1. FONDAMENTI DI CALCOLO TENSORIALE 1.1 Basi vettoriali non ortogonali
Siano a , bdue vettori non paralleli con origine in O, siano x ,yle componenti scalari di un generico vettore vrispetto a tale base, il vettore vsarà dunque scritto nella forma:
1.2 Basi orto – normali
Si dice base orto – normale quella formata da tre vettori e1, e2, e3di lunghezza unitaria (normalizzati) tra loro ortogonali.
= =
= + +
= 3
1 3 3 2 2 1 1
i vi i vi i
v v
ve e e e e
v
N.B. gli indici ripetuti si intendono sommati
N.B. gli indici non ripetuti si dicono “liberi” e non sono sommati
1.3 Prodotto scalare
In una base qualunque:
Siano v e udue vettori aventi origine in O, e siaϑl’angolo formato tra i due vettori.
Si definisce prodotto scalare la seguente quantità scalare:
( )ϑ ucos v u v =⋅
Nella base orto – normale eiil prodotto scalare diventa:
≠
= =
=
⋅ i j
j i
ij j
i 0
δ 1 e e
ij =
δ indice di Kroneker
3 3 2 2 1
1u vu vu
v u v u v u
v u
vi i⋅ j j = i j i⋅ j= i j ij= i i= + +
=
⋅u e e e e δ
v N.B.
i i
i= ⋅ =v
⋅e e v
v ovvero la componente di vlungo l’asse i
1.4 Prodotto vettoriale In una base qualunque:
Siano v e udue vettori aventi origine in O, e siaϑl’angolo formato tra i due vettori.
Si definisce prodotto vettoriale la seguente quantità vettoriale w:
( )
u v u v
w= × = sinϑ
=
= w
w versore di wentrante o uscente dal foglio in base alla regola della mano destra b
a v=x +y
Nella base orto – normale eiil prodotto scalare diventa:
=
×
−
=
×
=
×
1 3 2
2 3 1
3 2 1
e e e
e e e
e e e
( 2 3 2 3) (1 1 3 1 3) (2 1 2 1 2) 3 3
2 1
3 2 1
3 2 1
e e
e e
e e e e e e v
u uv vu uv vu uv vu
v v v
u u u v
u v
ui i× j j = i j i× j= = − − − + −
=
×
1.5 Prodotto tensoriale o Diade
3 3 3 3 2 3 2 3 1 3 1 3 3 2 3 2 2 2 2 2 1 2 1 2 3 1 3 1 2 1 2 1 1 1 1
1 ee ee ee ee ee ee ee ee ee
e e e e v
u =ui ivj j=uivj i j=uv +uv +uv +uv +uv +uv +uv +uv +uv
Per eseguire il prodotto si tiene fisso un indice e si variano gli altri di volta in volta.
Lo stesso prodotto può essere espresso in forma matriciale:
[ ]=
3 3 2 3 1 3
3 2 2 2 1 2
3 1 2 1 1 1
v u v u v u
v u v u v u
v u v u v u v ui i
N.B. in generale: uv ≠vu
1.6 Legge di trasformazione da una base ad un’altra e matrice di rotazione
Questa legge permette di trovare la relazione che lega le componenti del vettore v scritto sulla base
{ }ej rispetto a quelle dello stesso vettore scritto sulla base { }ek
=
k k
j j
v v e
v e il vettore è invariante rispetto alla base, cambiano solo le sue componenti
a) Da { }ej →{ }ek
( )
( )
( )
( )
( )
( + + )= + +
⋅
+ +
= + +
⋅
+ +
= + +
⋅
=
⋅
= + +
= + +
⋅
= + +
= + +
⋅
= + +
= + +
⋅
=
⋅
⋅
=
⋅
3 3 2 3 2 1 3 1 3 3 3 2 2 1 1 3
3 3 2 2 2 1 2 1 3 2 3 2 2 1 1 2
3 3 2 1 2 1 1 1 3 1 3 2 2 1 1 1
3 33 3 32 2 31 1 3 3 2 2 1 1 3
2 23 3 22 2 21 1 3 3 2 2 1 1 2
1 13 3 12 2 11 1 3 3 2 2 1 1 1
v v v v
v v
v v v v
v v
v v v v
v v v
v v v v v v v
v v v v v v v
v v v v v v v v
v v
j j i
k k i
j j i k k i
α α α
α α α
α α
α
δ δ δ
δ δ δ
δ δ δ
e e e e
e e e e
e e e e e e
e e e e
e e e e
e e e e e e
e e e e
Infatti: ei⋅ej = eiejcosα =1⋅1⋅cosα =αij
j j
i i v
v =α [ ] [ ][ ]v = R v =
3 2 1
3 3 2 3 1 3
3 2 2 2 1 2
3 1 2 1 1 1
3 2 1
v v v v
v v
α α α
α α α
α α α
b) Da { }ek → { }ej
ij i k jk
i i j k k j
v v
v v
α
δ =
⋅
=
⋅ e e e
e
ij i
k v
v =α [ ]v =[ ]RT [ ]v =
3 2 1
3 3 3 2 3 1
2 3 2 2 2 1
1 3 1 2 1 1
3 2 1
v v v v
v v
α α α
α α α
α α α
N.B. La matrice Rdi rotazione è ortogonale ovvero gode della seguente proprietà: R =−1 RT N.B. Il valore scalare αij =cos( )ij e viene detto coseno direttore.
{ }e →i { }e'j
( ) ( ) ( )
( ) ( ) ( )
( )
( )
−
−
−
′ =
′
+
−
−
=
−
=
−
′ =
− +
= +
= +
′=
2 1 2
1
2 1
1 2
2
2 1
2 1
1
2 cos cos
cos 2 cos
2 cos cos sin
cos
cos 2 cos
sin cos
v v v
v
v v
v v
BC DC v
v v
v v
AB OA v
ϑ π ϑ
π ϑ ϑ
ϑ π ϑ
ϑ ϑ
π ϑ ϑ
ϑ ϑ
1.7 Diadica
Si tratta della somma di più diadi: D=ab+cd+...
- Prodotti Diadica –Vettore:
( ) ( ) ( )
( ) ( ) ( )
( ) ( ) ( )
( ) v ( ) ( ) diadicadiadica
vettore
v
vettore
→
× +
×
=
× +
=
×
→ +
=
× +
×
= +
×
=
×
→
⋅ +
⋅
=
⋅ +
=
⋅
→
⋅ +
⋅
= +
⋅
=
⋅
v d c v b a cd ab v D
wd ub d c v b a v cd ab v D v
v d c v b a cd ab v D
d c v b a v cd ab v D v
- Prodotto scalare tra Diadi:
ab⋅cd=( )b⋅cad=λad
- Doppi prodotti scalari e vettori tra Diadi:
( )( ) ( )( )
( )( )
( )( ) diade
vettore
vettore
scalare
→
=
×
×
=
→
=
×
⋅
=
→
=
⋅
×
=
→
=
⋅
⋅
=
××
×⋅
×⋅
⋅⋅
vu d b c a cd ab
u d b c a cd ab
v d b c a cd ab
d b c a cd
ab λ
1.8 Tensore
Def. ( )1 : Operatore lineare che applicato ad un vettore, restituisce un altro vettore:
u Tv =
Def. ( )2 : Entità composta dall’insieme di tre vettori ti, tali che nel passaggio dalle coordinate xi alle coordinate xi seguono la legge di trasformazione: ti =αijtj
3 3 2 2 1
1e t e te
t e t
T= i i= + + (*)
Ognuno dei vettori ti ha tre componenti:
3 33 2 32 1 31 3 3
3 23 2 22 1 21 2 2
3 13 2 12 1 11 1 1
e e e e t
e e e e t
e e e e t
T T T T
T T T T
T T T T
p p
k k
j j
+ +
=
=
+ +
=
=
+ +
=
=
(**)
Quindi andando a sostituire le espressioni della (**) nell’espressione (*) ottengo:
3 3 33 2 3 32 1 3 31 3 2 23 2 2 22 1 2 21 3 1 13 2 1 12 1 1
11ee ee ee ee ee ee ee ee ee
e e
T=Tij i j=T +T +T +T +T +T +T +T +T
j i ij i
ie Tee
t
T= = → =
3 2 1
33 32 31
23 22 21
13 12 11
3 2 1
e e e t
t t
T T T
T T T
T T T
→
=
=
=
2
1 j
j ij j ij
i Te Te
t
- Un tensore è invariante rispetto al sistema di riferimento utilizzato: variano solo le sue componenti, quindi una qualsiasi legge scritta in forma tensoriale è valida in ogni sistema.
- Un tensore è sempre una matrice ma non è vero il viceversa.
- Il prodotto scalare di una diade per un vettore è un tensore (infatti restituisce un vettore):
( )ab v a( )b v a v
D⋅ = ⋅ = ⋅ =λ
- La matrice di rotazione Rè un tensore infatti restituisce un vettore:
Rv
v = , vj=αjkvk
- Ordine del tensore: è il numero di indici liberi (non sommati)
1.9 Legge di trasformazione delle componenti dei tensori al passaggio da una base ad un’altra Da { }ej →{ }ek
n mn j m
ij i T
T =α α
1.10 Tensori simmetrici ed emisimmetrici
ji
ij T
T = Tensori simmetrici
ji
ij T
T =− Tensori emisimmetrici
Ogni tensore può essere scomposto nella somma di una parte simmetrica e di una parte emisimmetrica:
(ij ji) (ij ji)
ij T T T T
T = + + −
2 1 2
1
1.11 Campi Tensoriali
Ad ogni istante e ad ogni punto dello spazio a n – dimensioni corrisponde un tensore definito.
( )P,t φ
φ= Campo scalare
( )P,t v
v = Campo vettoriale
( )P,t
T
T = Campo tensoriale
Se t=0 il campo è detto stazionario.
1.12 Pseudo Tensore di Ricci
Assegnati due vettori v , u ne facciamo il prodotto vettore:
=
=
j j
i i
u v
e u
e v
⋅ →
=
⋅
=
×
=
×
=
×
=
k ij j i k
ij j i j i j i j j i i
u v
u v u
v u v
e e
w
e e e
e u v w
ijk ij ijk j i
k vu D
w = ε = ε
( )
( )
→
→
−
→
=
valore stesso lo hanno essi di più o due ovvero 1,2,3 di ne permutazio una
sono non valori i se 0
3,2,1,3,2 1,2,3
di dispari ne permutazio una
sono valori
i se 1
1,2,3,1,2 1,2,3
di pari ne permutazio una
sono valori
i se 1
i,j,k, i,j,k, i,j,k, εijk
L’operatore di Ricci trasforma una diatica in un vettore.
1.13 Prodotto misto E’ uno scalare
ijk k j i k k j i
ijvu ⋅w =vu wε
=
⋅
×u w e
v
[ ]
3 2 1
3 2 1
3 2 1
w w w
u u u
v v v
=
×
⋅u w v
[v w] w [ ]u v v [w u]
u⋅ × = ⋅ × = ⋅ ×
1.14 Doppio prodotto vettoriale
[v w] v(u w) ( )wu v
u× × = ⋅ − ⋅
1.15 Operatore vettoriale gradiente
∇
∇∇
∇=∇iei
Se la base è orto – normale
- Gradiente dello scalare: ∇∇∇∇
∂
∂
∂
∂
∂
∂
∂ =
=∂
∇
=
3 2 1
x x x xi i i i
φ φ φ φ φ
φ e e
- Divergenza (scalare): ∇∇∇∇
3 3 2 2 1 1
x v x v x v v v
vj j i j ij i i
i
i ∂
+∂
∂ +∂
∂
=∂
∇
=
∇
=
⋅
∇
=
⋅v e e δ
- Rotore (vettore): ∇∇∇∇
3 2 1
3 2 1
3 2 1
v v
vx x x
v vj j i i i j i
i ∂
∂
∂
∂
∂
= ∂
×
∇
=
×
∇
=
×
e e e e e e e
v
1.16 Operatore scalare di Laplace Se la base è orto – normale
∇
∇∇
∇⋅∇∇∇∇ 2
3 2 2 2 2 2 1 2 2
x x
i x
j i ij j j i
i ∂
+∂
∂ +∂
∂
=∂
∇
=
∇
∇
=
∇
⋅
∇
= φ δ φ φ φ φ φ
φ e e
1.17 Teorema di Gauss generalizzato
V
∇
∇∇
∇
∂
⊗
=
⊗
V
dS
dV n
∇
∇∇
∇ = Operatore gradiente
= Qualunque campo vettoriale in V
n = Versore della normale nel punto generico della frontiera ∂V V = Dominio chiuso della frontiera ∂V
⊗ = Operazione generica di prodotto (scalare, vettoriale, tensoriale)
V
∇
∇∇
∇
∂
⋅
=
⋅
V
dS dV n v v
V
∇
∇∇
∇
∂
×
=
×
V
dS dV n v v
V
∇
∇∇
∇
∂
=
V
dS
dV φ
φ n
V
∇
∇∇
∇
∂
⋅
=
⋅
V
dS dV n T T
1.18 Derivata covariante
( ) ( ) ( )
λ
λ λ d
P P Q
d
v
v = v −
∇ lim→0
La derivata covariante è un tensore.
2. ANALISI DELLA TENSIONE 2.1 Modello del corpo continuo
Consideriamo un corpo continuo in equilibrio sotto l’azione di un sistema di forze di massa e di superficie: se si opera una sconnessione ideale con un pianoΠnle due porzioni V1 V2generatesi in generale, non saranno più in equilibrio, se ne deduce che le due porzioni V1 V2si scambiavano delle mutue azioni attraverso il piano Πncapaci di mantenere il corpo in equilibrio. Supponiamo che le risultanti di tali azioni siano:
- Forza: ∆Rn
- Momento: ∆Mn
Ammettiamo ora che esistano finiti i seguenti limiti: ( )n
n n
ASn R =S t
∆
∆
lim→0 lim0 =0
∆
∆
→ n
n
ASn S
M
Questa ipotesi permette di definire il modello di corpo continuo ovvero l’esistenza di un vettore sforzo nell’intorno di ogni punto P, di una qualsiasi sezione. Ciò permette di applicare la teoria infinitesima dell’Analisi allo studio dei corpi continui deformabili.
( )n
t = Vettore detto sforzo o tensione agente su ∆Sn nell’intorno del punto P.
{ }t( )n = Insieme di tutti gli sforzi agenti sulla stella dei piani di centro P è detto tensione nel punto P
2.2 Tensore degli sforzi (di Cauchy)
Si consideri ora un tetraedro elementare di volume dV con la faccia dSn giacente sul piano di sezione Πn, rispetto alla quale è stato definito il vettore sforzot( )n . Sulla faccia dSnagisce quindi un forza
( ) n
n dS
dR =tn (reazione all’azione di V2 su V1) mentre sulle tre facce coordinatedSjagiscono tre forze dRj =tjdSj(reazione all’azione del resto del continuo sulle rispettive facce dSj). Ne segue che su ogni faccia coordinata agisce un vettore sforzo t per j un totale di tre vettori sforzo ognuno di tre componenti: l’insieme delle componenti dei tre vettori sforzo danno origine al tensore di tensione Tij.
Si imponga ora l’equilibrio alla traslazione del tetraedro elementare sottoposto alle seguenti forze:
- ( )tndSn = Forza agente sulla superficie dSndi normale n - tjdSj = Forze agenti relativamente sulle tre facce dSj - f = Vettore di campo applicato al tetraedro
Equilibrio: dRn−dRj−fdV=0
(Le forze si intendono positive nella direzione positiva degli assi coordinati)
( )
( )j ( ) j j ( ) i( ) j ji
j
j j
T n t dSdh
dV dS dS
dV dS dS
=
⋅
=
⋅
=
≈
=
⋅
=
+
=
n n
n n
T n t t
e n t e
n f t t
3 0 1
Tensore degli sforzi: T =tjej
- Il teorema di Cauchy associa al vettore sforzo agente in P sulla superficie dS, i tre vettori sforzo agenti sulle rispettive superfici infinitesime coordinate di una terna ortonormale locale prefissata in P.
- Quindi in qualsiasi punto P interno al volume o giacente sulla sua frontiera (superficie di contorno), e ad ogni versore normale n uscente da P è associato il vettore sforzo unitario t( )n , agente sulla superficie dS di normale n e tale da soddisfare l’equazione t( )n =n⋅T;
- Ne segue che l’insieme {n ;t( )n} di tutti i t( )n associati ai vari nuscenti da P, determina lo stato di tensione in P.
- Per determinare lo stato di sollecitazione in un punto P sarà sufficiente determinare i vettori sforzo relativi alle tre facce coordinate in P e la legge di trasformazione delle coordinate consentirà di legare a tali vettori il vettore sforzo relativo a qualsiasi altro piano nel punto P.
mn jn im
ij T
T =α α
2.3 Significato delle componenti della Tensione
( )
ji j i
i ji j i i
n jn j i i
n mn jm j i i
n m mn j j i i
T n t
T n t
T n t
m j
T n t
T n t
=
=
=
=
=
⋅
=
⋅
=
e e
e e
e e
e e e e
T n tn
δ
gli indici nsono muti ovvero si sommano quindi posso dare loro il nome che voglio
Trovo la tensione agente nel punto generico P appartenente alla superficie dS1 coordinata all’asse 1della terna.
( ) ( ) ( ) ( )
3 13 2 12 1 11 1 1
1 1 1
e e e e t t
e t
e e e t
T e t
1 1 1 1
T T T T T
T
j j j ij i
j i ij
+ +
=
=
=
=
⋅
=
=
δ
Attuando la stessa operazione per gli assi restanti ottengo:
=
3 2 1
33 32 31
23 22 21
13 12 11
3 2 1
e e e t
t t
T T T
T T T
T T T
- Le nove componenti Tijdel Tensore di Cauchy sono costituite dalle componenti dei tre vettori sforzo agenti sulle facce coordinate.
- Pertanto la generica componente Tij del Tensore di Cauchy rappresenta la componente del vettore sforzo agente sulla faccia coordinata individuata dall’asse i normale ad essa e lungo la direzione
ema j− .
- Le componenti Tij aventi indici uguali (sulla diagonale) sono dette tensioni normali e vengono spesso indicate con la lettera σ .
- Le componenti Tij aventi indici diversi (fuori diagonale) sono dette tensioni tangenziali.
2.4 Equilibrio alla traslazione
Il volume infinitesimo V ′ di contorno ∂V ′ appartenente al volume Vsarà in equilibrio a traslazione se risulterà nulla la risultante delle forze agenti sia sul volume che sulla superficie:
fdV = Vettore delle forze di campo
( )ndS
t = Vettore sforzo
Poiché analizziamo il modello di continuo il simbolo di sommatoria è sostituito da quello di integrale:
0 R =
( ) + = → ⋅ + = →
∂′ ′
∂′ ′
GAUSS
CAUCHY 0
0
V V
V V
dV dS dV
dS f n T f
tn
′ V
∇∇∇
∇⋅ + =0
′ V
dV dV f T
Data l’arbitrarietà del volume infinitesimo V ′, l’integrale precedente è nullo se è nulla la funzione integranda:
∇
∇∇
∇⋅T+f=0
( ) 00
0 0
= +
∇
= +
∇
= +
∇
= +
⋅
∇
n n in i
n n n in i
n n n mn i im
n n n m mn i i
f T
f T
f T
f T
e e e
e e
e e e e δ
Affinché risulti nulla l’ultima equazione deve necessariamente risultare zero la relazione entro la parentesi poiché il versore è sicuramente un’entità non nulla.
=0 +
∇iTin fn
( )
=
=
∂ +
∂
in n i
n in i
T n t
f
x T 0
Le eq. ti=nnTin rappresentano le condizioni al contorno, il simbolo sopra – segnato sta ad indicare che quella forza che agisce sul volume infinitesimo è nota.