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LA DOTTORESSA. Racconto hard femdom. (l autore)

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Academic year: 2022

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LA DOTTORESSA

Racconto hard femdom

Telemaco

(l’autore)

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Introduzione:

Avviso i lettori che il seguente racconto è volutamente per gli amanti del genere, infatti la storia è decisamente hard e del genere sadomaso, femdom (dominazione femminile) per cui date le tinte molto forti consiglio a chi piacciono di continuare la lettura e godersi il viaggio mentre a chi non ama il genere consiglio di chiudere questo racconto e leggere qualcos'altro fra i miei scritti.

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LA DOTTORESSA

… quel cretino del mio medico, era in ferie per cui ero dovuto andare dal sostituto.

Era meglio che non mi facesse storie, avevo bisogno del certificato medico e basta, non ero proprio in vena di sentire stronzate tipo: bisogna fare delle analisi o occorre una visita specialistica, doveva darmi quei maledetti 4 giorni e basta.

Non che stessi male ma di ferie non ne avevo più e avevo le palle piene di lavorare.

Quando arrivai all'ambulatorio mi accorsi che il sostituto era una sostituta, meglio se faceva storie glielo avrei fatto vedere io chi comanda, al costo di incularla li dov'era.

Quando entrai in ambulatorio era ormai tardi, c'era solo un'anziana davanti a me, aspettai il mio turno, dopo un po' la vecchia entrò in ambulatorio e rimasi solo, alla fine l'anziana uscì seguita dalla dottoressa che accompagnatola chiuse la porta e rivolgendosi a me disse,

“lei è l'ultimo, venga avanti”

Entrai in ambulatorio con lo sguardo sul sedere

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della dottoressa, era una donna attraente, alta 1,70, bel seno, capelli neri, un bel fisico atletico e un culo fantastico.

Lei si sedette alla scrivania e mi chiese:

“come mai è qui ?” ed io,

“beh, ho solo bisogno di un certificato medico”,

“in che senso scusi ?” fece perplessa,

“nel senso che ho mal di schiena e ho bisogno di 4 giorni di malattia così mi passa”

Lei mi guardò perplessa

“diciamo che di cosa ha bisogno devo deciderlo io, ma intanto mi dica dove le fa male?”

Pensai, cominciamo bene, è una stronza patentata, risposi brusco:

“mi fa male la schiena a livello delle reni e il dolore continua sino sull'inguine”, era una frase collaudata, funzionava sempre e il risultato erano 4 giorni di malattia.

“il suo mal di schiena potrebbe essere dovuto ad un'ernia o anche un infiammazione interna, si metta sul lettino e si slacci i calzoni”

Sbuffando lo feci, lei cominciò a palparmi e devo dire che la cosa non mi dispiaceva affatto, mentre mi palpava il ventre io allungai la mano e le toccai la gamba nuda, lei si irrigidì e mi scostò la

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mano con fermezza dicendo con aria seccata

“non sento ernie evidenti, si sieda e si tolga la maglietta, lo feci e mentre le era girata per prendere chissà che attrezzo allungai la mano e le palpai il culo.

Lei si girò di scatto fulminandomi con gli occhi e mi disse

“guardi che così non andiamo proprio d'accordo sa ? Stia fermo” detto questo si mise alle mie spalle e mi visitò la schiena, alla fine disse

“non sento niente di particolare, le fa molto male

?” ed io

“si, faccio fatica a dormire e non riesco a sollevare pesi senta, la smetta di rompere i coglioni, mi dia 4 giorni di malattia così la finiamo, mi riposo la schiena e lunedì sarò come nuovo a lavoro”

La troia serrò le labbra con forza, si vedeva che l'avevo fatta incazzare, ma volevo farle capire chi comandava.

Lei si ricompose e mi rispose “senta vorrei visitarle anche la prostata, si sdrai sul lettino e si tolga i calzoni e gli slip, il dolore all'inguine potrebbe essere dovuto ad una prostatite”

Era veramente troppo, gli risposi

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“senta dottoressa, la smetta di fare la stronza, cosa crede che io abbia il culo sfondato come lei?

A voi troie piace sentirvi qualcosa in culo, ma a me nessuno infila niente li dietro, capito? Mi faccia il certificato e mi lasci andare a casa che mi sono rotto”

A quelle parole divenne prima pallida come uno che sta per esplodere, ma poi riprese il controllo e mi disse: “va bene come vuole lei, ma prima mi lasci fare una spirometria che voglio verificare una cosa e poi prometto che non le farò più perdere tempo con altri discorsi”

La troietta aveva capito chi comandava, contento della cosa acconsentii alla spirometria le mi fece sedere su una poltrona da visita e mi porse una mascherina dicendo “respiri a fondo più volte, le dirò io quando smettere”.

La guardai sorridendo, presi la maschera e quando lei si voltò io le dissi

“vedo che ci siamo capiti finalmente”, detto questo le mollai una pacca sul sedere, e come da previsioni lei non fece una piega, anzi si voltò verso di me sorridendomi.

Cominciai a respirare a fondo e mentre lo facevo pensavo che avrei proprio potuto scoparmela

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quella dottoressa, ma mi cominciava a venire sonno, magari l'avrei scopata un'altra volta.

Mentre formulavo questi pensieri divenne tutto nero e caddi addormentato.

Quando mi svegliai mi trovai legato alla poltrona, che si era rivelata una poltrona ginecologica, avevo i polsi bloccati e le gambe erano legate in posizione spalancata, la tipa mi aveva tolto i calzoni e le mutande, perciò ero in una posizione completamente scoperta con il culo e le palle all'aria.

Stavo per protestare quando con orrore mi resi conto che avevo qualcosa infilato nel retto, allora chiesi “che cazzo mi sta facendo, mi liberi subito”

e lei rispose.

“Guardi che sono io il medico e lei fa quello che dico io, intanto si rivolga a me con più rispetto” e mentre diceva questo mi piantò più in profondità quella cosa che avevo nel culo strappandomi un grido di dolore.

“Comunque mentre dormiva le ho fatto una visita completa alla prostata, all'ano e all'inguine e devo avvisarla che lei sta bene, anzi ho forti dubbi sul suo mal di schiena, infatti stavo giusto finendo un'ecografia”

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Appena detto questo mi sfilò dal culo, senza molto riguardo, quella specie di paletto che si rivelò una sonda interna da ecografo infilata in un guanto di lattice grondante di gel.

Mentre mi sfilava la sonda io mi lamentai per il dolore, mi sentivo il culo in fiamme, mi rendevo conto di essere tutto imbrattato di gel intorno all'ano e di offrire uno spettacolo osceno alla dottoressa.

Ero letteralmente sconvolto, mi aveva infilato chissà cosa nel culo e poi era li che mi guardava senza che io potessi fare nulla, furente le dissi

“senta brutta tr...” lei mentre dicevo questo mi fulminò con lo sguardo e mi appoggiò sul buco del culo la sonda appena estratta ancora bagnata di gel e dei miei umori, era ancora tiepida scaldata dal mio intestino.

Capii che era meglio non offenderla più e mi corressi dicendole con più calma

“senta dottoressa, mi spiace di essere stato un po' brusco ma non era mia intenzione...”

Lei non mi lasciò finire e mi disse “ooh si che era sua intenzione, ma adesso devo farle un piccola lezione di anatomia e anche di buona educazione, dopo la lascerò andare” in quel momento capii

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che le cose si stavano mettendo ancora peggio per me e che l'aspetto che avevo ora era l'ultimo dei miei problemi, ero letteralmente terrorizzato e non osavo proferire parola.

Lei continuò

“ora le dimostrerò quanto largo e sfondato è il suo culo così forse la smetterà di giudicare le donne dall'elasticità dei loro sfinteri”

La mia paura stava aumentando le dissi

“ la prego, mi lasci andare, ho capito, ho imparato la lezione”,

“ma che imparato, imparato, non ho nemmeno iniziato la lezione e la avverto che se grida nessuno la sentirà la stanza è insonorizzata per la privaci e la mia è una casa singola”

Con orrore capii che stava dicendo la verità, mi sentii le gambe molli, involontariamente rilassai l'ano lasciando uscire del gas, la dottoressa si stava infilando dei guanti di lattice, quando sentì il rumore provenire dal mio buco si mise a ridere e disse “senti senti, ma bravo sta rilassando lo sfintere, fa bene la cosa mi aiuterà in quello che le sto per fare”

Cercai disperatamente di liberarmi senza nessun esito, “stia calmo, agitarsi non le servirà a nulla”

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Detto questo estrasse da un cassetto un plug gonfiabile, con orrore la vidi infilarlo in un preservativo e spalmarlo di gel, cominciai a protestare ma mentre lo facevo sentii la punta del plug sul buco del culo e poi lo sentii entrare lentamente ma inesorabilmente, la cosa mi tolse il fiato, quella donna mi stava piantando nel culo un paletto di gomma da me giudicato enorme, beninteso avevo infilato cose ben più grosse nel culo di varie donne o di trans ma ne mio non era mai entrato niente di simile.

Sentii lo sfintere esterno dilatarsi lentamente ed ingoiare quel dildo enorme senza rompersi come credevo facesse, ma le cose si fecero serie con l'anello interno al mio culo, quello lo sentii che si allargava a forza, fu un'esperienza dolorosissima, ero convinto che mi avrebbe squartato, ma alla fine sentii il dildo scivolare dentro di me senza sforzo dopo avermi allargato per bene il buco.

In questo frangente avrei voluto urlare ma ero letteralmente senza fiato, così alla fine mi ritrovai con un paletto di gomma infilato nell'intestino e bene agganciato al mio culo.

Infatti il dildo era del tipo anal fatto a forma di cuneo con alla base un restringimento seguito da

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una base larga che faceva si che si fermasse proprio sul mio ano.

La dottoressa sorridendo disse “visto, tante storie per una cosa da nulla, ma ora cominciamo a fare sul serio”.

Stavo per ribattere quando lei prese in mano la pompetta del dildo e cominciò a gonfiarlo, la sensazione era terribile, mi sentivo allargare dentro a dismisura, avevo come la lo stimolo di dover cagare, ma non era vero e anche volendo non sarei riuscito ad espellere nulla tappato com'ero da quel plug di gomma.

La dottoressa prima lo gonfiava un po' e poi lo sgonfiava lasciandomi respirare, ogni volta lo gonfiava un po' di più, mi sentivo il culo scoppiare senza neppure riuscire ad emettere un suono, quando lo sgonfiava io la supplicavo di smettere, ma lei sembrava non badarmi finché non mi disse:

“senti se non la smetti di frignare te lo gonfio fino a fartelo scoppiare dentro capito? E non credere che non ne sia capace”

Per farmi capire che faceva sul serio lasciando gonfio il plug dentro di me infilò i due indici dentro il mio ano assieme al plug, li sentii farsi

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largo strisciando fra il dildo e le pareti del mio retto, sembravano due dita incandescenti, una volta ben infilate cominciò a tirare e mi allargò con forza il culo, gridai ma lei aumentò la forza lasciandomi senza fiato.

“visto che hai ancora spazio qui dietro, e adesso basta frignare e stai zitto se no è peggio”

Mi zittii più che potevo, ma ogni volta che lo gonfiava non potevo trattenere dei gemiti sommessi,la cosa andò avanti un po' e alla fine mi sentii il culo allargato all'inverosimile, al che lei invece di sgonfiarlo per l'ennesima volta lo estrasse con forza gonfio com'era, vidi le stelle e poi mi sentii lo sfintere letteralmente spalancato, era talmente aperto che il buco ci mise un po' a richiudersi.

Mentre il mio ano era ancora aperto a tal punto che ci si poteva guardare dentro lei prese il cellulare e mi fece una foto mentre ero la con l'ano aperto, sfondato e le gambe spalancate, mi vergognai tantissimo.

Poi la dottoressa fece una cosa che mi atterrì, infatti in quel momento compresi dove voleva arrivare, quella donna si stava spalmando il gel su tutto il guanto della mano, io cominciai a dirle

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“no, no, si fermi, non può farmi una cosa simile allontani quella mano”

Lei non mi badò nemmeno e con un sorriso sulle labbra appoggiò la punta delle dita all'imboccatura del mio culo e cominciò a spingere, sentii le dita frasi strada dentro di me, non avevo modo di fermarle, il mio sfintere cedette alla pressione della sua mano che entrò dentro di me sino alle nocche, al che lei mi disse:

“ora dovresti chiedermi scusa per esserti comportato da cafone con me” Annuii, cominciai a sbiascicare delle scuse che lei ascoltò con attenzione senza però ritrarre la mano che mi stava allargando il culo, alla fine mi interruppe dicendo:

“scuse accettate, la prossima volta vedi di rivolgerti a me con più rispetto capito ?” annuii.

Poi lei invece di togliere la mano la premette con forza finché con orrore non la sentii entrare dentro di me, mi stava facendo un fisting, una cosa che non solo non avevo mai fatto a nessuno, ma non avevo mai visto dal vivo e tanto meno non pensavo che qualcuno potesse fare a me.

Mentre la mano entrava sentii il mio buco che si allargava sempre più, poi le nocche arrivarono nel

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punto più stretto e li pensai che non sarebbero riuscite a passare, ma mi sbagliavo, la dottoressa non si fermò, anzi aumentò la spinta muovendo leggermente la mano, si sentiva che aveva una certa pratica, era chiaro che l'aveva già fatto altre volte, e magari su questa stessa sedia.

Pensai che ero stato proprio un sciocco a cercare di piegarla proprio a casa sua, ero convinto di incularla e guarda cosa mi era capitato, ero li nudo, a 90° con le gambe aperte mentre lei mi stava sfondando il culo senza pietà ed in un modo in cui non ritenevo nemmeno possibile.

Fui strappato ai miei pensieri dal dolore provocato dal passaggio delle nocche della mano nel mio sfintere, le sentii tutte, sembrava che qualcuno mi stesse piantando cinque cunei di legno nel culo e che tutti e cinque si fossero incastrati dentro di me mentre qualcuno li stava spingendo dentro a forza.

La dottoressa era leggermente sudata, ogni tanto si intravedeva un riflesso luccicante sulla pelle della fronte, li per li con capivo come mai, poi le scorsi il seno, sotto il camice c'erano due tette con i capezzoli turgidi e completamente rizzati, allora la guardai negli occhi il suo sguardo era

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inequivocabile, trasmetteva un misto di piacere e febbre, lei era completamente eccitata ed io ero il suo giocattolo, non mi sarei stupito se toccandola fra le gambe l'avessi trovata completamente inondata di umori.

Assieme ad un dolore lancinante che non mi lasciò nemmeno il fiato per lamentarmi sentii infine le nocche scivolare dentro di me e con orrore sentii il mio ano stringersi sul polso della dottoressa, ero stato appena sfondato da lei e la sua mano avrebbe anche dovuto uscire da me rifacendo a ritroso tutto il percorso appena compiuto.

Poi tenendo la mano dentro il mio culetto allungò l'altra ancora libera e preso il cellulare mi fece una serie di foto dove si vedeva sia il mio culo con il braccio di lei piantato dentro che la mia faccia allibita.

Stavo piagnucolando chiedendo di essere lasciato in pace quando lei cominciò a muovere, prima lentamente poi sempre più velocemente la sua mano dentro di me e il mio cazzo si rizzo in una potente erezione, io non capivo, cosa mi stava succedendo ma quando lei si aprì il camice facendo vedere che era completamente nuda e

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iniziò a masturbarmi persi la testa.

Ero passato da atterrito ad eccitato all'inverosimile in un lampo, sentivo il piacere aumentare dentro di me finché non esplosi venendo copiosamente, e mentre ancora lo sperma usciva dal mio cazzo lei estrasse la sua mano da me, si tolse i guanti mi fece un'ultima foto sempre con il mio culo ancora aperto e il ventre coperto di sperma e mi disse:

“sappi che ho mandato tutte le foto sul mio sito e se ti azzardi a farmi qualcosa io o qualche mia amica pubblichiamo tutto, capito ?” annuii

“ora penso di averti dimostrato che tu sei ben più sfondato di una qualsiasi donna, per cui da adesso in poi vedi di giudicare la gente dalla sua testa e non dal suo culo, capito” annuii di nuovo

“guardati ora sei sfondato più di una di quelle che tu consideri una troia eppure sei rimasto lo sesso stronzo di prima” poi si avvicinò a me e quando mi fu vicina si aprì il camice facendomi vedere le sue splendide tette con due capezzoli dritti e mi disse sottovoce

“prima di liberarti ammettilo, ti è piaciuto vero troietta ?”

Io non risposi perché non sapevo cosa dire, ma in

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fondo al mio animo, malgrado il bruciore che avevo al culo ed il dolore provato sentivo che era vero, essere stato sfondato mi aveva in qualche maniera cambiato e in una maniera subdola ne ero contento.

Lei intuì quello che pensavo, si mise una mano fra le gambe e poi me la mise davanti alla mia bocca, quando poggiò le dita sulle mie labbra erano completamente impiastricciate dei suoi umori,

“Forza, leccale e vedi di pulirle bene” mi intimò e io feci del mio meglio, mentre lo facevo sentivo il sapore un po' aspro della sua vagina e il suo profumo.

Sorprendendo anche me, la cosa mi causò un'erezione e dato che ero letteralmente senza forze non pensavo fosse possibile, le mi guardò il cazzo dritto e ridendo di gusto disse:

“Ma guarda che porco...”

Fece per girarsi e andarsene, quando cambiò idea e tornò affianco a me, allungò il braccio e mi masturbò con pochissimi ma profondi colpi della mano.

Sborrai immediatamente con uno spasmo doloroso sia al cazzo che al culo, lei con l'altra

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mano raccolse lo sperma direttamente dalla punta del mio pene dicendo:

“Questa è roba tua, senti che buona che è” detto questo, mi infilò la mano in bocca scaricandomi direttamente sulla lingua il mio seme, avrei voluto sputarlo ma lei mi tappò la bocca con la mano finché io non lo inghiottii.

“Ecco adesso puoi fare anche i pompini”

Detto questo di voltò e cominciò a togliersi i guanti ed io capii che la mia avventura era finita.

Da allora, in effetti, ebbi più rispetto per le donne e per i dottori, quando dopo liberato feci per ricompormi ed andarmene con il culo in fiamme lei con una gentilezza che non sembrava nemmeno sua, estrasse dalla sua borsa un salva slip dicendo, “usalo finché non arrivi a casa, fatti una doccia e ricordati di prendere il tuo certificato di 4 giorni come avevi chiesto, la tua schiena sta bene ma il tuo culetto ha bisogno di riposo.”

Il giorno successivo, un po' zoppicando e facendo una certa fatica a sedermi, andai all'ufficio ASL e chiesi che la dottoressa divenisse il mio medico di base, quando lei lo scoprì mi mandò una lettera dove c'era scritto che avevo un appuntamento con lei a fine mese per una visita specialistica.

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Telemaco

(l’autore)

FINE

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