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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L’AMBIENTE E IL TERRITORIO

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Testo completo

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II”

FACOLTÀ DI INGEGNERIA

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L’AMBIENTE E IL TERRITORIO

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IDRAULICA, GEOTECNICA ED AMBIENTALE

SINTESI DELLA TESI DI LAUREA

AVVIAMENTO E MONITORAGGIO DEL SISTEMA A BIODISCHI ALIMENTATO CON IL DIGESTATO DERIVANTE DAL TRATTAMENTO BIOLOGICO ANAEROBICO DEI REFLUI DI UNA AZIENDA ZOOTECNICA

BUFALINA

RELATORE CANDIDATO Ch.mo Prof. Francesco Pirozzi Gelsomino Monteverde matr. 518/31

CORRELATORE Ing. Luigi Frunzo

Anno Accademico 2010/2011

(2)

INTRODUZIONE

In questi anni si è prestata particolare attenzione all’inquinamento provocato da azoto proveniente da fonti agricole. Esso è un elemento essenziale per la fertilità del suolo, tuttavia nella forma solubile di nitrato può determinare il degrado delle acque, concorrendo all’eutrofizzazione, e così rappresentare un fattore di tossicità per animali e uomo.

Al fine di porre rimedio a questo problema, stanno avendo una più frequente applicazione in Italia, le iniziative volte alla realizzazione di impianti di trattamento dei reflui agro-zootecnici, principali responsabili dell’inquinamento da nitrati. L’elevata concentrazione di azoto e carico organico rende questi effluenti difficilmente trattabili sia da un punto di vista processistico che economico.

Particolare attenzione è volta ai trattamenti di tipo biologico, che pur presentando costi di gestione comunque elevati, garantiscono un minor dispendio economico rispetto ai processi chimico-fisici. La combinazione di tecniche di rimozione dei composti azotati con il processo di digestione anaerobica rappresenta una possibile soluzione al problema in quanto oltre alla riduzione dei costi di gestione dell’impianto, ottenuta tramite i ricavi economici provenienti dalla valorizzazione energetica del biogas, si ha l’abbattimento del carico organico di tipo carbonioso per via anaerobica, e di conseguenza un rapporto C/N più favorevole per un processo di nitrificazione/denitrificazione.

Per studiare questa problematica l’Università Federico II ha messo a punto un impianto pilota a scala reale di trattamento di reflui agro-zootecnici. L’impianto prevede una prima fase di digestione anaerobica e una seconda fase aerobica di rimozione dei composti azotati mediante l’utilizzo di tecnologie a biofilm(Fig1).

Figura 1 Biofilm adeso alla superficie dei dischetti costituenti il rotore biologico.

(3)

Il presente lavoro di tesi è incentrato sul monitoraggio dell’impianto durante la fase di start up; sono stati individuati e successivamente sottoposti ad analisi, nei differenti stadi dell’impianto, i parametri fondamentali di controllo del processo quali: i) TKN, ii) Azoto ammoniacale, iii) Azoto nitrico, iv) Azoto nitroso, v) Temperatura. Inoltre sono stati monitorati i seguenti parametri di gestione: i) Portata dell’influente; ii) Azoto totale dell’influente; iii) Azoto ammoniacale dell’influente.

In particolare si è focalizzata l’attenzione sugli andamenti delle concentrazioni dei vari composti azotati al fine di interpretare e valutare le evoluzioni del processo biologico, nonché l’efficienza depurativa del processo stesso.

EFFICIENZA

91,00%

92,00%

93,00%

94,00%

95,00%

96,00%

97,00%

98,00%

99,00%

31/12/2010 07/01/2011

14/01/

2011 21/01/

2011 28/01/2011

04/02/2011 11/02/

2011 18/02/

2011 25/02/2

011 04/03/2011

11/03/

2011 18/03/2011

25/03/2 011

01/04/2011 08/04/

2011 15/

04/2011 22/04/2011

29/04/2011 06/05/

2011 13/

05/2011 20/05/2011 Tempo [giorni]

Efficienza [%]

0,00 50,00 100,00 150,00 200,00 250,00 300,00

efficienza concentrazione efficienza massica Carico

Figura 2 Andamento dell’efficienze depurative dell’impianto al variare dei carichi di alimentazione.

Il monitoraggio dei parametri di controllo ha mostrato come l’impianto sia in grado di depurare il digestato dalla frazione azotata, garantendo elevate efficienze depurative (Fig2), sia in termini di differenze di concentrazioni tra ingresso e uscita dell’impianto che in termini di massa, valutate rispettivamente come di seguito::

 η

c

= 1-C

out

/C

in

· 100 Dove:

C

out

= concentrazione di azoto ammoniacale in uscita dalla fase 2

C

in

= concentrazione di azoto totale nell’influente.

(4)

 η

m

= 1-M

out

/M

n

· 100 Dove:

M

out

= gr/d di azoto ammoniacale in uscita dalla fase 2 M

in

= gr/d di azoto totale alimentati all’impianto.

Dai risultati ottenuti si evince che le efficienze più elevate si riscontrano a partire dal 27

aprile, sintomo di un miglioramento globale nel funzionamento dell’impianto, favorito

dall’innalzamento della temperatura.

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