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1.1 L Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

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LA STRATEGIA REGIONALE DI SVILUPPO SOSTENIBILE

1

1.1 L’Agenda 2030

per lo sviluppo sostenibile

Sostenibile è quello sviluppo che “soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità del- le generazioni future di soddisfare i propri bisogni. Lo sviluppo sostenibile, lungi dall’essere una definitiva condizione di armonia, è piuttosto processo di cam- biamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali si- ano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali”.1

Da questa prima definizione comparsa nel 1987 nel Rapporto Brundtland delle Nazioni Unite, il concetto di sostenibilità è stato approfondito e ampliato, fino

ad essere elevato a principio ispiratore di politiche indirizzate a un progresso non solo economico, ma volto anche al miglioramento dell’esistenza delle persone nella sua multidimensionalità, attraverso il soddisfacimento dei bisogni fondamentali dell’uo- mo, di natura fisica, intellettuale, emozionale, morale e spirituale.

La sostenibilità è entrata con insistenza nel linguag- gio della descrizione, analisi e pianificazione dei si- stemi sociali a tutti i livelli di governo, internazionale, nazionale, regionale e locale.

Al Rapporto Brundtland sono seguiti la Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo (Rio Earth Summit, nel 1992), la Dichiarazione del Millen- nio (da cui i “Millennium Developments Goals”, nel 2000) e la Conferenza sullo sviluppo sostenibile (Rio+20, nel 2012).

Fig. 1.1.1 - Il percorso istituzionale verso la sostenibilità globale

1987

Rapporto Brundtland

1992

Summit di Rio

2000

Dichiarazione Millennium

2012

Rio+20

2015

Agenda 2030

A livello europeo, l’Unione Europea già nel marzo 2000 a Lisbona approva un programma di riforme al fine di far diventare l’Unione Europea un’econo- mia basata sulla conoscenza, competitiva e solidale.

Tanto da concretizzarsi in una strategia con obiettivi da raggiungere orientativamente entro 10 anni, os- sia nel 2010, poi diventato 2020. La strategia globale riguardava circa dieci aree diverse che includevano

le politiche sociali e i settori rilevanti per la costru- zione di una modernizzazione del modello sociale europeo basandosi sull’innovazione, la riforma del welfare e inclusione sociale, la valorizzazione del capitale umano e riqualificazione del lavoro, uguali opportunità per il lavoro femminile, ecc. e appunto uno sviluppo sostenibile.

E si arriva al 25 settembre 2015, giorno nel quale

1 È quanto sostiene nel 1987 la Commissione Mondiale sull’ambiente e sviluppo delle Nazioni Unite (WCDE) nel “Rapporto Brundtland – Our Common Future”.

(2)

viene adottata dall’Assemblea

L’Agenda 2030,

Generale delle Nazioni Unite

un piano di

l’Agenda 2030 per lo sviluppo

azione globale

sostenibile, un piano di azione globale per il benessere delle persone, la protezione dell’ambiente e la prospe- rità dei Paesi. L’Agenda prevede di raggiungere, entro il 2030, 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs), finaliz- zati a un modello di sviluppo che coniughi il pro- gresso economico con lo sviluppo sociale e l’at- tenzione verso l’ambiente, in grado di assicurare una società più equa e prospera, nel rispetto delle generazioni future.

L’adozione dell’Agenda rappresenta un evento sto- rico da più punti di vista. È stato espresso un chia- ro giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale: si supera, quindi, l’i- dea che la sostenibilità sia una questione esclusiva- mente ambientale e si afferma una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo. Tutti i Paesi sono chiamati a contribuire, senza più distinzione tra sviluppati, emergenti e in via di sviluppo, anche se evidentemente le problematiche possono esse- re diverse a seconda del livello di sviluppo. Ciò vuol dire che ogni Paese deve impegnarsi a definire una propria strategia di sviluppo sostenibile, che con- senta di raggiungere gli SDGs, rendicontando sui risultati conseguiti all’interno di un processo coor- dinato dall’ONU.

L’attuazione dell’Agenda richiede, infine, un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese al settore pubblico, dalla società ci- vile alle università e centri di ricerca, agli operatori dell’informazione e della cultura.

Gli SDGs tracciano la rotta, fungono da bussola per tutti i Paesi in una prospettiva a lungo termine, aiuta- no a orientare per migliorare il nostro habitat, la no- stra economia e le nostre vite. I 17 obiettivi, declinati in 169 target, si basano sugli obiettivi di Sviluppo del Millennio e mirano a completare ciò che questi non sono riusciti a realizzare; sono tra loro strettamente interconnessi e indivisibili e bilanciano le tre dimen- sioni dello sviluppo. Gli obiettivi sono:

1. sconfiggere la povertà: porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo;

2. sconfiggere la fame: porre fine alla fame, rag- giungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione, promuovere un’agricoltura sostenibi- 3. salute e benessere: assicurare la salute e il be-le;

nessere per tutti e per tutte le età;

4. istruzione di qualità: fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di ap- prendimento permanente per tutti;

5. parità di genere: raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment (maggiore forza, auto- stima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze;

6. acqua pulita e servizi igienico sanitari: garanti- re a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie;

7. energia pulita e accessibile: assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affida- bili, sostenibili e moderni;

8. lavoro dignitoso e crescita economica: incenti- vare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti;

9. imprese, innovazione e infrastrutture: costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’in- novazione ed una industrializzazione equa, re- sponsabile e sostenibile;

10. ridurre le disuguaglianze: ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le nazioni;

11. città e comunità sostenibili: rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili;

12. consumo e produzione responsabili: garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo;

13. lotta contro il cambiamento climatico: promuo- vere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cam- biamento climatico;

14. vita sott’acqua: conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile;

15. vita sulla terra: proteggere, ripristinare e favori- re un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno e fermare la perdita di di- versità biologica;

16. pace, giustizia e istituzioni forti: promuovere so- cietà pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile; offrire l’accesso alla giustizia per tut- ti e creare organismi efficienti, responsabili e in- clusivi a tutti i livelli;

17. partnership per gli obiettivi: rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile.

Le interconnessioni degli SDGs sono di importan- za cruciale nell’assicurare che lo scopo dell’Agenda venga realizzato. Gli obiettivi richiedono soluzioni integrate e per affrontarli in maniera efficace è ne- cessario un approccio nuovo.

Nell’intraprendere questo grande viaggio collettivo, l’impegno è di non lasciare indietro nessuno, ma far sì che i traguardi siano raggiunti per tutte le nazioni, per tutte le persone e per tutti i segmenti della so- cietà, adoperandosi nell’aiutare per primi coloro che sono più svantaggiati.

1.2 Lo sviluppo sostenibile radicato nel progetto europeo

L’UE è una delle forze trainanti dell’Agenda 2030 e si impegna attivamente per darne attuazione, tanto che 9 Stati membri figurano tra i primi 10 nella clas- sifica mondiale2 e tutti, tranne Cipro, tra i primi 50.

D’altra parte lo sviluppo sostenibile è profondamen- te radicato nel progetto europeo: l’UE ha standard sociali e sanitari tra i più ambiziosi del mondo, ha fissato alcune delle norme ambientali più rigorose, è diventata paladina della lotta contro i cambiamenti climatici e tramite la politica di coesione mira a ridur- re le disuguaglianze tra gli Stati membri.

Tuttavia, come il resto del mon-

I tre scenari

do, l’Unione Europea si trova ad

proposti dalla

affrontare sfide complesse e ur-

Commissione

genti. Con il Reflection Paper

Europea

“Towards a Sustainable Future by 2030”, pubblicato a gennaio 2019, la Commissione ripropone il dibattito su come conseguire al meglio gli SDGs all’interno dell’UE nei prossimi anni, presentando tre possibili scenari che rispecchiano visioni diverse dell’Unione e del suo ruolo rispetto agli Stati membri:

- una strategia generale dell’UE relativa agli SDGs per orientare le azioni dell’UE e degli Stati membri, ossia fare dell’Agenda 2030 l‘architrave di tutte le politiche sia dell’Unione che degli Stati membri, fissando al più alto livello politico dell’UE obiettivi comuni concreti di sviluppo sostenibile;

- assumere gli SDGs come criterio ispiratore per tutte le politiche comunitarie, nella strategia di crescita dell’UE dopo il 2020, senza vincolare le azioni degli Stati membri; questo approccio lasce- rebbe maggiore libertà agli Stati membri, compre- se le autorità regionali e locali, per decidere se e in che modo adeguare le loro attività per realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile;

- puntare di più sull’azione esterna verso il resto del mondo, visto che già ora l’Europa è più avanti di molti altri Paesi nella realizzazione dell’Agenda 2030.

Ad aprile il Consiglio europeo esprime ufficialmente3 preferenza per il secondo scenario affinché si attui un approccio globale a livello dell’UE che consentirà di accelerare il raggiungimento dei 17 SDGs previsti nell’Agenda. Servirà intensificare la coerenza del- le politiche per lo sviluppo sostenibile, integrando l’Agenda in tutte le politiche, le strategie e gli stru- menti pertinenti dell’UE, e si dovranno utilizzare più

efficacemente i meccanismi e gli strumenti esistenti, tra cui il semestre europeo, l’agenda “Legiferare me- glio”, le procedure di valutazione d’impatto e la coe- renza delle politiche per lo sviluppo, nonché valutare in che modo il nuovo quadro finanziario pluriennale può sostenere l’attuazione dell’Agenda 2030.

Le principali fondamenta politiche per un futuro sostenibile individuate dal Consiglio includono una transizione decisiva verso un’economia circolare, la ricerca della neutralità climatica, la tutela della bio- diversità e degli ecosistemi e la lotta ai cambiamenti climatici, la sostenibilità dell’agricoltura e del siste- ma alimentare nonché energia, edilizia e mobilità a basse emissioni di carbonio sicure e sostenibili.

Il Consiglio esorta, inoltre, affinché la dimensione sociale sia rafforzata per promuovere l’inclusione, l’uguaglianza e la parità di genere, garantendo nel contempo la salvaguardia dei valori comuni dell’UE, inclusi la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali e riconoscendo in particolare il ruolo chiave che i giovani possono svolgere nel consegui- mento degli SDGs. L’attuazione dell’Agenda 2030 costituisce inoltre una responsabilità condivisa, per- ciò invita a potenziare la piattaforma multipartecipa- tiva sugli SDG che garantisca il coinvolgimento degli Stati membri.

Da ultimo, invita la Commissione ad elaborare una strategia di attuazione globale e onnicomprensiva che delinei tempistiche, obiettivi e misure concre- te per tener conto dell’Agenda 2030 e integrare gli SDGs in tutte le pertinenti politiche interne ed ester- ne dell’UE, sulla base di cosa resta ancora da fare fino al 2030.

1.3 La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile

La declinazione a livello nazionale dell’Agenda 2030 è la Strategia Nazionale per lo Sviluppo So- stenibile (SNSvS), approvata nel dicembre 2017. La

SNSvS fa propri i 4 principi guida

Le 5 P

dell’Agenda 2030: integrazione,

della SNSvS:

universalità, inclusione e trasfor-

Persone,

mazione; è strutturata in cinque aree, corrispondenti alle “5P” del-

Pianeta,

lo sviluppo sostenibile proposte

Prosperità,

dall’Agenda, ossia:

Pace,

- Persone: contrastare povertà ed

Partnership

esclusione sociale e promuove-

2 Bertelsmann Stiftung and Sustainable Development Solutions Network. SDG Index and Dashboards Report 2019 – Global responsabilities implementing the goals. Giugno 2019

3 Consiglio europeo, segretariato generale, n. doc. 8071/19, “Verso un’Unione sempre più sostenibile entro il 2030-Conclusioni del Consiglio”, 9 aprile 2019. http://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-8286-2019-INIT/it/pdf

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viene adottata dall’Assemblea

L’Agenda 2030,

Generale delle Nazioni Unite

un piano di

l’Agenda 2030 per lo sviluppo

azione globale

sostenibile, un piano di azione globale per il benessere delle persone, la protezione dell’ambiente e la prospe- rità dei Paesi. L’Agenda prevede di raggiungere, entro il 2030, 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs), finaliz- zati a un modello di sviluppo che coniughi il pro- gresso economico con lo sviluppo sociale e l’at- tenzione verso l’ambiente, in grado di assicurare una società più equa e prospera, nel rispetto delle generazioni future.

L’adozione dell’Agenda rappresenta un evento sto- rico da più punti di vista. È stato espresso un chia- ro giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale: si supera, quindi, l’i- dea che la sostenibilità sia una questione esclusiva- mente ambientale e si afferma una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo. Tutti i Paesi sono chiamati a contribuire, senza più distinzione tra sviluppati, emergenti e in via di sviluppo, anche se evidentemente le problematiche possono esse- re diverse a seconda del livello di sviluppo. Ciò vuol dire che ogni Paese deve impegnarsi a definire una propria strategia di sviluppo sostenibile, che con- senta di raggiungere gli SDGs, rendicontando sui risultati conseguiti all’interno di un processo coor- dinato dall’ONU.

L’attuazione dell’Agenda richiede, infine, un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese al settore pubblico, dalla società ci- vile alle università e centri di ricerca, agli operatori dell’informazione e della cultura.

Gli SDGs tracciano la rotta, fungono da bussola per tutti i Paesi in una prospettiva a lungo termine, aiuta- no a orientare per migliorare il nostro habitat, la no- stra economia e le nostre vite. I 17 obiettivi, declinati in 169 target, si basano sugli obiettivi di Sviluppo del Millennio e mirano a completare ciò che questi non sono riusciti a realizzare; sono tra loro strettamente interconnessi e indivisibili e bilanciano le tre dimen- sioni dello sviluppo. Gli obiettivi sono:

1. sconfiggere la povertà: porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo;

2. sconfiggere la fame: porre fine alla fame, rag- giungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione, promuovere un’agricoltura sostenibi- 3. salute e benessere: assicurare la salute e il be-le;

nessere per tutti e per tutte le età;

4. istruzione di qualità: fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di ap- prendimento permanente per tutti;

5. parità di genere: raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment (maggiore forza, auto- stima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze;

6. acqua pulita e servizi igienico sanitari: garanti- re a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie;

7. energia pulita e accessibile: assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affida- bili, sostenibili e moderni;

8. lavoro dignitoso e crescita economica: incenti- vare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti;

9. imprese, innovazione e infrastrutture: costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’in- novazione ed una industrializzazione equa, re- sponsabile e sostenibile;

10. ridurre le disuguaglianze: ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le nazioni;

11. città e comunità sostenibili: rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili;

12. consumo e produzione responsabili: garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo;

13. lotta contro il cambiamento climatico: promuo- vere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cam- biamento climatico;

14. vita sott’acqua: conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile;

15. vita sulla terra: proteggere, ripristinare e favori- re un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno e fermare la perdita di di- versità biologica;

16. pace, giustizia e istituzioni forti: promuovere so- cietà pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile; offrire l’accesso alla giustizia per tut- ti e creare organismi efficienti, responsabili e in- clusivi a tutti i livelli;

17. partnership per gli obiettivi: rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile.

Le interconnessioni degli SDGs sono di importan- za cruciale nell’assicurare che lo scopo dell’Agenda venga realizzato. Gli obiettivi richiedono soluzioni integrate e per affrontarli in maniera efficace è ne- cessario un approccio nuovo.

Nell’intraprendere questo grande viaggio collettivo, l’impegno è di non lasciare indietro nessuno, ma far sì che i traguardi siano raggiunti per tutte le nazioni, per tutte le persone e per tutti i segmenti della so- cietà, adoperandosi nell’aiutare per primi coloro che sono più svantaggiati.

1.2 Lo sviluppo sostenibile radicato nel progetto europeo

L’UE è una delle forze trainanti dell’Agenda 2030 e si impegna attivamente per darne attuazione, tanto che 9 Stati membri figurano tra i primi 10 nella clas- sifica mondiale2 e tutti, tranne Cipro, tra i primi 50.

D’altra parte lo sviluppo sostenibile è profondamen- te radicato nel progetto europeo: l’UE ha standard sociali e sanitari tra i più ambiziosi del mondo, ha fissato alcune delle norme ambientali più rigorose, è diventata paladina della lotta contro i cambiamenti climatici e tramite la politica di coesione mira a ridur- re le disuguaglianze tra gli Stati membri.

Tuttavia, come il resto del mon-

I tre scenari

do, l’Unione Europea si trova ad

proposti dalla

affrontare sfide complesse e ur-

Commissione

genti. Con il Reflection Paper

Europea

“Towards a Sustainable Future by 2030”, pubblicato a gennaio 2019, la Commissione ripropone il dibattito su come conseguire al meglio gli SDGs all’interno dell’UE nei prossimi anni, presentando tre possibili scenari che rispecchiano visioni diverse dell’Unione e del suo ruolo rispetto agli Stati membri:

- una strategia generale dell’UE relativa agli SDGs per orientare le azioni dell’UE e degli Stati membri, ossia fare dell’Agenda 2030 l‘architrave di tutte le politiche sia dell’Unione che degli Stati membri, fissando al più alto livello politico dell’UE obiettivi comuni concreti di sviluppo sostenibile;

- assumere gli SDGs come criterio ispiratore per tutte le politiche comunitarie, nella strategia di crescita dell’UE dopo il 2020, senza vincolare le azioni degli Stati membri; questo approccio lasce- rebbe maggiore libertà agli Stati membri, compre- se le autorità regionali e locali, per decidere se e in che modo adeguare le loro attività per realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile;

- puntare di più sull’azione esterna verso il resto del mondo, visto che già ora l’Europa è più avanti di molti altri Paesi nella realizzazione dell’Agenda 2030.

Ad aprile il Consiglio europeo esprime ufficialmente3 preferenza per il secondo scenario affinché si attui un approccio globale a livello dell’UE che consentirà di accelerare il raggiungimento dei 17 SDGs previsti nell’Agenda. Servirà intensificare la coerenza del- le politiche per lo sviluppo sostenibile, integrando l’Agenda in tutte le politiche, le strategie e gli stru- menti pertinenti dell’UE, e si dovranno utilizzare più

efficacemente i meccanismi e gli strumenti esistenti, tra cui il semestre europeo, l’agenda “Legiferare me- glio”, le procedure di valutazione d’impatto e la coe- renza delle politiche per lo sviluppo, nonché valutare in che modo il nuovo quadro finanziario pluriennale può sostenere l’attuazione dell’Agenda 2030.

Le principali fondamenta politiche per un futuro sostenibile individuate dal Consiglio includono una transizione decisiva verso un’economia circolare, la ricerca della neutralità climatica, la tutela della bio- diversità e degli ecosistemi e la lotta ai cambiamenti climatici, la sostenibilità dell’agricoltura e del siste- ma alimentare nonché energia, edilizia e mobilità a basse emissioni di carbonio sicure e sostenibili.

Il Consiglio esorta, inoltre, affinché la dimensione sociale sia rafforzata per promuovere l’inclusione, l’uguaglianza e la parità di genere, garantendo nel contempo la salvaguardia dei valori comuni dell’UE, inclusi la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali e riconoscendo in particolare il ruolo chiave che i giovani possono svolgere nel consegui- mento degli SDGs. L’attuazione dell’Agenda 2030 costituisce inoltre una responsabilità condivisa, per- ciò invita a potenziare la piattaforma multipartecipa- tiva sugli SDG che garantisca il coinvolgimento degli Stati membri.

Da ultimo, invita la Commissione ad elaborare una strategia di attuazione globale e onnicomprensiva che delinei tempistiche, obiettivi e misure concre- te per tener conto dell’Agenda 2030 e integrare gli SDGs in tutte le pertinenti politiche interne ed ester- ne dell’UE, sulla base di cosa resta ancora da fare fino al 2030.

1.3 La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile

La declinazione a livello nazionale dell’Agenda 2030 è la Strategia Nazionale per lo Sviluppo So- stenibile (SNSvS), approvata nel dicembre 2017. La

SNSvS fa propri i 4 principi guida

Le 5 P

dell’Agenda 2030: integrazione,

della SNSvS:

universalità, inclusione e trasfor-

Persone,

mazione; è strutturata in cinque aree, corrispondenti alle “5P” del-

Pianeta,

lo sviluppo sostenibile proposte

Prosperità,

dall’Agenda, ossia:

Pace,

- Persone: contrastare povertà ed

Partnership

esclusione sociale e promuove-

2 Bertelsmann Stiftung and Sustainable Development Solutions Network. SDG Index and Dashboards Report 2019 – Global responsabilities implementing the goals. Giugno 2019

3 Consiglio europeo, segretariato generale, n. doc. 8071/19, “Verso un’Unione sempre più sostenibile entro il 2030-Conclusioni del Consiglio”, 9 aprile 2019. http://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-8286-2019-INIT/it/pdf

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re salute e benessere per garantire le condizioni per lo sviluppo del capitale umano;

- Pianeta: garantire una gestione sostenibile delle ri- sorse naturali, contrastando la perdita di biodiver- sità e tutelando i beni ambientali e colturali;

- Prosperità: affermare modelli sostenibili di produ- zione e consumo, garantendo occupazione e for- mazione di qualità;

- Pace: promuovere una società non violenta ed inclusiva, senza forme di discriminazione. Contra- stare l’illegalità;

- Partnership: intervenire in maniera integrata nel- le varie aree, con particolare attenzione per la governance, i diritti e la lotta alle disuguaglianze;

migrazione e sviluppo; salute; istruzione; agricol- tura sostenibile e sicurezza alimentare; ambiente, cambiamenti climatici ed energia per lo sviluppo;

salvaguardia del patrimonio culturale e naturale;

settore privato.

Il documento identifica, inoltre, un sistema di vet- tori di sostenibilità, definiti come ambiti di azione trasversali e leve fondamentali per avviare, guidare, gestire e monitorare l’integrazione della sostenibilità nelle politiche, piani e progetti italiani.

La SNSvS, frutto di un lungo processo di consulta- zione e di lavoro condiviso con le amministrazioni centrali, la società civile, il mondo della ricerca e della conoscenza, intende offrire un quadro di rife- rimento comune al Paese su una visione di sviluppo orientata alla sostenibilità.

Ogni area definisce una serie di scelte strategiche, cui corrispondono più obiettivi strategici nazionali (vedi figura successiva).

Nella strategia approvata è stato attualmente scelto di non quantificare gli obiettivi (valori obiettivo o tar- get) in modo puntuale. La SNSvS dovrà essere det- tagliata in un futuro documento di attuazione che dovrebbe contenere i valori obiettivo da raggiun-

gere per il 2030, oltre alla definizione delle iniziati- ve volte a dare attuazione alla SNSvS e gli indicatori mediante i quali effettuare il monitoraggio della per- formance e la valutazione delle iniziative adottate4. L’attuazione della Strategia Nazionale deve raccor-

Persone Pianeta Prosperità Pace Partnership

AREE

Integrazione Universalità

Inclusione Trasformazione

Scelte Strategiche

Obiettivi Strategici Nazionali

Indicatori

da definire (Documento di attuazione)

(statistici e di policy) Valori Obiettivo

PERSONE E m nare fame e povertà in tutte le forme e garantire dignità e uguag anza

PROSPER TÀ Garantire v te prospere e p ene in armon a con a natura

PACE Promuovere società pac fiche g uste e inc us ve PARTNERSH P

mp ementare Agenda attraverso so de partnership Proteggere

e r sorse e i c ma del nostro p aneta per le generazion future

PIANETA

Sviluppo sostenibile Fig. 1.3.1 - La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile e la sua articolazione

Fonte: Elaborazioni dell’Ufficio di Statistica della Regione del Veneto su SNSvS

“Relazione del tavolo sugli indicatori della SNSvS dell’Italia” composto da MATTM, MEF, MAECI, ISTAT, ISPRA.

darsi con i documenti programmatici esistenti, in particolare con il Programma Nazionale di Riforma (PNR) e più in generale con il Documento di Econo- mia e Finanza (DEF); inoltre le azioni proposte devo- no conciliarsi con gli obiettivi già esistenti a livello comunitario.

La SNSvS si pone come quadro di riferimento nazio- nale per i processi di pianificazione, programmazio- ne e valutazione di tipo settoriale e territoriale.

1.4 La Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile

La risoluzione del Parlamento Europeo del 6 luglio 2017 riconosce la centralità delle autorità locali e regionali nell’implementazione degli SDGs. È a livel- lo territoriale, infatti, che si osserva concretamente l’impatto di molte politiche e la realizzazione degli Obiettivi dell’Agenda 2030, tradotti in un più elevato benessere dei cittadini. Ed è nei territori che si pos- sono realizzare più efficacemente quelle politiche di consultazione, inclusione e partecipazione dei citta- dini nella fase di monitoraggio e di valutazione delle politiche realizzate.

Per ottemperare a tale risoluzione e alle successive disposizioni nazionali, è posta in capo anche alle Regioni l’adozione di una complessiva Strategia di sviluppo sostenibile, che definisca il relativo contri- buto alla realizzazione degli obiettivi della Strategia nazionale, entro un tempo di dodici mesi dalla sua approvazione. A supporto di questi processi inter- viene anche il Progetto CReIAMO PA, finanziato dal Programma Operativo Nazionale “Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020” e gestito dal Mi- nistero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), nel quale la Linea di intervento 2 - WP1 Attuazione e monitoraggio dell’Agenda 2030 - intende contribuire al rafforzamento istituzionale per la costruzione e l’attuazione delle strategie di sostenibilità regionali.

Rispondendo al primo avviso

A settembre 2018

pubblico del MATTM, fina-

il Veneto avvia

lizzato a supportare anche finanziariamente gli enti nei

la SRSvS

processi di elaborazione del- le Strategie Regionali, la Giunta regionale del Vene- to, con deliberazione n. 1351 del 18 settembre 2018, ha avviato il processo di elaborazione della propria Strategia, seguendo le categorie di intervento indi- cate dal Ministero: costruzione della governance del- la Strategia regionale, coinvolgimento della società civile ed elaborazione del documento di Strategia Regionale per lo Sviluppo sostenibile (SRSvS). Il pro- getto presentato dalla Regione del Veneto al MATTM prevede la costituzione di gruppi di lavoro tematici e intersettoriali in raccordo con l’organizzazione regio-

nale per la verifica della coerenza della programma- zione regionale con le scelte strategiche nazionali, al fine di contribuire alla definizione della Strategia re- gionale. Gli strumenti di governance esistenti a livel- lo regionale, allo stato attuale, sono costituiti da una molteplicità di Piani settoriali (quali, ad esempio, il Pia- no Territoriale Regionale di Coordinamento, il Piano Strategico Regionale per il Turismo, il Piano d’Azione per il GPP, il Piano regionale dei Trasporti), con cui la Regione del Veneto è intervenuta ponendo partico- lare attenzione alla salvaguardia ambientale nonché al perseguimento di obiettivi di miglioramento delle condizioni economiche e sociali. La considerazione degli strumenti di pianificazione e programmazione regionali oggi vigenti sarà dunque il punto di parten- za per pervenire all’elaborazione del documento di Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile.

Il documento di Strategia Regionale dovrà identifi- care gli obiettivi regionali, le azioni prioritarie e gli strumenti per la loro attuazione, individuando le principali linee di finanziamento e prevedendo spe- cifiche modalità di raccordo con il Documento di Economia Finanziaria Regionale (DEFR).

Allo stato attuale la Regione del Veneto, dietro il co- ordinamento di una Cabina di Regia supportata da una Segreteria tecnica, ha avviato una serie di azioni interne ed esterne. Internamente, oltre alla realiz- zazione del presente rapporto che ha la finalità di identificare il posizionamento del Veneto rispetto ai 17 obiettivi di Agenda 2030 e le scelte strategiche nazionali, è in atto il processo di rilettura dei Piani regionali sulla base degli obiettivi strategici e la loro misurazione attraverso un definito e rappresentativo set di indicatori. Per il carattere intersettoriale della SRSvS è stato avviata una collaborazione con l’Uni- versità di Padova che darà supporto metodologico per la definizione della SRSvS, nonché per la realiz- zazione di un catalogo con tutti gli incentivi regionali in tema di sostenibilità.

Dal 2020 partirà l’attività di monitoraggio delle poli- tiche della Strategia Regionale per verificarne l’effi- cacia rispetto al raggiungimento dei 17 obiettivi ed eventualmente ricalibrarla in base a nuove esigenze.

Esternamente all’Amministrazione

La SRSvS:

regionale si intente aumentare la

un processo

consapevolezza dell’importanza di

partecipato

Agenda 2030 per lo sviluppo so- stenibile: è stato realizzato un por- tale nel sito web istituzionale

(https://venetosostenibile.regione.veneto.it/) per diffondere i 17 obiettivi dell’Agenda, le scelte strategiche della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, il percorso, le fasi principali e i soggetti coinvolti nella Strategia regionale, inserendo notizie, eventi e documentazione utili. Con tale strumento si vuole avviare anche un forum di confronto e scam- bio con gli enti locali, con i portatori di interesse e la società civile, in modo tale che vi sia massima con-

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re salute e benessere per garantire le condizioni per lo sviluppo del capitale umano;

- Pianeta: garantire una gestione sostenibile delle ri- sorse naturali, contrastando la perdita di biodiver- sità e tutelando i beni ambientali e colturali;

- Prosperità: affermare modelli sostenibili di produ- zione e consumo, garantendo occupazione e for- mazione di qualità;

- Pace: promuovere una società non violenta ed inclusiva, senza forme di discriminazione. Contra- stare l’illegalità;

- Partnership: intervenire in maniera integrata nel- le varie aree, con particolare attenzione per la governance, i diritti e la lotta alle disuguaglianze;

migrazione e sviluppo; salute; istruzione; agricol- tura sostenibile e sicurezza alimentare; ambiente, cambiamenti climatici ed energia per lo sviluppo;

salvaguardia del patrimonio culturale e naturale;

settore privato.

Il documento identifica, inoltre, un sistema di vet- tori di sostenibilità, definiti come ambiti di azione trasversali e leve fondamentali per avviare, guidare, gestire e monitorare l’integrazione della sostenibilità nelle politiche, piani e progetti italiani.

La SNSvS, frutto di un lungo processo di consulta- zione e di lavoro condiviso con le amministrazioni centrali, la società civile, il mondo della ricerca e della conoscenza, intende offrire un quadro di rife- rimento comune al Paese su una visione di sviluppo orientata alla sostenibilità.

Ogni area definisce una serie di scelte strategiche, cui corrispondono più obiettivi strategici nazionali (vedi figura successiva).

Nella strategia approvata è stato attualmente scelto di non quantificare gli obiettivi (valori obiettivo o tar- get) in modo puntuale. La SNSvS dovrà essere det- tagliata in un futuro documento di attuazione che dovrebbe contenere i valori obiettivo da raggiun-

gere per il 2030, oltre alla definizione delle iniziati- ve volte a dare attuazione alla SNSvS e gli indicatori mediante i quali effettuare il monitoraggio della per- formance e la valutazione delle iniziative adottate4. L’attuazione della Strategia Nazionale deve raccor-

Persone Pianeta Prosperità Pace Partnership

AREE

Integrazione Universalità

Inclusione Trasformazione

Scelte Strategiche

Obiettivi Strategici Nazionali

Indicatori

da definire (Documento di attuazione)

(statistici e di policy) Valori Obiettivo

PERSONE E m nare fame e povertà in tutte le forme e garantire dignità e uguag anza

PROSPER TÀ Garantire v te prospere e p ene in armon a con a natura

PACE Promuovere società pac fiche g uste e inc us ve PARTNERSH P

mp ementare Agenda attraverso so de partnership Proteggere

e r sorse e i c ma del nostro p aneta per le generazion future

PIANETA

Sviluppo sostenibile Fig. 1.3.1 - La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile e la sua articolazione

Fonte: Elaborazioni dell’Ufficio di Statistica della Regione del Veneto su SNSvS

“Relazione del tavolo sugli indicatori della SNSvS dell’Italia” composto da MATTM, MEF, MAECI, ISTAT, ISPRA.

darsi con i documenti programmatici esistenti, in particolare con il Programma Nazionale di Riforma (PNR) e più in generale con il Documento di Econo- mia e Finanza (DEF); inoltre le azioni proposte devo- no conciliarsi con gli obiettivi già esistenti a livello comunitario.

La SNSvS si pone come quadro di riferimento nazio- nale per i processi di pianificazione, programmazio- ne e valutazione di tipo settoriale e territoriale.

1.4 La Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile

La risoluzione del Parlamento Europeo del 6 luglio 2017 riconosce la centralità delle autorità locali e regionali nell’implementazione degli SDGs. È a livel- lo territoriale, infatti, che si osserva concretamente l’impatto di molte politiche e la realizzazione degli Obiettivi dell’Agenda 2030, tradotti in un più elevato benessere dei cittadini. Ed è nei territori che si pos- sono realizzare più efficacemente quelle politiche di consultazione, inclusione e partecipazione dei citta- dini nella fase di monitoraggio e di valutazione delle politiche realizzate.

Per ottemperare a tale risoluzione e alle successive disposizioni nazionali, è posta in capo anche alle Regioni l’adozione di una complessiva Strategia di sviluppo sostenibile, che definisca il relativo contri- buto alla realizzazione degli obiettivi della Strategia nazionale, entro un tempo di dodici mesi dalla sua approvazione. A supporto di questi processi inter- viene anche il Progetto CReIAMO PA, finanziato dal Programma Operativo Nazionale “Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020” e gestito dal Mi- nistero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), nel quale la Linea di intervento 2 - WP1 Attuazione e monitoraggio dell’Agenda 2030 - intende contribuire al rafforzamento istituzionale per la costruzione e l’attuazione delle strategie di sostenibilità regionali.

Rispondendo al primo avviso

A settembre 2018

pubblico del MATTM, fina-

il Veneto avvia

lizzato a supportare anche finanziariamente gli enti nei

la SRSvS

processi di elaborazione del- le Strategie Regionali, la Giunta regionale del Vene- to, con deliberazione n. 1351 del 18 settembre 2018, ha avviato il processo di elaborazione della propria Strategia, seguendo le categorie di intervento indi- cate dal Ministero: costruzione della governance del- la Strategia regionale, coinvolgimento della società civile ed elaborazione del documento di Strategia Regionale per lo Sviluppo sostenibile (SRSvS). Il pro- getto presentato dalla Regione del Veneto al MATTM prevede la costituzione di gruppi di lavoro tematici e intersettoriali in raccordo con l’organizzazione regio-

nale per la verifica della coerenza della programma- zione regionale con le scelte strategiche nazionali, al fine di contribuire alla definizione della Strategia re- gionale. Gli strumenti di governance esistenti a livel- lo regionale, allo stato attuale, sono costituiti da una molteplicità di Piani settoriali (quali, ad esempio, il Pia- no Territoriale Regionale di Coordinamento, il Piano Strategico Regionale per il Turismo, il Piano d’Azione per il GPP, il Piano regionale dei Trasporti), con cui la Regione del Veneto è intervenuta ponendo partico- lare attenzione alla salvaguardia ambientale nonché al perseguimento di obiettivi di miglioramento delle condizioni economiche e sociali. La considerazione degli strumenti di pianificazione e programmazione regionali oggi vigenti sarà dunque il punto di parten- za per pervenire all’elaborazione del documento di Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile.

Il documento di Strategia Regionale dovrà identifi- care gli obiettivi regionali, le azioni prioritarie e gli strumenti per la loro attuazione, individuando le principali linee di finanziamento e prevedendo spe- cifiche modalità di raccordo con il Documento di Economia Finanziaria Regionale (DEFR).

Allo stato attuale la Regione del Veneto, dietro il co- ordinamento di una Cabina di Regia supportata da una Segreteria tecnica, ha avviato una serie di azioni interne ed esterne. Internamente, oltre alla realiz- zazione del presente rapporto che ha la finalità di identificare il posizionamento del Veneto rispetto ai 17 obiettivi di Agenda 2030 e le scelte strategiche nazionali, è in atto il processo di rilettura dei Piani regionali sulla base degli obiettivi strategici e la loro misurazione attraverso un definito e rappresentativo set di indicatori. Per il carattere intersettoriale della SRSvS è stato avviata una collaborazione con l’Uni- versità di Padova che darà supporto metodologico per la definizione della SRSvS, nonché per la realiz- zazione di un catalogo con tutti gli incentivi regionali in tema di sostenibilità.

Dal 2020 partirà l’attività di monitoraggio delle poli- tiche della Strategia Regionale per verificarne l’effi- cacia rispetto al raggiungimento dei 17 obiettivi ed eventualmente ricalibrarla in base a nuove esigenze.

Esternamente all’Amministrazione

La SRSvS:

regionale si intente aumentare la

un processo

consapevolezza dell’importanza di

partecipato

Agenda 2030 per lo sviluppo so- stenibile: è stato realizzato un por- tale nel sito web istituzionale

(https://venetosostenibile.regione.veneto.it/) per diffondere i 17 obiettivi dell’Agenda, le scelte strategiche della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, il percorso, le fasi principali e i soggetti coinvolti nella Strategia regionale, inserendo notizie, eventi e documentazione utili. Con tale strumento si vuole avviare anche un forum di confronto e scam- bio con gli enti locali, con i portatori di interesse e la società civile, in modo tale che vi sia massima con-

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divisione nella costruzione della SRSvS.

Il processo di definizione della strategia aspira a ga- rantire un ampio confronto con la società civile e con il mondo della ricerca e della conoscenza fin dalla sua fase d’avvio avvalendosi dell’esperienza conso- lidata dei periodici incontri dei Tavoli di Partenariato del POR-FERS, POR-FEARS, POR-FSE 2014-2020. Il primo di questi incontri organizzato dalla Cabina di Regia, dal titolo “Kick off meeting – Strategia Regio- nale per lo sviluppo sostenibile” si è tenuto a Venezia il 3 giugno 2019; a questo sono seguiti altri incontri pubblici e con le principali Associazioni di catego-

ria regionali. Seguiranno altri incontri e confronti a carattere sia locale che internazionale. In particola- re, verranno organizzati forum tematici a livello pro- vinciale con l’ausilio organizzativo dell’Università di Padova e dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) al fine di un coinvolgimento fattivo il più possibile capillare.

Ritenendo di particolare importanza il coinvolgi- mento dei giovani al tema della sostenibilità, è stato dato incarico all’ARPAV, già attiva in questo settore, di gestire forum creativi e di formazione destinati alle scuole in Veneto.

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