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TEATRO STABILE FVG: richiesta: prolungato fino al 5 febbraio TRIESTE E LA MEMORIA UN VIAGGIO NELLA CITTÀ,

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Academic year: 2022

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TEATRO STABILE FVG: 20.000 visualizzazioni e tanta richiesta: prolungato fino al 5 febbraio TRIESTE E LA MEMORIA – UN VIAGGIO NELLA CITTÀ,

20.000 visualizzazioni per “Trieste e la Memoria – Un viaggio nella città”, che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ha offerto in streaming in occasione della Giornata della Memoria. Il progetto a cura di Paolo Valerio sulla drammaturgia di Paola Pini è stato richiesto dalle scuole di tutto il territorio nazionale e ne verrà prolungata la disponibilità fino al 5 febbraio sul sito del Teatro www.ilrossetti.it. Dal 10 febbraio lo Stabile proporrà un nuovo contributo sulle vicende del confine orientale nel secondo dopoguerra”.

L’attenzione suscitata da “Trieste e la Memoria – Un viaggio nella città” che il Teatro Stabile regionale ha proposto in streaming in occasione della Giornata della Memoria, è andata al di là delle previsioni: ha infatti superato le 20.000 visualizzazioni, con un numero notevole di reazioni e commenti positivi da parte del pubblico.

Calorosissima anche l’accoglienza delle scuole a cui il video è stato proposto quale approfondimento su una pagina fondamentale e drammatica della Storia del Novecento: lo streaming è stato visto e apprezzato da Istituti scolastici di Trieste, del Friuli Venezia Giulia e anche di molte altre regioni italiane, e molte sono le richieste di prolungare il

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periodo di disponibilità del video on line.

Il ghetto Foto© Simone Di Luca

Lo Stabile regionale ha dunque scelto di mantenere “Trieste e la Memoria – Un viaggio nella città” disponibile per la visione gratuita fino a venerdì 5 febbraio.

Dal 10 febbraio, Giorno del Ricordo, sarà invece in live streaming un nuovo contributo, cui si sta lavorando proprio in questi giorni e che sarà dedicato ad un’altra dolorosa pagina di storia che ha segnato in particolare i territori del confine orientale.

“Ricordare, portare al cuore” con Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Maria Grazia Plos sarà a cura di Paolo Valerio e per la parte video sarà firmato da Giulio C.

Landini per Zunami Films Studio.

Testimonianze, documentazioni iconografiche, immagini poetiche… I linguaggi del teatro e della Storia si intrecceranno nello streaming che sarà offerto nuovamente alle scuole e a tutti gli interessati per “portare al cuore” e non dimenticare le vicende del confine orientale nel secondo dopoguerra, un momento storico doloroso ed il suo eterno monito alla pace.

Il link per la visione di “Trieste e la Memoria – Un viaggio

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n e l l a c i t t à ” s o n o i s e g u e n t i https://www.ilrossetti.it/it/spettacoli/trieste-e-la-memoria-u n-viaggio-nella-citta-2939 e https://vimeo.com/504809946 . Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.

Il borghese Pellegrino

La vicenda si svolge nell’ottobre del 1900 in Toscana nel Castello di Campoventoso.

Il proprietario della tenuta, Secondo Gazzolo, insieme a sua moglie Clara hanno invitato per un fine settimana di svago e per discutere di importanti affari commerciali alcuni ospiti illustri: il banchiere Viterbo, tanto ricco quanto ingenuo divoratore di vivande, il dottor D’Ancona, potentissimo delegato del Consiglio di Amministrazione del Debito Pubblico della Turchia, Reza Alyan, giovane funzionario turco dello stesso consiglio, l’assicuratore Bonci con sua figlia Delia in età da marito, il professor Mantegazza, fisiologo di fama

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internazionale e il signor Pellegrino Artusi da Forlimpopoli, florido mercante e famoso gastronomo.

In questo contesto non potevano certo mancare l’impeccabile maggiordomo Bartolomeo e la cameriera Crocifissa detta Crocetta, giovane arguta ma un po’ troppo chiaccherona.

Il fine settimana a Campoventoso era cominciato, come di prammatica, con la visita del castello e della tenuta. A seguire un ricco pranzo con dieci portate e una partita di biliardo, il tutto in un’atmosfera apparentemente tranquilla, ma non priva di una certa tensione tra gli ospiti: in ballo l’ingresso della finanza europea negli scambi commerciali con il decadente Impero Ottomano.

Durante la notte uno degli invitati muore misteriosamente, chiuso a chiave nella propria camera da letto.

Sarà compito dell’ispettore Saverio Maria Artistico da Siena capire se si è trattato di morte naturale o di omicidio, in un alternarsi di circostanze che non collimano, passaggi segreti e tresche clandestine

Secondo romanzo per lo scrittore Marco Malvaldi dopo “Odore di chiuso” che vede come protagonista Pellegrino Artusi, scrittore, critico letterario e gastronomo, autore del famoso libro di ricette “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. Il volume scritto vent’anni dopo l’unificazione dell’Italia, racconta la cucina nazionale attraverso la r a c c o l t a d i b e n 7 9 0 r i c e t t e , d a l u i p e r s o n a l m e n t e sperimentate, frutto dei numerosi viaggi dell’Artusi in giro per l’Italia. Come scrive l’autore nel suo diario “la cucina è un linguaggio universale, che ha bisogno di essere capito solo da chi lo pratica: forse solo la musica può stargli alla pari.

Eppure, si può stare giorni, settimane e mesi interi senza ascoltare una melodia, ma provatevi a stare un giorno senza mangiare!…”

Marco Malvaldi, scrittore di professione chimico, ritiene che

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anche la gastronomia come la chimica sia una scienza complessa, rigorosa e stuzzicante quanto la sublime arte dell’investigazione.

Un giallo storico dove i personaggi parlano con la terminologia dell’epoca e che, specie nelle fasi finali, ci regala alcuni momenti di piacevole ilarità.

Io volevo sognare più forte IL NUOVO LAVORO DI EDOARDO DE ANGELIS PER SUGGELLARE 50 ANNI DI CARRIERA.

E’ uscito il suo nuovo lavoro discografico «Io volevo sognare più forte» (Il cantautore necessario/Musica del sud/Egea music), con la co-produzione di Fabio Ferri e Alberto Laruccia, album con cui l’artista festeggia il cinquantesimo anno di attività. non c’è una canzone più bella ed una più lontana dal mio sentire. Sono tutte poesia sgorgate dall’animo di un poeta che ha sempre visto il mondo ad occhi “chiusi” ma a cuore aperto. Ogni brano ha il suo carisma, quello che mi ha lasciato senza fiato è sicuramente Il lupo non verrà.

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Vero che Edoardo ha scritto per cinquant’ anni pezzi che sono entrati nell’animo. Chi non ricorda Lella e la sua vittoria nel girone giovani cantautori nel Cantagiro del 1971. Lella è stata reinterpretata negli anni da tantissimi cantanti tra cui Antonello Venditti. Non dimentichiamoci la sua lunga collaborazione tra l’altro con tanti mostri del folk italiano da De Gregori a Dalla, dallo stesso Venditti a Sergio Endrigo e tanti altri. Un album che festeggia 50 anni di carriera ma che dei ventuno incisi e interpretati da Edoardo, è secondo il mio modesto parere il migliore, l’apice di un poetare sublime che tocca l’anima ed il cuore di che si appresta ad ascoltare l’intero disco. In questo album si segnala anche un tratto politico in favore dell’Europa unita, quasi un manifesto europeista. Ogni canzone è una storia a se ma il filo conduttore è sempre uno : l’amore e la passione per ciò che l’autore vuole far arrivare all’orecchio di chi ascolta.

Un disco da collezione da non perdere e da non tenere solo in

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uno scaffale, ma da ascoltare in continuazione per permettere alle parole e alla musica di metabolizzarsi nel più profondo del nostro io. Grazie Edoardo per questo tuo grande lavoro partorito anche dopo un anno davvero nero per tutta l’umanità a causa di una pandemia che ci ha cambiato tutti, ma che ha lasciato nei saggi come te, ancora la forza e la voce di dare sempre una speranza di vita ed ai sentimenti più puri che un essere umano non dovrebbe mai calpestare.

“Io volevo sognare più forte”, ed è disponibile dallo scorso 15 gennaio.

Enrico Liotti enrico.liotti@ildiscorso.it RIPRODUZIONE RISERVATA

Si presenta Paolo Valerio, da gennaio 2021 direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

«Attraverso Trieste, vedere il mondo» è con molto entusiasmo e questa prospettiva che Paolo Valerio intraprende il suo percorso di Direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, ruolo che gli è stato affidato a partire da gennaio 2021.

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Assieme al Presidente Francesco Granbassi, il 26 gennaio al Politeama Rossetti, ha tenuto una prima conferenza stampa che è stata l’occasione per tracciare alcune riflessioni sulla futura attività.

Il neodirettore ha innanzitutto espresso il proprio ringraziamento alle istituzioni: al Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, al Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e agli altri soci del Teatro Stabile, al Presidente Francesco Granbassi al vice presidente Piero Geremia e ai membri del Consiglio d’Amministrazione Nicole Matteoni, Federico Pastor e Tiziana Sandrinelli.

Un particolare ringraziamento è andato a Tiziana Gibelli, Assessore alla cultura e allo sport della Regione e a Serena Tonel, Assessore ai Teatri del Comune di Trieste.

Paolo Valerio ha inoltre sottolineato l’ottimo lavoro svolto da Franco Però, che lo ha preceduto negli ultimi sei anni di direzione: da lui riceve un teatro sano, dall’attività notevole, con un personale d’eccellenza in tutti i settori, riconosciuto a livello nazionale. E sul piano artistico, un fiore all’occhiello come la Compagnia Stabile, un gruppo di professionisti preparati e affiatati che per un regista rappresentano uno strumento prezioso, di rado istituito in pari strutture.

Apprezzato regista e attore Paolo Valerio è stato spesso in scena nel Teatro che ora dirige «Conosco bene l’emozione di portare a Trieste i propri spettacoli – ha detto – l’ho provata di recente con “Jezabel” di Irène Némirovsky, con “Il Deserto dei Tartari” e “Poema a fumetti” di Buzzati, con

“Misura per Misura” e prima ancora con “Le ho mai raccontato del vento del Nord” che fu ospitato al Miela… Ora ci saranno anche la responsabilità di rivolgermi al pubblico preparato e affezionato dello Stabile, la sfida impegnativa della maestosa sala del Politeama con i suoi 1530 posti, per vocazione adatta a l l a g r a n d e p r o s a d i q u a l i t à , c o m e a g l i e v e n t i

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multidisciplinari, ed un territorio di riferimento molto ricco culturalmente e artisticamente… E le tante anime di Trieste, il suo respiro internazionale, il suo immenso patrimonio culturale di scrittori, artisti, uomini di scienza, di pensiero triestini oppure “adottati” dalla città – da Italo Svevo a Margherita Hack, da Rilke a Strehler, a Joyce – che regalano profonde induzioni per comprendere il presente, immaginare il futuro, e che ispireranno di certo la progettualità sul piano della produzione…»

Fino a qui l’ottimo punto di partenza da cui muoverà il Direttore, e le suggestioni che contribuiranno a delineare il suo percorso fra nuovi progetti di produzione, ospitalità, formazione.

Ma va anche evidenziato che Paolo Valerio assume il ruolo in un periodo del tutto particolare, un momento senza precedenti n e l p a n o r a m a m o n d i a l e , i n c u i o g n i i d e a l i t à , o g n i organizzazione è costretta a confrontarsi con esigenze, limitazioni, responsabilità dettate dall’emergenza sanitaria.

Paolo Valerio è comunque in accordo con la linea percorsa fino ad ora dallo Stabile regionale: l’attività va mantenuta e incrementata anche in streaming in questo particolare frangente: le limitazioni possono fungere da stimolo per una sperimentazione arricchente e dunque si continuerà a lavorare, proporre, spendersi per la comunità di spettatori e di artisti per cui questo Teatro è un riferimento.

Lo testimonia la programmazione di questi giorni: da un lato l’elaborazione della produzione “Valzer per un mentalista” che fino al 31 gennaio è diffusa in modalità di live streaming interattivo. Dall’altro lato, il primo progetto curato da Paolo Valerio, che guarda al grande fascino, e assieme alla profonda complessità storica e culturale di Trieste.

Trieste e la Memoria – Un viaggio nella città” sulla drammaturgia di Paola Pini è un contributo in live streaming

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che il 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, e in sintonia con le iniziative già promosse dal Comune di Trieste e dalla Regione, viene offerto a tutti gli interessati, e in particolare al mondo della scuola e dell’Università, nell’ottica di accrescere le occasioni di conoscenza e di riflessione su una delle pagine più buie della Storia del Novecento. (il comunicato di presentazione è accluso). Da oggi stesso il lavoro della Compagnia Stabile si concentrerà sulle drammatiche vicende del confine orientale nel secondo dopoguerra, per la creazione di un nuovo progetto che si vedrà in concomitanza con il Giorno del Ricordo il 10 febbraio.

L’evoluzione della pandemia potrebbe far immaginare una riapertura dei teatri con pubblico limitato, fra marzo e aprile: se tale ipotesi sarà confermata, il progetto di ospitalità e produzione dello Stabile potrà finalmente svilupparsi anche nella dimensione a cui tutti aspiriamo, “dal vivo”. Il Direttore ha anticipato che si ripartirà dalla riprogrammazione di buona parte degli spettacoli ospiti che sono stati sospesi e dalla ripresa delle produzioni già varate che proseguiranno le loro tournée.

Molte risorse, secondo Paolo Valerio, si esprimeranno nell’attività estiva site-specific e all’aperto che coniugherà sicurezza, cultura, fascinazioni artistiche: si intraprenderà dunque nell’immediato un dialogo – sulla linea della positiva esperienza dell’estate scorsa – per incrementare la collaborazione con il Museo storico e il Parco del Castello di Miramare, con i Civici Musei, con il Porto che offre cornici diverse e interessanti.

La produzione in sinergia con il turismo culturale è infatti un tema su cui il direttore desidera impegnarsi, certo che si possa valorizzare molto, sia nel territorio che a Trieste, in particolare nel momento di crescita che la città sta vivendo.

Sarà questo un primo passo nell’intenso lavoro di partnership

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e di rapporti che il direttore curerà meticolosamente in città e in regione, confrontandosi con tutte le realtà teatrali, culturali e artistiche, per individuare ambiti e modalità di collaborazione che rappresentano sempre dei punti di forza.

Intanto ci si concentra sulla Stagione 2021-2022 da sviluppare in una sperabile ritrovata normalità: se, per evidenti ragioni di prudenza, è impossibile in questo momento anticipare titoli e artisti, è chiaro che il direttore è già al lavoro per tracciare un progetto di ospitalità che si sviluppi a 360 gradi nella parabola dei linguaggi teatrali, a partire dalla prosa di elevata qualità, per toccare naturalmente i musical internazionali, la danza – proposte che appartengono alla natura stessa del Politeama – fino al teatro d’innovazione, di contaminazione che proprio qui e in questi momenti va coltivato, perché può trovare un terreno artistico fertile e menti aperte e interessate in platea.

Sul piano della produzione sono inestimabili, secondo Paolo Valerio, gli stimoli che si ricevono dai già citati

“giacimenti culturali” di Trieste e del territorio: i primi progetti trarranno ispirazione proprio da qui, da quei monumenti della letteratura che sono capisaldi del Novecento europeo dal valore universale o da figure imprescindibili per chi ama il teatro, per chi di teatro vive, come quella di Giorgio Strehler. Paolo Valerio, forte anche del suo rapporto privilegiato con la Scuola del Piccolo Teatro, dove si è formato, vorrebbe dedicare il 2021 (nel centenario della nascita) alla sua visione della vita e dell’arte che ancora ci regala potenti illuminazioni: «Il teatro come responsabilità morale, come amore accanito ed esclusivo, un severo impegno verso la vita e verso gli altri, in un sentimento di unità tra parola scritta e rappresentazione, attori e scenografo e musicisti e autori, un tutto unico fino all’ultimo macchinista – cita Paolo Valerio – è una frase di Strehler, ma sembra perfetta per noi: sono queste la motivazione, l’energia di cui ora abbiamo bisogno».

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Infine un patto che il direttore ha voluto proporre ai media, proprio in occasione della conferenza stampa, riconoscendo il ruolo fondamentale di “compagni di viaggio” che essi hanno sempre per chi fa teatro e che assumeranno ancor più nel prossimo futuro: «La gente di teatro è paziente, sì, ma non rassegnata: siamo pronti a ripartire, e il ritornare in sala rappresenterà per tutti un momento di grande rinascimento, di gioia, di motivazione. Il ruolo dei media in questo ritornare a parlare di teatro con il pubblico, sarà fondamentale, sarà fondamentale veicolare e trasmettere attraverso la loro attenzione e sensibilità il piacere della libertà e del teatro, che vibreranno naturalmente sul palcoscenico, ma che vivremo appieno solo se riusciremo a condividerlo con ogni spettatore».

E.L.

Sebastien Ogier sbanca il Rallye Monte-Carlo per l’ottava volta.

E così Sebastien Ogier, navigato dal fido Julien Ingrassia, ha nuovamente piazzato la sua zampata vincente sul Rallye Monte- Carlo con la Toyota Yaris WRC Plus del Team Gazoo Racing.

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Il campione transalpino forte della sua esperienza (7 titoli mondiali non si vincono a caso) e del fatto di guidare sulle strade di casa – ma aggiungiamo anche da una vettura che l’ha assecondato alla perfezione – ha vinto infatti per l’ottava volta il rally più famoso al mondo aggiudicandosi ben 9 prove speciali delle 14 disputate.

Bisogna dire però che, anche a causa della pandemia, il Monte- Carlo visto quest’anno è stato un rally piuttosto anomalo sotto molti punti di vista, ad iniziare dall’assenza del pubblico al quale è stata negata la possibilità di recarsi in prova oltre che, ovviamente, anche alle fasi di partenza, arrivo e alle assistenze della gara; una scelta forse condivisibile in relazione al dilagare della pandemia ma che, a torto o a ragione, ha comunque snaturato l’essenza del rally: un rally senza pubblico è qualcosa di innaturale che cozza contro l’idea di una manifestazione che nell’immaginario collettivo esalta le folle a bordo strada. Faceva tristezza poi vedere le immagini delle premiazioni della Power Stage a Entrevaux con i piloti sul podio accompagnati dai pochissimi

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applausi degli addetti ai lavori e nessuno spettatore a far da cornice ad un momento che dovrebbe rappresentare l’apoteosi del rally.

Un rally di Monte-Carlo anomalo anche per quanto riguarda orari e prove, il Monte 2021 ha dovuto ridimensionarsi parecchio – sempre causa Covid – anticipando gli orari di partenza delle PS e cancellandone una per far si che il coprifuoco potesse venire rispettato, quindi niente prove in notturna e un chilometraggio totale che alcuni hanno definito

“stitico” hanno caratterizzato questa edizione di un rally che però, nonostante tutto, è andato in scena ed ha dato il via al Campionato del mondo 2021.

Forse un Monte-Carlo non anomalo invece per quanto riguarda il meteo e le condizioni stradali, ma una edizione con un meteo così avverso non si vedeva da tempo, con pioggia, fango, neve e ghiaccio che mutavano in contiuazione a condizionare la gara, ne sa qualcosa il finlandese Teemu Suninen autore di una rovinosca uscita di strada sul bagnato della prima prova speciale del rally con la Ford Fiesta di M-Sport, uscita che

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probabilmente gli costerà il licenziamento.

Ecco come si è ridotta la Fiesta WRC di Teemu Suninen dopo la rovinosa uscita di strada

Dopo l’acuto iniziale di Ott Tanak (Hyundai i20 WRC Plus) il pluricampione Ogier ha iniziato a pestare sull’accelleratore lasciando ben poche speranze ai rivali, neanche una foratura sulla PS 6 è riuscita ad estromettrlo dai giochi, nella prova successiva il miglior tempo è stato nuovamente il suo. Seb Ogier non si è fatto mancare nulla vincendo anche la Power Stage (l’ultima prova speciale la cui vittoria da diritto a punti supplementari nella classifica piloti).

Elfyn Evans (Toyota Yaris WRC Plus) ha provato a tenergli testa ma dopo aver guadagnato la prima posizione della classifica assoluta, complice anche la foratura di Ogier, ha subìto il ritorno del transalpino accontentandosi infine del secondo posto finale. Una doppietta per la Toyota che ha reso felice Jari-Matti Latvala, il nuovo Team Principal della squadra nipponica, che debutta portando a casa punti

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pesantissimi nella classifica costruttori.

Elfyn Evans

Al terzo posto si è classificato Thierry Neuville con l’altra Hyundai i20 WRC Plus, qualche errore e un po’ di sfortuna non hanno permesso al belga di emergere ma Neuville ha comunque dimostrato le sue doti velocistiche vincendo con un distacco abissale la PS 10, ripetendosi nella giornata successiva sulla PS 13.

E che dire del baby prodigio Kalle Rovanpera? Un fenomeno che sta crescendo sempre più e che si è piazzato al quarto posto finale dopo aver a lungo battagliato con Neuville, un piccolo errore ed una foratura gli sono costati il terzo posto finale ma siamo certi che il giovanissimo finlandese avrà modo di rifarsi.

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Kalle Rovanpera

Quinto lo spagnolo Dani Sordo (pure su Hyundai i20 WRC Plus), non sempre a suo agio con la vettura, lui ed il suo navigatore Carlos del Barrio probabilmente avrebbero voluto concludere meglio l’ultima gara disputata da Carlos con Dani Sordo.

Sesto il giapponesino della Toyota, Takamoto Katsuta (Toyota Yaris WRC Plus), buona la sua prestazione anche se sui social è stato un po’ “canzonato” per aver leggermente danneggiato la vettura ancor prima della partenza della 1^ P.S.

Strepitoso invece il 7° posto finale e primo di WRC2 di Andreas Mikkelsen con la Skoda Fabia Rally 2 Evo, che estromesso dal giro che conta (quello delle WRC Plus) ha fatto vedere cosa sa ancora fare al volante, forse un ripensamento di qualche team di vertice nei suoi confronti sarebbe opportuno.

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Andreas Mikkelsen

Senza infamia e senza lode l’ottava posizione di Gus Greensmith, l’alfiere della Ford (su Fiesta WRC Plus) che non è riuscito a mettersi in evidenza in questo difficile Monte- Carlo.

Il francesino Adrien Fourmaux è entrato nella top ten portando in nona posizione assoluta la Ford Fiesta Rally 2, una condotta regolare la sua con un bel risultato finale per questo giovanotto che sta accumulando esperienza ed è candidato a guidare la Fiesta WRC Plus in alcune gare del mondiale 2021.

Buone anche le prove di Camilli, Rossel (primo di WRC3), Gryazin, Bonato, Clamin e Bulacia , piazzatisi nell’ordine dal 10° al 15° posto della classifica generale. Contrastanti invece le prestazioni di Pierre-Louis loubet, il givane figlio d’arte ha dimostrato notevoli doti velocistiche artigliando un secondo ed un quarto posto in prova speciale ma sprecando tutto con un paio di errori, per così dire, di gioventù. Per sua fortuna c’è stato qualcuno sul percorso a tirarlo fuori da

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una brutta situazione, alcune persone – che fortunatamente si trovavano sul posto – hanno rimesso in carreggiata Loubet dopo un’innevamento nella Power Stage, rafforzando ancor più la convinzione che “la compagnia della spinta” è un elemento indissolubile dallo sport rallystico.

Un fermo immagine del momento in cui è risultata determinate “la compagnia della spinta” per Loubet Discorso a parte invece per Ott Tanak, l’ex campione del mondo che dopo il passaggio alla Hyundai sembra proprio non riuscire a ripetere le entusiasmanti prestazioni del – forse – rimpianto team Toyota con cui vinse il mondiale nel 2019;

l’estone è partito subito forte, come detto, ma è stato vittima di una doppia foratura nella mattinata di sabato che l’ha poi costretto al ritiro, fra l’altro ha anche rimediato un’ammenda con diffida per aver percorso il tratto di strada fino alla successiva assistenza su tre ruote. Numerose le polemiche insorte in seguito alla sanzione in quanto Sebastien Ogier è stato multato di 400 euro per non aver allacciato il casco prima della partenza di una prova speciale, due episodi diversi con gravità diverse di cui forse le sanzioni andrebbero ricalibrate.

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Per finire gli italiani, non molto numerosi al Monte nonostante la vicinanza della gara al confine italo-francese (probabilmente, oltre ai costi di partecipazione, ha influito anche la pandemia), dove il migliore è stato Giacomo Ogliari, navigato da Lorenzo Granai, piazzatosi 28° assoluto e nono di classe con la Citroen C3 Rally 2.

La top ten:

1 Ogier/Ingrassia Toyota Yaris WRC 2.56’33”7 2 Evans/Martin Toyota Yaris WRC +32″6 3 Neuville/Wydaeghe Hyundai i20 Coupé

WRC +1’13″5

4 Rovanpera/Halttunen Toyota Yaris WRC +2’33″6 5 Sordo/Del Barrio Hyundai i20 Coupé

WRC +3’14″2

6 Katsuta/Barritt Toyota Yaris WRC +7’01″3 7 Mikkelsen/Floene Skoda Fabia R5 Evo +7’23″6 8 Greensmith/Endmondson Ford Fiesta WRC +8’21″1 9 Fourmaux/Jamoul Ford Fiesta R5 MKII +9’15″8 10 Camilli/Buresi Citroen C3 R5 +9’48″9

Prossimo appuntamento, Covid permettendo, l’Artic Rally Finland – dal 24 al 28 febbraio – , che prende il posto dello Sweden Rally cancellato dal calendario iridato.

Servizio Dario Furlan – Foto Honza Froněk

Su STREEEN.ORG: per la

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Giornata della Memoria il film IL ROSA NUDO

Gianni Dettori in Il Rosa Nudo

Mercoledì 27 gennaio, in occasione della GIORNATA DELLA MEMORIA e gratuitamente per 24 ore, Il Rosa Nudo di Giovanni Coda, film sperimentale ispirato alla vita di Pierre Seel.

Attraverso la vicenda traumatica di Seel, il film rimarca gli orrori compiuti dai nazisti anche nei confronti di chi era schedato come omosessuale e marchiati come lui con il triangolo rosa.

Giovedì 28 gennaio riprende inoltre il ciclo di film legati alla fotografia e all’arte in collaborazione con CAMERA – C e n t r o I t a l i a n o p e r l a F o t o g r a f i a : D a n s u n o c é a n d’images della filmmaker Helen Doyle sarà disponibile dalle 18.30 del 28 gennaio e per 72 ore dal momento dell’acquisto a 2,80 €. La regista ha seguito e intervistato dieci artisti e fotografi contemporanei di fama internazionale impegnati nel loro lavoro di denuncia, cercando in questo “oceano di immagini”, quelle che aiutano a capire meglio il tumulto del mondo; riflettendo sul significato e sul potere delle immagini fotografiche.

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Tornare all’Anormalità

Da sabato 30 gennaio, in anteprima assoluta e disponibile in tutto il mondo su Streeen.org, Tornare all’anormalità (più complesso di un virus), opera collettiva frutto del lavoro di nove documentaristi che racconta otto storie da otto paesi del mondo le cui contraddizioni sociali, preesistenti al Covid-19, sono esplose con la pandemia. Partendo dal tema sanitario, il film racconta le disuguaglianze economiche, le ingiustizie sociali, l’aumento della violenza domestica, il diritto alla salute negato. Il film sarà visibile in tutto il mondo su Streeen.org a 4,20€ e gli autori e le autrici del documentario devolveranno il ricavato del film a EMERGENCY ONG ONLUS, per contribuire all’impegno e alla missione dell’Associazione nella difesa del diritto alla salute per tutti gli individui.

Q u i l a c l i p v i d e o d i T o r n a r e a l l ’ A n o r m a l i t à . Ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Fujakkà Films (Francesca Marras, francimarras88@gmail.com, 3392344230).

In allegato il comunicato generale di Streeen.org, di seguito con alcune immagini dai film in programma.

A questo link i comunicati dei singoli appuntamenti con relative immagini.

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Rainbow Free Day: ultima settimana della prima edizione della più grande vetrina di indipendenti italiana

Un rush finale pieno di tanti, tantissimi appuntamenti quello del Rainbow Freeday. Ricorderemo il Giorno della Memoria, parleremo dei temi caldi dell’attualità culturale, economica e politica del settore cultura e spettacolo. E poi tanta, tantissima musica, il teatro con alcune interessanti proposte di Laboratori dell’ATCL Lazio. Si chiude così la prima edizione del Rainbow Freeday, una quindici giorni fittissima di appuntamenti, oltre 200, che è stata anche una preziosa occasione per fare, come si suol dire, la conta del settore in Italia: e sono, siamo in tantissimi, pieni di idee e di tanto da dire. In questa edizione oltre 500 e con un grandissimo seguito di pubblico.

Lunedì 25

11.00 avremo The best of Slow Club: rotocalco libero e indipendente realizzato da Slow Music, un progetto a cura di Stefano Bonagura, Corrado Gambi, Massimo Poggini e Claudio Trotta, con la collaborazione di Michaela Berlini e la partecipazione di numerosi ospiti, musicisti, ballerini, s c r i t t o r i , g i o r n a l i s t i , a t t o r i , r e g i s t i , a u t o r i televisivi.Ospiti: Mario Lavezzi, Lucio Salvini, Tom Chacon e Marco Bonino.

Alle 12.00 torna il momento dedicato ai negozi di dischi e di strumenti musicali.

Alle 15.00 in programma lo spazio dedicato ai festival e alle e t i c h e t t e d i s c o g r a f i c h e a c u r a d i M a s s i m o D e l l a Pelle e Giuseppe Marasco: in programma la presentazione della

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label Thewebengine; a seguire alle 15:30 NICO*NOTE Webinar free, un workshop sulla voce in diretta Live con interazione degli allievi.

A l l e 1 6 . 0 0 l ’ a p p u n t a m e n t o c o n M a r c o Testoni e Massimo, conduttori del programma i Soundtrack C i t y , i l f o c u s s a r à s u l V R E F e s t c o n M a r i a n g e l a Matarozzo e Marina Massaroper raccontare l’unico festival italiano dedicato realtà virtuale e tecnologie immersive.

S e g u e S a l o t t o C i n e m a : d i L u n g o m e t r a g g i o d i finzione: produzione e distribuzione con Rebecca Basso, Renato Giugliano, Alessandra Pescetta, conducono Claudia Barcellona e Lorenza Somogyi Bianchi.

Alle 17.00 si aggiungono tutta la settimana per il Teatro alcuni interessanti Laboratori creativi realizzati e promossi da ATCL – Circuito Multidisciplinare del Lazio / Spazio

Rossellini: con

e il suo furbo aiutante della Compagnia Chien Barbu Mal Rasè.

Alle 18.00 è il momento di Due chiacchiere con.. a cura di Giordano Sangiorgi in cui Jonathan Giustini parlerà della nuova Radiofonia, ospite Massimo Garofalo di Radio Elettrica.

Lo spazio Live Rainbow, delle ore 21.00, sarà dedicato alla canzone d’autore di Roberto Kunstler.

Per la serie di incontri curati da Claudia Barcellona e Piero Cademartori: Melior de cinere surgo, cultura in movimento nei dintorni dell’Etna in collaborazione con Naxos.

Martedì 26

Alle 11.00 ricordiamo l’appuntamento quotidiano The best of Slow Club ospiti: Paolo Jannacci, Paolo Barillari, Franco Fabbri voce e chitarra, Mirko Puglisi pianoforte e tastiere, Cochi Ponzoni, Ranuccio Sodi e Ricky Gianco.

Alle 12.00 sarà il momento dedicato ai negozi di dischi e di strumenti musicali.

Alle 15.00 in programma lo spazio dedicato ai festival e alle e t i c h e t t e d i s c o g r a f i c h e a c u r a d i M a s s i m o D e l l a Pelle e Giuseppe Marasco. In programma uno speciale focus sul

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mondo della world e della folk: Giuseppe Marasco coordinatore di It-Folk incontra Saul Beretta (Musicamorfosi), Davide Mastropaolo (Agualoca records), I Lautari con la presentazione i n a n t e p r i m a d e l l o r o v i d e o c l i p ; e M a r i o Gulisano dell’Alkantara festival e Antonio Melegari (Li Ucci Festival).

Alle 16.00 durante Soundtrack City condotto da Marco Testoni e Massimo, Massimo Privitera intervisterà Marco Testoni tra musica, visual media e multimedia. Segue Salotto Cinema: si parlerà di Promozione e comunicazione con Rebecca Basso e Livia Rodà, conducono Claudia Barcellona e Lorenza Somogyi Bianchi.

Alle 17.00 – Laboratorio

c r e a t i v o c o n e i l s u o f u r b o aiutante della Compagnia Chien Barbu Mal Rasè.

Alle 18.00 è il momento di Due chiacchiere con.. a cura di Giordano Sangiorgi, Giuseppe Marasco (It-Folk) ci parlerà della scena world e folk in Italia. Fra gli interventi: Andrea Del Favero (Direttore artistico di Folkest), Fabio Scopino (manager di Italian world beat), Giuseppe De Trizio (Radicanto – direttore artistico, Coordinamento Slc CGIL Puglia) – Eric Van Monckhoven (world music lab).

Alle 21.00 per i Live Rainbow in programma La notte della World e Folk Music con la presentazione della compilation It – Folk sul folk italiano con: Calabria Orchestra, Antonio Nicola Bruno, Francesco Loccisano, I lautari, Parafonè, Ciccio Nucera, Sossio Banda, e tanti altri. A seguire, per il progetto We Have a Dream Red Ronnie per Rainbow ospita H.E.R e il duo di chitarra battente Francesco Loccisano e Marcello De Carolis.

Si conclude la giornata con l’incontro curato da Claudia Barcellona e Piero Cademartori: Rigenerazione territoriale tramite l’arte in collaborazione con Divulgarti e Terapia Artistica Intensiva.

Mercoledì 27

Alle ore 10.00, in occasione del Giorno della Memoria, si

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terrà Speciale Indipendenti-Giorno della Memoria con un video in esclusiva di Letizia Fuochi e i video di Enrico Fink &

Raiz feat. Frank London “Lemi Evke” [da Musica dal Mare]

e Enrico Fink. Arlo Bigazzi & Cantierranti “Tumbalaika” [da Senza Padrone] proposti da Materiali Sonori. A seguire i video di Lina Gervasi a cura di Musica Lavica Records e il video di Alexia Santino Spinelli e Guest a cura di FederArteRom.

A l l e 1 1 . 0 0 a p p u n t a m e n t o c o n T h e b e s t o f S l o w Club ospiti: Woody Gipsy Band, Saturnino, Tigullio4Friends Caravan, Paola Minaccioni, Claudio Zanelli e Luisa Cottifogli.

Alle 12.00 è il momento dedicato ai negozi di dischi e di strumenti musicali.

Alle 15.00 durante lo spazio dedicato ai festival e alle e t i c h e t t e d i s c o g r a f i c h e – a c u r a d i M a s s i m o D e l l a Pelle e Giuseppe Marasco– ci sarà la presentazione della Robin Hood Records e del cantautore Sale alle 15:30.

Alle 16.00 l’appuntamento con il programma Soundtrack City i conduttori Marco Testoni e Massimo intervisteranno gli Oliver Onions ovvero Guido & Maurizio De Angelis

Segue Salotto Cinema in cui si discuterà di Marketing del film con Rebecca Basso e Livia Rodà, conducono Claudia Barcellona e Lorenza Somogyi Bianchi.

Alle 17.00 appuntamento con il Laboratorio creativo Burattino del Natale Passato.

Alle 18.00 è il momento di Due chiacchiere con.. a cura di G i o r d a n o S a n g i o r g i , s i p a r l e r à d i E s i b i r s i i n regola con Giuliano Biasin (Esibirsi soc. Coop.).

Alle 21.00 durante il Live Rainbow Porfirio Rubirosa uscirà con il nuovo disco.

Il programma termina con l’incontro curato da Claudia Barcellona e Piero Cademartori: Arte ed etica ambientale in collaborazione con Divulgarti e Officine Fagus.

Giovedì 28

11.00 avremo The best of Slow Club: rotocalco libero e indipendente realizzato da Slow Music, un progetto a cura di Stefano Bonagura, Corrado Gambi, Massimo Poggini e Claudio

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Trotta, con la collaborazione di Michaela Berlini e la partecipazione di numerosi ospiti, musicisti, ballerini, s c r i t t o r i , g i o r n a l i s t i , a t t o r i , r e g i s t i , a u t o r i televisivi.Ospiti: Anna Foria,Giorgio Verdelli, Jack Anselmi con Rubens Menabue, Martha Rossi e Giancarlo Pini.

Alle 12.00 sarà il momento dedicato ai negozi di dischi e di strumenti musicali.

Alle 15.00 in programma lo spazio dedicato ai festival e alle e t i c h e t t e d i s c o g r a f i c h e a c u r a d i M a s s i m o D e l l a Pelle e Giuseppe Marasco Imarts con Mario Incudine e alle 15.30 dell’Isola Tobia Label con i suoi artisti e i suoi progetti.

Alle 16.00 appuntamento con Soundtrack City dove i c o n d u t t o r i M a r c o T e s t o n i e M a s s i m o Privitera intervisteranno Maurizio Filardo.

Segue Salotto Cinema: si parlerà di Festival con Luca Paci ed Elisa Marchesini, conducono Claudia Barcellona e Lorenza Somogyi Bianchi.

Alle 17.00 torna il Laboratorio creativo con Sorpresa di Natale.

Alle 18.00 è il momento di Due chiacchiere con.. a cura di Giordano Sangiorgi con Fabrizio Galassi vedremo Come utilizzare e monetizzare social e streaming.

Alle 21.00 nello spazio Live Rainbow il cantautore Peppe Voltarelli ci terrà compagnia con Canzoni per evitare celebrità e soldi

L’ultimo appuntamento è con Claudia Barcellona e Piero Cademartori, si parlerà de Il femminile nell’arte in collaborazione con Divulgarti e Terapia Artistica Intensiva.

Venerdì 29

Alle 11.00 ricordiamo l’appuntamento quotidiano The best of Slow Club ospiti: Livio Magnini, Francesco Pezzulli, Lilac Will, The Zoo, Alleluia di Haendel e Marzia Ercolani

Alle 12.00 torna il momento dedicato ai negozi di dischi e di strumenti musicali.

Alle 15.00 in programma lo spazio dedicato ai festival e alle

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e t i c h e t t e d i s c o g r a f i c h e a c u r a d i M a s s i m o D e l l a Pelle e Giuseppe Marasco con Disincanto, la label di Laura Valente, che presenterà un live di Angelina Mango.

Alle 17.00 è il momento del Laboratorio creativo con Alla scoperta delle stagioni

Alle 18.00 è il momento di Due chiacchiere con.. a cura di Giordano Sangiorgi dove ci sarà un incontro con ospiti a sorpresa con Claudio Trotta

Alle 21.00 in programma Live Rainbow, con YMF con il Live You’re my Friend di Senza Dubbi e il collettivo artistico c o n M a t t e o B e c u c c i , A t t i l i o F o n t a n a , M i r i a m Masala, Foresta, Jeyel, Daniele bagni, Raffaele Chiatto, Fabiano Costi, Michela Costi, Andy Kream, Raphael, Alice Caioli, Stefy Evita, Andrea Colonnese, Maria, Saita, Stev-n e Giovanni Usai.

A l l e 1 9 . 0 0 S o u n d t r a c k C i t y – c o n d o t t o d a M a r c o Testoni e Massimo Privitera- in programma lo Speciale

#senzamusica a sostegno dei lavoratori dello spettacolo ai tempi del Covid19 con ospiti nazionali e internazionali, per comprendere meglio le difficoltà e il supporto che hanno avuto i musicisti nelle varie parti del mondo.

Si conclude con Claudia Barcellona e Piero Cademartori, si parlerà deLOGOSFERE, poeti tra due mondi .

Sabato 30

Alle 12.00 è il momento dedicato ai negozi di dischi e di strumenti musicali.

Alle 15.00 in programma lo spazio dedicato ai festival e alle e t i c h e t t e d i s c o g r a f i c h e a c u r a d i M a s s i m o D e l l a Pelle e Giuseppe Marasco con Rossana Luttazzi che presenterà le iniziative della Fondazione Lelio Luttazzi.

Alle 16.00 si terrà Soundtrack City, Marco Testoni e Massimo Privitera intervisteranno Vince Tempera.

A seguire la presentazione di Manifesto per la pandemia, una breve raccolta filmica degli esponenti del mondo artistico e culturale sul vissuto dei lunghi mesi trascorsi ed ancora in corso nell assenza di dialogo tra addetti ai lavori e

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i s t i t u z i o n i . D a u n a i d e a d i J e n n i Perlangeli, 8MOON comunicazione e del Collettivo mujeres nel cinema.

Alle 17.00 l’ultimo appuntamento con il Laboratorio creativo con Alla scoperta del circo con Capitan Brassura e il suo furbo aiutante Jok della Compagnia Chien Barbu Mal Rasèorganizzato da ATCL

Alle 18.00 è il momento di Due chiacchiere con.. a cura di Giordano Sangiorgi in cui Bruno Casini parlerà con Giordano Sangiorgi delle origini della musica indipendente con l’Independent Music Meeting e il successivo MEI. Interverrà con un proprio rappresentante la Siae e il Nuovo Imaie con il Presidente Andrea Miccichè insieme ad altri ospiti per parlare del futuro della musica.

Alle 21.00 il Live Rainbow si apre con un concerto interattivo dei bergamaschi SOS e poi il doppio live con Cisco e Fabrizio Taver Tavernelli.

A seguire, alle 23.00, l’appuntamento con Claudia Barcellona e Piero Cademartori per parlare di Editoria indipendente: una risorsa per la bibliodiversità a cura dell’associazione ADEI. E poi l’incontro con la casa editrice LEDizioni.

I l R a i n b o w c h i u d e a m e z z a n o t t e c o n i l d j T h e d o i n collaborazione con le Associazioni Dj!!!

La Tigre Bianca: recensione

del film di Ramin Baharani

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Disponibile su Netflix a partire dal 22 gennaio, questo film ci proietta nell’India contemporanea, mostrandoci il crudo ritratto di una società che cerca di superare la tradizionale divisione in caste, ma nel quale salire nella scala sociale è spesso un miraggio, specie se si nasce in uno sperduto villaggio.

Una società nella quale la ricchezza è concentrata in poche mani, la corruzione è una piaga dilagante, avere cure mediche e un’istruzione è un miraggio per la gran massa della popolazione, costretta a vivere in condizioni a dir poco precarie.

Per raccontarci tutto questo Ramin Baharani ci narra la storia di Balram (Adarsh Gourav), nato in una famiglia matriarcale dominata dalla vecchia nonna, e destinato a una vita miserabile come servitore in un modestissimo negozio di tè in uno sperduto villaggio nell’India rurale.

Dopo alterne vicende il protagonista riesce ad

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affrancarsi dal suo triste destino, diventando un affermato imprenditore. Il prezzo da pagare è però altissimo, in termini umani. Perché, come ci spiega lo stesso protagonista, per i poveri esistono solo due modi per arrivare in alto: il crimine o la politica.

La Tigre Bianca: un viaggio dalla povertà rurale alla ricchezza urbana

Balram è un giovane in gamba, pronto a cogliere al volo ogni occasione per sottrarsi al suo squallido destino. Origliando nella squallida locanda dove è costretto a lavorare per volontà della nonna, scopre infatti che la più potente famiglia del posto è in cerca di un autista.

Muovendosi scaltramente tra i doveri impostogli dal parentado e le costrizioni di una società ancora divisa in caste, nella quale gli individui sono legati a servitù di tipo feudale, Barlam riesce prima a imparare a guidare e poi a conquistare l’agognato posto. Diventa quindi l’autista personale del figlio più giovane della potente famiglia che spadroneggia nel villaggio natale.

Ashok, giovane rampollo del ras locale, che si è formato negli States e ha sposato Pinky, una ragazza d i o r i g i n i i n d i a n e c r e s c i u t a a N e w Y o r k , apparentemente sopporta male le costrizioni e l’arretratezza della società indiana, ma per mantenere il suo stile di vita deve impegnarsi nella principale attività della sua famiglia: corrompere i politici locali per non pagare le tasse e continuare a lucrare sull’industria carbonifera.

E per fare questo si muove nei scintillanti palazzi

di Nuova Delhi, trasportando valigie piene di soldi,

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scarrozzato dal fedele Barlam. Questi è stato educato a essere un servitore, e non riesce ad affrancarsi da questo modo di pensare.

Ma in una notte di follia alcolica, Pinky e Ashok falciano con un’auto una bambina che attraversa la strada, e la loro famiglia cerca di scaricare la responsabilità su Balram. Questo evento devastante muove qualcosa nell’animo del protagonista, che si rende conto che per affrancarsi dal suo triste d e s t i n o d i s e r v o d e v e p r e n d e r e d e c i s i o n i drammatiche.

La Tigre Bianca: la lotta di classe in salsa indiana In fondo il sogno di Balram è di diventare ricco, ma senza trasformarsi in un essere disumano, come lo sono i potenti che lo circondano. Insomma il viaggio d e l p r o t a g o n i s t a p u ò e s s e r e v i s t o c o m e un’attualizzazione del Sogno Americano nel contesto indiano contemporaneo.

Un India che in fondo sogna il mondo occidentale, ma che non riesce a liberarsi dal suo passato medievale e f a f a t i c a a r i c o m p o r r e l e i n c r e d i b i l i disuguaglianze che lacerano il suo presente.

D i s u g u a g l i a n z e c h e v e d o n o d i a m e t r a l m e n t e contrapposte l’arretratezza delle campagne e le opportunità delle grandi città, ma anche la gran massa di poveri senza speranza e la ristretta cerchia di ricchi corrotti e indifferenti alle altrui difficoltà.

Baharani dipinge un ritratto della società indiana

nel quale il crogiolo multietnico e la coesistenza

di diverse religioni sembra essere più un’ulteriore

fonte di difficoltà per gli individui, che un

occasione di arricchimento reciproco.

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Il giovane Balram vuole diventare un imprenditore seguendo il modello occidentale, affrancandosi da modelli servili che la sua famiglia gli ha imposto e quindi, in definitiva, dalle sue stesse radici culturali.

E per raggiungere il suo scopo e salire la scala sociale non esita a colpire vigliaccamente chi gli sta vicino, a dimostrasi vergognosamente servile, fino ad abbandonare ogni tipo di remora morale per mettere le mani sui soldi che gli servono per creare il suo business.

Insomma la liberazione dai modelli mentali imposti dalla società tradizionale avviene grazie alla creazione di un’impresa economica, nella quale i dipendenti sono legati all’imprenditore tramite un c o n t r a t t o s c r i t t o , s u p e r a n d o l ’ a p p r o c c i o servilistico, di tipo medievale, dal quale il protagonista proviene.

Il protagonista diventa un eroe e un nuovo modello p e r c h i l o c i r c o n d a , i n q u a n t o d i v e n t a u n imprenditore. E se per fare questo bisogna sporcarsi le mani, pazienza. Meglio ricchi con gli scheletri negli armadi che poveri e onesti, ma senza speranza e senza futuro.

La Tigre Bianca: un film da vedere

Questo film non è quindi una fiaba a lieto fine.

Tutt’altro. Se l’Oriente per crescere guarda ai modelli che vengono da oltre oceano, d’altro canto Balram è consapevole che l’Occidente è in crisi profonda, e il futuro appartiene alla Cina e all’India.

Il giovane protagonista ci ricorda infatti che i

bianchi sono sul viale del tramonto, ormai gli

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rimane vita breve: è il secolo dell’uomo giallo e dell’uomo nero, e che Dio salvi tutti gli altri.

Insomma Baharani ha realizzato un film nel quale il mondo di Bollywood e quello di Hollywood sembrano incontrasi su un terreno familiare al grande p u b b l i c o , d o m i n a t o d a u n o d e i g r a n d i m i t i dell’Occidente: l’auto-realizzazione dell’individuo, che supera ogni difficoltà grazie alle sue risorse personali, contro ogni avversità. Una auto- realizzazione che vede l’Imprenditore prendere il posto dell’Eroe epico.

Alla faccia delle caste e delle imposizioni familiari. L’Occidente sta morendo, ma i suoi valori vengono rapidamente assorbiti dall’Oriente, che sta prendendo il suo posto alla guida del globo. Perché quello che conta in tutte le società è il conto in banca, e l’unica divisione presente nel mondo, alla fine, è quella tra ricchi e poveri. Alla faccia del tmulticulturalismo, ormai declassato a mera differenza di colore della pelle tra gli individui.

Un messaggio di certo non certo esaltante, ma il racconto Baharani è ben confezionato, e le due ore del film volano. Da vedere.

“TRIESTE E LA MEMORIA – UN

VIAGGIO NELLA CITTÀ” a cura

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di PAOLO VALERIO, sulla drammaturgia di PAOLA PINI – in livestreaming gratuito dalle ore 9 del 27 gennaio

Ogni città non è solo lo spazio del presente: rappresenta un itinerario attraverso il tempo e la Storia, come un prezioso museo a cielo aperto che richiama alla memoria e ai suoi insegnamenti… Una dimensione di cui si è consapevoli, ma che – presi dalla dalla frenesia quotidiana – si dà spesso per scontata, senza soffermarvisi con il pensiero.

Ecco allora che in occasione della Giornata della Memoria, il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – in sintonia con le iniziative già promosse dal Comune di Trieste e dalla Regione – offre un proprio contributo, nell’ottica di accrescere le occasioni di conoscenza e di riflessione su una delle più crudeli pagine della Storia del Novecento: “Trieste e la Memoria – Un viaggio nella città” sulla drammaturgia di Paola Pini e a cura di Paolo Valerio.

Il progetto consiste di uno streaming di 45 minuti circa, rivolto a tutti gli interessati ed in particolare alle scuole, che sarà disponibile dalle ore 9 di mercoledì 27 gennaio. Un collage di immagini, testimonianze, notizie… Traccia un itinerario circolare, che prevede – partendo e facendo ritorno alla dimensione poetica del Politeama Rossetti – di attraversare Trieste sostando in alcuni luoghi simbolo legati all’occupazione nazista della città, dal settembre 1943 all’aprile 1945 e alla presenza importante, storica della comunità ebraica. Luoghi in cui la memoria è scolpita nelle p i e t r e : s u q u e g l i s f o n d i g l i a t t o r i d e l l o S t a b i l e interpreteranno toccanti testimonianze.

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Ecco allora l’imponente palazzo del Tribunale dove stabilì il proprio ufficio Friedrich Rainer, il Comandante dell’intera Zona di Operazioni del Litorale Adriatico, e dove molti ebrei furono rinchiusi e torturati. Poi il Ghetto, istituito alla fine del Seicento ma – nella Trieste asburgica, multiculturale – rimasto zona di segregazione solo per un secolo. Si passerà ancora alla Stazione Centrale da cui partirono treni piombati diretti verso i lager dell’Europa centrale, carichi di persone, pochissime delle quali fecero ritorno. E naturalmente la Risiera di San Sabba, unico campo di concentramento nazista munito di crematorio in Italia…

Passando dall’incalzare giornalistico al coinvolgimento poetico, all’emozione più profonda, Emanuele Fortunati, Francesco Migliaccio, Riccardo Maranzana, Ester Galazzi, J a c o p o M o r r a , M a r i a G r a z i a P l o s d a r a n n o v o c e a l l e testimonianze: storie semplici, personali, che sono parte della Storia e ci fanno “sentire” nel modo più immediato e sincero la sua insensatezza.

In “Trieste e la Memoria – Un viaggio nella città”, infatti, si è deciso di dar voce a chi fu vittima o si trovò a vagare in quella multiforme zona grigia che Primo Levi tanto bene descrisse ed in cui fu necessario scegliere, come è necessario scegliere, con coraggio e limpidità d’animo nelle questioni grandi e piccole, etiche e morali che la vita costantemente ci pone.

«Ne “La tregua”, ma soprattutto ne “I sommersi e i salvati” – scrive infatti l’autrice Paola Pini – Primo Levi analizza con amorevole e implacabile lucidità il complesso sentimento di vergogna provato dai sopravvissuti una volta tornati a casa:

vergogna per non essersi ribellati; vergogna per essere sopravvissuti, per continuare a vivere al posto di altri, considerati più degni; e infine quella dotata di una vastità tragica e che ci lega, tutti, a ogni epoca della storia umana:

la vergogna di chi non è stato direttamente responsabile, ma si sente coinvolto anche solo per essere parte, con gli altri,

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del genere umano. Ci coinvolge tutti perché ci interroga direttamente, interroga noi e la nostra responsabilità individuale: cosa avremmo fatto noi, al loro posto? Non lo sappiamo. Non lo possiamo sapere».

Trieste e la Memoria – Un viaggio nella città” sarà disponibile in live streaming dalle ore 9 del 27 gennaio per le 48 ore successive, gratuitamente. Il link per la visione sarà sul sito del Teatro Stabile, www.ilrossetti.it.

Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.

Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ringrazia per la collaborazione e la disponibilità il Comune di Trieste, in particolare della dottoressa Laura Carlini Fanfogna Direttrice dei Musei e delle Biblioteche del Comune di Trieste e del dottor Maurizio Lorber, per il Museo della Risiera di San Sabba.

TRIESTE E LA MEMORIA – UN VIAGGIO NELLA CITTÀ

drammaturgia di Paola Pini

con Emanuele Fortunati, Francesco Migliaccio, Riccardo Maranzana, Ester Galazzi, Jacopo Morra, Maria Grazia Plos a cura di Paolo Valerio

video a cura di Zunami Films Studio diretto da Giulio C. Ladini

operatore video Matteo Bernardis editing Enrico M. Lucarelli

produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

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il Rossetti propone lo streaming interattivo “VALZER PER UN MENTALISTA” dal 21 al 31 gennaio

Lo spettacolo “Valzer per un mentalista” che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ha messo in scena con successo lo scorso anno alla Sala Bartoli, diviene ora territorio di sperimentazione: sarà infatti presentato come evento in s t r e a m i n g i n t e r a t t i v o n e l q u a l e i l p u b b l i c o p o t r à interfacciarsi con gli artisti in “livechat”.

A breve verranno fornite maggiori informazioni sulle modalità di prenotazione e di visione dell’evento. Lo spettacolo è stato scritto da Davide Calabrese e Fabio Vagnarelli, è diretto da Marco Lorenzi e interpretato dal bravissimo mentalista Vanni De Luca e da Andrea Germani e Romina Colbasso. Grazie alla “livechat” gli spettatori anche in steaming potranno dialogare e farsi conquistare dalle sorprendenti capacità mnemoniche di Vanni De Luca. Le repliche si susseguiranno dal 21 al 31 gennaio, sempre alle 20.30, tranne di domenica quando la recita sarà alle ore 18.

Info e aggiornamenti su www.ilrossetti.it o al tel 040/3593511.

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