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Academic year: 2022

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Per una gestione più condivisa della prevenzione al consumo di sostanze psicoattive e delle problematiche educative presenti all’interno della scuola: la costituzione di un gruppo di insegnanti coordinatori e del dirigente scolastico nell’Istituto Superiore A. Canova di Vicenza

Percorso formativo - a.s. 2016-2017

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Premessa

Da circa due anni il SerT di Vicenza ha avviato un laboratorio di ricerca e di riflessione sul tema dei “giovani e consumi”, costituendo un gruppo di operatori di diverse realtà sociali della città che in questi anni hanno progettato e realizzato iniziative di prevenzione. L’intento del laboratorio è duplice: proporre alcune coordinate di fondo per poter leggere e affrontare oggi il fenomeno del consumo giovanile di sostanze psicoattive e promuovere esperienze conoscitive innovative su come fronteggiare la questione del consumo.

Nell’anno 2012-2013 il laboratorio ha prodotto un documento sulla prevenzione e avviato il percorso formativo “L’azione educativa è sempre un’azione collettiva”, che ha l’obiettivo di aiutare gli insegnanti delle scuole secondarie di secondo grado ad assumere un ruolo attivo e propositivo nella gestione delle situazioni di consumo di sostanze psicoattive.

In questi lavori di ricerca è emerso come in adolescenza sia fondamentale considerare la differenza che intercorre tra consumo transitorio (legato a sperimentazione, trasgressione), consumo identitario (un consumo che diventa pervasivo e si rileva un mezzo per affrontare le difficoltà e le fatiche della vita) e dipendenza.

Gli interventi di prevenzione vanno quindi pensati in particolare per evitare il passaggio del consumo da un episodio transitorio a un consumo identitario, oltre che naturalmente per dissuadere da qualunque tipo di consumo.

In questa direzione si possono mettere in campo diversi livelli di azioni, sia di sostegno e accompagnamento individuale specialistico - nelle situazioni di alto rischio dove possa avvenire il passaggio dalla transizione alla dipendenza - sia di sostegno ai contesti sociali dove gli adolescenti vivono: scuola in primis. Un sostegno volto a contenere allarmismi e paure, a costruire alleanze educative e a ripensare le prossimità tra adulti e adolescenti.

La prevenzione a scuola

Il tema del consumo necessita di un approfondimento educativo che aiuti a “entrare dentro” alle questioni che il consumo stesso evoca. Necessita inoltre di un ripensamento degli approcci educativi esistenti andando oltre alle risposte consuete e stereotipate. E’ fondamentale non assumere la categoria della patologia per affrontare il tema del consumo, evitando la stigmatizzazione del fenomeno e delle diverse situazioni soggettive coinvolte.

Per quanto riguarda le azioni di prevenzione nella scuola, si condivide l’esigenza di andare oltre ai tradizionali momenti informativi sulle sostanze e sulle loro ricadute psicofisiche nella vita dei ragazzi. Sia l’esperienza che la letteratura mostrano come sia importante – in un’ottica educativa ma anche di promozione del benessere – valorizzare la risorsa del gruppo-classe, luogo dove è possibile produrre esperienze significative. La classe è un coacervo di emozioni e di affetti. Un luogo di apprendimento, di trasformazione. Un luogo identitario privilegiato per gli

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adolescenti. Ma è un luogo che va accompagnato e sostenuto nella sua funzione elaborativa/evolutiva.

Gli insegnanti coordinatori di classe possono esercitare una funzione importante e centrale nella conduzione del gruppo-classe. Un gruppo che va pensato come composto da adolescenti, insegnanti, genitori. E al cui buon funzionamento possono contribuire anche risorse territoriali – come gli operatori dei servizi socio-sanitari e delle organizzazioni di terzo settore – se si condivide l’ipotesi che tra scuola e territorio oggi sia importante consolidare scambi e alleanze nella comune direzione di sostenere la formazione dei ragazzi e delle ragazze.

Nei percorsi di ricerca è emerso come i coordinatori si rappresentino un conferimento al ruolo molto debole e con competenze percepite spesso fragili. Occorre quindi sostenere il ruolo dei coordinatori all’interno dei processi organizzativi e il potenziamento delle competenze per l’esercizio della funzione di conduzione/coordinamento del gruppo-classe.

Entra così in gioco la dimensione organizzativa della scuola che potremmo definire come il sistema di interazioni presenti all’interno del contesto scolastico si caratterizza. Un sistema che condiziona gli esiti/prodotti delle azioni effettuate. In altre parole la qualità delle interazioni che accadono nel sistema scuola può produrre inclusione/abbandono, atteggiamenti cooperativi/di delega, capacità/incapacità di far fronte alle criticità che si verificano nella vita scolastica, ecc.

La funzione dell’insegnante coordinatore dentro l’organizzazione scolastica Si tratta quindi di capire se e come può essere ripensato il modo di porsi di fronte ai modelli organizzativi a cui si fa riferimento e che, come abbiamo visto, condizionano il sistema di interazioni. Interazioni che all’interno della scuola sembrano giocate all’interno di una polarità: una dimensione gerarchico-burocratica da una parte, una dimensione che potremmo definire libero-professionale dall’altra.

In queste dimensioni dicotomiche la funzione dell’insegnante coordinatore non sembra suscitare particolare interesse, ma è evidente invece che la possibilità dei gruppi di essere produttivi, elaborativi ed efficaci nelle decisioni è data dalla presenza di un componente che si assuma la funzione di facilitatore delle relazioni e dei processi. Una figura in grado di favorire lo scambio sui problemi a livelli di profondità crescenti, di sostenere processi in cui si possano sciogliere i nodi conflittuali che si presentano nei gruppi, di favorire l’apprendimento anche nelle situazioni di tensione emotiva.

Le condizioni che la scuola predispone per trattare le questioni sono quindi determinanti. La cultura organizzativa influenza l’assetto mentale e operativo dei soggetti che ne sono coinvolti e quindi anche il modo di esplicitare la funzione di coordinamento. Se un coordinatore si percepisce da solo nella gestione dei problemi rischia di sentirsi depotenziato e inefficace.

Per questa ragione si propone un percorso dove gli insegnanti possano essere aiutati a costruire mappe condivise per leggere e affrontare le difficoltà. L’ipotesi è che potersi sentire non da soli ma in rete dentro la scuola (costruire cioè una

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sorta di management reticolare dei problemi) consenta di essere un po’ più co-autori della vita organizzativa della scuola.

Occorre nella scuola individuare un luogo dove i diversi coordinatori possano condividere i problemi, cercare insieme - come scuola - le soluzioni, costruire quadri interpretativi e di comprensione delle dinamiche presenti nella scuola. Un gruppo dove sentirsi con altri, rafforzare e rafforzarsi nel ruolo, poter sentire che si sta cercando di costruire un contesto scolastico attento, perspicace, sensibile ai segnali di disagio, di malessere, di sofferenza. Creare un modo condiviso di affrontare i problemi ma soprattutto condividere la costruzione quotidiana di una scuola che nell’insieme agisce la prevenzione.

Per poter sostenere il ruolo e la funzione quindi si propone di sperimentare all’interno della scuola un percorso per insegnanti coordinatori e il dirigente scolastico.

Titolo del percorso: La costituzione di un gruppo di insegnanti coordinatori e del dirigente scolastico nell’Istituto Superiore A. Canova di Vicenza. Per una gestione più condivisa della prevenzione al consumo di sostanze psicoattive e delle problematiche educative presenti all’interno della scuola.

Il percorso si sviluppa in 5 incontri della durata di 3 ore ciascuno destinato ad un gruppo di circa 15 insegnanti coordinatori e il dirigente scolastico.

Incont ri

Titolo Descrizione

La prevenzione del consumo giovanile di sostanze psicoattive

Si presenteranno le idee di fondo da cui nasce questo percorso di formazione - consulenza. Si affronteranno i temi del consumo giovanile e si condivideranno gli orientamenti sulla prevenzione elaborati all’interno del laboratorio urbano “giovani e consumi”.

Essere coordinatori nella scuola di oggi

Attraverso un’esercitazione si esploreranno le diverse rappresentazioni dell’organizzazione scolastica e come queste orientano/influenzano l’esercizio della funzione di coordinatore.

Seguirà un confronto di gruppo per la rielaborazione delle diverse rappresentazioni.

Si delineerà una mappa delle diverse questioni che verranno affrontate durante il percorso formativo.

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Coordinare e integrare la diversità (di interessi, desideri, idee, …)

Coordinare i processi decisionali

Nella vita scolastica ci si confronta con le difficoltà di tenere insieme visioni spesso divergenti, a volte conflittuali tra di loro, di chi opera ogni giorno in questo contesto. A volte queste diversità sembrano diventare avversità.

La funzione del coordinatore è far sì che questa diversità non diventi distruttività, ma trovi possibilità di convivenza e si riconosca in una c o m u n e r i c e r c a d i s e n s o d e n t r o l’organizzazione scolastica, caratterizzata da una poliedricità di interessi e di posizioni personali.

Spesso nel consiglio di classe ci si trova a dover prendere decisioni su questioni cruciali, rispetto alle quali non è facile decidere in un modo che sia sentito come “soddisfacente” da tutti.

Attraverso un’esercitazione sarà possibile approfondire le diverse tappe del processo decisionale e sperimentare l’approdo verso una condivisione decisionale.

Coordinare e condurre gruppi: l’importanza di esercitare una

leadership costruttiva e diffusa

Assumere una funzione di coordinamento all’interno del sistema classe (sistema complesso fatto di diversi attori: studenti, insegnanti, genitori, territorio…) richiede di saper esercitare una leadership costruttiva.

Ossia di saper valorizzare tutto ciò che viene percepito come costruttivo per il buon funzionamento del sistema. Fino ad approdare a una sorta di “leadership diffusa”.

Occorre quindi apprendere e consolidare una modalità di leadership in grado di valorizzare il contributo delle diverse soggettività e apportare linfa vitale al lavoro del gruppo stesso.

La valutazione

dialogica del percorso

La valutazione, nell’approccio dialogico, rappresenta un ulteriore momento per rifocalizzare gli apprendimenti emersi durante il percorso, per fare sintesi delle diverse posizioni e dei mondi culturali che sono stati esplorati, infine per pensare a nuove progettualità. In questa fase valutativa si

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individueranno gli elementi emersi durante il percorso che verranno poi ripresi nella redazione di un report finale.

Il percorso sarà supportato da due formatori con il compito di facilitare i processi di apprendimento dall’esperienza:

- dott. Davide Toffanin, Ser.D. ULSS 6 Vicenza - dott. Marcello Manea, Centro studi Ceis di Vicenza.

Destinatari: insegnanti coordinatori e dirigente scolastico.

Date incontri:

Le date degli incontri a cadenza mensile (più eventuali incontri intermedi con il dirigente) verranno concordate successivamente all’adesione al progetto.

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