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Il Signore viene in mezzo a noi andiamogli incontro! Sussidio Avvento Natale II Domenica

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Academic year: 2022

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(1)

Il Signore viene in mezzo a noi …

andiamogli incontro!

Sussidio Avvento – Natale 2020

- II Domenica

(2)

IN ASCOLTO Per leggere Per meditare Per pregare

- Last but no least

(3)

In ascolto… di Dio

Lezionario: Is 40,1-5.9-11 Sal 84 2Pt 3,8-14 + Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,1-8) Raddrizzate le vie del Signore.

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.

Come sta scritto nel profeta Isaìa:

«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via.

Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri»,

vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.

Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.

Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava

cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non

sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli

vi battezzerà in Spirito Santo».

(4)

Per leggere …

cosa dice l’evangelista

Il Vangelo di Marco si apre con il titolo del v. 1 seguito da tre scene:

- l’annuncio di Giovanni Battista (1, 2-8), - il battesimo di Gesù (1, 9-11)

- le tentazioni nel deserto

dopo le quali c’è il ristabilimento dell’armonia originaria della creazione (1, 12-13).

Si tratta del prologo di tutto il racconto nel quale si rintraccia il suo programma narrativo scandito dalle tre tappe della vita di Gesù.

Nella prima parte del vangelo, che culmina con la professione di Pietro che riconosce Gesù come il Cristo, si sviluppa il tema dell’annuncio della presenza del Regno di Dio. Attraverso i gesti e le parole Gesù risponde al bisogno di salvezza che alberga nel cuore di ogni uomo.

La seconda parte del racconto evangelico è caratterizzata dalla preparazione del battesimo di “sangue”

che si compirà quando Gesù, nella sua nudità disarmante, vivrà la passione fino alla sua morte e sepoltura. Infine, la terza parte riguarda il “primo giorno della settimana” che inaugura la nuova creazione in cui il Risorto, il nuovo Adamo rivestito di una veste bianca, annuncia la risurrezione.

Attraverso i gesti e le parole Gesù risponde al bisogno di salvezza che alberga nel cuore di ogni uomo.

(5)

Per leggere … cosa dice l’evangelista

Nel titolo che l’evangelista dà al suo racconto vi è contenuto il cuore della fede che noi professiamo. Vangelo è il lieto messaggio che Gesù di Nazaret è il Cristo, il Figlio che Dio ha risuscitato e nel quale ogni uomo può essere salvato. Prendendo in prestito dal libro della Genesi la prima parola, «Principio», Marco non vuole solo precisare che lì inizia il racconto ma vuole dire che tutto ha inizio con il Vangelo.

Vangelo, prima ancora che racconto dei fatti del passato, è Gesù stesso, la bella notizia.

La sua storia annuncia ancora oggi il lieto

messaggio che Dio è più forte del male e della morte.

Il termine principio pone il racconto evangelico tra il passato e il futuro in un rapporto di novità e continuità.

È Gesù stesso,

la bella notizia.

(6)

Per leggere … cosa dice l’evangelista

Gesù è subito presentato come il Cristo, il Figlio di Dio, titoli che rimandano alle promesse dei profeti, ma

Marco recisa che l’inizio umile e strada facendo,

come un seme che diventa albero, si manifesterà nella sua potenza. Essa, tuttavia, non replica quella dei

dominatori di questo mondo, ma è la forza dell’amore che è propria di Dio.

La storia di Gesù si pone in continuità ai due grandi esodi della storia d’Israele, quello dall’Egitto (Es 23,20s) e quello dall’esilio (Is 40,3).

La vicenda di Gesù che culmina con gli eventi della Pasqua è il paradigma della vita del discepolo che lo segue sulla via della salvezza.

Essa, passando attraverso il “battesimo di sangue”, giunge alla vita.

Questa è appunto la «via del Signore» preparata da Dio, annunciata dai profeti, attuata da Gesù.

La vicenda di Gesù che culmina con gli eventi della Pasqua è il

paradigma della vita del discepolo che lo segue sulla via

della salvezza.

(7)

Per leggere … cosa dice l’evangelista

Nella letteratura greco latina il termine «Evangelo» indicava l’evento della nascita dell’erede al trono o la vittoria del re in battaglia. Dunque, è una «bella notizia»

portata dal messaggero e fatta conoscere a tutti. Per l’evangelista il Vangelo non è solo la parola di Gesù, ma tutta la sua vita che culmina nella passione morte e risurrezione. Il Vangelo è il racconto che rende viva la parola e la persona di Gesù Cristo.

«Cristo» e «Figlio di Dio», sono due apposizioni che specificano l’identità di Gesù che aiutano il lettore ad avere nei confronti del racconto evangelico un approccio di fede.

Sono infatti due titoli che scandiscono l’intero arco narrativo. «Evangelo» l’evento della nascita dell’erede al trono o

la vittoria del re in

battaglia.

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Per leggere … cosa dice l’evangelista

L’iniziale ministero in Galilea sarà contrassegnato dal progressivo riconoscimento di Gesù come il Messia (8, 29). Segue poi il suo viaggio verso Gerusalemme e il ministero nella Città santa che culmina con il riconoscimento del centurione come «Figlio di Dio»

(15,39). Siamo dunque difronte al programma del racconto e della vicenda di Gesù che, attraverso la sua umiltà fino alla sofferenza e alla morte, mostra che Egli è il Cristo e il Figlio di Dio promesso da Dio mediante i profeti. Gesù non muore per un ideale ma per noi.

Proprio il servizio per l’uomo, quale offerta della propria vita, lo manifesta come Figlio di Dio. Il vangelo non sarebbe bella notizia se si fermasse alla morte di Gesù, ma lo diventa con la risurrezione nella quale si

manifesta la vera potenza del Figlio di Dio. Si tratta della potenza dell’amore che ci libera dal peccato e ci dona la grazia di diventare anche noi Figli di Dio, con la stessa forza di amare.

Il vangelo non sarebbe bella notizia se si

fermasse alla morte di Gesù, ma lo diventa

con la risurrezione nella quale si manifesta

la vera potenza del Figlio di Dio.

(9)

Per leggere … cosa dice l’evangelista

Dopo il titolo, Marco introduce il racconto con un prologo composto di tre scene:

la prima presenta Giovanni Battista (1, 2-8), la seconda Gesù (1, 9-15)

e la terza i discepoli (1, 16-20).

Chi legge il vangelo impara a leggere la storia di Gesù e la sua dall’ottica di Dio

che invia suo figlio per redimerci.

Il vangelo di Marco non si apre, come per Luca e Matteo con la “preistoria di Gesù”, ma con un riferimento all’Antico Testamento che risulta essere la cucitura di tre brani biblici: Esodo 23,20, Malachia 3,23 e Isaia 40,3. In questo modo Marco vuole dire che la storia di Gesù, che è la storia della nostra salvezza, è stata preparata da Dio da sempre. Le Scritture annunciano la promessa di Dio che si realizza in Gesù, crocifisso e risorto. Chi legge il vangelo impara a leggere la storia di Gesù e la sua dall’ottica di Dio che invia suo figlio per redimerci. Il Vangelo proclama che la salvezza non è più solo una speranza ma è una realtà che diventa nostra se seguiamo Cristo Gesù. E’ dunque Dio stesso che prepara la via, quella attraverso la quale noi possiamo diventare Figli di Dio. I tre riferimenti dell’Antico Testamento che abbiamo citato prima ci permettono di identificare Giovanni il Battista, il suo ruolo nei confronti di Gesù e la sua missione. Il Battista è il profeta Elia atteso, colui che opera non nei centri di potere ma nel deserto, non parla di sacrifici ma di conversione.

(10)

Per leggere … cosa dice l’evangelista

Quello del Battista non è un rito di purificazione come veniva praticato anche in altri ambiti. Ciò che caratterizza il battesimo d’acqua di Giovanni è la conversione, cioè la scelta di un cambiamento radicale della propria vita. Tale scelta era resa ufficiale con la confessione dei propri peccati. Raccontare la propria miseria significa fare spazio alla misericordia di Dio che ci purifica e ci perdona. Giovanni Battista annuncia l’imminente venuta del «più forte», di colui che battezzando nello Spirito Santo immergerà nella vita stessa di Dio quanti si accostano a lui.

Giovanni preparando la via al Signore ne anticipa la parola e l’azione. Infatti, il Precursore con la sua vita povera e sobria, con il suo battesimo e il suo martirio, profetizza il vangelo, ovvero che Gesù con la sua umiltà, con il suo “Battesimo di sangue” vince la lotta con il nemico e ci offre la corona della vita.

Raccontare la propria miseria significa fare spazio alla misericordia di Dio

che ci purifica e ci perdona

(11)

Per meditare …

cosa Dio dice alla mia vita

L’attesa è viva quando coincide con il desiderio, non di avere qualcosa, ma di essere o diventare liberi. Tale anelito rende l’attesa dinamica, attiva e non passiva e rinunciataria. La libertà desiderata è la speranza di rinascere, di ricominciare dopo aver sperimentato sulla propria pelle una qualche forma di morte e aver preso consapevolezza di non potercela fare da soli. Dio intercetta il bisogno di riscatto e, attraverso i profeti che annunciano il vangelo, fa giungere la consolazione. Mediante i suoi messaggeri il Signore ci chiama e attende una nostra risposta.

Il battesimo nell’acqua segna un nuovo inizio che mette in moto la conversione, cioè il

cambiamento interiore.

Il Battista è il consolatore di cui parla Isaia perché annuncia la venuta di Gesù, Cristo figlio di Dio. Egli non raccoglie semplicemente la speranza di libertà ma ci propone di seguirlo sulla via della croce per realizzarla risorgendo insieme con Lui.

L’attesa è viva quando coincide

con il desiderio, non di avere qualcosa,

ma di essere o diventare liberi.

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Per meditare … cosa Dio dice alla mia vita

Credere in Lui significa rispondere al suo appello a seguirlo.

Con Gesù facciamo un bagno di umiltà immergendoci nelle acque della Miseria umana per toccare il fondo. È lì che, come Gesù, ci riconosciamo fratelli bisognosi tutti di redenzione e ci poniamo nei confronti degli altri come servi e accompagnatori.

Giovanni è il modello del discepolo umile e fedele che compie tutti i servigi

al suo maestro, anche i più umili. Tuttavia, il Battista davanti a Gesù si considera ancora più indegno di un utile servo, molto più piccolo di un semplice discepolo. Egli si pone all’ultimo posto prefigurando in maniera inconsapevole che Gesù, attraverso il «battesimo di sangue» sceglierà quell’ultimo posto per offrire ad ogni uomo la possibilità di rinascere. Dalle acque del Giordano si usciva confermati nella decisione di cambiare vita, dal «battesimo dello Spirito» si viene fuori trasformati. Con Gesù il deserto, luogo di morte e solitudine, della diffidenza e della rabbia, delle mormorazioni e dei tradimenti, delle paure e delle ribellioni diventa grembo fecondo e spazio della rinascita, della riconciliazione e dell’alleanza, della vita e dell’intimità, scuola di sapienza e mensa fraterna.

Giovanni

è il modello del discepolo

umile e fedele

(13)

Per meditare … cosa Dio dice alla mia vita

Giovanni Battista è come Mosè che nel deserto ha accolto e guidato Israele alla libertà. In Egitto prima, e nei quarant’anni nel deserto dopo, il popolo eletto tante volte aveva toccato il fondo della miseria ma, confessando i propri peccati, aveva sempre incontrato la misericordia di Dio. Egli in ogni momento ne ha avuto compassione e si è preso cura di Israele conducendolo fino al fiume Giordano, spartiacque tra il vecchio e il nuovo, tra la morte e la vita, la schiavitù o la libertà. Il sacramento della riconciliazione, chiamato anche secondo battesimo, ci riporta idealmente al fiume Giordano e lì, sulla soglia, decidere da che parte stare, se seguire Gesù per lasciarci trasformare in terra promessa o tornare indietro e rimanere nel nostro deserto di solitudine.

L’inizio del vangelo di Marco ci invita a considerarci sulla soglia

e a decidere se prendere la mano di Dio e camminare con Lui o chiudergli la porta del cuore e

rimanere nel deserto in compagnia delle nostre attese destinate a non diventare mai realtà.

(14)

Per pregare …

quello che dico a Dio

Da Gerusalemme ci inviti, Signore, a scendere nel deserto

dove l’acqua della vita scorre silenziosa e lenta

mentre la voce del tuo profeta grida di un esodo nuovo

per un lavacro di conversione.

Lungo le rive della rinascita, Gesù, anche tu confuso tra la gente

ascolti la voce

di una novella creazione che annuncia il venire di Dio nel mistero svelato

e desta cuori sopiti.

Tu disceso tra noi, Signore, perfezione e bontà infinita altro e oltre l’umano

entri in relazione con noi vivi la nostra natura riempi i vuoti del cuore

accendi il fuoco della speranza.

Signore, ecco Giovanni, profeta di strada, nelle periferie dello scarto

non degno di slacciare i sandali di te, uomo, per sempre con noi.

Noi, tua Sposa bisognosa d’amore, rialziamo la testa

ormai lontani dai molti peccati.

Gridano i profeti oggi, Signore, lungo le strade percorse

nei deserti di questi giorni

nelle ansie e attese dense di speranza e ci destano a vita nuova

incontro a te, fonte di vita, luce verso la Patria del cielo.

(15)

last but not least

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