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la bandiera di Cefalonia.

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Academic year: 2022

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l e g g e t e lo prima puntata dell'inchiesta sui giovani: "Amate la scuola? 99

DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE — ROMA

• Vi* IV r W n k r t 14» • Tel 67.121 63.521 61.460 67.845 INTERURBANE: Aniwttrftzioae 684766 * R.duio.e 60.495 PREZZI D'ABBONAMENTO

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del Parlamento 9 - Roma . Tel. 61.372 - 63.934 e succursali In Italia

ORGANO DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO

Stamane alle IO ai Vaile

i seitcìfori

UMBERTO TERRACINI e DOMENICO RIZZO

parleranno

ali 9 assemblea provinciale degli eletti del popolo

ANNO XXX (Nuova Serie) - N. 60 DOMENICA 1 MARZO 1953 Una copia L. 25 . Arretrata L. 30

La bandiera di Cefalonia

Otto settembre 1943. L'isu l a di Cetalouia uel mare Egeo è presidiata dalle truppe ita- liane della divisione < Acqui >.

Sono circa 13.000 uomini tra holdati, sottufficiali e ufficiali

Fanti, artiglieri, carabinieri, finanzieri. Dall'alto Comando italiano nessuna comunica7Ìo- ne, nessuna direttiva. Soltanto la notizia dell'armistizio a p - presa dalla radio. Gli unici ordini, le uniche indicazio- ni, t e n g o n o dall'Ammiragliato biitannico c h e seguala alla nostta Marina le destinazioni da taggiungere per tendere e s e c u t n e le condizioni di ar- mistizio. I mezzi di n a \ i g d - / i o n e alla fonda nei porti iso- lani di Aigostoli, Sarai, Fiscar- do. salpano nottetempo. D a i Miperioii comandi di stanza ad Atene giungouo ambigue d i r e t t h e Mitto il cui velo tra- t t a r e a p c i t a m e n t c la e>.orta- zione alla viltà: non o p p o n e

"resistenza al tedesco, cedere le ai mi, a m m a i n a t e il tricolore.

Fior di reparti italiani, tradi- ti da comandi piccoli e g l a n - di, stanno già per cedere al- l'intimazione tedesca iu tutto il tei ritorio greco. La d i \ Ì - tione < Acqui > è forte. Più che di a n n i , di munizioni e di effettui, e^sa è forte di una convinzione maturata durante i due lunghi anni di presidio dell'isola. La convivenza c o n la popolazione si è fatta sem- pre più umana, h a destata nella coscienza degli occupan- ti profonde aspirazioni di pa- t é e di ritolta.

Alle pioposte di compro- messo avanzate dal Presidio tedesco il generale Gandhi ri- spose con tono di ultimatum:

« La divisione " Acqui " non cede le armi. Il Comando su- periore tedesco provveda al- l'immediato sgombero di tutte le sue truppe da Cefalonia.

Faccia conoscere le sue deci- sioni entro le ore 9 di doma- ni, 15 settembre >.

A l l e ore 14 del 15 settembre la risposta dei tedeschi venne senza preavviso. N u v o l e di bombardieri e di < Stukas » oscurarono il cielo dell'isola e la terra sottostante divenne, come raccontano i rari super- stiti, « iiu pauroso inferno di sibili, di scoppi, di fiamme, di fuoco, di distruzione genera- l o . Il C o m a n d o dell'XI Ar- mata italiana in Grecia aveva capitolato. Contro Cefalonia erano dunque libere di c o n - i-entrarsi tutte l e forze tede- sche di aria e di mare pre- denti nelle più vicine basi.

Cosi dal 15 a l 22 settembre i soldati della divisione « Ac- qui » scrìssero col sangue una delle pagine p i ù grandi della nostra storia militare. la pri- ma pegina della Resistenza italiana, sublime tra tuite quelle scritte dai popoli nella lotta contro il fascismo. E la .scrissero da soli, in sette gior-

ni di combattimenti eroici e disperati. Non un aiuto giun- se dal governo dì Brindisi.

Non un aereo inglese o ame- ricano a p p a r v e nel cielo del- l'isola.

Nella sua breve, tragica du- rata la battaglia di Cefalonia contiene g i à tutti i motivi Ideali e 6tor*ci della nostra guerra di Liberazione nazio- nale. Essa f u v o l a t a dai sol- dati (dice il cappellano della D i \ isione, don Formato, a pa- gina 57 del s u o libro < L'ecci- dio di C e f a l o n i a » : a p p e n a si sparge tra i reparti l a notìzia dell'atteggiamento risoluto a s - sunto ormai d a l C o m a n d o l o entusiasmo d i v e n n e delirante e la concordia t o r c o negli a n i - mi di tutti); essa f a c o m b a t - tuta. senza l'aiuto e contro la volontà degli anglo-americani e dello Stato Maggiore s a b a u - do. come molti d e i combatti- menti partigiani che, d o p o il proclama sroobilitatore di A - levandcr, s i susseguirono fino all'insurrezione vittorio*a di aprile: essa fu combattuta per spezzate le catene c h e erano

«tate imposte all'Esercito ita- liano dalla criminale politica della clas*e dirigente del n o - stro Paese sempre servile.

sempre pronta a d abdicare a i diritti della dignità e dell'in- dipendenza nazionale davanti a un « alleato > che. c o m e il tedesco ieri e l'americano o : - gi, lasci per avventura intrav- e d e r e u n a speranza di pre- da: essa fu combattuta nella tonsapevolezza della sorte a l - la quale sarebbero andati i n - contro i superstiti in ca«o di sconfìtta.

Dall'alba al tramonto del giorno 22 .settembre 1943 i MI- perstiti della divisione < Ac- qui >. prigionieri di guerra e protetti dalle immunità del diritto internazionale >, c a d - dero a migliaia sotto i ploto- ni d'esecuzione nazisti.

L'alba della Resistenza ita- liana. il primo cielo luminoso del nostro riscatto nazionale.

sono rossi di qnel «annue. E quel sangue non è ancora «ta- to lavato.

Giustificata dunque la m e - raviglia dell'opinione pubbli-

ca italiaua che, qualche setti- mana fa, apprese dai giornali la decisione del governo di rendere pubbliche onoranze alle salme di una parte dei nostri fratelli caduti a Cefa- lonia, in occasione del loro ri- torno in terra natalel

Si apprestava davvero a ren- dere pubblici onori ai caduti di Cefalonia quel governo c h e per tranquillizzale i reaziona- IÌ nostrani e i padroni d'oltre Oceano ha condotto e condu- ce l'oflensha antipartigiana,

perseguitando con illegittimi piocessi puri eroi della guerra di Liberazione nazionale?

Quel governo c h e ha lasciato rialzare la tustf» al fascismo e a tanti tradì .ori della P a - tria? Quel governo c h e ha cacciato dalla polizia e dalle Forze Armate tutti coloro che durante la gucria di Libera- zione avevano dato prova di italianità e di fede democra- tica? Quel governo c h e a b - bandona nell'indigenza centi- naia di migliaia di mutilati di guerra e di famiglie di c a - duti in combattimento? Quel g o \ e m o c h e ha sempre osta- colato e impedito le onoranze organizzate dalle Associazioni paitigiane e combattentistiche in occasione del ritorno in P a - tria delle salme di eroici ita- liani caduti per la libertà in terre straniere? Quel governo che non si fa scrupolo di a m - mainare la bandiera nazionale per permettere alle forze a r - mate americane di installarsi nei poi ti e nelle basi militari del nostro Paese?

Ma la mera\iglia non ha tardato a dileguarsi.

Un comunicato governativo ci avverte c h e oggi a Bari il vice-presidente del Consiglio, on. Piccioni, sarà oratore uf- ficiale nel corso di una ceri- monia p e r i l rientro dalla Grecia delle s a l m e di soldati italiani caduti durante la guerra. D i Cefalonia nemme- no più il nome. E' uno spettro che fa paura a c h i non più tardi di ieri al suono dell'in- no Deutschland, Deutschland ueber allcs. ha stretto la tua*

uo dell'uomo c h e oggi cura gli interessi di quegli stessi gruppi aggressivi dell'impe- rialismo tedesco, i quali, dieci anni or sono insanguinarono l'Europa. Noi c i inchiniamo davanti alle salme di coloro che caddero con la morte nel cuore sui monti dell'Epiro, nella Valle dejla Voinssa, nel- la piana del Kalamas, nel tra- gico inverno del 1940-41! Essi sono Ì nostri fratelli. Fummo con loro e con loro dividemmo la pena del combattimento per uccidere uomini c h e non sentivamo nemici. F n m m o con loro quando abbandonati dai comandi superiori o riuscim- mo a conservare l e a n n i in pugno e c e ne a n d a m m o coi partigiani greci, o cacciati nei campi di concentramento n a - zisti percorremmo poi l'Euro- Ea nei vagoni piombati fino ai

ager di Polonia e di Germa- nia. E siamo con loro ancora oggi, certi c h e s e potessero tornare in vita riconoscereb- bero soltanto in una bandiera tutta l'epopea, tutta la dispe- razione, tutto il dolore e a n - che tutta la drammatica i n - giustizia della guerra di Gre- cia: la bandiera di Cefalonia.

Dice don Formato a pagina 90 del libro g i à citato: e Per attuare il massacro della d i - visione " A c q u i " f a inviata a Cefalonia la prima divisione alpina speciale. Questa divi- sione faceva parte di una s e - rie di corpi dell'esercito tede- sco. specializzati nel reprime- re sanguinosamente qualunque tentativo di resistenza o dì rivolta >.

Ci dicano gli onorevoli D e

Gasperi e Pacciardi, ci dica l'oratore ufficiale della ceri- monia di Bari, onorevole Pic- cioni: dove sono oggi i diri- genti, gli organizzatoli, gli educatori di questi reparti- boia, di questi reparti-po- liziotto della Wehrmacht?

Si apprestano a tornare iu Ita- lia per inquadrare la carne da cannone c h e il nostro Pae- se dovrebbe fornire al cosid- detto esercito europeo9 O si trovano per caso nell'Oklaho- ma o nell'Illinois a istruire i reparti-boia dell'esercito ame- ricano, per gli eccidi in mas- sa dei prigionie! i di guerra coreani e cinesi, protetti, quanto i nostri fratelli di Ce- falonia, dalle < immunità del diritto internazionale <? O so- no già stati assoldati per la costituzione di nuovi reparti- boia al seguito delle truppe della N.A.T.O. e della C.E.D.?

Qualunque s i a la risposta una sola cosa è certa: c h e il popolo italiano e tutti i p o - poli amanti della pace non attenderanno una nuova C e - falonia per impedire che tan- ta barbarie torni, sotto vec- chie o nuove insegne, a insan- guinare l'umanità.

ANTONELLO TROMBADORI

LUCCA — Dopo l'Immane sciagura alla polveriera di Galli- cano, partono le prime squadre di soccorso. A terra, coperti pietosamente, giacciono alcuni miseri resti tifile vittime

INCHIESTA SULLA GIOVENTÙ* STUDIOSA

Amate la scuola ?

55 studentesse su 34 a cui fu dato questo tema risposero « no » - Cosa pensa dei due tragici fatti avvenuti a Roma il segretario del Consiglio degli studenti medi

Questa inchiesta non ha bi- sogno di presentazione. Essa è scaturita direttamente dai fatti, è nata dalle sofferenze di tre famiglie, ci è stata sug- gerita (meglio forse diremmo imposta) dall'opinione pub- blica.

Quando il prof. Renzo Mo- dunno, sulla soglia di un'aula dell'Istituto tecnico-commer- ciale « Leonardo da Vinci », a Roma, cadde sotto i colpi di pistola dello studente Giu- seppe Conte, di soli quindici anni, una domanda fu sulle bocche dì tutti: «Perchè? Per- chè questo è accaduto?». Qual- che qiorno dopo (la salma del prof. Modugno era stata ap- pena sepolta nel cimitero di

Trieste), lo studente liceali*

Accica si uccise gettandosi da una finestra per un «quattro»

in greco. Allora fu chiaro che qualcosa dì inquietante ribolliva n e l mondo della scuola.

La scuola' Un nome al qua- 'le sono legati i ricordi dell'in-

fanzia e dell'adolescenza, no- stalgie di gioie innocenti; una epoca cui talvolta si vorrebbe tornare, tanto ci sembra pura e bella, attraverso la nebbia rosea della memoria.

Tutto questo sparirà d'un tratto. Emergeva davanti a i nostri occhi di adulti un mon- do nuovo, estraneo, sconosciu- to, forse ostile; volti d i f a n - ciulli più maturi, segnati dalle preoccupazioni, precocemente invecchiati; un mondo d o m i - nato dal colore grigio dello scetticismo piuttosto d i e dal- la speranza.

Pressante "perchè,,

Si dice c h e noi giornalisti siamo usi a cooliere solo la superficie delle cose. Certo, nei primi giorni che segui- rono alla tragica sparatoria del « Leonardo d a Vinci » fummo travolti, fino a un certo punto, dalla irruenza stessa della cronaca, nuda, brutale, degli avvenimenti.

Non fu facile, subito, soffer- marsi a ri/lettere. Ma quando la burrasca si placò, l'eco di quell'interrogativo ci giunse più volte, in modo pressante.

La gente voleva sapere. La questione era seria; per tutti.

Padri di famìglia, madri, stu- denti, professori, nomini di cultura, ?naoistrnti, legislatori, ognuno si sentiva come di fronte a d lina crisi. E ovun- que, negli squardi che in quei giorni si scambiavano genitori e figli, nelle conversazioni sui tram, nelle atde, nei tribunali.

nelle università. ovunque vre- meva quella domanda insi- stente: « Perchè? ».

Stiamo tentando ora di dare una risposta a questa d o m a n - da. Abbiamo interrogato: ab- biamo raccolto opinioni, giudi' zi, interviste, riflessioni, sfoghi appassionati. Abbiamo parlato e discusso con lo studente, con l'educatore, con la semplice madre di famiglia, con lo stu- dioso di pedagogia, c o n l'ar-

PER PRESENTARE AL SENATO LA PETIZIONE SUL REFERENDUM CONTRO LA LEGGE TRUFFA

I l 14 marzo a l Teatro V a l l e d i Roma

l'assemblea nazionale degli eletii d e l popolo

Il calendario dei lavori che si protrarranno anche domenica 15 -Terracini svela i trucchi del governo per manipo- lare i risultati delle elezioni - 1 magistrati dell'Ufficio elettorale non sarebbero in grado di controllare le votazioni

A seguito della d e l i b e r a - zione di promuovere una A s - semblea Nazionale degli E l e t - ti d e l Popolo, adottata nella riunione tenuta la mattina del 21 g e n n a i o scorso dai d e - putati democratici, al termi- ne del ' dibattito alla Camera sulla l e g g e elettorale, i n t u t - te l e province s i sono tenute nelle scorse d o m e n i c h e , e s o - no indette p e r l e prossime, Assemblee provinciali desìi eletti democratici ai Consigli regionali, provinciali e c o m u - nali, unitamente t^i parla mentari delle varie zone.

L'Assemblea Nazionale, a l - la quale converranno s e n a - tori, e deputati a l Parlarne n to, consiglieri e deputati re gionali, assessori e c o n s i g l i e - ri comunali e provinciali di tutte le regioni d'Italia, è fis- sata per i giorni 14 e 15 marzo m Roma.

Essa si svolgerà a l Teatro Valle, iniziando i suoi l a v o - ri alle o r e 9,30 di sabato 14 marzo, per continuarli nel pomeriggio, e concluderli d o - menica 15 mattina.

virava w v r a i i v Gli eletti democratici di tutta Italia recheranno alla Assemblea Nazionale l'espres- sione della volontà-di milioni ni di italiani di veder difese e garantite l a Costituzione e la Democrazia, minacciate dal disegno governativo di legge elettorale, tuttora in discus- sione a l Senato.

Nella seduta di ieri della commissione interni del S e n a - to nuovi aspetti particolarmen- te grevi d e l progetto Sceiba sono stati messi in luce dai senatori di sinistra, e i n Dar- ticolare s u u n a proposta del compagno Terracini si è a c - ceso u n dibattito vivacissimo.

Terracini h a presentato la

alle operazioni elettorali c h e si svolgono presso l'Ufficio centrale nazionale tre r a p - presentanti p e r ogni partito o gruppo politico partecipan- te alle elezioni. Secondo il progetto Sceiba, tale Ufficio è composto di cinque m a g i - strati ai quali spetterebbe il compito di controllare i risul- tati trasmessi d a l ministero degli interni e d i proclamare l'esito delle elezioni e gli eletti.

Ma è evidente, come h a s o - stenuto Terracini, che cinque magistrati, privi d e l conforto di u n personale specializzato e dell'apparato tecnico rela- tivo, non potrebbero fare a l - tro c h e sanzionare formal- m e n t e l e eventuali m a n i p o l a - zioni del ministero degli i n - terni sui complicatissimi e astrusi calcoli necessari p e i la proclamazione dei risultati Allo scopo di impedire c h e alti magistrati siano degra- dati al rango di altoparlanti del ministero degli interni Terracini h a chiesto che l'Uf- ficio centrale elettorale abbia sede nel palazzo di Giustizia e disponga di u n apparato composto da funzionari d e l - l'ordine giudiziario e dell'Uf- ficio centrale di statistica, con divieto di partecipazione di dipendenti d e l ministero degli interni.

P u n t o sul v i v o dalla denun- j eia di questi n u o v i elementi sospetti della legge elettora- le, i l sottosegretario Bubbio ha chiesto di parlare, m a T u pini glielo h a c o n singolare procedura impedito, allo s c o - po evidente di evitare c h e avesse e c o l a questione p a r ticolarmente delicata s o l l e v a - ta d a Terracini. N e è nato un movimentato incidente, nel corso d e l quale l'opposi zione h a invitato il presiden- te della commissione a c e s

strumento di parte e a d e s - solvere finalmente ai suoi d o - v e r i . Sono intervenuti'*- tjue- sto proposito — oltrchè sugli altri e m e n d a m e n t i svolti nel corso delle d u e sedute — i compagni Palermo, Castagno, Cerniti, Buggeri, Picchiotti, Fedeli, Menotti. Lanzetta, Berlinguer, Milillo, Mancinell!

e altri.

ÌM petizione

Ad accrescere l'interesse intorno al dibattito senato- riale sulla legge elettorale ha

intanto grandemente contri- buito l'emendamento presen- tato da Terracini perchè alle elezioni p e r la nuova C a m e - ra sia abbinato u n referen- dum popolare sul progetto Sceiba. Questo emendamento

è stato presentato — giova ripeterlo —* mentre n e l P a e - se migliaia di rappresentanti del popolo vanno sottoscri vendo l a petizione c h e c h i e - de al S e n a t o il rigetto della legge truffa o, in linea s u - bordinata, il ricorso a un re- ferendum popolare. L a p e t i - zione verrà presentata alla Presidenza del S e n a t o da una delegazione dell' Assemblea degli eletti d e l popolo che si

riunisce a Roma H 14 mar- zo, e il S e n a t o si troverà cosi dinanzi a u n a duplice richie-l sta di Te/crendum: quella' concretata nell'emendamento Terracini, e quella espressa nella petizione dei rappre- sentanti d e l popolo.

La presentazione della p e - tizione è destinata a d avere notevole influenza n e l dibat-

tito i n aula sulla legge truf- faldina. L'art. 75 della Costi- tuzione stabilisce che « è in- detto referendum popolare per deliberare la abrogazione totale o parziale di una legge o di un atto avente untore di legge quando lo richiedano 500 mila elettori o •cinque consìgli regionali ». L a p e t i - zione ha dunque i n s e stessa il potere costituzionale dì e s i - gere il referendum. L a sola obiezione possibile, da parte del governo, f u duella c h e Tutti i compagni deputati sono tenuti ad essere pre- senti alla seduta della Ca- mera di martedì 3 alle ore

16 per l a votazione sulla Corte Costituzionale.

avanzò D e Gasperi n e l s u o ultimo discorso alla Camera quando, replicando alla p r o - posta d i referendum' a v a n z a - ta . dal compagno Togliatti, disse che la legge che i s t i t u i - sce il referendum popolare non è ancora pronta. M a è o v v i o c h e u n a inadempienza costituzionale d e l governo.

a

ual'è l a mancata attuazione ella legge s u l referendum, non può essere invocata p e r privare il popolo di u n s u o diritto costituzionale: e i n s e - condo luogo l'obiezione è s u - perata ora dall'emendamento Terracini, il quale consenta di indire il referendum anche in mancanza della legge i s t i - tutiva, così c o m e a v v e n n e i l 2 giugno quando i l popolo f u chiamato a pronunciarsi sulla questione monarchica.

UN NUOVO CRUENTO SVILUPPO DELLA « GUERRA DEL PETROLIO

»

proposta di far presenziare sare di comportarsi come uno

Oggi grandi manifestazioni in difesa del diritto di sciopero

Di Vittorio parla a Milano - Aumentano gli iscritti alla C.G.I.L.

Oggi s ì svolgono fai torta Italia l e grandi manifesta- zioni popolari indette dalla Confederazione Generale Ita- liana d e l Lavoro. N e l corso delle manifestazioni, parle- ranno a i lavoratori e alla cit- tadinanza i dirigenti della CGIL, delle Federazioni e dei sindacati nazionali unitari.

delle principali C. d. L . Oggetto dei comizi e dei di- scorsi d i oggi s o n o i più i m - portanti problemi c h e s o n o di fronte in q u e s t o m o m e n t o a l - le classi lavoratrici: l a difesa del diritto d ì scoperò e degli altri diritti democratici e c o - stituzionali; l e urgenti r i v e n - dicazioni economiche, salaria- li e normative degli operai e degli impiegati dell'industria, dei contadini, degli statali di ogni categoria: l a lotta contro i licenziamenti e p e r l o s v i -

luppo della produzione. D i - nanzi all'offensiva congiunta del g o v e r n o e della Confmdu- stria- contro i difitti fonda- mentali dei lavoratori e contro

il loro tenore d i v i t a , l e m a - nifestazioni o d i e r n e si p o n - gono al c e n t r o dell'attenzione del Paese. F r a l e decine di manifestazioni c h e si s v o l g e - ranno jn tutte l e province s e - gnaliamo quelle di Milano, d o v e parlerà D i Vittorio, V e - nezia, Genova, e Torino d o - v e parleranno rispettivamente Bitossi, Santi e N o v e l l a .

Proprio ieri, intanto i n u n suo comunicato, la C G I L h a sottolineato c o m e g l i operai, i contadini, g l i impiegati, in risposta all'offensiva d e l go-' verno e d e l l e classi padrona- li, stiano rafforzando in tutta Italia i loro sindacati unitari,

Militai • anJUeai d i

m i n i e d i donne, organizzati nella CGIL, hanno g i à r i n - n o v a t o l a l o r o tessera; n u o v e decine e decine d i migliaia di lavoratori sono entrati a far parte d e l l e Camere d e l

Lavoro e dei sindacati d i c a - tegoria, I n ogni r e g i o a e , w ogni provincia si sta raggiun- g e n d o e superando il ninnerò degli iscritti a l 31 dicembre dello scorso a n n o : v a n n o s e - gnalati in particolare il V e - n e t o , con 2t-.tif. lavoratori in p i ò , l e Puglie, c o n 453*. l a Sardegna, c o n 5275, e g l i A u r a ) , c o n 5*55. A. 15 f e u - brafe di «aeat'aaaa t u a » ala- ti tesserati compii Pittami « l e S9.355 lavorataci » p i a «J quelli organizsati aOa sterna}

data d e l 1Ì5S. Questa fatto lascia prevedere c h e l a cifra di 5 milioni d i mcritti sarà

S a n g u i n o s i c o n f l i t t i a T e h e r a n Lo Scià si schiera contro HHossadeq

La partenza del sovrano annunciata e successivamente rinviata — Squadre di monarchici invadono la casa di Mossadeq — Seduta notturna al Majilis

TEHERAN, 28. — Teheran ha v i s s u t o una n u o v a d r a m - matica giornata di violenti e sanguinosi scontri, n e l corso della q u a l e numerose persone sono rimaste ferite e d un'al- tra h a trovato l a morte. S u l l o sfondo di questi tragici a v - venimenti si sviluppa il sotti-

ro. Queste notizie ricevevano questa m a t t i n a u n a i m p r o v - visa conferma. S i apprendeva infatti c h e il e M a j i l i s » ( i l Parlamento persiano) riunito in sessione straordinaria a porte chiuse, era stato infor- mato d a i s u o Presidente, l'Ayatollah Kasciani, dell'in- tenzione regale d i partire dall'Iran, «. p e r u n a vacanza a t e m p o i n d e t e r m i n a t o .

L'annuncio d e l l a partenza v e n i v a presentato i n taluni ambienti c o m e u n a pratica abdicazione d e l r e , i c u i p o - teri sarebbero stati affidati a un Consiglio d i Reggenza del quale a v r e b b e fatto parte

Mossadeq. S e c o n d o altre f o n - ti, l a m o s s a regale avrebbe avuto i n v e c e l o scopo d i sot- tolineare clamorosamente una aperta rottura dello S c i à c o l s u o P r i m o Ministro.

Contemporaneamente allo annuncio, infatti, gruppi ' di manifestanti monarchici s i

M o s s a d e q

le g i u o c o , d i intrighi attra- verso i l quale è clamorosa- mente maturato i l violento contrasto,* da molto t e m p o latente, fra Mossadeq e l o Scià.

Già ieri sera si erano dif- fuse a l c u n e voci intorno a d u n a possibile partenza dello S t i a pei; u n v i a g g i o all'este-

Teheran, inscenando « dimo»

strazioni popolari » contro l a partenza d e l l o S c i à . Negozi e bazar c h i u d e v a n o l e s a r a c i n e - s c h e mentre reparti di truppa circondavano la residenza d i Mossadeq e l a s e d e d e l p a r - lamento. L o stesso presidente del <t Majilis ». Kasciani, si pronunciava contro la parten- za del Sovrano, e invitava il Parlamento a d esaminare i mezzi p i ù opportuni per i m - pedirla. Una delegazione p a r - lamentare s i recava a l P a - lazzo e , a l s u o ritorno, l a s e - duta del « Majilis » r i p r e n d e - v a a porte chiuse. P o c o p i ù tardi. Io S c i à faceva ufficial- m e n t e annunziare di a v e r r i - nunciato alla partenza « d i fronte a l l a manifestazione della v o l o n t à p o p o l a r e » .

D o p o q u e s t o annuncio, i d i - mostranti monarchici, a i q u a

li s i e r a n o u n i t i , s e c o n d o a l - c u n e fonti, i sostenitori d i Kasciani, si d i r i g e v a n o v e r radunavano n e l l e strade di s o l'^hita^ione d e l Primo u n n i

Udito neirocchio

Botta a risposta

A proposito del ritiro dal- l'ordine del giorno della Com- missiona Giustizia « del Sena- to delta Ugg* cosiddetta poli- valente, U san. JUmUta Ma di- chiarato all'aoenjia e Italia»:

• I * polivalente è ima di quel- le leggi che .deve essere-por- 'ttta in Pagamento previo ac-

cordo In sede parlamentare tra I quattro partiti democra- tici. L'accordo finora non c'è stato e pertanto la legge non può esesre rinviata. Una sua eventuale presentazione potrà avvenire soltanto nel corso del- la prossima ltgieUtura».

Infatti, la « polivalente » e all'ordine del giorno detta Com- missione Gtmstizia del Sanato che tornerà a rispdrsi

I l fusa* dal « l a m a

« I repabblicani hanno e deb- bono* avere la coscienza dt rap- presentare in questa battaglia, come, la tutte quelle che essi combattono, l'avvenire che vuol trionfare contro il passato che si difende: e — se vogliamo usare * parole più grosse, delle quali conosciamo il significato

— la rivoluzione contro la rea- zione». Oronzo Reale, dalla Voce Repubblicana.

ministro, nella quale faceva n o irruzione. L a porta delia casa veniva sfondata e M o s s a d e q riusciva a s t e n t o a porsi in salvo, in pigiama, r i - fugiandosi nella s e d e dell'or- ganizzazione americana «per le aree depresse », c h e s i t r o - v a i n u n appartamento a c - canto al suo. Egli si recava successivamente al P a r l a m e n - to a chiedere u n voto d i fidu- cia. L a seduta è i n corso e

potrà prolungarsi per tutta l a notte.

N e l frattempo, c o m i n c i a v a - no a scendere n e l l e strade anche forti nuclei d i sosteni tori d i Mossadeq. Violenti scontri c o m i n c i a v a n o a p r o - dursi fra g l i opposti s c h i e - ramenti. In alcuni punti i s o l - dati aprivano il fuoco s u gruppi di dimostranti, f e r e n d o n e numerosi. U n o d e i feriti decedeva successivamente a l - l'ospedale.

I n serata, tuttavia, i parti giani di Mossadeq a p p a r i v a - n o padroni della situazione.

Essi sfilavano p e r l e strade recando cartelli inneggianti a l P r i m o Ministro.

Trenta deputati d e l Fronte Nazionale, seguaci d i M o s s a - deq. hanno lanciato u n a p - pello, n e l quale sottolineano che, g i à da qualche t e m p o , i l Sovrano a v e v a manifestato l a sua intenzione di recarsi a l - l'estero per ragioni d i s a l u t e e p e r compiere u n p e l l e g r i - naggio nell'Irate. Essi a g g i u n - gono c h e t a l e d e c i s i o n e , d e l tutto normale, è stata s f r u t - tata < d a agenti stranieri e d a agenti p r o v o c a t o r i » a l l o s c o - po d i suscitare disordini a favore degli a v v e r s a r i d e l l ' I - ran. I 30 deputati r a c c o m a n - dano infine alla popolazione iraniana di « n o n cadere n e l tranello t e s o l e »,

Usta; ad altri ancora chiede- remo.

Non anticiperemo giudizi;

oggi vogliamo essere soltanto cronisti, e chiediamo al l e t - tore di seguirci con pazienza in questo viaggio nel mondo della scuola, attraverso te co- se belle o brutte, semplici o complicate, c h e esso porterà in luce. Più tardi, solo p i ù tardi può venire il momento delle conclusioni.

* # *

A chi dare, per primo la parola? Ci è sembrato qiu- sto che primo a parlare fosse il più giovane, lo studente Giacomo Limentani, diciasset- tenne, alunno di II liceo ai

« V i s c o n t i » di Roma. Egli e segretario del Consiglio na- zionale degli studenti medi.

un'organizzazione sorta dal congresso tenutosi di recente a Firenze e che raccoglie as- sociazioni e circoli studente- schi di tutta Italia. E' un ra- gazzo piccolo, vivace, dal viso bruno. Lo abbiamo a v v i c i n a t o 3Ulle soolie d e l liceo — tino dei più famosi di Roma — in quella serena Piazza del Col- legio Romano, che apre una sorprendente parentesi di cal- ma nell'intrico e n e l chiasso del centro della Capitale.

« Voi venite — ci ha detto

— per chiedermi di quei tatti del « Leonardo » e del « Vico ».

Due fatti atroci. Però... ».

« Però? ».

a Però, pur trattandosi di avvenimenti così straordinari, a me sembra che essi siano l'esplosione v i o l e n t o d i u n a situazione, che cova da tem- po nelle scuole ».

« Quale situazione? ».

Lo studente non ha risposto subito. Era e v i d e n t e c h e esi- tava a d i r tutto il suo p e n - siero. Intanto, intorno a noi, si erano andati raccogliendo altri alunni.

«Vedete — ha ripreso Li- mentani — c i sono molte cose che non vanno bene. Innanzi tutto, i rapporti fra profes- sori e alunni non sono buoni.

Non sono umani, cordiali, af- fettuosi, ma burocratici, salvo, s'intende, rare e fortunate ec- cezioni ».

« E perchè? ».

ÌXoii c ' è discussione

« E ' difficile dirlo. Non mi sembra che la colpa sia di noi studenti. Forse nemmeno dei professori. E' i l m o d o stesso come è congegnata la scuola che non va. Non solo le ma- terie di studio c i sono offerte in forma arida, noiosa, senza nessun tegame con il nostro tempo, ma le cose che comin- ciamo a studiare, al ginnasio.

al liceo, sono tutte straordi- nariamente diverse e lontane da ciò che vediamo intorno a noi e che ci colpisce e ci ap- passiona. E allora è difficile, credete.

« A n c h e perchè c i m a n c a il modo di chiedere, di discutere.

Non c'è discussione nella scuo- la, quando addirittura non si arriva a reprimere quei ten- tativi c h e o l i stessi studenti fanno per aprire un discorso, per rompere il ghiaccio, per allacciare, appunto, rapporti amichevoli con i loro inse- gnanti. Un esempio: i presidi hanno quasi tutti un atteg- giamento di diffidenza verso i nostri giornaletti di istituto, che soltanto a Roma sono una ventina e che sono, come -po- tete immaginare, carissimi al cuore degli alunni. I presidi.

invece, chissà perchè, cercano di impedirne l a diffusione.

minacciano i n alcuni casi di punire » redatfori. s i sforzano di sopprìmerli. Voi non lo crederete, m a i nostri qiornali dì istituto v i v o n o n e l l a c l a n - destinità. Esiste u n a frat- tura.- v.

Scuola e vita

« E' u n a parola grossa ».

La risposta non si fa at- tendere, stavolta, a Sì, frat- tura, non tanto fra •professo- ri e a l u n n i , m a tra la scuola e la nostra vita. Troppo spes- so accade che lo studente sia spinto a studiare non da una

•vocarione. m a da u n calcolo pressante d e l l a f a m i g l i a . E del resto quanti c e n'è c h e cerchino di scoprire le voca- zioni di noi giovani e di a s s e - condarle? S u c c e d e i l c o n t r a - rio. / nostri desideri n o n c a n - no d'accordo con i bisogni delle nostre famiglie. 1 geni- tori troppo spesso hanno bi- sogno, semplicemente, che i figli si conquistino, costi q u e l che costi, uno straccio d i d i - ploma p e r l ' a P v e n i r e » .

« E* vero, purtroppo. M a voi s t u d e n t i ? » .

«Noi studenti, d'altra p a r - te. n o n tediamo d a v a n t i a noi un avvenire l u m i n o s o . La preoccupazione d e l d o m a n i cominci/i ad angustiarci m e n -

AUMIMIO SAVIOL1 (C#*Ua«* ut a.

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