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Academic year: 2021

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La progettazione energetica

“La progettazione dell’architettura non è mai stata così dipendente da un’idea di sostenibilità futura, come in questo momento”1

Quello energetico è uno degli aspetti fondamentali nella progettazione di edifici nuovi come nella riqualificazione di strutture esistenti. Nel caso in analisi l’efficienza energetica è stata affrontata solo a livello progettuale per la riqualificazione delle stratigrafie caratterizzanti l’involucro edilizio a confine con l’esterno e con spazi non riscaldati, ipotizzando l’utilizzo di soluzioni impiantistiche quali gli impianti a tutt’aria per la climatizzazione invernale ed estiva (facilmente installabili negli ampi controsoffitti previsti in progetto) e progettando locali tecnici adeguati all’installazione delle componentistiche necessarie per il loro funzionamento.

Progetto del comfort abitativo

Come anticipato nel capitolo relativo all’efficienza energetica, la luce, l’aria e la temperatura sono le componenti principali da curare per garantire un buon comfort ai residenti.

La qualità dell’illuminazione

Relativamente all’illuminazione, volendo prediligere quella naturale, nell’edificio attuale sono già presenti molte aperture verso l’esterno, e la concezione dell’impianto originario è straordinariamente accurata da questo punto di vista: le aule sono ben illuminate da ampie finestre, e il vano a doppia altezza attualmente utilizzato come refettorio2 possedeva una parete completamente vetrata affacciata sul cortile interno, che permetteva l’illuminazione degli spazi distributivi al piano terreno e al piano primo; un contributo simile era dato dal piccolo spazio verde posto presso l’ingresso.

Nel progetto del social housing si è cercato di mantenere le buone indicazioni suggerite dall’edificio stesso. Gli spazi residenziali sono stati dotati di finestre che rispettassero ampiamente il rapporto aero-illuminante e laddove non fosse possibile fare lo stesso per i singoli servizi igienici, al piano primo è stata ipotizzata l’installazione di tunnel solari, che permettono l’ingresso della luce naturale in quantità diverse in funzione della lunghezza e della forma del percorso del tunnel stesso dalla copertura all’ambiente interno.

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Andrea Rinaldi, curatore di Progettazione ed efficienza energetica, Maggioli Editore, Dogana (Rep. San Marino) 2010

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1. Esempio di tunnel solare per ambienti residenziali prodotto da Velux3

È proposto il ripristino della dimensione originale4 della grande parete finestrata del doppio volume centrale e l’abbattimento del volume aggiunto alla fine degli anni Settanta a scapito del cortile interno, allora inutilizzato, così da favorire l’ingresso della luce naturale dal giardino sensoriale verso gli spazi comunitari al piano terreno e al piano primo. Resta invariato il giardino d’inverno all’ingresso, area verde che si interfaccia col giardino sensoriale e la serra solare, e diventa parte della zona living nell’area residenziale degli anziani.

La qualità dell’aria

La qualità dell’aria può essere controllata da un sistema di ventilazione meccanizzata, il cui impianto di distribuzione può essere alloggiato nel volume creato con l’installazione di controsoffitti, con un sistema di pre-riscaldamento/raffrescamento.

3 https://www.velux.it/prodotti/tunnel-solare, consultato a maggio 2018

4 Nell’edificio scolastico la parte inferiore della parete vetrata è stata sostituita da tamponamenti per ricavare

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2. Schema esemplificativo del funzionamento di un sistema di ventilazione meccanizzata5

Viene proposto un impianto di ventilazione a doppio flusso, con una canalizzazione dedicata all’immissione dell’aria e una destinata alla sua estrazione; la possibilità di controllare entrambi i flussi permette anche l’installazione di un recuperatore di calore6 che può alleggerire il lavoro dell’impianto di pre-riscaldamento e pre-raffrescamento7. La presenza di fontanelle d’acqua all’esterno può diventare parte del sistema di areazione, e in particolare può umidificare naturalmente l’aria in ingresso se prelevata nelle vicinanze delle stesse.

Il comfort termico

Per limitare la differenza fra la temperatura dell’aria e quella delle superfici circostanti, queste ultime sono rivestite, per la parte interna, con lastre di cartongesso che ne uniformano geometria e temperatura, e all’esterno con un cappotto termoisolante e il rivestimento di facciata omogeneo per tutto l’edificio.

L’isolamento acustico

Non meno importante, in ambienti residenziali, è l’isolamento acustico; l’isolamento dall’esterno permette di allontanare i rumori legati al traffico e alla città in generale, ma è necessario considerare attentamente anche l’isolamento acustico tra gli ambienti residenziali privati. I requisiti acustici dell’edificio sono stati valutati osservando le indicazioni presenti nel D.P.C.M. 5 dicembre 19978, nel quale gli ambienti, e i relativi requisiti, sono classificati in funzione della destinazione d’uso in sette categorie. Il social housing è assimilato alla categoria C insieme ad alberghi e pensioni, e i monolocali

5

https://www.architetturaecosostenibile.it/architettura/criteri-progettuali/impianti-ventilazione-meccanica-006/, consultato a marzo 2018

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Cosicché sia possibile sfruttare il calore dell’aria interna per aumentare la temperatura dell’aria esterna in ingresso ed evitare così la percezione di uno sbalzo termico, talvolta fastidioso seppur lieve.

7 Abbassando il consumo energetico. Cfr. Redazione di ArchitetturaEcosostenibile.it, Impianti di ventilazione

meccanica controllata: tipologie e vantaggi, ottobre 2017, https://www.architetturaecosostenibile.it/

architettura/criteri-progettuali/impianti-ventilazione-meccanica-006/, consultato a marzo 2018

8 D.P.C.M. 5/12/1997, Determinazione dei requisiti acustici degli edifici, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie

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98 dei residenti sono stati considerati come piccoli appartamenti confinanti, dove un adeguato isolamento acustico è in grado di garantire il necessario livello di intimità.

3. Tabella A "Classificazione degli ambienti abitativi" dal D.P.C.M. 5 dicembre 1997

I requisiti acustici passivi sono calcolati in base a cinque fattori: il potere fonoisolante delle partizioni interne tra unità immobiliari, l’isolamento acustico di facciata, il rumore di calpestio dei solai, il livello di pressione sonora e il livello equivalente di pressione sonora. Il decreto indica chiaramente che questi fattori, e in particolare l’indice relativo alle partizioni interne, non riguardano la partizione di due ambienti della stessa unità immobiliare, ma la separazione di due diverse unità. Nel caso di studio, dunque, non è obbligatoria una verifica di questo tipo, ma per garantire maggior comfort ai residenti, si è scelto di valutare l’aspetto acustico attraverso alcuni accorgimenti, come ad esempio l’isolamento delle stanze con pareti e controsoffitti in cartongesso fonoassorbente.

L’impianto di ventilazione meccanica

Oltre all’isolamento dai rumori esterni e da quelli dovuti alla presenza di altri occupanti, il problema acustico è legato all’utilizzo degli impianti, in primis gli impianti di riscaldamento, raffrescamento e ventilazione. Nel progetto si è proposta l’integrazione di questi tre aspetti in un unico impianto di ventilazione meccanizzata a doppio flusso, da installare con alcuni accorgimenti; le tubazioni, ad esempio, dovranno essere posizionate all’interno del controsoffitto evitando la connessione diretta con elementi fissi come solai e pareti per smorzare la diffusione del rumore.

L’impianto idrico

Il rumore causato dall’impianto idrico si diffonde per via aerea e con le vibrazioni dovute al passaggio di acqua; può essere limitato rivestendo le tubazioni con materiale isolante e alloggiando gli scarichi in cavedi insonorizzati riempiti con materiale fonoassorbente. A questo scopo, all’interno dei bagni si propone la realizzazione di una parete alta 1,20 m in adiacenza alla principale, nella quale incassare la cassetta di scarico del water e le annesse tubazioni, lasciando intatta la parete divisoria.

Classificazione degli edifici in funzione della destinazione d’uso Cat. A: edifici adibiti a residenza o assimilabili

Cat. B: edifici adibiti ad uffici e assimilabili

Cat. C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili Cat. D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili Cat. E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili Cat. F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto e assimilabili Cat. G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili

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4. Pianta e sezione di un bagno tipo, in cui è messa in evidenza la doppia parete ideata per accogliere gli impianti di scarico

Fanno parte dell’impianto idrico macchine quali pompe e autoclavi, particolarmente rumorose anche per le vibrazioni che le caratterizzano. Questi macchinari sono posti in un apposito locale tecnico al di fuori dell’edificio, ma questo non può giustificare un mancato intervento di insonorizzazione in quanto ciò che deve essere controllato è la propagazione del suono all’interno di un edificio o, come in questo caso, dell’ambiente esterno. I macchinari dovranno essere dotati di supporti antivibranti ed essere posizionati su un basamento in calcestruzzo posto su supporti anti-vibrazionali.

5. Disegno esplicativo dei possibili accorgimenti utili alla riduzione del rumore da vibrazione di pompa e autoclave

L’impianto elettrico

Pur non trattandosi di un impianto intrinsecamente rumoroso, quello elettrico può necessitare di particolare attenzione nell’installazione onde evitare che la messa in opera degradi il fonoisolamento previsto. Questo può significare, ad esempio, evitare di posizionare i moduli elettrici sui due lati di una stessa parete in corrispondenza uno dell’altro, oppure, come nel caso studiato, evitare del tutto

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100 la collocazione di alcun tipo di impianto nella parete divisoria tra le camere preferendo una collocazione diversa.

6. Schema esemplificativo del posizionamento dei moduli elettrici in due monolocali adiacenti.

Si consiglia quindi l’alloggiamento dei moduli elettrici nelle pareti che costeggiano i corridoi o in corrispondenza della muratura perimetrale. L’immagine 6 indica, a sinistra, un’ipotetica distribuzione

dei moduli elettrici in funzione della posizione degli arredi, che non tiene però conto dell’isolamento acustico. Lo schema a destra, invece, presenta una distribuzione di moduli elettrici per lo più lungo le pareti confinanti con il corridoio interno o con l’ambiente esterno; i punti che non si trovano lungo queste due pareti sono posizionati comunque in modo da non intaccare la parete divisoria dei due locali. Una distribuzione di questo tipo permette inoltre una maggiore versatilità del monolocale, all’interno del quale il residente può variare l’organizzazione dell’arredo libero da vincoli impiantistici, e, similmente, anche eventuali modifiche strutturali da apportare nel lungo termine potrebbero essere attuate con maggiore libertà.

Isolamento acustico al calpestio

Seppure nel caso in esame non risulti obbligatorio procedere all’isolamento acustico al calpestio, verranno adottate soluzioni tecniche atte a garantire il miglior comfort possibile agli occupanti interni, riducendo il rumori trasmessi per impatto sul piano di calpestio tramite l’utilizzo di controsoffitti.

Progettare l’efficienza energetica

Nel caso di studio, trattandosi di un edificio esistente, alcuni aspetti non possono raggiungere le condizioni ideali, talvolta difficilmente realizzabili anche nella progettazione ex novo, per cui si è cercato di arrivare ad una sorta di compromesso tra l’ideale e il possibile, ovvero certi aspetti sono rimasti volutamente lontani da quella che potrebbe essere la situazione ideale perché questa comporterebbe elevati costi di realizzazione.

La compattezza volumetrica

La compattezza dei volumi è identificata dall’indice S/V, ovvero il rapporto tra la superficie disperdente e il volume riscaldato; l’edificio risulta tanto più efficiente quanto più il suo indice si avvicina allo zero. Nell’edificio studiato la compattezza è stata migliorata in parte abbattendo alcune

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101 parti aggiunte all’impianto iniziale con gli ampliamenti degli anni Settanta e successivi. Il volume dove attualmente è posto il refettorio, è eliminato per ampliare il cortile interno e renderlo una sorta di grande cavedio per l’illuminazione e l’areazione del piano terreno. Si propone l’abbattimento del piano primo dell’abitazione destinata in origine al custode della scuola, mentre il piano terreno è dedicato agli spogliatoi della palestra. Si è scelto di togliere il volume di circa 40 mq destinato a vano tecnico e ripostiglio per la palestra, situato in adiacenza a quest’ultima, e il volume realizzato negli anni Novanta per ospitare nuove aule scolastiche e sporgente rispetto al resto dell’edificio, lasciando intatta la parte di volume che si trova inglobata nell’impianto principale, e ricostruendo al piano terreno una struttura in acciaio che ospiti il laboratorio artigiano e la serra solare.

7. Calcolo del rapporto tra superficie disperdente e volume riscaldato allo stato attuale

8. Calcolo del rapporto tra superficie disperdente e volume riscaldato nel progetto di riqualificazione

Con le modifiche apportate, sebbene di piccola entità, il rapporto S/V risulta ridotto, anche se è auspicabile il raggiungimento di valori inferiori.

L’isolamento termico

L’isolamento termico necessario può essere ottenuto con l’installazione di un cappotto esterno, alloggiato fra la muratura perimetrale dell’edificio e i pannelli del rivestimento di facciata. L’installazione di un cappotto termoisolante sufficiente a garantire l’isolamento necessario è legata al calcolo della trasmittanza del pacchetto costituito dalla muratura esistente e isolante, regolata dal

EDIFICIO SCUOLA ELEMENTARE "C. GUERRAZZI"

Superficie disperdente (mq) Altezza della parete (m) Volume riscaldato (mc) solaio a terra 1808

chiusure verticali esterne:

1 piano f.t. 590 4.25 2 piani f.t. 1840 8.00 copertura (solaio sottotetto) 1808 piano terra 7514 piano primo 4712 totale 6046 12226 S/V = 0.4945

EDIFICIO SOCIAL HOUSING

Superficie disperdente (mq) Altezza della parete (m) Volume riscaldato (mc) solaio a terra 1606

chiusure verticali esterne:

1 piano f.t. 628 4.25 2 piani f.t. 1504 8.00 copertura (solaio sottotetto) 1606 1 piano f.t. 1465 2 piani f.t. 9648 totale 5344 11113 S/V = 0.4809

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102 D.lgs. n.192/2005 “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia” in base alla zona climatica di appartenenza. Nel caso particolare di edifici esistenti, sono definiti limiti specifici all’interno dell’appendice B del decreto stesso, in funzione dell’elemento edilizio considerato9. Si riportano in seguito i requisiti minimi richiesti per gli edifici esistenti; in evidenza i valori relativi alla zona climatica D, nella quale è compreso il Comune di Castelfranco di Sotto.

9. Limiti imposti dal D.lgs.192/2005 per gli edifici esistenti. I valori indicati nella terza colonna delle tabelle saranno richiesti a partire dal 1 gennaio 2021 per tutti gli edifici

In base ai valori richiesti a partire dal 2021 è stata calcolata la trasmittanza di alcune delle stratigrafie presenti nell’edificio oggetto di studio, valutando lo spessore necessario del materiale termoisolante scelto, la fibra di cellulosa. Nello specifico, la resistenza termica è data dal rapporto tra lo spessore dello strato e la sua conduttività termica10, e la trasmittanza U è definita come l’inverso della resistenza termica.

9 Cfr. D.lgs. n. 192/2005, Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia,

Appendice B (Allegato 1, Capitolo 4) “Requisiti specifici per gli edifici esistenti soggetti a riqualificazione energetica”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 222 del 23 settembre 2005, suppl. ordinario n. 39, par. 1.1

Elementi edilizi

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10. Dati e valori risultanti dal calcolo del pacchetto strutturale di parete, del solaio di copertura e della parete vetrata del salone a doppia altezza

La parete finestrata della sala a doppia altezza è stata calcolata secondo l’equazione seguente:

= ∙ + ∙ + ∙ Ψ

+ dove:

Av/f è l’area della vetrata/telaio

Uv/f è la trasmittanza della vetrata/telaio

P è il perimetro totale

Ψ è la trasmittanza termica lineare, un parametro relativo all’interazione tra telaio, vetri e distanziatore dei vetri11.

11 La trasmittanza termica lineare è rilevabile, secondo l’allegato E della norma UNI EN ISO 10077-1,

preferibilmente attraverso il calcolo numerico in accordo con la norma ISO 10077-2, in assenza di dati dettagliati ci si può riferire a valori di default. Nel caso di telai in metallo con vetri doppi o tripli con trattamento basso-emissivo e intercapedine con aria, la trasmittanza termica lineare è pari a 0.6.

Materiale Spessore [m] λ Conduttività termica [W/mK] Peso specifico [kg/m3] Resistenza termica [m2K/W] Trasmittanza U [W/m2K] Limite [W/m2K] Parete perimetrale 1 (sp=30cm) Intonaco 0.02 0.70 1500 0.029 Mattoni forati 0.30 0.36 1200 0.833 Rivestimento in mattoni facciavista 0.07 0.70 1200 0.100 Isolante (pannelli di fibra di cellulosa) 0.10 0.04 85 2.500

Rivestimento gres porcellanato 0.01 1.00 2300 0.009

totale 3.471 0.29 0.32

Parete perimetrale 2 (sp=40cm)

Intonaco 0.02 0.70 1500 0.029 Mattoni forati 0.40 0.36 1200 1.111 Rivestimento in mattoni facciavista 0.07 0.70 1200 0.100 Isolante (pannelli di fibra di cellulosa) 0.10 0.04 85 2.500 Rivestimento gres porcellanato 0.01 1.00 2300 0.009

totale 3.749 0.27 0.32

Solaio copertura

Intonaco 0.02 0.70 1500 0.029 Solaio travetti e blocchi in laterizio 0.20 0.67 1100 0.299

Isolante 0.15 0.04 0 3.750 Guaina impermeabilizzante 0.00 0.26 1700 0.012 Rivestimento fibrocemento 0.02 0.60 2000 0.033 totale 4.122 0.24 0.26 Materiale Area [m2] λ Conduttività termica [W/mK] Peso specifico [kg/m3] Resistenza termica [m2K/W] Trasmittanza U [W/m2K] Perimetro [m] Limite [W/m2K] Parete vetrata salone

Vetro stratificato (4-12-4-12-4) 105 0.024 5000 0.833 1.20 120 Infisso in alluminio con taglio

termico 67 200 2800 0.417 2.40 /

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104 L’energia solare passiva

L’orientamento e la distribuzione interna

Tra gli aspetti che incidono sull’assorbimento dell’energia solare vi è l’orientamento dell’edificio e la distribuzione degli ambienti al suo interno. Trattandosi di un una struttura esistente, non è possibile modificarne l’orientamento e per certi versi anche la distribuzione interna ne risente: prendiamo in considerazione, ad esempio, gli ambienti residenziali progettati al piano primo. La necessità di permettere l’alloggio ad un buon numero di persone, ha portato alla conferma del carattere scolastico della ripartizione delle stanze, organizzate cioè una di seguito all’altra lungo un corridoio che percorre l’intero piano; come nelle residenze a ballatoio, il corridoio di accesso agli ambienti privati funge da filtro tra il privato, appunto, e il pubblico, in questo caso gli ambienti comunitari che, per la forma stessa dell’edificio e per la sua funzione sociale, si trovano in posizione centrale. È stata quindi naturale conservare la posizione del corridoio affacciato sul giardino sensoriale e sul doppio volume della zona living, sebbene ciò metta in secondo piano l’affaccio delle camere da letto, orientate a est, ovest e sud.

Prestazioni degli elementi vetrati

L’abbondanza di finestre e chiusure trasparenti in generale richiede cura nella scelta delle stesse in funzione delle prestazioni termiche che possono garantire. Per avere ottime prestazioni la scelta dovrebbe cadere su finestre con infissi a taglio termico e vetri doppi o tripli con trattamento basso-emissivo per limitare le dispersioni di calore.

Le schermature

La serra solare e il giardino d’inverno sono strumenti utili per l’accumulo di energia solare, ma possono creare problemi di surriscaldamento nel periodo estivo. Per questo motivo si è ipotizzata la loro schermatura con tende tecniche scorrevoli applicate sulla superficie esterna, in modo da garantire l’effetto serra solo nel periodo invernale.

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11. Esempio di tecnotenda applicata a protezione di un involucro vetrato, modello B-space prodotto da Corradi12

La stessa soluzione è stata prevista per la copertura del patio presso il refettorio, non tanto per l’ombreggiamento13 quanto per favorirne la versatilità e un ampio uso.

12. Pergotenda Exyl prodotta da Corradi

12 https://www.corradi.eu/prodotti/pergotenda/b-space/, consultato a maggio 2018 13

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106 Per ciò che riguarda le finestre, e in particolar modo quelle delle aree residenziali, è stato scelto l’utilizzo di lamelle girasole avvolgibili e le aperture maggiori sono caratterizzate da una cornice di sporgenza variabile tra 20 e 50 cm che migliora l’ombreggiamento e la riservatezza della stanza.

13. Caratteristiche di versatilità del sistema di lamelle Girasole avvolgibili prodotte da Zanzar System s.p.a.14

14. Bow-windows realizzati nell'ex carcere Le Murate di Firenze15; nel progetto si è cercato di riprodurne l’effetto, sostituendoli con elementi in aggetto realizzabili con strutture metalliche rivestite con lastre simili a quelle utilizzate per il rivestimento di parete.

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107 Il comfort estivo

Allo scopo di creare ambienti a diversa temperatura per favorire la ventilazione e il raffrescamento, nel cortile interno dell’edificio è stato progettato un giardino con arbusti e alberi di media altezza, dotato di un pergolato verde in adiacenza alla parete vetrata del salone: se ricoperto di rampicanti caducifoglie svolge una funzione simile a quella delle tende tecniche, ombreggiando in estate ma lasciando entrare luce e calore in inverno. Lo stesso concetto è stato seguito nell’organizzazione dello spazio verde circoscritto all’edificio con il posizionamento di alberi caducifoglie, ma anche di piccoli sistemi d’acqua e dell’ampio patio. Si propone l’uso di colori chiari per l’involucro al fine di ridurre la captazione solare per i volumi contenenti le aree prettamente residenziali, mentre le aree ad uso comune e la palestra presentano rivestimenti di colore intermedio e scuro, rispettivamente.

15. Schema volumetrico rappresentante la colorazione del rivestimento esterno

Materiali ecocompatibili

Nella ricerca di soluzioni tecniche per il progetto del social housing si è voluto prediligere l’uso di materiali e sistemi ecocompatibili e a basso impatto ambientale, cercando di non trascurare i costi, in termini economici ma anche energetici, necessari per il trasporto. Tra le soluzioni previste nel progetto vi sono: l’uso di un sistema “a secco” per il rivestimento esterno con lastre ceramiche in gres porcellanato Lea, l’apposizione di cemento-resine per la realizzazione di pavimentazioni continue evitando la rimozione e lo smaltimento della pavimentazione esistente, l’impiego di doghe in legno composito GreenWood per la realizzazione del percorso esterno, la realizzazione di uno spazio carrabile con blocchi in calcestruzzo con tecnologia filtrante.

Locali tecnici

In assenza di una progettazione dettagliata del sistema impiantistico, sono stati ipotizzati la posizione e dimensione dei vani tecnici necessari. Sulla copertura dell’edificio sarebbero posizionati gli impianti 15 https://www.totaldesign.it/da-carcere-ad-housing-sociale-lesempio-de-le-murate-a-firenze/, consultato a

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108 di climatizzazione, le pompe di calore e i pannelli solari termici, nascosti alla vista di ospiti e passanti dal rivestimento di parete (che supera il livello di falda della copertura). La canalizzazione dell’impianto ad aria è raccolta nel volume creato dal controsoffitto, gli impianti legati al funzionamento della piscina possono essere alloggiati in un apposito vano creato in adiacenza alla palestra, e i quadri elettrici sono organizzati in un locale interno all’edificio cui si accede dal corridoio che collega l’ingresso alla palestra. Visto il numero di residenti, è necessario considerare la presenza di un locale sufficientemente ampio per l’alloggiamento dell’autoclave, dell’addolcitore e dei serbatoi di accumulo dell’acqua calda sanitaria; questo vano è stato posizionato esternamente all’edificio, nel manufatto destinato al ricovero degli animali da cortile, al di sotto del quale si ipotizza la costruzione di una vasca per la raccolta dell’acqua piovana, con possibilità di accesso da una botola per il controllo e la manutenzione.

16. Planimetria del piano terra del social housing in cui sono evidenziati i locali tecnici. L'area tratteggiata rappresenta le zone controsoffittate.

Antincendio

L’aspetto della sicurezza in caso di incendi non è stato affrontato in questa fase di progetto, se non per ciò che riguarda il posizionamento delle uscite di sicurezza e la compartimentazione della cucina. Le vie di fuga sono state calcolate tenendo conto della difficoltà motoria di alcuni residenti, e si è cercato di mantenerne la lunghezza entro i 30 m circa. Per agevolare l’evacuazione del piano superiore sono state posizionate due scale esterne in acciaio nella zona di residenza maschile e in quella femminile, utilizzabili anche dal piano terra.

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17. Planimetria del piano terra in cui sono evidenziati i percorsi di esodo e le scale esterne in acciaio.

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