RISCHIO DA ESPOSIZIONE
AD AGENTI CHIMICI
Valutazione dei rischi.
Datore Lavoro
Determina, preliminarmente, la eventuale presenza
di agenti chimici pericolosi
Valuta anche i rischi
per la sicurezza e la salute dei lavoratori prendendo in
considerazione
• le loro proprietà pericolose;
• le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal responsabile
dell’immissione sul mercato tramite la relativa scheda di sicurezza;
• il livello, il tipo e la durata dell’esposizione;
• le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza degli agenti chimici, compresa la quantità;
• i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici;
• gli effetti delle misure preventive e protettive adottate;
• le conclusione tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria (se disponibili).
INGESTIONE ASSORBIMENTO INALAZIONE
Valutazione dei rischi.
Classificazione, etichettatura ed imballaggio.
Ad ogni Categoria di Pericolo è associato un SIMBOLO.
Alcune categorie non hanno un simbolo specifico e per convenzione gli viene associato quello che meglio descrive la gravità dell’effetto.
Esplosivo
Comburente
Nocivo
Irritante
Sensibilizzante
Pericoloso per l’ambiente Corrosivo
Altamente Infiammabile
Facilmente Infiammabile
Xn
F
C N
F+
O E
Xi R42 R43
T
Xn
Mutageni Cancerogeni
Repr. cat.1e2
cat.3 Mutageni
Cancerogeni Repr.
Tossico T
Altamente Tossico T+
Il processo di classificazione, pertanto, consiste nell’inserire una sostanza o un preparato in una o più categorie di
pericolo, attribuendo una o più corrispondenti frasi di rischio.
La classificazione, oltre ad avere implicazioni dirette per
altre disposizioni legislative, ha implicazioni sull’etichettatura dei prodotti.
Frasi di rischio
indicano la natura dei rischi e sono rappresentate da una serie di cifre precedute dalla lettera “R”
Consigli di prudenza
indicano le precauzioni di sicurezza da adottare e sono rappresentate da una serie di cifre precedute dalla lettera
Classificazione, etichettatura
ed imballaggio.
AMMONIACA ANIDRA
NATURA DEI RISCHI:
R10 - Infiammabile
R23 - Tossico per inalazione T - Tossico
CONSIGLI DI PRUDENZA:
S7/9 - Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato S16 - Conservare lontano da fiamme o scintille - Non fumare S38 - In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adatto
NUMERO CAS: 7664-41-7 NUMERO CEE: 007-001-00-
DITTA:………...5
INDIRIZZO:……….
Nome
Responsabile immissione sul mercato Simboli e indicazioni di pericolo
Frasi indicanti rischi specifici
Frasi indicanti consigli di prudenza
Numero CE o quantità nominale contenuto
Etichettatura: informazioni obbligatorie
Scheda di sicurezza
Per ogni sostanza o preparato pericolosi, immessi sul mercato, il fabbricante, l'importatore o il distributore deve fornire gratuitamente al destinatario che è l’utilizzatore professionale della sostanza o del preparato, su supporto cartaceo o magnetico, una scheda informativa di sicurezza in occasione o anteriormente alla prima fornitura.
La scheda di sicurezza è obbligatoria ai sensi del Decreto del Ministero della Sanità del 4-04-1997, emanato in attuazione del D.Lgs. n. 52 del 3/02/1997.
Permette agli utilizzatori di prendere i necessari provvedimenti per la tutela della salute e sicurezza sul luogo di lavoro.
Permette al datore di lavoro di determinare la presenza sul luogo di lavoro di qualsiasi agente chimico pericoloso e di valutare l’eventuale rischio alla salute e sicurezza dei lavoratori derivante dal loro uso.
1. Identificazione della sostanza/preparato e della società/impresa 2. Identificazione dei pericoli
3. Composizione/informazione sugli ingredienti 4. Interventi di primo soccorso
5. Misure antincendio
6. Provvedimenti in caso di dispersione accidentale 7. Manipolazione ed immagazzinamento
8. Protezione personale/controllo dell'esposizione 9. Proprietà fisiche e chimiche
10. Stabilità e reattività
11. Informazioni tossicologiche 12. Informazioni ecologiche
13. Osservazioni sullo smaltimento 14. Informazioni sul trasporto
15. Informazioni sulla normativa 16. Altre informazioni
Scheda di sicurezza:
Pittogrammi
ESEMPI DI SOSTANZE
ESEMPI DI SOSTANZE
Pittogrammi
Agenti cancerogeni e mutageni
• Sono definiti agenti cancerogeni le sostanze e i preparati che, per inalazione, ingestione o
assorbimento cutaneo, possono provocare il cancro o aumentarne la frequenza.
• Sono definiti agenti mutageni le sostanze e i preparati che, per inalazione, ingestione o
assorbimento cutaneo, possono produrre difetti
genetici ereditari o aumentarne la frequenza.
Sostanze TOSSICHE (T)
Sono sostanze che a seguito di ingestione o inalazione o assorbimento attraverso la pelle possono essere causa di gravi danni alla salute ed anche di morte. Molte sostanze sono tossiche, tuttavia l'entità dei loro effetti sull'organismo dipende fortemente da alcuni fattori :
1. natura della sostanza;
2. quantità introdotta nell'organismo;
3. intervallo di tempo di contatto con la sostanza.
SOSTANZE CORROSIVE (C)
Sono quelle che esercitano azione distruttiva sui tessuti vivi e sulle attrezzature: evitare assolutamente il contatto con la pelle, gli occhi e la bocca. Rientrano in questa categoria tutti gli acidi e gli alcali concentrati più comuni:
esempio H2SO4, HNO3, HCl, HF, HClO4, NaOH, KOH, LiOH, CaO, NH3,...
E' obbligatorio l'uso degli occhiali di protezione, e dei guanti. Se sono volatili usare la cappa aspirante.
Vanno conservate in recipienti chiusi e di materiale in ogni caso opportuno. Ad esempio NaOH si conserva in recipienti di plastica e non di vetro che viene intaccato.
Sostanze CORROSIVE (C)
Sostanze NOCIVE (Xn) e IRRITANTI (Xi)
SOSTANZE NOCIVE (Xn)
In seguito ad inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo provocano danni limitati. E' necessario seguire le prescrizioni riportate nelle etichette e seguire le indicazione date per l'uso delle sostanze corrosive.
SOSTANZE IRRITANTI (Xi)
Possono provocare reazioni infiammatorie ed allergiche in seguito a contatto con la pelle. E' necessario seguire le prescrizioni riportate nelle etichette e seguire le indicazione date per l'uso delle sostanze corrosive.
RISCHIO DA ESPOSIZIONE
AD AGENTI BIOLOGICI
Agente
Biologico
qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato,
coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare
infezioni, allergie o intossicazioni
Microrganismo
qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno in grado di riprodursi o trasferire materiale
genetico
Coltura cellulare
il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da
organismi pluricellulari
DEFINIZIONI (art. 267)
Oltre a
• VIRUS
• BATTERI
• FUNGHI
• ENDOPARASSITI Anche:
• prodotti dei microrganismi
• prioni (agenti causali del morbo della “mucca pazza”)
• prodotti cellulari di origine vegetale o animale (peli, forfore animali, fibre tessili)
• artropodi (insetti, zecche, acari della polvere, ecc.)
Agenti biologici
Probabilità che gli agenti biologici, venuti a contatto con l’uomo, provochino l’evento dannoso
(infezione/allergia/intossicazione)
Tale PROBABILITA’ dipende:
A) dall’agente biologico
B) dall’organismo ospite (uomo) C) dalla loro interazione
D) dall’ambiente in cui avviene l’incontro
Rischi biologici
I. Contatto
diretto (con persona malata)
indiretto (con oggetti o strumenti contaminati) II. Inalazione di goccioline di grandi dimensioni (droplet):
Rosolia, Orecchioni, Influenza, SARS, infezioni da streptococco
III. Inalazione di goccioline di piccole dimensioni (via aerea o tramite droplet nuclei)
Morbillo, Varicella
IV. Ingestione accidentale
V. Vettori esterni (zanzare, zecche, altri artropodi) VI. Via parenterale (puntura d'ago accidentale, taglio)
Rischi biologici
Modalità di trasmissione
AZIONE INFETTIVA:
Virus (influenzali, parainfluenzali, adenovirus, ecc., …..) Batteri (S. aureus, Legionella spp., ….)
Funghi (Aspergillus fumigatus,…)
Parassiti (Acantamoeba, Naegleria fowleri,…) AZIONE ALLERGICA:
Batteri (Actinomyces., ….)
Funghi (Aspergillus spp., Penicillium spp.,…)
Artropodi (Dermatophagoides farinae, D. pteronyssinus,…) AZIONE TOSSICA
Prodotti e derivati dei microrganismi: endotossine, micotossine (Penicillium spp., Aspergillus versicolor, ecc.), 1-3 beta glucani (costituenti spore fungine)
Rischi biologici
Effetti sulla salute
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Disegno di N. Todaro
- Spazi di lavoro sufficientemente ampi
- Superfici lisce, di facile pulizia, impermeabili e resistenti - Efficace aerazione nei luoghi di lavoro chiusi
- Sistemi di condizionamento sottoposti a regolare manutenzione e pulizia - Microclima confortevole (T, UR, ricambi d’aria adeguati)
- Armadi separati per il vestiario civile e da lavoro - Docce, se il tipo di attività lo richiede
- Servizi igienici adeguati
- Evitare di mangiare, bere e fumare nei luoghi di lavoro
Regole generali
Polvere e sporco rappresentano un ottimo terreno di coltura.
N.B.: I disinfettanti NON sono agenti detergenti e ostacolano la rimozione dello sporco. Vanno usati solo dopo la pulizia.
Sanificazione: uso di detergenti per ridurre il numero di contaminanti batterici su oggetti e superfici. Una prima accurata detersione con acqua e detergente seguito da risciacquo è il sistema più semplice e valido
Disinfezione impedisce la proliferazione dei germi patogeni; non deve sostituire la sanificazione in quanto la presenza dello sporco sulle superfici protegge i microrganismi dal contatto diretto con il disinfettante, inattivandolo e rendendo inutile la procedura.
Rischi biologici
Pulizia
• sterilizzazione
• disinfezione
• disinfestazione (contro artropodi)
• derattizzazione Sterilizzazione
Uccide tutte le forme di microrganismi e le spore batteriche (120°C per almeno 20 minuti in autoclave)
Disinfezione
Controllo dei microrganismi patogeni su una superficie o in un dato ambiente (con disinfettanti chimici: alcoli, perossido di idrogeno, tensioattivi, fenoli, aldeidi)
Rischi biologici
Sistemi di controllo dei microrganismi