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Ritornare a popolare aree. innovazione e investimenti

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Academic year: 2022

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Assemblea Cia, Boccia:

Ritornare a popolare aree interne lavorando su innovazione e investimenti

“Sulla sanità e sull’agricoltura ci sono competenze molto chiare, rispetto alle quali, se poi ci sono delle emergenze, inevitabilmente le istituzioni non possono che collaborare.

Sulla sanità non può essere un ufficio periferico di un ministero a definire quali azioni costruire” dichiara durante l’assemblea Cia Francesco Boccia, ministro Affari Regionali.

“Quello che invece il governo può fare ed ha fatto, con grande rigore e anche lentezza, è fissare delle linee guida. Mentre quello che le regioni devono e hanno fatto è attuare quelle linee guida con gli strumenti gestionali che hanno. Su questo ci sono stati momenti con passaggi non semplici, spesso condizionati dal dibattito pubblico” prosegue.

“ C ’ è a n c h e a d e s s o u n l a v o r o q u o t i d i a n o c h e p a r t e dall’attuazione di linee guida fino alle decisioni congiunte con i presidenti di regione.

L’agricoltura ha vissuto la pandemia cercando di far sì che questo raccordo tra regioni e governo centrale fosse automatico, ed in questi le aziende sono abituate perché il loro riferimento continuo sulle attività che vengono fatte sul territorio sono le regioni.

Al tempo stesso interventi sono stati fatti anche in Europa.

L’impatto della prossima politica agricola comune richiede scelte nazionali coerenti e questa assemblea può essere un ulteriore riflessione su questi temi.

Dovremo adesso capire quale sarà l’impatto sulle aree interne

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e al legame tra investimenti e l’innovazione tecnologia su questi territori. Dobbiamo ritornare a popolare le aree interne ma dobbiamo creare i presupposti, facendole tornare vivibili sul piano di vista sociale ed economico” conclude Boccia.

SCONTRO MIPAAF – AFFARI REGIONALI. BOCCIA: MIPAAF HA SCONVOCATO 2 VOLTE RIUNIONI SU ETICHETTA. E SU XYLELLA RICHIESTA E’ ARRIVATA SOLO QUESTA MATTINA

E

’ s c o n t r o tra il ministro delle Politiche agricole e il ministro degli Affari regionali. Casus belli: etichetta. Ma la partita si gioca anche sulla Xylella. Per la quale occorre sentire la regione Puglia di Michele Emiliano.

Sarebbe sparito infatti dall’ordine del giorno della Conferenza Stato-regioni la discussione del decreto

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sull’etichettatura delle carni suine trasformate. Questo dopo che – da quanto apprende AGRICOLAE – era stato chiesto di inserire la discussione sulla gestione dei 300 milioni di euro per la Xylella previsti dal Dl Emergenze.

Contattato da AGRICOLAE il ministro Boccia spiega che uscirà un comunicato del ministero degli Affari regionali di replica al Mipaaf: “il ministro dell’agricoltura è stato piu volte sollecitato e lo stesso ministero ha due volte sconvocato riunioni sull’etichettatura”. Per quanto riguarda la xylella la richiesta di inserirla nell’ordine del giorno “è arrivata fuori tempo massimo, solo questa mattina, senza dare la possibilita ai tecnici di fare alcuna visione. Forse dovrebbero essere organizzate meglio le attività, dopo di che dato che il nostro lavoro è quello di risolvere i problemi, faremo in modo di risoverli. In qualche modo”.

Era stato scritto:

MIPAAF, BELLANOVA A BOCCIA: DOMANI NELLA CONFERENZA STATO- REGIONI SI DISCUTA IL DECRETO PER L’INDICAZIONE DI ORIGINE NEI PRODOTTI CON CARNE SUINA TRASFORMATA

Posted by Redazione × Pubblicato il 17/12/2019 at 18:31

“ D o m a n i e r a a t t eso in conferenza stato regioni il decreto per rendere

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obbligatoria l’indicazione dell’origine nei prodotti con carne suina trasformata.

Un provvedimento di trasparenza atteso da anni e sul quale è stato completato l’iter con concerto dei ministeri dello sviluppo economico e della salute, nonché l’approvazione politica e tecnica degli assessori regionali. Non si comprendono le ragioni del mancato inserimento nell’ordine del giorno di domani. Chiedo al Ministro Boccia di poter portare comunque all’intesa domani questo decreto che ritengo essenziale. Se l’Italia vuole essere leader nella trasparenza delle etichette dobbiamo dare segnali concreti come questi”.

Così la Ministra Teresa Bellanova sui punti all’ordine del giorno della Conferenza Stato Regioni prevista per domani.

GOVERNO ECCO LA SQUADRA GIALLOROSSA DI CONTE. POI AL COLLE E DOMANI ALLE 10:00 IL GIURAMENTO. SI TORNA AL MIPAAF

Pronta la lista dei ministri mesa a punto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte insieme al Pd, al M5S e a Leu: Interno, Luciana Lamorgese; Economia e Finanze, Roberto Gualtieri;

Affari Esteri e Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio; Lavoro e Politiche Sociali,

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Nunzia Catalfo; Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli;

Difesa, Lorenzo Guerini; Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà; Innovazione, Paola Pisano (ministro neonato); Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone; Affari regionali, Francesco Boccia; Sud: Giuseppe Provenzano; Pari Opportunità e Famiglia, Elena Bonetti; Affari europei, Enzo Amendola; Giustizia, Alfonso Bonafede; Ambiente, Sergio Costa; Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli; Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Teresa Bellanova; Istruzione, Università e Ricerca, Lorenzo Fioramonti; Beni e Attività Culturali e Turismo, Dario Franceschini; Salute, Roberto Speranza; Sport e alle Politiche Giovanili, Vincenzo Spadafora. Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro.

“Dedicheremo con questa squadra a rendere l’Italia migliore nell’interesse di tutti i cittadini, da nord a sud”, spiega Conte. Specificando come “il Turismo sarà trasferito ai beni culturali”.

Ora il premier incaricato va a presentare al squadra a Sergio Mattarella. Domani alle ore 10:00 è previsto il giuramento.

GOVERNO, MIPAAFT AL M5S. MA

TUTTO DIPENDE DA PIATTAFORMA

ROUSSEAU. PER ORA NESSUNA

COMUNICAZIONE E SE WEB DICE

NO, ACCORDO SALTA

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R o b e r t o M o r a s s u t , A n d r e a Orlando, Andrea Marcucci, Ettore R o s a t o , P a o l a D e M i c h e l i , L o r e n z o G u e r i n i , T o m m a s o Nannicini. Questi alcuni dei nomi in pole per le cariche di ministri e sottosegretari che dovrebbe incassare il Partito Democratico dalla possibile alleanza con il Movimento Cinque Stelle.

Ma anche Francesco Boccia, Franco Gabrielli, Ermete Realacci, Chiara Braga e Camilla Sgambato, Maria Chiara Gadda, Susanna Cenni, Colomba Mongiello. Infine Paolo Gentiloni.

Renzi e Zingaretti fuori, a muovere i fili da dietro le quinte.

Morassut è zingarettiano Doc, Andrea Orlando corre per se;

Andrea Marcucci, renziano Doc; Paola De Micheli, zingarettiana Doc; Lorenzo Guerini, moderato; Tommaso Nannicini, renziano Doc; Ermete Realacci della corrente Gentiloni; Camilla Sgambato, renziana Doc; Chiara Braga, renziana Doc; Maria Chiara Gadda, renziana; Colomba Mongiello, corrente Emiliano (Zingaretti); Susanna Cenni, di corrente Cuperlo.

L’agricoltura, da quanto si apprende da fonti del Nazareno, dovrebbe andare al Movimento Cinque Stelle. Nel senso che, sempre da quanto si apprende, nonostante si sia pensato a possibili nomi dem, il Pd non avrebbe ancora rivendicato la guida del Mipaaft nei negoziati in corso. Sebbene la situazione sia ancora molto liquida.

I nomi in pole sono Filippo Gallinella oppure un “tecnico di alto livello”.

Ora, se l’accordo M5S-Pd dovesse andare a compimento, la partita si gioca domani sulla piattaforma Rousseau. Se gli iscritti diranno Niet, l’accordo salta.

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Per ora, sempre da quanto apprende AGRICOLAE, non è stata data alcuna comunicazione interna. Ma il tempo stringe, sempre di più. E nel caso il tempo a disposizione per dare la parola al web è costantemente in riduzione.

Resta acceso il forno verde.

COLTIVIAMO L’EUROPA, MANIFESTO DI CONFAGRICOLTURA PER LE PROSSIME ELEZIONI.

GIANSANTI, DI MAIO, SALVINI,

BERLUSCONI, CENTINAIO, ROLFI,

BOCCIA, MELONI. I VIDEO

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“ L

’ a g r i c o l t u r a i t a liana non ha bisogno di meno Europa; bensì di un’Europa più forte e coesa, con un ruolo più incisivo e propositivo dell’Italia”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti introducendo i lavori dell’assemblea degli imprenditori agricoli, che si è svolta a Milano a Palazzo Mezzanotte, ribadendo il profondo attaccamento degli agricoltori alla “casa comune europea”.

“Le prospettive dell’economia italiana e della nostra agricoltura – ha continuato – sono strettamente legate al futuro dell’Unione europea, ma questo futuro è incerto. La nostra proposta è di imboccare la strada verso un’Unione sempre più vicina ai bisogni dei cittadini e delle imprese”.

Giansanti ha ricordato che sulle vicende dell’economia italiana hanno avuto un impatto negativo i ritardi accumulati nel completamento del mercato unico, dell’unione bancaria e del rafforzamento dell’euro-zona. Nonostante la ripresa che si è registrata negli ultimi anni, il reddito nazionale resta inchiodato sui livelli in essere nel lontano 2004. “Per

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tornare a crescere – ha detto Giansanti – l’economia italiana ha bisogno di misure straordinarie, ma inquadrate nell’ambito di un piano strategico con una visione a lungo termine. Ed è indispensabile far ripartire gli investimenti pubblici, per sostenere la competitività del sistema produttivo ed agevolare la presenza dei nostri prodotti sui mercati di sbocco all’estero.

Per la politica di coesione della UE, stando alle proposte della Commissione, l’Italia avrebbe a disposizione 38,6 miliardi di euro, a prezzi costanti (2018), dal 2021 al 2027.

La proposta di Confagricoltura è che una larga parte di quelle r i s o r s e s i a d e s t i n a t a a l l a m o d e r n i z z a z i o n e d e l l e infrastrutture, con una scelta in termini di concentrazione dei programmi che è mancata in passato. In via immediata, va ridotto il cuneo fiscale sulle retribuzioni, per sostenere la competitività delle imprese, riportandolo almeno sulla media dei nostri più diretti concorrenti. Rispetto ai Paesi dell’area OCSE il divario è di 11 punti percentuali.

Il processo di armonizzazione europea, oltre al lavoro, dovrà riguardare anche i temi della fiscalità e della tutela dell’ambiente, consentendo l’aumento della competitività delle imprese italiane e il rilancio della domanda interna.

“La crescita dell’economia italiana non può continuare a dipendere solo dalla dinamica delle esportazioni – ha evidenziato il presidente di Confagricoltura -. E se è vero che quelle del settore agroalimentare continuano a crescere, è altrettanto vero che l’Italia sta diventando sempre più un Paese che trasforma materie prime agricole in arrivo dall’estero, rinunciando così ad una parte del valore aggiunto generato all’interno della filiera. E’ una tendenza che va assolutamente corretta”. La proposta di Confagricoltura è il varo di un progetto Paese comune tra agricoltura, industria di trasformazione e distribuzione, per rafforzare la dimensione e la competitività dell’intero sistema agroalimentare italiano, che a livello mondiale è inteso come sinonimo di qualità.

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“Il fenomeno Italian sounding, a ben vedere, non è altro che l’apprezzamento espresso nei confronti di qualsiasi prodotto che richiama un legame con le nostre tradizioni alimentari e con i nostri standard di qualità”, ha precisato Giansanti, che rilancia l’dea di una etichettatura su base europea basata su valutazioni scientifiche affidate a Autorità indipendenti, perché “su un mercato unico non possono coesistere metodi diversi e contradditori per informare i consumatori”.

L’agricoltura italiana ha bisogno di mercati aperti e di regole commerciali condivise a livello multilaterale. Per questo Confagricoltura propone il rilancio del sistema multilaterale. Le iniziative a livello politico sono già state avviate, ma i tempi non saranno brevi. E a questo punto gli accordi commerciali sono l’unico strumento a disposizione per aprire nuove possibilità di sbocco per i nostri prodotti e tutelare le indicazioni geografiche e di qualità. “E’ però indispensabile che gli accordi prevedano condizioni di reciprocità – ha sottolineato Giansanti – e che vengano rispettati i nostri standard produttivi e le nostre regole in materia di sicurezza alimentare, tutela del lavoro e protezione delle risorse naturali. E’ una questione di valori e sovranità che l’Unione europea potrà difendere, solo se diventerà più solida, più efficace, più vicina ai cittadini e a l l e i m p r e s e . E p i ù a u t o r e v o l e s u l l o s c a c c h i e r e internazionale”.

Anche in tema di politiche ambientali l’obiettivo non può che essere comune: la protezione delle risorse naturali e della biodiversità. Tuttavia, va assegnata agli Stati membri la facoltà di individuare le iniziative più idonee, tenendo conto delle specifiche caratteristiche del proprio sistema produttivo agricolo.

C o m e p e r g l i a l t r i s e t t o r i p r o d u t t i v i , i l f u t u r o dell’agricoltura è legato alle innovazioni. E’ necessario, quindi, guardare con fiducia, senza pregiudizi, ai risultati della ricerca scientifica, utilizzando tutte le innovazioni

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disponibili, comprese quelle dell’ingegneria genetica, ben sapendo che sostenibilità economica e sostenibilità ambientale possono coesistere grazie ai risultati della ricerca scientifica. La trasformazione digitale del settore agroalimentare, assieme all’agricoltura di precisione, alla robotica, all’uso dei satelliti e dei droni, possono garantire il miglioramento delle rese/produttività con una più efficace tutela delle risorse naturali e riduzione dei costi di produzione. Così come con le “blockchain” è già possibile fornire ai consumatori, in modo trasparente e garantito, tutte le informazioni sui passaggi dalla produzione fino alla trasformazione. La proposta di Confagricoltura è di creare una banca europea di big data, nella quale far confluire tutte le informazioni relative ai sistemi agricoli negli Stati membri.

Il presidente Giansanti si è poi soffermato sulle prossime scadenze europee. Il 26 maggio si voterà per il rinnovo del Parlamento europeo che tra i primi impegni che dovrà affrontare, ci sono la riforma della politica agricola comune e il quadro finanziario dell’Unione per il periodo 2021-2027.

La richiesta di Confagricoltura è chiara: va contrastato con la massima determinazione il progetto di riforma della Commissione che intende trasformare l’aiuto al reddito in un trasferimento sociale, penalizzando, per di più, le imprese di maggiore dimensione.

“La PAC deve restare a tutti gli effetti una politica economica – ha affermato Giansanti – in grado di assicurare un reddito agli agricoltori che producono cibo sicuro, nelle quantità richieste dai consumatori. Per questo la dimensione del bilancio agricolo deve rimanere invariata nei prossimi anni, mentre le proposte avanzate dalla Commissione europea comporterebbero per l’Italia una riduzione delle spese agricole di circa 3 miliardi di euro”.

“Gli strumenti per far ripartire la crescita economica sono a disposizione, ma l’attenzione va rivolta al di là della gestione delle emergenze – ha concluso il presidente di

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Confagricoltura -. Spetta alla politica creare le condizioni per consentire al sistema agroalimentare di continuare a crescere in termini di dimensioni e competitività. A vantaggio dell’intera collettività”.

COLTIVIAMO L’EUROPA, ROLFI: FONDAMENTALE RAPPORTO CON ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA COME CONFAGRICOLTURA. VIDEO Posted by Redazione× Pubblicato il 18/05/2019 at 11:36

“ P r o v o o r g o g l i o p er la scelta di Milano come sede dell’assemblea nazionale di Confagricoltura”. Così l’assessore all’Agricoltura della regione Lombardia Fabio Rolfi nel corso del suo intervento a C o l t i v i a m o l ’ E u r o p a , l ’ a s s e m b l e a n a z i o n a l e d e l l a confederazione degli imprenditori agricoli. “La prossima l e g i s l a t u r a e u r o p e a è d e t e r m i n a n t e p e r l ’ I t a l i a , principalmente per quanto riguarda il negoziato della Pac da portare a termine”, prosegue.

“Come regioni abbiamo lavorato molto, l’agricoltura non può pagare la brevità, e i tagli ci preoccupano. Anche la governance ci preoccupa, che deve essere di carattere regionale in quanto l’agricoltura è legata al territorio.

Occorre mantenere il programma regionale per essere puntuali”.

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Poi la burocrazia: “Altro tema fondamentale”, spiega Rolfi.

C h e p r e c i s a c o m e è m o l t o s o d d i s f a t t o d e l c l i m a d i collaborazione trovato con la Confagricoltura e come il “mondo della rappresentanza diventa fondamentale se vogliamo portare avanti con successo i piani che abbiamo per l’agricoltura”.

COLTIVIAMO L’EUROPA. GIANSANTI: ORA PIANO NAZIONALE. GOVERNO ARRIVI A FINE MANDATO PER COLTIVARE ESIGENZE MADE IN ITALY IN UE. VIDEO

Posted by Redazione × Pubblicato il 18/05/2019 at 12:08

“La giornata di oggi è la prosecuzione di un percorso iniziato due anni fa, quando abbiamo iniziato a parlare di Coltiviamo l’Italia”. Così il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti nel corso del suo intervento all’assemblea nazionale a Milano, Coltiviamo l’Europa. E parla di “sfida di comunione di intenti e di strategie”. “Chiederemo il lancio di un grande piano strategico per l’agrolimentare italiano. Sono oltre 40 anni che l’Italia, dopo il Piano verde del ministro Marcora, non ne ha uno”. Il presidente degli imprenditori agricoli sottolinea come finora siano state solo le attività di impresa a fare la propria parte, senza essere supportate da un piano di strategia nazionale.”Non siamo in una situazione ottimale.

Negli ultimi anni l’indice di crescita dei cittadini italiani è molto diminuito. Dovremo iniziare a ragionare sulle cose da fare e gli agricoltori per natura sono resilienti”.Poi prosegue spiegando come l’agricoltura abbia sempre scontato la sudditanza nei confronti di altri comparti e che “oggi invece è il primo comparto dell’Economia nazionale”. “Primato che ci rende orgogliosi, rappresentiamo l’Italia nel mondo”, insiste Giansanti. Si tratta di un “settore dell’Economia che va accompagnato da politiche di crescita”. Per questo “vogliamo u n a p o l i t i c a e c o n o m i c a p e r c o n s e n t i r e c i b o e a l t a redditività”.

“Milano è oggi al centro dell’interesse economico e del food- spiega poi – ed è il luogo ideale dove portare avanti la

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politica di filiera e di accordi commerciali con i nostri partner. Rappresentiamo il 66% delle giornate agricole del paese. Serve un messaggio di forza”, insiste ancora. “L’Italia del Made in Italy che vuole avere successo e che vuole partire da Milano. Le sfide in Europa si fanno con la qualità delle persone che mandiamo in Europa. L’Agricoltura italiana non ha bisogno di meno Europa, bensì di un Europa più forte e coesa, con un ruolo più incisivo e propositivo dell’Italia.

Il futuro dell’agricoltura e dell’Economia italiana è strettamente legata alle dinamiche europee e al futuro della Ue”.Giansanti ribadisce poi che “abituati come agricoltori a strategie di lungo medio periodo, dobbiamo imporre cosa fare nel prossimo futuro al governo. Abbiamo scadenze urgenti che implicano alto senso di responsabilità”.

“Siamo passati da 27 a 41 mld in export, eppure ci superano paesi come l’Olanda. Questo nonostante la tradizione italiana nell’agroalimentare non sia seconda a nessuna. L’auspicio è dunque quello di lavorare insieme con la politica, con un governo stabile che arrivi a fine mandato. Serve governare e coltivare l’Italia, dobbiamo pensare a lungo termine altrimenti non avremo futuro come paese. Serve una rappresentanza forte in Europa per portare la voce dell’Italia con le sue esigenze e le sue richieste”. Infine ricorda:

“Spesso si compete con regole diverse in Europa e questo avvantaggia altri paesi, come la Spagna diventata leader nel settore ortofrutticolo in Europa, scalzando l’Italia”.

CONFAGRICOLTURA, DI MAIO: OBIETTIVO È GOVERNO CHE ARRIVA A FINE MANDATO, E ORA SI OCCUPERA DI SVILUPPO AZIENDE MADE IN ITALY VIDEO

Posted by Redazione × Pubblicato il 18/05/2019 at 12:40

“L’obiettivo è andare avanti fino a fine mandato”. Lo dichiara il vicepremier e leader del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio nel corso del suo intervento a Coltiviamo l’Europa,

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assemblea di Confagricoltura a Milano. Precisando che “non è difficile la prospettiva di governare con Salvini”. Di Maio ha poi spiegato come siano state settimane intense di lavoro, queste ultime, “in cui abbiamo portato avanti il tema della blockchain contro la contraffazione in Italia”. Senza scordare che “ci sono anche differenze sostanziali con l’altra parte di governo”, il vicepremier specifica che di aver fiducia nel fatto “che che ogni volta troviamo la soluzione. Serve stabilità e prospettiva, la nostra è andare avanti altri 4 anni. Non facciamo campagna elettorale, tutto rientra nel normale corso delle discussioni tra forze politiche che hanno diversità, ma la fedeltà non è mai stata messa in dubbio”.

“Abbiamo un 2019 importante, in Europa non va benissimo anche a causa della guerra dei dazi e della congiuntura economica, ma nei primi 3 mesi la produzione economica italiana ha battuto quella tedesca. L’Italia nei momenti di crisi riesce a dare il massimo”, prosegue poi.

Per quanto riguarda gli interventi sociali “è stata la prima fase del nostro governo. La seconda fase adesso è quella in cui rientra il decreto sblocca cantieri e che si occuperà dello sviluppo delle aziende”.

Poi il Made in Italy, per il quale “l’export è strumento di crescita del pil nazionale”. “Ci sono 100 mld di falso Made in Italy, occorre contrastare l’italian sounding”, insiste Di Maio. E la Blockchain? “Stiamo portando avanti questa nuova tecnologia, assieme alla messa a punto di nuovi accordi commerciali, in particolar modo in quei paesi in via di sviluppo. Occorre poi rafforzare rapporti con paesi come gli Usa, che hanno ancora tanta fame di Made in Italy. Non faccio proclami, ma legare cuneo fiscale a produttività azienda ci aiuta all’abbassamento delle tasse per alcune aziende”.

Per Luigi Di Maio “Innovare” è la parola chiave. E bisogna

“trovare figura che ci può rappresentare”.

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Il Commissario all’industria e all’impresa “può essere il posto giusto dove poter mettere un nome italiano, spesso ci siamo trovati in difficoltà in Europa su questi temi, perchè le nostre aziende sono diverse da quelle europeee, ed hanno altri numeri. Questo non vuol dire che siamo isolati in Europa: spesso lavoriamo in squadra con altri paesi”.

Per Di Maio è necessario infine “lavorare ad una pac che aiuti i nostri agricoltori e non solo le grandi lobby degli altri paesi. Sono tante le cose da cambiare in Europa”. E ricorda come “investimenti in deficit si possono fare, ma non vogliamo scaricare il debito sulle future generazioni”.

CONFAGRICOLTURA, SALVINI: GOVERNO MAI MESSO IN DUBBIO. PER AZIENDE MADE IN ITALY SERVE SHOCK FISCALE. BENE CENTINAIO.

VIDEO

Posted by Redazione × Pubblicato il 18/05/2019 at 13:11

“Mai smesso di governare insieme a Di Maio. Dopo il 26 maggio non cambierà nulla, continueremo a governare insieme”. Non ha dubbi il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini dal palco dell’assemblea di Confagricoltura Coltiviamo l’Europa a Milano. Per quanto riguarda l’agricoltura italiana, secondo Salvini, “serve un governo stabile e vogliamo andare avanti altri 4 anni in questa direzione”.

Salvini è chiaro: all’Italia deve andare un posto da Commissario economico, al mercato interno, o un commissario che conti. Oppure all’agricoltura. “O cambiano questi numeri o l’Europa non avrà mai il nostro voto. L’Europa è un sogno che sta morendo”.

Pensiamo alla pesca. L’Europa si è trasformata in una serie di vincoli e numeri” invece che di “utili informazioni”. Ma al contempo “le regole dell’Europa non funzionano, per questo occorre cambiarle”. Salvini insiste: “Cambiare vincoli dei limiti europei, il paese non può correre se non facciamo questo”.”Non è normale che dialoghiamo con paesi che non

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rispettano i diritti sociali, mentre le nostre aziende sono messe sotto la lente d’ingrandimento sugli stessi argomenti”, precisa.

“Pensiamo al riso cambogiano, la nostra produzione era calata vertiginosamente perché non si può competere con chi non rispetta i diritti fondamentali dei lavoratori e utilizza metodi schiavisti. Alla fine siamo tornati ai dazi, ma abbiamo perso tempo”.

Finora l’Italia, secondo il leader della Lega, non ha mai avuto rapporti forti con paesi come Francia e Germania, “ma ha s e m p r e a v u t o r a p p o r t i d i s u d d i t a n z a . I l s e t t o r e dell’Agricoltura italiana è stato considerato l’ultimo dei settori nella passata legislatura, ora con Centinaio stiamo lavorando bene”.

Per Salvini uno degli errori è stato quello di cancellare i voucher in agricoltura: “un danno che ha procurato l’incremento del lavoro nero. Piace a tutti il posto fisso ma serve concretezza”.”A parita di condizione gli agricoltori italiani non sono secondi a nessuno”, prosegue ancora. “Serve uno schock fiscale, come negli Usa di Trump, la cui economia è risalita ai livelli di 20 anni fa, facendo diminuire la disoccupazione. Serve la stessa cura in Italia”.

“Sul Debito pubblico, abbiamo applicato la regola del rigore voluta dall’Europa. Ma abbiamo avuto solo un aumento. Per abbattere il debito invece serve investire. Questa è la soluzione”.

“Non serve manovra depressiva aumentando l’iva, serve coraggio e ridiscutere i problemi e le soluzioni”, continua. “La storia ci dice che proseguendo su questa strada il debito cresce e basta. Cambiare binari, pur rimanendo in questo sistema europeo. Il paese deve riprendere a correre. È convenienza di tutti cambiare le regole, tutti i paesi stanno sforando in Europa”, conclude.

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CONFAGRICOLTURA, BERLUSCONI: CHI FA IMPRESA E’ UN EROE.

AGRICOLTORI LO SONO DUE VOLTE. ORA SERVE GOVERNO ‘AMICO’.

VIDEO

Posted by Redazione × Pubblicato il 18/05/2019 at 13:45

“Chi fa impresa in Italia è un eroe, chi lo fa in agricoltura è un eroe due volte. A causa delle difficoltà di tutelare le produzioni italiane e di una politica agricola comune che rischia di peggiorare”. Così Silvio Berlusconi nel corso dell’assemblea di Confagricoltura Coltiviamo l’Europa, in corso a Milano.

“L’Agricoltura – prosegue il leader di Forza Italia – rappresenta un interesse irrinunciabile dell’Italia in Europa, vogliamo perciò una Pac diversa e un Europa differente.

Vogliamo che siano tutelati gli interessi e i valori dell’occidente. Il partito popolare, questa grande famiglia, può costruire un’Europa diversa, non del dirigismo, dei burocrati e delle regole miopi”.

Ma anche in Italia serve un governo, spiega ancora Berlusconi,

“che vada verso il miglioramento e non che passi le giornate discutendo, come Lega e i 5stelle. Gli imprenditori ne sentono le conseguenze, infatti sono aumentate le tasse, abbiamo la crescita peggiore di tutta Europa e sono inoltre completamente ferme le grandi opere. Aumenteranno l’iva poi, oppure si farà una patrimoniale su casa e conti correnti. Massacreranno famiglie e imprese, occorre cambiare strada al più presto, serve governo amico delle imprese, che faccia infrastrutture e che tagli le tasse, facendo valere gli interessi dell’Italia e delle aziende in Europa”, conclude.

CONFAGRICOLTURA, CENTINAIO: RENDERE PROTAGONISTI LE IMPRESE E RISOLVERE I PROBLEMI SENZA COLORI. MA SI SENTA SEMPRE MINISTRO COMPETENTE. VIDEO

Posted by Redazione × Pubblicato il 18/05/2019 at 14:29

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“L’Agricoltura non è al centro della campagna elettorale di questo periodo, purtroppo. Ho registrato disinteresse della politica in questo settore, si pensa che sia un argomento di poco conto, che non fa audience. E lo stesso il turismo.

Strano se pensiamo a quanto fatturano questi settori. Anche quando si parla di agricoltura ed Europa poi viene riposto tutto nel cassetto e si continua a parlarne solo tra tecnici”.

Così il ministro delle Politiche agricole e del Turismo Gian Marco Centinaio nel corso dell’assemblea di Confagricoltura a Milano Coltiviamo l’Europa.

Secondo Centinaio occorre “andare in Europa a testa alta p a r l a n d o d i a g r i c o l t u r a i t a l i a n a ” . S i t r a t t a d i

“un’agricoltura diversa che deve avere le proprie attenzioni, diverse da tutte le altre agricolture d’Europa. Bisogna essere presenti in Europa, ed è necessario che venga sentito il ministro dell’agricoltura italiana e non qualsiasi altro esponente politico. L’agricoltura non ha colore politico.

L’obiettivo è risolvere i problemi al di là dei partiti, a me interessa il contenuto delle proposte”.

Il ministro prende ad esempio il Dl emergenze: “Il decreto Centinaio non ha avuto un solo voto contrario, questo è testimonianza della coesione e del lavoro svolto in buona fede”.

“E’ necessario trovare interlocutori con cui fare lobby e parlare d’agricoltura, ragionando su opportunità che si possono creare insieme. Se riusciamo a metterci d’accordo con altri paesi, possiamo portare a casa risultati importanti, ma è fondamentale essere in Europa. Quando è nata la problematica relativa al riso in Europa il governo non c’era, ma stava alle primarie Pd”, sottolinea.

“ V o g l i o l a s c i a r e q u a l c o s a a l p r o s s i m o m i n i s t r o dell’agricoltura, non voglio utilizzare il ministero dell’agricoltura per poi andare a fare il leader di un partito”, insiste poi.

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“Per risolvere le emergenze basta un burocrate, un tecnico, compito di un ministro invece è avere una missione e una visione a lunga data”, continua il ministro. “Per vedere il futuro però serve lavorare su un piano strategico. Apriamo allora un posto dove si può ragionare su cosa deve essere agricoltura del futuro, quella che passa dalla nuova Pac”.

Centinaio non ha dubbi: “rendere protagonisti le imprese, gli imprenditori italiani che non possono subire dazi economici o sanitari che lasciano il tempo che trovano”.

Poi sulle biomasse e i biogas: “sono stato accusato di essere il terminale della mafia in Sicilia, è stato detto che la mafia tirava la giacchetta a Centinaio. Ma o si portano le prove oppure questa è diffamazione, ed è grave perché le accuse vengono dai 5stelle ed ad oggi non ho ancora ricevuto nessuna scusa. Va bene il dibattito, anche interno, ma se onesto e non infamante”, conclude.

CONFAGRICOLTURA, MELONI: AGRICOLTURA NON PUO PAGARE CRISI BREXIT. RECUPERARE RUSSIA

Posted by Redazione × Pubblicato il 18/05/2019 at 14:48

Quello del 26 maggio è un appuntamento decisivo per l’Italia.

Il comparto agricolo non può pagare la crisi della brexit, anche perché la Pac è uno dei pochi fenomeni buoni dell’europa, ed un taglio ai fondi non è ammissibile. Ma la domanda che dobbiamo farci è una: Che pac vogliamo? Così Giorgia Meloni nel video saluto a Confagricoltura nel corso dell’assemblea a Milano.

Basta premi indifferenziati, cioè con un meccanismo che f a v o r i s c e i g r a n d i p a e s i d e l n o r d E u r o p a ” . P o i l a sostenibilità ambientale: “è fondamentale – spiega – che vada avanti di pari passo con sostenibilità economica, altrimenti non c’è futuro, perché non possono chiudere le aziende per perseguire sostenibilità ecologica”. E la Pac? “meno burocratica e orientata al mercato. Gli aiuti europei devono

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sostenere chi lavora bene, non diventino finanziamenti indiscriminati”.

Infine la contraffazione: “Attacchi dell’Europa alle produzioni italiane con libero scambio esasperato. L’Italian sounding vale 100 mld di euro, occorre riprendere poi scambi con la Russia che è mercato enorme è importantissimo per l’Italia”.

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