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Premessa L’insufficienza renale cronica (IRC) è una patologia che colpisce il

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Academic year: 2021

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Premessa

L’insufficienza renale cronica (IRC) è una patologia che colpisce il 2-5% dei cani ed è caratterizzata dalla perdita irreversibile delle capacità metaboliche, endocrine ed escretorie del rene che in definitiva conduce alla morte.

L’insorgenza dell’insufficienza renale tende ad essere insidiosa, dato che la funzione dell’organo generalmente va incontro ad un declino nell’arco di mesi o anni. La sindrome uremica si manifesta quando la massa renale residua è generalmente inferiore al 25% della norma e le modificazioni compensatorie non riescono più a soddisfare le esigenze metaboliche ed escretorie dell’organismo per mantenere l’omeostasi.

Ordinariamente, le disfunzioni renali vengono diagnosticate dalla valutazione dei cambiamenti nella concentrazione della creatinina sierica e dell’azoto ureico ematico (BUN).

Tuttavia, nessuno di questi test è sensibile o abbastanza specifico per la diagnosi precoce di disfunzione renale, perché entrambi sono influenzati da altri fattori renali e non renali. Inoltre il danno renale può essere presente in assenza di disfunzione renale. La riserva renale consente un’adeguata filtrazione glomerulare anche quando nefroni sono danneggiati.

Tra i test diagnostici che attualmente vengono utilizzati con maggior frequenza, la concentrazione della creatinina plasmatica è attualmente considerata come il miglior marcatore indiretto di filtrazione glomerulare e viene utilizzato anche da International Renal Interest Society (IRIS) per la stadiazione della IRC canina e felina.

In realtà il test della creatinina è un test tardivo in quanto i valori della creatinina plasmatica aumentano, rispetto ai limiti considerati normali, quando la riserva renale, deputata a sopperire la perdita di una parte dei nefroni, si esaurisce per cui dalla fase compensatoria si passa alla fase di insufficienza renale conclamata, progressiva ed irreversibile.

Il miglior indicatore della funzione renale è la velocità di filtrazione glomerulare. Questa viene valutata calcolando la clearance di un soluto da parte del rene. Nonostante che sia una tecnica più laboriosa rispetto alla misura della creatininemia rappresenta un strumento diagnostico più preciso, più sensibile e precoce.

Durante la progressione della malattia renale cronica, la concentrazione della creatinina plasmatica e la VFG sono inversamente correlate per cui nelle prime fasi della IRC, la variazione della creatininemia è molto limitata, mentre la diminuzione della VFG è pronunciata. Viceversa nelle fasi più avanzate della malattia.

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8 Con il presente studio quindi si vuole dimostrare come la VFG rappresenti un efficace strumento di diagnosi precoce rispetto ai metodi di controllo che attualmente vengono utilizzati nell’attività clinica di tutti i giorni in quanto meno laboriosi. Attualmente la diagnosi precoce di insufficienza renale rappresenta l’unico sistema effettivo in grado di poter in qualche modo intervenire con una terapia adeguata anche prima delle manifestazioni cliniche, rallentando o contenendo il danno renale che attualmente invece, con i routinari sistemi diagnostici, si presenta già in stadio avanzato ed accompagnato sempre e comunque da manifestazioni cliniche più o meno marcate. Un’accurata determinazione della VFG può fornire utili informazioni anche nel follow-up del decorso clinico della malattia.

In Medicina Umana infatti le linee guida redatte dalla National Kidney Foundation’s Kidney Disease and Outcomes Quality Iniziative (K/DOQI) hanno definito gli stadi delle malattie renali croniche proprio in base ai valori della VFG.

L'uso della VFG (piuttosto che di misura della creatinina sierica) per caratterizzare la funzione renale quindi è un elemento fondamentale nella strategia per il miglioramento della cura dei pazienti con malattia renale cronica o comunque nei pazienti a rischio di svilupparla.

Lo scopo del presente studio è quello di verificare l’effettivo grado di funzionalità renale negli stadi IRIS nel cane e creare una sottostadiazione sulla base dei valori di VFG ottenuti sperimentalmente attraverso la misurazione della clearance plasmatica dello ioexolo, correlandola successivamente con i valori della creatinina associati.

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