I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2017
I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA2017
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ONLUS
“
Ricerca clinica e traslazionale, umanizzazione, rapporto medico-paziente, informazione e prevenzione sono alcune tra le parole chiave da conoscere ed implementare per chi ha compiti di responsabilità nei confronti dei cittadini ammalati di tumore.”
Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute
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NDAZIONE VINCEREUNITI PER
IL CANCRO
I NUMERI
DEL CANCRO IN ITALIA
2017
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NDAZIONE UNITI PER
VINCERE IL CANCRO
I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA
2017
I NUMERI
DEL CANCRO IN ITALIA
2017
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NDAZIONE VINCEREUNITI PER
IL CANCRO
Edizione 2017 a cura de Il Pensiero Scientifico Editore Via San Giovanni Valdarno 8, 00138 Roma
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V
Indice
Prefazione, Beatrice Lorenzin VII
Introduzione, Carmine Pinto, Lucia Mangone, Fabrizio Nicolis IX
Gruppo di Lavoro AIOM – AIRTUM – FONDAZIONE AIOM XI
1. Dati generali, Direttivo AIRTUM e AIRTUM Working Group 1
Cos’è il cancro? 1
Quali sono i fattori di rischio dei tumori? 2
Qual è il rischio di ammalarsi di tumore? 3
Quanti nuovi tumori saranno diagnosticati in Italia nel 2017? 5
I tumori come causa di morte 8
Invecchiamento e tumori 10
Scenari futuri 13
2. Prevalenza e guarigione, L. Dal Maso, S. Guzzinati, S. Francisci e AIRTUM Working Group 17
Cos’è la prevalenza? 17
Quanti sono gli italiani che vivono dopo una diagnosi di tumore? 17 Quanti sono gli italiani che vivono dopo una diagnosi
di tumore in età pediatrica? 19
Quanti sono i pazienti guariti? 20
Discussione, conclusioni e conseguenze 22
3. La sopravvivenza per tumore in Italia, C. Buzzoni e AIRTUM Working Group 25
Sopravvivenza: cambiamenti nel tempo 25
Sopravvivenza: confronto per età 28
Confronti internazionali 30
4. Gli andamenti temporali, S. Guzzinati, C. Buzzoni e AIRTUM Working Group 35
Gli andamenti temporali di incidenza e mortalità 35
Variazioni di incidenza e di mortalità 35
5. Confronti geografici nazionali, C. Buzzoni, G. Stoppa, D. Gulino e AIRTUM Working Group 67
Incidenza 67
Mortalità 70
Sopravvivenza 70
Prevalenza 70
6. I tumori rari in Italia, A. Comandone 75
Introduzione 75
Incidenza 77
Sopravvivenza 78
Prevalenza 79
Problematiche connesse alla terapia 80
Conclusioni 81
7. Neoplasie per singole sedi 83
Colecisti e vie biliari, F. Pantano, M. Iuliani, G. Ribelli, S. Simonetti, G. Tonini e AIRTUM Working Group 83
Colon e retto, C. Pinto e AIRTUM Working Group 87
Esofago, V. Chiarion Sileni e AIRTUM Working Group 94
VI
I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA
Fegato, C. Pinto e AIRTUM Working Group 100
Tumori HPV-correlati, E. Crocetti e AIRTUM Working Group 103 Ano, C. Aschele, A. Galvano, A. Pastorino, A. Russo e AIRTUM Working Group 107 Cervice uterina, D. Lorusso e AIRTUM Working Group 114
Orofaringe, M. Merlano e AIRTUM Working Group 118
Pene, F. Pantano, M. Iuliani, G. Ribelli, S. Simonetti, G. Tonini e AIRTUM Working Group 120 Vagina, F. Raspagliesi, U. Leone Roberti Maggiore, G. Bogani e AIRTUM Working Group 125 Vulva, F. Raspagliesi, U. Leone Roberti Maggiore, G. Bogani e AIRTUM Working Group 130
Mammella, S. Gori e AIRTUM Working Group 139
Melanoma, P.A. Ascierto e AIRTUM Working Group 147
Mesotelioma, S. Novello, E. Capelletto e AIRTUM Working Group 157 Ovaio, S. Pignata, S.C. Cecere e AIRTUM Working Group 163
Pancreas esocrino, C. Pinto e AIRTUM Working Group 171
Polmone, G. Altavilla, M. Di Maio e AIRTUM Working Group 174 Prostata, G. Tonini, F. Pantano, M. Iuliani, G. Ribelli, S. Simonetti, D. Santini e AIRTUM Working Group 181
Rene, M.T. Ionta, M.G. Vitale e AIRTUM Working Group 189
Sarcomi dei tessuti molli, A. Comandone, A. Boglione e AIRTUM Working Group 200 Sistema nervoso centrale, G. Lombardi, V. Zagonel e AIRTUM Working Group 208
Stomaco, F. De Vita e AIRTUM Working Group 214
Testa e collo, M. Merlano e AIRTUM Working Group 222
Testicolo, G. Rosti, P. Pedrazzoli e AIRTUM Working Group 228 Tiroide, G. Bernardo, L. Locati e AIRTUM Working Group 233
Utero – corpo, D. Lorusso e AIRTUM Working Group 241
Vescica, S. Bracarda e AIRTUM Working Group 250
8. Fattori di rischio 257
8A. Alimentazione e rischio neoplastico, F. Nicolis, S. Sieri, L. Titta 257 8B. Inquinamento atmosferico e tumori, D. Serraino, P. Contiero, L. Dal Maso,
S. Minerba, A. Comandone, F. Nicolis 265
9. Dati regionali, E. Crocetti 279
10. Lo screening dei tumori del colon-retto, M. Zappa, M. Zorzi, A. Turrin,
G. Carrozzi, C. Pinto 285
Organizzazione dei programmi 285
Estensione dei programmi 285
Gli indicatori di qualità delle attività di screening 286
L’impatto dello screening colorettale 288
Attività spontanea 291
11. Fonti e metodologia, Direttivo AIRTUM e AIRTUM Working Group 293
Registri Tumori AIRTUM 293
Note relative ai metodi impiegati 294
La rete dei Registri Tumori AIRTUM 296
12. Key-points, V. Torri, S. Minerba 303
Prefazione
Utilizzando e implementando tutte le armi disponibili nella strategia di controllo dei tu- mori, dalla prevenzione alla diagnosi precoce, alle terapie innovative, alla ricerca, la malattia
“cancro” oggi fa sempre meno paura.
La settima edizione del 2017 del volume “I numeri del cancro in Italia” riconferma la qualità del nostro sistema sanitario nella sua globalità: la sopravvivenza nel nostro Paese è allineata alla media europea e per molti tipi di tumore è superiore. Quello che veniva un tem- po considerato un “male incurabile” è divenuto in moltissimi casi una patologia da cui si può guarire o, comunque, con cui si può convivere: sta diventando infatti sempre più frequente- mente una malattia cronica che consente alle persone colpite di avere una vita attiva e soddi- sfacente. Negli ultimi decenni si è registrato in Italia un costante incremento della prevalenza di pazienti con storia di cancro: erano 2 milioni e 244 mila nel 2006, sono aumentati sino a oltre 3 milioni nel 2017. Nel 2020 saranno 4 milioni e mezzo. Le Istituzioni e i clinici devono essere in grado di rispondere alle esigenze di questi pazienti, che guariscono o possono convi- vere a lungo con la malattia, e che rivendicano il diritto di tornare a un’esistenza “normale”. In quest’ambito l’Italia rappresenta un modello per l’Europa per l’attenzione alla preservazione della fertilità, per i programmi riabilitativi e di sostegno psico-sociale, e per una legislazione che tende a garantire i diritti della “persona malata”.
I dati epidemiologici che ogni anno questo volume presenta costituiscono la fotografia del- lo stato dell’Oncologia italiana, evidenziando insieme risultati ottenuti e criticità ancora attuali.
Gli andamenti sono evidenti: l’effetto combinato della prevenzione primaria, ed in primis della lotta al tabagismo, della diffusione degli screening, del progressivo sviluppo e miglioramento dei percorsi diagnostici e delle prospettive terapeutiche si accompagna ad una riduzione di nuovi casi e globalmente ad un miglioramento nella sopravvivenza. Resta ancora molto da fare per combattere in maniera ancora più incisiva l’abitudine al fumo di sigaretta, in particolare per i giovani e per le donne, tra le quali continuano a crescere l’incidenza e la mortalità per tu- more del polmone, direttamente correlato all’abitudine tabagica, e per una maggiore penetra- zione dei programmi di screening, che in alcune aree del Paese presentano ancora bassi livelli di diffusione. È necessario continuare a promuovere campagne di sensibilizzazione, perché il 40% dei casi di tumore può essere evitato seguendo uno stile di vita sano, e con la prevenzione si possono inoltre generare risparmi e liberare risorse che potrebbero essere indirizzate alla promozione di progetti di ricerca e alla disponibilità di nuove terapie.
VIII
I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA
La conoscenza dei dati presentati in questo volume potrà rendere più facile e incisiva l’azione di miglioramento del livello delle prestazioni e dei servizi, in particolare per lo svi- luppo dei percorsi e delle reti oncologiche, garanzia di uguale accesso, tempestività, qualità e appropriatezza sia negli iter diagnostici che nelle cure per tutti i cittadini in tutte le Regioni.
Ricerca clinica e traslazionale, umanizzazione, rapporto medico-paziente, informazione e prevenzione sono alcune tra le parole chiave da conoscere ed implementare per chi ha com- piti di responsabilità nei confronti dei cittadini ammalati di tumore.
La lotta al cancro richiede sempre di più lo sviluppo e la definizione di un approccio integrato e multidisciplinare sia in termini di strategia di cura sia per garantire un’offerta ade- guata di assistenza in continuità tra ospedale e territorio, vicino al domicilio, realizzando una presa in carico globale della persona nei suoi bisogni sanitari, sociali e relazionali, attraverso l’integrazione dei vari attori istituzionali e non istituzionali, delle famiglie e delle associazioni, con la loro forte capacità di “prendersi cura”.
Un ruolo rilevante è infatti quello proprio del volontariato, che rappresenta una impor- tante risorsa per la sanità. In campo oncologico è rappresentato da una realtà vastissima di organizzazioni e reti, spesso animate da generazioni diverse, che si incontrano e promuovono legami sociali, che si uniscono in una cultura di solidarietà e di supporto alle categorie più deboli, condividendo con i pazienti e i familiari un percorso spesso complicato, ma che può diventare fonte di crescita individuale e collettiva.
L’attento e completo lavoro di AIOM e AIRTUM, che ha portato alla realizzazione nel 2017 di questa settima edizione del volume “I numeri del cancro in Italia”, diventa pertanto un ulteriore stimolo ed insieme un impegno per la sanità pubblica per ulteriori progressi nella strategia di controllo dei tumori nel nostro Paese.
Beatrice Lorenzin Ministro della Salute
Introduzione
Il volume “I numeri del cancro in Italia” è giunto alla settima edizione, a testimonianza del prezioso e consolidato rapporto di collaborazione tra l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e l’Associazione Italiana dei Registri Tumori (AIRTUM). Questa collabora- zione tra le due Società Scientifiche ha permesso un continuo aggiornamento e monitorag- gio sullo stato dell’epidemiologia oncologica in Italia e quindi sull’impatto delle strategie di controllo dei tumori nel nostro Paese. Numeri e andamenti della patologia neoplastica che possono diventare un riferimento in sanità pubblica in merito a scelte e programmi.
Come sta evolvendo in Italia lo scenario oncologico? Ogni giorno circa 1.000 persone ricevono la diagnosi di tumore: è un numero importante che testimonia la rilevanza della pa- tologia oncologica e gli sforzi che devono essere fatti in termini di prevenzione primaria per ridurre il rischio di ammalarsi. Il cancro è potenzialmente la patologia cronica più prevenibile e oggi anche più “curabile”.
Il trend di incidenza appare in netto calo negli uomini e stabile nelle donne: calano i tumori dello stomaco e del colon-retto (in gran parte attribuibile agli effetti dello screening oncologico che permette di interrompere la sequenza adenoma-carcinoma) e diminuiscono le leucemie. Negli uomini continua il calo dei tumori del polmone e della prostata, e nelle donne dell’utero e dell’ovaio. In entrambi i generi continua il trend in crescita dei tumori del pancreas, del melanoma e dei tumori della tiroide. Negli uomini continua ad aumentare il tumore del testicolo, e nelle donne il tumore del polmone ed in età 45-49 e 70+ anni (che sono le fasce di età nelle quali si è avuto un ampliamento dello screening programmato) il tumore della mammella. Per quanto riguarda le differenze geografiche, persiste una difformità tra l’incidenza registrata nelle Regioni del Nord rispetto alle Regioni del Centro e Sud sia negli uomini sia nelle donne.
La mortalità continua a diminuire in maniera significativa in entrambi i sessi come ri- sultato di più fattori, quali la prevenzione primaria ed in particolare la lotta al tabagismo, la diffusione degli screening su base nazionale ed il miglioramento diffuso delle terapie in termini di efficacia e di qualità di vita in un ambito sempre più multidisciplinare e integrato.
La sopravvivenza è il principale outcome in campo oncologico perché permette di valu- tare l’efficacia del sistema sanitario nei confronti della patologia tumorale ed è condizionata
X
I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA
da due aspetti: la fase nella quale viene diagnosticata la malattia e l’efficacia delle terapie in- traprese. Complessivamente le donne hanno una sopravvivenza a 5 anni del 63%, migliore rispetto a quella degli uomini (54%), in gran parte determinata dal tumore della mammella, la neoplasia più frequente nelle donne, caratterizzata da una buona prognosi. Le persone che si sono ammalate nel 2005-2009 hanno avuto una sopravvivenza migliore rispetto a chi si è ammalato nel quinquennio precedente sia negli uomini (54% vs 51%) sia nelle donne (64%
vs 60%). Negli uomini le sopravvivenze migliori si registrano per i tumori del testicolo, della prostata e della tiroide; nelle donne per i tumori della tiroide, della mammella e per il mela- noma. La sopravvivenza peggiore per entrambi i sessi riguarda ancora il tumore del pancreas (<10%). Al Nord si registrano valori più elevati di sopravvivenza rispetto alle Regioni del Sud. Le percentuali più elevate di sopravvivenza a 5 anni si registrano in Emilia-Romagna e Toscana sia negli uomini (56%) sia nelle donne (65%).
Per quanto riguarda la prevalenza sono 3.300.000 le persone vive oggi in Italia con una pregressa diagnosi di tumore. Negli uomini per i 2/3 sono rappresentate da pazienti con una diagnosi di tumore della prostata, del colon e della vescica, mentre nelle donne oltre il 40% è rappresentato da persone con un pregresso tumore della mammella. Questi numeri in conti- nua crescita richiedono un’attenta valutazione per l’impatto sanitario e sociale in termini di programmazione, follow-up e riabilitazione.
Tra le novità di quest’anno l’inserimento di nuovi capitoli che riguardano: alimentazione e tumori, inquinamento atmosferico e tumori, lo screening del colon-retto, i tumori HPV- correlati e i tumori del sistema nervoso centrale. Un’altra novità è la presenza di Fondazione AIOM a testimonianza dell’importanza del coinvolgimento anche dei pazienti oncologici e di chi li rappresenta. In Italia oggi sono accreditati presso AIRTUM quarantasette Registri Tu- mori e ormai tutte le Regioni italiane hanno avviato un’attività di registrazione. Viene quindi riportata nel volume una mappa delle aree italiane coperte da un’attività di registrazione.
Un sincero ringraziamento a quanti hanno contribuito alla realizzazione della settima edizione del volume “I numeri del cancro in Italia”, agli operatori dei Registri Tumori, agli oncologi e a tutti gli operatori sanitari che ogni giorno sono impegnati nell’offrire assistenza e cura ai pazienti oncologici.
Carmine Pinto Lucia Mangone Fabrizio Nicolis Presidente AIOM Presidente AIRTUM Presidente Fondazione AIOM
XI
GRUPPO DI LAVORO AIOM – AIRTUM – FONDAZIONE AIOM
AIOM
Stefania Gori
UOC Oncologia Medica – Ospedale “Sacro Cuore – Don Calabria” Negrar (VR) Giuseppe Altavilla
Università degli Studi di Messina – UOC Oncologia Medica, AOU Policlinico
“G. Martino” Messina Carlo Aschele
SC Oncologia – Ospedale Sant’Andrea – La Spezia Paolo A. Ascierto
SC Oncologia Medica Melanoma Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative – Istituto Nazionale Tumori IRCCS – Fondazione Pascale di Napoli
Giovanni Bernardo
Medicina Oncologica – Istituto di Cura “Città di Pavia” – Gruppo San Donato Sergio Bracarda
Dipartimento di Oncologia – UOC Oncologia Medica – Azienda USL Toscana Sudest, Arezzo Vanna Chiarion Sileni
SSD Oncologia del Melanoma ed Esofago – Istituto Oncologico Veneto IRCCS di Padova Alessandro Comandone
SC di Oncologia – Ospedale Humanitas Gradenigo Torino Ferdinando De Vita
Oncologia Medica – Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” di Napoli Massimo Di Maio
Dipartimento di Oncologia, Università degli Studi di Torino – SCDU Oncologia Medica, AO Ordine Mauriziano, Torino
Maria Teresa Ionta
Gruppo di Lavoro AIOM – AIRTUM – Fondazione AIOM Laura Locati
SC Oncologia Medica 3 Tumori della Testa e collo – Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
Giuseppe Lombardi
Dipartimento di Oncologia Clinica e Sperimentale, Oncologia Medica 1 – Istituto Oncologico Veneto IRCCS di Padova
Domenica Lorusso
Ginecologia Oncologica – Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
XII
I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA
Marco Merlano
Oncologia Medica – Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, Ospedale di insegnamento
Silvia Novello
Dipartimento di Oncologia presso Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Luigi Gonzaga di Orbassano (TO)
Sandro Pignata
UOC Oncologia Medica Uro-Ginecologica – Istituto Nazionale Tumori IRCCS – Fondazione Pascale di Napoli
Carmine Pinto
Oncologia Medica – Arcispedale S. Maria Nuova – IRCCS di Reggio Emilia Francesco Raspagliesi
Unità di Oncologia Ginecologica – Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
Giovanni Rosti
Oncologia Medica – Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia Antonio Russo
Dipartimento di Oncologia – UOC Oncologia Medica – Azienda Ospedaliero-Universitaria
“Paolo Giaccone” di Palermo Giuseppe Tonini
UOC Oncologia Medica ed Oncologia Traslazionale – Università Campus Bio-Medico di Roma
Valter Torri
Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” IRCCS di Milano
AIRTUM
Lucia Mangone
Registro Tumori Reggiano Carlotta Buzzoni
Registro Tumori Toscano Paolo Contiero
Unità di Epidemiologia Ambientale – Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
Emanuele Crocetti
Registro Tumori della Romagna Luigino Dal Maso
SOC Epidemiologia Oncologica, Centro di Riferimento Oncologico, IRCCS, Aviano – Registro Tumori del Friuli Venezia Giulia
XIII
Gruppo di lavoro AIOM – AIRTUM – Fondazione AIOM
Stefano Ferretti
Registro Tumori della provincia di Ferrara Silvia Francisci
Istituto Superiore di Sanità Davide Gulino
Banca Dati AIRTUM Stefano Guzzinati
Registro Tumori del Veneto Sante Minerba
SC Statistica ed Epidemiologia Asl Taranto – Registro Tumori Taranto Diego Serraino
SOC Epidemiologia Oncologica, Centro di Riferimento Oncologico, IRCCS, Aviano – Registro Tumori del Friuli Venezia Giulia
Sabina Sieri
Unità di Epidemiologia e Prevenzione – Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
Giorgia Stoppa Banca Dati AIRTUM Marco Zappa
Osservatorio Nazionale Screening
FONDAZIONE AIOM
Fabrizio Nicolis
Direttore Sanitario – Ospedale “Sacro Cuore – Don Calabria” Negrar (VR) Roberto Bordonaro
SC Oncologia Medica – P.O. Garibaldi – Nesima di Catania Alessandro Comandone
SC di Oncologia – Ospedale Humanitas Gradenigo Torino
Dati generali
Direttivo AIRTUM e AIRTUM Working Group segreteria.airtum@inferenze.it
1
Cos’è il cancro?
La teoria prevalente formulata alla metà del secolo scorso, interpreta il cancro come un insieme di circa 200 malattie caratterizzate da un’abnorme crescita cellulare, svincolata dai normali meccanismi di controllo dell’organismo. Il processo di trasformazione di una cel- lula normale in cellula neoplastica avviene attraverso varie tappe con accumulo di anoma- lie genetiche, funzionali e morfologiche. L’assetto molecolare dei tumori, nelle sue costanti variazioni, rappresenta il terreno di ricerca in cui si ripongono le maggiori speranze per le future ricadute cliniche. La proliferazione (divisione cellulare) è un processo fisiologico che ha luogo in quasi tutti i tessuti e in innumerevoli circostanze: normalmente esiste un equilibrio tra proliferazione e morte cellulare programmata (apoptosi). Le mutazioni nel DNA che conducono al cancro portano alla distruzione di questi processi ordinati:
questo dà luogo a una divisione cellulare incontrollata e alla formazione del tumore.
L’evento cancro richiede più di una mutazione a carico di diverse classi di geni. La per- dita del controllo della proliferazione ha luogo solo in seguito a mutazioni nei geni che controllano la divisione cellulare, la morte cellulare e i processi di riparazione del DNA. Il nostro organismo è in grado, attraverso processi di riparazione e attivazione del sistema immunitario, di contrastare i processi di trasformazione ma, quando questa capacità viene meno, la cellula si trasforma, attraverso varie tappe, in cellula tumorale. Sono necessarie quindi sia l’attivazione dei geni che promuovono la crescita (oncogèni) sia l’inattivazione dei geni che inibiscono la crescita (oncosoppressori).Figura 1
La cancerogenesi è un processo lungo e complesso: raramente una singola alterazione ge- netica è sufficiente per lo sviluppo del tumore. In genere un agente cancerogeno agisce sul DNA cellulare e provoca un processo di Iniziazione (rapido e irreversibile), seguito da una fase di Promozione della crescita neoplastica (lenta e irreversibile). Altri fattori devono inter- venire per favorire la Progressione della malattia: nella maggior parte dei casi questi processi richiedono diversi anni. Altri meccanismi sono essenziali per la crescita tumorale, uno è rap- presentato dal cosiddetto microambiente (cioè tutto ciò che ruota attorno al tumore): cellule favorenti, fattori di crescita, ma anche cellule che mangiano o uccidono la cellula tumorale.
Un altro meccanismo è poi necessario alla progressione della malattia: il tumore po- trebbe infatti rimanere dormiente per molti anni finché non si accende una lampadina.
È il cosiddetto switch angiogenico, cioè la capacità del tumore di costruire i propri vasi sanguigni tali da permettergli di crescere indisturbato.
2
I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA
Quali sono i fattori di rischio dei tumori?
Le cause note delle alterazioni del DNA nella genesi del cancro sono di vari ordini: si ipotizzano cause di tipo ambientale, genetiche, infettive, legate agli stili di vita e fattori casuali.
La quota di tumori attribuibili ai vari fattori di rischio è riportata nella Tabella 1: negli USA il fumo di tabacco da solo è responsabile del 33% delle neoplasie; un altro 33% è legato ai cosiddetti stili di vita (dieta, sovrappeso, abuso di alcool e inattività fisica).
I fattori occupazionali sono responsabili del 5% delle neoplasie.
Le infezioni causano circa l’8% dei tumori (Papilloma virus 16-18 per cervice uterina, Epstein-Barr per lesioni linfoproliferative e del cavo orale, Herpes-virus 8 per sarcoma di Kaposi e linfomi, Helicobacter pylori per carcinoma dello stomaco e linfoma MALT, virus dell’epatite B e C per il carcinoma epatocellulare). Le infezioni parassitarie da Trematodi sono chiamate in causa per il colangiocarcinoma e quelle da Schistosoma per il carcino- ma della vescica.
Le radiazioni ionizzanti e l’esposizione ai raggi UVA sono responsabili del 2% dei tumori e l’inquinamento ambientale contribuisce per un altro 2%.
L’ereditarietà ha un’incidenza molto bassa nella genesi tumorale: meno del 2% della popolazione è portatrice di mutazioni con sindromi ereditarie di rischio neoplastico.
Noti sono i geni BRCA 1 e 2 che aumentano il rischio di cancro alla mammella e all’ovaio, PALB 2 (partner and localisation of BRCA 2) e MSH2 e MLH1 per i tumori del colon-ret- to non poliposici (HNPCC).
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha pubblicato l’elenco del- le sostanze cancerogene per l’uomo distinguendo quelle con sufficiente evidenza e quelle con limitata evidenza.
Cellula normale
Danno al DNA
Riparazione con successo
Riparazione fallita
Espansione clonale Mutazioni aggiuntive
Eterogeneità Mutazione genoma
cellule somatiche
Attivazione di oncogeni
promuoventi la crescita Alterazioni geni
regolatori dell’apoptosi Inattivazione geni oncosoppressori
Espressione di prodotti genetici alterati Perdita prodotti genici di regolazione Mutazioni ereditarie a
carico di geni regolatori Agenti ambientali
responsabili del danno al DNA
«vie cancerogenetiche»
Neoplasia (maligna) FIGURA 1. Le vie della cancerogenesi.
3
Dati generali
Per sostanze cancerogene con sufficiente evidenza negli esseri umani, si intende che è stata stabilita una relazione causale tra sostanza cancerogena e cancro e che bias e fattori confondenti possono essere esclusi con una ragionevole probabilità; per sostanze cance- rogene con limitata evidenza negli esseri umani si intende che è possibile una relazione causale ma che non possono essere esclusi bias e fattori confondenti. Una sintesi dei principali agenti cancerogeni è riportata nella Tabella 2. Nella Tabella 3 è invece riportata la classificazione degli agenti in base al rischio cancerogeno adottata dalla IARC.
La lista dei fattori di rischio chiamati in causa nell’eziologia dei tumori è molto ampia e in continua evoluzione: non è facile determinare un singolo fattore di rischio associato a una sola sede tumorale perché la malattia neoplastica è per definizione a “genesi multi- fattoriale”. Esiste quindi un concorso di fattori di rischio che si sommano e si moltiplica- no nel determinare la malattia. A questi vanno aggiunte le capacità di reazione dell’ospite intese sia come meccanismi di difesa immunitaria sia come processi di riparazione dei danni sul DNA.
Qual è il rischio di ammalarsi di tumore?
Il rischio cumulativo indica la probabilità teorica che un individuo riceva una dia- gnosi di tumore nel corso della sua vita. Per convenzione viene considerato l’intervallo di tempo che va dalla nascita agli 84 anni.
La misura del rischio cumulativo viene espressa come numero di persone che sarebbe necessario seguire nel corso della loro vita, in assenza di decessi, affinché una di queste abbia una diagnosi di tumore. Nella Tabella 4 il rischio cumulativo è espresso per le principali sedi tumorali e per tutti i tumori: una donna su tre e un uomo su due ha la probabilità di sviluppare un qualunque tumore nel corso della propria vita.
Fattore di rischio Quota di tumori attribuibili a vari fattori di rischio
USA, 2012* Regno Unito, 2010**
% %
Tabacco 33 19
Dieta 5 19
Sovrappeso, obesità 20 5
Inattività fisica 5 1
Abuso di bevande alcoliche 3 4
Fattori occupazionali 5 4
Infezioni 8 3
Radiazioni ionizzanti e
esposizione a raggi UV 2 5
Inquinamento ambientale 2 –
TABELLA 1. Quota di tumori attribuibili a vari fattori di rischio.
*American Association for Cancer Research, 2013.
** Parkin DM. The fraction of cancer attributable to lifestyle and environmental factors in UK in 2010. Br J Cancer, 2011.
4
I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA
Sufficiente evidenza nell’uomo Limitata evidenza nell’uomo Agenti chimici e composti
Formaldeide Leucemie, nasofaringe Cavità nasali e seni paranasali
Benzene Leucemie
Agenti occupazionali
Alluminio Polmone, vie urinarie
Alcool isopropilico Cavità nasali e seni paranasali Metalli
Cromo Polmone Cavità nasali e seni paranasali
Nichel Polmone, cavità nasali e seni paranasali Polveri e fibre
Asbesto Laringe, polmone, mesotelioma, ovaio Colon-retto, faringe, stomaco Polveri di cuoio, polveri di
legno Cavità nasali e seni paranasali
Radiazioni
Radon 222 Polmone Leucemia
Radio 226 e radio 228 Osso, processo mastoide, seni paranasali Agenti biologici
Virus Epstein-Barr Linfomi, nasofaringe Carcinoma linfoepiteliale, stomaco
Virus epatite B, C Carcinoma epatocellulare Colangiocarcinoma
HV8 Sarcoma di Kaposi e linfoma non-Hodgkin
Papilloma virus 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59 Cervice
Helicobacter pylori Linfoma, stomaco
HIV-1 Ano, cervice, occhio (congiuntiva), linfoma di Hodgkin, sarcoma di Kaposi, linfoma non-Hodgkin
Fegato, pene, pelle
(non melanoma), vagina, vulva Abitudini personali
Alcool Mammella, colon-retto, laringe, fegato,
esofago, cavità orale, faringe Pancreas Fumo di tabacco Leucemia mieloide, cervice, colon-retto,
rene, laringe, fegato, polmone, cavità nasali e seni paranasali, esofago, cavo orale, ovaio, pancreas, faringe, stomaco, uretere, vescica; in figli di fumatori: epatoblastoma
Mammella; in figli di fumatori:
leucemia
Farmaci
Ciclosporine Linfomi non-Hodgkin, cute, altre sedi
Estrogeni in menopausa Endometrio, ovaio Mammella
Contraccettivi con estrogeni
e progesterone Mammella, cervice, fegato Estrogeni e progesterone in
menopausa Mammella, endometrio
TABELLA 2. Agenti cancerogeni per l’uomo e relativi tumori associati. IARC, 2011 (modificata da: Cogliano VJ, Baan R, Straif K, et al. Preventable exposures associated with human cancers. J Natl Cancer Inst 2011; 103 (24):1827-39. doi: 10.1093/jnci/djr483. Epub 2011 Dec 12).
5
Dati generali
Rispetto alla sede, tanto più il tumore è frequente, tanto minori saranno le persone da seguire per riscontrarne una con diagnosi di tumore. Poiché prostata e mammella rap- presentano le sedi più frequenti di tumore rispettivamente nei maschi e nelle femmine, la probabilità di ammalarsi sarà pari a uno su 8. Per il tumore del polmone, molto più frequente nel sesso maschile, la probabilità sarà pari a un uomo su 10 e una donna su 36, per il colon-retto la probabilità sarà pari a un uomo su 11 e una donna su 18. Nel caso di tumori meno frequenti, sarà necessario seguire una popolazione molto numerosa per osservare almeno un caso: ad esempio, nel sarcoma di Kaposi, la probabilità di avere un tumore sarà pari a uno su 471 negli uomini e su 1725 nelle donne.
Quanti nuovi tumori saranno diagnosticati in Italia nel 2017?
Si stima che nel 2017 in Italia verranno diagnosticati poco più di 369.000 nuovi casi di tumore maligno di cui circa 192.000 negli uomini e 177.000 (46%) nelle donne.Tabella 5
Complessivamente in Italia ogni giorno circa 1.000 persone ricevono una nuova diagnosi di tumore maligno infiltrante. La Tabella 5 riporta le stime nazionali prodotte partendo dai dati osservati nei Registri Tumori Italiani sulla base dei livelli di incidenza regionali e i trend area geografica specifici.
Escludendo i tumori della cute (non melanomi), negli uomini prevale il tumore della pro- stata che rappresenta il 18% di tutti i tumori diagnosticati; seguono il tumore del colon-retto (16%), il tumore del polmone (15%), della vescica (11%) e delle vie urinarie (5%). Tra le don- ne il tumore della mammella rappresenta il 28% delle neoplasie femminili, seguito dai tumori del colon-retto (13%), del polmone (8%), della tiroide (6%) e del corpo dell’utero (5%).Tabella 6
L’incidenza è influenzata, oltre che dal genere, anche dall’età:Tabella 7 nei maschi giovani, il tumore più frequente è rappresentato dal cancro del testicolo, raro negli anziani; a seguire melanomi, LNH, tumori del colon-retto e della tiroide. Nella classe 50-69 anni e negli ultra- settantenni il tumore più frequente è quello della prostata, seguono polmone, colon-retto e vescica. Nella classe 50-69 al 5° posto compaiono i tumori della vie aerodigestive superiori mentre il tumore dello stomaco è appannaggio delle persone molto anziane. Nelle femmine, invece, il cancro della mammella rappresenta la neoplasia più frequente in tutte le classi di età, sebbene con percentuali diverse (41% nelle giovani vs 22% nelle anziane). Nelle donne gio- vani a seguire compaiono tumori della tiroide, melanomi, colon-retto e cervice uterina. Nella classe intermedia seguono i tumori di colon-retto, corpo dell’utero, polmone e tiroide, mentre nelle anziane seguono i tumori di colon-retto, polmone, stomaco e pancreas.
Gruppo Descrizione Numero agenti
Gruppo 1 Cancerogeni per gli esseri umani 120
Gruppo 2 A Cancerogeni probabili per gli esseri umani 81 Gruppo 2 B Cancerogeni possibili per gli esseri umani 294 Gruppo 3 Non classificabili come cancerogeni per gli esseri umani 505 Gruppo 4 Probabilmente non cancerogeni per gli esseri umani 1
TABELLA 3. Classificazione degli agenti considerati nelle monografie IARC in base al rischio cancerogeno per l’uomo.
6
I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA
Sede Maschi Femmine
Vie aerodigestive superiori* 41 182
Esofago 182 705
Stomaco 32 65
Colon-retto 11 18
Colon 16 25
Retto 35 62
Fegato 33 89
Colecisti e vie biliari 132 145
Pancreas 49 65
Polmone 10 36
Osso 810 1177
Cute (melanomi) 63 81
Mesotelioma 232 773
Sarcoma di Kaposi 471 1725
Tessuti molli 275 445
Mammella 598 8
Utero (cervice) 160
Utero (corpo) 47
Ovaio 74
Prostata 8
Testicolo 189
Rene, vie urinarie** 39 90
Parenchima 47 104
Pelvi e vie urinarie 225 678
Vescica*** 14 77
Sistema nervoso centrale 98 142
Tiroide 130 49
Linfoma di Hodgkin 281 348
Linfoma non-Hodgkin 44 62
Mieloma 100 143
Leucemie 60 103
Tutti i tumori, esclusi carcinomi della cute 2 3
TABELLA 4. Numero di soggetti che è necessario seguire nel corso della vita (da 0 a 84 anni) per trovarne uno che sviluppi un tumore, per sesso e tipo tumorale. Pool AIRTUM 2008-2013.
*Comprende lingua, bocca, orofaringe, rinofaringe, ipofaringe, faringe NAS, laringe.
**Comprende rene, pelvi e uretere.
***Comprende sia tumori infiltranti sia non infiltranti.
7
Dati generali
Sede Maschi Femmine
Vie aerodigestive superiori* 7.200 2.200
Esofago 1.500 600
Stomaco 7.500 5.300
Colon-retto 30.000 23.000
Colon 21.000 16.500
Retto 9.000 6.500
Fegato 8.900 4.000
Colecisti e vie biliari 2.300 2.400
Pancreas 6.600 7.100
Polmone 28.200 13.600
Osso 400 300
Cute (melanomi) 7.300 6.700
Mesotelioma 1.500 400
Sarcoma di Kaposi 700 200
Tessuti molli 1.200 900
Mammella 500 50.500
Utero cervice 2.300
Utero corpo 8.300
Ovaio 5.200
Prostata 34.800
Testicolo 2.500
Rene, vie urinarie** 9.000 4.600
Parenchima 7.600 4.000
Pelvi e vie urinarie 1.400 600
Vescica*** 21.700 5.300
Sistema nervoso centrale 3.300 2.700
Tiroide 4.300 11.000
Linfoma di Hodgkin 1.200 1.000
Linfoma non-Hodgkin 8.300 6.200
Mieloma 3.100 2.700
Leucemie 5.300 3.900
Tutti i tumori, esclusi carcinomi della cute 192.000 177.000 TABELLA 5. Numero di nuovi casi tumorali, totale e per alcune delle principali sedi, stimati per il 2017 (popolazione italiana residente da previsioni ISTAT – www.demo.istat.it).
*Comprende lingua, bocca, orofaringe, rinofaringe, ipofaringe, faringe NAS, laringe.
**Comprende rene, pelvi e uretere.
***Comprende sia tumori infiltranti sia non infiltranti.
8
I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA
I tumori come causa di morte
I dati dell’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) indicano per il 2014 (ultimo anno al momento disponibile) poco più di 177.301 decessi attribuibili a tumore, tra i circa 600.000 decessi verificatisi in quell’anno. I tumori sono la seconda causa di morte (29%
di tutti i decessi), dopo le malattie cardio-circolatorie (37%). Nel sesso maschile, tumori e malattie cardio-circolatorie causano approssimativamente lo stesso numero di decessi (34%) mentre nel sesso femminile il peso delle malattie cardio-circolatorie è più rile- vante rispetto ai tumori (40% vs 25%). Nella Tabella 8 sono riportati i numeri di decessi registrati dall’ISTAT nel 2014 in Italia.
La frequenza dei decessi causati dai tumori nelle aree italiane coperte dai Registri Tumori è, in media, ogni anno, di circa 3,5 decessi ogni 1.000 uomini e di circa 2,5 decessi ogni 1.000 donne. In totale quindi, circa 3 decessi ogni 1.000 persone. Si può affermare
Rango Maschi Femmine Tutta la popolazione
1° Prostata (18%) Mammella (28%) Colon-retto (14%)
2° Colon-retto (16%) Colon-retto (13%) Mammella (14%)
3° Polmone (15%) Polmone (8%) Polmone (11%)
4° Vescica* (11%) Tiroide (6%) Prostata (9%)
5° Rene, vie urinarie** (5%) Utero corpo (5%) Vescica* (7%) TABELLA 6. Primi cinque tumori più frequentemente diagnosticati e proporzione sul totale dei tumori (esclusi i carcinomi della cute) per sesso. Stime per l’Italia 2017.
*Comprende sia tumori infiltranti sia non infiltranti.
**Comprende rene, pelvi e uretere.
Rango Maschi Femmine
Età Età
0-49 50-69 70+ 0-49 50-69 70+
1° Testicolo
(12%) Prostata
(22%) Prostata
(20%) Mammella
(41%) Mammella
(35%) Mammella (22%) 2° Cute (melanomi)
(9%) Polmone
(14%) Polmone
(17%) Tiroide (15%) Colon-retto
(12%) Colon-retto (17%)
3° Linfoma
non-Hodgkin (8%)
Colon-retto
(13%) Colon-retto
(14%) Cute
(melanomi) (7%)
Utero corpo
(7%) Polmone
(7%) 4° Colon-retto
(8%) Vescica*
(10%) Vescica*
(12%) Colon-retto
(4%) Polmone (7%) Pancreas (5%) 5° Tiroide (8%) Vie aerodigestive
superiori**
(5%)
Stomaco
(5%) Utero cervice
(4%) Tiroide
(5%) Stomaco
(5%)
TABELLA 7. Primi cinque tumori in termini di frequenza e proporzione sul totale dei tumori incidenti (esclusi i carcinomi della cute) per sesso e fascia di età. Pool AIRTUM 2008-2013.
*Comprende sia tumori infiltranti sia non infiltranti.
**Comprende lingua, bocca, orofaringe, rinofaringe, ipofaringe, faringe NAS, laringe.
9
Dati generali
che, mediamente, ogni giorno oltre 485 persone muoiono in Italia a causa di un tumore.
I dati riguardanti le aree coperte dai Registri Tumori indicano come prima causa di morte oncologica nella popolazione il tumore del polmone (19%), che risulta essere anche la prima causa di morte fra gli uomini (26%), mentre fra le donne è il tumore della mammella la causa più frequente (17%), seguiti dai tumori del colon-retto (10% tra gli uomini e 12% tra le donne) e dal tumore della prostata tra gli uomini (8%) e dal tumore del polmone tra le donne (11%).Tabella 9
Il carcinoma del polmone risulta la prima causa di morte oncologica in tutte le fasce di età negli uomini,Tabella 10 rappresentando il 14% dei decessi tra i giovani (0-49 anni), il 30% tra gli adulti (50-69 anni) e il 26% tra gli ultrasettantenni. Il tumore della mammella è la prima causa di morte oncologica per le donne in tutte le fasce di età rappresentando
Causa iniziale di morte - European Short List Maschi Femmine Totale
TUMORI 99.412 77.889 177.301
Tumori maligni: 94.933 74.164 169.097
di cui tumori maligni delle labbra, cavità orale e faringe 2.011 906 2.917
di cui tumori maligni dell’esofago 1.359 466 1.825
di cui tumori maligni dello stomaco 5.703 3.854 9.557 di cui tumori maligni del colon, del retto e dell'ano 10.104 8.567 18.671 di cui tumori maligni del fegato e dei dotti biliari
intraepatici 6.576 3.339 9.915
di cui tumori maligni del pancreas 5.410 5.776 11.186
di cui tumori maligni della laringe 1.328 172 1.500
di cui tumori maligni della trachea, dei bronchi
e dei polmoni 24.177 9.209 33.386
di cui melanomi maligni della cute 1.245 773 2.018
di cui tumori maligni del seno 129 12.201 12.330
di cui tumori maligni della cervice uterina . 459 459 di cui tumori maligni di altre parti dell'utero 2.508 2.508
di cui tumori maligni dell'ovaio 3.130 3.130
di cui tumori maligni della prostata 7.174 7.174
di cui tumori maligni del rene 2.184 1.187 3.371
di cui tumori maligni della vescica 4.369 1.241 5.610 di cui tumori maligni del cervello e del sistema nervoso
centrale 2.384 1.853 4.237
di cui tumori maligni della tiroide 216 317 533
di cui morbo di Hodgkin e linfomi 2.817 2.358 5.175
di cui leucemia 3.304 2.745 6.049
di cui altri tumori maligni del tessuto linfatico/
ematopoietico 1.834 1.720 3.554
di cui altri tumori maligni 12.609 11.383 23.992
Tumori non maligni (benigni e di comportamento incerto) 4.479 3.725 8.204 TABELLA 8. Numero di decessi per causa e per sesso osservati in Italia durante l’anno 2014.
ISTAT 2014.
10
I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA
il 29% dei decessi tra le giovani (0-49 anni), il 21% tra le adulte (50-69 anni) e il 16% tra le donne in età superiore a 70 anni.
Anche per la mortalità, è possibile calcolare il rischio teorico di morire a causa di un tumore nel corso della vita (dalla nascita agli 84 anni). La probabilità di morire per il complesso dei tumori è, per gli uomini, di 1 ogni 3 e per le donne 1 ogni 6.Tabella 11 Poiché il rischio di morte è influenzato dalla prognosi del tumore, le differenze fra i sessi sono spiegabili dalle differenze nella frequenza dei tumori con prognosi differente.
Invecchiamento e tumori
L’invecchiamento è un fattore determinante nello sviluppo del cancro e infatti l’in- cidenza aumenta in modo evidente con l’età, come rappresentato dalla Figura 2. Questa relazione è legata in parte al fatto che con l’avanzare dell’età si accumulano nel nostro organismo i fattori cancerogeni e dall’altra alla diminuzione delle capacità di difesa e dei meccanismi di riparazione. L’effetto dell’invecchiamento nel corso del tempo fa sentire i suoi effetti soprattutto per quelle sedi tumorali che hanno picchi di incidenza nelle età
Rango Maschi Femmine Tutta la popolazione
1° Polmone (27%) Mammella (17%) Polmone (20%)
2° Colon-retto (11%) Colon-retto (12%) Colon-retto (11%)
3° Prostata (8%) Polmone (11%) Mammella (8%)
4° Fegato (7%) Pancreas (7%) Stomaco (6%)
5° Stomaco (6%) Stomaco (6%) Pancreas (6%)
TABELLA 9. Prime cinque cause di morte oncologica e proporzione sul totale dei decessi oncologici per sesso. Pool AIRTUM 2008-2013.
Rango Maschi Femmine
Età Età
0-49 50-69 70+ 0-49 50-69 70+
1° Polmone
(14%) Polmone
(30%) Polmone
(26%) Mammella
(29%) Mammella
(22%) Mammella (15%) 2° Sistema nervoso
centrale (10%)
Colon-retto
(10%) Colon-retto
(11%) Polmone
(9%) Polmone
(14%) Colon-retto (13%) 3° Colon-retto
(8%) Fegato
(8%) Prostata
(10%) Colon-retto
(7%) Colon-retto
(10%) Polmone (10%)
4° Leucemie
(8%) Pancreas
(7%) Fegato
(7%) Ovaio
(6%) Pancreas
(7%) Pancreas (8%)
5° Fegato
(7%) Stomaco
(6%) Stomaco
(7%) Sistema nervoso centrale
(6%)
Ovaio
(7%) Stomaco (7%) TABELLA 10. Prime cinque cause di morte oncologica e proporzione sul totale dei decessi per tumore per sesso e fascia di età. Pool AIRTUM 2008-2013.
11
Dati generali
più avanzate (ad esempio polmone e stomaco). Per i tumori che invece sono frequenti anche in età più giovanile, come la tiroide, l’invecchiamento della popolazione dovrebbe portare a una riduzione dei casi.
In età infantile (0-14 anni) si trova una quota molto limitata del totale dei tumori (meno dello 0,5% dei tumori). Nelle prime decadi della vita, la frequenza dei tumori è infatti molto bassa, pari a qualche decina di casi ogni 100.000 bambini ogni anno; dopo i 35 anni si supera il centinaio di casi, mentre dopo i 60 anni si osserva un netto incre- mento dell’incidenza, arrivando a superare il migliaio di casi ogni 100.000 persone/anno.
È evidente che le modificazioni delle caratteristiche demografiche sono determinan- ti nell’influenzare il numero di tumori diagnosticati. In considerazione dell’aumentare dell’aspettativa di vita e dell’allungamento della vita media con incidenza costante, il numero complessivo delle nuove diagnosi tumorali tenderà ad aumentare nel tempo.
Sede Maschi Femmine
Vie aerodigestive superiori* 87 447
Esofago 198 874
Stomaco 45 96
Colon-retto 27 48
Colon 35 61
Retto 113 220
Fegato 39 101
Colecisti e vie biliari 180 190
Pancreas 53 71
Polmone 11 46
Osso 1.053 1.725
Cute (melanomi) 294 535
Tessuti molli 728 1.026
Mammella 1.942 32
Utero totale 133
Ovaio 108
Prostata 39
Testicolo 4.167
Rene, vie urinarie 101 270
Vescica 58 342
Sistema nervoso centrale 126 184
Tiroide 1.213 1.124
Linfoma di Hodgkin 1.191 2.174
Linfoma non-Hodgkin 108 170
Mieloma 174 242
Leucemie 80 149
Tutti i tumori, esclusi carcinomi della cute 3 6
TABELLA 11. Numero di persone che è necessario seguire nel corso della vita (da 0 a 84 anni) per trovarne una che muoia a causa di un tumore, per sesso e tipo tumorale. Pool AIRTUM 2008-2013.
*Comprende lingua, bocca, orofaringe, rinofaringe, ipofaringe, faringe NAS, laringe.
12
I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA
L’invecchiamento della popolazione fa sentire i suoi effetti anche sugli andamenti nel tempo delle neoplasie.
Confrontando infatti i tassi grezzi (numero di casi di tumore sulla popolazione) e i tassi standardizzati (numero di casi di tumore su una popolazione standard), si osserva il fenomeno riportato nella Figura 3.
Il tasso grezzo riporta la variazione realmente occorsa nell’intervallo di tempo nella struttura per età della popolazione (pallini pieni) mentre il tasso standardizzato assume artificiosamente che la popolazione abbia conservato la stessa struttura per età che aveva nel 1999, ovvero che non sia invecchiata (pallini vuoti).
È evidente come, per il solo effetto dell’età, i tassi grezzi siano più elevati di quelli
0 100 300 400 500 600 800 700
Tasso x 100.000 200
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Tasso grezzo, femmine Tasso standardizzato per età, femmine Tasso grezzo, maschi Tasso
FIGURA 3. AIRTUM 1999-2011. Trend di incidenza per tutti i tumori (esclusi carcinomi della cute), tassi grezzi e standardizzati (popolazione AIRTUM 1999), maschi e femmine.
Femmine Maschi
0 500 1500 2000 2500 3000 3500
Tassi età-specifici x 100.000 1000 0-4 5-9 10-14 15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 85+
FIGURA 2. AIRTUM 2008-2013. Tassi età-specifici (x 100.000) per sesso. Tutti i tumori esclusi carcinomi della cute.
13
Dati generali
standardizzati. Questa differenza, presente nei due sessi, è determinata dall’invecchia- mento e porta a un consistente incremento nel numero delle diagnosi nel 2012. Nell’in- tervallo di tempo considerato (13 anni) si è osservato un aumento del 4% del numero delle nuove diagnosi oncologiche annuali, ma questo aumento è nella sua totalità dovuto all’invecchiamento della popolazione. Considerando infatti il tasso standardizzato, si os- serva addirittura una diminuzione di incidenza (-5%). Tra le donne si è osservato un incremento dell’8%, di cui il 5% è attribuibile all’invecchiamento della popolazione.
Scenari futuri
Se negli anni ’50 la popolazione italiana era costituita prevalentemente da bambini e pochissimi anziani (struttura a piramide nella Figura 4), nel 2050 la previsione è di una popolazione costituita in gran parte da anziani e pochi bambini. Questo comporta un aumentato rischio di sviluppare un tumore, in una popolazione complessa, affetta da comorbilità.Figura 4
L’invecchiamento della popolazione, legato ad un allungamento della vita media, è ben spiegato nella Tabella 12, in cui sono riportati i dati Istat relativi all’attesa di vita alla nascita per gli uomini e le donne italiane dal 1975 al 2015 con indicato l’incremento medio annuo in termini di mesi da un periodo al periodo precedente.
Nei 38 anni analizzati, la speranza di vita si è allungata di circa 10 anni in entrambi i sessi. Questo parametro è ancora più elevato per le donne, anche se il differenziale fra i due sessi si sta riducendo: era, infatti, di 6,4 anni nel 1975, mentre attualmente è di 4,8 anni.
Attualmente l’aspettativa di anni di vita alla nascita è di 84,6 anni per le bambine e 79,8 per i bambini.
L’aumento della speranza di vita è legato alla posticipazione del momento della mor- te, grazie alla prevenzione di alcune cause di decesso in età più giovane. La morte nel suo complesso non può essere evitata né posticipata all’infinito e per questo l’incremento che osserviamo si riduce nel corso del tempo. Anche in anni recenti si mantiene comunque un andamento positivo, di incremento della durata dell’attesa di vita.
100+
95-99 90-94 85-89 80-84 75-79 70-74 65-69 60-64 55-59 50-54 45-49 40-44 35-39 30-34 25-29 20-24 15-19 10-14 5-9 0-4
2,5%
2,5% 5%
5% 7,5%
7,5%
Italy 1950 46.366.000 Italy 2000 57.114.000 Italy 2050 57.065.000
100+
95-99 90-94 85-89 80-84 75-79 70-74 65-69 60-64 55-59 50-54 45-49 40-44 35-39 30-34 25-29 20-24 15-19 10-14 5-9 0-4
2,5%
2,5% 5%
5% 7,5%
7,5%
100+
95-99 90-94 85-89 80-84 75-79 70-74 65-69 60-64 55-59 50-54 45-49 40-44 35-39 30-34 25-29 20-24 15-19 10-14 5-9 0-4
2,5%
2,5% 5%
5% 7,5%
7,5%
FIGURA 4. Struttura per età della popolazione italiana (http://populationpyramid.net/it).