PREMESSA
La diverticolosi colica è una delle malattie più diffuse nelle nazioni occidentali. La sua prevalenza aumenta con l’età: si stima che circa il 70 % delle persone over 80 anni sia affetto da questa condizione patologica (1). La malattia diverticolare può andare incontro a diversi tipi di complicanze: diverticolite acuta, ascesso addominale, perforazione di viscere cavo, fistole e sanguinamenti che possono associarsi a una grave morbilità e mortalità (2). Nel caso della diverticolite acuta stiamo assistendo, con l’invecchiamento progressivo della popolazione italiana, ad un incremento delle ospedalizzazioni legate a questa patologia con un conseguente aumento dei costi da parte del Sistema Sanitario Nazionale.
L’ulteriore conoscenza del processo fisiopatogenetico della patologia e i miglioramenti della diagnostica per immagini e del trattamento conservativo della diverticolite acuta, hanno condotto negli ultimi anni ad un importante cambiamento nelle linee guida sul trattamento, che, oggigiorno, presentano un atteggiamento sempre più conservativo (3,4). Infatti, nell’ultima decade, i trattamenti medici e chirurgici per le diverticoliti acute sono divenuti sempre meno aggressivi. Nel caso di pazienti affetti da diverticolite acuta non complicata, è stata proposta una gestione ambulatoriale con un utilizzo sempre più mirato degli antibiotici (5). Nel caso, invece, di pazienti con diverticolite acuta complicata, a seconda del grado di infiammazione, viene sempre più privilegiata una iniziale condotta non-operatoria, come il posizionamento ECO o TC guidato di drenaggi per via percutanea.
Nelle forme complicate con peritonite localizzata o diffusa, data l’elevata morbilità e mortalità
associata, la condotta può essere inizialmente mini-invasiva (lavaggio peritoneale laparoscopico,
sigmoidectomia laparoscopica). In letteratura, non esiste un chiaro consenso sull’utilizzo del
lavaggio peritoneale laparoscopico (LPL) nelle diverticoliti acute complicate di grado II non
trattabili conservativamente e di grado III secondo la classificazione di Hinchey modificata e sulla
sua superiorità rispetto alla resezione colica laparoscopica. Abbiamo, pertanto, valutato in maniera
retrospettiva i pazienti ricoverati per diverticolite acuta complicata presso il reparto di Chirurgia
D’Urgenza Universitaria nel triennio 2013-2016 e comparato queste due tecniche chirurgiche.
1. INTRODUZIONE
1.1 DEFINIZIONI
Il diverticolo è una protusione sacciforme della mucosa colica attraverso punti di debolezza della parete colica. Generalmente hanno dimensioni di 5-10 mm. Sono invece definiti pseudodiverticoli, quelle estroflessioni della mucosa e della sottomucosa ricoperta dalla sierosa. La malattia diverticolare consiste nella presenza di plurimi diverticoli del colon. Questa entità nosologica può andare incontro a tre tipi di complicanze: l’infiammazione acuta, cioè la diverticolite acuta, il sanguinamento digestivo inferiore e l’occlusione intestinale da stenosi infiammatoria cronica. Nel caso della diverticolite acuta, generalmente si distingue, a seconda della gravità del quadro clinico, in non complicata e complicata. La diverticolite acuta non complicata rappresenta la maggioranza dei casi (75%) e si presenta senza alcun tipo di complicanza (6). La diverticolite acuta diventa complicata (25%) quando si associa ad ascessi addominali, fistole, perforazione con peritonite e sepsi. La più comune classificazione del grado di severità delle diverticoliti acute complicate è la classificazione di Hinchey (7), che nel corso del tempo ha subito diverse modifiche, l’ultima delle quali è quella proposta da Wasfary et al. nel 1999 (Tabella 1) (10).
Tabella 1 Evoluzione della classificazione di Hinchey delle diverticoliti acute
Classificazione di Hinchey Modifica proposta da Sher 8, Kohler9 Modifica proposta da Wasvary10 Stadio I Ascesso pericolico confinato
nel mesentere del colon Ascesso pericolico
I A Infiammazione-flemmone pericolico confinato
I B Ascesso pericolico confinato Stadio II Ascesso pelvico legato ad
una perforazione circoscritta del viscere
II A Ascesso trattabile con drenaggio percutaneo
II B Ascesso complicato associato o meno ad una fistola
Ascesso pelvico, intraddominale o retroperitoneale
Stadio III Peritonite generalizzata causata da una rottura di ascesso pelvico/pericolino nella cavità peritoneale
Peritonite purulenta generalizzata Peritonite purulenta generalizzata
Stadio IV Peritonite stercoracea da ampia lacerazione di un diverticolo
Peritonite stercoracea Peritonite stercoracea