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CAPITOLO 3 IL DIRITTO DI IMMIGRAZIONE E ASILO IN SPAGNA 3.1 La regolamentazione interna del Diritto di Asilo nell’ordinamento Spagnolo

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CAPITOLO 3

IL DIRITTO DI IMMIGRAZIONE E ASILO IN SPAGNA

3.1 La regolamentazione interna del Diritto di Asilo

nell’ordinamento Spagnolo

La Costituzione spagnola del 1978, nell’articolo 10.2, stabilisce che "Le

norme relative ai diritti fondamentali e delle libertà riconosciuti dalla Costituzione devono essere interpretate in conformità con la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, dei trattati e degli accordi internazionali ratificati da Spagna”1.

L’articolo 13.42 della CE, considera il diritti di asilo come la protezione

dispensata agli stranieri ai quali si riconosce la condizione di rifugiato nei termini del art. 33 de la Convenzione sullo statuto dei rifugiati firmata a Ginevra il 28 luglio del 1951, e la adozione delle seguenti misure durante il tempo che sussistono le circostanze che motivano la richiesta di asilo:

 L’autorizzazione di residenza in Spagna.

 La spedizione dei documenti di viaggio ed identità necessari.  L’autorizzazione per sviluppare attività lavorative

 Qualsiasi altra persona che possa essere riconosciuto dalle Convenzioni Internazionali referenti ai rifugiati firmati dalla Spagna.

1 Per maggiori informazioni: http://noticias.juridicas.com /constitucion.html.

2 Las normas relativas a los derechos fundamentales y a las libertades que la Constitución reconoce se

interpretarán de conformidad con la Declaración Universal de Derechos Humanos y los tratados y acuerdos internacionales sobre las mismas materias ratificados por España. Sobre el impacto que ha tenido, por ejemplo, la Directiva de Cualificación y su traducción al Derecho interno de los Estados miembros de la UE puede consultarse, entre otros, el trabajo de STOREY, HUGO: «EU Refugee

Qualification Directive: A Brave New World?», International Journal of Refugee Law, vol. 20, núm. 1,

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 Cosi come, potrà essere concesso ai rifugiati, in questo caso, l’assistenza sociale e economica.

La regolamentazione del diritto di asilo in Spagna risale al lontano 1984, quando la legge 5/19843, del 26 marzo, che disciplina il diritto

d'asilo e status di rifugiato, è venuta a sviluppare il mandato contenente nel quarto comma dell'articolo 13 della Costituzione dove si stabilisce che:

<<La legge avrà lo scopo di adempiere il mandato dell'articolo 13.4 della Costituzione e, allo stesso tempo, fornire una soluzione giuridica ad un problema come è io rifugio in Spagna, dove le persone perseguitate nei loro paesi per ragioni ideologiche o politiche, secondo i criteri di solidarietà, accoglienza e tolleranza che sono alla base dello Stato democratico come definito nella nostra Costituzione>>4. Stabilendo cosi

i termini in cui i cittadini di altri paesi e/o gli apolidi potranno godere del diritto di asilo in Spagna.

Bisogna notare che una delle caratteristiche della legge 5/1984, redatta con il proposito di prendere come esempio il modello tedesco precedente al 1965, è che il legislatore volesse che la combinazione tra l'assunzione di responsabilità internazionali della Spagna, causa del loro status di firmatario della Convenzione di Ginevra e la possibilità costituzionale di regolare l'asilo poteva portare alla netta distinzione, ai fini del trattamento giuridico tra le figure di “asilo” e “rifugio”5.

3 Vedi: García Macho: cit., pag.780, quien ilustra el carácter discrecional de este tipo de decisiones con

la sentencia US ex Real Dorenz v. Shaughnessy del Tribunal de Apelaciones del Segundo Distrito de 11 agosto de 1953; <<La decisión de no deportación en los casos en los que exista temor a la

persecución corresponde absolutamente a la discrecionalidad del Ministro de Justicia (…) sin que los Tribunales puedan sustituir su opinión por la suya>>.

4 Per maggiori informazioni vedi: http://www.boe.es/diario_boe/txt.php?id=BOE-A-1984-7250. 5 La prima normativa Spagnola in materia d’asilo, viene regolata attraverso la legge 5/1984, del 26

marzo, la quale regola il diritto di asilo e la condizione del rifugiato in Spagna, la quale tratta di due figure distinte, come dire, teneva un doppio statuto, che permetteva di parlare di <<rifugiati>> e di <<asilo>> come due istituzioni distinte, la prima derivava dalla conformità in Spagna degli obblighi di

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L’articolo 5.4 della legge 5/1984, dice che le saranno concessi al richiedente i diritti che le spettano, in particolare il diritto all’assistenza legale. Dopo la prima regolamentazione del diritto d’asilo, ci sono stati significativi cambiamenti normativi in materia di immigrazione6 che hanno avuto un impatto diretto anche nel diritto di asilo.

Infatti l’evoluzione successiva in materia di asilo, viene affrontata subito con la modifica della legge 5/19847, e l’introduzione della legge

9/19948, del 27 di marzo, la quale regola al fine di adeguare la legislazione spagnola ai rapidi cambiamenti nella quantità e le caratteristiche delle domande di asilo che si sono verificate nel contesto dell'Unione Europea

carattere internazionale della Convenzione di Ginevra, e l’altra, l’asilo, mediante lo stato il quale decideva discrezionalmente concedendo la sua protezione territoriale a determinate persone, che avessero o meno la condizione internazionale di <<rifugiati>>. Asilo e rifugio appaiono in conseguenza come due concetti profondamente interrelati. Tale interrelazione appare nel significato dei suoi propri termini. La Reale Academia le definisce con molta precisione <<rifugio>> come accoglienza y <<asilo>> come luogo privilegiato di accoglienza per i rifugiati. Tuttavia non c’è nessun dubbio che esistono importanti differenze tra loro dal punto di vista giuridico. Pare che la figura del rifugiato configura un obbligo internazionale per i paesi firmatari della Convenzione di Ginevra, mentre che l’asilo dipende esclusivamente dalla volontà dello Stato, e verrebbe a essere una concreta applicazione nel su territorio di questo obbligo. Tuttavia, i principali strumenti internazionali, iniziano con la Convenzione sullo statuto dei Rifugiati, fatta a Ginevra il 28 Luglio del 1951 (Convenzione di Ginevra) e con il Protocollo di New York del 1967, non utilizzando il termine <<asilo>>, ma regolando gli obblighi internazionali che sorgono per i paesi firmatari con relazione al <<rifugio>>.

6 Por su parte, si bien la política de asilo contiene elementos propios de políticas de inmigración, y de

seguridad, no cabe duda de que, la protección internacional es ante todo un mecanismo internacional para garantizar que se protege a las personas de vulneraciones de sus derechos humanos. FOSTER, MICHELLE, “International Refugee Law and Socio-Economic Rights. Refuge from Deprivation”, Cambridge University Press, Cambridge, 2007.

7 Reglamento de Asilo: Reglamento de aplicación de la Ley 5/1984, del 26 de marzo reguladora del

derecho de asilo y de la condición de refugiado, modificada por la Ley 9/1994, del 19 de mayo, aprobado por el Real Decreto 03/1995, del 10 de febrero. Modificado por el Real Decreto 1325/2003, del 24 de octubre. Modificado por el Real Decreto 2393/2004, del 30 de diciembre. En vigor en lo que no contradiga la nueva ley de asilo y hasta la aprobación de un nuevo reglamento.

8 La riforma della normativa legale, operata per la legge 9/1994, del 27 di marzo, ebbe come obbiettivo

principale l'eliminazione di questa dualità, ed a partire da questa legge, e nei termini del articolo 2 risulta che: <<il diritto di asilo riconoscente nel articolo 13.4 della Costituzione, è la protezione dispensata

agli stranieri ai quali si riconosce la condizione di rifugiato e che consiste nella sua no-devoluzione né espulsione nei termini di quell'articolo 33 della Convenzione di Ginevra>> Esta ley de 1984

contemplaba dos figuras distintas de protección, el asilo y el refugio, con un estatuto diferenciado para cada una. Concebía el asilo en su artículo 2 como una protección graciable dispensada por el Estado en el ejercicio de su soberanía. Vedi: MACHETTI SANTOLAYA P., El Derecho de Asilo en la

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nella seconda metà degli anni '80 del secolo scorso. Ha anche contribuito a correggere le carenze nella sua attuazione e il progresso nel regime di protezione per i rifugiati, dove, successivamente, il diritto asilo viene concesso in un contesto europeo di progressiva armonizzazione nelle legislazioni nazionali in materia d’asilo.

La presente legge ha per oggetto di compiere il mandato dell’art. 13.4 della Costituzione e, contemporaneamente, offrire in realtà una soluzione giuridica ad un problema come è quello di rifugio in Spagna di persone perseguitate nei paesi di origine per motivi ideologici o politici, di accordo coi criteri di solidarietà, ospitalità e tolleranza che devono ispirare lo stato democratico definito dalla Costituzione.

La legge è in questo punto generosa, insieme ai perseguitati comprende anche coloro che hanno commesso delitti politici o connessi, che non siano però commessi in Spagna.

La protezione primaria ed essenziale, consiste nel “non respingere” la persona nello Stato persecutore e, pertanto discoraggiare le petizioni di estradizione. Sospendendo la richiesta di asilo fino alla decisione definitiva da parte delle commissioni secondo gli articoli (2,5). In qualsiasi caso, l’espulsione di uno straniero non può essere realizzata mai in un paese cui la sua vita è in pericolo, salvo casi di estradizione formalmente accordate art. 19.19. Inoltre, l’asilo può comprendere anche le misure previste nell’articolo 2 (autorizzazione per lavorare) assistenza sociale, etc.

9 Vedi: Agencia Estatal, Gobierno de España, Boletín Oficial del estado

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La legge Spagnola dopo dieci anni in vigore si riformò grazie alla “legge del 1994”10 motivata principalmente dal accordo di Londra del

199211 in materia di asilo e si è dovuta adeguare alle varie convenzioni

internazionali però allo stesso tempo anche alle direttive dell’Unione Europea, la quali stabiliscono politiche comuni in quei problemi che si presentano di forma quasi generalizzata negli Stati che la compongono.

10 L’articolo 17.2 del diritto di asilo 5/1984 del 26 marzo, che regola il diritto d'asilo e lo status di

rifugiato riformato dalla legge 9/1994 del 19 maggio, dispone che per motivi umanitari o di interesse pubblico possono essere autorizzati, nel quadro del diritto degli stranieri che soggiornano in Spagna del interessato cui la richiesta sia stata negata, in particolare quando si tratta che, come conseguenza di conflitti o disturbi gravi di carattere politico, etnico o religioso, che sono stati costretti ad abbandonare il paese e che compiano i requisiti che si riferisce il numero 1 del articolo terzo dei questa legge. Disposizione temporanea secondo la legge 12/2009 del 30 ottobre, che regola il diritto d'asilo e la protezione sussidiaria, prevede che le persone che hanno ottenuto un permesso di soggiorno in Spagna per motivi umanitari di cui all'articolo 17.2 della legge 5/1984 nei termini dell'articolo 31 del suo regolamento di applicazione, potranno beneficiare del diritto alla protezione sussidiaria prevista in questa legge. Es el Reglamento de Asilo el que, a través de la reforma operada por el RD 2393/2004, de 30 de diciembre, distingue propiamente la autorización de permanencia en España del solicitante de asilo. La no admisión a trámite, tal y como ha funcionado hasta ahora (art. 17.2 del Reglamento de Asilo), que debe notificarse en el plazo de un mes desde la presentación de la solicitud (art. 20.2 de la LAPS). “Sin embargo, a diferencia de lo que ha ocurrido hasta la entrada en vigor de la nueva ley, el

transcurso del mes —y no de los 60 días, como hasta ahora— es el que determina la admisión a trámite de la solicitud y la permanencia provisional del solicitante en nuestro país sin perjuicio de lo que pueda acordarse en la resolución definitiva”

11 L’accordo di Londra evidenciaba los países de la Unión Europea los cuales trataron, según sus propias

palabras, de «impedir la utilización fraudulenta con fines de inmigración del sistema de protección a

los refugiados». Entre las modificaciones legales que introdujo la reforma destacan la reducción a una

sola de las dos figuras de asilo y refugio, y la introducción de una nueva fase de admisión a trámite para, en teoría, agilizar los expedientes al descartar en un primer momento de la tramitación los supuestos claramente infundados. La ley incluyó indudables mejoras técnicas y de protección de los derechos de los refugiados, pero al mismo tiempo incorporó figuras muy restrictivas tomadas de otros países europeos como la detención en el procedimiento en frontera. Esta medida provocó que el Defensor del Pueblo, a instancias de las organizaciones de defensa del derecho de asilo en España como la Comisión Española de Ayuda al Refugiado (CEAR), que presentara un “recurso de inconstitucionalidad”, que fue finalmente desestimado por el Tribunal Constitucional en su sentencia de 27 de febrero de 2002, recurso de inconstitucionalidad 2994/94. El TC declaró que la nueva redacción del artículo 5, apartado 7, párrafo tercero de la ley no contenía «restricciones directas» al derecho fundamental del artículo 17.1 CE, sino restricciones singulares sobre el modo, tiempo y lugar en que determinados extranjeros (los solicitantes de asilo) gozan de la libertad personal que reconoce la Constitución por lo que dicho artículo «no constituye un desarrollo frontal del derecho a la libertad personal» ni «una limitación esencial de

aquella libertad personal, que son los supuestos en que —de acuerdo con el artículo 81.1 CE— se exige reserva de ley orgánica. La sentencia tuvo cuatro votos particulares.

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Bisogna tenere in conto che in un mondo sempre più globalizzato, ogni volta con più frequenza, i temi fondamentali che colpiscono gli Stati, si reiterano e perfino esigono soluzioni omogenee per riuscire una maggiore effettività. Così succede nei temi incombenti al terrorismo, l'emigrazione, e tutte quelli situazioni di domanda di asilo politico per persone che si vedono obbligate ad uscire dai paesi di origine dovuto a circostanze politiche che fanno rischiare la sua vita e quella delle sue famiglie12.

Infatti la prima modifica seria, la quale ha sviluppato una politica di asilo europea, è iniziata con il Trattato di Amsterdam del 1997 che ha prodotto un elenco ampliato di norme comunitarie che sono state incorporate nella legislazione nazionale attraverso opportune modifiche legislative. Tra queste norme comprendono, influenzando il cuore di tutto il sistema di asilo, la direttiva 2004/83/CE13 del Consiglio, del 29 aprile, che ha fissato le norme minime relative ai requisiti per la qualifica e lo status di cittadini di paesi terzi o apolidi, della qualifica di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonché sul contenuto della protezione riconosciuta; Direttiva 2005/8514 / CE del

12 Esta Directiva parte de la normativa internacional en lo que se refiere los derechos de asilo, de una

parte la Convención sobre el Estatuto de los Refugiados de Ginebra, de 28 de julio de 1951, y de otra parte del Estatuto de los Refugiados de Nueva York, de 31 de enero de 1967.

13 La direttiva 2004/83/CE del Consiglio ubbidisce questa tendenza alla omogeneizzazione della

normativa europea in materia di asilo politico e stabilisce norme minime relative ai requisiti per il riconoscimento e lo statuto di nazionali di terzi paesi o apolidi, come rifugiati o persone che hanno bisogno di un altro tipo di protezione internazionale ed al contenuto della protezione concessa. Viene a sviluppare le previsioni dall'art. 63 del TCE, in questione i punti 1c, 2a, e 3a13. Questa politica comune

di asilo per l’Unione Europea lo vediamo riprodotta nella Costituzione Europea, che nel articolo III-257 prevede lo sviluppo di una politica comune di asilo per tutti gli stati della UE. “La futura Constitución

para Europa prevé en su artículo III-257 punto 2, que la Unión “garantizará la ausencia de controles de personas en las fronteras interiores y desarrollará una política común de asilo, inmigración y control de las fronteras exteriores que esté basada en la solidaridad entre Estados miembros y sea equitativa respecto de los nacionales de terceros países”.

14 Directiva 2005/85/CE, del Consejo, de 1 de diciembre, sobre normas mínimas para los procedimientos

que deben aplicar los Estados miembros para conceder o retirar la condición de refugiado. Debió trasponerse e nuestro derecho antes del 01.12.2007 con todas las Directivas de la UE, que son normas mínimas que no pueden constituir en ningún caso un pretexto para un recorte de la legislación nacional. De este carácter para el proceso de armonización se desprende que los Estados miembros tienen la

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Consiglio, del 1 ° dicembre, recante norme minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato; e il capitolo V della direttiva 2003/86 / CE del Consiglio, del 22 settembre relativa al diritto al ricongiungimento familiare dei rifugiati.

L’attuazione di questa legislazione dell'Unione europea ha significato l'accettazione totale del sistema, della cosiddetta prima fase del sistema europeo comune di asilo15 (SECA), come dichiarato nelle conclusioni di Tampere del 1999 e ratificato nel programma dell'Aia del 2004, perché contiene le basi per la creazione di un sistema globale di protezione internazionale delle garanzie dei diritti fondamentali, sulla base della Convenzione di Ginevra del 1951 e del protocollo di New York del 1967 sullo status dei rifugiati, considerato come il pilastro della disciplina giuridica internazionale relativa alla protezione dei rifugiati.

A sua volta, in Spagna viene promulgata la legge 12/200916, del 30

ottobre, che disciplina il diritto d'asilo e di protezione sussidiaria la quale introduce una serie di disposizioni comprese nelle normative europee. La protezione sussidiaria17 rappresenta una delle novità della legge che regola

posibilidad de mantener disposiciones más favorables, siempre que tales sean compatibles con lo dispuesto en las Directivas comunitarias.

15 Il patto europeo sull'immigrazione e l'asilo, approvata al Consiglio europeo del 16 ottobre 2008,

imposta come uno dei principali oggetti per favorire l'integrazione delle persone straniere che risiedono legalmente attraverso un equilibrio tra diritti e doveri. Nel processo di armonizzazione delle politiche di immigrazione e asilo intraprese dall'Unione europea hanno adottato vari strumenti e meccanismi per l’introduzione di un sistema comune di asilo europeo (SECA). Il SECA ha regole sulla procedura, condizioni di accoglienza, comune definizione dello status di rifugiato, per la determinazione dello Stato competente responsabile per conoscere la richiesta (regolamento di Dublino), come pure per quanto riguarda le regole di confronto e scambio delle impronte digitali dei richiedenti asilo (EURODAC).

16 La presente legge, in conformità con le disposizioni del quarto comma dell'articolo 13 della

Costituzione, stabilisce le condizioni alle quali i cittadini di paesi terzi e gli apolidi possono godere in Spagna di protezione internazionale costituito dal diritto asilo e di protezione sussidiaria, nonché sul contenuto della protezione internazionale. https://www.boe.es/buscar/act.php?id=BOE-A-2009-17242

17 Ai sensi dell'articolo 1 della legge, si tratta di stabilire i termini su cui i cittadini di paesi terzi ed

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seguendo le stesse linee guida utilizzate per il diritto d'asilo. Il diritto alla protezione sussidiaria è rivolto a persone di altri paesi o agli apolidi che, senza avere i requisiti per ottenere asilo o essere riconosciuti come rifugiati, con la motivazione valida dove le commissioni approvino che, se tornano al loro paese d'origine, nel casi dei cittadini o, alla residenza abituale precedente nel caso di apolidi, correrebbero un rischio effettivo di subire danni gravi e che non possono tornare nel loro paese di origine, rispettando in teoria il principio di “non refoulement”.

Pertanto questa legge rappresenta le novità che sono collegate al concetto giuridico di protezione internazionale e le condizioni per concedere o negare l'asilo o, se del caso, la protezione sussidiaria:

Introduce nell’ordinamento il concetto di protezione internazionale come un concetto globale dello status di rifugiato. Attraverso la protezione sussidiaria si proteggono quelle persone che non raggiungono i requisiti di rifugiato come definito dalla convenzione di Ginevra, ma che temono di tornare nei loro paesi d'origine rischiando di un danno grave. Questo significa un netto progresso nei livelli di protezione rivolto alle persone che non

protezione sussidiaria, nonché il contenuto di protezione internazionale. Avranno diritto all'asilo quelli che le verrà riconosciuto la condizione di rifugiato, cioè quelle persone che avranno il timore di essere perseguitati per motivi di razza, religione, nazionalità, opinioni politiche, appartenenza sociale, sesso o orientamento sessuale di gruppo, mentre le sarà concessa la protezione sussidiaria a coloro che non soddisfano i requisiti per essere rifugiati, ma che nel caso in cui essi dovessero tornare nel loro paese di origine e potrebbero subire gravi danni come specifica così anche l'articolo 10 della legge. “La

procedura di regolazione è l’unico per i due tipi di protezione, migliorando le garanzie dei richiedenti. Si incorpora anche una procedura speciale e preferenziale per il ricongiungimento familiare, istituito come alternativa all'estensione familiare dell'asilo”. C'è anche una procedura unica per la revoca e la

cessazione della protezione internazionale. Il titolo V è dedicato ai minori e altre persone vulnerabili come persone con disabilità, anziani, donne incinte, famiglie monoparentali con minorenni, persone che hanno subito torture, violenze e vittime della tratta di essere umani.

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viene riconosciuto lo status di rifugiato ma le è concesso la protezione sussidiaria.

Tra le novità, alcune delle quali migliorano sostanzialmente gli aspetti procedurali, che potremmo collegare con le elaborazione e la condotta delle procedure tenendo presente che il diritto di asilo già incorporava la procedura unica18 consentendo,

ove opportuno, di decidere, se non concesso lo status di rifugiato, sulla concessione di protezione per motivi umanitari - in particolare che:

L'ammissione della richiesta è mantenuta come la prima «fase» procedurale, distinguendo tra modelli di territorio e di confine. Il termine di ammissione è ridotto a un mese. La richiesta alla frontiera può dar luogo alla negazione della protezione internazionale, es. il caso di Ceuta19, Melilla20 y Canaria21 dove il

numero delle “rinunce” è impressionante.

18 L'atto incorpora espressamente l'obbligo di esaminare contemporaneamente due statuti possibili nei

seguenti termini: "la presentazione della domanda comporta la stima di determinare le condizioni dei

rifugiati, nonché la concessione dello status di protezione sussidiaria. Tal fine sarà informato tempestivamente forma alla ricorrente» (art. 16.3 LAPS).

19 Ceuta è una delle "Porte" della Spagna e dell'Unione europea, frontiera di entrata per i cittadini

marocchini e gran parte dei cittadini da paesi subsahariani, dove è quasi impossibile distinguere le vittime della fame dalle persone con persecuzione politica, cioè, per differenziare un immigrato di un rifugiato. La maggior parte crede di entrare i CEUTA e che la richiesta di asilo le possa permettere di attraversare la penisola durante il tempo di attesa nei Centri di Permanenza Temporanea per i Migranti (CETI), e dopo trovarsi un lavoro o un’abitazione.

20 Secondo i dati forniti dal Ministero dell'interno, il numero di stranieri che sono venuti irregolarmente

a entrambe le città è stato ridotto del 15%, giù da 3.343 nel 2011 a 2.841 durante 2012. La Valle di separazione, la sorveglianza del perimetro nella zona di controllo delle frontiere con la collaborazione di Marocco e Algeria che ostacolano sempre di più l'arrivo di persone bisognose di protezione internazionale nel territorio spagnolo e, con essa, la possibilità di chiedere protezione in un luogo sicuro.

21 In terzo luogo, si deve rilevare che essa produce un comportamento misto in determinate parti del

territorio al momento della domanda di asilo. Così, ad esempio, a Ceuta per anni è stato visto che il 100% di coloro che sono entrati il territorio spagnolo sono entrati forma irregolare in cerca asilo. Contrariamente a quanto avveniva nelle isole Canarie o Melilla dove i numeri delle domande d'asilo

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A Melilla il numero di richieste è passato da 42 a 33 nel 2012 e Ceuta il declino è allarmante, da 505 nel 2011 a 184 per il 2012, un calo del 63.5%.

 Le richieste presentate dagli stranieri nei CIE vengono trasmesse come richieste presentate in frontiera. Se sono ammessi alle procedure vengono gestite dalla procedura d’urgenza.

 Con i miglioramenti dovuti al introduzione della legge nel ambito di procedimento amministrative:

- Si migliora il sistema di comunicazione e notificazione (art.28) - Si prevedono miglioramenti qualitativi nel ambito delle

interviste (art.17), <<le persone incaricate di effettuare

l’intervista informeranno i richiedenti su come effettuare la richiesta, e le aiuteranno a completarla, facilitando l’informazione base in relazione a quelle>>.

Finalmente, la concessine del diritto di asilo o della protezione sussidiaria implica, come testualmente prevede l’art.36 della LAPS, il riconoscimento dei diritti stabiliti dalla Convenzione di Ginevra riguardo lo statuto del Rifugiato, nella normativa attuale in materia di stranieri e immigrazione, cosi come nella normativa dell’Unione Europea, e, in tutti i casi, una serie di diritti come:

 Protezione contro il “ritorno” nei termini stabiliti nei trattati internazionali firmati dalla Spagna.

 L’accesso alle informazioni sui diritti e doveri relazionati con il contenuto della protezione internazionale concessa, nella lingua che sia compressibile alla persona beneficiaria della detta protezione.

erano molto piccoli. Non possiamo perdere di vista che le applicazioni tendono a concentrarsi su alcune parti del territorio.

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 L’autorizzazione di residenza e lavoro permanente, nei termini che stabilisce la legge Organica 4/200022, del 11 Gennaio, sui diritti e

libertà degli stranieri in Spagna e la sua integrazione sociale.

Una legge molto ben strutturata che in “pratica” introduce significative mancanze a livello applicativo, dove molte volte vengono perse garanzie fondamentali e si rischia di aumentare il margine di arbitrarietà della Amministrazione. In altre parole le nuove leggi sono un chiaro riflesso della crisi del Diritto di Asilo in Spagna, per il primato del controllo delle frontiere, la gestione dei flussi migratori e di sicurezza, cosi per come viene inteso dal governo, e lo si vede dai risultati delle persone che chiedono protezione in Spagna, cosi come la percentuale delle risposte favorevoli, che analizzano periodicamente i rapporti annuali della CEAR.

Con l'esternalizzazione delle frontiere e i rimpatri si vincola il diritto d'asilo e il principio di “non respingimento”23 nucleo della convenzione

di Ginevra che non può essere ignorato e che si applica sia sul confine che sul territorio nazionale ai rifugiati.

22 La ley Orgánica 4/2000 establece: la expedición de documentos de identidad y viaje a quienes les sea

reconocida la condición de refugiado, y, cuando sea necesario, para quienes se beneficien de la protección subsidiaria; el acceso a los servicios públicos de empleo; el acceso a la educación, a la asistencia sanitaria, a la vivienda, a la asistencia social y servicios sociales, a los derechos reconocidos por la legislación aplicable a las personas víctimas de violencia de género, en su caso, a la seguridad social y a los programas de integración, en las mismas condiciones que los españoles; el acceso, en las mismas condiciones que los españoles, a la formación continua u ocupacional y al trabajo en prácticas, así como a los procedimientos de reconocimiento de diplomas y certificados académicos y profesionales y otras pruebas de calificaciones oficiales expedidas en el extranjero; la libertad de circulación; el acceso a los programas de integración con carácter general o específico que se establezcan; el acceso a los programas de ayuda al retorno voluntario que puedan establecerse; el mantenimiento de la unidad familiar en los términos previstos en la presente Ley y acceso a los programas de apoyo que a tal efecto puedan establecerse.

23 En la Convención de Ginebra este supuesto se constituye como una excepción al principio de no

devolución que el artículo 33 reconoce a los refugiados, al permitir el traslado del refugiado a fronteras de territorios donde su vida o su libertad peligre. Se trata de una previsión que exige un reconocimiento previo del estatuto de refugiado. La naturaleza jurídica de esta figura en la Convención de Ginebra no es por tanto en ningún caso la de una causa de exclusión del estatuto ni puede serlo en nuestro ordenamiento jurídico

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Il controllo di frontiera comporta una violazione del diritto di accesso alla procedura di asilo. A questo punto non dobbiamo dimenticare il carattere eccezionale e privilegiato d'asilo nel diritto internazionale e dello Stato, che esenta da responsabilità i rifugiati nei pochi modi per fuggire dai loro paesi, e come previsto non è possibile utilizzare i canali migratori regolari causando pericolo per la loro sicurezza24.

Il controllo dello Stato presso le Frontiere è talmente severo che si accompagna nella maggior parte dei casi con “l’abuso di asilo”25, non

credendo ai rifugiati riguardo lo status di protezione, viene interrotta in questo modo la procedura per la richiesta di asilo. La dottrina specializzata raccomanda prima l’inclusione dell’esclusione, in modo che non si posa correre un rischio, tra l'altro, di criminalizzare i rifugiati. L'esame del caso è precisamente che permette che si considerano gli obblighi di protezione ai familiari o la distinzione in un caso concreto di un procedimento penale

24 Desde los atentados del 11 de septiembre de 2001 en Estados Unidos, la denegación del estatuto de

refugiado, e incluso su revocación, ha crecido de manera considerable, ya que se les ha aplicado alguna cláusula de exclusión, según señala ACNUR. Dichas cláusulas, enumeradas taxativamente en el artículo 1/F de la Convención de 1951, tienen como finalidad privar del asilo a quienes perpetren actos atroces, crímenes contra la paz o la seguridad, pero no pueden convertirse en otro mecanismo para denegar o conculcar la protección internacional por simples presunciones o la obsesión por la seguridad que encubre un afán de legitimación política. La interpretación de las cláusulas de exclusión debe ser restrictiva y ajustarse a lo previsto en el Convenio Europeo de Derechos Humanos y a la jurisprudencia del Tribunal Europeo de Derechos Humanos, ya que de lo contrario se pondría en peligro la vida y la seguridad de muchos refugiados que, de esta forma, han sido señalados como terroristas. Este trasfondo que caracteriza la crisis del derecho de asilo es el que ha determinado que la nueva ley, pese a todos sus avances, suponga un claro retroceso y elimine garantías que habían situado a la legislación española en la vanguardia de la protección internacional. Vedi: MARIÑO MENÉNDEZ, FERNANDO M., «Justicia

penal internacional y cláusulas de exclusión del Estatuto de refugiado». La situación de los refugiados

en España. Informe 2004 de CEAR. Catarata. Madrid, 2004. pag.253-265.

25 Le due città di Ceuta e Melilla stanno diventando una sorta di grandi centri di internamento o “città

carcerarie”, dal momento che molte persone non possono uscire, mentre eseguono l’espulsione o

vengono elaborati le richieste di asilo. I richiedenti asilo sono soggetti a misure di eccezione come il divieto di libera circolazione, diritto di cui sono titolari in conformità all'articolo 19 della Costituzione Spagnola e il diritto di asilo. Questa situazione sta causando alcune che alcune persone che richiedono asilo rinunciano alla stessa, o che altri si giocano la vita cercando di attraversare il mare.

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come un atto di persecuzione26. In conclusione, i rifugiati vengono privati

della manifestazione delle loro libertà, cioè la decisione di una persona di chiedere asilo, così come il soggiorno in strutture di confine in attesa della risoluzione della loro richiesta, come non è ragionevole considerare la possibilità di <<abbandono in qualsiasi momento>>27, perché ciò

significherebbe la rassegnazione ai suoi diritti, al ultimo diritto rimasto.

3.1.1 Le Politiche di Accoglienza e Integrazione in materia

di Asilo e Rifugio nella Comunidad de Madrid

Yo he viajado y he visto mortales muy por debajo de nosotros, Los he visto muy superiores, pero no he visto a ninguno Que tuviera más deseos que necesidades Y más necesidades que medios de satisfacerlas. Tal vez algún día llegue a un país donde nada falte; Pero hasta el presente, nadie me ha dado noticias de ese país. Voltaire, “Micromegas”

Lo scopo dello studio è stato fatto per riflettere la reale situazione dei richiedenti asilo e dei rifugiati per la loro integrazione sociale, con riferimento alla Comunità di Madrid. Ci sono diversi modelli di integrazione, basati sulla congiunta delle due società coinvolte, quelle di

26 Mención especial merece la posibilidad de utilizar las cláusulas de exclusión en un procedimiento en

frontera, desoyendo en este punto la doctrina y la posición del ACNUR al respecto según sus “Directrices sobre Protección Internacional” de 2003, pag.129.

27 La argumentación de los Estados es el control de las fronteras, impedir lo que se ha dado en llamar el

«abuso del asilo». Como ya hemos repetido, su regulación no puede menoscabar el derecho humano en cuestión y los que le acompañan. De este modo, no debe partirse de esta premisa (el «abuso del asilo») a la hora de valorar una solicitud, esto es, que la persona solicitante nos miente, que trata de aprovecharse del procedimiento

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accoglienza e quelle di origine, che riconoscono il diritto di preservare la cultura di origine con la tendenza necessaria per affrontare ogni collettivo.

Dal momento che l'approccio da parte del Ministero del Lavoro e degli affari sociali a Madrid, dà le seguenti definizioni28:

 Assimilazione29

 Segregazione30

 Acculturazione31

 Integrazione32

Il modello di relazione culturale prescelto nella comunità di Madrid determina la definizione politica degli obiettivi da raggiungere. Per eseguire un vero processo di integrazione sociale, inteso come un processo di scambio culturale, deve essere basato sul rispetto reciproco, la convivenza secondo i principi strutturali della società in questione, e il diritto di preservare la cultura del origine sulla base di un concetto ampio della società civile.

28 Politiche di Integrazione sociale. Pubblicazioni di Affari Sociali, Disponibile in:

http://www.obecam.ce y as.rcanaria.es

29 Questo modello si riferisce alla conversione degli immigrati e dei suoi figli in individui simili ai

nazionali di qualsiasi altro paese europeo. Provoca nella società immigrata il rifiuto al gruppo di appartenenza culturale.

30 Si produce quando un immigrato rifiuta il gruppo di referenza y orienta su attività verso il

mantenimento esclusivo delle norme e valori del suo gruppo, adottando un unico modello di identità.

31Secondo la divulgazione del Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali in questo modello la relazione

interculturale è risolto negando entrambe le culture (quella accogliente e quella di origine). Crea gravi problemi di adattamento sociale e di adattamento. Tuttavia, la definizione dell’Associazione Navarra per la formazione e l'occupazione nel 1993, descrive "acculturazione", come i processi attraverso i quali i membri di una categoria o di un gruppo acquisiscono costumi etnici, mentalità e le altre caratteristiche di tutta la società. E 'sinonimo del concetto di assimilazione. Intorno all’integrazione: contribuiscono al dibattito sulla concettualizzazione e di analisi. PALOMA GÓMEZ C., Madrid 2000.

32 L’immigrato gestisce senza conflitti i gruppi di riferimento (società ospitante) e di appartenenza

(società di origine), favorendo l'esistenza di un chiaro senso di identità sociale e culturale ambivalente, soprattutto nella seconda e terza generazione di immigrati.

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Questo effetto è la società civile si intende l'insieme di strutture formali (Stato, governo, famiglia) e (organizzazioni di sostegno sociale, associazioni, sindacati) informali che compongono la:

 Società ricevente

 Società di origine dell’immigrato

L'interrelazione tra questi due gruppi, che interagiscono tra loro, consentendo la risoluzione dei conflitti in tutto il processo di integrazione che sono presentati. La politica di integrazione in Spagna è coerente con le priorità stabilite dall'Unione europea, basata su tre assi fondamentali:

 Il controllo dei flussi migratori33

 L’integrazione Sociale34

 La cooperazione con i paesi di origine riguardo il flusso migratorio35

Ci sono diversi strumenti e programmi nell'ambito delle politiche di integrazione sociale rivolte agli immigrati condotte da varie autorità pubbliche a livello nazionale e regionale:

33 Riferito come la pianificazione strategica nel breve e medio termine secondo le esigenze e le

possibilità della società di accoglienza della migrazione. A questo proposito, una relazione della commissione per la politica sociale e l’occupazione, [(la situazione degli spagnoli che vivono al di fuori della Spagna, così come gli immigrati e i rifugiati che sono venuti nel nostro paese, i loro bisogni e le esigenze e le misure giuridiche e sociali per risolvere i problemi esistenti), “approvato dalla piena del Congresso Deputati nella sua riunione del 23 giugno 1998”], stabilisce che il controllo dei flussi debba essere inteso nel senso di evitare, attraverso strumenti come la guida di visto, pratiche individuali di ingresso irregolare e reti organizzate impegnate nella tratta e lo sfruttamento in Europa. Per maggiori

informazioni vedi:

http://europa.eu/abouteu/agencies/regulatory_agencies_bodies/policy_agencies/frontex/index_it.htm.

34 Ha come obbiettivo di garantire l'integrazione della società di immigrati nella società di accoglienza,

su un piano di parità, con un accordo reciproco basato sul rispetto reciproco dei principi strutturali di ogni società, e di promuovere cambiamenti sociali e adattamenti necessari per ostacoli all'integrazione scompaiono. Il suo obiettivo sono i gruppi di stabilizzazione e di immigrati, attraverso la promozione dell'inclusione sociale dei nuovi gruppi basati sulla coesistenza.

35 L’obbiettivo è di promuovere lo sviluppo delle regioni in termini di flussi e di scoraggiare

l'emigrazione, incoraggiare il ritorno volontario e promuovere la stabilità di residenza. Questo in realtà agisce sullo sviluppo locale nei paesi di origine creando aspettative e realtà che impediscono l'immigrazione.

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 Politiche Regionali di Integrazione Sociale nella Comunità di Madrid:

 Piano Regionale per l’Immigrazione 2001-2003

 Forum Regionale per l’Immigrazione della Comunità di Madrid36

A partire dal 1982, il governo socialista accetta di assumersi la responsabilità per l'assistenza sociale ai rifugiati. Così, la Spagna era responsabile per la prima volta con i suoi impegni internazionali e il finanziamento, attraverso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, e i programmi sociali per i rifugiati.

Dal 1990, l'Istituto per la migrazione e dei servizi sociali, l'ente di gestione del Ministero degli Affari Lavoro e della Previdenza Sociale, è responsabile della gestione e lo sviluppo di programmi sociali a favore dei rifugiati, dei richiedenti asilo e degli sfollati, nonché lo sviluppo di una rete di Centri di Accoglienza per i Rifugiati37. Lo scopo dei programmi di rifugiati e sfollati del IMSERSO38 (Istituto di Immigrazione e Servizi Sociali) è quello di assistere i richiedenti asilo, rifugiati e sfollati in Spagna cui mancano le risorse finanziarie per facilitare l'integrazione nel territorio spagnolo.

Dal momento che venne approvata la legge di Asilo e Rifugio nel 1984, la Spagna ha adottato strumenti giuridici per attuare una politica di accoglienza ai profughi. In particolare, nel febbraio 1992 l'Ufficio di asilo e rifugio (OAR)39 è stato creato, insieme alla Commissione

36 Creato dal Decreto 6/1998, del 23 aprile, ed esercizi di consulenza, partecipazione, mediazione e

comunicazione per quanto riguarda le diverse azioni di integrazione sociale degli immigrati.

37 Il Real Decreto del 10 febbraio 203/1995 prevede che i richiedenti asilo e rifugiati che non hanno i

mezzi economici possono beneficiare dei servizi sociali, educativi e sanitari previsti dal governo.

38Per maggiori informazioni: http://www.imserso.es/imserso/index.htm.

39 L'Ufficio di asilo e rifugio-OAR è stato creato nel febbraio 1992 a Madrid. Questo ufficio è

responsabile del trattamento di tutte le domande di asilo che si verificano in Spagna e nelle delegazioni diplomatiche spagnole all'estero. Gli istruttori che studiano le domande di asilo sono dipendenti esperti

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Ministeriale di asilo e rifugio (CIAR)40, i quali saranno i meccanismi per

il trattamento e la risoluzione dei richiedenti.

Nella comunità di Madrid vengono svolte azioni in materia di Immigrazione e Asilo secondo i concetti e le ipotesi contenute nel Piano Sociale d’integrazione politica e di integrazione degli immigrati dal 199941, che mira a individuare e soddisfare le esigenze di integrazione

degli immigrati e dei rifugiati, e il Programma di sviluppo 99/2000, che stabilisce cinque ambiti ti attuazione: Legale, Lavorativo, Educativo-Culturale, Convivenza Territoriale, Partecipazione Cittadina. Fondamentalmente gli obbiettivi da raggiungere sono:

1. Eliminare la discriminazione ingiustificata 2. Promuovere la Convivenza

3. Garantire una situazione legale e sociale stabile

4. Combattere le barriere che contribuiscono al esclusione sociale 5. Combattere lo sfruttamento e il traffico organizzato di

manodopera straniera

6. Mobilizzare la società contro la xenofobia

Per raggiungere questi obiettivi si mettono in moto due strumenti principali fondamentali:

 Il Forum per l’Integrazione

del Ministero dell'Interno. Una volta presentate le domande alla OAR in relazione favorevole o sfavorevole vengono presentate alla Commissione Interministeriale di asilo e rifugio (CIAR).

40Il (CIAR) è la commissione interministeriale di asilo e rifugio ed è composta da un rappresentante del

Ministero degli Interni, un rappresentante del Ministero degli affari esteri, un rappresentante del Ministero della Giustizia e uno dal Ministero degli Affari Sociali. Nelle riunioni partecipano anche un rappresentante dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), che, come era previsto dal regolamento, hanno voce, ma senza diritto di voto.

41 Ratificata per il Programma di Sviluppo 99/200 stabilendo gli obiettivi e le aree di intervento

rispondenti ai segni dell'atto proposto no di legge del 1991 approvato dalla maggioranza del Congresso. Proposta non legislativa il cui spirito e il contenuto specifico stabilito include la relazione adottata dalla Casa del Congresso dei Deputati del 23 giugno del 1998.

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 L’Osservatorio permanente dell’Immigrazione

Inoltre, il Programma di Sviluppo del 2009, raccogliendo le raccomandazioni della sessione plenaria e coincidendo con la relazione adottata dal Congresso dei Deputati nel 2009, riproduce gli obiettivi e le raccomandazioni del Piano di Integrazione. Eppure, aggiunge nuovi aspetti come:

1. L’inclusione delle azioni a favore dei richiedenti asilo, rifugiati e sfollati

2. Un nuovo ambito di attuazione corrispondente alla necessità di stabilire pianificazioni del azione sociale in materia di integrazione riferita a immigrati e rifugiati. La detta pianificazione ha perseguito:  Incoraggiare la consultazione con i comuni e le regioni

autonome

 Promuovere le azioni di consultazione con Organizzazioni e Associazioni

 Mettere in pratica gli accordi e le risoluzioni europee in materia

 Generare e mantenere un quadro di professionisti e agenti di Mediazione Sociale che facciano possibile il processo di integrazione dei collettivi immigrati nella comunità di Madrid.

Sulla base di quanto precede, il Segretariato generale per gli affari sociali, sia attraverso la consultazione con i governi regionali (Conferenza Settoriale e Convenzioni IMSERSO) o di cooperazione con le associazioni di immigrati o di gestione direttamente nelle politiche pubbliche in questo settore, ha sviluppato varie linee di azione, di cui:

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A) GESTIONE DIRETTA: Si stabilisce una serie di linee pubbliche di azione dirette a rimuovere gli ostacoli che gli immigrati devono stabilire per un'effettiva integrazione sociale. Queste linee sono:

 Istituzionalizzate o normalizzate: mantenendo un sistema di protezione al asilo e al rifugio; diversi sistemi di accoglienza speciale (Ceuta/Melilla/Canaria); e la creazione di un sistema di consulenza legale.

Accoglienza speciale: azioni volte a sfollati, come il recente

programma Albanese-Kosovaro e altri programmi di appoggio delle altri amministrazioni (Delegazioni di Governo e Comuni) cosi come le prestazioni al conflitto dell’Armenia Occidentale.

B) GESTIONE INDIRETTA: portata a capo mediante:

b.1. Accordo con i Comuni Autonomi, con i seguenti programmi: - Servizi di Informazione e attenzione primaria

- Centri di Assistenza: assistenza completa per le esigenze specifiche degli immigrati: linguaggio, assistenza sociale, consulenza legale e di documentazione, supporto e volontariato, infanzia, formazione di posti di lavoro, ricerca di lavoro42, interpretazione e traduzione, di sensibilizzazione e di informazione, ecc.

42 Le economie delle comunità ospitanti avranno un beneficio quando i profughi di lavorano. Le Nazioni

che desiderano vedere crescere la propria economia e stabilità politica dovranno consentire l'accesso ai diritti di occupazione e di lavoro ai rifugiati. Circa il 50% dei rifugiati del mondo ha un età lavorativa (dai 18 ai 59 anni) per maggiori informazioni vedi: www.unhcr.org/statistics/populationdatabase. Se si permette l’accesso a questo settore di popolazione di lavoratori di forma legale si occuperebbe quei posti vuoti nel paese di accoglienza. Se data l'opportunità, la maggior parte dei rifugiati funzionerà in qualsiasi posizione geografica e in qualsiasi settore che fornisce loro un sostentamento. Articulo in Revista Migración Forzada di: EMILY E. ARNOLD-FERNÁNDEZ y STEWART POLLOCK, El

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- Sistema di alloggiamento sulla base del itinerario occupazionale: ostelli, case, ecc. per i nuovi arrivati che hanno perso il lavoro o sono disoccupati.

- Centri di alloggio per persone estremamente vulnerabili in circostanze non coperte dal sistema del servizio sociale generale e i servizi alle rotte dell'immigrazione.

b.2. Con le organizzazioni non governative e associazioni di immigrati, al fine di facilitare l'integrazione nella società di accoglienza e soprattutto nel mercato del lavoro, attraverso:

 Programmi di accoglienza per soddisfare le esigenze di base dei servizi di soggiorno, alimentari, sanitari e di supporto per l'adattamento ambientale e di integrazione. Le azioni sono finalizzate all'integrazione nel mercato del lavoro, la cura dei bambini e delle donne in circostanze particolarmente difficili.

 Programmi di ritorno e di insediamento, che mira ritorno volontario degli immigrati nei loro paesi di origine delle persone e dei richiedenti asilo, dei rifugiati e degli sfollati ai loro paesi d'origine o il reinsediamento in paesi terzi.

 Programmi di ricongiungimento familiare volte a facilitare il ricongiungimento familiare di queste persone in Spagna.  Programmi per il consolidamento e l'ampliamento della rete

di informazione, consulenza e assistenza legale agli immigrati attraverso una rete di punti di informazione, consulenza, assistenza legale, patrocinio legale e di una rete di traduzione e interpretazione.

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b.2.2) Invito di aiuti nell'ambito del regime generale di sovvenzioni da parte del Ministero del Lavoro e degli affari sociali, attraverso l'Istituto per la migrazione e dei servizi sociali.

 I programmi per promuovere l'istruzione e la cultura, progettato per aiutare ad imparare le lingue e le culture facilitando così l'integrazione di questi gruppi; comprende anche programmi per l'insegnamento e mantenere la loro lingua e cultura d'origine. Essenzialmente rivolto alle donne e ai giovani con particolari difficoltà per l'integrazione culturale.

 I programmi per promuovere l'occupazione, consentendo di ottenere il titolo di studio richiesto per l'accesso al lavoro dignitoso o migliorare quello che hanno, con pari opportunità con gli altri lavoratori.

 I programmi per promuovere la partecipazione dei cittadini, per sviluppare e rafforzare le associazioni di questi gruppi. Le azioni sono finalizzate a fornire informazioni e consigli per la partecipazione nel quartiere, le politiche, i partenariati per il tempo libero, lo sport, ecc.

 Programmi per facilitare l'integrazione sociale con l'obiettivo di promuovere i valori della tolleranza e della lotta contro il razzismo e la xenofobia, per gli immigrati, rifugiati, richiedenti asilo e degli sfollati può avere un reale parità di diritti nella società spagnola.

b.2.3) Inoltre ci sono una serie di ONG che, attraverso sovvenzioni chiamati “Ordini Comunicati”, che conducono programmi specializzati per i rifugiati. Sulla base di queste sovvenzioni finanziate da IMSERSO, Croce Rossa Spagnola, la Commissione Spagnola di Aiuto ai Rifugiati (CEAR) e la Commissione Cattolica Spagnolo di Migrazione (ACCEM).

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C) GESTIONE DELLA PARTECIPAZIONE. Si è svolta come strumento di base di integrazione sociale, attraverso organi consultivi come il Forum per l'integrazione sociale degli immigrati e dei rifugiati, creato nel 1995 per promuovere la partecipazione sociale e l'integrazione di immigrati legalmente stabiliti nella società spagnola, e negli anni successivi sono diventati i forum regionali Catalogna, Andalusia, Isole Baleari, Madrid, Murcia e Extremadura.

Bisogna tenere in conto che tutte le questioni di asilo sono di competenza del governo centrale ovvero del Ministero dell’Interno i collaborazione con IMSERSO. Tuttavia, non possiamo ignorare che le regioni sono responsabili per l'attuazione di alcuni programmi di servizio sociale, all'interno del quale il gruppo di rifugiati può essere un beneficiario. A Madrid, il Piano regionale per l'immigrazione è lo

strumento che raccoglie, direttamente o indirettamente, azioni collettive volte a immigrati e rifugiati.

L'azione dello Stato mediante tali azioni relative agli immigrati e ai rifugiati, per i quali ha assunto poteri come il benessere, la salute, l'istruzione, l'alloggio, la formazione professionale, occupazione e la cultura secondo i diversi incisi del articolo 148 della CE e le disposizioni dello Statuto di autonomia della Comunità di Madrid, il Piano Regionale per l'Immigrazione 2001-2003.

Gli obiettivi generali fissati dal Piano Regionale per l'Immigrazione della Comunità di Madrid sono:

1. Facilitare l'integrazione degli immigrati nel contesto sociale, economico, politico e culturale della comunità di Madrid, attraverso una serie di servizi e programmi per fornire la cura completa.

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2. Per promuovere la piena partecipazione degli immigrati nella società in un clima di reciproco rispetto e di convivenza democratica.

3. Razionalizzare e migliorare l’insieme delle risorse e delle attività esistenti nella comunità di Madrid, coordinando le iniziative realizzate da diversi settori della pubblica amministrazione, e la sponsorizzazione di collaborazione con le associazioni di comunità e l'iniziativa non-profit sociale.

Tale Piano, per raggiungere gli obiettivi fissati, comprende una serie di programmi come descritti di seguito:

DI BASE:

 Informazione e attenzione primaria nei centri di Servizi Sociali  Centri di attenzione sociale a immigrati

 Accoglienza di Emergenza

 Intermediazione per l’accesso alla casa

 Attenzione ai migranti minorenni di etnia nomade  Attenzione e promozione ai gruppi di donne immigrate  Attenzione alle donne vittime di abusi sessuali

 Ufficio Regionale per l’immigrazione nella comunità di Madrid  Scuola do Mediatori Sociali per l’immigrazione

 Azioni co-finanziati dal Fondo Sociale Europeo

SPECIFICI

 Attenzione a gruppi vulnerabili di minori immigrati: -Progetto di attenzione a minori non accompagnati

- Progetto di attenzione a minori richiedenti asilo e rifugio - Progetto di integrazione lavorativa e centro diurno

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 Attenzione ai gruppi di donne vulnerabili  Attenzione alle persone con disabilità  Integrazione nel tessuto Madrileno

Il Piano prevede inoltre il Forum Immigrazione della Comunità di Madrid, istituito con decreto 6/1998, del 23 aprile, e che esercitano funzioni consultive, di partecipazione, di comunicazione e di mediazione, per le diverse prestazioni di integrazione sociale degli immigrati nel tessuto Madrileno.

3.2 Le procedure per il riconoscimento dello status di

rifugiato

Quando una persona decide di chiedere asilo politico in Spagna deve inoltrare la sua richiesta all'ufficio di asilo e rifugio (OAR), alle frontiere spagnole, agli uffici esteri, le stazioni di polizia provinciale o le missioni diplomatiche e uffici consolari esteri spagnoli, anche se la maggior parte si trova in territorio spagnolo.

Ai richiedenti asilo viene concesso di rimanere in Spagna per un periodo massimo di 60 giorni. Se la richiesta è ammessa in processo, dopo un primo studio del caso, viene rilasciato all'interessato un documento al richiedente asilo, che gli permette di soggiornare nel territorio spagnolo durante l'elaborazione del fascicolo, per essere sotto la tutela dello stato, se è priva di mezzi finanziari sufficienti per sé e la sua famiglia.

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Una volta che la domanda di asilo è stata ammessa al trattamento, inizia la fase di esame da parte di OAR.

Oficina de Asilo y Refugio – OAR (Ufficio di Asilo e Rifugio)

Questo ufficio è responsabile per elaborare tutte le domande di asilo che si verificano sia in Spagna che nelle delegazioni diplomatiche spagnole all'estero. Gli istruttori che stanno studiando le richieste di asilo sono collaboratori tecnici del Ministero dell'interno. Una volta istruite le richieste, la OAR comunica un rapporto favorevole o sfavorevole al Comitato interministeriale sull'asilo e rifugio (CIAR).

La CIAR è composta da un rappresentante del Ministero dell'interno, un rappresentante del Ministero degli affari esteri, un rappresentante del Ministero della giustizia e l'altra dal Ministero degli affari sociali. Le loro sessioni sono frequentate anche da un rappresentante del delle Nazioni Unite Alto Commissario per i rifugiati (UNHCR), tale e come previsto dalla legge, ha voce ma non il diritto di voto.

La Commissione esamina tutte le richieste asilo per raccogliere le proposte di risoluzione relative al Ministero dell'Interno. È il ministero che ha l'ultima parola, se i criteri del Ministero degli Interni non sono d'accordo con la proposta che è stata formulata dalla CIAR, il ministro genera il fascicolo al Consiglio dei ministri per rendere questo organo finalmente risolta o meno la domanda di asilo.

Sintetizzando, le funzioni della OAR sono: 1. La istruzione del procedimento di Asilo

2. La fornitura di materiale di supporto per la segreteria del Comitato Interministeriale sull'asilo e rifugio (CIAR).

3. Notifica agli interessati degli esiti delle richieste.

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26 5. Propone al ministro dell’Interno

6. Comunica le inammissibilità alla Commissione

All'interno dell'OAR si nota un'unità di lavoro sociale, dipendente dell'IMSERSO cui funzioni sono:

 Prima accoglienza

 Informazioni e consigli sulle risorse sociali esistenti

 Fare riferimento a centri di accoglienza propri o concordate con qualsiasi organizzazione

La procedura di asilo è costituito da due parti: una previa o di ammissibilità, e una seconda, o di istruzione propriamente detta.

Nella prima fase: che ha una durata di 2 mesi, la OAR affida i

richiedenti alle ONG, specializzate in materia di asilo (CEAR, Croce Rossa e ACCEM), che intervengono in differenti ambiti:

 Attenzione medica, coperta dalla Croce Rossa

 Assistenza Legale gratuita, coperta attraverso i servizi legali della CEAR, ACCEM o del collegio di avvocati

 Traduzione della documentazione e interpretazione gratuita

Alloggio di emergenza per le persone che si considerano vulnerabili: famiglie con bimbi piccoli, persone malate, con età sopra i 65 anni e donne incinta. Attualmente, la prima accoglienza si facilità a tutti i richiedenti asilo dal primo giorno che si realizza la richiesta.

Seconda fase: Una volta che la richiesta è stata ammessa al trattamento,

la OAR è responsabile per la sistemazione di queste persone in centri di accoglienza per i rifugiati (CAR)43.

43 Centri di accoglienza di profughi “sono stabilimenti pubblici di accoglienza temporanea e di

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L'obiettivo di questo servizio è di ottenere che nessuno rimanga fuori dal circuito delle risorse sociali che esistono in materia di asilo e rifugiati e, a tal fine, contenuti e lavorare con tutti gli enti che hanno una convenzione conclusa con l'IMSERSO, CEAR, ACCEM Croce Rossa.

Questo ufficio gestisce inoltre il Fondo Europeo per i Rifugiati (FER), focalizzato a coprire le necessità dei richiedenti asilo. Il gruppo dei richiedenti ammessi al procedimento non incluso in centri di accoglienza sono beneficiari di una copertura economica.

Mentre il collettivo di rifugiati riconosciuti sono stati attivati dispositivi progettati per facilitare l'integrazione sociale, nonché la creazione di un programma di residenza per i rifugiati vulnerabili e anziani rifugiati senza rete familiare. Programmi finanziati da FER sono gestiti da enti come CEAR (Accoglienza) e ACCEM e la Croce Rossa (Integrazione).

A differenza degli altri enti che gestiscono i richiedenti asilo, IMSERSO44 che attraverso la vicedirezione generale di promozione

sociale delle migrazioni e i programmi per i rifugiati, è l'organo amministrativo responsabile per il benessere della popolazione di richiedenti asilo. Allo stesso modo, essa partecipa nella struttura organizzativa, progettata per la risoluzione delle domande di asilo.

Extraído del folleto explicativo “Centro de acogida a refugiados”, Instituto de Migraciones y Servicios Sociales, Secretaría General de Asuntos Sociales, Ministerio de Trabajo y Asuntos Sociales, 2001.

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Come abbiamo esposto, IMSERSO ha un'area specifica dell'asilo all'interno della quale ci sono due forme di gestione: diretta e concertata:

GESTIONE DIRETTA.

All'interno della gestione diretta, IMSERSO si occupa degli alloggi e della assistenza ai richiedenti asilo attraverso i Centri di accoglienza ai rifugiati (CAR) i quali sono parte della risposta istituzionale da parte del governo spagnolo al fine di garantire l'accoglienza di coloro che sono richiedenti asilo la cui domanda è stata accettata per essere elaborata.

É possibile trovare altri modelli di centri per i rifugiati in Europa e in Spagna, come sono gli appartamenti o i centri autogestiti da IMSERSO, che ha optato per questo tipo di centri.

Ci sono quattro (CAR) gestiti da IMSERSO in Spagna: Alcobendas y di Vallecas nella Comunidad de Madrid, a Mislata, Valencia e Siviglia.

Chiama l'attenzione il fatto che nella comunità di Madrid ci sono due dei quattro centri situati in due diversi comuni: Alcobendas e Madrid con un totale di 396 posti disponibili.

Dovrebbe essere notato la situazione in alcuni CAR nei comuni di Madrid in cui si incontra la gran parte delle persone che richiedono asilo nella Comunità di Madrid a causa della mancanza di un sistema di prima accoglienza adeguata alle loro circostanze. Così, poiché la persona presenta la richiesta di asilo e fino a che non è in elaborazione, dovrà aspettare per un lungo periodo di tempo (due mesi), portando le parole di

uno dei membri del gruppo tecnico di una delle CAR il quale afferma che:

"i tempi di attesa sono molto lunghi e le

persone non possono stare nel frattempo in mezzo la strada aspettando che le loro

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condizioni migliorino”, en el que más protección debe tener la gente y es cuando peor lo pasan…”.

“In questo modo, è abituale che prima di

arrivare a un CAR le persone che hanno fatto richiesta d'asilo hanno dormito in strada per mesi, questo a causa della mancanza di un'efficace rete di ostelli del comune di Madrid. Questo è così, poiché gli ostelli che possono essere trovati a Madrid sono destinati non solo alla popolazione richiedente asilo, ma a tutto ciò che è in una situazione di vulnerabilità ed esclusione sociale, quindi il numero di posti è insufficiente in tutti i sensi…”.

Quando la richiesta è stata ammessa al trattamento, la unità di lavoro sociale della OAR valuta la situazione sociale delle persone e le assegna ad uno di questi centri nazionali di presunta accoglienza. Una volta in un CAR45, si realizza un'intervista di valutazione dagli assistenti sociali del

centro con il fine di definire se il richiedente asilo è in situazione di vulnerabilità, intendendo come ciò che è la mancanza dei mezzi economici per soddisfare le esigenze di base.

Una volta che è stata coperta questa prima fase, i CAR agiscono come agenti di intermediazione, precisamente ampliando il più possibile la rete di sostegno delle persone sia all'interno che all'esterno del centro come

45 I CAR sono stati creati con l'obiettivo primario di "promuovere la piena integrazione dei residenti

del Centro nella società spagnola (...) agisce come agente intermediario nel processo di integrazione,

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questo aumenta le possibilità di queste persone a trovare alloggio, occupazione, reti sociali, ecc.

Dentro il primo tipo di attività, troviamo tutti coloro che concentrandosi su assistenza sociale, come vitto, alloggio, assistenza psico-sociale e di altri servizi sociali per facilitare l'integrazione socio-comunitaria di tutte queste persone che sono senza mezzi finanziari per soddisfare le loro esigenze e quelle della loro famiglia. Inoltre, il CAR ha anche la capacità di elaborare e di concedere un aiuto finanziario, (pocket money), per le spese personali, trasporti, abbigliamento, ecc.

Il secondo tipo di attività sviluppate dalla CAR è composto da una rete di attori sociali che lavorano nel luogo in cui si trova il CAR. Si tratta di attività descritte come "cooperazione istituzionale" e perseguiti per favorire il coinvolgimento della persona con l'ambiente attraverso la promozione dei loro vari ruoli come genitore, studente, lavoratore, difendere i diritti umani individuali nel loro paese di origine, ecc. Inoltre, sono attività che permettono l'integrazione del proprio CAR nelle dinamiche sociali della località dove si trova, come nel caso di Alcobendas, che ha firmato un accordo in modo da creare varie attività al interno del centro.

Attraverso Casa delle Donne e Casa della Gioventù, si realizzano attività che permettono di includere alle attività, i residenti del centro, favorire la loro integrazione nella vita della città in cui vivono, e allo stesso tempo danno la possibilità di conoscere faccia a faccia gli autoctoni di Alcobendas. Cosi, esiste un progetto finanziato dall'Unione europea che viene realizzato attraverso la Casa della Gioventù, con l'obiettivo di formare asilo volontario e rifugio, nonché aumentare la consapevolezza contro il razzismo e la xenofobia in questa regione.

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Le attività che si svolgono nei CAR si concentrano soprattutto sull’assistenza sociale, l’orientamento sanitario, la consulenza, la formazione, il sostegno all'occupazione, la cooperazione istituzionale e di attività professionali:

 Attenzione Sociale

 Orientazione per la Salute  Attenzione Psicologica  Attività Formativa

 Orientazione e Appoggio al Occupazione  Cooperazione Istituzionale

 Attività Occupazionali

Per svolgere tutte queste attività, i CAR contano su un team di professionisti composto da: Amministratore Delegato, Direttore e personale amministrativo, assistente sociale, psicologo sociale, mediatore socio lavorativo , Responsabili della Sanità e delle zone residenziali, e i Consiglio di partecipazione, composto da rappresentanti dei residenti, la direzione del centro, servizi alla persona: reception, cucina, governanti , camerieri-pulitori, store manager e tecnico addetto ai servizi, personale volontario e di altre organizzazioni sociali organizzati con gli enti e le risorse locali e regionali con le ONG.

Questo si completa con una serie di risorse materiali che comprendono:  Una zona residenziale con camere per famigliari o singole, wc,

soggiorno e servizio lavanderia su ogni piano.

 Aree comuni: sala da pranzo, biblioteca, sala riunioni, servizio lavanderia e sale multifunzionali complessivi.

 Area Amministrativa: uffici per amministrazione, gestione e tecnica.

Riferimenti

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