Analisi e controllo di sistemi non lineari con applicazione ad un Robot
sottoattuato
Tesi di Laurea in Ingegneria Elettronica Universit` a “La Sapienza” di Roma
Alessandro Bernardini
Relatore: Prof. Giuseppe Oriolo Correlatore: Prof. Leonardo Lanari
Febbraio 2006
Panoramica
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Aspetti teorici Premessa
Definizioni fondamentali
Esempio del pendolo semplice Integrali primi
Traiettorie di sistemi planari hamiltoniani Sistemi planari conservativi
Teorema di Poincar´ e-Bendixon Funzioni di Lyapunov
Principio di invarianza
Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Sistemi sottoattuati
Il Pendubot
Simulazioni numeriche Conclusione
Considerazioni finali
Note tecniche
Aspetti teorici
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Premessa
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Importanza dello studio di sistemi non lineari:
Premessa
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Alessandro Bernardini Analisi e controllo di sistemi non lineari con applicazione ad un Robot sottoattuato – 4 / 28
Importanza dello studio di sistemi non lineari:
■ I modelli matematici dei sistemi reali sono, salvo eccezioni, EquaDiff non
lineari.
Premessa
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Importanza dello studio di sistemi non lineari:
■ I modelli matematici dei sistemi reali sono, salvo eccezioni, EquaDiff non lineari.
■ La linearizzazione `e una tecnica adatta al pi` u allo studio locale di un sistema
dinamico non lineare.
Premessa
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Alessandro Bernardini Analisi e controllo di sistemi non lineari con applicazione ad un Robot sottoattuato – 4 / 28
Importanza dello studio di sistemi non lineari:
■ I modelli matematici dei sistemi reali sono, salvo eccezioni, EquaDiff non lineari.
■ La linearizzazione `e una tecnica adatta al pi` u allo studio locale di un sistema dinamico non lineare.
■ I risultati di una simulazione numerica relativa ad un sistema non lineare
possono essere del tutto insoddisfacenti se non supportati anche da uno studio qualitativo teorico condotto con gli strumenti della Teoria dei Sistemi Dinamici:
si pensi al caos deterministico o ad un punto di sella di un sistema non
lineare. . .
Premessa
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Importanza dello studio di sistemi non lineari:
■ I modelli matematici dei sistemi reali sono, salvo eccezioni, EquaDiff non lineari.
■ La linearizzazione `e una tecnica adatta al pi` u allo studio locale di un sistema dinamico non lineare.
■ I risultati di una simulazione numerica relativa ad un sistema non lineare
possono essere del tutto insoddisfacenti se non supportati anche da uno studio qualitativo teorico condotto con gli strumenti della Teoria dei Sistemi Dinamici:
si pensi al caos deterministico o ad un punto di sella di un sistema non lineare. . .
■ La Teoria dei Sistemi Dinamici `e capace di fornire risultati qualitativi generali, mentre la simulazione numerica pu` o, al pi` u, stimare approssimativamente
andamenti per particolari condizioni iniziali e particolari parametri.
Premessa
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Alessandro Bernardini Analisi e controllo di sistemi non lineari con applicazione ad un Robot sottoattuato – 4 / 28
Importanza dello studio di sistemi non lineari:
■ I modelli matematici dei sistemi reali sono, salvo eccezioni, EquaDiff non lineari.
■ La linearizzazione `e una tecnica adatta al pi` u allo studio locale di un sistema dinamico non lineare.
■ I risultati di una simulazione numerica relativa ad un sistema non lineare
possono essere del tutto insoddisfacenti se non supportati anche da uno studio qualitativo teorico condotto con gli strumenti della Teoria dei Sistemi Dinamici:
si pensi al caos deterministico o ad un punto di sella di un sistema non lineare. . .
■ La Teoria dei Sistemi Dinamici `e capace di fornire risultati qualitativi generali, mentre la simulazione numerica pu` o, al pi` u, stimare approssimativamente
andamenti per particolari condizioni iniziali e particolari parametri.
■ Si osservi che anche un sistema come il doppio pendolo o l’oscillatore di
Colpitts pu` o essere caotico.
Definizioni fondamentali
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Sono stati considerati sistemi descritti da EquaDiff del tipo
˙x = f (x) x ∈ D ⊆ R n
Definizioni fondamentali
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Alessandro Bernardini Analisi e controllo di sistemi non lineari con applicazione ad un Robot sottoattuato – 5 / 28
Sono stati considerati sistemi descritti da EquaDiff del tipo
˙x = f (x) x ∈ D ⊆ R n
■ Indicheremo con φ(t, ξ) la soluzione (unica stanti opportune ipotesi) del sistema considerato relativa alla condizione iniziale ξ. Si ha
φ(t, ξ) = f (φ(t, ξ)) e φ(0, ξ) = ξ, per ξ ∈ D ˙
Definizioni fondamentali
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Sono stati considerati sistemi descritti da EquaDiff del tipo
˙x = f (x) x ∈ D ⊆ R n
■ Indicheremo con φ(t, ξ) la soluzione (unica stanti opportune ipotesi) del sistema considerato relativa alla condizione iniziale ξ. Si ha
φ(t, ξ) = f (φ(t, ξ)) e φ(0, ξ) = ξ, per ξ ∈ D ˙
■ La traiettoria passante per ξ, indicata da noi con O(ξ) `e il luogo dei punti
{x ∈ D ⊆ R n : ∃ ¯ t t.c. x = φ(¯ t, ξ)}
Definizioni fondamentali
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Alessandro Bernardini Analisi e controllo di sistemi non lineari con applicazione ad un Robot sottoattuato – 5 / 28
Sono stati considerati sistemi descritti da EquaDiff del tipo
˙x = f (x) x ∈ D ⊆ R n
■ Indicheremo con φ(t, ξ) la soluzione (unica stanti opportune ipotesi) del sistema considerato relativa alla condizione iniziale ξ. Si ha
φ(t, ξ) = f (φ(t, ξ)) e φ(0, ξ) = ξ, per ξ ∈ D ˙
■ La traiettoria passante per ξ, indicata da noi con O(ξ) `e il luogo dei punti {x ∈ D ⊆ R n : ∃ ¯ t t.c. x = φ(¯ t, ξ)}
■ O + (ξ) sar`a la semitraiettoria positiva per ξ.
Definizioni fondamentali
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Sono stati considerati sistemi descritti da EquaDiff del tipo
˙x = f (x) x ∈ D ⊆ R n
■ Indicheremo con φ(t, ξ) la soluzione (unica stanti opportune ipotesi) del sistema considerato relativa alla condizione iniziale ξ. Si ha
φ(t, ξ) = f (φ(t, ξ)) e φ(0, ξ) = ξ, per ξ ∈ D ˙
■ La traiettoria passante per ξ, indicata da noi con O(ξ) `e il luogo dei punti {x ∈ D ⊆ R n : ∃ ¯ t t.c. x = φ(¯ t, ξ)}
■ O + (ξ) sar`a la semitraiettoria positiva per ξ.
■ Una traiettoria omoclina `e t.c. lim t→±∞ φ(t) = x E con f (x E ) = 0
Definizioni fondamentali
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
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Sono stati considerati sistemi descritti da EquaDiff del tipo
˙x = f (x) x ∈ D ⊆ R n
■ Indicheremo con φ(t, ξ) la soluzione (unica stanti opportune ipotesi) del sistema considerato relativa alla condizione iniziale ξ. Si ha
φ(t, ξ) = f (φ(t, ξ)) e φ(0, ξ) = ξ, per ξ ∈ D ˙
■ La traiettoria passante per ξ, indicata da noi con O(ξ) `e il luogo dei punti {x ∈ D ⊆ R n : ∃ ¯ t t.c. x = φ(¯ t, ξ)}
■ O + (ξ) sar`a la semitraiettoria positiva per ξ.
■ Una traiettoria omoclina `e t.c. lim t→±∞ φ(t) = x E con f (x E ) = 0
■ Chiameremo phase portrait il “ritratto” o meglio l’insieme di tutte le traiettorie
di un dato sistema.
Definizioni fondamentali
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Sono stati considerati sistemi descritti da EquaDiff del tipo
˙x = f (x) x ∈ D ⊆ R n
■ Indicheremo con φ(t, ξ) la soluzione (unica stanti opportune ipotesi) del sistema considerato relativa alla condizione iniziale ξ. Si ha
φ(t, ξ) = f (φ(t, ξ)) e φ(0, ξ) = ξ, per ξ ∈ D ˙
■ La traiettoria passante per ξ, indicata da noi con O(ξ) `e il luogo dei punti {x ∈ D ⊆ R n : ∃ ¯ t t.c. x = φ(¯ t, ξ)}
■ O + (ξ) sar`a la semitraiettoria positiva per ξ.
■ Una traiettoria omoclina `e t.c. lim t→±∞ φ(t) = x E con f (x E ) = 0
■ Chiameremo phase portrait il “ritratto” o meglio l’insieme di tutte le traiettorie di un dato sistema.
■ Conoscere e/o caratterizzare qualitativamente l’insieme di tutte le traiettorie `e
il fine della Teoria dei Sistemi Dinamici.
Esempio del pendolo semplice
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
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Consideriamo ad esempio le traiettorie del pendolo non dissipativo, descritto dal sistema:
x ˙ 1 = x 2
˙
x 2 = − sin x 1
Esempio del pendolo semplice
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Consideriamo ad esempio le traiettorie del pendolo non dissipativo, descritto dal sistema:
x ˙ 1 = x 2
˙
x 2 = − sin x 1
Notare le omocline (su cui E = E top ). A destra `e il campo vettoriale f (x).
-3 -2 -1 0 1 2 3
-2 -1 0 1 2
-3 -2 -1 0 1 2 3
-4 -2 0 2 4
In ascissa vi sono i valori di x
1, in ordinata quelli di x
2.
Integrali primi
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
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In generale non `e possibile individuare esattamente l’andamento delle traiettorie e di solito si studiano solo qualitativamente le propriet`a di queste (per es. la
convergenza verso stati di equilibrio). Ma per particolari classi di sistemi `e possibile
determinare esattamente l’andamento di tutte le traiettorie del sistema. Per tali
sistemi esistono infatti degli integrali primi che sono invarianti lungo le traiettorie.
Integrali primi
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
In generale non `e possibile individuare esattamente l’andamento delle traiettorie e di solito si studiano solo qualitativamente le propriet`a di queste (per es. la
convergenza verso stati di equilibrio). Ma per particolari classi di sistemi `e possibile determinare esattamente l’andamento di tutte le traiettorie del sistema. Per tali sistemi esistono infatti degli integrali primi che sono invarianti lungo le traiettorie.
Per sistemi planari
˙x 1 = f (x 1 , x 2 )
˙x 2 = g(x 1 , x 2 )
si ha che una funzione F (x 1 , x 2 ) `e un integrale primo (per Def) se e solo se
∂F
∂x 1
f + ∂F
∂x 2
g = 0
In tal caso F `e costante lungo una qualsiasi traiettoria del sistema e dunque tali
traiettorie sono contenute nelle curve di livello di F .
Traiettorie di sistemi planari hamiltoniani
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In particolare se ∃ H(x 1 , x 2 ) t.c.
∂H
∂x 1
(x 1 , x 2 ) = −g(x 1 , x 2 ) ∂H
∂x 2
(x 1 , x 2 ) = f (x 1 , x 2 )
le traiettorie saranno contenute nelle curve di livello di H che prende il nome di
funzione di Hamilton (sistemi hamiltoniani).
Traiettorie di sistemi planari hamiltoniani
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
In particolare se ∃ H(x 1 , x 2 ) t.c.
∂H
∂x 1
(x 1 , x 2 ) = −g(x 1 , x 2 ) ∂H
∂x 2
(x 1 , x 2 ) = f (x 1 , x 2 )
le traiettorie saranno contenute nelle curve di livello di H che prende il nome di funzione di Hamilton (sistemi hamiltoniani).
Sotto opportune ipotesi si ha:
H (x 1 , x 2 ) = H(x, y) =
Z y y 0
f (x, v)dv −
Z x x 0
g(w, y 0 )dw
Usando tale procedimento ed individuando le curve di livello di H `e stato possibile
trovare esplicitamente le traiettorie del pendolo semplice non dissipativo.
Sistemi planari conservativi
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Consideriamo un sistema planare con variabili di stato (x, ˙x) e conservativo, nel senso che la somma dell’energia potenziale V (x) e di quella cinetica T (x, ˙x) rimane costante nel tempo: per un tale sistema alcune traiettorie tipiche (nello spazio di stato (x, ˙x)) sono riportate nelle Figure che seguono, insieme
all’andamento dell’energia potenziale V (x). E = T + V `e integrale primo.
Sistemi planari conservativi
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Consideriamo un sistema planare con variabili di stato (x, ˙x) e conservativo, nel senso che la somma dell’energia potenziale V (x) e di quella cinetica T (x, ˙x) rimane costante nel tempo: per un tale sistema alcune traiettorie tipiche (nello spazio di stato (x, ˙x)) sono riportate nelle Figure che seguono, insieme
all’andamento dell’energia potenziale V (x). E = T + V `e integrale primo.
x z
x
0x y
(x
0,0)
x z
x
0x y
(x
0,0)
x
Ax
z
x
0x y
(x
0,0)
x
M(x
M,0)
In Fig. z = V (x) e y = ˙x. Notare le omocline ed eterocline . Si ripensi al pendolo.
Teorema di Poincar´ e-Bendixon
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
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Il teorema di Poicar´e-Bendixon afferma che per un sistema planare (autonomo) le
traiettorie
Teorema di Poincar´ e-Bendixon
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Il teorema di Poicar´e-Bendixon afferma che per un sistema planare (autonomo) le traiettorie
■ o convergono verso un punto di equilibrio
Teorema di Poincar´ e-Bendixon
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Il teorema di Poicar´e-Bendixon afferma che per un sistema planare (autonomo) le traiettorie
■ o convergono verso un punto di equilibrio
■ o divergono
Teorema di Poincar´ e-Bendixon
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Il teorema di Poicar´e-Bendixon afferma che per un sistema planare (autonomo) le traiettorie
■ o convergono verso un punto di equilibrio
■ o divergono
■ o tendono verso una traiettoria periodica
Teorema di Poincar´ e-Bendixon
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
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Il teorema di Poicar´e-Bendixon afferma che per un sistema planare (autonomo) le traiettorie
■ o convergono verso un punto di equilibrio
■ o divergono
■ o tendono verso una traiettoria periodica
Con questo si esclude il caos nei sistemi autonomi planari. Una traiettoria caotica `e
una traiettoria limitata che non converge n`e ad un punto di equilibrio n`e verso una
traiettoria periodica.
Teorema di Poincar´ e-Bendixon
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Il teorema di Poicar´e-Bendixon afferma che per un sistema planare (autonomo) le traiettorie
■ o convergono verso un punto di equilibrio
■ o divergono
■ o tendono verso una traiettoria periodica
Con questo si esclude il caos nei sistemi autonomi planari. Una traiettoria caotica `e una traiettoria limitata che non converge n`e ad un punto di equilibrio n`e verso una traiettoria periodica.
Si pensi all’attrattore di Lorenz, al doppio pendolo, o anche all’oscillatore di
Colpitts.
Funzioni di Lyapunov
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Una funzione continua e differenziabile V : D → R, con D ⊆ R N si chiama funzione di Lyapunov per il sistema ˙x = f (x), con x ∈ R N , se la funzione
V ˙ (x) :=
N
X
i=1
∂V
∂x i (x)f i (x) soddisfa alla seguente disequazione
V ˙ (x) ≤ 0 ∀ x ∈ D
Funzioni di Lyapunov
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Una funzione continua e differenziabile V : D → R, con D ⊆ R N si chiama funzione di Lyapunov per il sistema ˙x = f (x), con x ∈ R N , se la funzione
V ˙ (x) :=
N
X
i=1
∂V
∂x i (x)f i (x) soddisfa alla seguente disequazione
V ˙ (x) ≤ 0 ∀ x ∈ D
Una funzione di Lyapunov `e sempre decrescente (strettamente o non) lungo una qualsiasi traiettoria. Infatti vale:
d
dt V (µ(t)) = grad V (µ(t)) · ˙µ(t) = grad V (µ(t)) · f (µ(t)) = ˙ V (µ(t)) ≤ 0
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
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Per capire l’importanza di una funzione di Lyapunov pu` o essere utile considerare la seguente figura
x y
Spazio di fase Funzione di Ljapunov
Notare come la funzione di Lyapunov decresce lungo la traiettoria indicata.
Principio di invarianza
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
■ Un insieme A `e invariante se ξ ∈ A ⇒ O + (ξ) ∈ A. Questo vuol dire, cio`e, che
l’evoluzione del sistema rimane in A, per ogni condizione iniziale ξ ∈ A.
Principio di invarianza
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
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■ Un insieme A `e invariante se ξ ∈ A ⇒ O + (ξ) ∈ A. Questo vuol dire, cio`e, che l’evoluzione del sistema rimane in A, per ogni condizione iniziale ξ ∈ A.
■ Principio di invarianza : Se ogni semitraiettoria positiva O + (ξ) `e limitata, allora indicando con M il massimo insieme invariante contenuto in
{x ∈ D : ˙ V (x) = 0} si ha che
t→∞ lim dist(φ(t, ξ), M ) = 0
Useremo tali risultati per teorizzare un controllore per il sistema del Pendubot.
Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Sistemi sottoattuati
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Alessandro Bernardini Analisi e controllo di sistemi non lineari con applicazione ad un Robot sottoattuato – 15 / 28
■ Quando un sistema a n gradi di libert`a, ossia un sistema il cui stato `e dato da
n variabili (q 1 , . . . , q n ) = q ∈ R n e dalle loro derivate ˙q, viene controllato con
un numero di ingressi di controllo inferiore ad n, allora si dice che il sistema in
questione `e sottoattuato.
Sistemi sottoattuati
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
■ Quando un sistema a n gradi di libert`a, ossia un sistema il cui stato `e dato da n variabili (q 1 , . . . , q n ) = q ∈ R n e dalle loro derivate ˙q, viene controllato con un numero di ingressi di controllo inferiore ad n, allora si dice che il sistema in questione `e sottoattuato.
■ In caso di rottura di attuatori in sistemi attuati si ha che il sistema diventa
sottoattuato.
Sistemi sottoattuati
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Alessandro Bernardini Analisi e controllo di sistemi non lineari con applicazione ad un Robot sottoattuato – 15 / 28
■ Quando un sistema a n gradi di libert`a, ossia un sistema il cui stato `e dato da n variabili (q 1 , . . . , q n ) = q ∈ R n e dalle loro derivate ˙q, viene controllato con un numero di ingressi di controllo inferiore ad n, allora si dice che il sistema in questione `e sottoattuato.
■ In caso di rottura di attuatori in sistemi attuati si ha che il sistema diventa sottoattuato.
■ Alcuni tipici sistemi sottoattuati che si incontrano nella Letteratura
(rispettivamente il cart pendulum, l’Acrobot, il Furuta Pendulum, il Butterfly ):
A
Il Pendubot
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Il sistema sottoattuato di cui ci occuperemo `e il Pendubot posto presso il D.I.S.
“Antonio Ruberti”:
x y
m
1m
2q
1q
2a
1l
1CM
1CM
2a
2l
2t
1O
Nel seguito considereremo le costanti θ 1 , . . . , θ 5 che dipendono dai parametri del
Pendubot. Lo stato sar`a: x 1 = q 1 , x 2 = q 2 , x 3 = ˙q 1 , x 4 = ˙q 2 .
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
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■ Il nostro fine `e quello di realizzare lo swing up del Pendubot.
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
■ Il nostro fine `e quello di realizzare lo swing up del Pendubot.
■ Per swing up si intende il portare il sistema ad avere tutti e due i bracci fermi
verso l’alto.
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Alessandro Bernardini Analisi e controllo di sistemi non lineari con applicazione ad un Robot sottoattuato – 17 / 28
■ Il nostro fine `e quello di realizzare lo swing up del Pendubot.
■ Per swing up si intende il portare il sistema ad avere tutti e due i bracci fermi verso l’alto.
■ Al fine di realizzare lo swing up definiremo una opportuna legge di controllo
τ 1 (x): dato uno stato x la coppia che agisce sul primo braccio (per effetto
dell’attuatore) dovr`a essere τ 1 (x)
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
■ Il nostro fine `e quello di realizzare lo swing up del Pendubot.
■ Per swing up si intende il portare il sistema ad avere tutti e due i bracci fermi verso l’alto.
■ Al fine di realizzare lo swing up definiremo una opportuna legge di controllo τ 1 (x): dato uno stato x la coppia che agisce sul primo braccio (per effetto dell’attuatore) dovr`a essere τ 1 (x)
■ Abbiamo cio`e realizzato un controllore senza memoria a retroazione dallo stato
e questo presuppone che lo stato sia (istantaneamente) misurabile.
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Alessandro Bernardini Analisi e controllo di sistemi non lineari con applicazione ad un Robot sottoattuato – 17 / 28
■ Il nostro fine `e quello di realizzare lo swing up del Pendubot.
■ Per swing up si intende il portare il sistema ad avere tutti e due i bracci fermi verso l’alto.
■ Al fine di realizzare lo swing up definiremo una opportuna legge di controllo τ 1 (x): dato uno stato x la coppia che agisce sul primo braccio (per effetto dell’attuatore) dovr`a essere τ 1 (x)
■ Abbiamo cio`e realizzato un controllore senza memoria a retroazione dallo stato e questo presuppone che lo stato sia (istantaneamente) misurabile.
■ Lo scopo del nostro controllore `e in prima linea quello di portare per t → ∞ il
sistema ad avere il primo braccio fermo verso l’alto ed il secondo che evolve in
modo t.c. q 2 e ˙q 2 evolvano lungo le omocline relative all’equilibrio instabile che
si desidera raggiungere (secondo braccio in alto).
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
■ Il nostro fine `e quello di realizzare lo swing up del Pendubot.
■ Per swing up si intende il portare il sistema ad avere tutti e due i bracci fermi verso l’alto.
■ Al fine di realizzare lo swing up definiremo una opportuna legge di controllo τ 1 (x): dato uno stato x la coppia che agisce sul primo braccio (per effetto dell’attuatore) dovr`a essere τ 1 (x)
■ Abbiamo cio`e realizzato un controllore senza memoria a retroazione dallo stato e questo presuppone che lo stato sia (istantaneamente) misurabile.
■ Lo scopo del nostro controllore `e in prima linea quello di portare per t → ∞ il sistema ad avere il primo braccio fermo verso l’alto ed il secondo che evolve in modo t.c. q 2 e ˙q 2 evolvano lungo le omocline relative all’equilibrio instabile che si desidera raggiungere (secondo braccio in alto).
Ossia vogliamo che per effetto del controllore, per t → ∞ si abbia q 1 → π
2 ˙q 1 → 0 E → E top
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Alessandro Bernardini Analisi e controllo di sistemi non lineari con applicazione ad un Robot sottoattuato – 18 / 28
Tendendo l’evoluzione del secondo braccio del Pendubot verso le traiettorie
omocline di cui si `e parlato, si avr`a che lo stato del sistema si avviciner`a sempre
pi` u alla top position ( π 2 , 0, 0, 0) al passare del tempo: tuttavia tale stato non
rester`a mai definitivamente in un intorno (piccolo a piacere) della top position e
dunque al fine di realizzare lo swing up vero e proprio `e necessario l’intervento
anche di un controllore locale di stabilizzazione attorno alla top position .
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Tendendo l’evoluzione del secondo braccio del Pendubot verso le traiettorie
omocline di cui si `e parlato, si avr`a che lo stato del sistema si avviciner`a sempre pi` u alla top position ( π 2 , 0, 0, 0) al passare del tempo: tuttavia tale stato non rester`a mai definitivamente in un intorno (piccolo a piacere) della top position e dunque al fine di realizzare lo swing up vero e proprio `e necessario l’intervento anche di un controllore locale di stabilizzazione attorno alla top position .
Anticipiamo alcuni andamenti tipici di φ 2 = q 2
10 20 30 40 50 t
-6 -5 -4 -3 -2 -1
Φ2
151 152 153 154 155 156 t
895 900 905 910 915 920
Φ2
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
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Al fine di definire una opportuna legge di controllo τ 1 (x):
Aspetti teorici Applicazioni ad un Robot sottoattuato, il Pendubot Conclusione
Al fine di definire una opportuna legge di controllo τ 1 (x):
■ abbiamo ricercato una possibile funzione di Lyapunov V (x) s.d.p. ponendo V (¯ x) = k E
2 (E(¯ x) − E top ) 2 + k D
2 x 2 3 + k P 2
x 1 − π 2
2
Tale funzione si annuller`a solamente nei punti appartenenti alle omocline verso
cui si vuole che il sistema converga. Sia V 0 = {x : V (x) = 0}
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Alessandro Bernardini Analisi e controllo di sistemi non lineari con applicazione ad un Robot sottoattuato – 19 / 28
Al fine di definire una opportuna legge di controllo τ 1 (x):
■ abbiamo ricercato una possibile funzione di Lyapunov V (x) s.d.p. ponendo V (¯ x) = k E
2 (E(¯ x) − E top ) 2 + k D
2 x 2 3 + k P 2
x 1 − π 2
2
Tale funzione si annuller`a solamente nei punti appartenenti alle omocline verso cui si vuole che il sistema converga. Sia V 0 = {x : V (x) = 0}
■ abbiamo scelto la legge di controllo τ 1 in modo t.c. V fosse effettivamente una
funzione di Lyapunov con ˙ V = −x 2 3 ≤ 0
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Al fine di definire una opportuna legge di controllo τ 1 (x):
■ abbiamo ricercato una possibile funzione di Lyapunov V (x) s.d.p. ponendo V (¯ x) = k E
2 (E(¯ x) − E top ) 2 + k D
2 x 2 3 + k P 2
x 1 − π 2
2
Tale funzione si annuller`a solamente nei punti appartenenti alle omocline verso cui si vuole che il sistema converga. Sia V 0 = {x : V (x) = 0}
■ abbiamo scelto la legge di controllo τ 1 in modo t.c. V fosse effettivamente una funzione di Lyapunov con ˙ V = −x 2 3 ≤ 0
■ abbiamo applicato il principio di invarianza, ovvero il principio di LaSalle,
secondo cui l’evoluzione del sistema converge vero il massimo insieme
invariante M contenuto in {x ∈ R 4 : ˙ V (x) = 0}.
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Al fine di definire una opportuna legge di controllo τ 1 (x):
■ abbiamo ricercato una possibile funzione di Lyapunov V (x) s.d.p. ponendo V (¯ x) = k E
2 (E(¯ x) − E top ) 2 + k D
2 x 2 3 + k P 2
x 1 − π 2
2
Tale funzione si annuller`a solamente nei punti appartenenti alle omocline verso cui si vuole che il sistema converga. Sia V 0 = {x : V (x) = 0}
■ abbiamo scelto la legge di controllo τ 1 in modo t.c. V fosse effettivamente una funzione di Lyapunov con ˙ V = −x 2 3 ≤ 0
■ abbiamo applicato il principio di invarianza, ovvero il principio di LaSalle, secondo cui l’evoluzione del sistema converge vero il massimo insieme invariante M contenuto in {x ∈ R 4 : ˙ V (x) = 0}.
■ abbiamo ricercato tale insieme M . E abbiamo trovato opportune condizioni relativamente alle costanti k E , k D , k P affinch`e sia
M = V 0 ∪ π
2 , −π[+2kπ], 0, 0
k ∈ Z
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Pertanto il sistema o converge a V 0 (come si desidera contenendo V 0 le omocline di cui si `e detto) e dunque si rende possibile lo swing up o converge in modo
indesiderato verso un punto di equilibrio del sistema retroazionato
x E I N D = ( π 2 , −π, 0, 0). Ma tale punto di equilibrio indesiderato `e instabile, come `e
stato mostrato con considerazioni topologiche.
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Pertanto il sistema o converge a V 0 (come si desidera contenendo V 0 le omocline di cui si `e detto) e dunque si rende possibile lo swing up o converge in modo
indesiderato verso un punto di equilibrio del sistema retroazionato
x E I N D = ( π 2 , −π, 0, 0). Ma tale punto di equilibrio indesiderato `e instabile, come `e stato mostrato con considerazioni topologiche.
Pertanto il controllore teorizzato `e semiglobale, nel senso che “funziona” per ogni
condizione iniziale, eccetto al pi` u quelle sulla variet`a stabile del punto di equilibrio
instabile x E I N D .
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Pertanto il sistema o converge a V 0 (come si desidera contenendo V 0 le omocline di cui si `e detto) e dunque si rende possibile lo swing up o converge in modo
indesiderato verso un punto di equilibrio del sistema retroazionato
x E I N D = ( π 2 , −π, 0, 0). Ma tale punto di equilibrio indesiderato `e instabile, come `e stato mostrato con considerazioni topologiche.
Pertanto il controllore teorizzato `e semiglobale, nel senso che “funziona” per ogni condizione iniziale, eccetto al pi` u quelle sulla variet`a stabile del punto di equilibrio instabile x E I N D .
In definitiva la legge di controllo proposta `e:
τ 1 (¯ x) = −k D F (¯ x) − (θ 1 θ 2 − θ 3 2 cos 2 x 2 ) x 3 + k P x 1 − π 2
(θ 1 θ 2 − θ 3 2 cos 2 x 2 )k E (E(¯ x) − E top ) + k D θ 2
ove le costanti k devono verificare opportune diseguaglianze.
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Mediante linearizzazione nel caso particolare del Pendubot conservato presso il D.I.S. “Antonio Ruberti” (ed al variare dei valori di k), si `e mostrato che lo jacobiano Df (x E I N D ), calcolato in x E I N D , presenta una coppia di auotvalori
complessi e coniugati a parte reale positiva ed una coppia di autovalori c.c. a parte reale negativa. Ci`o implica che x E I N D sia un punto di sella non lineare e che
pertanto esiste, appunto, una variet`a stabile relativa ad esso.
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Mediante linearizzazione nel caso particolare del Pendubot conservato presso il D.I.S. “Antonio Ruberti” (ed al variare dei valori di k), si `e mostrato che lo jacobiano Df (x E I N D ), calcolato in x E I N D , presenta una coppia di auotvalori
complessi e coniugati a parte reale positiva ed una coppia di autovalori c.c. a parte reale negativa. Ci`o implica che x E I N D sia un punto di sella non lineare e che
pertanto esiste, appunto, una variet`a stabile relativa ad esso.
Essendo per` o in ogni caso x E I N D un punto di equilibrio instabile, baster`a una
piccola perturbazione per fare convergere l’evoluzione del sistema retroazionato
verso V 0 e dunque per poter realizzare lo swing up come desiderato.
Simulazioni numeriche
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Mediante simulazioni numeriche abbiamo ottenuto i grafici:
10 20 30 40 50 t
-2 -1.5 -1 -0.5 0.5 1 1.5 2
Φ1
10 20 30 40 50t
-6 -5 -4 -3 -2 -1 Φ2
2 4 6 8 10t
0.2 0.4 0.6 0.8 1 V
Incrementando (ulteriormente) il parametro k E si ha:
2 4 6 8 10
t
-2 -1 1 2 3 Φ1
1 2 3 4 5
t 20
40 60 Φ2
5 10 15 20 25t
0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 V
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Presentiamo adesso alcune evoluzioni tipiche del Pendubot retroazionato
-1 -0.5
0
0.5 1
SinHx2L -1
-0.5 0 0.5 1
CosHx2L -10
0 10
x4
-0.5 0
0.5 1
H L -1
-0.5
0 0.5 1 SinHx2L -1
-0.5 0 1 0.5
CosHx2L -10
0 10
x4
-0.5
0 0.5 1
H L
-1
-0.5 0 0.5 1 SinHx2L -1
0 -0.5 1 0.5
CosHx2L -10
0 10 20
x4
-1
-0.5 0 0.5 1 SinHx2L
Notare sempre la convergenza a V 0 (ossia verso le omocline. . . ). Inoltre φ 1 → π 2 e
φ 3 → 0 per t → ∞.
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Nel tempo l’evoluzione del Pendubot si presenta tipicamente quale:
Il secondo link compie tipicamente o giri completi (fig a DX) oppure no, oscillando
(fig a SX).
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Riportiamo un esempio di convergenza verso x E I N D :
-1 -0.5
0 0.5 1
SinHx2L -1
-0.5 0 1 0.5
CosHx2L -100
0 100 200
x4
-0.5
0 0.5 1
H L