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Conformità ai criteri ambientali minimi

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Academic year: 2022

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ManTus-P by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.

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Conformità ai criteri ambientali minimi

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Unità Tecnologica: 01.01 Coperture piane

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.2 %+H % 0E2 #2 3++21

Lo strato di pendenza può essere collocato: al di sopra dell'elemento portante o al di sopra dell'elemento termoisolante. L'utente dovrà provvedere alla pulizia del manto di copertura mediante la rimozione di elementi di deposito in prossimità dei canali di gronda e delle linee di compluvio. In particolare è opportuno effettuare controlli generali del manto in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso l'integrità degli elementi di copertura. Fare attenzione alla praticabilità o meno della copertura. Il ripristino dello strato di pendenza va effettuato, se necessario, fino al raggiungimento del valore necessario per lo smaltimento delle acque meteoriche. Per la ricostituzione dello strato di pendenza si utilizzano materiali idonei (calcestruzzo cellulare; calcestruzzo alleggerito o non; conglomerato di cemento, argilla espansa, sabbia e acqua; elementi portanti secondari dello strato di ventilazione, ecc.). Ripristino inoltre degli strati funzionali della copertura collegati.

) )

+,/+,/+,/ +, 0 1% $

Disgregazione in scaglie delle superfici.

+,/+,/+,/ +2 3 0

Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.

+,/+,/+,/ +4 * 1 1 * 3 %

Accumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa.

+,/+,/+,/ +5 1$ $ 0

Disgregazione della massa con polverizzazione degli elementi.

+,/+,/+,/ +6 1 % 0

Spostamento degli elementi costituenti il manto di copertura dalla posizione di origine.

+,/+,/+,/ +7 1 %%

Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento.

+,/+,/+,/ +8 * 0

Errore nel calcolo della pendenza (la determinazione in gradi, o in percentuale, rispetto al piano orizzontale di giacitura delle falde) rispetto alla morfologia del tetto, alla lunghezza di falda (per tetti a falda), alla scabrosità dei materiali, all'area geografica di riferimento. Insufficiente deflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.

+,/+,/+,/ +9 : 11 0 ; % 3 11 0 Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi.

+,/+,/+,/ +< % 0 Assenza di elementi della copertura.

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Comparsa di macchie da umidità e/o gocciolamento localizzato in prossimità del soffitto e negli angoli per cause diverse quali: invecchiamento dello strato impermeabilizzante con rottura della guaina protettiva; rottura o spostamenti degli elementi di copertura; ostruzione delle linee di deflusso acque meteoriche.

+,/+,/+,/ ,, 1 0 = $ 0

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati.

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Rottura degli elementi costituenti il manto di copertura.

+,/+,/+,/ ,4 11 $ % % '

Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

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Impiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi.

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Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista

Controllare le condizioni della superficie del manto ponendo particolare attenzione alla pendenza ed alla eventuale presenza di eventuali ristagni di acqua e di vegetazione sopra la tenuta. In particolare è opportuno effettuare controlli generali del manto in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso l'integrità degli strati di pendenza (calcestruzzo alleggerito o non; elementi portanti secondari dello strato di ventilazione, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) Impermeabilità ai liquidi; 3) Isolamento termico.

. /0 )

(10)

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Deliminazione e scagliatura; 3) Deposito superficiale; 4) Dislocazione di elementi; 5) Distacco; 6) Errori di pendenza; 7) Fessurazioni, microfessurazioni; 8) Mancanza elementi; 9) Penetrazione e ristagni d'acqua; 10) Presenza di vegetazione; 11) Rottura.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Unità Tecnologica: 01.01 Coperture piane

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.2 %+H % 0E2 #2 3++21

Nelle coperture continue l'elemento di tenuta può essere disposto:

- all'estradosso della copertura;

- sotto lo strato di protezione;

- sotto l'elemento termoisolante.

La posa in opera può avvenire mediante spalmatura di bitume fuso o mediante riscaldamento della superficie inferiore e posa in opera dei fogli contigui saldati a fiamma. Una volta posate le membrane, non protette, saranno coperte mediante strati di protezione idonei. L'utente dovrà provvedere al controllo della tenuta della guaina, ove ispezionabile, in corrispondenza di lucernari, botole, pluviali, in genere, e nei punti di discontinuità della guaina. In particolare è opportuno controllare le giunzioni, i risvolti, ed eventuali scollamenti di giunti e fissaggi. Controllare inoltre l'assenza di depositi e ristagni d'acqua. Il rinnovo del manto impermeabile può avvenire mediante inserimento di strati di scorrimento a caldo.

Invece il rifacimento completo del manto impermeabile comporta la rimozione del vecchio manto e la posa dei nuovi strati.

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Presenza di erosioni con variazione della rugosità superficiale.

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Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.

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Fenomeni di invecchiamento, disgregazione e ossidazione a carico delle superfici degli strati di tenuta.

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Disgregazione in scaglie delle superfici.

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Accumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa.

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Difetti nella posa degli elementi costituenti il manto di copertura con conseguente errata sovrapposizione degli stessi e rischio di infiltrazioni di acqua piovana.

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Disgregazione della massa con polverizzazione degli elementi.

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Spostamento degli elementi costituenti il manto di copertura dalla posizione di origine.

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Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento.

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Fenomeni di distacco dei risvolti verticali perimetrali e dei sormonti delle guaine e relative infiltrazioni di acqua nelle parti sottostanti del manto.

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Formazione cristalline sulle superfici, di colore biancastro, di sali solubili.

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Errore nel calcolo della pendenza (la determinazione in gradi, o in percentuale, rispetto al piano orizzontale di giacitura delle falde) rispetto alla morfologia del tetto, alla lunghezza di falda (per tetti a falda), alla scabrosità dei materiali, all'area geografica di riferimento. Insufficiente deflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.

+,/+,/+2/ ,4 : 11 0 ; % 3 11 0 Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi.

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Assorbimento di acqua nella composizione porosa dei materiali.

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(11)

Incrinature, corrugamenti, lacerazioni e conseguenti rotture della membrana.

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Infragilimento della membrana con conseguente perdita di elasticità e rischio di rottura.

+,/+,/+2/ ,8 % 0 Assenza di elementi della copertura.

+,/+,/+2/ ,9 $ %

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

+,/+,/+2/ ,< 0 1 $ %&

Comparsa di macchie da umidità e/o gocciolamento localizzato in prossimità del soffitto e negli angoli per cause diverse quali: invecchiamento dello strato impermeabilizzante con rottura della guaina protettiva; rottura o spostamenti degli elementi di copertura; ostruzione delle linee di deflusso acque meteoriche.

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Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali a carico degli strati impermeabilizzanti per vetustà degli elementi o per evento esterno (alte temperature, grandine, urti, ecc.).

+,/+,/+2/ 2, 1 0 = $ 0

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati.

+,/+,/+2/ 22 )

Rottura degli elementi costituenti il manto di copertura.

+,/+,/+2/ 24 % ; 13

Scollamento delle membrane e sfaldature delle stesse con localizzazione di aree disconnesse dallo strato inferiore e relativo innalzamento rispetto al piano di posa originario. In genere per posa in opera errata o per vetustà degli elementi.

+,/+,/+2/ 25 =

Formazione di pieghe e microfessurazioni causate da sollevamenti e ondulazioni del manto.

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Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

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Contenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive.

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Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista

Controllare la tenuta della guaina, ove ispezionabile, in corrispondenza di lucernari, botole, pluviali, in genere, e nei punti di discontinuità della guaina. Controllare l'assenza di anomalie (fessurazioni, bolle, scorrimenti, distacchi, ecc.) Controllo delle giunzioni, dei risvolti, di eventuali scollamenti di giunti e fissaggi. Controllare l'assenza di depositi e ristagni d'acqua.

• Requisiti da verificare: 1) Impermeabilità ai liquidi per strato di tenuta con membrane bituminose; 2) Resistenza agli agenti aggressivi per strato di tenuta con membrane bituminose; 3) Resistenza all'acqua; 4) Resistenza all'irraggiamento solare per strato di tenuta con membrane bituminose.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni superficiali; 2) Deformazione; 3) Disgregazione; 4) Distacco; 5) Distacco dei risvolti; 6) Fessurazioni, microfessurazioni;

7) Imbibizione; 8) Incrinature; 9) Infragilimento e porosizzazione della membrana; 10) Penetrazione e ristagni d'acqua; 11) Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali; 12) Rottura; 13) Scollamenti tra membrane, sfaldature; 14) Sollevamenti.

• Ditte specializzate: Impermeabilizzatore, Specializzati vari.

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Unità Tecnologica: 01.02 Coperture inclinate

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.2 %+H % 0E2 #2 3++21

I dissuasori per volatili vanno installati in proporzione delle superfici da proteggere ed alla capacità di protezione. Controllare periodicamente la stabilità degli elementi.

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Deformazioni di parti costituenti dei dissuasori.

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Perdita di funzionalità dei dissuasori in seguito ad eventi esterni (vento, grandine, ecc.).

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Rottura o mancanza di parte degli elementi dissuasivi con relativa perdita di efficacia.

+,/+2/+,/ +5 11 $ % % '

Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

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Unità Tecnologica: 01.02 Coperture inclinate

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.2 %+H % 0E2 #2 3++21

L'utente dovrà provvedere al controllo delle condizioni della superficie del manto ponendo particolare attenzione alla presenza di eventuali ristagni di acqua e di vegetazione sopra la tenuta. In particolare è opportuno effettuare controlli generali del manto in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso l'integrità degli elementi di copertura. Fare attenzione alla praticabilità o meno della copertura. Se necessario vanno sostituite le membrane (per deterioramento, perdita caratteristiche principali, ecc.) mediante sostituzione localizzata o generale.

) )

+,/+2/+2/ +, 0 1% $

Disgregazione in scaglie delle superfici.

+,/+2/+2/ +2 3 0

Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.

+,/+2/+2/ +4 1$ $ 0

Disgregazione della massa con polverizzazione degli elementi.

+,/+2/+2/ +5 1 %%

Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento.

+,/+2/+2/ +6 : 11 0 ; % 3 11 0 Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi.

+,/+2/+2/ +7 0

Assorbimento di acqua nella composizione porosa dei materiali.

+,/+2/+2/ +8 0 1 $ %&

Comparsa di macchie da umidità e/o gocciolamento localizzato in prossimità del soffitto e negli angoli per cause diverse quali: invecchiamento dello strato impermeabilizzante con rottura della guaina protettiva; rottura o spostamenti degli elementi di copertura; ostruzione delle linee di deflusso acque meteoriche.

. /0 )

(14)

+,/+2/+2/ +9 1 0 1 ; ; $ 3 ; % 1 1 * 3 %

Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali a carico degli strati impermeabilizzanti per vetustà degli elementi o per evento esterno (alte temperature, grandine, urti, ecc).

+,/+2/+2/ +< )

Rottura degli elementi costituenti il manto di copertura.

+,/+2/+2/ ,+ % ; 13

Scollamento delle membrane e sfaldature delle stesse con localizzazione di aree disconnesse dallo strato inferiore e relativo innalzamento rispetto al piano di posa originario. In genere per posa in opera errata o per vetustà degli elementi.

+,/+2/+2/ ,, 11 $ % % '

Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

+,/+2/+2/ ,2 11 0 %> % $ % Impiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

)

+,/+2/+2/ +, 1 Cadenza: ogni 12 mesi

Tipologia: Controllo a vista

Controllare le condizioni della superficie del manto ponendo particolare attenzione alla presenza di eventuali ristagni di acqua e di vegetazione sopra la tenuta.

• Requisiti da verificare: 1) ; 2) Impermeabilità ai liquidi; 3) Isolamento termico.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deliminazione e scagliatura; 2) Deformazione; 3) Disgregazione; 4) Distacco; 5) Fessurazioni, microfessurazioni; 6) Imbibizione; 7) Penetrazione e ristagni d'acqua; 8) Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali; 9) Rottura; 10) Scollamenti tra membrane, sfaldature.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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1 %%

Unità Tecnologica: 01.02 Coperture inclinate

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.2 %+H % 0E2 #2 3++21

L'utente dovrà provvedere alla pulizia del manto di copertura mediante la rimozione di elementi di deposito in prossimità dei canali di gronda e delle linee di compluvio. In particolare è opportuno effettuare controlli generali del manto in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso l'integrità degli elementi di copertura.

) )

+,/+2/+4/ +, 0 % %>

Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.

+,/+2/+4/ +2 3 0

Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.

+,/+2/+4/ +4 0 1% $

Disgregazione in scaglie delle superfici.

+,/+2/+4/ +5 * 1 1 * 3 %

Accumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa.

+,/+2/+4/ +6 3 % $$ ; %% ; 1 = ** 1 0 ; 11 $$

Difetti nella posa degli elementi costituenti il manto di copertura con conseguente errata sovrapposizione degli stessi e rischio di infiltrazioni di acqua piovana.

+,/+2/+4/ +7 1$ $ 0

Disgregazione della massa con polverizzazione degli elementi.

+,/+2/+4/ +8 1 % 0

Spostamento degli elementi costituenti il manto di copertura dalla posizione di origine.

+,/+2/+4/ +9 1 %%

Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento.

+,/+2/+4/ +< 33 1% 0

Formazione cristalline sulle superfici, di colore biancastro, di sali solubili.

+,/+2/+4/ ,+ * 0

Errore nel calcolo della pendenza (la determinazione in gradi, o in percentuale, rispetto al piano orizzontale di giacitura delle falde) rispetto alla morfologia del tetto, alla lunghezza di falda (per tetti a falda), alla scabrosità dei materiali, all'area geografica di riferimento. Insufficiente deflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.

. /0 )

(15)

+,/+2/+4/ ,, : 11 0 ; % 3 11 0 Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi.

+,/+2/+4/ ,2 % 0 Assenza di elementi della copertura.

+,/+2/+4/ ,4 $ %

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

+,/+2/+4/ ,5 0 1 $ %&

Comparsa di macchie da umidità e/o gocciolamento localizzato in prossimità del soffitto e negli angoli per cause diverse quali: invecchiamento dello strato impermeabilizzante con rottura della guaina protettiva; rottura o spostamenti degli elementi di copertura; ostruzione delle linee di deflusso acque meteoriche.

+,/+2/+4/ ,6 1 0 = $ 0

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati.

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Rottura degli elementi costituenti il manto di copertura.

+,/+2/+4/ ,8 11 $ % % '

Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

+,/+2/+4/ ,9 * $ =

Impiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi.

)

+,/+2/+4/ +, % *

Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista

Controllo dello stato generale della superficie. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie in particolare la presenza di vegetazione, depositi superficiali, alterazioni cromatiche. Controllo della regolare disposizione degli elementi dopo il verificarsi di fenomeni meteorologici particolarmente intensi. Controllare la presenza di false pendenze e conseguenti accumuli d'acqua.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale; 2) (Attitudine al) controllo della regolarità geometrica per strato di tenuta in lastre di acciaio; 3) Impermeabilità ai liquidi; 4) Isolamento termico; 5) Resistenza al gelo; 6) Resistenza al vento; 7) Ventilazione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Deformazione; 3) Deliminazione e scagliatura; 4) Deposito superficiale; 5) Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio; 6) Disgregazione; 7) Dislocazione di elementi; 8) Distacco; 9) Efflorescenze; 10) Errori di pendenza; 11) Fessurazioni, microfessurazioni; 12) Mancanza elementi; 13) Patina biologica; 14) Penetrazione e ristagni d'acqua; 15) Presenza di vegetazione; 16) Rottura.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

+,/+2/+5

1

Unità Tecnologica: 01.02 Coperture inclinate

3 > "" " ? / $ / 4 ! " > ) ( " $ $ ( ( ,

$( $( ) $

.2 %+H % 0E2 #2 3++21

L'utente dovrà provvedere alla pulizia del manto di copertura mediante la rimozione di elementi di deposito in prossimità dei canali di gronda e delle linee di compluvio. In particolare è opportuno effettuare controlli generali del manto in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso l'integrità degli elementi di copertura.

) )

+,/+2/+5/ +, 0 % %>

Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.

+,/+2/+5/ +2 1

Corrosione degli elementi metallici in seguito all'azione di agenti aggressivi.

+,/+2/+5/ +4 3 0

Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.

+,/+2/+5/ +5 0 1% $

Disgregazione in scaglie delle superfici.

+,/+2/+5/ +6 * 1 1 * 3 %

Accumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa.

+,/+2/+5/ +7 3 % $$ ; %% ; 1 = ** 1 0 ; 11 $$

Difetti nella posa degli elementi costituenti il manto di copertura con conseguente errata sovrapposizione degli stessi e rischio di infiltrazioni di acqua piovana.

+,/+2/+5/ +8 1$ $ 0

. /0 ) 9

(16)

Disgregazione della massa con polverizzazione degli elementi.

+,/+2/+5/ +9 1 % 0

Spostamento degli elementi costituenti il manto di copertura dalla posizione di origine.

+,/+2/+5/ +< 1 %%

Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento.

+,/+2/+5/ ,+ 33 1% 0

Formazione cristalline sulle superfici, di colore biancastro, di sali solubili.

+,/+2/+5/ ,, * 0

Errore nel calcolo della pendenza (la determinazione in gradi, o in percentuale, rispetto al piano orizzontale di giacitura delle falde) rispetto alla morfologia del tetto, alla lunghezza di falda (per tetti a falda), alla scabrosità dei materiali, all'area geografica di riferimento. Insufficiente deflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.

+,/+2/+5/ ,2 : 11 0 ; % 3 11 0 Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi.

+,/+2/+5/ ,4 % 0 Assenza di elementi della copertura.

+,/+2/+5/ ,5 $ %

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

+,/+2/+5/ ,6 0 1 $ %&

Comparsa di macchie da umidità e/o gocciolamento localizzato in prossimità del soffitto e negli angoli per cause diverse quali: invecchiamento dello strato impermeabilizzante con rottura della guaina protettiva; rottura o spostamenti degli elementi di copertura; ostruzione delle linee di deflusso acque meteoriche.

+,/+2/+5/ ,7 1 0 = $ 0

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati.

+,/+2/+5/ ,8 )

Rottura degli elementi costituenti il manto di copertura.

+,/+2/+5/ ,9 11 $ % % '

Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

+,/+2/+5/ ,< * $ =

Impiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi.

)

+,/+2/+5/ +, % *

Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista

Controllo dello stato generale della superficie. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie in particolare la presenza di vegetazione, depositi superficiali, alterazioni cromatiche. Controllo della regolare disposizione degli elementi dopo il verificarsi di fenomeni meteorologici particolarmente intensi. Controllare la presenza di false pendenze e conseguenti accumuli d'acqua.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale; 2) (Attitudine al) controllo della regolarità geometrica per strato di tenuta in lastre di alluminio; 3) Impermeabilità ai liquidi; 4) Isolamento termico; 5) Resistenza al gelo; 6) Resistenza al vento; 7) Ventilazione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Corrosione; 3) Deformazione; 4) Deliminazione e scagliatura; 5) Deposito superficiale; 6) Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio; 7) Disgregazione; 8) Dislocazione di elementi; 9) Distacco; 10) Efflorescenze; 11) Errori di pendenza; 12) Fessurazioni, microfessurazioni; 13) Mancanza elementi; 14) Patina biologica; 15) Penetrazione e ristagni d'acqua; 16) Presenza di vegetazione;

17) Rottura.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

+,/+2/+6

$

Unità Tecnologica: 01.02 Coperture inclinate

3 > "" " ? / $ / 4 ! " > ) ( " $ $ ( ( , $

( ) $ 5 J $( $( ) $

.2 %+H % 0E2 #2 3++21

L'utente dovrà provvedere alla pulizia del manto di copertura mediante la rimozione di elementi di deposito in prossimità dei canali di gronda e delle linee di compluvio. In particolare è opportuno effettuare controlli generali del manto in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso l'integrità degli elementi di copertura.

) )

+,/+2/+6/ +, 0 % %>

Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.

. /0 )

(17)

+,/+2/+6/ +2 3 0

Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.

+,/+2/+6/ +4 0 1% $

Disgregazione in scaglie delle superfici.

+,/+2/+6/ +5 * 1 1 * 3 %

Accumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa.

+,/+2/+6/ +6 3 % $$ ; %% ; 1 = ** 1 0 ; 11 $$

Difetti nella posa degli elementi costituenti il manto di copertura con conseguente errata sovrapposizione degli stessi e rischio di infiltrazioni di acqua piovana.

+,/+2/+6/ +7 1$ $ 0

Disgregazione della massa con polverizzazione degli elementi.

+,/+2/+6/ +8 1 % 0

Spostamento degli elementi costituenti il manto di copertura dalla posizione di origine.

+,/+2/+6/ +9 1 %%

Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento.

+,/+2/+6/ +< 33 1% 0

Formazione cristalline sulle superfici, di colore biancastro, di sali solubili.

+,/+2/+6/ ,+ * 0

Errore nel calcolo della pendenza (la determinazione in gradi, o in percentuale, rispetto al piano orizzontale di giacitura delle falde) rispetto alla morfologia del tetto, alla lunghezza di falda (per tetti a falda), alla scabrosità dei materiali, all'area geografica di riferimento. Insufficiente deflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.

+,/+2/+6/ ,, : 11 0 ; % 3 11 0 Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi.

+,/+2/+6/ ,2 0

Assorbimento di acqua negli spessori porosi del materiale.

+,/+2/+6/ ,4 % 0 Assenza di elementi della copertura.

+,/+2/+6/ ,5 $ %

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

+,/+2/+6/ ,6 0 1 $ %&

Comparsa di macchie da umidità e/o gocciolamento localizzato in prossimità del soffitto e negli angoli per cause diverse quali: invecchiamento dello strato impermeabilizzante con rottura della guaina protettiva; rottura o spostamenti degli elementi di copertura; ostruzione delle linee di deflusso acque meteoriche.

+,/+2/+6/ ,7 1 0 = $ 0

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati.

+,/+2/+6/ ,8 )

Rottura degli elementi costituenti il manto di copertura.

+,/+2/+6/ ,9 11 $ % % '

Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

)

+,/+2/+6/ +, % *

Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista

Controllo dello stato generale della superficie. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie in particolare la presenza di vegetazione, depositi superficiali, alterazioni cromatiche. Controllo della regolare disposizione degli elementi dopo il verificarsi di fenomeni meteorologici particolarmente intensi. Controllare la presenza di false pendenze e conseguenti accumuli d'acqua.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale; 2) (Attitudine al) controllo della regolarità geometrica; 3) Impermeabilità ai liquidi; 4) Isolamento termico; 5) Resistenza al gelo per strato di tenuta in tegole; 6) Resistenza al vento; 7) Ventilazione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Deformazione; 3) Deliminazione e scagliatura; 4) Deposito superficiale; 5) Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio; 6) Disgregazione; 7) Dislocazione di elementi; 8) Distacco; 9) Efflorescenze; 10) Errori di pendenza; 11)

Fessurazioni, microfessurazioni; 12) Imbibizione; 13) Mancanza elementi; 14) Patina biologica; 15) Penetrazione e ristagni d'acqua; 16) Presenza di vegetazione;

17) Rottura.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Unità Tecnologica: 01.03 Recinzioni e cancelli

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I cancelli motorizzati devono potersi azionare anche manualmente. Inoltre gli apparati per l'azionamento manuale delle ante non devono creare pericoli di schiacciamento e/o di taglio con le parti fisse e mobili disposte nel contorno del loro perimetro. Sui cancelli motorizzati va indicato: il numero di fabbricazione, il nome del fornitore, dell'installatore o del fabbricante, l'anno di costruzione o dell'installazione della motorizzazione, la massa in kg degli elementi mobili che vanno sollevati durante le aperture. Sui dispositivi di movimentazione va indicato: il nome del fornitore o del fabbricante, l'anno di costruzione e il relativo numero di matricola, il tipo, la velocità massima di azionamento espressa in m/sec o il numero di giri/min, la spinta massima erogabile espressa in Newton metro. Controllare periodicamente l'integrità degli elementi, il grado di finitura ed eventuali anomalie (corrosione, bollature, perdita di elementi, ecc.) evidenti. Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza degli organi di apertura-chiusura e degli automatismi connessi. Controllo delle guide di scorrimento ed ingranaggi di apertura-chiusura e verifica degli ancoraggi di sicurezza che vanno protette contro la caduta in caso accidentale di sganciamento dalle guide. Inoltre le ruote di movimento delle parti mobili vanno protette onde evitare deragliamento dai binari di scorrimento. E' vietato l'uso di vetri (può essere ammesso soltanto vetro di sicurezza) o altri materiali fragili come materie d'impiego nella costruzione di parti. Ripresa puntuale delle vernici protettive ed anticorrosive. Sostituzione puntuale dei componenti usurati.

) )

+,/+4/+,/ +, 1

Corrosione degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).

+,/+4/+,/ +2 3 0

Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di cancelli e barriere.

+,/+4/+,/ +4 $ '

La non ortogonalità delle parti mobili rispetto a quelle fisse dovuta generalmente per usura eccessiva e/o per mancanza di registrazione periodica delle parti.

+,/+4/+,/ +5 11 $ % % '

Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

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Unità Tecnologica: 01.04 Rivestimenti esterni

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.2 %+H % 0E2 #2 3++21

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidità, ecc.). Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

) )

+,/+5/+,/ +, = 00 0

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

+,/+5/+,/ +2 %% $ %

attacco biologico di funghi, licheni, muffe o insetti con relativa formazione di macchie e depositi sugli strati superficiali.

+,/+5/+,/ +4

Alterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento della posa.

+,/+5/+,/ +5 = 1 * 3 % Sottile trama di fessure sulla superficie dell'intonaco.

+,/+5/+,/ +6 1

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

+,/+5/+,/ +7 % 0 Alterazione cromatica della superficie.

+,/+5/+,/ +8 * 1 1 * 3 %

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento.

+,/+5/+,/ +9 1$ $ 0

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

+,/+5/+,/ +< 1 %%

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede.

+,/+5/+,/ ,+ 33 1% 0

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

+,/+5/+,/ ,, 1 1 * 3 %

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

+,/+5/+,/ ,2 13 0

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo.

+,/+5/+,/ ,4 : 11 0

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

+,/+5/+,/ ,5 %%> $ 33

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

+,/+5/+,/ ,6 % 0

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

+,/+5/+,/ ,7 $ %

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

+,/+5/+,/ ,8 0 '

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

. /0 )

(22)

+,/+5/+,/ ,9 $

Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno forma tendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.

+,/+5/+,/ ,< = 00 0

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

+,/+5/+,/ 2+ 1 0 = $ 0

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

+,/+5/+,/ 2, ) $ 3

Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

+,/+5/+,/ 22 %> $$

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento.

+,/+5/+,/ 24 11 $ % % '

Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

+,/+5/+,/ 25 %% 11 = 1 1 0 11 %>

Contenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive.

)

+,/+5/+,/ +, 3 0 ' Cadenza: quando occorre

Tipologia: Controllo a vista

Controllare la funzionalità dell'intonaco attraverso l'uso di strumenti il cui impiego è da definire in relazione all'oggetto specifico del controllo e dal tipo di intonaco (analisi fisico-chimiche su campioni, analisi stratigrafiche, sistemi di rilevamento umidità, carotaggi per controllo aderenza, prove sclerometriche per la valutazione delle caratteristiche di omogeneità, monitoraggi per verificare la presenza di sali, indagini endoscopiche, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli attacchi biologici.

• Anomalie riscontrabili: 1) Disgregazione; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Mancanza; 5) Rigonfiamento; 6) Scheggiature.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

+,/+5/+,/ +2 $ * = 1

Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici.

Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e graffiti; 5) Presenza di vegetazione.

• Ditte specializzate: Muratore, Intonacatore.

+,/+5/+2

$$ % 0

Unità Tecnologica: 01.04 Rivestimenti esterni

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.2 %+H % 0E2 #2 3++21

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.).

) )

+,/+5/+2/ +, = 00 0

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

+,/+5/+2/ +2

Alterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento della posa.

+,/+5/+2/ +4 = 1 * 3 % Sottile trama di fessure sulla superficie del rivestimento.

. /0 )

(23)

+,/+5/+2/ +5 1

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

+,/+5/+2/ +6 % 0 Alterazione cromatica della superficie.

+,/+5/+2/ +7 * 1 1 * 3 %

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento.

+,/+5/+2/ +8 1$ $ 0

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

+,/+5/+2/ +9 1 %%

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede.

+,/+5/+2/ +< 33 1% 0

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

+,/+5/+2/ ,+ 1 1 * 3 %

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

+,/+5/+2/ ,, 13 0

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo.

+,/+5/+2/ ,2 : 11 0

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

+,/+5/+2/ ,4 %%> $ 33

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

+,/+5/+2/ ,5 % 0

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

+,/+5/+2/ ,6 $ %

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

+,/+5/+2/ ,7 0 '

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

+,/+5/+2/ ,8 $

Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno forma tendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.

+,/+5/+2/ ,9 = 00 0

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

+,/+5/+2/ ,< 1 0 = $ 0

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

+,/+5/+2/ 2+ ) $ 3

Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

+,/+5/+2/ 2, %> $$

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento.

+,/+5/+2/ 22 3 $

Rottura e distacco delle pellicole sottilissime di tinta.

+,/+5/+2/ 24 %% 11 = 1 1 0 11 %>

Contenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive.

)

+,/+5/+2/ +, $ * = 1

Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista in particolare di depositi sugli aggetti, cornicioni, davanzali, ecc..

Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza agli agenti aggressivi; 4) Resistenza agli attacchi biologici.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Bolle d'aria; 3) Cavillature superficiali; 4) Crosta; 5) Decolorazione; 6) Deposito superficiale; 7) Disgregazione;

8) Distacco; 9) Efflorescenze; 10) Erosione superficiale; 11) Esfoliazione; 12) Fessurazioni; 13) Macchie e graffiti; 14) Mancanza; 15) Patina biologica; 16) Penetrazione di umidità; 17) Pitting; 18) Polverizzazione; 19) Presenza di vegetazione; 20) Rigonfiamento; 21) Scheggiature; 22) Sfogliatura.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

. /0 )

(24)

+,/+5/+4

) = 1 3 %

Unità Tecnologica: 01.04 Rivestimenti esterni

E $ "" ( ) $ $ " ! $ ( ( $$ $

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" ,

.2 %+H % 0E2 #2 3++21

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

) )

+,/+5/+4/ +, 0 % %

Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore +,/+5/+4/ +2 = 00 0

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

+,/+5/+4/ +4 1

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

+,/+5/+4/ +5 $ 1 $

Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

+,/+5/+4/ +6 * 1 1 * 3 %

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento.

+,/+5/+4/ +7 1$ $ 0

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

+,/+5/+4/ +8 1 %%

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede.

+,/+5/+4/ +9 33 1% 0

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

+,/+5/+4/ +< 1 1 * 3 %

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

+,/+5/+4/ ,+ 13 0

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo.

+,/+5/+4/ ,, : 11 0

Presenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.

+,/+5/+4/ ,2 %%> $ 33

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

+,/+5/+4/ ,4 % 0

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

+,/+5/+4/ ,5 $ %

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

+,/+5/+4/ ,6 0 '

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

+,/+5/+4/ ,7

Perdita di elementi e parti del rivestimento.

+,/+5/+4/ ,8 $

Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno forma tendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.

+,/+5/+4/ ,9 = 00 0

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

+,/+5/+4/ ,< 1 0 = $ 0

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

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(25)

Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi.

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Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento.

+,/+5/+4/ 22 11 $ % % '

Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

+,/+5/+4/ 24 * $ =

Impiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi.

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Contenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive.

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Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista ed in particolare dei giunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti, presenza di vegetazione, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza meccanica; 3) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Deposito superficiale; 3) Distacco; 4) Erosione superficiale; 5) Penetrazione di umidità; 6) Perdita di elementi.

• Ditte specializzate: Muratore.

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Unità Tecnologica: 01.04 Rivestimenti esterni

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La scelta dei prodotti va fatta in fase progettuale dove si terrà conto delle specifiche dei materiali in funzione della tipologia dei manufatti da rivestire e degli agenti atmosferici relativi alla geografia dei luoghi. Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico

specializzato.

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Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

+,/+5/+5/ +2 1

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).

+,/+5/+5/ +4 3 0

Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione.

+,/+5/+5/ +5 * 1 1 * 3 %

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile, poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

+,/+5/+5/ +6 1 %%

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede.

+,/+5/+5/ +7 33

Graffi lungo le superfici dei rivestimenti.

+,/+5/+5/ +8 *

Impronte digitali lungo le superfici dei rivestimenti.

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Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

+,/+5/+5/ +<

Patina lungo le superfici dei rivestimenti accompagnata spesso da processi di ossidazione.

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Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

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Impiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi.

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Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista

Controllo dello stato e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllo dei fissaggi e degli elementi di ancoraggio. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici e della loro planarità. Riscontro di eventuali anomalie (distacchi, graffi, macchie, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Distacco.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Unità Tecnologica: 02.01 Manufatti in Pietra

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.2 %+H % 0E2 #2 3++21

Gli interventi che definiscono le attività, le operazioni di manutenzione legate al restauro, al ripristino dei beni culturali e ambientali “artistici”, non devono alterare l'identità storica del bene.

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+2/+,/+,/ +,

Tracce ad andamento verticale. Presenza di deposito superficiale veicolato dal ruscellamento dell'acqua piovana. Assenza di rompigoccia sugli elementi aggettanti funzionali.

+2/+,/+,/ +2 * 1 1 * 3 %

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento.

+2/+,/+,/ +4 $ %

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

+2/+,/+,/ +5 %% 11 = 1 1 0 11 %>

Contenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive.

+2/+,/+2

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Unità Tecnologica: 02.01 Manufatti in Pietra

Si tratta di elementi in pietra che a causa di processi di degrado sono soggetti a fenomeni di attacchi biologici e/o di erbe e radici infestanti che vanno ad intaccare l’integrità ed efficienza funzionale del bene e delle sue parti.

.2 %+H % 0E2 #2 3++21

Gli interventi che definiscono le attività, le operazioni di manutenzione legate al restauro, al ripristino dei beni culturali e ambientali “artistici”, non devono alterare l'identità storica del bene.

) )

+2/+,/+2/ +, 1

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

+2/+,/+2/ +2 = 00 0

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

+2/+,/+2/ +4 $ %

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

+2/+,/+2/ +5 1 0 = $ 0

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

+2/+,/+2/ +6 00 0 $ %

presenza riscontrabile macroscopicamente di micro e macro organismi (alghe, funghi, licheni, muschi, ecc.) +2/+,/+2/ +7 %% 11 = 1 1 0 11 %>

Contenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive.

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Unità Tecnologica: 02.02 Paramenti Murari a Faccia Vista

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Gli interventi che definiscono le attività, le operazioni di manutenzione legate al restauro, al ripristino dei beni culturali e ambientali “artistici”, non devono alterare l'identità storica del bene.

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+2/+2/+,/ +, : 11 0

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

+2/+2/+,/ +2 1 %%

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede.

+2/+2/+,/ +4 % 0

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

+2/+2/+,/ +5 = 00 0

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

+2/+2/+,/ +6 %% 11 = 1 1 0 11 %>

Contenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive.

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Unità Tecnologica: 02.02 Paramenti Murari a Faccia Vista Si tratta di elementi costituiti da paramenti murari a faccia vista che a causa di processi di degrado sono soggetti a fenomeni di patina e depositi che vanno ad intaccare l’integrità ed efficienza funzionale del bene e delle sue parti.

.2 %+H % 0E2 #2 3++21

Gli interventi che definiscono le attività, le operazioni di manutenzione legate al restauro, al ripristino dei beni culturali e ambientali “artistici”, non devono alterare l'identità storica del bene.

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+2/+2/+2/ +, 1

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

+2/+2/+2/ +2 * 1 1 * 3 %

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento.

+2/+2/+2/ +4

Tracce ad andamento verticale. Presenza di deposito superficiale veicolato dal ruscellamento dell'acqua piovana. Assenza di rompigoccia sugli elementi aggettanti funzionali.

+2/+2/+2/ +5 %% 11 = 1 1 0 11 %>

Contenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive.

+2/+2/+4

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Unità Tecnologica: 02.02 Paramenti Murari a Faccia Vista

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