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Analisi geomorfologica e geografico
militare del passo di Naqb Rala
(Battaglia di El Alamein, Egitto, 1942)
Laureanda: Francesca GASPARIN Relatore: Prof. Aldino BONDESAN
Padova, 18 luglio 2018Tesi di Laurea Triennale
in
Premessa
Durante questo lavoro è stata analizzata in particolare l’area dell’altopiano di El Taqa, nel settore meridionale del fronte lungo il quale si combatterono alcuni tra i più importanti scontri della Campagna del Nord Africa (1940 - 1943). Di quest’area è stata elaborata una carta
geomorfologica e storico-militare (1:15000).
Strumenti e Metodi
• immagini satellitari di Google Earth,
georeferenziate e interpretate con l’ausilio del software ArcGIS.
• fotografie recenti
• carte e schizzi storici militari.
• letteratura specifica di storia militare e di
Inquadramento geografico
Formazioni geologiche del Western Desert
• Formazione di Moghra (Miocene Inf. 23-16 Ma):
facies terrigene (arenarie, siltiti, argilliti di ambiente estuario o marino marginale);
• Formazione di Marmarica (Miocene Medio 16-11,5 Ma):
alternanze di carbonati, argilliti, marne e calcari;
• Formazione di El Hagif (Pliocene 5,3-2,6 Ma):
carbonati dolomitici spessi 25 m;
• Depositi Quaternari (Pleistocene 2,6-0,1 Ma):
Inquadramento storico
• Campagna del Nord Africa, Seconda Guerra Mondiale, 10
giugno 1940 e il 13 maggio 1943.
• Obiettivo: conquistare il canale di Suez e aprire alle forze
dell’Asse il Medio Oriente, ricco di giacimenti petroliferi.
• Resa delle forze italo-tedesche in Tunisia.
Lo scontro su cui ci si è concentrati è quello avvenuto
Il fronte
Alla vigilia della Terza Battaglia:
• Nel settore ovest schieramento dell'Asse
(italiani in azzurro e tedeschi in verde)
• Nel settore est si possono vedere le posizioni
delle principali unità inglesi (in rosso)
El Alamein
Il fronte – Area in studio
L’area del fronte analizzata si colloca nel settore più meridionale.
Qui troviamo schierate, tra le Forze dell’Asse, la 17° Divisione di fanteria Pavia e la
Principali processi geomorfologici
• Degradazione meteorica
(termoclastismo, aloclastismo);
• Processi torrentizi e fluviali
(ruscellamento, erosione dei versanti e deposito al piede);
• Processi eolici (abrasione e
deposito);
Elementi geomorfologici presi in esame
El Taqa Plateau Era possibile:
• osservare agevolmente gli spostamenti del
nemico dall’alto e dirigere il tiro di artiglieria;
• avere a disposizione ampi campi di tiro per
ingaggiare gli attaccanti sulle lunghe distanze;
• le ripide scarpate erano inaccessibili ai veicoli,
Elementi geomorfologici presi in esame
Depressione di El Qattara
Per le sue caratteristiche rappresentava un ostacolo naturale alla manovra
Elementi geomorfologici presi in esame
Uadi fan Formano vaste
superfici ondulate di sabbia e ghiaia fine estremamente
cedevoli, in
Elementi geomorfologici presi in esame
Qaret el Himeimat
Con i suoi 216 m s.l.m è uno dei punti più elevati dell’intera area.
Era quindi una roccaforte perfetta da utilizzare come osservatorio di
artiglieria, da cui si poteva dominare buona parte del fronte.
Elementi geomorfologici presi in esame
Passo di Naqb Rala
Insieme a Naqb El Khadim costituisce una delle due strettoie valicabili dell’intera area.
Da qui la sua importanza strategica e quindi gli scontri per averne il controllo.
In particolare, la conquista di questo passo da parte delle Forze Alleate significava aggirare le linee della Folgore e
Il condizionamento morfologico sulle direttrici di marcia
• La Depressione di El Qattara impedisce l’aggiramento a sud;
• L’altopiano di El Taqa possiede scarpate con pendenze non affrontabili dai veicoli; • I caratteri geotecnici dei terreni attraversati influenzano le direttrici di movimento:
terreni soffici provocano insabbiamenti, terreni eccessivamente petrosi tagliano le gomme o «scingolano» i mezzi corazzati;
La geomorfologia alleata dei paracadutisti
Elementi morfologici sfruttati dai paracadutisti:
• I campi minati furono ubicati alla base dei versanti su terreni sabbiosi e in pieno campo di tiro; • Le postazioni furono arretrate su posizioni dominanti, al bordo delle mesa;
• I servizi e i comandi furono collocati a tergo, spesso in ripari e caverne generati dalla
sottoescavazione delle formazioni più tenere;
• Presenza di piccoli anfratti e costoni (formati dall’erosione delle superfici strutturali più dure),
sfruttati come appostamenti;
• Grande disponibilità di pietre, utilizzate per erigere postazioni difensive con muretti a secco
(nel contempo c’era la difficoltà nello scavare);
Il deserto oggi: elementi antropici
• Edifici legati all’attività estrattiva del petrolio. • Oleodotti.
• Fitto reticolo di tracce di prospezioni sismiche
Conclusioni
Questo studio ha contribuito a dare una visione più dettagliata delle relazioni tra geomorfologia ed eventi militari nel settore sud del fronte di El Alamein.
Attraverso la realizzazione della carta geomorfologica si è
potuto notare come la collocazione delle postazioni e la stessa organizzazione degli attacchi ha tenuto conto anche delle più piccole variazioni della morfologia e della natura delle superfici percorribili.
Tutto questo, in tempo di guerra, è stato realizzato dalla parte italiana mediante osservazioni empiriche che prevedevano continue verifiche e successivi cambiamenti, dalla parte britannica invece attraverso l’analisi di carte e foto aeree.