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Documentazione della cartellina del convegno del 27 maggio 2010

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Documentazione della cartellina del convegno del 27 maggio 2010

- Locandina 27 maggio

- 27 maggio 2010….che giorno è oggi?

- Comunicato stampa: risorsa per il paese oppure figli di un dio minore?

- Documento dei Giovani di CNA Torino e Piemonte: micro e piccole imprese, giovani imprenditori e imprenditrici: per il paese e per l’Europa, una risorsa che chiede di essere messa in condizione di “fruttare”

- Brochure giovani imprenditori CNA Torino

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27 MAGGIO 2010 … che giorno è oggi?

E’ un giovedì, ma non uno qualsiasi: siamo al centro della

http://ec.europa.eu/enterprise/policies/entrepreneurship/sme-week/index_it.htm Dal 25 maggio al 1 giugno in tutti i Paesi Europei è in atto una campagna di informazione che ha al centro le micro, piccole e medie imprese. Essa prevede una serie di eventi ed attività volti ad avvicinare potenziali ed esistenti imprenditori tra di loro.

Quest’anno, la campagna ha come obiettivi specifici:

- informare gli imprenditori sul supporto che le autorità a livello europeo, nazionale e locale offrono alle micro, piccole e medie imprese;

- promuovere l’imprenditorialità affinché sempre più persone, in particolare tra i giovani, prendano in considerazione per la loro carriera l’idea di diventare imprenditori;

- riconoscere il ruolo degli imprenditori nel migliorare il benessere, l’offerta lavorativa, lo sviluppo dell’innovazione e la competitività in Europa.

Lanciata per la prima volta nel 2009, la Settimana Europea delle PMI è un’iniziativa coordinata dalla Direzione Generale Imprese e Industria della Commissione Europea e rientra nei provvedimenti volti ad implementare il Principio 1 dello Small Business Act, che afferma che

“l’UE e gli Stati Membri dovrebbero dar vita ad un contesto in cui imprenditori e imprese familiari possano prosperare e che sia gratificante per lo spirito imprenditoriale”.

Lo Small Business Act è il programma che la Commissione europea ha adottato nel giugno del 2008 per valorizzare le aziende di minori dimensioni.

“Pensare prima di tutto al piccolo” questo è il senso dello Small Business Act, che impegna tutti gli Stati Europei ad attivare politiche, strategie e aiuti concreti per le micro e piccole imprese. Recepito dai parlamenti dei singoli stati europei (italiano incluso), lo Small Business Act è un documento rivoluzionario della Commissione Europea: per la prima volta le micro e piccole imprese vengono considerate gli agenti strategici per fare dell’Europa un luogo competitivo e di alta qualità del lavoro e della vita (Strategia rivisitata di Lisbona e Europa 2020).

Il documento si snoda in 10 principi, che vanno dalle semplificazioni procedurali, alla riduzione dei costi amministrativi di almeno il 25%, passando per l'aumento degli aiuti di stato, la massima apertura dei mercati e pieno sostegno allo sviluppo delle Pmi. Il tutto senza dimenticare la delicata questione dell’accesso al credito.

(il documento è disponibile all’indirizzo:

http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2008:0394:FIN:it:PDF)

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Torino, 13 maggio 2010

Risorsa per il paese oppure figli di un dio minore?

Giovani Imprenditori della CNA Torino a convegno il 27 maggio;

premio ai migliori “clip” ideati per promuovere la propria attività

Risorsa per il paese o figli di un dio minore? E’ questa la provocazione che i Giovani imprenditori della CNA Torino, nell’anno che vede Torino capitale europea dei giovani, lanciano alle Istituzioni attraverso il convegno organizzato per il 27 maggio presso la Facoltà di Economia dell’Università di Torino, corso Unione Sovietica 218/bis, che si inserisce tra le principali iniziative nazionali della Settimana europea delle imprese, in corso dal 25 maggio al 1 giugno.

I Giovani imprenditori CNA chiederanno se e in quale misura piccole imprese e giovani imprenditori siano tenuti in considerazione nelle politiche a sostegno dell’imprenditoria e, più in generale, dell’economia. Le loro domande saranno rivolte a figure di spicco come Sylvia Vlaeminck, Capo Unità Commissione europea-Direzione Imprese, Dg Entr. E.3, Artigianato, piccole imprese e cooperative, Adriano Maestri, Presidente Abi Piemonte, Guido Bolatto, Segretario generale della Camera di commercio di Torino, e Andrea Benassi, Segretario generale di Ueapme. Interverranno anche le istituzioni politiche locali, come la Provincia di Torino e la Regione Piemonte. Ma i protagonisti assoluti della giornata saranno i giovani a partire da Michael Refalo, un giovane imprenditore maltese che racconterà del suo programma per stimolare la creatività delle imprese artigiane; gli studenti universitari che presenteranno i problemi emersi all’interno dei gruppi di lavoro organizzati con i Giovani imprenditori; i vincitori della rassegna «Clip in CNA», promossa dai Giovani imprenditori, che proietteranno i videoclip realizzati per promuovere la propria attività professionale. Il convegno, che è l’appuntamento più importante di una campagna annuale condotta dalla CNA Torino, grazie al cofinanziamento della Camera di commercio di Torino, per sensibilizzare enti ed imprese sullo Small Business Act, si aprirà proprio con la premiazione dei primi tre classificati alla rassegna.

Il gruppo Giovani della CNA Torino è nato nel 2008 e ad oggi raggruppa quasi 4.000 imprenditori, fino ai 40 anni di età. Fra i componenti del gruppo ci sono persone e imprese di ogni tipo: da quelle che nella provincia sono da sempre presenti (costruzioni, impiantistico, meccanico, alimentare, commercio, abbigliamento), ai servizi alla persona (bellezza-benessere), alle nuove imprese del settore artistico, culturale e dell’intrattenimento.

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Alla Commissione Europea al Governo Nazionale agli Enti Locali al Sistema Bancario

Micro e piccole imprese, Giovani Imprenditori e Imprenditrici:

per il Paese e per l’Europa, una Risorsa

che chiede di essere messa in condizione di “fruttare”

Secondo una recente ricerca di Unioncamere, nella nostra regione e nella provincia di Torino in particolare, tra il 2005 e il 2009 gli imprenditori giovani, di età tra i 18 e i 30 anni, sono diminuiti drasticamente (-13,3 %). Anche se il Piemonte resta la regione con la quota di imprenditori giovani più alta del Nord Italia, il dato ci preoccupa.

Questo accade proprio mentre l’Europa incoraggia i giovani soprattutto ad avere uno spirito imprenditoriale e a essere degli innovatori.

Nel corso di questi mesi dell’anno 2010, il gruppo dei Giovani Imprenditori della CNA Torino ha seguito con attenzione la campagna di informazione e sensibilizzazione sullo Small Business Act, a cui la CNA APT ha dato corso.

Molti sono stati gli incontri in cui, insieme con imprenditori e imprenditrici di più lungo corso, si è dialogato su cosa concretamente volesse dire –o non volesse ancora dire- tradurre e mettere in atto azioni che abbiano al centro le micro e piccole imprese.

Lo Small Business Act promosso a livello comunitario declina in 10 principi alcuni elementi cruciali per rendere concreto il principio del “Pensare prima di tutto al Piccolo”.

Nelle nostre realtà, “Piccolo” vuol dire innanzi tutto “Micro”, per riprendere la definizione comunitaria di impresa. La Micro impresa non solo rispecchia la media nazionale italiana, ma anche la situazione comune quando l’impresa è di nuova costituzione, un dato che spesso si somma alla “giovinezza” di chi imprende.

Nella situazione attuale, noi crediamo ci sia molto bisogno di impresa e di capacità di imprendere, e di quell’apporto di spinta all’innovazione e alla creatività che spesso è insito nei giovani, ma che va supportato adeguatamente, anche per consentire alle nostre micro imprese di diventare piccole.

In un paese in cui i giovani si dice inizino a scarseggiare, e dove l’effetto della dilatazione temporale dell’invecchiamento ci ha imposto di alzare la possibilità di affiliazione al Gruppo dei giovani imprenditori dalla soglia massima dei 35 anni a quella dei 40,

noi sappiamo di essere una risorsa per il nostro paese, e per l’Europa.

Come tale, abbiamo creato questa occasione per chiedere, in modo costruttivo, di lavorare insieme alle Istituzioni, ai diversi livelli, per poter “fruttare”: una risorsa inutilizzata, non posta nelle condizioni di esprimersi compiutamente, è una risorsa sprecata.

Non è più tempo di sprecare.

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Oggi, il 27 di maggio, siamo al centro della Settimana Europea delle micro, piccole e medie imprese. In questi giorni, in tutti i 27 paesi Membri dell’Unione si svolgono eventi che hanno al centro noi, le imprese che costituiscono l’ossatura economica dell’Europa stessa.

Qualche giorno fa, il 10 maggio, nel nostro Paese si è assistito alla nascita di una Confederazione che ha raccolto insieme tutte e 5 le rappresentanze delle micro e piccole imprese.

Vogliamo ricordarlo perché quanto noi abbiamo raccolto ed evidenziato qui di seguito, vuole rappresentare l’interesse di tutti coloro che vi si possono ritrovare, dal commercio all’artigianato alla piccola industria.

E’ un documento che non rappresenta una conclusione, quanto un inizio ed un invito, al contempo, per un esercizio sempre più diffuso, responsabile e vero della nostra cittadinanza di impresa.

Per attuare lo SBA

Nel lavoro sullo Small Business Act abbiamo individuato, all’interno dei 10, 3 principi cruciali per noi Giovani Imprenditori.

Si tratta di punti essenziali per ogni micro e piccola impresa, ma assumono un valore ancora più critico quando chi imprende è un giovane.

Il primo, non in ordine numerico ma certo di importanza, è il principio VI, che pone il rilievo sull’accessibilità al credito da parte delle piccole imprese e sui ritardi nei pagamenti.

Sui termini di pagamento, il Gruppo dei Giovani Imprenditori appoggia e fa proprie le richieste avanzate, in occasione di precedenti incontri pubblici, dal Gruppo di CNA Piccola Industria, arricchendole. In particolare:

pagamenti della Pubblica Amministrazione a 60 giorni (e inserimento nella nuova direttiva che la Ue sta mettendo a punto e che rivisiterà la Direttiva 35 del 2000, di meccanismi sanzionatori che, in caso di subappalti, siano applicati nella medesima misura a tutta la filiera dei fornitori)

possibilità di compensare i crediti maturati con la Pa con debiti contratti con gli Enti (Inps, Inail Cassaedile) e con l’Agenzia delle entrate

partnership concreta e operativa immediata fra governo, banche ed enti per l’apertura di nuove linee di affidamento per imprese che vantano crediti con la Pa, e semplificazione della procedura –decreto mille proroghe del 2009- per la cessione dei predetti crediti alle banche o a intermediari finanziari, con limitazione della discrezionalità sul prezzo di acquisto del credito stesso

estensione obbligatoria dell’applicazione dell’Iva per cassa nelle prestazioni di servizio nei rapporti fra aziende private (come previsto dalla normativa francese attualmente in vigore)

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per quanto attiene i pagamenti fra aziende private, visti i precedenti di una legge come quella sulla subfornitura, si chiede una legge sui termini di pagamento simile a quella francese e al progetto di legge spagnolo (pagamenti a massimo 60 giorni, accordi in deroga per un periodo transitorio di max 2 anni); l’assunzione di una funzione di vigilanza super partes da parte di una autorità locale ma sotto un controllo diretto Ue in merito all’efficacia del suo funzionamento; l’obbligo di dare pubblica visione dei termini di pagamento, praticati annualmente, da parte delle società di capitale con inserimento di una tabella dedicata nella relazione di gestione allegata al bilancio d’esercizio; stesso obbligo da parte di qualsiasi impresa voglia avvalersi di agevolazioni pubbliche a livello locale, nazionale ed europeo.

Inoltre, poiché tutto questo, si deve radicare in un profondo cambiamento culturale,

si chiede l’attuazione di una campagna di sensibilizzazione nazionale sui benefici economici che si potrebbero ottenere –anche da parte dei clienti/consumatori finali di prodotti e servizi- se solo i pagamenti fossero puntuali.

In tema di accessibilità a credito e agevolazioni, all’Ue, chiediamo ancora, l’impegno a:

rivedere, alla luce della condizione presente, i termini del Patto di stabilità

semplificare le procedure di accesso ai tender e proposal, per renderle davvero praticabili da parte delle micro imprese, anche con quote dedicate e con “obiettivi di investimento minimi” più adeguate ai piccoli

migliorare l’accesso diretto alle informazioni sulle agevolazioni

aumentare lo sforzo di traduzione dei bandi per renderli accessibili in un più ampio ventaglio di lingue

ampliare la gamma di reti e soggetti deputati a fornire informazioni ai livelli locali (es. Europe Enterprise Network)

porre in atto protocolli e procedure con il sistema bancario che ovvino alla necessità di fideiussione a fronte dell’ottenimento di un finanziamento Ue Perché queste richieste sono essenziali per un giovane imprenditore?

Perché noi viviamo in un paese in cui quando un “giovane ultra trentenne”, con un’impresa già in piedi e con un bilancio passabile (un lusso che non possiamo concederci quest’anno) va in banca per un fido o un’estensione del medesimo, gli viene chiesto di portare la mamma, o il papà a fare da garanti con la casa di famiglia o la pensione. Non sono leggende metropolitane, ma realtà ben note a molti di noi.

Al principio VI si connette il principio IV, che impegna le pubbliche amministrazioni a rendersi permeabili da parte delle micro e piccole imprese.

Troppo spesso, nel nostro paese, oltre alla burocrazia, ci si scontra con un’inspiegabile mancanza di dialogo fra le banche dati degli Enti; una impermeabilità digitale che invece scompare laddove si tratti di sanzionare.

Per questo chiediamo ai livelli locali e nazionale, di:

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migliorare e velocizzare le comunicazioni fra le banche dati degli enti, in modo da evitare duplicazioni inutile e costose (in termini di tempo e risorse intellettive che nella micro impresa sono preziose quanto se non più del denaro stesso)

aumentare il numero e l’efficacia reale degli Sportelli unici sui territori

• e laddove decidano misure a favore dell’imprenditoria giovanile, agevolazioni incluse, le attuino in modi e tempi che non ne inficino tutto il valore

Se sul territorio si da vita a servizi integrati, se si decidono fondi dedicati, come si può poi chiedere a quel giovane, che si è voluto aiutare, di attendere sei mesi –quando va bene- per beneficiare delle agevolazioni (cioè ricevere il denaro), ma nel frattempo avere già creato e avviato l’impresa?

Alla Ue, chiediamo di:

introdurre indici misurabili, e relativi criteri di premialità nell’elargizione di fondi, per le Regioni che diano dimostrazione oggettiva di essersi dotate di banche dati integrate e di sforzarsi per aumentare la qualità nell’erogazione del servizio da parte degli sportelli unici per le imprese attivati localmente

promuovere con ogni mezzo al proprio attivo un percorso reale –per quanto non celere come ben ci rendiamo conto- verso una armonizzazione delle leggi per le imprese, negli Stati membri.

Nel nostro paese, specie in alcuni settori come quello dell’edilizia e del restauro, stiamo vivendo situazioni paradossali. Si chiede ai giovani di non dimenticare il saper fare, di coltivare i “mestieri artigiani”, di dare forma ed espressione al talento.

Ebbene, vogliamo portarvi un esempio fra i tanti: un imprenditore, giovane, un’eccellenza professionale nel restauro. Per la sua capacità riconosciuta, viene chiamato, da un’impresa strutturata, a lavorare al restauro di un palazzo storico, in un ambito di appalto pubblico. Gli richiedono certificazioni che lui non ha semplicemente perché non riesce a reggere il costo burocratico, di tempo e persone, che questo richiederebbe. Allora, ecco la proposta che si sente fare: “sei giovane! chiudi la tua attività, vieni a essere mio dipendente –gli dice l’azienda strutturata-, fai tutto il lavoro, poi io ti licenzio e tu ti riapri la ditta!”

Crediamo non siano necessari ulteriori commenti, anche se in realtà non si tratta di uno sfortunato caso isolato, bensì di un “collaudato sistema” sempre più utilizzato nel paese delle partite iva in edilizia!

Infine, abbiamo scelto di sollevare alcune richieste inerenti il principio VII, ovvero “aiutare le micro e piccole imprese a beneficiare delle opportunità del mercato unico”.

Riteniamo che la base di partenza sia, ancora una volta, l’accessibilità dell’informazione e la sua fruizione.

Abbiamo osservato i passi fatti in questi ultimi due anni soprattutto, dalla Ue nel rivedere il proprio sito e nel creare sezioni espressamente dedicate alle imprese: è molto, ma non basta ancora.

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Nella pagine precedenti abbiamo evidenziato la richiesta di sforzo di traduzione in più lingue per agevolare l’accesso e la fruizione.

Alla base, è necessaria una maggiore consapevolezza della necessità di ragionare in termini di micro impresa e di rivedere la definizione di piccola (fra una struttura di 11 addetti ed una di 50 c’è davvero un mondo di differenze) incentrandosi su di una fascia fino ai 20 addetti. In particolare se si vuole facilitare lo sviluppo delle imprese giovani e/o condotte da giovani.

• Queste realtà hanno risorse di tempi e persone marginali rispetto a imprese più articolate, e conseguente bisogno di reperire informazioni in tempi brevi e già selezionate per tipologia merceologica di impresa o altri requisiti identificabili in cui ci si possa riconoscere (prevedendo quindi un coinvolgimento di queste realtà attraverso una consultazione pubblica diretta via web ad esempio, nella identificazione dei criteri di creazione dei database e delle modalità/canali/parametri di ricerca sui medesimi)

Da parte di tutti, è necessario uno sforzo per un più stretto raccordo con i portali messi a disposizione a livello locale, a partire da quelli regionali e del sistema camerale, e di questi fra loro, per creare sinergie e non dispersioni

Ancora, un aumento del numero di sportelli locali sia pubblici sia facenti capo alle associazioni datoriali, connessi direttamente alle Direzioni Ue competenti, e con referenti certi e identificabili per ottenere informazioni e indicazioni preliminari in forma gratuita.

Sono risposte concrete in tempi da impresa, ciò di cui abbiamo bisogno. Solo alcuni mesi fa, una rete, presente a livello europeo, di imprenditori del settore dei mosaici cercò di

partecipare ad una gara di appalto in Francia. Non ci riuscirono perché non ottennero, in tempi ragionevoli, risposte banali quanto essenziali: quale forma giuridica dobbiamo avere?

Come comportarci fiscalmente? Come italiani, ci rivolgemmo alla Camera di Commercio, al Centro Estero: chi poteva darci le risposte c’era solo di venerdì ad una certa ora. E quel venerdì in cui trovammo la persona, non sapeva risponderci: un’altra settimana buttata via.

Siamo coscienti che le richieste non sono poche.

Quelli di noi che hanno solcato i corridoi di questa Facoltà –e non solo loro- si sono sentiti ripetere che nel mercato chi si lamenta per un prodotto o un servizio, vuole essere meglio seguito, vuole continuare a esserci; se ne va chi tace.

Noi non vogliamo andarcene: per questo, chiediamo.

E chiedendo, ci impegniamo a fare la nostra parte, come abbiamo fatto e come siamo disposti a fare, di più e meglio se saremo sostenuti.

Da voi ci attendiamo degli impegni e la loro attuazione, entro tempi certi.

A noi fare le imprese e farle crescere, ad altri, a voi, fare le leggi e farle rispettare e rispettarle voi per primi, e creare quell’integrazione di cultura, di pratica, di società che fa di noi e delle nostre imprese dei cittadini e delle cittadine dell’Europa.

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Grazie a tutti e in particolare alla Camera di Commercio di Torino per il suo sostegno anche finanziario a questa iniziativa e alla Facoltà di Economia per l’ospitalità e la collaborazione lungo il percorso sin qui.

27 Maggio 2010

Marco Romanelli Erica Lazzarini

Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Presidente Gruppo Giovani Imprenditori

CNA Piemonte CNA Torino

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Siamo già 4.000.

Manchi solo TU.

Contatti

CNA Giovani Imprenditori Via Millio 26 10141 - Torino

Referente Enrica Gay Tel. +39 011 461 76 53 Fax: +39 011 461 76 92 e-mail: egay@cna-to.it

Il gruppo dei giovani è anche su Facebook

Da gennaio 2010, a seguito dell’alleanza strategica siglata tra CNA Torino e

Casartigiani Torino, il gruppo si è

ulteriormente rafforzato: i giovani imprenditori della no- stra associazione sono quasi 4.000 … manchi solo Tu!

Alle riunioni del Gruppo Giovani possono partecipare

tutti gli iscritti alla CNA di età non superiore ai 40 anni.

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I Nostri Obiettivi

Favorire la conoscenza reciproca fra i giovani associati, per poter scambiare esperienze ed informa- zioni e ricercare insieme nuove op- portunità di crescita.

Proporre iniziative per dare spa- zio alla creatività e allo spirito inno- vativo.

Mettere a disposizione dei gio- vani imprenditori strumenti concreti per migliorare le loro imprese.

Diffondere un nuovo modo di vivere l’impresa, basato sull’ottimi- smo, l’allegria e la leggerezza.

Le Nostre Iniziative

Momenti di socializzazione e di scambio (aperitivi, serate, spettaco- li, concorsi, ecc).

Incontri per capire le trasfor- mazioni dell’economia globale e loca- le, curiosi di conoscere nuovi ap- procci e nuove risposte (decrescita, economia verde, filiera corta, ecc).

Formazione manageriale e spe- cialistica.

Incontri con esperti ed imprese di successo.

Sperimentazione di nuovi stru- menti di supporto alle micro imprese (ad esempio reti, social network).

Il nostro gruppo è nato nel 2008. La sua presidente è Erica Lazzarini e la coordina- trice è Enrica Gay.

Siamo giovani imprenditori che operano in tutti i settori della produzione e dei servi- zi. La caratteristica che ci accomuna è la piccola dimensione delle nostre imprese, che consideriamo un valore. Infatti lavo- riamo direttamente nelle nostre imprese e siamo protagonisti, con il nostro lavoro e i nostri prodotti, della vita del nostro terri- torio.

L’essere giovani ci rende particolarmente sensibili alle novità ed ai cambiamenti: dei prodotti, dell’impresa e della società. Tori- no e la sua provincia sono storicamente luoghi di innovazione.

La devastante crisi di questo territorio impone un ulteriore sforzo per ripensare il cammino del suo sviluppo. Noi giovani im- prenditori di CNA vogliamo essere protago- nisti.

Chi siamo

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