Servizi di cura alla persona e immigrazione femminile in Friuli Venezia Giulia, di Anna Pessato, L'Harmattan Italia, collana "Tesi e Percorsi di Ricerca" Volume XXXVIII, 2009
Le donne, da sempre figure essenziali nei processi migratori, solo di recente hanno visto riconosciuti il loro ruolo e la loro autonomia nell’ambito degli studi sociologici in materia. Nel comlesso, le ricerche sottolineano che le migrazioni femminili corrispondono a percorsi flessibili, con molti livelli di trasversalità, di strategie e progetti, ossia sono caratterizzate da elevata
eterogeneità. Le partenze possono essere causate da motivi economici, ma derivano anche da stimoli culturali, dalla rottura di legami familiari o dalla prospettiva di un ricongiungimento (in terra d’accoglienza, dopo anni di distacco dal coniuge, oppure per la costituzione di un nuovo nucleo, nel paese d’arrivo).
Al di là di tale varietà, i flussi rappresentano una riserva di energia e di manonopera sempre più importante. Le donne straniere hanno dunque un ruolo di rilievo all’interno del sistema di welfare dei paesi avanzati. Le migranti rispondono, in particolare, alla domanda di lavoro nell’ambito dei servizi alla persona, venendo impiegate come collaboratrici domestiche, assistenti familiari a domicilio e assistenti socio-sanitarie, per accudire i pazienti negli ospedali e nelle case di riposo.
L’esperienza italiana conferma tali osservazioni, come dimostra il caso Friuli Venezia Giulia. Qui, il fenomeno migratorio ha un peso rilevante e la sua componente femminile ne è un volto essenziale
Anna Pessato ha conseguito una laurea specialistica in “Occupazione, mercato e ambiente” presso la facoltà di Scienza Politiche dell’Ateneo Alma Mater Studiorum di Bologna e, quindi, un master in
“Relazioni internazionali e protezione internazionale dei diritti umani”. Attualmente svolge attività di consulenza presso la società di ricerche di mercato e di opinione SWG.