Il Signore viene in mezzo a noi …
andiamogli incontro!
Sussidio Avvento – Natale 2020
Per preti e operatori pastorali
IN ASCOLTO
Per leggere
Per meditare
Per pregare
In ascolto… di Dio
Lezionario: Is 63,16-17.19; 64,2-7 Sal 79 1Cor 1,3-9 + Dal Vangelo secondo Marco (Mc 13,33-37)
Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
Per leggere …
cosa dice l’evangelista
Il brano del vangelo chiude un lungo discorso di Gesù tenuto alla vigilia della sua passione
davanti al tempio di Gerusalemme del quale non resterà pietra su pietra di lì a qualche anno (Mc 13). È un insegnamento complesso e di difficile comprensione di primo acchito, come lo è d’altronde anche il tempo che viviamo. Comunque, le parole di Gesù ci invitano a pensare all’urgenza del tempo presente e alla speranza cristiana.
le parole di Gesù ci invitano a pensare all’urgenza del tempo presente e alla
speranza cristiana
L’insegnamento del Maestro ha il sapore del testamento
lasciato alla comunità dei discepoli ai quali è rivolto il
richiamo alla fedeltà e al coraggio considerando i
tempi difficili che si trovano a vivere e il loro
disorientamento.
Per leggere … cosa dice l’evangelista
Il linguaggio profetico e apocalittico rivela di per sé che il discorso mira a offrire agli uditori la chiave di lettura della storia in modo che l’anticipazione di ciò che sarà alla fine aiuti a fare le scelte più giuste nel presente. Infatti, è nel presente che si gioca il futuro. La rivelazione biblica ha della storia una visione dinamica, cioè in cammino guidato da Dio verso il suo termine ultimo che è la salvezza, ovvero la piena comunione con Lui.
Questa può apparire come un orizzonte sempre più lontano tanto da
essere collocato fuori dalla storia in un domani indefinito. Si ha
quasi l’impressione di rincorrere la promessa di Dio e può capitare
che, vivendo le prove della vita come una contraddizione della Sua
bontà, si finisca col scoraggiarci e non crederci più.
Per leggere … cosa dice l’evangelista
Gesù riprende alcune immagini usate dai profeti del passato che volevano assicurare l’intervento decisivo di Dio in mezzo alle catastrofi. Anzi, il linguaggio apocalittico indulge sulle scene di distruzione per dire che l’intervento di Dio che sta per attuarsi segna la fine del mondo vecchio per inaugurarne uno nuovo. Dio viene a costituire un nuovo e definitivo ordine nel mondo: ristabilirà la giustizia inviando il Messia.
Le parole di Gesù non esortano semplicemente ad attendere tempi migliori ma a rendere migliore questo tempo.
L’invito alla vigilanza altro non è che il
richiamo all’impegno nella storia, in
questo tempo e in questo mondo.
Per leggere … cosa dice l’evangelista
Al centro del discorso c’è l’annuncio della venuta del Figlio dell’uomo inviato da Dio. Egli viene con potenza! Non si tratta della forza usata dai dominatori di questo mondo per sottomettere gli altri uomini, ma è la potenza della Croce, o meglio, del Crocifisso Risorto che abbatte i potenti dai troni e innalza gli umili, rimanda i ricchi a mani vuote e ricolma di beni i miseri, abbassa i prepotenti e innalza gli umili.
La promessa di Dio che sembra essere smentita dalle ingiustizie
e dalle persecuzioni si realizza in Gesù, crocifisso e risorto. In
Lui l’amore e la cura di promessa dai profeti diventa realtà.
Per leggere … cosa dice l’evangelista
Dunque, Gesù esorta a resistere sotto i colpi del male che già è stato sconfitto e che può solo dare gli ultimi colpi di coda.
Con la passione, la morte e la risurrezione di Gesù il finale è già scritto, ma non ancora compiuto. Per cui noi viviamo non nel tempo ultimo ma penultimo, nel quale non dobbiamo né farci prendere dal panico e pensare che ciò che conta è la legge del più forte
e adeguarci, né rinchiuderci in
un’attesa passiva nel bunker delle nostre zone di sicurezza che sono i nostri piccoli interessi di parte.
Con la passione, la morte e la risurrezione di Gesù il finale è già scritto, ma non
ancora compiuto
Per leggere … cosa dice l’evangelista
«Il cielo e la terra passeranno ma le mie parole non passeranno» (Mc 13,31).
Gesù vuole dire che anche se tutto crolla e cade a pezzi, la fedeltà di Dio rimane per sempre. La promessa di Dio, il suo impegno a favore dell’uomo non viene meno, anzi è proprio quando sembra che tutto è finito Dio si manifesta come vittorioso. Il riferimento è alla Pasqua nella quale la morte è sconfitta dalla sua vita donata, la forza del peccato dalla potenza dell’amore. La risurrezione rivela la vittoria di Dio.
Dunque, nella drammaticità della crisi in cui tutto si rivela nella sua precarietà abbiamo la consapevolezza di essere coinvolti in una lotta ben più grande, quella tra il bene e il male, tra Dio e Satana. La vigilanza che Gesù richiede è fedeltà a lui nella lotta, coraggio nella persecuzione, prontezza nel servizio.
Per leggere … cosa dice l’evangelista
L’immagine del guardiano che funge da portinaio e sentinella
spiega che l’atteggiamento del cristiano deve essere attento a
respingere il catastrofismo polemico che vede il nemico
dappertutto e il rilassamento morale di chi si adegua alla
mentalità mondana. Questo è il male che, come dice il libro
della Genesi è sempre accovacciato dietro la porta e pronto a
saltare addosso (Gen 4,7). Dall’altra parte il cristiano vive
l’attesa aprendo la porta del cuore all’ascolto di Dio e dei
fratelli. L’accoglienza della Parola di Dio ispira la pratica della
carità nei confronti dei fratelli.
Per meditare …
cosa Dio dice alla mia vita
Gesù promette di ritornare. Il suo arrivo sarà improvviso ma non imprevisto.
Non sappiamo l’ora ma conosciamo l’oggi. Non siamo signori del tempo, ma custodi del presente. Oggi è il tempo della responsabilità nel custodire sé stessi e i fratelli e le sorelle. L’immagine del portinaio, del guardiano, del custode ricorda la necessità di vivere il presente aperti verso il futuro.
Vegliare significa essere consapevoli del fatto che, come dice Gesù, «Egli è vicino, è alle porte» (Mc 13,29). Come la sentinella coglie i segni dell’aurora che annunciano l’arrivo del nuovo giorno, così Gesù ci invita ad essere attenti alle tracce di Dio nella nostra vita. Vegliare vuol dire ancora essere consapevole del compito che oggi il Signore mi affida. Non si tratta di un
“dovere” da eseguire, ma del senso della propria vita da far diventare esperienza nelle relazioni personali.
Per meditare … cosa Dio dice alla mia vita
Vegliare significa anche svegliarsi dopo essersi
addormentati. Addormentarsi vuol dire non essere più in
contatto con la realtà, chiudersi in sé stessi, arroccarsi
sulle proprie fantasie, interpretazioni o illusioni. Ci si
addormenta perché non si vuole accettare la realtà, fuori
o dentro di noi, per non ascoltare il nostro bisogno o
perché si è tristi, delusi e stanchi. Addormentarsi non è
una colpa, ma una situazione nella vita che capita. Gesù
viene a scuoterci e svegliarci.
Per meditare … cosa Dio dice alla mia vita
Tanti sono i modi di vegliare quante sono le situazioni che viviamo e le persone di cui prenderci cura.
Sono consapevole di quello che accade nella mia
interiorità? In questo tempo quale emozione provo
maggiormente? Cosa significa per me vegliare in questo
tempo della mia vita? Quale aspetto della mia vita sento
di dover avere maggiore attenzione? Quale
responsabilità ho consapevolezza di aver ricevuto dal
Signore? Quale attenzione avere per le persone affidate
alla mia responsabilità?
last but not least
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