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PIANO DI RECUPERO ( Art.109 L.R. 10/11//2014, n.65) DEL COMPLESSO COLONICO DENOMINATO PODERE LA SCALETTE

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STATO MODIFICATO

PIANO DI RECUPERO

( Art.109 L.R. 10/11//2014, n.65)

DEL COMPLESSO COLONICO DENOMINATO PODERE “LA SCALETTE“

Ubicazione: Via Bagnolo di Sopra

NORME TECNICHE D’ATTUAZIONE

Art. 1 – Oggetto e contenuti del Piano

Le presenti norme tecniche d’attuazione valgono per la realizzazione delle opere previste nel piano di recupero relativo al podere denominato “Le Scalette”, costituito dall'immobile censito al N.C.T.

del comune di Montemurlo al foglio di mappa n. 19 particella 44 e dalla relativa pertinenza che comprende i terreni censiti al Foglio 19 p.lle 42, 145 e 148 .

Il comparto definito dal Piano di recupero ricade nel Piano Strutturale all’interno dell’UTOE n. 4 Monteferrato ed è previsto quale strumento attuativo dal Piano Operativo, approvato con DCC. n.

41 del 9 Aprile 2019.

L’intervento trova applicazione attraverso la proposta di iniziativa privata per la quale è necessario Piano di recupero ai sensi dell’art. 119 della Legge regionale n. 65 del 10/11/2014 e l’art. 56 delle Nta del Piano Operativo.

Le presenti norme regolano e disciplinano l’attuazione del Piano sia nella fase di predisposizione degli atti abilitativi relativi al complesso edilizio e alle sue pertinenze.

Per quanto non contemplato nella presente disciplina, valgono le Norme Tecniche di Attuazione del Piano Operativo vigente, il Regolamento Edilizio e la vigente normativa statale e regionale in materia edilizia, urbanistica e di tutela dell’ambiente e del territorio.

Trattandosi di norme di dettaglio per il Piano, non possono porsi in contrasto con la citata disciplina sovraordinata vigente. In caso di contrasto, prevale la norma di ordine superiore.

Il Piano di recupero di iniziativa privata pone norme e vincoli per il recupero del complesso edilizio e degli spazi circostanti, regolando l'uso dell'area interessata dall'intervento con la finalità di recuperare, risanare e conservare l'organismo edilizio ed assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che consentano la destinazione residenziale .

Il Piano definisce graficamente e normativamente:

1. la perimetrazione del comparto;

2. le destinazioni d’uso del suolo e dell’edificato e la loro localizzazione;

3. gli indirizzi sotto il profilo funzionale, tipologico e morfologico;

4. le tipologie di intervento sui corpi di fabbrica di cui è composto l'immobile;

5. la qualificazione tecnica e compatibilità ambientale del progetto.

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Costituiscono parte integrante delle presenti norme gli elaborati grafici del Piano di Recupero.

Art. 2 – Elaborati del Piano di Recupero.

Sono elementi costitutivi del Piano di Recupero i seguenti elaborati:

1) - Cartografie – Estratti e mappe 2) - Relazione tecnica

3) - Documentazione fotografica 4) - Relazione Paesaggistica

5) - Norme Tecniche di Attuazione 6) - Tav.00 Riepilogo dati urbanistici

7) - Tav. 1a – Planimetria generale – sistemazioni esterne – Stato Attuale 8) - Tav. 1b - Planimetria generale – sistemazioni esterne – Stato di Progetto 9) - Tav. 1c - Planimetria generale – sistemazioni esterne – Stato di sovrapposto 10) - Tav. 2 - Rappresentazione schematica della UIU - Stato attuale e di progetto 11) - Tav. 2a - Piante - Piani terra – primo – edificio principale - stato attuale 12) - Tav. 2b – Piante piani secondo – copertura -edificio principale - stato attuale

13) - Tav. 2c - Piante piani interrato – terra – Particolari – edificio principale - stato di Progetto 14) - Tav. 2d – Piante piani primo – secondo – copertura – edificio principale - stato di Progetto 15) - Tav. 2e – Piante Piani interrato – terra – Fabbricato principale – Stato sovrapposto

16) - Tav. 2f - Piante Piani Primo – secondo – copertura- Fabbricato principale – stato sovrapposto 17) - Tav. 2g - Prospetti fabbricato principale – Stato attuale

18) - Tav. 2h – Prospetti – fabbricato principale – Stato di Progetto 19) - Tav. 2i – Prospetti – fabbricato principale – Stato sovrapposto

20) - Tav. 2l – Sezione AA – Fabbricato Principale – Stato attuale di progetto e sovrapposto 21) - Tav. 2m – Parametri urbanistici – edificio principale – stato attuale

22) - Tav. 2n – Parametri urbanistici- edificio principale – stato di progetto 23) - Tav. 3a – Piante prospetti e sezioni- ex biglietteria – stato attuale 24) - Tav. 3b - Piante -Prospetti e sezioni – Ex Porcilaia – stato attuale 25) - Tav. 3c – Piante prospetti e sezioni – nuovo annesso – stato di progetto 26) - Tav. 3d - Piante prospetti e sezioni – nuovo annesso - stato sovrapposto 27) - Tav. 4a - Piante prospetti e sezioni –ex fornace - stato attuale

28) - Tav. 4b - Piante prospetti e sezioni –ex fornace - stato di progetto 29) - Tav. 4c - Piante prospetti e sezioni –ex fornace - stato di sovrapposto 30) - Tav. 5a - Piante prospetti e sezioni –ex carraia - stato attuale

31) - Tav. 5b - Piante prospetti e sezioni –ex carraia - stato di progetto 32) - Tav. 5c - Piante prospetti e sezioni –ex carraia - stato sovrapposto

33) - Tav. 6a – Planimetria di insieme e particolari – opere di sistemazione esterna – stato attuale 34) - Tav. 6b – Planimetria di insieme e particolari – opere di sistemazione esterna e miglioramento

ambientale – stato progetto

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35) - Tav. 6c – Planimetria di insieme e particolari – opere di sistemazione esterna stato sovrapposto

36) - Tav. 6d – Prospetti di insieme – Inserimento recinzioni e ingressi lato ovest- sud - est 37) - Tav. 7a – Schema smaltimento liquami – stato attuale

38) - Tav. 7b – Schema smaltimento liquami – stato di progetto 39) - Tav. 7c – Schema smaltimento liquami – stato sovrapposto 40) - Foto inserimenti con indicazione dei punti di ripresa

41) - Allegato A Planimetria generale di progetto di inquadramento nel territorio 42) - Allegato B Prospetti d’inserimento nel territorio lati ovest- sud- est

43) - Allegato C Vista di confronto n. 1 tra lo stato attuale e la soluzione proposta 44) - Allegato D Vista di confronto n. 2 tra lo stato attuale e la soluzione proposta 45) - Abaco degli infissi e finiture esterne

46) - Verifica fascia di rispetto dell’elettrodotto 47) - Autocalcolo oneri

48) - Opere di Miglioramento ambientale a scomputo- computo metrico

49) - Relazione geologica di fattibilità redatto dal dott. Geologo Francesco Cintelli.

50) - Studi idraulici per interventi sul Bagnolo composti da:

• Relazione tecnica redatta da Ing. David Malossi

• tav.01 Planimetrie di inquadramento e catastale e rilievo topografico dell’area

• 02 Relazione Tecnica descrittiva del progetto, redatta da Ing. David Malossi

• Tav.01 Planimetrie di inquadramento e rilevo stato attuale e di progetto

• Tav.02- Planimetria di dettaglio - stato di progetto

• Tav.03 – Sezioni Topografiche – stato sovrapposto 51) Schema di convenzione

Art. 3 – Attuazione del Piano e Procedure

Il Piano di recupero viene attuato attraverso la presentazione di uno o più titoli abilitativi con i contenuti indicati nella convenzione attuativa.

L’attuazione del Piano avverrà mediante un insieme sistematico di opere complessive o parziali, nel rispetto delle presenti norme, di quelle contenute nel Piano Operativo e nel Regolamento Edilizio e più in generale delle normative in materia urbanistica ed edilizia, vigenti al momento della presentazione dei relativi atti abilitativi.

Le procedure per l'attuazione degli interventi diretti sono le seguenti:

a) Permesso di costruire:

è necessaria per tutti gli interventi previsti atti alla trasformazione urbanistica ed edilizia di cui all'art.

134 Legge Regione Toscana del 10 novembre 2014 n.65.

b) Attività libera : per tutti gli interventi senza titolo abilitativo di cui all'art. 136 Legge Regione Toscana del

10 novembre 2014 n.65.

c) Segnalazione Certificata di Inizio Attività: è necessaria per attuare gli interventi previsti all'art.

135 Legge Regione Toscana 10 novembre 2014 n.65.

d) Nulla-osta ai sensi D.Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004 Codice dei beni culturali e del paesaggio:

(4)

Al fine del Controllo e gestione dei beni soggetti a tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale di immobili ed aree di interesse paesaggistico, tutelati dalla legge, ai termini dell'articolo 142 è necessaria, per attuare gli interventi inerenti a modifiche esterne dei fabbricati e ad opere realizzate sul territorio, la funzione autorizzatoria ai sensi degli artt. 146, 153 e 156 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, atto autonomo e presupposto rispetto al permesso di costruire o agli altri titoli legittimanti l'intervento urbanistico-edilizio

e) Gli interventi eccedenti quelli previsti nell’allegato A del DGR 119/2018 devono essere oggetto di Valutazione di Incidenza .

Art. 4 – Valore normativo del Piano di Recupero Quanto descritto nelle seguenti tavole:

- Tav. 1b - Planimetria generale – sistemazioni esterne – Stato di Progetto - Tav. 2c – ex colonica piante – Stato di progetto

- Tav. 2d – ex colonica piante – Stato di progetto

- Tav. 2h – Prospetti – fabbricato principale – Stato di Progetto

- Tav. 2l – Sezione AA – Fabbricato Principale – Stato attuale di progetto e sovrapposto - Tav. 3c – Piante prospetti e sezioni – nuovo annesso – stato di progetto

- Tav. 4b - Piante prospetti e sezioni –ex fornace - stato di progetto - Tav. 5b - Piante prospetti e sezioni –ex carraia - stato di progetto - Tav. 6b - Sistemazioni esterne - stato di progetto

Ha valore vincolante per il recupero dell’organismo edilizio potendone discostarsi solo per modeste modifiche interne che si rendano necessarie in fase attuativa e che non modifichino i parametri urbanistici del Piano.

I restanti elaborati grafici hanno valore documentario, dimostrativo ed indicativo.

Le disposizioni e gli obblighi della convenzione attuativa prevalgono sulle disposizioni delle presenti norme.

Art. 5 – Destinazioni d’uso E’ ammissibile la destinazione d’uso residenziale.

Devono essere mantenuti a destinazione agricola almeno 26 mq necessari per la conduzione del fondo.

Art. 6 – Dimensionamento del piano di recupero

Il dimensionamento della superficie edificabile prevista nel piano di recupero è quella risultante nella tavola di progetto denominata Tav.00 Riepilogo dati urbanistici

Le altezze minime previste per i locali abitabili è pari a ml 2.70 mentre quella per i locali accessori interrati e non interrati, deve essere pari o inferiore a ml 2.40.

Art. 7 – Prescrizioni urbanistiche

Gli interventi consentiti per l'edificato sono quelli indicati all’art.56 delle NTA del Piano Operativo

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come definiti dal Regolamento edilizio e precisamente:

Restauro e risanamento conservativo, per l'edificio principale, e comprendono un insieme sistematico di opere finalizzato alla conservazione ed al recupero della loro fruibilità, col ripristino di sane condizioni igieniche, statiche e funzionali, anche attraverso l’inserimento di elementi accessori e impianti richiesti dall’uso previsto, e l’eliminazione di tutte le aggiunte e modifiche avvenute in epoca posteriore alla costruzione originaria e non integrate in modo coerente con i caratteri architettonici e storico ambientali dell’edificio, senza aumento di volume e di Sc, nel rispetto degli elementi tipologici (definiti dai caratteri distributivi dell’edificio), formali (definiti dalla sagoma e dall’organizzazione dei prospetti ) e strutturali.

Negli interventi di risanamento conservativo e/o adeguamento igienico funzionale sono in genere ammessi:

• consolidamento, rifacimento, sostituzione non sistematica delle strutture verticali portanti, orizzontali e di collegamento verticale anche in funzione della normativa antisismica vigente;

• interventi di rifacimento delle strutture orizzontali, anche con modifica alle quote di imposta dei medesimi, esclusivamente per motivate esigenze igieniche e/o strutturali, purché non comportino modifiche ad elementi funzionali, architettonici e caratterizzanti interni ed esterni l’immobile;

• inserimento di elementi accessori che comportino solo alterazioni “leggere” del sistema strutturale, anche in funzione della normativa antisismica vigente;

• modifiche distributive interne alle unità immobiliari, con eventuale apertura di porte interne e riaperture di porte esterne e finestre tamponate, senza modifica di forma dimensione e posizione, con la realizzazione di modeste ed episodiche modifiche murarie, coordinate e compatibili con l’impianto della facciata preesistente;

• l’integrazione e la realizzazione di servizi e impianti tecnici solo nel caso che l’intervento non alteri la sagoma dell’edificio;

• al fine del superamento delle barriere architettoniche potranno essere consentiti inserimenti fuori sagoma dei vani ascensori se compatibili con le caratteristiche architettoniche dell’edificio;

• l’utilizzazione di spazi di sottotetto esistenti anche con consolidamento e/o sostituzione delle strutture orizzontali con tecnologie conformi alle caratteristiche storico architettoniche dell’organismo edilizio.

• demolizione e ricostruzione delle parti in precarie condizioni statiche, con applicazione di tecniche costruttive di tipo tradizionale nella ricostruzione;

Interventi di manutenzione straordinaria, per l’edificio dell’ex Fornace e per la Carraia, che comprendono le opere e le modifiche necessarie per rinnovare o sostituire parti anche strutturali dell’edificio, nonché per realizzare e integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, che non comportino modifiche delle destinazioni d'uso e che non determinino aumenti di SE, non alterino la volumetria complessiva, la sagoma e i prospetti dell’edificio.

Sono comprese le seguenti opere:

1. modifica o nuova costruzione di tramezzatura interna non portanti;

2. consolidamento, ripristino e rinnovamento statico delle strutture verticali ed orizzontali, con la salvaguardia dei caratteri morfologici dell’involucro dell’edificio, degli elementi strutturali e di interesse storico, architettonico o ambientale (archi, piedritti, volte, architravi in pietra, elementi decorativi, ecc.)

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3. consolidamento, sostituzione o inserimento di elementi strutturali di collegamento verticali;

4. sostituzione parziale o totale delle strutture di copertura con l’obbligo del rispetto delle quote di imposta e di colmo delle falde, nonché della direzione di pendenza;

5. realizzazione dell’intonaco esterno;

6.. rifacimento totale del manto di copertura dei tetti e dei sistemi di raccolta e smaltimento delle acque piovane;

Interventi di demolizione e ricostruzione in diversa collocazione a parità di volume urbanistico anche con una diversa collocazione nel lotto di pertinenza per dei due annessi denominati (ex biglietteria e ex porcilaia e per la tettoia in lamiera .

Interventi di nuova edificazione per la realizzazione della piscina.

Gli interventi dovranno porre particolare attenzione al mantenimento e alla valorizzazione dei connotati tipologici e formali propri dell'edilizia rurale, con soluzioni che si integrano con il paesaggio.

Art.8 - Aree di intervento elementare Viene prevista un unica area di intervento elementare che prevede:

a) la demolizione e ricostruzione dei volumi incongrui e loro ricostruzione a parità di volume con diversa dislocazione;

b) restauro e risanamento conservativo dell'edificio e realizzazione di tre Unità immobiliari abitative residenziali mediante una diversa distribuzione interna dei locali;

c) manutenzione straordinaria della ex Fornace;

d) sistemazioni esterne e realizzazione di piscina.

Art. 9 Modalità di intervento

L’organismo edilizio oggetto del presente Piano di recupero è quello descritto negli elaborati grafici di rilievo.

Per realizzare il recupero dell’intero organismo edilizio secondo quanto stabilito dall’art. 2 delle presenti Norme Tecniche di Attuazione occorre intervenire in conformità alle seguenti norme:

- è consentito l’aumento del numero delle unità immobiliari abitative, nell’ambito della volumetria e della superficie coperta previste dal piano mediante un’insieme organico di interventi tendente a ricondurre l’originaria distribuzione dell’edificio, prima consistente in un’unica realtà asservita alla conduzione agricola del fondo, e formata da un annesso rustico, ad una nuova distribuzione consistente in due unità immobiliari a destinazione residenziale;

- è consentita la possibilità di creare percorsi pedonali e carrabili, mantenendo tuttavia caratteri tipologici conformi a quelli originari;

- è consentita la modifica della distribuzione, della forma e delle dimensioni delle aperture sui prospetti laterali e tergali, mantenendo tuttavia un rapporto di coordinamento e continuità col disegno generale dei vari fronti dell’edificio; sono consentite inoltre limitate modifiche alle aperture del fronte principale in relazione ad esigenze distributive e comunque tali da non alterare in modo sostanziale l’originaria espressione formale del fronte stesso;

- saranno ripristinati gli elementi decorativi presenti nelle facciate;

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- il trattamento del paramento murario dovrà essere concordato con U. T. e e nuove parti in faccia vista dovranno essere costituite in pietra del luogo.”

I materiali di finitura dovranno essere concordati con il servizio Edilizia, con registrazione a verbale delle scelte fatte.

Una modesta variazione nelle distribuzioni interne delle unità immobiliari, e comunque quanto configurabile come variante ai sensi dell’art. 143 comma 2 della L.R. 65/2014, non costituisce variante al piano di recupero, a condizione che rispetti quanto previsto dalla convenzione attuativa e dalle norme di tutela del fabbricato .

Art. 10- Spazi interni ai lotti/sistemazioni esterne agli edifici

Gli spazi antistanti l'edificio devono continuare a mantenere un carattere semi privato nel senso che non dovranno essere frazionati tra i diversi proprietari.

La pavimentazione di tutto il complesso richiede particolare cura: saranno distinte le parti per il transito degli autoveicoli, le aree a verde e i percorsi pedonali.

I percorsi pedonali di progetto sono quelli che collegano tra di loro: le unità abitative, gli ingressi pedonali e la zona destinata a piscina. Sono realizzati in pietra locale squadrata e seguono il perimetro dell'edificio.

La spazio a comune viene pavimentato in pietra locale squadrata.

I percorsi carrabili sono pavimentati con ghiaia

Art. 11- Realizzazione di opere autonome nella pertinenza

E’ ammessa la realizzazione di una piscina ad uso privato all'interno della pertinenza o resede dell'abitazione, nel rispetto delle seguenti condizioni:

- siano previsti appositi dispositivi (es. rampe di risalita in muratura, galleggianti in legno o altro materiale idoneo) atti a consentire la fuoriuscita della fauna di piccola taglia che vi sia accidentalmente caduta;

- sia prevista la copertura della medesima nei periodi di non utilizzo;

- l'approvvigionamento avvenga tramite pozzi o sorgenti locali, se già esistenti (in caso contrario l’intervento deve essere sottoposto a valutazione di incidenza);

- lo scarico di svuotamento parziale o totale delle acque delle piscine sia conferito in pubblica fognatura o, diversamente, che avvenga in modo graduale e a condizione che la concentrazione massima di cloro non sia superiore a 0,20 mg/l.

Art. 12 - Sistemazione delle aree di parcheggio per le auto

E’ ammessa la localizzazione di u’area destinata alla sosta dei veicoli in prossimità degli ingressi carrabili. Potrà essere previsto la realizzazione di pergolati per il riparo degli autoveicoli.

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Le indicazioni localizzative contenute nelle tavole di progetto hanno valore prescrittivo.

L’area destinata alla sosta sarà pavimentata con lo stesso materiale usato per i percorsi carrabili.

Art. 13 - Architetture vegetali diffuse

Devono essere mantenute le alberature esistenti.

Gli alberi d’alto fusto da collocarsi all’interno dell’area dovranno essere scelti tra le seguenti specie:

- Quercus robur - acer campestre - carpinus betullus - Ulmus campestre - olivo (olea) - gelso

- alberi da frutta

Le essenze arboree ammesse sono quelle autoctone e storicizzate. E' vietato l'inserimento di essenze e di tipologie di architetture vegetali di altre zone climatiche e paesaggistiche, con particolare riferimento a quelle invasive, quali la Robinia (Robinia pseudoacacia L.) e alianto (ailanthus altissima).

Art. 14 - Illuminazione

Per la rete di adduzione dell'energia elettrica deve essere evitato l'attraversamento aereo con cavi di adduzione.

La scelta dei corpi illuminanti da adottare per la realizzazione degli interventi sarà guidata dai seguenti criteri:

- mettere in risalto la conformazione architettonica dello spazio nel suo complesso. Essi devono essere compatibili con i manufatti presenti e con l'ambiente urbanistico-architettonico, in modo da valorizzarne i caratteri senza forti contrasti;

- essere legati alla progettazione architettonica e di arredo urbano;

- dare all'ambiente una vivibilità discreta, senza luci forti.

Gli impianti di illuminazione esterna devono essere ubicati all’interno della pertinenza dell’edificio e devono essere realizzati in modo da non costituire fonte di inquinamento luminoso e di attrazione per la fauna, in conformità a quanto indicato nelle linee guida per la progettazione, l’esecuzione e l’adeguamento degli impianti di illuminazione esterna approvati con D.G.R. n. 962 del 27/09/2004.

Art. 15 - Recinzioni

La delimitazione della proprietà deve essere realizzata mediante pali e rete, mentre quella prospiciente il Bagnolo deve essere realizzata con ringhiera in ferro infissa al suolo.

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Diverse e nuove delimitazioni non individuate in cartografia possono essere realizzate purché espressamente autorizzate dall’Amministrazione e costituiscano un disegno del terreno che si raccordi alla morfologia esistente.

All’interno del lotto di pertinenza eventuali delimitazioni delle area a verde dovranno essere realizzate con siepi.

Art. 16– Cantierizzazione

Durante la realizzazione delle singole opere dovranno essere valutati e mitigati gli impatti ambientali relativi alle fasi di cantierizzazione; ciò con particolare riguardo all'inquinamento atmosferico (principalmente al traffico delle macchine operatrici ed al sollevamento di polveri) ed a quello acustico.

Durante le fasi di realizzazione delle opere, fermo restando il rispetto della normativa corrente riguardante la sicurezza nei cantieri edili dovranno essere monitorate e mitigate le seguenti criticità:

- impatto acustico;

- emissione di polveri diffuse e puntuali;

- impatti sul traffico;

- accesso e circolazione dei mezzi meccanici di trasporto e dei pedoni;

- riutilizzo dei materiali di scavo (non contaminati).

Art. 17 – Norme stabilite in base alle conclusioni della Conferenza"

 Il corpo di fabbrica dell'ex fienile, compatibilmente con le condizioni del paramento murario, deve avere i prospetti trattati con lo stesso tipo di finitura, intonaco oppure 'faccia vista' evitando soluzioni miste

 i muretti di recinzione siano realizzati con perizia costruttiva in modo che i conci in pietra non siano percepibili come un semplice rivestimento murario;

 il vano tecnico della piscina deve essere realizzato nel sottosuolo.

 Gli interventi relativi al porticato di nuova costruzione e al miglioramento ambientale del torrente Bagnolo devono essere considerati del tutto indicativi e la loro valutazione dovrà essere svolta in sede di autorizzazione paesaggistica a seguito di approfondimenti e modifiche da definire in base ai seguenti criteri:

• il porticato di nuova costruzione, addossato alla facciata principale lato sud, sia semplificato nella forma e nei materiali e riproporzionato nelle dimensioni, differenziandosi dalla 'ex carraia' ed assumendo le caratteristiche di un accessorio del fabbricato principale. Si ritiene infatti che l’attuale configurazione, per estensione e tipologia (tetto a capanna con capriate), sia propria di un fabbricato autonomo e modifichi le caratteristiche architettoniche del’edificio cui si addossa;

• siano forniti elaborati grafici illustrativi delle lavorazioni previste in prossimità del torrente, con planimetrie e sezioni ambientali che possano consentire, ad esempio, di localizzare e quantificare le modifiche progettate all'attuale profilo dell'alveo oppure gli interventi sulla vegetazione ripariale;

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• sia verificata la possibilità di sostituire i massi ciclopici con gabbionate.

Le opere di scavo per una profondità eccedente il metro dovranno essere visionate da personale tecnico della Soprintendenza, dovranno quindi essere presi accordi in merito comunicando con almeno quindici giorni di anticipo l'avvio dei lavori in forma scritta alla Soprintendenza stessa (mbac-sabap- [email protected]), al fine di consentire l'espletamento dell'attività istituzionale di vigilanza, compatibilmente con le programmate attività di ufficio.

In alternativa , il suddetto obbligo può essere sostituito dalla sorveglianza effettuata da un professionista archeologo, che opererà a carico della committenza e sotto la direzione scientifica della Soprintendenza. In tal caso, il nominativo del professionista incaricato dovrà essere comunicato a questo Ufficio per approvazione.

Qualora nel corso dei lavori di escavazione venissero effettuati rinvenimenti di interesse archeologico, è fatto obbligo, ai sensi della normativa vigente in materia (D.Lgs.42/04 art. 90), degli artt. 822, 823 e, specialmente, 826 del Codice Civile, nonché dell'art. 733 del Codice Penale, di sospendere i lavori e avvertire entro 24 ore questa Soprintendenza o il Sindaco o la Stazione dei Carabinieri competente per territorio, e di provvedere alla conservazione temporanea dei beni rinvenuti.”

Art. 18– Abitabilità

L'abitabilità del fabbricato potrà essere dichiarata per ogni singola unità immobiliare, ed è sottoposta all'avvenuto collaudo delle opere di sistemazione del ponte di accesso e delle complementari opere da realizzare nell'alveo del Bagnolo.

Art. 19 – Durata del piano di recupero.

Il piano di recupero ha validità di 10 anni dalla data della sua efficacia .

Se al termine dei dieci anni fossero ancora da eseguire opere già autorizzate, il piano si intende tacitamente prolungato fino allo scadere del termine della SCIA o del Permesso a costruire .

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