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LE PROPOSTE DELLA CISL INDUSTRIA

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Academic year: 2022

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1 1 SITUAZIONE ATTUALE

Nel corso della crisi pandemica il sistema produttivo industriale ed in particolare il manifatturiero si è sicuramente difeso meglio di altri, dimostrando una sostanziale tenuta.

La produzione industriale in questi primi mesi dell’anno segna una timida ripresa supportata da dati statistici che la riportano complessivamente ai livelli pre Covid, fermo restando che il deficit accumulato nei mesi di maggiore difficoltà è ben lontano da essere recuperato.

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2 SETTORI IN DIFFICOLTÀ

Alcuni settori permangono ancora oggi in una condizione di particolare difficoltà come nel caso, a titolo esemplificativo, della Moda, del Tessile e Calzaturiero, dell’Automotive (peraltro segnalati anche nello stesso PNRR), della chimica di base, filiera degli elettrodomestici e siderurgica (a partire dalle grandi aziende, come nel caso di Acciaierie d’Italia).

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3 CRISI AZIENDALI

Le crisi aziendali sono migliaia nel Paese ma in particolare le vertenze aperte presso il MISE sono ufficialmente 85 (citando fonti ministeriali) che vedono coinvolti più di 100 mila lavoratori.

Vertenze che in molti casi risiedono al Ministero senza trovare soluzione da diversi anni.

Le tensioni legate alle prospettive produttive, societarie ed occupazionali distribuite nei vari territori del Paese, rischiano di diventare una vera e propria polveriera sociale che può essere disinnescata solo da un cambio di passo da parte del Governo e del MISE nel portare a soluzione positive le vertenze stesse.

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4 CRISI AZIENDALI/2

Abbiamo chiesto che tutte le vertenze vengano affrontate con l’obiettivo di ricercare soluzioni “industriali” capaci di non impoverire il tessuto produttivo nazionale anche attraverso l’impegno pubblico, definendo quali siano i settori e le filiere strategiche e salvaguardando i livelli occupazionali.

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5 CRISI AZIENDALI/3

Il Ministero si è impegnato anche grazie alle linee di finanziamento e incentivazione previste nel PNRR rilanciare gli investimenti, in particolare legati alla innovazione tecnologica e alla sostenibilità ambientale oltre a costruire nuove politiche industriali che aiutino anche la soluzione delle crisi in essere nei settori e nelle filiere strategiche.

Il MISE ha fatto partire diversi tavoli, anche sulle aziende più importanti, e alcuni tavoli settoriali come nel caso della Moda e dell’Automotive, senza però dare ancora risultati concreti.

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6 PNRR

Il PNRR affronta in modo trasversale le politiche industriali mirando a ridurre sul piano produttivo il gap su innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e produttività con i Paesi nostri competitors tradizionali (in particolare UE) attraverso digitalizzazione e rivoluzione verde (sostenendo in particolare la PMI) che ritroviamo in particolare nelle missioni 1,2 e 4 nelle rispettive componenti 2.

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7 PNRR - MISSIONE 1

Nella missione 1, Transizione 4.0, (che riprende Industria 4.0), infrastrutture materiali e immateriali a partire dalle reti ultraveloci come il 5G, il sostegno delle filiere Made in Italy e la loro internazionalizzazione, sono alcuni esempi per la digitalizzazione delle imprese a sostegno del rilancio industriale.

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8 PNRR - MISSIONE 2

Nella missione 2 In tema di giusta transizione ecologica anche nei processi industriali la produzione di Idrogeno verde, completamente da fonti rinnovabili, per la progressiva decarbonizzazione, con una adeguata gradualità (prima una fase con idrogeno blu, utilizzando il metano e lo stoccaggio della CO2), potrà permettere una rinnovata competitività della PMI e la riconversione di processi produttivi particolarmente energivori come ad esempio il ciclo a caldo nella industria siderurgica.

Gli investimenti promossi sul trasporto sostenibile, a partire da settori produttivi come nel caso di Bus e Batterie elettriche oggi quasi completamente appaltati a multinazionali estere, potrebbero rilanciare la produzione nazionale rimettendo in piedi intere filiere produttive.

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9 PNRR - MISSIONE 4

Infine il PNRR nella missione 4 in tema di ricerca e sviluppo investe ingenti risorse per connettere i piani di ricerca nazionali (PNR e PRIN) con segmenti industriali strategici oltre a collegarne il sistema di formazione e istruzione, colonna portante per qualsiasi velleità industriale del prossimo futuro.

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10 RILANCIO INVESTIMENTI E CRESCITA

Siamo la seconda potenza industriale europea dopo il colosso tedesco, se ambiamo continuare ad esserlo, serve lo sforzo dell’intero sistema Paese, sia pubblico (l’impegno alla digitalizzazione della PA fa ben sperare) sia privato, per costruire quelle sinergie capaci di rilanciare investimenti e crescita industriale tali da produrre quindi la ricchezza necessaria al sostegno di un equo e solidale benessere collettivo.

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