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PIANO DI MANUTENZIONE DEL VERDE PUBBLICO

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Academic year: 2022

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AREA PUA "AR.B.1-P.1B VIA SPERANZA"

SAN LAZZARO DI SAVENA – BOLOGNA

PIANO DI MANUTENZIONE DEL VERDE PUBBLICO

febbraio 2021

Dott.Agr. Paolo Gueltrini Dott. Arch. Adele Fiorani

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1 INDICE

1 PREMESSE – GENERALITA’ ………....pag 2 .

2 OBBIETTIVI DEL PIANO ………..pag 2

3 OGGETTO DEL PIANO ………...pag 3 3.1 CLASSIFICAZIONE TIPOLOGICA DEL VERDE PUBBLICO IN OGGETTO ………….………….…pag 3 3.1.2 CATEGORIA 2 – VERDE DI PREGIO………..pag 3 3.1.8CATEGORIA 8 – ALBERATE STRADALI……….pag 3 4 MONITORAGGIO E STRUTTURAZIONE DELLE ESIGENZE DI INTERVENTO. ………….………..pag 3 4.3 CRITERI E TEMPISTICHE DI ESECUZIONE DEL MONITORAGGIO DELL’IMPIANTISTICA……pag 3 4.4 CRITERI E TEMPISTICHE DI ESECUZIONE DEL MONITORAGGIO DELLE ATTREZZATURE LUDICHE ……….………….………..pag 4 5 PIANO DI MONITORAGGIO E GESTIONE INTEGRATA DEL VERDE COMUNALE – omissis...pag 4 6 ATTIVITÀ’ DI MANUTENZIONE ORDINARIA ……….………….………....pag 5 6.2 TABELLA RIEPILOGATIVA LAVORAZIONI ……….………….………....pag 5 6.3.1 MANUTENZIONE DEI PRATI ……….………….………pag 6 6.3.2 MANUTENZIONE DEI CESPUGLI E DELLE SIEPI……….…………..pag 8 6.3.3 MANUTENZIONE DEGLI ALBERI……….………….……….pag 11 6.3.4 LAVORAZIONE TI – TUTELA IGIENICA AREE VERDI……….………..pag 17 6.3.7 LAVORAZIONE CGA/PGA – CONTROLLO E PULIZIA GIOCHI, ARREDI E RECINZIONI ……pag 18 6.3.9 LAVORAZIONE II–MANUTENZIONE IMPIANTI DI IRRIGAZIONE………..pag 18 6.3.10 LAVORAZIONE FC –MANUTENZIONE E PULIZIA MANUFATTI RACCOLTA ACQUE METEORICHE

……….………….………..pag 20 6.3.12 MANUTENZIONE DELLE AIUOLE FIORITE ……….………….…..pag 20

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2 1 PREMESSE – GENERALITA’

Il presente Piano di manutenzione, fa esplicito riferimento al DISCIPLINARE TECNICO SERVIZIO DI MANUTENZIONE DEL VERDE PUBBLICO del COMUNE di San Lazzaro CON MODALITÀ A RIDOTTO IMPATTO AMBIENTALE A NORMA DEL D.M. 13 DICEMBRE 2013 (C.A.M. GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO) e ne riporta i contenuti facendo riferimento al parco pubblico di nuova realizzazione relativo al PUA "AR.B.1-P.1B VIA SPERANZA" che ha una consistenza totale pari a 3287 metri quadri, cosi suddivisi:

Superficie prati: 2540 metri quadri (77% del totale)

Superficie arbusti e tappezzanti di varie tipologie: 676 metri quadri (21%)

Zona giochi con pavimentazione antitrauma colorata: 71 metri quadrati (2%)

Alberi di nuovo impianto: n°87

Il piano individua, per ogni attività, le prestazioni minime richieste per mantenere, ripristinare, garantire e migliorare la sicurezza, la fruibilità e l’efficienza del verde pubblico del Comune di San Lazzaro di Savena, con particolare riferimento agli specifici componenti di parchi, giardini, aree verdi ed alberate stradali, quali:

prati, alberi, cespugli, siepi, banchine stradali, nonché percorsi, giochi e arredi di vario tipo.

2 OBBIETTIVI DEL PIANO

Obiettivo generale è l'ottimizzazione di un sistema di gestione che consenta una più pronta e adeguata risposta, sia alle proprie esigenze dirette che a quelle degli utenti, migliorando l’efficienza generale della propria struttura e l’efficacia delle proprie attività, concentrando la propria azione e le proprie risorse sull’attività di indirizzo e controllo.

Con queste premesse, i principali obiettivi specifici che l’Amministrazione si pone con il citato Accordo Quadro, relativo al verde pubblico comunale, sono i seguenti:

mantenere in condizioni di sicurezza, funzionalità e decoro parchi, giardini, aree verdi, aiuole, alberate stradali e componenti accessori, con modalità a ridotto impatto ambientale, attraverso il monitoraggio e adeguati interventi manutentivi che migliorino lo standard qualitativo e garantiscano adeguate condizioni di sicurezza per gli utenti;

mantenere ed implementare la conoscenza anagrafica e dello stato contingente e manutentivo dei beni oggetto di appalto, attraverso l’aggiornamento costante, durante il corso di tutto il periodo contrattuale, dell’attuale censimento anagrafico informatizzato, già in possesso dell’Amministrazione e che verrà fornito all’Appaltatore per la gestione dell’appalto;

disporre, per tutto il periodo contrattuale, di un adeguato Sistema Informativo di Gestione delle attività e dei servizi. Ciò dovrà essere realizzato attraverso la progettazione, realizzazione e gestione (a cura e spese dell’Appaltatore) di adeguati servizi web-service che permettano l’attuazione di flussi informativi;

disporre di uno strumento che funzioni da interfaccia tra la struttura di manutenzione e l’utenza nel suo complesso, attraverso l’istituzione di un “Call Center” informatizzato e gestito dall’Appaltatore, funzionante 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, che permetta la raccolta di tutte le segnalazioni, comunque pervenute, relative a disfunzioni, guasti ed esigenze di intervento tecnico del patrimonio oggetto d’appalto e non, dando inoltre l’opportuna visibilità alle attività effettuate;

fare fronte, in tempi molto rapidi, a situazioni di emergenza che possono creare pericolo per la pubblica incolumità, danni patrimoniali o gravi disagi, attraverso un servizio continuo di Reperibilità e Pronto Intervento, collegato al Call Center di cui sopra, funzionante 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno

Orientare le tradizionali modalità di gestione e manutenzione del verde pubblico comunale verso politiche integrate di sostenibilità finalizzate alla qualità ambientale degli spazi verdi per rafforzare la bio-diversità e la resilienza, adottare buone pratiche per la progettazione, il mantenimento e la gestione degli spazi verdi e ridotto impatto sull’ambiente anche applicando metodiche di gestione a basso input energetico.

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3 3 OGGETTO DEL PIANO

3.1 CLASSIFICAZIONE TIPOLOGICA DEL VERDE PUBBLICO IN OGGETTO

Per improntare la gestione del verde ai criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica ormai universalmente condivisi, l’approccio gestionale alle aree verdi del Comune di San Lazzaro è stato basato sul principio della gestione differenziata (molto diffusa in Svizzera, Germania, Francia), secondo i quali vengono definiti livelli di manutenzione diversi - più o meno intensivi - in funzione della tipologia di area, delle sue dimensioni, destinazioni d’uso e modalità di fruizione, aiutando così l’amministrazione a dirottare gli interventi e a razionalizzare le risorse economiche necessarie. Questo modus operandi di coniugare le istanze della biodiversità (ad es. ridotta manutenzione in alcune aree poco frequentate) con quelle di fruizione e sicurezza (nelle aree più intensamente fruite).

Di seguito le definizioni tipologiche che sono state conferite al parco in oggetto:

3.1.2 CATEGORIA 2 – VERDE DI PREGIO

Si ritiene che l’area in oggetto possa fare parte di questa categoria per le caratteristiche intrinseche che presenta; fa parte anche della categoria 8 (alberate stradali) di seguito descritte.

Le aree verdi di pregio sono costituite da parchi e giardini presenti nelle aree urbane o periurbane, caratterizzati da un progetto del verde complesso e ad alto valore estetico – architettonico, con elementi di arredo urbano, giochi, vialetti ecc., che impongono interventi di manutenzione di alto standard qualitativo e costo elevato; nel caso in oggetto le aree non sono a prevalente copertura di piante fiorite e ornamentali (>30% <80% della superfice) come indicato nel disciplinare, ma prevale la componente prativa (maggiore del 77%), mentre quella arbustiva ornamentale è circa il 21%.

Dette aree, di formazione recente, richiedono interventi frequenti e specializzati volti a garantire la corretta formazione e crescita degli impianti a verde, oltre a cure culturali specifiche di carattere continuativo necessarie a garantire il mantenimento dell’alto valore estetico-architettonico.

È presente l’impianto di irrigazione a goccia per alberi ed arbusti.

La vegetazione erbacea dovrà essere mantenuta tra i 5 e i 10 cm.

Consistenza: totale superficie 3287 metri quadri

3.1.8 CATEGORIA 8 – ALBERATE STRADALI Descrizione

Trattasi di essenze arboree in ambito stradale. Visto il territorio sensibile nel quale insistono le alberature (presenza di mobilità, bersagli sensibili) viene richiesta una elevata attenzione manutentiva: potatura, spollonatura e monitoraggi costanti, volti a verificare le condizioni vegetative e di stabilità degli alberi.

Consistenza: Numero 9 alberi su Via Speranza e n° 18 alberi sulla via pubblica interna ad ovest

4 MONITORAGGIO E STRUTTURAZIONE DELLE ESIGENZE DI INTERVENTO

4.3 CRITERI E TEMPISTICHE DI ESECUZIONE DEL MONITORAGGIO DELL’IMPIANTISTICA

L’ attività di monitoraggio è da svolgersi secondo la periodicità che si esplica con le frequenze minimali sotto indicate, fatte salve le verifiche la cui esecuzione risulti necessaria in corso di esercizio:

entro la fine del mese di marzo di ogni anno, esecuzione di un controllo generale delle componenti dell’impianto, finalizzato alla sua riattivazione (compresa la riattivazione stessa) e all’esecuzione di tutte le manovre e regolazioni, di automatismi o meno, necessarie ad un ottimale funzionamento a regime;

ripetizione del complesso di verifiche, controlli, manovre e regolazioni di cui sopra per ciascuno dei mesi di aprile, maggio, giugno, agosto, ottobre di ogni anno;

esecuzione di n.2 (due) passaggi in ciascuno dei mesi di luglio e settembre di ogni anno, rispettivamente entro le date del 5 e del 20 di ciascuno di essi, per la ripetizione del complesso di verifiche, controlli, manovre e regolazioni di cui sopra;

esecuzione di n.1 (uno) passaggio nel mese di novembre di ogni anno, per le verifiche, controlli, manovre e regolazioni finalizzate alla disattivazione invernale dell’impianto (compresa la disattivazione stessa), tali da

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4 prevenire, per quanto possibile, ogni eventuale, prevedibile problema che dovesse presentarsi alla successiva riattivazione primaverile

È richiesto che nei passaggi finalizzati al monitoraggio dell’impiantistica venga contestualmente realizzata, laddove possibile, l’attività di conduzione di essa, consistente in tutti quegli interventi operativi necessari ad assicurarne la funzionalità.

4.4 CRITERI E TEMPISTICHE DI ESECUZIONE DEL MONITORAGGIO DELLE ATTREZZATURE LUDICHE

All’interno del parco è prevista una zona giochi con pavimentazione antitrauma tipo "Colato Playlastic Holzhof" in vari colori avente la superficie totale di 71 mq.

Per ogni gioco, attrezzatura ludica in riferimento alle indicazioni tecniche contenute nelle norme in vigore, in particolare: UNI EN 1176 ("Attrezzature e superfici per aree da gioco" - tutte le "Parti" d'interesse) e UNI EN 1177 ("Rivestimenti di superfici di aree da gioco per attenuare l'impatto - Metodi di prova per determinare l'attenuazione dell'impatto"), UNI EN 16630 ("Attrezzature installate in modo permanente per il fitness all'aperto - Requisiti di sicurezza e metodi di prova"), è da svolgersi secondo la periodicità e le modalità sotto indicate, riferibili a tre fasi distinte:

Ispezione visiva ordinaria da effettuarsi con frequenza almeno settimanale per verificare rotture o danneggiamenti, derivanti da atti vandalici o dal normale deterioramento provocato dall'azione degli agenti atmosferici e dall'utilizzo.

Ispezione operativa da effettuarsi con personale tecnico qualificato, con frequenza mensile da aprile a novembre compresi, nonché nel mese di marzo (complessive n. 9 ispezioni/anno) per verificare, più nel dettaglio, lo stato delle attrezzature, precisamente:

• controllo del grado di conservazione della pavimentazione;

• controllo dei livelli delle superfici;

• controllo dello stato delle fondazioni delle attrezzature;

• controllo della stabilità dell’attrezzatura;

• controllo del corretto serraggio degli elementi di fissaggio;

• controllo dello stato della verniciatura e della necessità di trattamento delle superfici;

• controllo dello stato della lubrificazione dei giunti;

• controllo delle parti di maggior uso come sedili, catene reti e scivoli;

• controllo dell’eventuale presenza di parti scheggiate;

• controllo visivo di eventuali parti mancanti o danneggiate e rotture imputabili ad atti vandalici o al normale deterioramento provocato dall'azione degli agenti atmosferici e dall'utilizzo;

• controllo dei requisiti normativi di sicurezza ed igienici.

Ispezione principale annuale da effettuarsi nel mese di marzo, con personale tecnico qualificato, seguendo rigorosamente le istruzioni del fabbricante del gioco, che dovrà verificare e certificare in modo approfondito il livello complessivo di sicurezza delle attrezzature, delle fondazioni e delle superfici. Questo monitoraggio deve valutare, inoltre, l'entità degli interventi necessari nel breve e medio termine (intendendo per quest'ultimo un arco temporale pari ad almeno 1 anno) necessari per il mantenimento in buone condizioni delle attrezzature, valutando nel contempo l'opportunità tecnica ed economica di procedere con la

5 PIANO DI MONITORAGGIO E GESTIONE INTEGRATA DEL VERDE COMUNALE – omissis...

6 ATTIVITÀ’ DI MANUTENZIONE ORDINARIA

L’Appaltatore dovrà tenere nel debito conto il fatto che la propria operatività si svolge spesso in presenza di traffico veicolare, con la necessità quindi di arrecare il minor disagio possibile alla cittadinanza ed alla viabilità. Pur garantendo la sicurezza sia degli operatori sia dei terzi, la viabilità pedonale e stradale non dovrà essere interrotta, se non in casi eccezionali. L’Appaltatore dovrà, in questi casi, informare i competenti Uffici comunali, espletando le normali pratiche inerenti l’occupazione del suolo pubblico, esponendo, sui luoghi di intervento, la necessaria segnaletica stradale, con l’anticipo di tempo previsto dalla normativa vigente in merito.

Inoltre la manutenzione di diverse aree verdi potrà avvenire in presenza di utenti (verde scolastico, parchi, giardini, vicinanza di abitazioni, ecc.), con la conseguente necessità di arrecare il minimo disturbo possibile, garantendo al contempo adeguata sicurezza a tutti i soggetti coinvolti o anche solo presenti

6.2 TABELLA RIEPILOGATIVA LAVORAZIONI

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5 1 MANUTENZIONE DEI PRATI

a) SP – sfalcio b) RFC - rifacimento

c) RF - raccolta materiale vegetale

d) DIS – diserbo infestanti aree pavimentate

2 SFALCIO DELLE BANCHINE STRADALI – SBF 3 CURA E CONTROLLO FASCE BOSCATE – CFB

4 MANUTENZIONE DEI CESPUGLI E DELLE SIEPI a)CP/CV/IC – manutenzione dei cespugli

b)SP/SV/IS – manutenzione delle siepi

5 MANUTENZIONE DEGLI ALBERI a)AS– spollonatura e taglio dei rampicanti b)IA – annaffiatura

c)APC/ABB – potatura di contenimento/abbattimenti d)APR – potatura di risanamento e rimonda

e)AD – diserbo formelle

f)CRT – controllo e reintegro tutori

g)ACS/ACST – controlli statici, visivi e strumentali h)APF-potatura di formazione/allevamento

6

TI - TUTELA IGIENICA AREE VERDI

FC - MANUTENZIONE E PULIZIA MANUFATTI RACCOLTA ACUE METEORICHE 7

CGA/PGA - CONTROLLO E PULIZIA GIOCHI BAMBINI E ARREDI 8

II -MANUTENZIONE IMPIANTI DI IRRIGAZIONE

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6 MANUTENZIONE DELLE AIUOLE FIORITE

a)SC-Scerbatura manuale e rimonda del secco b)RE-Reintegro della pacciamatura

c)CC-Concimazione

6.3.1 MANUTENZIONE DEI PRATI

LAVORAZIONE SP – SFALCIO Descrizione

La vegetazione erbacea deve essere mantenuta entro lo sviluppo compreso:

- tra cm 5 e cm 10 nelle aree di categoria 2,3;

- tra cm 5 e cm 20 nelle aree di categoria 4;

- tra cm 5 e cm 30 nelle aree di categoria 5,6,7;

È compresa la rifilatura di qualsiasi ciglio di delimitazione delle superfici erbose.

Periodo di esercizio Costante

Periodicità

Secondo necessità e sviluppo Modalità operative

L’intervento comporta la tradizionale operazione di taglio dell’erba della vegetazione erbacea che deve porsi come obiettivo la conservazione e l’infittimento della copertura da essa realizzata in modo tale da garantire sia la preservazione del suolo che l’agevole fruizione delle aree verdi, nonché le funzioni estetiche e di decoro delle medesime.

Tale operazione deve perciò essere eseguita con le modalità dettate dalla buona tecnica agraria, in modo tale da favorire l’accestimento delle erbe ed il giusto equilibrio fra le specie che costituiscono il consorzio erbaceo.

Tempi e periodicità delle operazioni di sfalcio verranno definiti dall’Appaltatore, che avrà cura di provvedere all’intervento in modo tale da mantenere costantemente le erbe che costituiscono i prati entro lo sviluppo definitivo.

Qualora il ripullulo delle erbe avvenga in modo difforme e specificatamente limitato a piante erbacee non appartenenti alla flora tipica dei manti erbosi ornamentali e quindi il prato si presenti disomogeneo per sviluppo, l’appaltatore dovrà intervenire anche localmente ove presenti tali erbacce a maggior sviluppo, che comunque costituiscono test qualitativo di intervento necessario.

Il taglio non dovrà mai essere praticato in modo tale che le specie erbacee abbiano altezza media inferiore a centimetri cinque (5).

L’appaltatore, in adempimento di quanto previsto dai Criteri Minimi Ambientali (DM Ambiente 13/12/2013) relativamente all’attività di Taglio dell’erba (criterio CAM 4.2.5) deve prevedere l’utilizzo di tecniche di taglio dell’erba a basso impatto ambientale, in base alla localizzazione, estensione e importanza dell’area verde, quali ad es. il “mulching” (tagli frequenti, con sminuzzamento dell’erba e rilascio in loco). Non dovranno ritrovarsi, al termine di ogni intervento di sfalcio, andane, cumuli, depositi di materiale vegetale né sui prati né nelle zone a copertura inerte.

Verifica: il Piano di cui al precedente Cap. 5 deve essere coerente con tale criterio. Dovrà essere inoltre presentato il rapporto annuale sul rispetto dei CAM di cui al cap. 13.

Ogni intervento di sfalcio dovrà essere sempre integrato con la preventva pulizia generale dell’area oggeto di appalto.

Per le sole aree di categoria 3 (verde scolastico) l’appaltatore asporterà, contestualmente all’intervento, i materiali di risulta e quanto recuperato dalla accurata rastrellatura dell’intera superficie. Ciò fatte salve specifiche ed esplicite autorizzazioni in deroga da parte del Direttore per l’Esecuzione del Contratto. Ogni intervento è da intendersi comprensivo di conferimento del materiale organico vegetale in impianto di compostaggio autorizzato, qualora il compostaggio in loco non fosse tecnicamente possibile.

Per “sfalcio completo” deve intendersi quindi un complesso di operazioni sintetizzabili in:

pulizia preventiva dell’intera area oggetto di appalto;

taglio dell’erba;

pulizia completa dell’area;

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7 rifilatura dei bordi, scoline, scarpate;

rifilatura di tutti gli spazi circostanti, comprese le attrezzature da gioco e gli arredi;

rimozione di tutta la vegetazione erbacea e legnosa spontanea ed invasiva.

Particolare attenzione dovrà essere prestata per non arrecare danni alle strutture corticali della

vegetazione legnosa e alle componenti dell’impiantistica irrigua, adottando opportune modalità operative ed adeguati attrezzi e macchine operatrici, con particolare cautela nell’uso del decespugliatore.

Eventuali lesioni provocate dall’intervento di sfalcio dovranno essere segnalate alla Stazione appaltante per la valutazione economica del danno e per le applicazioni delle relative penali. In tali casi saranno a carico dell’appaltatore gli interventi necessari al risanamento delle piante danneggiate o l’eventuale sostituzione delle stesse qualora il danno comportasse la morte delle stesse o il danneggiamento grave.

Attrezzatura impiegata

L’intervento dovrà effettuarsi con macchine operatrici ad asse rotante (verticale o orizzontale). Le macchine operatrici a barra falciante potranno essere utilizzate per l’esecuzione dei soli lavori di fienagione.

Dimensionamento indicativo della lavorazione: 2540 mq prato

LAVORAZIONE RFC – RIFACIMENTO PRATI Periodo di esercizio: Costante

Periodicità: Secondo necessità e sviluppo Modalità operative

La ricostituzione dei manti erbosi sarà operata a richiesta del Committente ed andrà realizzata con la previsione di uno standard d’impiego di 40 g/m2 di seme scelto tenendo conto sia dell’idoneità del miscuglio al maggiore o minore soleggiamento della specifica area, sia dell’uso prevalente cui essa risulta destinata.

L’intervento eseguito dall’Appaltatore è da considerarsi comprensivo di ogni onere connesso alle operazioni necessarie ad un buon attecchimento dell’impianto, quali lavorazione del terreno, concimazioni, semina, copertura del seme, rullatura, irrigazioni.

LAVORAZIONE RF - RACCOLTA MATERIALI VEGETALI (FOGLIE – FIORI E FRUTTI) Periodo di esercizio: Costante

Periodicità: Secondo necessità e sviluppo Modalità operative

L'Appaltatore dovrà garantire la completa e sollecita raccolta del fogliame caduto dalle chiome nel periodo autunnale; tale raccolta dovrà essere completata in tutte le aree e dovrà riguardare tutti i materiali vegetali (fiori, frutti, semi, ramaglia, ecc.) caduti con le foglie, e dovrà effettuarsi anche in più interventi a seconda dell'andamento stagionale, delle caratteristiche delle specie presenti e dell'esigenza espressa dal Committente; si intende compresa l’eventuale raccolta di materiali vegetali caduti al di fuori della stagione autunnale (es: raccolta fiori, frutti ecc. caduti nella stagione primaverile/estiva). Il materiale di risulta, qualora non possa essere utilizzato come materiale pacciamante in loco, dovrà essere conferito in impianto autorizzato, nel rispetto delle norme vigenti in materia di gestione dei rifiuti (si faccia riferimento per lo smaltimento a quanto previsto per l’adempimento dei criteri minimi ambientali). In accordo con l’amministrazione comunale la raccolta foglie potrà essere sostituita da una trinciatura delle stesse sul manto erboso. Si veda altresì quanto previsto nel CAM Verde Pubblico - DM Ambiente 13/12/2013, criterio 4.3.2 - gestione dei residui organici. Sono, in ogni caso, vincolanti, le proposte migliorative presentate dell’appaltatore in sede di offerta tecnica.

Si intende che tali interventi vanno eseguiti sia sui manti erbosi, che sul terreno, che sulle superfici a copertura inerte (percorsi, piazzali, marciapiedi) compresi nelle aree verdi e ad esse prospicienti sulle pubbliche vie in modo da prevenire scivolamenti accidentali per il fondo reso scivoloso dal fogliame accumulato o l’occultamento di ostacoli. Particolare cura sarà posta alle aree verdi ad intensa utenza, ai giardini scolastici, alle superfici di gioco e sosta e nel prevenire l’intasamento di caditoie stradali e non, adiacenti alle aree oggetto dell’intervento.

LAVORAZIONE DIS – DISERBO INFESTANTI AREE PAVIMENTATE Periodo di esercizio: Da aprile a ottobre di ogni anno.

Periodicità

1° intervento dal 01/04 al 30/04

2° intervento dal 01/06 al 30/06 3° intervento dal 01/09 al 31/10 Modalità operative

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8 L’Appaltatore dovrà garantire il servizio di diserbo di tutte le aree pavimentate all’interno, o lungo il perimetro, delle aree verdi (marciapiedi, percorsi pedonali e ciclabili, piazzette, in betonella asfalto), mediante tre successivi interventi annuali, nel periodo compreso tra i mesi di aprile ed ottobre di ogni anno.

La lavorazione consiste nel diserbo meccanico o manuale di marciapiedi e superfici pavimentate in aree di pregio, con gestione dei residui organici secondo quanto previsto nel CAM Verde Pubblico - DM Ambiente 13/12/2013, criterio 4.3.2. È escluso il ricorso all’utilizzo di fitofarmaci e, in generali, sistemi di diserbo chimico.

6.3.2 MANUTENZIONE DEI CESPUGLI E DELLE SIEPI

LAVORAZIONE CP/CV/IC– MANUTENZIONE CESPUGLI Descrizione

La lavorazione consiste nel contenimento a mezzo potatura della vegetazione arbustiva non in siepe, ed è comprensiva delle relative opere colturali complementari.

Periodo di esercizio Costante.

Periodicità

Minimo 2 interventi annui:

1° intervento potatura entro il 30/6 di ogni anno

2° intervento potatura entro il 30/9 di ogni anno Modalità operative

Le potature di contenimento dei cespugli da fiore dovranno effettuarsi tenendo conto dell’epoca di fioritura di ogni specie; a tal fine si pone in evidenza che gli arbusti a fioritura invernale o primaverile dovranno essere potati al termine della fioritura con le piante già in vegetazione, mentre gli arbusti con fioritura estiva dovranno invece essere potati sul legno a fine inverno. Tale condizione è dettata dal fatto che alcune specie emettono le gemme da fiore su rami dell’anno precedente (fioritura invernale o primaverile) e altre su rami sviluppatisi nello stesso anno (fioriture estive).

Al termine di ogni intervento, l’Appaltatore avrà cura di asportare, anche a mano, tutte le specie erbacee o sarmentose che nel tempo abbiano proliferato all’interno dei macchioni di arbusti.

Nulla è dovuto all’Appaltatore per la rimozione di vegetazione legnosa spontanea di specie a portamento arboreo sviluppatasi entro la vegetazione arbustiva a causa di pregressi imperfetti interventi di potatura. Il lavoro dovrà presentarsi accurato e completo.

È vietato all’Appaltatore effettuare interventi cesori atti a trasformare stabilmente cespugli e macchioni di specie decidue in elementi vegetali a forma geometrica definita, se non previa approvazione della stazione appaltante.

È similmente vietato all’Appaltatore effettuare drastiche riduzioni praticando tagli sul vecchio, di cespugli e macchioni, se non previa approvazione del Direttore dell’esecuzione dell’appalto.

Si provvederà all’asportazione di tutte le specie infestanti (previa eradicazione delle medesime) sia erbacee, sia arbustive, che arboree, anche se sviluppatesi ad altezze nettamente superiori a quella complessiva del cespuglio.

Durante le operazioni di potatura l’Appaltatore dovrà provvedere alla rimonda, ossia all’asportazione totale di quei rami, anche se principali, morti o irrimediabilmente ammalati, e all’eliminazione (previa eradicazione) di piante interamente morte.

Opere colturali complementari a) Lavorazioni del terreno

Verranno effettuate a mano o meccanicamente, nel terreno interessato dagli apparati radicali (indicativamente: la proiezione della chioma), in autunno (settembre/dicembre). Si provvederà contemporaneamente alla concimazione minerale e alla eradicazione di tutte le erbe infestanti.

b) Innaffiamento

L'innaffiamento dovrà effettuarsi per non meno di sei interventi annui, da concordare con il DEC, concentrati nei mesi di maggio, giugno, luglio, agosto, settembre per tutti gli esemplari di recente messa a dimora (fino a 3 anni dal trapianto) in ore compatibili con quanto prescritto dalle specifiche ordinanze in materia di consumi idrici, provvedendo a distribuire l'acqua in modo tale da interessare per intero il volume di terreno occupato dagli apparati radicali. Lo spessore di terreno che si dovrà inumidire ad ogni innaffiamento non dovrà essere comunque inferiore a cm 20.

L'intervento comporterà l'utilizzo di autobotti e/o idonee macchine operatrici e attrezzature in dotazione dell'appaltatore.

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9 L'Amministrazione Comunale si assume l'onere dei relativi consumi idrici.

c) Asportazione delle infestanti

In occasione di ogni intervento di lavorazione del terreno l'Appaltatore avrà cura di asportare anche a mano tutte le specie erbacee o sarmentose che nel tempo abbiano proliferato all'interno delle siepi o dei macchioni di arbusti.

Il lavoro dovrà presentarsi accurato e completo. Il materiale di risulta dovrà essere asportato in giornata e conferito

Attrezzature impiegate

L’Appaltatore potrà, a sua cura e spese, usare i mezzi che riterrà opportuno (forbici, forbicioni, tosasiepi, ecc.), purché ciò permetta una regolare e perfetta esecuzione dei lavori, provocando il minimo necessario di lesioni e ferite alle piante. Ciò significa che per specie ad ampio lembo fogliare (es. Prunus laurocerasus), l’uso di tosasiepi a pettine non è ammesso per i danni che esso provoca ai lembi fogliari.

È assolutamente vietato l’impiego di macchine idrauliche con battitori dentati, martelletti ruotanti e similari, onde evitare gravi danni alle piantagioni, sfilacciamento dei tessuti, scosciatura di rami, lesioni alla corteccia ed eventuali gravi lacerazioni alle parti colpite.

Smaltimento

I residui di potatura prodotti durante l'esecuzione del servizio, tenuto conto del criterio 4.3.2 Gestione dei residui organici di cui "Criteri Ambientali Minimi" (CAM Verde Pubblico - DM Ambiente 13/12/2013), devono essere compostati in loco o cippati "in situ" e utilizzati come pacciame nelle aree idonee per ridurre il fenomeno di evaporazione dal terreno. Qualora il compostaggio in loco non fosse tecnicamente possibile i rifiuti devono essere compostati in impianti autorizzati. Sono, in ogni caso, vincolanti, le proposte migliorative presentate dell’appaltatore in sede di offerta tecnica.

Dimensionamento indicativo dell’intervento: 288 Mq. cespugli in gruppo ( arbusti, graminacee ed erbacee perenni)

LAVORAZIONE SP/SV/IS – MANUTENZIONE DELLE SIEPI Descrizione

La lavorazione consiste nel contenimento a mezzo potatura delle siepi, ed è comunque da intendersi comprensiva delle relative opere colturali complementari.

Periodo di esercizio Costante.

Periodicità

Minimo 3 interventi annui:

1° intervento entro il 30/04

2° intervento entro il 30/06

3° intervento entro il 30/09

L’intervento, pur effettuato mantenendo forma propria alla siepe, dovrà tendere a far assumere alla stessa sezione trapezoidale (ovviamente la sommità della siepe corrisponde alla base minore del trapezio, i cui lati maggiori dovranno risultare inclinati di almeno 10/15 gradi sulla verticale).

Si provvederà, contemporaneamente alla potatura, all’asportazione di tutte le specie infestanti (previa eradicazione delle medesime) sia erbacee, sia arbustive che arboree, anche se sviluppatesi ad altezze nettamente superiori a quella complessiva della siepe. Nulla è dovuto all’Appaltatore per la rimozione di vegetazione legnosa spontanea di specie a portamento arboreo sviluppatasi per pregressi imperfetti interventi di potatura delle siepi entro le quali tale stessa vegetazione si sia sviluppata.

Il taglio va effettuato comunque in modo tale che al termine delle operazioni le siepi già adulte abbiano assunto nuovamente forma e volume originario, mentre per quelle in fase di accrescimento si abbia un incremento di sviluppo sufficiente a raggiungere la forma voluta, ed il massimo vigore, nel più breve tempo possibile.

Può peraltro sussistere la necessità (senza che ciò dia diritto a maggiori compensi per l’Appaltatore), di provvedere al rinnovo di siepi annose, degradate, defogliate, non mantenute e comunque da ridurre eccezionalmente, per necessità tecniche od estetiche (viabilità, visibilità, apertura di “scorci prospettici”, sicurezza) praticando tagli anche su vegetazioni di più anni (“tagli sul vecchio”), in modo tale comunque da consentire una efficace ripresa vegetativa.

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10 Al termine di ogni singolo intervento di potatura, l’Appaltatore avrà cura di asportare, anche a mano, tutte le specie erbacee o sarmentose che nel tempo abbiano proliferato all’interno delle siepi.

Il lavoro dovrà presentarsi accurato e completo.

L’appaltatore, entro i primi sei mesi di appalto, dovrà restituire, per le aree con presenza di siepi, un report delle fallanze ed un piano di reintegro al direttore per l’esecuzione del contratto; dovrà essere specificata la numerosità e la specie mancante per ogni area e il costo per il loro reintegro. Il primo reintegro verrà remunerato in extracanone. La manutenzione successiva al primo intervento sarà da intendersi a canone per tutta la durata dell’appalto, comprendendo anche la sostituzione delle piante morte. Dovrà essere sempre garantito, a canone, il reintegro della pacciamatura ogni qual volta se ne ravvisi la necessità.

Opere colturali complementari a) Lavorazioni del terreno

Verranno effettuate a mano o meccanicamente, nel terreno interessato dagli apparati radicali (indicativamente: la proiezione della chioma), in autunno (settembre/dicembre). Si provvederà contemporaneamente alla concimazione minerale e alla eradicazione di tutte le erbe infestanti.

b) Innaffiamento

L'innaffiamento dovrà effettuarsi per non meno di sei interventi annui, da concordare con il DEC, concentrati nei mesi di maggio, giugno, luglio, agosto, settembre per tutti gli esemplari di recente messa a dimora (fino a 3 anni dal trapianto) in ore compatibili con quanto prescritto dalle specifiche ordinanze in materia di consumi idrici, provvedendo a distribuire l'acqua in modo tale da interessare per intero il volume di terreno occupato dagli apparati radicali. Lo spessore di terreno che si dovrà inumidire ad ogni innaffiamento non dovrà essere comunque inferiore a cm 20.

L'intervento comporterà l'utilizzo di autobotti e/o idonee macchine operatrici e attrezzature in dotazione dell'appaltatore.

L'Amministrazione Comunale si assume l'onere dei relativi consumi idrici.

c) Asportazione delle infestanti

In occasione di ogni intervento di lavorazione del terreno l'Appaltatore avrà cura di asportare anche a mano tutte le specie erbacee o sarmentose che nel tempo abbiano proliferato all'interno delle siepi o dei macchioni di arbusti.

Il lavoro dovrà presentarsi accurato e completo. Il materiale di risulta dovrà essere asportato in giornata e conferito

Attrezzature impiegata

L'Appaltatore potrà, a sua cura e spese, usare i mezzi che riterrà opportuno (forbici, forbicioni, tosasiepi, ecc.) purché ciò permetta una regolare e perfetta esecuzione del lavoro, provocando il minimo necessario di lesioni e ferite alle piante. Ciò significa che per specie ad ampio lembo fogliare (es. Prunus laurocerasus), l’uso di tosasiepi a pettine non è ammesso per i danni che esso provoca ai lembi fogliari.

È assolutamente vietato l’impiego di macchine idrauliche con battitori dentati, martelletti ruotanti e similari, onde evitare gravi danni alle piante, sfilacciamento di tessuti, scosciatura di rami, lesioni alla corteccia ed eventuali gravi lacerazioni alle parti colpite.

Durante le operazioni di potatura l'Appaltatore dovrà provvedere alla rimonda, ossia all’asportazione totale di quei rami, anche se principali, morti o irrimediabilmente ammalati e all’eliminazione (previa eradicazione) di piante interamente morte.

Le siepi dovranno (all’occorrenza e su richiesta specifica della struttura tecnica comunale) essere potate manualmente, nelle stagioni e con le tecniche idonee a rispettare le esigenze colturali specifiche, affinché possano estrinsecare al meglio le loro caratteristiche ornamentali (fioritura, produzione di bacche ecc…).

Smaltimento

I residui di potatura prodotti durante l'esecuzione del servizio, tenuto conto del criterio 4.3.2 Gestione dei residui organici di cui ai "Criteri Ambientali Minimi" (CAM Verde Pubblico - DM Ambiente 13/12/2013), devono essere compostati in loco o cippati "in situ" e utilizzati come pacciame nelle aree idonee per ridurre il fenomeno di evaporazione dal terreno. Qualora il compostaggio in loco non fosse tecnicamente possibile i rifiuti devono essere compostati in impianti autorizzati. Sono, in ogni caso, vincolanti, le proposte migliorative presentate dell’appaltatore in sede di offerta tecnica.

Dimensionamento indicativo dell’intervento: 75 Metri quadri di siepe arbustiva.

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11 6.3.3MANUTENZIONE DEGLI ALBERI

LAVORAZIONE AS – SPOLLONATURA E TAGLIO RAMPICANTI Periodo di esercizio: Costante

Periodicità

1° intervento entro il 15/05

2° intervento entro il 31/07

3° intervento entro il 15/09 Modalità operative

La lavorazione consiste nella spollonatura di esemplari arborei, sia adulti che di recente impianto, ovunque collocati (ad esclusione dei gruppi arborei a fisionomia boschiva), intesa come taglio e rimozione dei polloni e ricacci eventualmente presenti, dal colletto compreso e fino all’apertura delle branche primarie, per un’altezza massima di intervento lungo il tronco pari a 3,5 m e per uno sviluppo massimo del ricaccio di 40 cm.

Qualora durante i periodi sopra indicati i ricacci superino i 40 cm. di sviluppo l’Appaltatore è tenuto a mantenerli al di sotto di tale limite senza oneri aggiuntivi.

La lavorazione comprende anche il taglio, all’altezza del colletto degli stessi esemplari arborei di cui al capoverso precedente, della vegetazione rampicante eventualmente presente (con conseguente rimozione di quest’ultima laddove espressamente richiesto dalla Stazione Appaltante).

Attrezzature impiegata

Gli interventi dovranno essere effettuati con l’impiego di strumenti adeguatamente taglienti (forbici o seghetti), escludendo quindi l’impiego del decespugliatore e l’asportazione a strappo dei polloni, e comunque adottando ogni precauzione al fine di evitare lesioni alle strutture corticali degli esemplari arborei.

Smaltimento

I residui di potatura prodotti durante l'esecuzione del servizio, tenuto conto del criterio 4.3.2 Gestione dei residui organici dei "Criteri Ambientali Minimi" (CAM Verde Pubblico - DM Ambiente 13/12/2013), devono essere compostati in loco o cippati "in situ" e utilizzati come pacciame nelle aree idonee per ridurre il fenomeno di evaporazione dal terreno. Qualora il compostaggio in loco non fosse tecnicamente possibile i rifiuti devono essere compostati in impianti autorizzati. Sono, in ogni caso, vincolanti, le proposte migliorative presentate dell’appaltatore in sede di offerta tecnica.

Dimensionamento indicativo dell’intervento: è da intendersi riferita a tutti gli esemplari arborei compresi nel patrimonio in oggetto, pari a n° 87 alberi (di cui n° 11 sul viale urbano di Via Speranza e 18 sulla strada pubblica posta ad ovest).

È facoltà dell’Appaltatore limitare al colletto gli interventi di spollonatura in presenza di esemplari arborei non collocati in alberata stradale, non collocati lungo percorsi ciclabili e/o pedonali.

LAVORAZIONE IA - ANNAFFIATURA

Il progetto prevede un impianto di irrigazione a goccia su tutti gli alberi, qualora per qualche ragione non dovesse essere installato il periodo di esercizio è costante secondo necessità

Periodicità

Almeno 12 interventi da concentrare nei mesi di maggio, giugno, luglio, agosto e settembre, da concordare con il DEC.

Modalità operative L'intervento comporta:

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12 apertura primaverile di formelle circolari a forma concava, tali da consentire la raccolta delle acque meteoriche o di innaffiamento, di profondità comunque contenuta, al fine di non scoprire o ledere gli apparati radicali;

manutenzione delle medesime durante tutto il periodo primaverile e cioè: eliminazione delle erbe infestanti, lavorazioni tali da garantire condizioni fisico-meccaniche del terreno idonee alla rapida penetrazione delle acque o al relativo deflusso delle stesse;

annaffiamento degli esemplari arborei, in modo tale da inumidire il terreno fino a cm 30 di profondità (si intendono compresi gli adacquamenti di nuove piantumazioni messe a dimora in aree verdi a canone)

eliminazione delle cavità di invaso al termine del periodo di annaffiamento e loro colmatura a forma convessa tale da garantire nel periodo invernale eliminazione dei ristagni e protezione dal gelo degli apparati radicali.

Resta inteso comunque che gli interventi di materiale innaffiatura da effettuarsi non potranno essere meno di 12, concentrati preferibilmente nei mesi di maggio, giugno, luglio, agosto e settembre, e dovranno necessariamente interessare tutti gli alberi di recente impianto (fino a 3 anni dal trapianto).

In caso di stagioni eccezionalmente calde l’Appaltatore dovrà provvedere spontaneamente o su richiesta del Direttore dell’esecuzione del contratto a due innaffiature aggiuntive senza nessun compenso aggiuntivo.

Dimensionamento indicativo dell’intervento

La portata della lavorazione è difficilmente quantificabile, dipendendo dalle nuove piantumazioni all’interno dei nuovi azzonamenti.

C1 - LAVORAZIONE APF - POTATURA DI FORMAZIONE/ALLEVAMENTO C2 - LAVORAZIONE APR - POTATURA DI RISANAMENTO E RIMONDA C3 - LAVORAZIONE APC - POTATURA DI CONTENIMENTO

LAVORAZIONE APF - POTATURA DI FORMAZIONE/ALLEVAMENTO Descrizione

La potatura di formazione/allevamento interessa i giovani alberi nei primi 3-5 anni dal trapianto ed ha lo scopo di indirizzarne la crescita e di correggerne le debolezze strutturali.

Periodo di esercizio: Costante.

Periodicità : Secondo necessità.

Modalità operative

La formazione della chioma in fase giovanile si avvale di tagli nodali, in applicazione delle seguenti tecniche di potatura:

- rimozione della branca intera;

- riduzione con ritorno su di una laterale (modalità esecutive descritte nella lavorazione APC).

La potatura di allevamento dovrà essere eseguita mettendo in atto in sequenza i seguenti passaggi:

-rimozione delle ramificazioni danneggiate, malate e deperenti (modalità esecutive descritte nella lavorazione APR);

-selezione di un leader e rimozione o controllo dei competitori;

-selezione delle ramificazioni permanenti che definiscono la base della chioma e rimozione delle indesiderate collocate più in basso;

- selezione delle ramificazioni laterali permanenti sulla base della distribuzione verticale e radiale più opportuna.

Smaltimento

I residui di potatura prodotti durante l'esecuzione del servizio, tenuto conto del criterio 4.3.2 Gestione dei residui organici di cui ai "Criteri Ambientali Minimi" (CAM Verde Pubblico - DM Ambiente 13/12/2013), devono essere compostati in loco o cippati "in situ" e utilizzati come pacciame nelle aree idonee per ridurre il fenomeno di evaporazione dal terreno. Qualora il compostaggio in loco non fosse tecnicamente possibile i rifiuti devono essere compostati in impianti autorizzati. Sono, in ogni caso, vincolanti, le proposte migliorative presentate dell’appaltatore in sede di offerta tecnica.

Dimensionamento indicativo della lavorazione: n° 87 alberi totale

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13 LAVORAZIONE APR - POTATURA DI RISANAMENTO E RIMONDA

La lavorazione consiste nel taglio e nell’immediata rimozione, con corretto conferimento in impianto autorizzato di compostaggio del materiale di risulta (nel rispetto delle norme vigenti in materia di gestione dei rifiuti), di branche e rami (o di loro monconi, anche eventualmente residui da precedenti potature) disseccati, spezzati, danneggiati, cariati, cancerosi, pericolanti, presenti su tutti gli esemplari arborei facenti parte del patrimonio oggetto di appalto, ad esclusione di quelli rientranti in popolamenti arborei a fisionomia boschiva.

L’Appaltatore è esentato dall’onere di procedere con la presente lavorazione allorché i rami, che si presentano nelle condizioni di cui sopra, abbiano un diametro al di sotto dei 5 cm. (misurato all’inserzione).

È comunque fatta salva la necessità di intervenire in regime di pronto intervento per la messa in sicurezza laddove la situazione lo richieda o lo lasci ipotizzare.

Smaltimento

I residui di potatura prodotti durante l'esecuzione del servizio, tenuto conto dei "Criteri Ambientali Minimi"

(CAM Verde Pubblico - DM Ambiente 13/12/2013, criterio 4.3.2 – gestione dei residui organici), devono essere compostati in loco o cippati "in situ" e utilizzati come pacciame nelle aree idonee per ridurre il fenomeno di evaporazione dal terreno. Qualora il compostaggio in loco non fosse tecnicamente possibile i rifiuti devono essere compostati in impianti autorizzati. Sono, in ogni caso, vincolanti, le proposte migliorative presentate dell’appaltatore in sede di offerta tecnica.

Dimensionamento indicativo della lavorazione: Non è possibile quantificare in quanto dipendente dalla necessità.

LAVORAZIONE APC - POTATURA DI CONTENIMENTO Periodo di esercizio: Costante.

Periodicità: Secondo quanto previsto dal Regolamento Comunale del Verde.

Modalità operative

Gli interventi di potatura dovranno essere effettuati secondo le più aggiornate tecniche operative e sulla base di approfondite conoscenze tecnico-scientifiche sulla morfologia e la fisiologia delle piante arboree.

Tali interventi di potatura dovranno perciò tenere conto delle caratteristiche fisiologiche degli alberi, in particolare per quanto riguarda i modelli di crescita delle diverse specie e le strutture di protezione del collare dei rami, sulla base degli studi del prof. Shigo.

I tagli dovranno rispettare in ogni caso tale struttura di protezione che difende i tessuti dall'attacco dei patogeni fungini, allo scopo di evitare l'insorgere della carie del legno.

Criterio tecnico di potatura da adotaree la potatura a tuta cima con taglio di ritorno

Al fine di ottenere il miglior ripristino della funzionalità fisiologica degli organi vegetali interessati dagli interventi di taglio, e al fine di garantire il mantenimento della forma naturale della chioma dell'albero, il criterio da impiegare di regola é quello detto della "potatura a tutta cima con taglio di ritorno". Il singolo taglio di potatura deve cioè essere effettuato su un ramo o una branca immediatamente sopra l'inserzione di un ramo (detto anche tiralinfa) di sezione inferiore. Questo ramo assolverà la funzione di nuova cima, garantendo così la dominanza apicale. Se la nuova cima dovesse risultare troppo lunga, essa dovrà essere ridotta con un taglio analogo per evitare snervature o rotture.

Nell'esecuzione del taglio di ritorno dovranno essere rispettate le seguenti norme:

l'inclinazione della superficie di taglio deve allinearsi con l'orientamento del tiralinfa;

il diametro del tiralinfa, nella sezione immediatamente distale rispetto alla sua inserzione, deve essere di almeno 1/3 rispetto a quello del ramo tagliato;

il tiralinfa, se troppo lungo, deve essere accorciato, in corrispondenza dell'inserzione di un rametto secondario, con un ulteriore taglio di ritorno;

il taglio di potatura deve essere condotto 1-3 cm sopra l'inserzione del tiralinfa, nel rispetto del collare.

L'Appaltatore provvederà a fornire al Committente documentazione fotografica di un esemplare campione già potato. Solo dopo che quest'ultima avrà formalmente approvato il tipo di intervento proposto, l'impresa potrà dar compimento ai lavori.

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14 Per tutto quanto non specifcato nel presente artcolo si fa riferimento all’Allegato B e al vigente "Regolamento Comunale per la Tutela del Verde".

Sono a carico dell'Appaltatore tutte le opere provvisorie (segnaletica, transennamenti, cartelli, da collocarsi con un anticipo minimo di 48 ore), nonché gli obblighi derivanti dalla normativa vigente in materia fitosanitaria.

Resta inteso che l'Appaltatore dovrà provvedere alla organizzazione del cantiere in modo tale da minimizzare l'impatto dei lavori sulla mobilità urbana, veicolare e pedonale.

Smaltimento

I residui di potatura prodotti durante l'esecuzione del servizio, tenuto conto dei "Criteri Ambientali Minimi"

(CAM Verde Pubblico - DM Ambiente 13/12/2013), devono essere compostati in loco o cippati "in situ" e utilizzati come pacciame nelle aree idonee per ridurre il fenomeno di evaporazione dal terreno. Qualora il compostaggio in loco non fosse tecnicamente possibile i rifiuti devono essere compostati in impianti autorizzati. Sono, in ogni caso, vincolanti, le proposte migliorative presentate dell’appaltatore in sede di offerta tecnica.

Dimensionamento indicativo dell’intervento: Questa lavorazione non è quantificabile in quanto le essenze arboree di varia misura devono ancora essere messe a dimora

L’appaltatore dovrà presentare un programma delle potature entro un mese dall’inizio delle lavorazioni nel quale verranno indicate le aree e il periodo di intervento. L’amministrazione comunale dovrà validare e confermare il piano delle potature predisposto.

LAVORAZIONE AD – DISERBO FORMELLE

Periodo di esercizio: Da marzo ad ottobre di ogni anno.

Periodicità: Secondo necessità e sviluppo.

Modalità operative

L’intervento consiste nell’eliminazione della vegetazione infestante, erbacea o meno,

sviluppatasi nella formella “a terreno”, all’interno della quale risulta collocato l’esemplare arboreo, in modo tale che l’altezza della vegetazione infestante stessa non risulti superiore ai 20 cm.

Attrezzature impiegate

L’intervento può essere effettuato con decespugliatore a filo, avendo precauzione di non ledere i tessuti corticali arborei prossimi, tramite installazione temporanea di opportune protezioni.

E’ rigorosamente vietato l’uso di diserbanti, disseccanti, prodotti chimici in genere o di inceneritori termici portati.

L’Appaltatore ha l’obbligo di presentare un piano complessivo di riassetto delle formelle, previa rimozione di un minimo (cm. 5-7) strato superficiale di terreno e riempimento della cavità con idoneo materiale inerte drenante (pietra lavica, pietrischetto mezzano) che dovrà preventivamente essere approvato dal Responsabile dell’Ufficio di cui al Cap. 42 del C.S.A.Q.

Smaltimento

I residui di potatura prodotti durante l'esecuzione del servizio, tenuto conto del criterio 4.3.2 Gestione dei residui organici di cui ai "Criteri Ambientali Minimi" (CAM Verde Pubblico - DM Ambiente 13/12/2013), devono essere compostati in loco o cippati "in situ" e utilizzati come pacciame nelle aree idonee per ridurre il fenomeno di evaporazione dal terreno. Qualora il compostaggio in loco non fosse tecnicamente possibile i rifiuti devono essere compostati in impianti autorizzati. Sono, in ogni caso, vincolanti, le proposte migliorative presentate dell’appaltatore in sede di offerta tecnica.

Dimensionamento indicativo dell’intervento : n° 87 alberi totale

LAVORAZIONE CRT- CONTROLLO E REINTEGRO TUTORI

La lavorazione consiste nel controllo e nel reintegro di tutori ed ancoraggi di qualsiasi natura e conformazione, ovunque presenti, compresa fornitura materiali ed immediata asportazione del conferimento della risulta in impianto autorizzato per la gestione dei rifiuti organici.

Periodo di esercizio Costante.

Periodicità

Secondo necessità.

Modalità operative

Pali tutori (in castagno od altra essenza, decorticati), ancoraggi in forma semplice e complessa (fili, incastellature e protezioni tubolari specifiche) dovranno costantemente essere mantenuti in condizioni tali da

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15 svolgere la loro funzione a cura dell’Appaltatore, che dovrà provvedere anche ai rinnovi che alla eliminazione degli elementi non più funzionali.

Gli esemplari arborei dovranno essere assicurati al palo tutore, saldamente infisso nel terreno, tramite tre legature effettuate con idoneo materiale, in modo da tentare la correzione di eventuali deformazioni del tronco (curvature, ginocchiature, ecc).

Le legature andranno rinnovate quando, per danni comunque arrecati, l’intervento si renda necessario, spostando di volta in volta verticalmente i punti di ancoraggio in modo tale da non causare all’esemplare deformazioni del tronco in fase di accrescimento.

Ove, a giudizio empirico dell’Appaltatore, si ravveda la presenza di tutori non più necessari, si dovrà provvedere alla rimozione degli stessi.

LAVORAZIONE ACS - CONTROLLO STATICO E FITOSANITARIO

Si riassumono di seguito le caratteristiche del servizio remunerato a canone rimandando alla più completa trattazione dell’argomento al precedente capitolo 4, avente ad oggetto i monitoraggi compensati a canone.

Periodo di esercizio: Costante.

Periodicità

Semestrale: 1° monitoraggio entro il 30/06 – 2° monitoraggio entro 31/12

L'Appaltatore assume la responsabilità civile e penale per quanto riguarda i problemi connessi agli squilibri strutturali ed alla precarietà dello stato fitosanitario delle alberature, ai conseguenti cedimenti e diffusioni di fitopatie ed eventuali, relativi danni a terzi, nessuno escluso. Dovrà quindi provvedere, nelle aree oggetto del servizio, ed almeno durante i mesi di giugno ed dicembre, ad attenta verifica relativa alla presenza di carpofori fungini, o di qualsiasi altro sintomo visibile che possa far ipotizzare problemi di natura strutturale e/o fitosanitaria, nel terreno circostante ogni esemplare arboreo, sul colletto, sul tronco, sulle ramificazioni, sulla chioma o all'interno delle cavità eventualmente esistenti sul tronco.

In tali casi, e comunque nei casi in cui per particolari condizioni fisiologiche e statiche, gli esemplari arborei siano ritenuti affetti da fitopatie e/o potenzialmente instabili, l'Appaltatore è tenuto a darne immediata comunicazione all’Ufficio di cui al Cap. 42 del C.S.A.Q. L'Appaltatore dovrà provvedere, alla presenza del Direttore per l’Esecuzione del Contratto o dei suoi collaboratori, ad accertare immediatamente, tramite impiego di idonea strumentazione, le condizioni qualitative interne del legno al colletto e al di sotto del piano di campagna in corrispondenza delle diramazioni delle radici maggiori e/o in corrispondenza di branche primarie ritenute instabili.

LAVORAZIONE ACST - CONTROLLO STATICO STRUMENTALE Periodo di esercizio:Costante.

Periodicità: Secondo necessità Modalità operative

Detto controllo dovrà consistere nelle seguenti procedure:

indagine morfo-sintomatica;

indagine con rilevatore di vibrazioni ad impulsi meccanici; - indagine con penetrometro;

indagine con succhiello di Pressler;

indagine con misuratore della conducibilità elettrica.

Gli esiti delle indagini, di cui sopra dovranno essere sottoscritti da tecnico appositamente abilitato, e allegati alla loro comunicazione al Committente, comunicazione da effettuarsi semestralmente, in forma scritta e firmata dall’Appaltatore.

Rientra nell'insindacabile discrezionalità del Committente, in base alle risultanze delle indagini di cui sopra, e/o ai rilievi visivi dell'eventuale presenza di sintomi di cattive condizioni statiche e/o fitosanitarie, ordinare la necessità di interventi di abbattimento.

In caso di abbattimento l'Appaltatore avrà cura di documentare fotograficamente l'intervento effettuato. Tale documentazione fotografica, accertante per quanto possibile le condizioni fitosanitarie dell'esemplare abbattuto, verrà trasmessa al Servizio comunale incaricato dell'alta sorveglianza.

Dimensionamento indicativo dell’intervento: alberi da mettere a dimora

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16 LAVORAZIONE ABB - ABBATTIMENTI

Periodo di esercizio: Costante.

Periodicità: Secondo necessità Modalità operative

L'abbattimento di alberi fortemente senescenti, afflitti da patologie, deperiti o instabili, dovrà avvenire avendo l'accortezza di non danneggiare manufatti o l'attigua vegetazione. Inoltre si dovrà provvedere all'eliminazione della ceppaia e della maggior quantità di radici. Il materiale di risulta dovrà essere prontamente allontanato dal cantiere. Gli operatori addetti alle operazioni di abbattimento di alberi dovranno essere specializzati ed aver maturato adeguata esperienza nell'esecuzione di tale lavorazione in ambito urbano. In presenza di alberate stradali, l’Appaltatore dovrà attuare tutte le misure preventive previste dal Codice della Strada ed operare in piena sicurezza, avendo cura di arrecare il minimo intralcio alla circolazione dei mezzi, compatibilmente con le operazioni. Sono a carico dell'Appaltatore tutte le opere provvisorie (segnaletica, transennamenti, cartelli, da collocarsi con un anticipo minimo di 48 ore), nonché gli obblighi derivanti dalla normativa vigente in materia fitosanitaria.

Ad abbattimento materialmente avvenuto, entro il successivo giorno lavorativo, l’Appaltatore dovrà assicurarsi che sia stata correttamente aggiornato il censimento del verde comunale.

Per tutto quanto non specificato nel presente articolo, si fa riferimento all’allegato B e al vigente

"Regolamento Comunale per la Tutela del Verde".

Smaltimento

I residui di potatura prodotti durante l'esecuzione del servizio, tenuto conto dei "Criteri Ambientali Minimi"

(CAM Verde Pubblico - DM Ambiente 13/12/2013), devono essere compostati in loco o cippati "in situ" e utilizzati come pacciame nelle aree idonee per ridurre il fenomeno di evaporazione dal terreno. Qualora il compostaggio in loco non fosse tecnicamente possibile i rifiuti devono essere compostati in impianti autorizzati. Sono, in ogni caso, vincolanti, le proposte migliorative presentate dell’appaltatore in sede di offerta tecnica.

Dimensionamento indicativo dell’intervento: non sono previsti abbattimenti

6.3.4 LAVORAZIONE TI – TUTELA IGIENICA AREE VERDI Periodo di esercizio:Costante

Periodicità: Secondo necessità tale da garantire la pulizia delle aree verdi compreso lo svuotamento dei cestini.

Modalità operative L’intervento comporta:

Spazzatura delle superfici pavimentate (percorsi, piazzali), con rimozione della vegetazione avventizia che colonizza tali superfici e del suolo che intorno ad essa tende a formarsi.

Raccolta, asportazione e conferimento, compreso l’onere di smaltimento, in impianto autorizzato secondo la normativa vigente in merito, di ogni materiale di qualsiasi natura, dimensione o provenienza presente (comprese foglie e materiali di origine vegetale, e compresi i rifiuti definibili come ingombranti), ordinariamente e straordinariamente anche a seguito di afflussi eccezionali, all’interno degli spazi definiti cartograficamente dai poligoni che identificano le superfici appaltate, ivi compreso ogni recesso a cielo aperto connesso e integrato all’area verde (scale, rampe, margini di recinzioni, ecc.).

Tali spazi sono costituiti da prati, superfici di terreno permeabile anche se non rivestite da vegetazione erbacea o arbustiva, percorsi pedonali, piazzole di sosta, piazzali, viabilità interne (compresa la viabilità ciclabile che per altre tipologie di attività manutentiva non è oggetto di affidamento del presente appalto), superfici sottostanti l’arredo urbano e le zone di gioco, parcheggi a servizio diretto della fruizione del verde oggetto di appalto, esclusi quindi quelli a servizio della viabilità stradale esterna. Le coperture possono risultare le più varie: coperture vegetali (prati, superfici cespugliate, superfici coperte da tappezzanti);

coperture semi inerti permeabili (ghiaie, pacciamature, terra battuta); coperture inerti non permeabili (lastre cementizie, mattonelle autobloccanti, superfici cementizie e bitumate, lastre elastiche in gomma).

In merito alla qualità dei materiali si esemplifica, non escludendo altre tipologie non menzionate, il termine generico di rifiuto in:

carte, cartoni, contenitori per alimenti anche estremamente minuti;

lattine, bottiglie, contenitori e parti di essi in vetro e plastica o della più varia natura, anche classificabili come rifiuti ingombranti;

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17 sassi, vetri, pietrisco, detriti lapidei e di demolizioni edilizie;

residui di estemporanei giacigli: lettiere, materassi, teli ecc.;

foglie e detriti vegetali di qualsiasi natura (rami, parti di pianta, eventuali residui), per i quali valgono in ogni caso la indicazioni di cui alla lavorazione RF;

parti di veicoli, suppellettili, elettrodomestici, manufatti in genere anche classificabili come rifiuti ingombranti;

deiezioni canine ed escrementi di qualsiasi natura;

siringhe e profilattici ed ogni materiale a rischio igienico, ascrivibili alla categoria di rifiuti speciali;

cestini, segmenti di staccionata, segnaletica non toponomastica e non stradale, panchine e qualsiasi altro arredo o manufatto pertinenziale o a servizio del verde oggetto di appalto, o parti di esso che risultino divelte.

Ogni intervento è da intendersi comprensivo di svuotamento dei cestini portarifiuti e contenitori diversi (inclusi quelli destinati alla raccolta e al corretto smaltimento differenziato per tipologia di rifiuto), anche collocati straordinariamente e temporaneamente, raccolta e conferimento di ogni materiale di risulta anche a rischio igienico in impianto autorizzato e secondo le leggi sanitarie vigenti in materia, e con conferimento del materiale organico vegetale in impianto di compostaggio. Laddove siano presenti contenitori (cestini) per la raccolta separata dei rifiuti è fatto obbligo di conferire separatamente i rifiuti ad appositi impianti di riciclaggio/smaltimento.

Relativamente alle porzioni di area verde comprese nel perimetro dei popolamenti arborei a fisionomia boschiva l’Appaltatore è esentato dall’obbligo di procedere alla raccolta di foglie.

Per la gestione dei residui vegetali di varia natura (rami, foglie, frutti, ecc), tenuto conto del criterio 4.3.2 Gestione dei residui organici di cui ai "Criteri Ambientali Minimi" (CAM Verde Pubblico - DM Ambiente 13/12/2013), gli stessi devono essere compostati in loco o cippati "in situ" e utilizzati come pacciame nelle aree idonee per ridurre il fenomeno di evaporazione dal terreno. Qualora il compostaggio in loco non fosse tecnicamente possibile i rifiuti devono essere compostati in impianti autorizzati. Sono, in ogni caso, vincolanti, le proposte migliorative presentate dell’appaltatore in sede di offerta tecnica.

Raccolta, gestione, eventuale stoccaggio e conferimento dei materiali di rifiuto a rischio igienico (p.es.:

siringhe, profilattici, etc.) dovranno avvenire nel rispetto delle norme sanitarie vigenti in merito, e con l’attivazione di un servizio specifico a percorsi programmati, oltre che su eventuale chiamata (pronto intervento).

Al fine di monitorare le quantità di rifiuti e scarti raccolti, si richiede di trasmettere all’amministrazione comunale un report trimestrale (31/03, 30/06, 30/09, 31/12) nel quale vengano riportare le quantità raccolte in peso delle varie tipologie di rifiuti raccolti e smaltiti (l’amministrazione si riserva di richiedere i formulari di conferimento in apposito impianto autorizzato a verifica dei quantitativi comunicati). Per gli scarti vegetali compostati o utilizzati in loco andrà effettuata una stima indicativa, indicando le modalità di smaltimento/riutilizzo utilizzate. Si richiede inoltre all’appaltatore di segnalare all’amministrazione comunale situazioni di particolare criticità nella raccolta dei rifiuti ove le operazioni di tutela igienica risultino di intensità superiore alla norma.

L’intervento può comportare, su specifica e contingente richiesta dell’amministrazione comunale, anche l’accurato lavaggio delle superfici artificiali comprese nel patrimonio oggetto di appalto, a mezzo lancia idrica, additivato da specifico prodotto atto alla disinfezione e non inquinante le coperture vegetali, senza che ciò comporti un aumento del corrispettivo a canone dovuto.

Dimensionamento indicativo della lavorazione: Il totale delle aree verdi su cui operare è approssimativamente di mq 3287

6.3.7 LAVORAZIONE CGA/PGA – CONTROLLO E PULIZIA GIOCHI, ARREDI E RECINZIONI Periodo di esercizio: Costante

Periodicità

N. 9 interventi/anno, da eseguirsi in concomitanza con le fasi di ispezione operativa e principale, nei mesi di febbraio, marzo/aprile e con frequenza mensile da maggio a novembre

Modalità operative

L’appaltatore è tenuto al controllo dei giochi per l’infanzia, degli arredi e delle recinzioni a maglia flessibile in riferimento alle seguenti caratteristiche:

integrità (compreso fissaggio, serraggio ed eventuale sostituzione/integrazione di viti e bullonerie, compresi tappi-coprivite/copribullone dove necessario, ecc…)

funzionalità (compresa lubrificazione dei giunti, integrazione volume di sabbia ecc..)

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18 sicurezza (comprensiva di prova HIC di tutti i rivestimenti delle superfici precedentemente installate, al fine di accertare le caratteristiche di ammortizzazione di impatto)

decoro (lavaggio delle attrezzature; gli interventi di pulizia si intendono comprensivi della rimozione di eventuali graffiti presenti sulle superfici)

per le recinzioni a maglia flessibile si intendono comprese le piccole riparazioni (si escludono le sostituzioni che verranno remunerate in extra canone)

Dimensionamento indicativo della lavorazione: 71 metri quadri di pavimentazione antitrauma

6.3.9 LAVORAZIONE II–MANUTENZIONE IMPIANTI DI IRRIGAZIONE Periodo di esercizio

Dal 01.03 al 30.11, fatte salve situazioni meteorologiche particolari Periodicità

Per ogni impianto di irrigazione dovrà essere garantita la seguente periodicità:

entro la fine del mese di marzo di ogni anno, esecuzione di un controllo generale delle componenti dell’impianto, finalizzato alla sua riattivazione (compresa la riattivazione stessa), e all’esecuzione di tutte le manovre e regolazioni, di automatismi o meno, necessarie ad un ottimale funzionamento a regime;

esecuzione di n.2 (due) passaggi in ciascuno dei mesi di luglio e settembre di ogni anno, rispettivamente entro le date del 5 e del 20 di ciascuno di essi, per la ripetizione del complesso di verifiche, controlli, manovre e regolazioni di cui sopra, compreso il ripristino di qualunque malfunzionamento;

esecuzione di n.1 (uno) passaggio per la ripetizione del complesso di verifiche, controlli, manovre e regolazioni di cui sopra per ciascuno dei mesi di aprile, maggio, giugno, agosto, ottobre di ogni anno, compreso il ripristino di qualunque malfunzionamento;

esecuzione di n.1 (uno) passaggio nel mese di novembre di ogni anno, per le verifiche, controlli, manovre e regolazioni finalizzate alla disattivazione invernale dell’impianto (compresa la disattivazione stessa), tali da prevenire, per quanto possibile, ogni eventuale, prevedibile problema che dovesse presentarsi alla successiva riattivazione primaverile.

Sono comunque fatte salve e comprese nel canone contingenti opportunità di intervento eventualmente emerse nel frattempo.

Modalità operative

L’impiantistica irrigua è da considerarsi a tutti gli effetti oggetto di attività di manutenzione ordinaria a canone e, laddove previsto, a misura/economia.

L’Appaltatore è quindi tenuto a mantenere e conservare l’integrità e la funzionalità dell’impiantistica irrigua a servizio del patrimonio oggetto di appalto, in quanto facente parte integrante di esso (compresa la protezione dei contatori dal gelo), contestualmente all’attività di monitoraggio come sopra descritta, ma anche in seguito all’occasionale evidenziarsi di specifici problemi e/o esigenze di intervento.

La lavorazione è da intendersi a canone per l’esecuzione di ogni verifica, controllo, manovra, ripristino e regolazione di automatismi o meno, e deve intendersi comprensiva di ogni riparazione, fornitura e sostituzione (per deterioramento, obsolescenza, perdita di funzionalità, rottura) di materiali e di componentistica, il tutto finalizzato all’integrità e ad una perfetta ed ottimale funzionalità dell’impiantistica.

In adempimento di quanto previsto dal criterio 4.2.4 Consumo di acqua di cui ai criteri minimi ambientali (CAM Verde Pubblico - DM Ambiente 13/12/2013), l’appaltatore dovrà adottare, nella gestione delle aree in appalto, tecniche manutentive che consentano una riduzione del consumo di acqua ivi inclusa la pacciamatura. Sono comunque vincolanti in proposito le modalità proposte in sede di offerta tecnica.

Vanno considerate rientranti nel canone le seguenti attività:

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