• Non ci sono risultati.

Il rapporto tra lavoratore e azienda è regolato da apposite norme che definiscono le diverse tipologie di contratto che le parti possono instaurare.

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Il rapporto tra lavoratore e azienda è regolato da apposite norme che definiscono le diverse tipologie di contratto che le parti possono instaurare."

Copied!
8
0
0

Testo completo

(1)

I s t i t u t o IT I IM P E R A corso di Impiegato Paghe Contributi

Tipi di contratto

Il rapporto tra lavoratore e azienda è regolato da apposite norme che definiscono le diverse tipologie di contratto che le parti possono instaurare.

La "Riforma Fornero", del 2012, ha introdotto alcune novità in materia di tutele dell'impiego, ammortizzatori sociali e contratti di lavoro.

La normativa del 2014 "Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell'occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese", ha come obiettivo di accrescere la flessibilità del Mercato del Lavoro.

Il Decreto dignità approvato a luglio 2018 ha apportato importanti modifiche ai tipi e durata dei contratti precari.

Di seguito vengono presentati i contratti di lavoro attualmente in vigore, le cui informazioni devono essere considerate a carattere puramente informativo tenuto conto del grande fermento di riforme in atto.

Apprendistato

Apprendistato per la qualifica e per il diploma professionalizzante

• lavoratori dai 15 a 25 anni compiuti anche per l'assolvimento dell'obbligo di istruzione.

• durata del contratto massimo 3 anni, 4 in caso di diploma quadriennale regionale.

• Le modalità e la durata di formazione è regolamentata dalle Regioni e Province autonome e dai CCNL

• conseguimento di una qualifica o diploma professionale

Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere

• lavoratori dai 18 e i 29 anni

• durata del contratto massimo 3 anni, 5 per i profili professionali caratterizzanti

(2)

I s t i t u t o IT I IM P E R A corso di Impiegato Paghe Contributi

Apprendistato di alta formazione e ricerca

• per lavoratori tra i 18 e i 29 anni

• durata del contratto stabilita dalle Regioni in accordo con le associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori, Università e altre istituzioni formative per il conseguimento di un titolo di studio universitario, di ricerca, di dottorato, di specializzazione e di praticantato.

Durata minima del contratto

Viene introdotta la durata minima di sei mesi del periodo di apprendistato, ferma restando la possibilità di durate inferiori per attività stagionali.

Costituzione del rapporto

Le parti devono stipulare in forma scritta il contratto e l'eventuale patto di prova. E' necessaria la forma scritta anche per il piano formativo individuale da fare entro trenta giorni dalla stipula del contratto.

Stabilizzazione per datori di lavoro con almeno 50 dipendenti

L’assunzione di nuovi apprendisti è collegata alla percentuale di stabilizzazioni effettuate nei 36 mesi precedenti la nuova assunzione: 20%: a partire dal 2015.

Con esclusione dal computo della citata percentuale dei rapporti cessati durante il periodo di prova, per dimissioni o per licenziamento per giusta causa.

Agevolazioni

Per i contratti di apprendistato, la quota di contribuzione a carico dei datore di lavoro è del 11,31%.

Per le aziende che occupano alle proprie dipendenze un numero di addetti pari o inferiore a nove, sono previsti normalmente ulteriori agevolazioni.

Tutore aziendale

Il datore di lavoro deve nominare un tutore o referente aziendale.

Recesso

E' possibile recedere dal contratto solo al termine del periodo di formazione, se nessuna delle parti esercita la facoltà di recesso il rapporto prosegue come ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

(3)

I s t i t u t o IT I IM P E R A corso di Impiegato Paghe Contributi

Limiti dimensionali

Il numero complessivo di apprendisti che un datore di lavoro può assumere con contratto di apprendistato, direttamente o indirettamente per il tramite delle agenzie di somministrazione, è il seguente:

• 3 qualificati e 2 apprendisti (rapporto 3/2) per i datori di lavoro che occupano un numero di lavoratori superiore a 9 unità;

• 1 qualificato e 1 apprendista (rapporto 1/1) per i datori di lavoro che occupano un numero di lavoratori inferiore a 10 unità

Il datore di lavoro che non abbia alle proprie dipendenze lavoratori qualificati o specializzati, o che comunque ne abbia in numero inferiore a tre, può assumere apprendisti in numero non superiore a tre.

Non si applicano questi limiti per aziende artigiane.

Contratto a tempo indeterminato

Con la Riforma Lavoro il contratto a tempo indeterminato costituisce la forma comune del contratto di lavoro subordinato.

Contratto a termine

Tetto massimo 20% dei dipendenti a tempo indeterminate.

La causale non è richiesta nel caso di: primo rapporto di lavoro a tempo determinato di durata non superiore a 24 mesi fra un datore o utilizzatore e un lavoratore per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione. Questa ipotesi è ammessa per 4 volte e il contratto non può essere frazionato in periodi inferiori a 12 mesi né prorogato. Pertanto la necessità di fare riferimento al causalone scattano solo nel caso di instaurazione di secondo rapporto di lavoro.

Il contratto a termine senza causale può durare al massimo 12 mesi, successivamente per rinnovarlo apponendo una nuova scadenza è necessario che ci sia una delle seguenti

(4)

I s t i t u t o IT I IM P E R A corso di Impiegato Paghe Contributi

Scadenza del termine e Successione dei contratti

Il contratto a tempo determinato si considera a tempo indeterminato a partire dalla scadenza del termine del contratto quando:

• il rapporto di lavoro continua oltre il 30esimo giorno per i contratti di durata inferiore a sei mesi;

• il rapporto di lavoro continua oltre il 50 giorno per i contratti di durata uguale o superiore a sei mesi;

In questi casi per non violare i termini il datore deve comunicare al Centro per l’impiego, entro la scadenza del termine inizialmente fissato, che il rapporto continuerà e indicare la durata.

Il contratto a tempo determinato si considera a tempo indeterminato quando viene superato il periodo massimo di 24 mesi comprese proroghe e rinnovi.

Lavoro accessorio

Per lavoro accessorio si intendono quelle attività di natura meramente occasionale in cui l'attività non dia complessivamente luogo a compensi superiori al limite economico di 5 mila euro nel corso di un anno solare (il limite scende a 2 mila euro nel caso di attività lavorative svolte per committenti imprenditori commerciali o professionisti).

In agricoltura il limite dei 5.000 euro si applica ad attività agricole di carattere stagionale effettuate da pensionati e da giovani con meno di 25 anni se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado, compatibilmente con gli impegni scolastici, ovvero in qualunque periodo dell'anno se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso l'università;

(5)

I s t i t u t o IT I IM P E R A corso di Impiegato Paghe Contributi

Lavoro a tempo parziale Part-time flessibile o elastico

La riforma Biagi aveva previsto una maggiore flessibilità nella gestione dell'orario di lavoro ridotto.

Il datore di lavoro ha diritto, in accordo con il lavoratore, di stipulare clausole flessibili ed elastiche che variano l’orario part-time di base (preavviso di almeno due giorni lavorativi al lavoratore e adeguate compensazioni economiche).

E’ richiesto il consenso del lavoratore attraverso uno specifico patto scritto reso, su richiesta del lavoratore, con l'assistenza di un componente della rappresentanza sindacale aziendale indicato dal lavoratore medesimo. L'eventuale rifiuto del lavoratore non integra gli estremi del giustificato motivo di licenziamento.

Clausole elastiche: prevedono variazione in aumento della durata della prestazione lavorativa con maggior apporto di prestazione lavorativa (es. in un part time di base dalle 8.00 alle 10.00 aumentare la prestazione di un’ora dalle 8.00 alle 11.00).

Clausole flessibili: prevedono variazione della collocazione temporale della prestazione (es. in un part time di base dalle 8.00 alle 10.00, modificare l’orario dalle 12.00 alle 14.00).

Facoltà di ripensamento del lavoratore

I contratti collettivi possono prevedere condizioni e modalità che consentono al lavoratore di richiedere l’eliminazione ovvero la modifica delle clausole flessibili ed elastiche (Legge Fornero).

Il lavoratore ha facoltà di revocare il proprio consenso sulle clausole flessibili ed elastiche se si trova in una di queste situazioni:

• presenza di figlio convivente di età non superiore a 13 anni;

• studente lavoratore

(6)

I s t i t u t o IT I IM P E R A corso di Impiegato Paghe Contributi

Il contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti

La Legge di Stabilità 2015, al fine di promuovere forme di occupazione stabile, ai datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo, e con riferimento alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, con esclusione dei contratti di apprendistato e dei contratti di lavoro domestico, decorrenti dal 1º gennaio 2015 con riferimento a contratti stipulati non oltre il 31 dicembre 2015, è riconosciuto, per un periodo massimo di trentasei mesi, l'esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all'INAIL.

La Legge di Bilancio 2018 con l’introduzione del bonus assunzioni giovani ha previsto per i datori di lavoro che assumono lavoratori disoccupati a tempo indeterminato fino a 35 anni di età, un esonero contributivo pari al 50% per i primi 3 anni, con teeto massimo annuo di 3.000 euro.

Necessario, per ottenere l’agevolazione, aver completato le verifiche per la regolarità contributiva, con consegna a norma di legge del Durc. Inoltre l’azienda non deve aver fatto licenziamenti nei 6 mesi precedenti l’assunzione. Per le aziende del Sud lo sgravio è del 100%.

Posto che il bonus assunzioni è fruibile una sola volta, possono usufruire di detto sgravio fiscale, i lavoratori che nei 6 mesi precedenti non sono stati occupati a tempo indeterminato presso un altro datore di lavoro e che non siano già stati assunti con lo stesso incentivo da altri datori di lavoro.

Lo sgravio fiscale si applica per tutte le assunzioni che avvengono nel settore privato e non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote.

Il bonus viene riconosciuto anche a lavoratori già dipendenti nella stessa attività d’impresa, sotto forma di uno o più contratti a termine, anche se l’assunzione a tempo indeterminato deriva da obbligo contrattuale o anche di tipo legale.

(7)

I s t i t u t o IT I IM P E R A corso di Impiegato Paghe Contributi

Garanzia giovani

La Garanzia Giovani è il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile.

Con questo obiettivo sono stati previsti dei finanziamenti per i Paesi Membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%, che saranno investiti in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un'attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo.

Per i giovani tra i 15 e i 29 anni, residenti in Italia – cittadini comunitari o stranieri extra UE, regolarmente soggiornanti – non impegnati in un’attività lavorativa né inseriti in un corso scolastico o formativo, la Garanzia Giovani è un’iniziativa concreta che può aiutare ad entrare nel mondo del lavoro, valorizzando le attitudini e il background formativo e professionale.

Programmi, iniziative, servizi informativi, percorsi personalizzati, incentivi:

sono queste le misure previste a livello nazionale e regionale per offrire opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro, in un’ottica di collaborazione tra tutti gli attori pubblici e privati coinvolti.

Il piano europeo per favorire l’occupazione giovanile è stato riconfermato con lo stanziamento di nuovi fondi per il 2017 – 2020.

Contratto a chiamata o intermittente

Si tratta di un contratto di lavoro subordinato con il quale il lavoratore si mette a disposizione del datore di lavoro per svolgere prestazioni di carattere discontinuo o intermittente, individuate dalla contrattazione collettiva nazionale o territoriale, ovvero per periodi predeterminati nell'arco della settimana, del mese o dell'anno.

Più in particolare sono previste due forme:

Lavoro a chiamata (o intermittente o job on call) con obbligo di corrispondere una indennità di disponibilità se il lavoratore ha scelto di essere vincolato alla chiamata del datore di lavoro.

Lavoro a chiamata (o intermittente o job on call) senza obbligo di

(8)

I s t i t u t o IT I IM P E R A corso di Impiegato Paghe Contributi

Contratto di somministrazione

La somministrazione di manodopera permette al datore di lavoro di rivolgersi ad una agenzia di somministrazione per utilizzare il lavoro di personale non assunto direttamente, ma dipendente del somministratore.

Nella somministrazione abbiamo quindi due contratti diversi:

un contratto di somministrazione, stipulato tra l'utilizzatore e il somministratore, di natura commerciale;

un contratto di lavoro subordinato stipulato tra il somministratore e il lavoratore.

Entrambi i contratti possono essere stipulati:

a tempo determinato;

a tempo indeterminato.

Riferimenti

Documenti correlati

Se, infatti, si tiene conto che nel biennio 2013-2014 la spesa per gli ammortizzatori in deroga è stata di circa 2,5 miliardi annui, è evidente che i 2 miliardi stanziati per il

• La razionalizzazione delle partecipate prevista nella Legge di stabilità 2015;. • L’Attuazione del piano operativo entro il 31

Soggetti a basso rischio per problemi post dimissione: non richiedono un particolare impegno di pianificazione della loro. dimissione; la disabilità è

Considerando, tuttavia, che le sollecitazioni ad una interpretazione adeguatrice della norma, volta a superare lo scoglio del suo tenore letterale (che fa espresso riferimento

chi, nei 6 mesi precedenti all’assunzione, non abbia prestato attività lavorativa con un rapporto di lavoro subordinato della durata di almeno 6 mesi, o, ancora, abbia

A decorrere dal 1° aprile 2019 le domande di assegno per il nucleo familiare dei lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo devono essere

Ai datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo e del lavoro domestico, che assumono lavoratori con il contratto di rioccupazione, è riconosciuto, per un

In ogni caso, quale che sia la tecnica ricostruttiva concretamente adottata dall’autorità giudiziaria, ove il rifiuto di lavorare dipenda direttamente ed