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Dagli ORIENTAMENTI alle INDICAZIONI

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Academic year: 2022

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Dagli ORIENTAMENTI alle INDICAZIONI

Orientamenti

Nel 1958 sono definiti gli Orientamenti per l’attività educativa

della Scuola Materna

A. Moro

Orientamenti

Con la legge 444/1968 viene istituita la Scuola Materna statale.

Nel 1969 sono promulgati Gli Orientamenti dell'attività educativa

nelle scuole materne statali

M. Ferrari Aggradi

Orientamenti

Nel 1991 sono emanati gli Orientamenti dell'attività didattica per la Scuola

Materna statale R. Misasi

Indicazioni

La legge n. 53 del 2003 definisce le Indicazioni nazionali x i piani

personalizzati delle attività educative nelle scuole

dell’infanzia L. Moratti

Indicazioni

Con il D.m. del 31 luglio 2007 sono emanate Le Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione G. Fioroni,

Indicazioni

D.M. n. 254 del 16 novembre 2012.

Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo

ciclo di istruzione F. Profumo

La scuola materna diventa una scuola vera

• Programmi di stampo agazziano

• Educatrici come figura materna

•Gioco, disegno e attività manuali

Insegnante con piena libertà educativa e didattica

• Educatrice con assistente

• Ed. religiosa, affettiva, linguistica, musicale ed. fisica, sanitaria, gioco ed attività di vita pratica

• Ancora programmi d’influsso agazziano Sviluppo dei bambini visto in termini piagetiani

La scuola materna diventa dell’infanzia

• grado scolastico facoltativo

• Vengono individuati i campi di esperienza educativa

• Scuola dell’infanzia è intesa come agenzia educativa secondaria, la famiglia è primaria

• Programmi ispirati a Vygotskij : il bambino è visto come soggetto attivo, impegnato in un processo di continua interazione con i pari , con gli adulti, con l’ambiente e la cultura

-Riordino dei cicli (scuola infanzia, I ciclo (scuola primaria,

secondaria di primo grado) II ciclo -Piani personalizzati (integrazione disabili)

-Personalizzazione apprendimento -Portfolio delle competenze individuali

UDA:

-Obiettivi formativi: identità, autonomia, competenze -Obiettivi specifici di apprendimento

-Osservazione- Valutazione

-INVALSI

-Life long learning -Bambini anticipatari

-Tutor: mediatore scuola- famiglia

• Educare istruendo fornendo le competenze indispensabili

-Competenze chiave -Flessibilità del curricolo

• Campi di esperienza

• 3-6 anni

• Scuola multietnica -Scuola inclusiva -Sezioni primavera in forma sperimentale

• Quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata all’autonomia delle scuola

Gli apprendimenti attesi al termine dei tre anni vengono denominati «traguardi per lo sviluppo di competenze, non risultati finali

• Attenzione all’apprendimento di ciascun alunno

• Campi di esperienza

• La valutazione diviene FORMATIVA: non giudica ma stimola il miglioramento continuo

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I CAMPI DI ESPERIENZA

Dagli Orientamenti del 1991 alle Indicazioni del 2012

Orientamenti 1991 Indicazioni 2003-04 Indicazioni 2006-07 Indicazioni 2012 Il corpo e il

movimento

Il sé e l’altro Il sé e l’altro Il sé e l’altro

I discorsi e le

parole Corpo movimento

e salute Il corpo in

movimento Il corpo e il movimento Lo spazio, l’ordine

e la misura

Fruizione e produzione di messaggi

Linguaggi, creatività espressione

Immagini, suoni, colori

Le cose il tempo e la natura

Esplorare conoscere e progettare

I discorsi e le parole

I discorsi e le parole

I messaggi, le forme e i media

La conoscenza del mondo

La conoscenza del mondo

Il sé e l’altro

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Dagli ORIENTAMENI alle INDICAZIONI NAZIONALI del 2012

’58 →

I primi Orientamenti risalgono al 1958, e avevano la dicitura “Orientamenti per l’attività educativa della scuola materna”, che furono emanati dall’allora Ministro Aldo Moro.

Questi Orientamenti propongono un modello di scuola vicino al pensiero pedagogico delle sorelle Agazzi che si fondava sull’idea che l’ambiente di cura doveva essere il prolungamento dell’ambiente familiare e abbracciava il valore della spontaneità come via per far emergere il cuore e la mente del bambino.

Con questi Ordinamenti si definisce la figura professionale dell’Educatrice quale identificazione della figura materna.

’69 →

Agli Orientamenti del ’58 seguono quelli del ‘69 che avevano la dicitura “Orientamenti all’attività educativa della scuola materna statale”, che furono emanati dall’allora Ministro Ferrari Agrari.

Questi Orientamenti propongono un modello di scuola vicino al pensiero pedagogico Piagetiano e agiscono da propulsori di cambiamento e rinnovamento per il sistema scolastico italiano: sono il documento programmatico della scuola materna statale.

In questi Ordinamenti si conferma la figura professionale dell’Educatrice con la coadiuvazione di una assistente.

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’91 →

Agli Orientamenti del ’69 seguono quelli del ‘91 che avevano la dicitura “Orientamenti dell’attività didattica per la scuola materna statale”, che furono emanati dall’allora Ministro Misasi.

Questi Orientamenti propongono un modello di scuola vicino al pensiero pedagogico di Vygovskij e sanciscono la nascita della scuola dell’infanzia che assieme alle terminologie “scuola materna” e “casa del bambino” vengono utilizzati in maniera indifferente per indicare la stessa istituzione statale, ma che si riteneva di adattivo l’appellativo “scuola dell’infanzia”, perché questo sottolineava il cambiamento del ruolo che rivestiva: non più un prolungamento dell’ambiente familiare, bensì un servizio sociale che assicurava e tutelava i diritti dell’infanzia; inoltre si caratterizzava come “agenzia educativa secondaria”, differenziandosi da quella primaria che è la “famiglia”.

Quindi al progetto educativo si unisce quello didattico caratterizzato dall’introduzione del concetto “CAMPI DI ESPERIENZA” (che allora era 6) inteso come AMBITO DEL FARE E DELL’AGIRE DEL BAMBINO, dove vengono individuate le finalità che allora si limitavano allo

“sviluppo dell’identità personale e dell’autonomia del bambino”

L’Educatrice diventa “Insegnante” in quanto si occupa non solo dell’educazione dei bambini ma anche del loro apprendimento.

2004 →

Nel 2004 non si parla più di Orientamenti ma di Indicazioni: “Indicazioni Nazionali per i piani personalizzati”, che si basano sulla legge 53/2003 dell’allora Ministro Moratti.

“Piani personalizzati”: si avvia il concetto di integrazione per i soggetti portatori di disabilità. Con la riforma Moratti si pone l’obiettivo di collocare la scuola italiana su un piano Europeo, accogliendo gli ordinamenti dell’Unione Europea riguardanti l’educazione: si attua quindi la “Riforma degli ordinamenti”: la scuola acquista la sua dignità di scuola pubblica! Vengono istituiti gli INVALSI; viene promossa la diffusione delle TIC; viene sostenuto il percorso di formazione Lifelong Learning.

La scuola dell’infanzia ha una novità assoluta: la prima iscrizione viene anticipata a 2 anni e mezzo (3 anni entro il 30 aprile - bambini anticipatari)

La L. 53/2003 introduce la personalizzazione dei percorsi di apprendimento; gli interventi didattici vengono divisi in UdA (Unità di Apprendimento) con l’introduzione degli obiettivi di apprendimento. Si incomincia a parlare di “COMPETENZE”; Vi è il riordino dei cicli : i campi di esperienza diventano 4. Viene inserita la figura del Tutor che rappresenta il referente principale per le famiglie.

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2007 →

Nel 2007 il ministro Fioroni “smantella” le Indicazioni del 2004 e, basandosi sulle Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio del 2006 (che riconoscono nello sviluppo delle conoscenze, delle abilità e delle competenze i fondamenti per lo sviluppo individuale) stila le “Indicazioni Nazionali per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”.

Queste Indicazioni si focalizzano: sull’individuo, sui contenuti della conoscenza (UdA), sulla flessibilità del curricolo organizzativo in CAMPI DI ESPERIENZA.

I nuovi compiti della scuola sono quelli di educare ad una nuova cittadinanza e ad un nuovo umanesimo. La scuola diventa l’ambiente di apprendimento di tipo inclusivo: uno spazio a misura del bambino in cui le attività si svolgono in un tempo disteso. Vengono ridefiniti i CAMPI DI ESPERIENZA che diventano 5, e per ogni campo di esperienza vengono stabiliti opportuni “traguardi per lo sviluppo delle competenze”

2012 →

Nel 2012, il ministro Profumo, vista l’esigenza di revisionare le Indicazioni per il primo ciclo, vista imminente scadenza prevista per i 5 anni e coscienti che non era possibile riscrivere ex-novo i fondamenti della scuola italiana, procede ad una “manutenzione straordinaria”

del testo precedente, nascono così le “Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”, Indicazioni attualmente in vigore.

La scuola ha il compito di realizzare un ambiente di apprendimento inclusivo, rimuovendo gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona. Viene attivata una didattica di tipo multimediale (attraverso le TIC) per combattere l’analfabetismo informatico e quello emotivo. Si programmano percorsi di apprendimento che uniscono passato, presente e futuro, attraverso una educazione alla progettualità.

L’insegnante assume il ruolo di regista, scaffolding, motivatore, mediatore, e crea una potente forza empatica; diventa “modello comportamentale” per i bambini, che deve relazionarsi anche con i colleghi, con le famiglie e con il territorio. Deve avere progettualità didattica e tenersi aggiornato (legge 107/2015).

Gli assi portanti dei percorsi di apprendimento comuni a tutti i CAMPI DI ESPERIENZA (che si confermano a 5 con qualche cambiamento sulla nomenclatura di alcuni) sono: sviluppo di IDENTITA’, AUTONOMIA, COMPETENZE e avvio alla CITTADINANZA.

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