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L Aborti ovini

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Academic year: 2022

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Aborti ovini

’aborto nella specie ovi-caprina è molto frequente e costituisce uno dei principali motivi di mancato introito da parte degli allevatori.

Accertarne le cause è importante sia per prevenire il ripetersi di tali episodi sia per evitare l’insorgenza di possibili malattie trasmissibili all’uomo (zoonosi), allorché gli agenti causali siano di tipo infettivo.

Così come segnalato dall’Ufficio Federale di Veterinaria, nel lavoro “Malattie aborti- ve delle capre“ del 16/02/2010, gli aborti non infettivi rappresentano meno del 10%

delle cause e di rilievo appare quindi l’ac- certamento delle cause abortigene.

Anamnesi

Nel periodo gennaio-agosto 2010, in un allevamento ovino dell’Alta Irpinia ufficialmente indenne da brucellosi, costi- tuito da 86 pecore, sono stati segnalati 10 casi di aborto.

Sono state prese in considerazione le possibili cause di origi- ne non infettiva e di tipo infettivo.

L’anamnesi ha permesso di escludere le cause non infettive (carenze alimentari, traumi, uso errato di farmaci) spostando

l’attenzione delle indagini solo sulle cause infettive (tabella 1); è emerso che l’espulsione dei feti è stata rapida, con abor- to a tre settimane dal termine della gravidanza, senza com- plicazioni infettive e che le condizioni di salute delle pecore erano complessivamente buone.

Indagine diagnostica

Sono stati presi in considerazione gli agenti microbici che esplicano la loro azione durante l’ultimo terzo della gravi- danza (tabella 2).

Dal momento che l’indagine epidemiologica e i segni clinici sono solo una parte dell’indagine diagnostica per stabilire l’eziologia degli aborti, è stato effettuato l’esame autoptico, sull’ultimo feto ovino abortito (foto 1 e 2), che è stato inviato presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Portici.

Risultati

L’esame anatomo patologico sul feto ovino ha evi- denziato presenza di aria nei polmoni, coaguli nei vasi ombelicali, emorragie perivascolari e contenuto floc- culare nell’abomaso.

La reazione a catena della polimerasi (PCR), utilizza- ta per la ricerca di agenti abortigeni, grazie alle sue caratteristiche di specificità e sensibilità nella rileva- zione degli acidi nucleici di un microrganismo, ha evidenziato, in fegato, polmoni e placenta, del feto

L

CASO SANITARIO

Gerardo Pasciuti

Servizio Veterinario ASL Avellino

Tabella 1. Agenti infettivi abortigeni nei piccoli ruminanti.

A bort i di origine A bort i di origine A bort i virali bat t eric a parassit aria

Brucellosi Aborti micotici Border Disease Clamidiosi Aborti da micotossine

Febbre q Toxoplasmosi

Salmonellosi Neosporosi

Campilobatteriosi Leptospirosi

Listeriosi Micoplasmosi

Foto 1. Feto abortito e invogli.

(2)

60 60 abortito, la presenza di DNA di Chlamydophila abortus e di Coxiella burnetii, probabili responsabili dell’evento abortivo (tabella 3).

Conclusioni

Alla luce dei risultati ottenuti, si suggerisce una maggiore attenzione per il gregge sia per quanto attiene l’immissione

delle pecore sia in occasione di eventuali aborti.

Occorre acquistare animali forniti di certi- ficato attestante la pro- venienza da alleva- menti ufficialmente indenni, acquisire tutte le notizie utili sull’al- levamento di prove- nienza e rispettare un periodo di quarantena in caso di introduzione di nuovi animali.

In presenza di infezio- ne è necessario adotta- re le misure di prote- zione personali quali l’uso di guanti in latti- ce e di disinfettanti, onde prevenire l’insor- genza di zoonosi, rischio particolarmen- te rilevante nelle donne incinte che svolgono la professio- ne di medico veterina- rio, perché durante le operazioni ostetriche le clamidie vengono eliminate con i prodotti del concepi- mento in notevole quantità, distruggere invogli e feti aborti- ti, effettuare accurata disinfezione dei locali e delle attrezza- ture e praticare terapia medica con Tilmicosina al dosaggio di 10 mg/Kg peso vivo per via sottocutanea.

Nell’allevamento, infatti, l’adozione di misure preventive costituisce il fattore di maggior successo impedendo la tra- smissione di malattie a tutto il gregge.

Foto 2a, b. Particolari degli invogli.

Tabella 2. Agenti abortigeni infettivi nell’ultimo terzo della gravidanza nei piccoli ruminanti.

Brucellosi Ultimo terzo della gravidanza

Chlamydophila abortus Primo anno 2-3 settimane prima del parto e poi prende un andamento ciclico

Salmonella abortus ovis Ultimo terzo della gravidanza Coxiella burnetti Ultimo terzo della gravidanza

Leptospira Ultimo terzo della gravidanza

Toxoplasma gondii Secondo il periodo di contagio nel corso dei primi 2 mesi o 2-6 settimane prima del termine

Listeria monocytogenes Prima metà della gestazione Campylobacter foetus Terzo-quarto mese di gestazione

Tabella 3. Ricerca degli agenti abortigeni mediante PCR.

Organi C hlamydophila C oxiella Toxoplasma A lt ri agent i

in st udio abort us burnet ii gondii abort igeni

inf et t ivi Fegat o Rilevata Non rilevata Non rilevato negativi

P olmoni Rilevata Rilevata Non rilevato negativi

P lac ent a Rilevata Rilevata Non rilevato negativi

A B

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