziano, Torino

Introduzione. L’eziologia delle malattie infiammatorie

intestinali (IBD) - m. di Crohn (CD) e rettocolite ulcerosa (UC) - è tuttora sconosciuta. Recentemente è stato ipotiz-zato il ruolo delle infezioni virali, in particolare da Herpesviridae, nello sviluppo e nel decorso delle IBD. L’infezione da CMV non riconosciuta e non trattata risul-ta significativamente associarisul-ta a refratrisul-tarietà alla terapia steroidea nell’UC. EBV sembra coinvolto nella patogene-si di una parte dei linfomi non-Hodgkin che patogene-si sviluppano nei pazienti con IBD, mentre non sembra significativa-mente associato allo sviluppo di K rettocolico. Secondo altri autori, invece, EBV e CMV a livello intestinale non rivestirebbero alcun ruolo e sarebbero solo “spettatori innocenti”. Non sono tuttora stati effettuati studi sulla pre-valenza di infezione da HHV-8 nelle IBD.

Scopo. Indagare in modo prospettico la prevalenza di

infezione da CMV, EBV e HHV-8 nelle biopsie coliche e nel sangue di pazienti con IBD in fase attiva.

Materiali e metodi. Sono stati reclutati 18 pazienti

con-secutivi con IBD in fase attiva (11 CD, 7 UC) sottoposti a colonscopia. Sono stati prelevati in contemporanea cam-pioni bioptici di mucosa colica nelle aree di infiammazio-ne attiva e campioni ematici. E’ stata effettuata l’estrazio-ne di DNA e RNA ed i geni di CMV, EBV e HHV-8 sono stati ricercati mediante PCR quantitativa-competitiva (QC-PCR). I risultati sono stati correlati con dati clinici, ematochimici e grado di attività di malattia endoscopica (EDA).

Risultati. La QC-PCR per CMV era positiva in 2

cam-pioni bioptici (1 CD, 1 UC; 11%) e 1 ematico (6%) di un terzo paziente con CD. La QC-PCR per EBV era positiva in 10 campioni bioptici (5 CD, 5 UC; 56%, in 3 casi con alta carica virale) e 0 campioni ematici. HHV-8 era nega-tivo in tutti i campioni. Dati clinici, ematochimici ed EDA non differivano significativamente tra casi positivi e nega-tivi.

Conclusioni. La localizzazione colica di EBV è

frequen-te sia nella CD sia nell’UC, ma non sembra associata ad infezione sistemica. Il riscontro di CMV sia a livello coli-co sia ematicoli-co è inferiore a quanto precedentemente ripor-tato. Nessuno dei due virus sembra coinvolto nella pato-genesi delle complicanze delle IBD, sebbene siano neces-sari ulteriori studi di follow-up a lungo termine e su una popolazione più ampia. Come atteso, HHV-8 non è stato rilevato in questi pazienti.

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CARATTERIZZAZIONE DELLA RISPOSTA ANTICORPALE EBV SPECIFICA IN PAZIENTI CON CARCINOMA NASOFARINGEO INDIFFERENZIATO (UCNT)

Pin E., Crepaldi C., D’Andrea M., Marus A., Bortolin M.T., Pratesi C., Zanussi S., ^Bidoli E.,Tedeschi R., De Paoli P. S.O.C. di Microbiologia-Immunologia e Virologia,

^Epidemiologia, Centro di Riferimento Oncologico, IRCCS, Via Pedemontana Occidentale, 12-33081- Aviano (PN) - Italy

Introduzione. UCNT è un tumore maligno endemico nel

Sud-Est Asiatico e raro in Occidente, strettamente corre-lato con EBV e l’utilizzo di marcatori sierologici EBV specifici rappresenta un utile strumento nell’approccio diagnostico. Questo studio valuta la performance analitica di dosaggi sierologici basati su antigeni virali litici e latenti, allo scopo di studiare la reattività anticorpale e definire nuovi marcatori nella diagnosi UCNT in una popolazione dove la patologia non è endemica.

Metodi. Settantotto pz UCNT, provenienti da tutta Italia,

seguiti dall’Oncologia dell’Istituto, sono stati studiati al tempo pre-terapia. È stata valutata la reattività anticorpa-le IgA anti EA+EBNA1 mediante ELISA (Bio-chek), IgG e IgA verso ZEBRA mediante ELISA basato su peptide sintetico corrispondente all’epitopo immunodominante; la risposta immunitaria verso LMP-1 è stata valutata con metodica western-blot basata su estratto proteico da linea cellulare BJA-B. In tutti i pz è stata eseguita, di routine, la sierologia IgG EBNA ed EA, IgM VCA (ELISA, Biotest) e la viremia sierica EBV (Real-Time TaqMan PCR).

Risultati. Buona sensibilità riscontrata verso i nuovi

mar-catori EBV, con una sieroreattività per LMP1 pari a 38% (IgG) e 32% (IgA) ; nessun pz ha evidenziato IgA ZEBRA mentre 61% era IgG positivo. Sensibilità (68%) e specifi-cità (88%) IgA EBNA1+EA nella nostra casistica sono state valutate mediante curva ROC. La combinazione di più marcatori aumenta la sensibilità: EA+EBNA-1 IgA con LMP-1 IgG (95%), con ZEBRA IgG (95%), con EBV DNA (95%) o con LMP-1 IgA (92%), o LMP-1 IgG con ZEBRA IgG (72%). Infine, le positività sierologiche EA e ZEBRA assieme alla quantificazione di EBV DNA sugge-riscono una probabile riattivazione virale.

Conclusioni.

1) Possibile ruolo di LMP1 come marcatore nella diagno-si e follow-up di pz UCNT;

2) Valutazione IgA utile in pz a rischio UCNT o con dia-gnosi clinica difficile;

3) La combinazione di dosaggi sierologici e molecolari offre una valutazione laboratoristica completa e utile a supportare la clinica UCNT.

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