COMPONIMENTI
POETICI
PER V ILLUStRISSIMA SIGNORA
CATERINA JACOBILLI
PATR.IZIA DI FOLIGNO ,
Che njefle /’ Abito facro di $. Benedetto nel V merab. Monajlero di S. Alarm
di Bettlem della medefima Cittd
CO’ N O MI DI DONNA
AMANTE MARIA
II giorno 24. Lugli 9 17x80
In FOLIGNO, Per Pompeo Gampana Stamp. Pubbl. Con lic,di Supa
r
cm >
Drf P. Angelo N. A. Accade- mico Ajfidato .
E o
S
AH ! benedetto mille volte fk
Quel facro , antico , amabil mio penflero J Che guido per occulto almo fentieroNell7 antro di BETTLEM V Auima mia S
Cola vid? io per afpra 3 e lunga via
Giunger Monarchi , e abbandonar V Impero | E Paftor7 invitarli al gran Miftero ,
E Agnelle offrir/I da man rozza? e pia.
Indi AMANTE offer’ io di Chi ben AMA Feiicemente apprefi . Ind’ il Cor mio Concepi forte , ad immitar 3 la brama 3
Que’ Monarchi in fuggire il fuel natlo
Que7 Pafiori in udire il Ciel che chiamaj E quelle Agnelle in immolarjfi a DIO,
( IV )
Del Sig Canonico Carlo Maria Cardonj Accademico invigorito .
S E
DEI Mondo ingannatror frali diletti ,
Tradimento delP Alme ice in obblio ; Che moifo fol da generoii affettiSempiterni piaceri ama il Cor mio •
Yoi facri , & adorati Almi Rketti ,
Albergo del mio Spofo , e del mio DIO * Sarete il Nido a miei penfieri eletti , A la fpeme , a la fede , ed al desio •
In Voi di puro ardor P Alma fincera
Del tutto accefa al fuo Divino Amore S’ unira , come fiamma alia fua Sfera $
Ed al Cor di MARIA unite il Core,
Per eflfer nelP amare AMANTE vera
Qual fu quel di MARIA fara il fuo amore «
Del Sig. Coftantmo Porfirj dk- cademico JRjn'vigorito .
S O N E T T O
QUefta Vergin , che al Ciel volge il penfieroa
Nutre di nozze eterne alto desio : Tutto P aflfetto fuo drizza al fuo Dio 5E gP offre in olocaufto il Cuore intiero *
Tefori Ella non cura , il lufinghiero
Mondo co7 fafti fuoi pone in obblio 5 Infrange il capo al Serpe aftuto , e rio J
E infiem gli ftrali al Pargolctto Arciero -
CATERINA e Coftei 3 cui ficguc dctto
Stuolo di grazie , e ver BETLEM le plants Muove per ritrovar P eterno Oggetto -
Me va fallito il fuo penfier : P Infante
Nume P attende in quel Recinto abbietto , E l7 accetta per Spofa 5 e per fua AMANTE i
T
( VI)
Del $ig. Decb degli Onof j Acca - demico Ifynvigorito .
A Signori Genitorl della Sacra Candidata ^
S O N E T T O
ECome 5 oh DIO , vi fuggi mai dal xuore
Dell’ avito LEON J’ ARMATO ardire £ Mefti fofpiri avranli dunque a udireSegni acerbi del voftro egro doiore £
So ben , che Voi perdete il piii bel fiore , Di cui facro Imeneo vi fea gioire In Coftei , che per degno alto de/ire v. Si magnaninxa fpreggia il yoftro amore »
Ma Volgetevi a Lei : mirate 11 ferto
Che il crin le adorna, e l’Alma . Ond'e , dic’io 5 Tanto onor, tanta gloria, e tanto merto Z
Ah fol , perche a GESIP Spofa s’ offrio .
Dunque pur v’ama , e o quanto piii ! che al certo AMANTE e ben di Yoi, s’ ella e di DIO .
evil )
Del Sig. Giambatijla Boccolm Accademico Blnvigorito .
S O N E T T O
E' Ntrava gia P invitta Ancella AMANTE
In quel Recinto , le cui forti mura ji Eran le lpine del Subiaco, tanteGuardie3 e difefe alP Onefta pin pura^
i
E gia vedean premer col pie fprezzante
Coftei le pompe e andar di lor iicura
L?Inferno5e il Monde : ondecon altre3 o quanta Se ne giro- a rentar miglior ventura .
Tocco folo alia Carne egra * ed
Ben certa d? incontrar le fue mine
Entrarne al ChioRro con la Donna invitta ? *
Qui 5 difife allor la gran Nemica , al fine
Dovro in quefta Sua Figlia lo pur trafitta Del Padre riprovar le antiche Spine*
A 4
( VIII )
Del $ig. Giambatifta l{oncalli Accademico JRjnvigorito .
S O N E T T O
PRova pur quanto vuoi la mia coftanza ?
Pluto , e fa ufcir dalla magion rubella Quant’ afpre hai furie : che di tua baldanza Non temo > inernxe ancor fragil Donzclla .Difperami 5 fe puoi: che niia Speranza
Piu d’ immobile Scoglio e ferma anch’ Ella ; E prende col patir miglior fembianza
In me la Fcde piu vivace ? e bella .
Da quefto Luogo , che il Divin Natale
Rimembra all’ Uomo per la fua falvezza Trar defio la mia pura aura vitale ;
E tal 5 che a fcorno deila tua fierezza, Da GESU’ meditato in fpoglia frale Quanta a vincerti bafti , avro fortezza *
Dell’ Infecondo Accademko l^n«
njigorito .
s
Olme che fia S den era del feno io fent©
Nuovo affetto bol-lir, che oltraggia il Corel Non fo fe gioja fia , fe fia timore ;Coder vorrei 9 e del goder pavento ,
\
X>eh dimmi per tua fe9 fe tuo contento
Si fa la pena mia , crudele Amore 5
Tua feguace non fon , ma in altro ardore Cercan le voglie mie piii bel tormento «
Mentre cost fra fe dubbia , e lolpecca CATERINA dicea , Voce s?udio:
Non temer di tai fuoco 5 o mia Diletta ,
Fuocoj cb5 e puro 5 e in te P accende IDDIO*
Rifpofe allor : deh fa [ che a te fol fpetta ] Ch\AMANTE in queflo Fuoco arda il Cor mio
QiLe'
(X >
Del Sis- Luca Mattoli Accademico
B^nroigprito .
E O
£
QUefta nobile 9 e infiem faggia Donzella5
Ch’entro d’un Chioftro a fieri afTalti , e tanti Regger del Mondo 5 io vidi gia co* fantiPenfieri 9 e AMANTE oggi fra noi $’ appella :
Come come fe n? efee ardita » e bella
Comra il nemico in campo aperto 3 e in quantl Piaceri ha feco , co? quai P Alme incanti , Lo sfregia 9 e il defla ad ira afpra e rubella ®
Ne val per lui 5 che la combatta il pianto Di fua German a : che in amabil rifo Ella rinforza il penfier hello > e fanto ;
E vela al Chioftro 5 donde poi 31 recifo
Sol Crine abbia il nemico * e refti intanto Keile perdite fue flolto5 e derifo®
Quaar
\
C XI )
Del Sig. D. Marco de Angitis Accademico Jfyn'vigorito .
r
S O N E T T O f
Cw 'Uanto feiice fel , nobil Donzella J
■ Che con liber© paflo , e generof©* La t’ incammini ove ii Divin tuo Spofo
^ JPiantd la bale .alPUmilta piu Bella 3
Vanne pur lieta , a DIO fedele Anceila ,
Ad abbatter con Pluto emplo orgogliofo II falfo Mondo , e vinto rendi, e efofo Amor ^ rottogli PArco , e k Quadrelk *■
J J
Pofcia, appefolo a un Carro Trionfale , Vanne failofa alia Capanna AuguHa * Che rimembra GEStP fra noi mortals ;
Quivi Ei t? accoglie , te dalla Celia angufta
V AMOR verfo Maria daratti P ale,
Perche ten voli al Ciel di merti onufta?
Ben-
( XII )
Del Sig. Dot ton D . Pietro Paolo Fani Accademko Fjmjigorito *
S O N E T T O
BEnche per ritrovar lo Spofo eletto ,
Gia gli agi , ed i piacer pofti in obblio 3 Tu fpreggi il Mondo , e vai col bel desio A cercarti nel Ciel grato ricetto ;Pur non delifli col plu puro affetto
Quale Spofa ir gridando : il Caro mio
Cerco , e ricerco , e non lo trovo , oli Dio l Ma che temi ? hai per guida un Benedetto ®
Vanne pur beta nel fuo Chioftro , e AMANTE Con le fue Spine al Nazzaren Signore
Tanto fol piacerai, quanto penance „
E fe a Maria fu trasformato il core :
Spera , che anche il tuo Core alrro fembiante Prenda nel fuoco del Divino Amore .
1
( XIII J
Eggio Amore andar girando Su la riva del Topino :
E gia P odo ir mormorando Della forte , e del deftino ,
Senza Dardo , che piu fcocchl , Con le iagrime $b gli occhi .
Arco j benda , faci , e ftrali
Mezzo infranti fparfi a terra Vo trovando , e lui , che P all
Apre poco , e poi le ferra , Tal rimiro nelle membra,
Che piii quelio non mi fembra
Qua! pub efTer la cagione
Dello ftarfene si afflitto ! Che non iia fua finzione II moftrarfi si fconfitto.
Per celare i tradimenti
AlPincaute Alme innocent!?
( XIV )
Se non finge poi quel pianto,
E le angofcie fue fon vere :
Senza ii brio d? Amore , o quanto Sembrerete orride , e nere >.
Piante amiche , Rive eiette , Vaghj Fieri , frefohe Erbette *
Non foavi , non gioconde Aure voi refpirerete 5
E fu i fafli , e fu le fponde Meno cbiare Acque farete : Tutto e affanno, tutto orrore Dove in vero non fta A^more*
Ma che efagero ! che dice l
Ecco a pie della mia OLIVA Delle Mufe odo P Amico
Dolce canto, e amabil viva* . Chi di voi mi fvela il cafo * Dotte Dive di Parnafo £
( XV J
Ltsngo al Tinna udite udite
Cantar quelle la vittoria^
Che dal Mondo , che da Dlte Eiporto con faRo , e gloria Una nobile Donzella
Saggia , forte , onefla 5 e bella ?
Picon poi , che pugnar fee©
Voile Amor , quel vano Amore i Che va nudo 3 e fa da cieco : E che vinto dal valore
Di Lei , girne fu forzato r
SI ramingo , e difarmato •
Dicon anche l ch? ebbe petto Di magnanimo LEONE :
Che in Recinto chiufo , e ftretto Fece P afpra , e gran tenzone ; E che fol fn CATERINA
V Iavincibile Eroina„
V* i
'
(XVI)
Falfo Amore ti ftan bene
Per Pinfano trat.to aitero
Quant’ hai ftrazj , quante hai pene Troppo ardito fu il pen/iero
: Di ferir con P empio ftrale Alma pura., ed immortale *.
*» i.
V *;r
' >v! .
C&vinettc, orche PInvitta
Vergineiia all7 Amor cieco Dato ha l7 afpera fconfitta ,
Non temete , e gite feco :
Piii toccarvi non pud P Empio Che Coftei ne ha fatio fcempio
Del Sig» Giambatifta Boceolini