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Il Dott. Brusaferro ha iniziato con una disamina della situazione epidemiologica in Europa, caratterizzata da una forte circolazione del Covid-19 a livello generale, per poi

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Academic year: 2021

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Analisi

La Commissione Affari sociali ha svolto oggi l'audizione di Silvio Brusaferro, Presidente dell'Istituto superiore di sanità (ISS), sul Rapporto dell'Istituto superiore di sanità e del Ministero della Salute riguardante la “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” e sullo stato attuale del monitoraggio e del tracciamento dei contagi.

Il Dott. Brusaferro ha iniziato con una disamina della situazione epidemiologica in Europa, caratterizzata da una forte circolazione del Covid-19 a livello generale, per poi

concentrarsi sui seguenti argomenti:

Situazione in Italia: stando ai dati diffusi dal Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (ECDC), la situazione italiana quindi riflette l’epidemiologia degli altri Paesi UE e la

situazione è in progressivo peggioramento. La curva italiana è evoluta, nelle ultime settimane con un picco significativo, evidenziando differenze importanti fra casi accertati e sintomi similari, segnalando che il numero degli asintomatici e dei paucisintomatici è molto rilevante e consistente.

Abbiamo una situazione abbastanza variegata sul territorio nazionale, passando da situazioni contenute(come per la Regione Basilicata) a situazioni in cui la circolazione del virus è molto elevata (Valle d’Aosta).

Test antigenici e tamponi: la capacità di fare tamponi molecolari, che rimangono mezzo di riferimento quanto alla diagnosi della presenza del Covid-19, è cresciuta enormemente su tutto il territorio. La velocita con cui l’incidenza è cresciuta è presente in tutte le Regioni con valori diversi.

L’età mediana delle persone colpite inoltre ha sfiorato i 70 anni durante la prima fase, toccando ad agosto valori inferiori ai 30 anni e risalendo intorno ai 40 fra settembre e ottobre, continuando a crescere. Ciò testimonia che un numero crescente di persone anziane contrae l’infezione.

Aumento casi e luoghi di cura: il prof. Brusaferro ha mostrato alcuni dati che riportano l’aumento di diversi tipi di casi rispetto al luogo di cura. Infatti i casi in isolamento domiciliare sono aumentati significativamente, mentre sta crescendo con più lentezza ma in modo costante il numero di ricoverati con sintomi e soprattutto i ricoveri in terapia intensiva. Inoltre l’andamento settimanale di occupazione di posti letto si avvicina, a livello regionale, a un punto di cut off generale.

Monitoraggio fase 2: in questa seconda fase la valutazione del rischio è il criterio sottostante per il monitoraggio della situazione epidemiologica, e si basa su un impianto logaritmico composto da:

o indicatori di processo: che monitorizzano la completezza del dato sulla base delle stime;

o indicatori di esito: risk assessment della trasmissione incontrollata che non può essere gestita in fase di transizione;

o indicatori di resilienza: sistema di contact tracing.

Preparedness: ci sono attualmente 4 scenari possibili, individuati dalla Circolare del MinSal del 12 ottobre, sulla base dei quali realizzare attività di preparazione in fase di transizione. Gli scenari sono legati alla velocità di circolazione e trasmissione del virus e sono strutturati per dare strumenti utili all’articolazione della risposta:

o Scenario di transizione localizzata (focolai): Rt <1

o Scenario di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario: Rt tra 1 e 1,25

o Scenario trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario: Rt tra 1,25 e 1,5

o Scenario di trasmissibilità non controllata con criticità della tenuta del sistema sanitario: Rt

>1,5

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Infine il Dott. Brusaferro ha concluso evidenziando il fatto che, alla luce di tali dati, ci

troviamo in una fase di escalation, per cui in parte dobbiamo usare misure di contenimento e in parte di mitigazione.

Q&A

On. De Filippo (IV): la diffusione e la trasparenza dei dati è uno dei pilastri per affrontare la pandemia nella corretta maniera, e si richiede uno sforzo di comunicazione ulteriore. Ha chiesto una maggiore facilità di lettura dei dati e schede utili (posti letto terapie intensive, pazienti domiciliari, etc.) per permettere ai decisori pubblici di prendere le corrette decisioni.

On. Novelli (FI): ha sollevato alcune questioni riguardo la capacità di trasmissione del virus da parte di persone asintomatiche, poiché dal momento in cui conclamano l’infezione provocano panico generalizzato. Ha sottolineato inoltre la necessità di riprogrammazione di assistenza e dell’offerta sanitaria nei piccoli ospedali in cui vengono chiusi i reparti, lasciando scoperte persone non affette da Covid-19.

On. D’Arrando (M5S) e On. Bologna (Misto): hanno chiesto maggiori informazioni rispetto al sistema di sorveglianza dei virus influenzali (Influnet) che verrà integrato con la sorveglianza specifica del Covid-19, basandolo su un servizio di sentinella da parte di MMG e PLS che

segnaleranno l’insorgenza di casi. Ha chiesto come intendono intervenire rispetto al concomitante picco influenzale dei prossimi messi, e se è intenzione emanare protocolli nazionali che le USCA e i medici di base potranno applicare ai positivi al Covid-19, anche in merito a trattamenti

farmacologici per pazienti a domicilio. Infine gli Onorevoli hanno sottolineato che sarebbe utile avere casistiche più precise rispetto ai casi positive in rapporto ai luoghi di lavoro.

On. Carnevali (PD): ha sottolineato il fatto che non è perfettamente chiaro come gli indicatori, prevedendo specifici protocolli e scenari, incidono effettivamente sulla capacità di mettere in atto azioni per prevenire l’evoluzione di condizioni di gravità.

On. Boldi (Lega) e On. Magi (Misto): hanno chiesto di fornire dati più precisi rispetto alla durata dei ricoveri con riferimento alla precedente ondata pandemica, anche in considerazione della

possibilità di resilienza del sistema. Inoltre è stato sottolineato che diversi membri della comunità scientifica hanno incontrato difficoltà ad accedere ai dati soprattutto relativi alle regioni, sarebbe perciò utile la creazione di un database per renderli più fruibili.

On Bellucci (FDI) e On. Siani (PD): hanno sottolineato il fatto che sarebbe utile una valutazione rispetto ai minori, differenziando per fasce di età con riferimento alla contagiosità. Inoltre hanno chiesto se tra questi dati è stata verificata una differenziazione di contagi in base ai luoghi in cui sono avvenuti (scuole, ristoranti, luoghi di lavoro, etc). Hanno inoltre rimarcato il fatto che bisognerebbe inserire un indicatore riguardante l’appropriatezza dei ricoveri ed aggiornare i dati anche sulla base dei reparti pediatrici che, in questo periodo, accoglieranno pazienti per influenza.

On. Gemmato (FDI): sottolineando che il tracciamento dei dati è molto disomogeneo, non solo per numero di tamponi fatti ma anche con riferimento a ricoveri rispetto al territorio, ha chiesto se tali considerazioni sono sufficienti per tracciare una strategia complessiva veramente efficace per prevenire l’esplosione di una situazione più complessa.

On. Lorefice (M5S): ha chiesto se, con riferimento alla possibilità di avere test antigenici meno invasivi per i bambini, verranno messi a disposizione nel minor tempo possibile.

Il Dott. Brusaferro ha replicando facendo alcune considerazioni generali sui seguenti temi:

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Reperibilità e trasparenza dei dati: sottolineando la massima disponibilità a condividere i dati da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, ha specificato comunque che l’Istituto non ha compiti decisionali ma devono cercare di costruire una infrastruttura adeguata di dati sulla base dei quali permettere alle istituzioni politiche di prendere decisioni. Uno dei prossimi compiti sarà

sicuramente quello di strutturare un sistema di reperibilità dei dati più efficace, attraverso la creazione di un database ad hoc. A livello Regionale, grazie all’aggiornamento operato

dall’Ordinanza 691 della Protezione Civile, si prevede e una condivisione dei dati in una forma c.d.

pseudoanonimizzata, per cui a tutti gli attori che fanno domanda viene data possibilità di accesso.

Crescita curva epidemica e tracciamento: in questa fase di nuova crescita dell’epidemia, si prevedono interventi che ci consentano di piegare la curva per rientrare in una fase controllata.

Brusaferro ha dichiarato che si cercherà di lavorare in maniera transitoria rispetto alle diverse fasi e in base alle singole situazioni regionali, attuando una escalation di misure di contenimento in base alla capacità di resilienza, prevedendo successivamente un rilascio graduale delle restrizioni. La capacita di tracciamento è il marchio della nostra capacità di contenere l’infezione, ma quando il numero di nuovi casi eccede una certa soglia, il monitoraggio diventa complesso. In questo caso quindi si cercherà di mettere in atto azioni c.d. di mitigazione per riportare il numero di casi giornaliero sotto una soglia sostenibile.

Disomogeneità risposta Regioni: è vero che fra le Regioni permangono delle differenze in termini di resilienza, e la metodologia che è stata adottata tiene conto di questa caratteristica, basandosi sul fattore di rischio e non su numeri specifici assoluti.

Tamponi e test antigienici: è uscito un documento sulle politiche di utilizzo dei tamponi, che ha previsto un alleggerimento delle modalità e dei tempi di rientro in comunità, con riferimento soprattutto a persone asintomatiche, poiché non ci sono evidenze forti rispetto alla loro capacità di trasmissione. Si tratta comunque di una minoranza da tenere sotto controllo. Sebbene il test molecolare rimane di riferimento, i test antigenici si sono dimostrati validi rispetto alla capacità di rintracciare positivi ed evitare falsi negativi.

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