A T T I D E L CAPITOLO SU P E R IO R E
Il Rettor Maggiore.
7 Ottobre 1952 - F esta del 8 8 . R osario.
C arissim i Confratelli,
1. Q uasi a suggello dei lav o ri del Capitolo Generale, il Con
vegno dei C ooperatori salesiani in d e tto p e r l’U -12-13 settem b re in E o m a , m i diede l’occasione pro p izia di recarm i nella C ittà S a n ta , ove si raccolsero oltre duem ila ra p p re s e n ta n ti della P ia U nione t r a i quali parecchi d elegati delle nazioni estere d ’E u ro p a e d ’A m erica, con t u t t i gli Is p e tto ri che n on avevano a n cora p o tu to to rn a re alle loro sedi.
E r a la p rim a v o lta che il Convegno si riu n iv a a E o m a e, ringraziand o il Signore, il successo fu v e ra m en te consolante p e r il num ero dei p a rte c ip a n ti, la p ie tà e l ’ordine delle varie m an i
festazioni, l ’eloquenza e la d ig n ità degli o rato ri ufficiali, la p re senza di u n a v e n tin a di eccellentissim i Vescovi, del S o stitu to S egretario di S ta to S. E . Mons. G iovanni M ontini, e degli E m i
nentissim i C ardinali: C lem ente M icara, V icario della D iocesi di E o m a; B en ed etto Aloisi M asella n o stro insigne P ro te tto re ; G iu
seppe P izzard o, che, avendo fre q u e n ta to qualche tem po l ’O ra
to rio festivo di S avo n a, ci onora dicendosi anche n o stro ex
allievo.
L eggerete nel Bollettino Salesiano la cronaca m in u ta delle tr e giornate; a m e b a ste rà segnalare all’atten zio n e di t u t t a la Congregazione il m om ento solenne in cui S. E . il C ardinale V icario benedisse la p rim a p ie tra del tem p io in onore del nostro santo F o n d a to re S. G iovanni Bosco, al centro d ’u n ’opera g ra n diosa a v antagg io della gioventù. Q uella v ia T uscolana che nasce d alla Chiesa M adre di tu tt e le Chiese S. G iovanni in L a tera n o
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e che S. G iovanni Bosco con visione p ro fetica segnalò p o p o la ta di case salesiane, o ra vede allinearsi già la Chiesa p arro cchiale in onore di M aria A usiliatrice accanto all’i s titu to P io X I , la n u o v a costruzione della Chiesa in onore di S. G iovanni Bosco e sulle colline p rospicienti le case di F ra sc a ti, Capocroce, G ro t
ta fe rra ta , C astelgandolfo, G enzano e L an uv io. IN"e sia rin g ra ziato il Signore che ci p e rm e tte di lav o rare nella c ittà del P a p a e di svilupparci in essa con opere a d a tte ai bisogni dei tem p i.
N ella stessa g io rn a ta di v en erd ì 12 se tte m b re la lu n g a co
m itiv a dei Congressisti saliva in a u to p u lm a n n a C astelgandolfo, ove S u a S a n tità si disponeva a concederci l’udienza desidera
tissim a. I l cortile in tern o , le tte ra lm e n te grem ito, ci serrò com e in u n cuor solo a tto rn o e ai piedi del Som m o P ontefice, che si presentò al comodo balcone p e r p a rla rc i e benedirci. L a gioia com une al suo ap p arire esplose in evv iv a ed ap p lau si frenetici, cui il P a p a rispon d eva col suo sorriso volgendosi o ra agli u n i o ra agli altri, quasi p e r acco n te n ta re t u t t i e rallegrarsi con noi.
Q uando si accinse a p arlare, il n ostro religioso silenzio accolse la sua p aro la come d al lab b ro di N ostro Signore. Credo o p p or
tu n o rip o rta re p e r intiero il prezioso docum ento t r a le Com u
nicazioni ufficiali di questo num ero degli A tti, affinchè i D ire t
to ri se ne servano coi loro C ooperatori e t u t t i i B o llettin i lo possano rip ro d u rre trad u cen d olo e com m entandolo o p p o rtu n am ente. È s ta ta la p rim a v o lta che la P ia U nione dei Coope
ra to ri salesiani h a a v u to la so rte di ricevere d ire tta m e n te dal P a p a l ’incoraggiam ento e l 'a p p r ovazione piena al loro lavo ro apostolico, nel pro g ram m a loro tra c cia to con ch iara visione dei tem p i d a S a n G iovanni Bosco.
I n o stri ben em eriti C ooperatori devono sentirsi in ferv o rati d a ta le benevolo messaggio pontifìcio e tocca a noi valorizzarlo, com m entarlo o p p o rtu n am en te, s o p ra ttu tto p e r u n irli sem pre più s tre tta m e n te al P a p a , ai Vescovi, alla Chiesa p e r m ezzo del loro am ore a S a n G iovanni Bosco e alle opere d ’am bed u e le F am iglie da L u i create.
2. Se g rande è la gioia di v edere il P a p a , l ’emozione di chi può essere ricev u to in u dien za p riv a ta è v e ra m en te inesprim i
bile. A l povero so tto scritto poi tale a s p e tta tiv a fu p ro lu n g a ta
d a due o tre rim an d i, sicché d al prim o annuncio alla d a ta de
cisiva trasco rsero u n a dozzina di giorni. P u rtro p p o p e r queste ragio n i no n fu possibile tra tte n e re a R om a t u t t i i R ev.m i Ca
p ito lari, co n vocati a p p u n to p e r essere p re s e n ta ti co llettivam en te dopo l ’udien za e d o v e tti a n d a re accom pagnato so ltan to dal so stitu to P ro c u ra to re e d a u n o dei S egretari.
S. S a n tità si degnò di riceverm i dom enica m a ttin a 21 se t
te m b re e con la sua p a te rn a accoglienza m i tolse subito ogni soggezione e m i ap rì il cuore alla p iù filiale confidenza. Lo ring raziai del p a te rn o discorso p re p a ra to con t a n ta cura pei n o stri C ooperatori e lo assicurai che lo terrem o com e il più prezioso docum ento p e r la n o s tra U nione, in preparazio ne al C entenario della fondazione. Gli esposi b rev em en te i lavo ri del n o stro X VI I C apitolo Generale, dalle elezioni che diedero come ris u lta to u n C apitolo v e ra m en te internazio nale, ai te m i t r a t ta ti: le scuole professionali, le m issioni, la form azione a c cu ra ta del personale. Si com piacque assai di ciascuno di q u esti argo
m e n ti e m ostrò la sua preoccupazione s o p ra ttu tto p e r l’edu cazione della giov entù operaia. L e rovine p ro d o tte d al bolsce
vism o Lo tengono sem pre con l’anim o in angoscia, poiché vede com e il dem onio si serve di q u e s t’a rm a p e r sem inare nel m ondo l ’odio a D io, alla Chiesa, al P a p a , ai S acerd o ti e com e è arduo c o n tra p p o rre u n argine a ta n to m ale, specialm ente dove la p ro p ag a n d a avv ersa h a p o tu to afferm arsi e im pedire l ’opera del Clero. « L a v o ra te — m i disse — la v o ra te con t u t t e le vo stre forze p e r im pedire o p e r rim ed iare a t a n t a ro v in a ».
Q uasi a confortarlo gli p rese n tai la relazione che il n ostro delegato della Slovacchia a v ev a fa tto d u ra n te il C apitolo G e
nerale e gli dissi che se ta n to è il m ale che opera il nemico di D io, i cristian i sono t u tto r a num erosi, ferm i nella fede, a rd iti nelle loro in iziativ e e ferv e n ti n ell’a tte s a della liberazione, che anelano possa p re p a ra re u n trio n fo in au d ito p e r Gesù Cristo e la sua Chiesa.
I l tem po che m ’e ra sta to assegnato era già trascorso due v o lte, sicché m ’a ffre tta i ad inginocchiarm i p e r chiedere la B e
nedizione. F u ro n o in tro d o tti anche i m iei due fo rtu n a ti con
fra telli e il P a p a elevando am b e le braccia e lo sguardo al Cielo, con quell’a tteg g iam en to ca ra tte ristic o di p ro fo nd a fede e di
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p a te rn a b o n tà , benedisse le n o stre tre g ran d i Fam iglie e i sin
goli com ponenti, le opere e le persone, incaricand om i di t r a sm ettere a t u t t i la sua preg hiera, pegno del suo affetto.
Mi son d a to p rem u ra di eseguire il desiderio del Vicario di Gesù Cristo in v iando a t u t t e le case di form azione ta le m es
saggio, m a ora m i faccio u n dovere di com unicare a ciascuno dei confratelli, alle Figlie di M aria A usiliatrice, ai C ooperatori, allievi, E x allievi, p a re n ti ed am ici t u t t i la p a te rn a benedizione, chiedendo in com penso la re c ita p iù fervorosa del Pater, A v e e Gloria q uotidiano secondo le intenzio n i del Som m o P ontefice.
3. Mi è caro com unicarvi che i S uperiori C apitolari h an n o già ricev u to l’incarico di rip re n d ere le v isite stra o rd in a rie alle Is p e tto rie che n o n erano an co ra s ta te v isita te dopo il 1940.
Ecco com e sono s ta ti d istrib u iti gli incarichi.
I l E .m o D . A lbino F e d rig o tti v isiterà di seguito il Congo Belga, l ’A frica m eridionale, l’I s p e tto ria O rientale e l ’isola di M alta.
I l E .m o D . G iovanni A n ta l v isiterà n ella S p a g n a le Isp e tto rie T arragonese e Celtica.
I l E .m o D . A ntonio C andela v isiterà il N o rd A frica e l’I - sp e tto ria B etica.
I l E .m o D . Giorgio Seriè v isiterà l’I s p e tto ria del Messico- A ntille e le Isp e tto rie di M aria A usiliatrice e di S. G iovanni Bosco del B rasile.
I l E .m o D . M odesto B ellido co n tinuerà la sua v isita alla I s p e tto r ia A rg e n tin a del S. E o sario e a ll’U ruguay.
I l E .m o D . G iovanni C osta E esend e v isiterà le Isp e tto rie brasiliane di S. L uigi e di S a n t’Alfonso.
I n t a l m odo possiam o sperare che p e r la fine del 1953 si possa dire d ’av er v isitato l ’in te ra Congregazione in questo t u r binoso dopoguerra e che sarà p iù agevole t r a tta r e i problem i delle singole Isp e tto rie , grazie alla conoscenza d ire tta che n e han n o i E e v .m i V isitato ri. V ogliate perciò u sare con essi la confidenza filiale che ren d e facile il loro com pito e utile al
l ’avvenire delle v o stre I s p e tto rie la conoscenza com pleta del personale e delle v o stre a ttiv ità .
4. I n questo stesso num ero degli A tti tro v e rete le D elibe
razioni del X V II Capitolo Generale, che così vengono p ro m u lg ate e f a tte conoscere a t u t t a la Congregazione.
I l C apitolo G enerale X V II iniziò i lav o ri il 1° agosto 1952;
v i furono 17 sedute. N elle due p rim e (1° agosto) si p ro ced ette a lla E lezione del R e tto r M aggiore e degli a ltri S uperiori del C apitolo.
N elle seguenti vennero t r a t t a t i i te m i p ro p o sti nella circo
la re di convocazione: Scuole P rofessionali - M issioni - Case di form azione - P ro p o ste varie.
P a rv e co nveniente p er le p ro p o ste v a rie t r a tta r e d a p p rim a i rilievi e suggerim enti p e rv e n u ti dai C onfratelli delle varie I s p e tto rie rig u a rd a n ti la disciplina religiosa, le v a rie a ttiv ità e il loro o rientam en to ; stu d ian d o p o i le vere p ro p o ste intese a m odificare articoli delle C ostituzioni o dei R egolam enti.
L av o raro n o quindi cinque Com m issioni, com poste ciascuna d i circa 20 C apitolari. O gni te m a ven n e a c c u ra ta m e n te s tu d ia to d alla ris p e ttiv a Commissione: i ris u lta ti furono presen t a t i dal R e la to re all’A ssem blea G enerale p e r la discussione:
dopo la quale vennero a p p ro v a te con regolare votazione, quasi sem pre ad u n a n im ità , le Deliberazioni, che, p ro m u lg a te dal R e tto r M aggiore, han n o forza di R egolam ento; di p iù si fo r
m ularono d all’au torevole assem blea Raccomandazioni u tili p e r la m igliore a ttu a zio n e delle D eliberazioni.
Q ui vengono rip o rta te p e r ogni tem a le deliberazioni e le raccomandazioni.
L e v a rie deliberazioni, meglio c u ra te nella form a e con op p o rtu n a num erazione, v erran n o p o i s ta m p a te in im a n u o v a
edizione di Costituzioni e Regolamenti a com pletam en to o in so stitu zio n e degli artieoli finora in vigore sullo stesso argo
m en to .
5. Concludo, carissim i Confratelli, in v iandovi la S tre n n a per l ’anno 1953. A Torino celebrerem o il V C entenario del m ira colo del SS. S acram ento che S a n G iovanni Bosco u n secolo fa volle com m em orare con u n num ero delle Letture Cattoliche, d i cui raccom andò la ris ta m p a al suo prim o Successore il Servo di D io D o n R u a pel 1903. Mi p a re doveroso co n tin u are la p ia
trad izio n e p a te rn a in v itan d o t u t t i a u n irsi alle celebrazioni cen
ten a rie di ta le m iracolo con u n p iù intenso culto alla SS. E u carestia, che è uno dei capisaldi dello spirito salesiano. E c c o quindi come penso di form ulare la S trenna:
V iv ia m o t u t t i e s e m p r e nel cuore e nello s p ir ito (li San Giovanni B osco, c oltivando la fed e e l ’a m o r e a Gesù nella SS. E u carestia.
Y i giungano g ra d iti i m iei au g u ri p e r l ’inizio o p e r la ch iu sura dell’anno scolastico con l’assicurazione delle m ie q u o ti
dian e preghiere p e r tu tti.
V ostro aff.mo in C. J . Sac. R E N A T O Z IG G IO T T I.
DELIBERAZIONI E RACCOMANDAZIONI DEL XVII CAPITOLO GENERALE
DELLA NOSTRA SOCIETÀ
1° Te m a: SCUOLE P R O F E S S IO N A L I ED AG R IC O LE
A ) D E L IB E R A Z IO N I
P e r q u a n to rig u a rd a il R egolam ento p e r i C oadiutori (R e
gol. I I I , pag. 28) il Capitolo G enerale lascia in ta tti gli articoli:
58, 59, 61. L ’a rt. 60 viene m odificato così:
“ « A i C onfratelli C oadiutori, dopo il periodo del P erfezio n a
m en to e d u ra n te i v o ti tem p oran ei, sia ap plicato q u an to p r e scrive l’a rt. 53 p e r i Chierici del Tirocinio p ratico , e rifacendosi anche all’a rt. 184 delle C ostituzioni ».
D el R egolam ento in p ro v a p e r il perfezionam ento dei Con
fra telli C oadiutori furono a p p ro v a ti i seguenti articoli:
1) È p resc ritto p e r i C oadiutori, dopo la p rim a P ro fes
sione, u n periodo di P erfezio n am ento , p e r com pletare la loro form azione religiosa e professionale.
P e r i C onfratelli C oadiutori a rtig ia n i o agricoltori questo periodo si tra sc o rre rà in u n a Casa all’uopo d e stin a ta ed a v rà la d u ra ta di tre anni.
Gli a ltri C onfratelli C oadiutori, non a rtig ia n i nè agricoltori, sa ra n n o d e stin a ti p e r u n biennio a Case di form azione del- l ’I'sp etto ria, oppure a qualche a ltra che sia di specchiata os
serv an za, e ove il D ire tto re sia in grado di com piere, a loro r i gu ard o , i doveri im postigli dagli artico li 184 e 195 delle Costi
tuzio ni.
2) L e I s p e tto rie ab bian o possibilm ente u n a Casa di P e r fezio n am en to, nel cui governo ed an d a m e n to si seguirà il R e golam ento generale p e r le Case, ispirandosi anche a q u a n to è d e tto sopra a ll’a rt. 53 (Capo I I , p e r i Chierici - «C ostituzion i e R egolam enti»).
Ove questo no n sia possibile, gli I s p e tto ri, specie in u n a m edesim a N azione, si in te n d e ra n n o p e r stab ilire u n Corso In te ris p e tto ria le in u n a Casa a d a tta delle loro Isp e tto rie . Q u este Case d e stin a te al P erfezio n am en to dovranno avere p e r ta le scopo, l ’ap provazione del R e tto r M aggiore.
3) I p rogram m i ed o rari del Corso di Perfezionam ento siano quelli a p p ro v a ti dal Consigliere P rofessionale Generale, con gli a d a tta m e n ti rich iesti d a ll’o rd inam ento scolastico-pro
fessionale delle singole N azioni.
4) P e r q u a n to concerne la form azione religiosa, m orale e civile dei giovani C onfratelli C oadiutori, si seguano, in q u a n to siano a d a tta b ili, le norm e v ig en ti negli S tu d e n ta ti dei Chierici (conferenze, osservazioni, Com pagnie, ecc.).
B ) D IR E T T IV E P E R I L CORSO D I P E R F E Z IO N A M E N T O D E I C O N F R A T E L L I C O A D IU T O R I
1) Si dia al Corso di P erfezio n am ento l ’organizzazione e l ’a ttre z z a tu ra a d a tte al duplice scopo del m edesim o, che è n o n solo la c o m p iu ta form azione professionale dei n o stri giovani C oadiuto ri, m a s o p ra ttu tto la loro p rep arazion e cu ltu rale e re ligiosa. A ciò sia q uindi indirizzato l ’intero a n d am en to del corso a n orm a però del R egolam en to G enerale p e r le Case (A rti
coli 53, 309).
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2) P e r la p a rte cu ltu rale si riten g an o obbligatorie le m a te rie seguenti: religione, lin g u a nazionale, m ate m a tic a , c o n ta b ilità , geografìa e 'sto ria; elem enti di scienze fìsiche, n a tu ra li e chim iche; sociologia.
P e r la p a rte professionale: teo ria a p p ro fo n d ita della p ro p ria a rte ; elem enti d i tecnologia m eccanica ed elettrotecnica; d i
segno tecnico e professionale; am m inistrazione e direzione del lab o rato rio; lavoro ed insegnam ento professionale agli allievi...
L a biblioteca poi ab b ia opere a d a tte di cui i C onfratelli possano a p p ro fittare p e r la loro istruzione religiosa e profes
sionale.
3) Gli I s p e tto r i v edano di facilitare ad essi la p re p a ra zione a pubblici esam i p e r a b ilita rli anche con diplom i legali a ll’insegnam ento della p ro p ria professione.
Siano anche in co rag g iati -a sostenere presso la C uria del luogo l ’esam e di abilitazione a ll’insegnam ento catechistico.
4) I C oadiutori del biennio abbiano, oltre a ll’esercizio p ratico del lavoro ed uffici loro asseg n ati secondo le p ro p rie a ttitu d in i e i bisogni della casa, due ore di scuola ogni giorno sulle m ate rie di c u ltu ra generale elencate sopra.
C) RACCOM ANDAZIONI
L e raccom andazioni, f a tte d al C apitolo G enerale nel corso della discussione, possono essere ra g g ru p p a te so tto i tre tito li seguenti: 1) I l P erso n ale p e r le Scuole Professionali ed A gricole.
- 2) L e Scuole stesse. - 3) A rg o m enti v a ri.
I . - Pe r s o k a l e-Co a d iu t o k i.
Si rileva il g ran d e bisogno che abbiam o di C onfratelli Coa
d iu to ri b e n p re p a ra ti p e r le n o stre Scuole A rtig ian e già esi
s te n ti e anche di fro n te alle num erose richieste d i ta li I s t i t u t i che pervengono ai S u p erio ri d a ogni p a rte . O nde il dovere che a t u t t i incom be di cercare e prom u ov ere ogni mezzo a d a tto p e r in crem en tare le vocazioni.
Ogni I s p e tto r ia cerchi d i ren dersi autosufficiente con u n a sem pre m aggiore cu ra delle vocazioni artigiane.
— l i a ) P rim a del N oviziato.
Q uesto periodo si può tra sc o rre re negli A s p ira n ta ti o negli I s t i t u t i Professionali o Agricoli: in am b edu e i casi son da se
guirsi fed elm ente i n o stri p ro g ram m i ed o rari nelle loro c a ra t
teristiche. I n m odo p artico lare, le Case p e r A sp ira n ti diven
ta n o u n a necessità, se vogliam o assicurare la v ita delle nostre Scuole P rofessionali ed Agricole.
Ove v i sia la possibilità, l’Is p e tto ria ab b ia il suo A spiran- ta to artig ian o , e, ove n o n fosse possibile gli I s p e tto r i procurino di inten d ersi, in u n a m edesim a N azione, p e r creare A sp ira n t a t i Professionali ed A gricoli In te ris p e tto ria li, dove si p re p a rino i n o stri giovani a sp ira n ti artig iani. Si p ro cu ri che il gio
v a n e asp ira n te , che v e rrà m a n d a to al N oviziato, a b b ia com p iu to di regola i cinque a n n i della Scuola Professionale od Agricola.
A i m ezzi, poi, trad izio n ali p e r creare nelle Case quell’am b ien te di p ie tà e di fam iglia che favorisce le vocazioni, si ag
giungono le seguenti raccom andazioni:
1) C elebrare a n n u a lm en te la « G io rn ata del C oadiutore » e di ta n to in ta n to g io rn ate di preghiere p e r le vocazioni a rti
giane. F a v o rire i r itir i sp iritu ali p e r giovani che diano speranza di vocazione.
2) C o n tin u ità, nel lim ite del possibile, del personale di
rigente, p e r la cui opera fioriscono le vocazioni.
3) F a v o rire il sorgere t r a i chierici degli S tu d e n ta ti di
« Circoli Professionali » p er in teressarli alle vocazioni artig ian e ed ai pro blem i delle Scuole Professionali.
4) L a riv ista « I l Salesiano C oad iu tore» sia fa v o rita e possibilm ente e d ita in v a rie lingue.
5) F a r leggere la v ita di D o n Bosco ai n o stri ragazzi, e fa r conoscere le figure più b en em erite dei n o stri C oadiutori.
6) F a c ilita re , nelle Scuole Professionali ed A gricole, la accettazio n e dei giovani di m o d esta condizione.
7) Selezionare l ’accettazio n e dei giovani, favorendo i figli di fam iglie num erose, richiedendo a tte s ta ti di b u o n a co n d o tta, sincerandosi sullo sta to di fam iglia.
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8) C urare le vocazioni artig ian e anclie t r a gli O ra to rian i (garzoni di b o tte g a , ap p ren d isti, ecc.).
9) In siste re perchè i n o stri C onfratelli C oadiutori siano i p rim i in te ressa ti a cercare vocazioni con la preg hiera e il b u o n esem pio.
10) Si possono tro v a re b u o n e vocazioni p e r i C oadiutori fra giovani, anche sem inaristi, che n o n inclini agli s tu d i eccle
siastici han no in cuore u n ideale religioso e a ttitu d in i all’a p p ren d im en to di u n ’a rte .
b) D urante il Noviziato.
È bene p reoccuparsi di offrire al N ovizio C oadiutore la possibilità di p ra tic a re qualche o ra al giorno il p ro prio m estiere;
n on sarà sem pre cosa facile, a d ogni m odo si faccia quello che è possibile. V i sono delle m ate rie che sem pre si possono in se
gnare: il disegno, le nozioni di am m inistrazione, di sociologia, lo studio di qualche lingua e anche la Tecnologia del m estiere.
c) Dopo il Noviziato. - Periodo di perfezionamento.
S i insiste che dopo il N oviziato nessun Confratello Coa
d iu to re sia m a n d a to d ire tta m e n te nelle Case p e r lav o rare, m a si osservino in proposito rigorosam ente gli artico li del Rego
lam en to p e r i C oadiutori deliberato d a questo Capitolo G e
nerale.
I I . - Sc u o l e Pr o f e s s io n a l i e d Ag r ic o l e.
1) D evono essere organizzate bene, secondo le trad izio n i Salesiane, a d a tta n d o le al progresso della Tecnica m oderna.
2) Sia fedelm ente osservato e p ra tic a to il m etodo S ale
siano d ’insegnam ento Professionale ed Agricolo.
3) U n a b u o n a organizzazione delle no stre Scuole P r o fessionali ed Agricole richiede:
a) u n a conveniente a ttre z z a tu ra dei laboratori;
b) u n personale com petente;
c) u n organico di p ro gram m i ed o rari secondo la t r a dizione Salesiana.
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4) Si rico rd a ch e questo organico com prende essenzial
m e n te q u a ttro g ru p p i di m aterie:
a) c u ltu ra generale;
b) disegno;
c) tecnologia del m estiere;
d) p ra tic a del m estiere: q u e sta com prende esercizi p ro gressivi e lav ori utili.
5) L a proporzione di q u esti g ru p p i di m ate rie è ch iara
m en te specificata nei p rog ram m i dell’ufficio del Consigliere Professionale G enerale.
6) Si rite n g a in m odo speciale che il tem p o assegnato alle esercitazioni p ra tic h e sia di q u a ttro a cinque ore giornaliere.
S i snelliscano le ore di p ra tic a p e r i p rim i Corsi, dando più tem p o alla c u ltu ra generale in m odo d a p o te r in seguito m ag g io rm en te intensificare la prim a.
7) L e vacan ze estive p e r le Scuole A rtig ian e, secondo la n o s tra trad izion e, non oltrepassino i due mesi.
8) S i favorisca la com pilazione di te s ti da p a rte di n o stri C onfratelli C oadiutori p e r le differenti specializzazioni dei v a ri m estieri.
9) S i esprim e il desiderio di avere u n O rario-tipo com pleto della g io rn a ta p e r le n o stre Scuole Professionali ed A gri
cole, in cui p o te r co n tem perare le trad izio n ali a ttiv ità Salesiane.
10) N on si tra s c u ri la p rep arazio n e sociale dei n o stri al
lievi A rtig ian i; q u in d i si insegnino le nozioni di Sociologia Cri
s tia n a e di organizzazioni di Azione C attolica, orientandoli o p p o rtu n a m e n te e m ette n d o li in c o n ta tto con gli organism i S in d acali C attolici.
11) S i p ro v vedano le Scuole Professionali ed Agricole di o t t im i C atech isti e d i c o m p eten ti Consiglieri possibilm ente p ro v v isti di tito li accadem ici Tecnici.
I I I . - Ar g o m e n t i var i. 1) Scuole esterne.
S i racco m an d a, ove se ne v ed a la convenienza, specialm ente nelle g ran d i c ittà in d u striali, la creazione di Scuole A rtig ian e p e r E stern i.
— 14 — Si fa notare:
a) L a necessità d i u n a separazione p iù rigorosa possibile e di u n a ocu lata vigilanza là, ove esistano sezioni di estern i a fianco degli I n te r n a ti.
b) L a convenienza di specificare sul catalogo gli E s te rn a ti delle Scuole Professionali.
S i raccom anda:
a) D i n o n tra lasc ia re nessuno dei n o stri trad izio n ali
m ezzi p e r la form azione religiosa e m orale d i q u esti allievi - esterni.
b) D i seguire anche negli E s te rn a ti, p e r q u a n to è possi
bile, orari, p ro gram m i e m etodo delle Scuole Professionali in tern e.
2) Corsi serali.
O ve sia conveniente e possibile, si stabiliscano corsi serali p er fav o rire la form azione dei giovani che n on han n o la possi
b ilità di fre q u e n ta re le Scuole (corsi di D isegno, d i C o n tab ilità, d i L ingue, ecc.).
3) Collocamento degli allievi.
A iu ta re i n o stri Allievi a tro v a re u n im piego presso D itte che diano u n a b u o n a g aran zia e, in caso di disoccupazione, in teressarsi della loro sistem azione.
Si fa n o tare che bisogna preoccuparsi sin d a ll’inizio di in dirizzare i giovani a quel m estiere, che poi p o trà essere re d d i
tizio (specializzazione del m estiere a seconda delle Regioni, delle circostanze locali, ecc.).
4) E sa m i.
Si racco m an d a che n o n si tralascino m ai i n o stri esam i Professionali sem estrali e finali, oltre quelli legali, e si dia il nostro D iplom a di co m piu ti corsi Professionali o Agricoli.
5) Titoli ed A bilitazioni.
F a c ilita re ai n o stri C onfratelli il conseguim ento di T ito li L egali e di A bilitazioni tecniche.
In c re m e n ta re la preparazio ne u n iv ersita ria per il consegui
m ento di L au ree in In g eg n eria, A graria, M eccanica ed E le t
trom eccanica.
— 15 —
2° T em a : LE M I S S I O N I
A ) D E L IB E R A Z IO N I
A gli artico li 67 - 68 - 69 del R egolam ento (« Costituzioni e Regolamenti»): Capo V I 0 « P e r i M issionari » van n o so stitu iti i seguenti:
A rticolo 67 - « I n v ia o rd in aria egli si recherà p rim a che a ltro v e alla Casa Isp e tto ria le della regione in cui stabilirà la su a te m p o ran e a dim ora, p e r p resen tarsi all’is p e tto re , conse
g n arg li la le tte ra di accom pagnam ento e m e tte rsi d a quel m o
m en to fino al suo rito rn o in M issione, so tto la sua giurisdizione.
L ’Isp e tto re , dopo che il m issionario a v rà trascorso u n m ese d i riposo in fam iglia, gli fisserà la Casa S alesiana in cui dovrà d im o ra re e p ro cu rerà che v i tro v i cordiale e fra te rn a assistenza ».
A rticolo 68 - « C onverrà an che che il M issionario affidi alla c u sto d ia dell’is p e tto re il d an aro ricev u to dal proprio S u p e
riore, quello p e r il rito rn o ed anche ogni oggetto di speciale valore; e con lui si in te n d a p e r le v isite e i viaggi, p e r le spese e gli a cq u isti che dovesse fare, e p e r il rito rn o ».
A rticolo 69 - « L ’Is p e tto re della M issione inform i sem pre il S uperiore del C apitolo in caricato delle M issioni, del rim p a trio tem p o raneo del Confratello; e questi, rito rn a to alla p ro p ria Missione, ne dia to sto avviso ai S uperiori ed ai p a re n ti p e r loro tra n q u illità ».
B ) RACCOM AN DA ZIO NI
I . - Vo c a z io n i m is s io n a r ie.
1) Allo scopo di fo m en tare lo spirito m issionario e di su
sc ita re le vocazioni m issionarie nei n o stri I s titu ti, negli O ra to ri F e stiv i, e t r a l ’elem ento esterno, si faccia a ttiv a p ro p a g a n d a del n ostro «B ollettino Salesiano», di «G ioventù M issio
n a ria » , di biografie e a ltre pubblicazioni m issionarie.
Con i d e b iti perm essi si prom u o v ano G io rn ate e Congressini M issionari, Conferenze te n u te possibilm ente d a M issionari con
— 16 —
proiezioni fìsse e cinem atografi che e recite m issionarie. Si a p p ro fitti a questo scopo delle possibilità offerte dalla R adio e dalla Televisione. In o ltre con i b an ch i di beneficenza, con lo t
terie e con feste m issionarie si educhino i giovani e il popolo allo spirito di generosità e di sacrificio in favore delle M issioni.
Si parli fre q u e n te m en te delle O pere M issionarie P o n tificie e delle Missioni, nelle prediche, nelle conferenze salesiane ai C ooperatori ed E x allievi, n el serm oncino della sera, nelle C om pagnie Religiose e nelle A ssociazioni di Azione C attolica.
A nche nelle scuole si può fare opera u tile con co m p iti scola
stici di argom ento m issionario, concorsi e lette re ai M issionari od altro .
N o n si dim en tichi però che dopo la preghiera, il mezzo p iù efficace p e r o tte n e re vocazioni sarà il b u o n esempio e lo zelo dei Confratelli.
2) P u r con tin u an d o a co ltiv are lo spirito e le vocazioni m issionarie in t u t t e le Case della n o s tra S ocietà, il R e tto r M aggiore p o trà ap rire ove e q u ando sia possibile, in t u t t e le N azioni, I s t i tu t i speciali p e r raccogliere e form are quei gio
v a n i che in tend o no consacrarsi alle Missioni.
I n t u tt e le Case di form azione sia co ltiv ato in te n sa m e n te lo spirito m issionario. Si faccia sapere, p a rtico la rm e n te neg li A sp ira n ta ti, che coloro che chiedono di p a rtire p e r le M issioni e a giudizio dei S u p erio ri h a n n o le d o ti necessarie, p o tra n n o seguire la loro vocazione, anche p rim a del N oviziato.
3) I C o nfratelli di qualsiasi I s p e tto r ia che in tend essero consacrare la loro v ita alle M issioni, n e facciano d om an d a a l R e tto r M aggiore dopo m atu ro esam e e speciali preghiere. O ltre alle v irtù del bu o n Salesiano essi debbono avere l’a d a tta b ilità n ecessaria agli in ev itab ili sacrifici della v ita m issionaria.
L e esperienze f a tte sem brano consigliare di in v iare i m is
sionari nelle M issioni, o a fare il N oviziato o im m ed ia ta m en te dopo. C onfrontando le sta tistic h e delle v a rie spedizioni, si p u ò c o n sta tare com e la p erc e n tu a le più a lta di p ersev eran za sia nei g ru p p i di coloro che sono p a r titi p iù giovani.
Ciò n o n im pedisce che anche C onfratelli già m a tu ri e spe
cialm ente novelli sacerdo ti e capi di a rte possano ben am b ien
ta rs i ed essere o ttim i M issionari.
— 17 —
4) Come si fa p e r la form azione dei Chierici si p o trà fare a n ch e p e r i giovani C oadiutori a m isu ra che vi siano p e r essi Case di Perfezion am ento Isp e tto ria li o R egionali, anche nei p aesi di Missione.
I I . - Vit a m is s io n a r ia e d o r g a n iz z a zio n e d e l l e Op e r e
MISSIONARIE.
1) L ’Is p e tto re p ro v v ed a affinchè t u t t i i M issionari a b biano la com odità di accostarsi rego larm ente al S acram en to d ella Confessione.
N elle residenze ci siano alm eno due sacerdoti. A loro si p o trà co n v en ientem en te aggiungere u n coadiutore; m a n on si lasci u n coad iutore con u n solo sacerdote.
2) L e opere svolte nelle M issioni possono essere: s tr e tta m en te m issionarie o ausiliarie. Sono opere s tre tta m e n te m is
sionarie le residenze m issionarie e re tte o no in parrocchie o quasi-parrocchie, i sem inari, le m issioni a m b u la n ti, i c atecu m en a ti, i collegi o scuole di catech isti, e simili.
Sono opere ausiliarie, gli ospedali, i lebbrosari, i dispensari, gli orfanotrofi, gli ospizi, i collegi, le scuole professionali ed agricole, gli o rato ri festiv i e altro .
S i racco m an d a g ran d e p ru d en z a ai M issionari che si d eb
bono occupare di ospedali e dispensari. Q uesto genere di la voro sia preferibilm ente affidato alle Suore.
I I I - Ai u t i e c o n o m ic i a l l e Mi s s io n i.
1) A iu to economico delle Case. - O gni Casa della Congrega
zione deve sforzarsi di pro m u ov ere in iziativ e p e r raccogliere m ezzi econom ici p e r le M issioni.
Si stabilisca p e r ogni Casa u n a speciale F e s ta A n nuale p e r le M issioni Salesiane.
Mezzi p e r raccogliere offerte possono essere: u n a lo tte ria con l ’interessam en to degli Allievi, E x allievi e C ooperatori;
accadem ie e recite te a tra li a favore delle Missioni; salv ad an ai collocati n ella p re fe ttu ra o altro ve; ecc.
I l d an aro raccolto sia in v iato all’is p e tto re , il quale a s ti
m olo di t u tt i, farà conoscere la som m a rac c o lta d a ogni Casa.
— 18 —
2) A iu to economico delle Ispettorie. - O gni I s p e tto r e p e r conto suo m an d i t u t t i gli a n n i al R e tto r M aggiore il c o n trib u to della Cassa Isp e tto ria le , p e r il sostegno delle O pere M issionarie.
3) Uffici M issionari Ispettoriali. - R accoglieranno p e r in v iare al R e tto r M aggiore le offerte f a tte p e r le M issioni in ge
nere, accom pagnandole con la d istin ta delle singole Case o persone offerenti, p e r ev e n tu a li prem iazioni.
In v ie ra n n o invece d ire tta m e n te ai d e s tin a ta ri quelle che siano f a tte iter u n a M issione o u n M issionario o uno scopo d e te rm in a to , in form ando però il R e tto r M aggiore anche di queste offerte.
S tim oleranno nell’Is p e tto ria l ’interesse p e r le M issioni S a lesiane, cooperando con le a ttiv ità ed iniziativ e dell’Ufficio C entrale e con in iziativ e proprie.
4) Ufficio M issionario Centrale. Coordinerà il lavoro degli Uffici M issionari Isp e tto ria li. In o ltre stim olerà l ’interesse p e r le M issioni in t u t t a la Congregazione con le seguenti a ttiv ità ;
a) Col diffondere le riv iste m issionarie salesiane e p a rtic o larm en te con cooperare alla diffusione del « B o llett. Salesiano ».
b) Col p re p a ra re film ine e carto lin e m issionarie.
c) Col raccogliere m ate ria le p e r m ostre m issionarie m o
bili o fisse nei diversi paesi, e anche p e r m usei nei collegi.
d) Col sostenere l ’A genzia M issionaria Salesiana.
e) Col prom uovere e stim olare l ’organizzazione e il bu o n funzionam ento delle A ssociazioni di G ioventù M issionaria, d en tro e fuori dei n o stri I s titu ti. (C’è u n regolam entino che non p o rta com plicazioni, perchè queste associazioni possono aversi in seno alle Com pagnie).
/) Coll’organizzare la p ro p ag a n d a p e r m ezzo di p ro p a gandisti. (Si d a ra n n o norm e m olto p artico lareg g iate e p ra tic h e allo scopo).
g) Col fav o rire e coordinare la pubblicazione di m ono
grafie, fo glietti e a ltri s c ritti m issionari.
h) Coll’organizzare e stim olare la rac c o lta di francobolli in t u t t a la Congregazione.
i) Coll’a t t endere, p e r q u a n to è possibile, alle rich ieste e agli in carich i dei M issionari e col facilitare le p ra tic h e dei viaggi e delle spedizioni, d ’accordo con l’E co n o m ato Generale. E c c .
— 19 —
5) Opere Pontificie. - P u r esplicando z elan tem en te t u t t e queste a ttiv ità in fav ore delle n o stre Missioni, in ossequio alle norm e della S a n ta Sede, si faccia p ro p ag a n d a delle O pere Pontificie. Si in v itin o i g io v an e tti fino ai 12 an n i a d iscriversi nella S a n ta In fa n z ia e t u t t i gli a ltri (E x allievi, C ooperatori, fedeli) n ell’O pera della P ro p agazio n e della F ede. L e condi
zioni sono m olto facili e le indulgenze num erose. Si p ren d a occasione dalla G io rn ata M issionaria M ondiale p e r sviluppare queste O pere Pontificie.
3° Te m a: T IR O C IN IO P R A T I C O D E I CH IERICI E CASE D I F O R M A Z IO N E
F u ro n o p rese n ti ai M em bri del C apitolo G enerale nelle di
scussioni:
a) i R eg olam en ti annessi alle C ostituzioni (a pag. 24 dal n. 51 al n. 57; a pag. 79 dal n. 261 al n. 333), p u b b lic a ti nel 1924.
b) I R eg o lam en ti p ro p o sti in p ro v a d al C apitolo G ene
rale X V 0 1938 (A tti del Capitolo Superiore n. 91).
c) P ro g ra m m i e N orm e, p u b b lic a ti nel 1946 (A tti del Capitolo Superiore n. 138 bis).
I l C apitolo G enerale volle a n z itu tto fissare le seguenti p re messe:
1) I l lavoro com piuto nel 1923, nel 1938 e nel 1946 p e r la com pilazione di q u a n to ven n e indicato in a), b), e) è sta to q u a n to m ai p o n d erato , accu rato e sapiente; i v a ri artico li vanno gelosam ente co n serv ati nella sostanza; ebbero p u re u n o ttim o collaudo nella p rova; q u a e là occorre qualche ritocco m a, si può dire, accidentale.
2) P a re però conveniente, an alo gam ente a q u a n to si fece nel 1923 (vedi prefazione del Y en.m o Sig. D . R in a ld i a pag. 5), rio rd in are la m a te ria e cioè unificare i R egolam enti a), b) e, anzi, meglio determ in are ciò che è da m an te n ere nei R egola
m e n ti e quello che può sta re t r a le N orm e: col criterio che nel R egolam ento entrin o le disposizioni essenziali in form a chiara, sobria, com prensiva; nelle N o rm e le disposizioni d ire ttiv e ed esplicative.
\ — 20 —
3) È u tile in calce ai v a ri artico li dei R eg olam enti c ita re i Canoni di D iritto Canonico o a ltri docum enti P o n tifici che regolano la form azione dei Religiosi.
4) V a considerato che la redazione rifin ita richiede tem po e quindi può essere rim essa ai Superiori.
A ) D E L IB E R A Z IO N I
I n base a ta li considerazioni il C apitolo Generale:
I . - Q uanto al Tirocinio pratico lascia in ta tti gli articoli dal n. 51 al n. 57 del R egolam ento del 1924, salvo queste m o
dificazioni:
1) A l term in e dell’articolo 53 si po nga la citazione: « Co
stituzio ni, a rt. 184-195 », e q u in d i si aggiunga: « T i siano a l
m eno tre scru tin i all’anno p e r i Chierici T iro cin an ti e il D ire t
to re ne inform i co n v en ientem en te gli in te re ssa ti ».
2) A ll’a rt. 54 venga aggiunto l’a rt. 12 del R egolam ento del 1938, e cioè: « Si assegnino ai Chierici le occupazioni in m odo che possano assistere a b itu a lm e n te in com une alla M editazione, alla L e ttu r a S p iritu ale, alle Conferenze ed alle p ra tic h e del
l’Esercizio della B u o n a M orte ».
I I . - P e r q u a n to rig u a rd a le Case di formazione (Aspiran- ta ti, N ov iziati, S tu d e n ta ti) v an n o poi collocati i v a ri R egola
m e n ti accanto alle C ostituzioni a pag. 79: riassorbono o sosti
tuiscono o conferm ano gli articoli 261... 333; a pag. 79 però al m om ento si p a rla solo di N oviziato e di S tu d e n ta ti di Chie
rici. V a fa tto q u in d i posto p e r gli A sp ira n ti e il P erfezion a
m en to dei Coadiutori.
Perciò il tito lo a pag. 79 sarà m odificato così: « R eg olam enti p e r le Case di A sp ira n ta to , di N oviziato, di S tu d e n ta ti p e r Chierici e di P erfezionam ento p e r i C oadiutori » ed invece di
due Sezioni, v e ne saranno q u a ttro :
Sezione I : D elle Case di Aspirantato.
» I I : D elle Case di Noviziato.
» I I I : D egli Studentati filosofici e teologici.
» IV : D elle Case di Perfezionamento per i Coa
diutori.
— 21 —
Ecco ora i te s ti dei R eg olam en ti ap p ro v ati:
Se z io n e I . - D E L L E CASE D I A S P IR A NTATO 1) B enché ogni Casa S alesiana d eb b a form are am b iente a d a tto allo sviluppo di vocazioni e ciascun Salesiano esserne apostolo, le I s p e tto rie abbiano Case speciali p e r A sp ira n ti S a lesiani a l Sacerdozio ed A sp ira n ti C oadiutori a rtig ian i o agricoli.
2) N elle accettazio ni o ltre alle norm e generali si ten g a p resen te la speciale condizione di A sp ira n ti e q u in d i si assu
m ano t u t t e le inform azioni necessarie, onde escludere fin dal
l’inizio quelli che non p o treb b ero poi esser am m essi al N oviziato.
3) L a Casa di A sp ira n ta to segua i R eg olam enti generali delle a ltre Case Salesiane e sia fra t u tt e Casa m odello: p e r questo il personale ivi im piegato sia v e ra m en te scelto e for
m ativo.
4) P e r gli A sp ira n ti al Sacerdozio si seguano i program m i di s tu d i del Consigliere Scolastico Generale; per gli A sp ira n ti C oad iu tori ed A gricoltori quelli del Consigliere Professionale G enerale con le m odifiche rich ieste dalle esigenze locali.
5) Si educhino gli A sp ira n ti a d u n a p ietà semplice, sp o n ta n e a e nello stesso tem p o profon d a e ferv en te com e la v olev a D o n Bosco. Si b a d i a form are sodam ente il giovane alla p ra tic a delle v irtù cristiane. Si dia m o lta im p o rta n z a alla L itu rg ia , alle Sacre Cerim onie, alle funzioni religiose, al C anto G regoriano e alla M usica Sacra.
6) Si coltivi negli A sp ira n ti la confidenza verso il D ire t
to re e si offra loro com odità di an d arg li a p arlare. A l D ire tto re solo s p e tta ricevere i giovani p e r t r a tta r e con loro di cose spi
ritu a li.
7) L ’Is p e tto re può p e rm e tte re agli A sp ira n ti d u ra n te le v acanze estive u n rito rn o in fam iglia, m a p e r u n b rev e periodo.
8) Si seguano con diligenza gli A sp ira n ti nel loro sviluppo fisico, in te lle ttu a le e m orale, sem pre in v is ta della fu tu ra am m issione al N oviziato, ten en d o p resen te l ’a rt. 305 dei R ego
lam en ti, onde addiven ire ad u n a p ru d e n te scelta.
No ta. - G li a l t r i a rtic o li d el R e g o la m e n to d el 1938 p a s san o sen z a a lt r a m o d ificaz io n e n elle « N o rm e » .
— 22 —
Se z io n e I I . - D E L L E CASE D I N O V IZ IA T O
1) C iascuna Is p e tto ria ab b ia possibilm ente u n a sua Casa d i N oviziato.
2) P e r l’am m issione al N oviziato si segua fedelm ente q u a n to è stab ilito nelle «N o rm e p er l ’accettazione».
3) N o n si a m m e tta alcuno, se n o n dopo u n ’a c c u ra ta v i
sita di u n m edico che conosca le esigenze della n o s tra v ita e rilasci il relativ o certificato. Si dia m o lta im p o rta n z a alle in form azioni assu n te sulle condizioni della fam iglia dei cand i
d a ti (Instructio S . C. Rei., 1° dicem bre 1931, n. 6 - A tti del Cap. S u p . n. 58) e si ten g a p resen te l’a rt. 305 dei R egolam enti.
4) P e r la d u ra ta del N oviziato, p e r le assenze, le in te rru zioni e i tra sfe rim e n ti si stia rigorosam ente ai Canoni: 555-556.
5) L a v ita del N oviziato sia reg o la ta in m odo conform e con la v ita dei C onfratelli che vivono nelle a ltre Case; perciò si p ro cu ri che, b a s a ta su di u n a reg o larità ed u n fervore esem plare, essa si svolga in u n am b ien te di n a tu ra le z z a e sem pli
cità, secondo il volere di D o n Bosco e la san a trad izio n e S ale
siana, evitan do singolarità ed esagerazioni (art. 195 Cost.).
(Gli a ltri articoli d a 268 in poi seguono ta li e quali).
6) A ll’a rt. 286 si m odifichi così: « I l Socio e l’A ssistente, preferibilmente sacerdote... ».
7) A rt. 295. - O ltre alle p ratich e di p ietà p re sc ritte dalle C ostituzioni e in uso nelle Case Salesiane:
a) V i sarà u n a le ttu r a sp iritu ale di circa dieci m in u ti p rim a di m ezzogiorno, seguita dalla Com unione sp irituale, d alla Coroncina al Sacro Cuore d i Gesù con l ’O razione « D io vi salvi augustissim a R eg ina », e d a ll’esam e p artico lare di coscienza.
b) Verso sera vi sia u n a conferenza o m editazione, sui doveri della v ita religiosa. .
c) Ogni sera vi sia la benedizione col SS. S acram ento . d) S i ten g ano i co sid d etti « circoli sp iritu ali », p referi
bilm en te nella ricreazione dopo cena.
e) Si celebrerà la festa del S acro Cuore nel giorno in cui cade.
/) P re ce d a la vestizione u n T riduo p red icato .
— 23 —
8) A ll’a rt. 307 si aggiunga l’a rt. 54 del R egolam ento del 1938, cioè « N o n si conceda ai nuo v i Professi di a n d a re a fare v a c an z a in fam iglia o in diverse Case n ostre; m a, d eb ita m e n te assistiti, p ren d an o il necessario riposo t u t t i insiem e nella Casa p iù a d a tta , fissata d all’is p e tto r e ».
No t a. - S aran n o collocati t r a le « N o rm e» gli a ltri articoli del R egolam ento del 1938 con q u este variazioni:
a) A rt. 37. - I N ovizi possono sedersi dopo il prim o p u n to . b)A rt. 38. - I l can to del m o tte tto sia p rim a della Co
m unione, anziché dopo l ’elevazione. — A lla dom enica nella p rim a M essa v i sia anche il S. R osario.
c) A rt. 39. - N elle dom eniche e feste v i sia la v isita senza R osario, essendo già sta to re c ita to nella M essa della Com u
n ità . — N ei giorni festiv i sia tra la s c ia ta la M editazione (finora ric h ia m a ta nell’O rario giornaliero a pag. 21 del R egolam ento del 1938).
Se z io n e I I I . - D E G L I S T U D E N T A T I F IL O S O F IC I E T E O L O G IC I
Ca po I . - Ar t ic o l i g e n e r a l i
1) È ris e rv a ta al R e tto r M aggiore col suo Capitolo l’ere
zione degli S tu d e n ta ti Filosofici e Teologici (Cost. 104).
2) Q ualora siano In te risp e tto ria li:
a) I l personale d ire ttiv o e docente sia form ato possibil
m en te col concorso delle singole Isp e tto rie che v i partecip an o . D e tto personale continuerà a d a p p a rten e re all’Is p e tto ria di origine.
b) L ’Isp e tto re , nel cui territo rio è situ a to lo S tu d e n ta to , è l’is p e tto r e di t u t t i i C onfratelli dello S tu d e n ta to , anche se a p p a rte n e n ti a d a ltre Isp e tto rie . A lu i q u in d i s p e tta il pieno esercizio della giurisdizione ordinaria; d a lui dipendono le am m issioni ai V o ti e alle O rdinazioni, i perm essi, ecc.
Ma in casi stra o rd in a ri p e r Chierici di a ltre Isp e tto rie sia c o n su lta to l ’is p e tto r e di origine.
3) Scopo degli S tu d e n ta ti è non solo la c u ltu ra in te lle t
tu a le dei Chierici, m a s o p ra ttu tto la form azione ecclesiastica
— 24 —
e salesiana, p er cui n o n è perm esso ai Chierici fare gli stu d i Filosofici e Teologici fuori degli S tu d e n ta ti.
4) Allo scopo dello S tu d e n ta to sia indirizzato l ’intero or
din am en to di esso, nel quale però è d a seguire, in q u an to è com patibile con la sua speciale n a tu ra , il R egolam ento gene
rale delle Case.
5) I S uperiori e gli in seg n an ti dello S tu d e n ta to siano scelti t r a i C onfratelli p iù esem plari e p iù stim a ti p e r p ietà , p ru d en za, d o ttrin a ed ab ilità d id a ttic a (cfr. Can. 554, 3 - Cost.
167). Si ten gan o p u re p rese n ti le prescrizioni del Can. 588 sull’ufficio di M aestro di spirito, rise rv a to al D ire tto re a n o rm a delle C ostituzioni, e sulle p ra tic h e di p ie tà . A lla form azione dei Chierici debbono cooperare, d ’accordo col D ire tto re , e so tto la sua dipendenza, t u t t i i S uperiori della Casa. A t a l fine p ro curino di avere coi Chierici il m aggior c o n ta tto in ricreazione e p artecip in o alle loro p ra tic h e di p ie tà . O ltre ai confessori ordinari, che devono essere sacerd o ti eccellenti p e r v irtù e p ru d en za, in occasioni speciali siano c h ia m ati a ltri Confessori, cui i C onfratelli possano accedere lib eram en te (cfr. Carni. 1360
1361). D e tti confessori siano Salesiani. V i sia u n assisten te sacerd ote e possibilm ente scelto t r a gli insegnanti.
6) O ltre agli E sercizi S p iritu a li p re sc ritti dalle C ostitu zioni, i Chierici fara n n o cinque giorni di E sercizi verso la m e tà dell’anno. N ei giorni festiv i la seconda M essa sia c a n ta ta , anche p e r d a r m odo a t u t t i di esercitarsi nelle Cerim onie e nel C anto; e nelle feste p iù solenni i Chierici assistano in c o tta alle funzioni. L a festa di S a n Tom m aso d 'A q u in o sia solenniz
z a ta con a p p o sita accadem ia.
7) I l D ire tto re faccia ai Chierici u n a conferenza se ttim a nale, di argom ento religioso, nella quale spiegherà a ltresì le C ostituzioni, e le p a r ti principali, e p e r loro p iù im p o rta n ti, dei R egolam enti. L i eso rti a d eseguire con esattezza e con de
coro le sacre cerim onie, il can to G regoriano e la m usica sacra.
8) Nello S tu d e n ta to si p ra tic h i u n a p e rfe tta v ita com une (Can. 587); perciò t r a i Chierici, anche se a p p a rte n e n ti a d i
v erse Isp e tto rie , v i sia la m aggiore u n ifo rm ità negli o g g e tti personali, nei lib ri di studio o di consultazione, negli a c q u isti e nelle spese. A i Chierici n o n siano affidati incarichi che richie
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d an o esenzione dalla v ita com une, come u scite in d ividuali d a l
l’is titu to , m aneggio di denaro, ecc. S ia sem pre b e n p resen te l ’a rt. 30 delle C ostituzioni. I Chierici n on abbiano m acchine fotografiche, nè a ltri ap p arecch i od o g g etti n on conform i alla v ita com une.
9) S i osservino le prescrizioni e le tra d izio n i rig u a rd a n ti il silenzio n ei te m p i e luoghi sta b iliti, le ricreazioni com uni, i giuochi trad izio n ali e l ’esclusione (cfr. Instructio S . G. Rei., 1° dicem bre 1931, n. 7) di quelli n o n con venienti ai Chierici.
10) I n conform ità con le prescrizioni dei R eg olam enti n o n si contrag g an o relazioni con persone esterne, n ep p u re coi p a re n ti dei giovani O rato riani; nè alcuno faccia v isite a p a re n ti, conoscenti, am ici, senza espressa licenza del D iretto re . S i corregga tu tto ciò che sa d i secolaresco e di ricercato nel te n o r di v ita , nell’abbigliam ento e nel p o rta m e n to (Can. 136, 1).
11) Gli s tu d i sono reg o lati d ai S acri Canoni e dalle no stre C ostituzioni. I p rogram m i sono s ta b b iti dal Consigliere Scola
stico Generale; i te s ti di Filosofia e Teologia d al R e tto r M ag
giore. V i si ab itu in o gli alu n n i all’uso del latin o n ella scuola d i Filosofia, di D o gm a e di M orale.
12) L ’anno scolastico, com presi gli esam i, d u rerà alm eno nove mesi.
13) F u o ri d ’I ta lia , nello S tu d e n ta to Filosofico si continu i a t u t t i l’insegnam ento della lin g ua I ta lia n a come nel N oviziato;
in quello Teologico l ’esercizio p ratico . I l latin o sem pre e d a p p e r
tu tt o si faccia leggere secondo la p ro n u n zia che siha in R om a.
14) S ’insegnino o p p o rtu n a m en te ai Chierici le regole della cristia n a u rb a n ità . I l D ire tto re e gli a ltri S u p erio ri inculchino co n l’esem pio e con la p a ro la l ’osservanza delle norm e igie
niche, la m ondezza della perso n a e delle v esti, la dignità del p o rta m en to , la cortesia dei m odi, e u n a c e rta piacevolezza nel conversare, n on d isg iu n ta d a m o d estia e g rav ità (Can. 1369, 2).
15) F erm o restan d o q u a n to prescrive l’a rt. 169 delle Co
stitu zio n i, i Chierici p o tra n n o essere o ccu p ati in uffizi che ser
v an o di p rep arazione a l m inistero sacerdotale e alla v ita S ale
siana, com e ad esem pio nella cu ra degli O ra to ri F e stiv i, nei C atechism i P arrocchiali, nell’istru zio ne religiosa del personale della Casa.
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16) P e r m a n te n e r vivo lo spirito di ap o sto lato , essenza del m inistero sacerdotale, si istitu iscan o e si prom uovano negli S tu d e n ta ti le C om pagnie in uso nelle n o stre Case. I n esse i Chierici a v ra n n o occasione di perfezionare se stessi nell’eser
cizio della ca rità col cooperare p e r il b u o n a n d am en to religioso e m orale dello S tu d e n ta to , e di stu d ia re ed approfo nd ire le varie organizzazioni dell’ap o sto lato dei Laici, specialm ente gio
van i, e di ad d e strarsi a dirigerle.
17) O gni m ese il D ire tto re ra d u n i i Superiori p e r le osser
vazioni sulla c o n d o tta dei Chierici, le quali poi saranno com u
n ica te con p ru d en z a ai singoli in teressati.
18) A l term in e di ogni T rim estre il D iretto re , in seguito a d o p p o rtu n o scrutinio, dia u n a relazione per iscritto agli I s p e tto r i sullo s ta to religioso, scolastico e sanitario di ciascun Chierico.
Ca po I I - St u d e n t a t i f il o s o f ic i
1) Allo studio della Filosofìa S colastica e delle m ate rie annesse d e v ’essere d edicato u n Triennio.
2) I Chierici a n d ran n o allo S tu d e n ta to Filosofico subito dopo il N oviziato. O gni Chierico sia p rese n tato al D ire tto re dello S tu d e n ta to con le pagelle degli stu d i an te rio rm e n te com p iu ti e le n o te in fo rm ativ e del M aestro di N oviziato.
3) Si co n tin ui la scuola di P edagogia S alesiana com in
c ia ta al N oviziato e v i sia u n a lezione settim an ale di d id a ttic a a p p lic a ta alle v a rie m aterie, specie al C atechism o; u n a spiega
zione e re c ita di alcuni v e rs e tti del N uovo T estam ento . 4) P e r le m ate rie annesse alla Filosofia S colastica gli I s p e tto r i fissino, d ’accordo col Consigliere Scolastico G enerale, p rog ram m i ed orario secondo le esigenze del P aese, avendo di m ira la p rep arazio n e dei fu tu ri insegnanti. M ai però sono d a sacrificare le esigenze della form azione ecclesiastica.
5) P e r fav orire lo spirito di fam iglia si segua la tradizio ne di cam biare periodicam en te i p o sti e gli incarichi affidati ai chierici nei v a ri am bienti: refetto rio , dorm itorio, scuola e chiesa.
6) I Chierici n on escano dallo S tu d e n ta to fino al com pi
m ento del corso Filosofico, e ciò anche nel periodo delle v a canze.
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Ca po I I I - St u d e n t a t i t e o l o g ic i
1) D a te le g ra v i esigenze di uno S tu d e n ta to Teologico, n o n si p e rm e tta n o S tu d e n ta ti con num ero tro p p o esiguo nè con num ero eccessivo.
2) P e r l’am m issione di u n Chierico allo S tu d e n ta to Teo
logico si richiede che le q u a lità m orali diano affidam ento di b u o n a riu scita, che ab b ia com piuto felicem ente gli stu d i F ilo sofici, il che deve risu lta re d a lla pagella scolastica rila sc iata dallo S tu d e n ta to Filosofico, che ab b ia com piuto il Tirocinio p ratico con esito favorevole, cioè ab b ia d a to segni di abilità come m aestro ed assistente, che ab b ia emesso i v o ti p e rp e tu i o alm eno n o n v i siano d u b b i nella e v en tu ale am m issione, che non ab b ia im p edim en ti per gli O rdini Sacri.
3) A n orm a delle C ostituzioni lo S tu d e n ta to Teologico è di quattro anni. I l personale docente d ev ’essere p re v e n tiv a m en te ap p ro v a to d al Capitolo Superiore.
4) M ai si conferisca l ’ordinazione a chi n on viene giudi
cato sufficientem ente p re p a ra to , se cioè n o n si è m oralm en te certi, p e r arg om en ti positivi, della sua id on eità canonica (Can.
973, 3 - In str. n. 13-14 - E n c . A d Cafholici Sacerdotii).
Si ten g an o p u re presen ti l’a rt. 180 delle C ostituzioni e l’a rt.
305 dei R egolam enti.
5) A passeggio n o n si esca m ai in m eno di tre e si evitino luoghi e ritro v i m ondani. P e r fav o rire lo spirito di fam iglia si cam bino period icam en te i p o sti a tav o la.
6) Secondo l ’esortazione M en ti nostrae di P a p a P io XII.
vengano i Chierici o p p o rtu n a m e n te in fo rm a ti dei p iù im p o r
t a n ti avvenim en ti. È però v ie ta to tu tt o ciò che distoghe d a u n a v e ra e seria applicazione agli s tu d i ecclesiastici, come sono gli s tu d i p rofani, la le ttu r a dei giornali e periodici di ca
ra tte r e politico o sportivo.
No t a. - I l resto dei R eg o lam en ti del 1938 p a ssa nelle
« N o rm e» con qualche ritocco negli artico li 47, 48, 60 del R e golam ento p e r gli S tu d e n ta ti Teologici.
— 28 — B ) RACCOM AN DA ZIO NI
I . - Pe r s o n a l e d e l l e Ca se d i f o r m a z io n e.
È condizione essenziale p e r il b u o n funzionam en to degli S tu d e n ta ti che d e tto personale sia b e n form ato:
1) p e r Filosofia, P edagogia, D iritto Canonico, Teologia vi è l'A teneo Salesiano: to cca ai T ari Is p e tto r i in v ia r elem enti a d a tti;
2) p e r S to ria E cclesiastica, S a c ra S c rittu ra e Musica: a R om a;
3) il personale ab b ia possibilm ente i tito li giuridici ec
clesiastici: sono g aran zia della c u ltu ra e dann o possibilità di ev en tu ali aggregazioni a F a c o ltà E cclesiastiche alm eno fino alla L icenza in Teologia;
4) v i siano inseg n an ti scelti anche negli S tu d e n ta ti F ilo sofici p er le m aterie um anistiche: fo rm a ti p er la L e tte ra tu ra e S to ria con spirito cattolico.
I I . - St u d e n t i d i Fil o s o f ia e Te o l o g ia.
1) C onsiderando il duplice scopo culturale e formativo dello S tu d e n ta to , n on può dirsi rag g iu n to lo scopo quando u n Chierico fa o com pleta la Filosofia o la Teologia con rip e tito ri nelle Case: ta li eccezioni d o v u te a situazioni di em ergenza v an n o elim ina te e deve app licarsi il R egolam ento.
2) P e r ogni evento t u tta v ia gli esam i di m ate rie eccle
siastiche siano d a ti negli S tu d e n ta ti e n on nelle Case; e di là verran n o rilasciati i certificati in m erito.
I I I . - Te s t i s c o l a s t ic i.
S i fa v o ti che venga p ro v v ed u to alla com pilazione di te s ti scolastici n o stri e a d a tti ai diversi corsi, specie p e r Religione, Filosofia, Pedagogia, Teologia.
4° Te m a: RILIEVI E S U G G E R I M E N T I SULLA V IT A E D ISC IPLIN A R E L IG IO S A
Q uanto qui è accennato n o n rig u a rd a l ’intro d u zio n e di nu ov e disposizioni, m a sono richiam i a disposizioni già esistenti ed a v v e rtim e n ti u tili a m an te n ere l ’e s a tta osservanza religiosa e il « buono spirito » nelle n o stre Case.
— 29 — I . - Sp ir it o r e l ig io s o.
D evono considerarsi com e ab usi e deviazioni dallo spirito religioso Salesiano:
1) le v isite freq u en ti, anche annuali, in fam iglia: ta lo ra p e r fu tili m otivi, come m atrim o n i di p a re n ti, feste onom astiche e simili.
2) le visite, m ag ari p ro lun g ate, a fam iglie di alunni o di ex allievi.
3) l ’in teressam en to negli affari m a te ria li della p ro p ria fa m iglia, com e com pre-vendite, raccolti, testa m e n ti, ecc.
4) le v isite di svago e gite di piacere; viaggi d ’istruzione p ro lu n g a ti, n o n necessari e n o n au to rizzati.
5) le v isite a com unità fem m inili o a persone d ’altro sesso p e r direzione spiritu ale o p e r consigli in to rn o ad affari m a teriali.
Q uindi si eso rta ad applicare d o v u tam e n te gli articoli del R ego lam en to che v ietan o q u este cose, rendendo responsabili gli Is p e tto ri, ove si t r a t t i di concedere o negare ev en tu ali p e r
messi. L o spirito di p a te rn ità n o n consiste nel concedere q u a n to la regola n on concede, m a nel vigilare p a te rn a m e n te affinchè sia in flore l’osservanza, ta n to necessaria p er conservare lo spirito religioso.
I I . - Vit a d e l l e Ca s e.
Lo spirito di fam iglia è preziosa ered ità della n o stra Con
gregazione. D obbiam o quindi p raticarlo e conservarlo nelle n o stre Case, sia nelle relazioni t r a confratelli, sia nelle relazioni t r a confratelli e giovani, come anche nella risp e tto sa deferenza verso i confratelli più anziani. G uai a noi se si introducesse nelle n o stre Case la freddezza del p u ro R egolam ento, come già la m e n ta v a il personaggio del no to sogno di D o n Bosco, per cui tu tto si riducesse ad u n susseguirsi di scuola, di studio, di p a r tit e al pallone, di cinem a e disciplina, o ra tro p p o rila ssa ta ora m ilitaresca, m en tre la p ietà languisse, le feste fossero celebrate con svogliatezza e im prep arazio n e e le C om pagnie non fossero stim a te e valorizzate. I n questo caso n o n avrem m o più il col
legio Salesiano, ove si form ano i bu o ni cristiani e gli e n tu
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siasti ex-allievi, m a u n a sem plice scuola, n on a m a ta come f a m iglia, m a su b ita di m ala voglia, con desiderio di uscirne al più presto.
P e r 'ovviare questo pericolo, che sem pre ci incom be, p ro curi il D iretto re:
1) di non assen tarsi dalla Casa con facilità; avvicini spesso t u t t i i C onfratelli, specialm ente i C oadiutori; si tro v i in mezzo ai giovani il più possibile, specialm ente d u ra n te le ricreazioni, m an ten en d o p a te rn o c o n ta tto specialm ente coi più grandicelli.
2) D i av er cu ra diligente del suo personale p e r mezzo delle conferenze m ensili (tro v erà m ate ria le a b b o n d a n te negli A tti del Capitolo Superiore e nelle Memorie Biografiche), e dei re n diconti mensili. P e r m aggior com odità e d ’accordo col Con
fratello fìssi a ciascuno l’ora p iù com oda p e r questo colloquio.
Accolga p o i sem pre v o len tieri nel suo ufficio anche quei gio
v a n i che desiderano conferire con lui; anzi pro m u o v a q u esti colloqui p e r il bene degli allievi.
3) D i non acce n tra re t u tt o nelle m ani; lasci a ciascuno le pro prie m ansioni, procu ran d o tu tta v ia di invigilare, inco
raggiare e a iu ta re .tu tti, ten en do si in fo rm ato , anche di presenza, di q u a n to si fa in casa.
4) D i ten e re come base del suo governo la R egola e non la sua opinione personale. E g li dev ’essere come u n altro D on Bosco, il quale si è voluto identificare colla R egola, quando p resentan do ne a D . Cagliero il lib re tto , gli disse: Ecco che D on Bosco v a in A m erica con te!
I Sigg. Is p e tto ri poi procurino:
1) di fare la v isita Isp e tto ria le con t u t t a calm a, ascol
ta n d o t u tt i, e rend endo si conto di tu tto , s o p ra ttu tto p e r quello che rig u a rd a a p p u n to lo spirito di fam iglia. Q uando l ’am b ien te è tu tto pervaso d a questo spirito, allora regna anche l’osser
v anza, i C onfratelli lavorano co n ten ti, e i no stri giovani si sen
tono a t t r a t t i in bu on num ero alla v ita Salesiana.
2) D i assegnare dei b u o n i confessori a d ogni Casa: siano scelti t r a i confratelli di esperienza, di scienza m orale, di b u o n esempio. A confessori degli alu n n i si possono scegliere anche sacerd o ti giovani, p u rch é di soda p ietà e di v ita specchiata.