• Non ci sono risultati.

I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2017

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2017"

Copied!
324
0
0

Testo completo

(1)

I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2017

I NUMERIDELCANCRO IN ITALIA2017

Via Nöe, 23 20133 Milano tel. +39 02 70630279

fax +39 02 2360018 aiom@aiom.it

www.aiom.it

Associazione Italiana Registri Tumori Segreteria AIRTUM c/o Inferenze scarl Via Ricciarelli, 29

20148 Milano tel. +39 02 48702283 info@registri-tumori.it

ONLUS

Ricerca clinica e traslazionale, umanizzazione, rapporto medico-paziente, informazione e prevenzione sono alcune tra le parole chiave da conoscere ed implementare per chi ha compiti di responsabilità nei confronti dei cittadini ammalati di tumore.

Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute

FO

NDAZIONE VINCEREUNITI PER

IL CANCRO

I NUMERI

DEL CANCRO IN ITALIA

2017

FO

NDAZIONE UNITI PER

VINCERE IL CANCRO

(2)
(3)

I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA

2017

(4)

I numeri del cancro in Italia 2017

Errata corrige

pag. 83: alla voce Mortalità dello schema riassuntivo il dato 2% va sostituito con 1%

pag. 87: alla voce Incidenza dello schema riassuntivo il dato 15% va sostituito con 16%

pag. 94: alla voce Incidenza dello schema riassuntivo il dato 0,2% va sostituito con 0,3%, mentre alla voce Mortalità il dato 906 donne va sostituito con 466 donne

pag. 150: alla decima riga del paragrafo Sopravvivenza l’espressione sopravvivenza a 5 anni va sostituita con sopravvivenza a 10 anni

pag. 163: lo schema riassuntivo va sostituito con il seguente:

OVAIO

Incidenza Nel 2017 sono circa 5.200 le diagnosi di tumore dell’ovaio stimate in Italia, pari al 3% dei tumori femminili.

Mortalità Nel 2014 i decessi per tumore dell’ovaio in Italia sono stati 3130, pari al 5% dei decessi per tumore nelle donne.

Sopravvivenza

a 5 anni La sopravvivenza a 5 anni delle donne con tumore dell’ovaio in Italia è pari al 39,5%. Non si evidenziano differenze significative tra le regioni del Nord Italia (39/40%), quelle del Centro (42%) e quelle del Sud (38%).

Sopravvivenza

a 10 anni La sopravvivenza a 10 anni è pari al 31%.

Fattori di rischio Le evidenze scientifiche identificano tre categorie di fattori di rischio legati allo sviluppo di questa neoplasia: ormonali, ambientali ed eredo-familiari. L’assetto ormonale in particolare legato all’ovulazione è associato a un rischio aumentato (ad esempio, donne in menopausa precoce).

È stata descritta un’associazione con l’esposizione ad asbesto e talco, abuso di alcool, obesità e dieta ricca di grassi. La maggior parte dei tumori ovarici epiteliali è sporadica, tuttavia nel 5-10% si riscontra un pattern familiare o ereditario legato, in particolare, a mutazioni di due geni, BRCA1 e BRCA2.

Diagnosi Leggere il paragrafo sottostante.

Per ulteriori approfondimenti consultare Linea Guida AIOM nel sito www.aiom.it Trattamento Leggere il paragrafo sottostante.

Per ulteriori approfondimenti consultare Linea Guida AIOM nel sito www.aiom.it

pag. 200: alla voce Sopravvivenza a 5 anni dello schema riassuntivo il dato 53% va sostituito con 65%

pag. 208: alla voce Sopravvivenza a 5 anni dello schema riassuntivo il dato 28% va sostituito con 24%

pag. 214: alla voce Incidenza dello schema riassuntivo l’espressione Nel 2016 va sostituita con Nel 2017

pag. 241: Il titolo corretto dello schema riassuntivo è Utero - corpo

(5)

I NUMERI

DEL CANCRO IN ITALIA

2017

FO

NDAZIONE VINCEREUNITI PER

IL CANCRO

(6)

Edizione 2017 a cura de Il Pensiero Scientifico Editore Via San Giovanni Valdarno 8, 00138 Roma

Tel. (+39) 06 862821 - Fax (+39) 06 86282250 pensiero@pensiero.it

www.pensiero.it - www.vapensiero.info www.facebook.com/PensieroScientifico twitter.com/ilpensiero

www.pinterest.com/ilpensiero

Tutti i diritti sono riservati per tutti i Paesi Stampato in Italia da Ti Printing S.r.l.

Via delle Case Rosse 23, 00131 Roma Impaginazione e illustrazioni: Doppiosegno Coordinamento editoriale: Bianca Maria Sagone ISBN 978-88-490-0592-9

(7)

VII

Indice

Prefazione, Beatrice Lorenzin VII

Introduzione, Carmine Pinto, Lucia Mangone, Fabrizio Nicolis IX

Gruppo di Lavoro AIOM – AIRTUM – FONDAZIONE AIOM XI

1. Dati generali, Direttivo AIRTUM e AIRTUM Working Group 1

Cos’è il cancro? 1

Quali sono i fattori di rischio dei tumori? 2

Qual è il rischio di ammalarsi di tumore? 3

Quanti nuovi tumori saranno diagnosticati in Italia nel 2017? 5

I tumori come causa di morte 8

Invecchiamento e tumori 10

Scenari futuri 13

2. Prevalenza e guarigione, L. Dal Maso, S. Guzzinati, S. Francisci e AIRTUM Working Group 17

Cos’è la prevalenza? 17

Quanti sono gli italiani che vivono dopo una diagnosi di tumore? 17 Quanti sono gli italiani che vivono dopo una diagnosi

di tumore in età pediatrica? 19

Quanti sono i pazienti guariti? 20

Discussione, conclusioni e conseguenze 22

3. La sopravvivenza per tumore in Italia, C. Buzzoni e AIRTUM Working Group 25

Sopravvivenza: cambiamenti nel tempo 25

Sopravvivenza: confronto per età 28

Confronti internazionali 30

4. Gli andamenti temporali, S. Guzzinati, C. Buzzoni e AIRTUM Working Group 35

Gli andamenti temporali di incidenza e mortalità 35

Variazioni di incidenza e di mortalità 35

5. Confronti geografici nazionali, C. Buzzoni, G. Stoppa, D. Gulino e AIRTUM Working Group 67

Incidenza 67

Mortalità 70

Sopravvivenza 70

Prevalenza 70

6. I tumori rari in Italia, A. Comandone 75

Introduzione 75

Incidenza 77

Sopravvivenza 78

Prevalenza 79

Problematiche connesse alla terapia 80

Conclusioni 81

7. Neoplasie per singole sedi 83

Colecisti e vie biliari, F. Pantano, M. Iuliani, G. Ribelli, S. Simonetti, G. Tonini e AIRTUM Working Group 83

Colon e retto, C. Pinto e AIRTUM Working Group 87

Esofago, V. Chiarion Sileni e AIRTUM Working Group 94

(8)

VIII

I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA

Fegato, C. Pinto e AIRTUM Working Group 100

Tumori HPV-correlati, E. Crocetti e AIRTUM Working Group 103 Ano, C. Aschele, A. Galvano, A. Pastorino, A. Russo e AIRTUM Working Group 107 Cervice uterina, D. Lorusso e AIRTUM Working Group 114

Orofaringe, M. Merlano e AIRTUM Working Group 118

Pene, F. Pantano, M. Iuliani, G. Ribelli, S. Simonetti, G. Tonini e AIRTUM Working Group 120 Vagina, F. Raspagliesi, U. Leone Roberti Maggiore, G. Bogani e AIRTUM Working Group 125 Vulva, F. Raspagliesi, U. Leone Roberti Maggiore, G. Bogani e AIRTUM Working Group 130

Mammella, S. Gori e AIRTUM Working Group 139

Melanoma, P.A. Ascierto e AIRTUM Working Group 147

Mesotelioma, S. Novello, E. Capelletto e AIRTUM Working Group 157 Ovaio, S. Pignata, S.C. Cecere e AIRTUM Working Group 163

Pancreas esocrino, C. Pinto e AIRTUM Working Group 171

Polmone, G. Altavilla, M. Di Maio e AIRTUM Working Group 174 Prostata, G. Tonini, F. Pantano, M. Iuliani, G. Ribelli, S. Simonetti, D. Santini e AIRTUM Working Group 181

Rene, M.T. Ionta, M.G. Vitale e AIRTUM Working Group 189

Sarcomi dei tessuti molli, A. Comandone, A. Boglione e AIRTUM Working Group 200 Sistema nervoso centrale, G. Lombardi, V. Zagonel e AIRTUM Working Group 208

Stomaco, F. De Vita e AIRTUM Working Group 214

Testa e collo, M. Merlano e AIRTUM Working Group 222

Testicolo, G. Rosti, P. Pedrazzoli e AIRTUM Working Group 228 Tiroide, G. Bernardo, L. Locati e AIRTUM Working Group 233

Utero – corpo, D. Lorusso e AIRTUM Working Group 241

Vescica, S. Bracarda e AIRTUM Working Group 250

8. Fattori di rischio 257

8A. Alimentazione e rischio neoplastico, F. Nicolis, S. Sieri, L. Titta 257 8B. Inquinamento atmosferico e tumori, D. Serraino, P. Contiero, L. Dal Maso,

S. Minerba, A. Comandone, F. Nicolis 265

9. Dati regionali, E. Crocetti 279

10. Lo screening dei tumori del colon-retto, M. Zappa, M. Zorzi, A. Turrin,

G. Carrozzi, C. Pinto 285

Organizzazione dei programmi 285

Estensione dei programmi 285

Gli indicatori di qualità delle attività di screening 286

L’impatto dello screening colorettale 288

Attività spontanea 291

11. Fonti e metodologia, Direttivo AIRTUM e AIRTUM Working Group 293

Registri Tumori AIRTUM 293

Note relative ai metodi impiegati 294

La rete dei Registri Tumori AIRTUM 296

12. Key-points, V. Torri, S. Minerba 303

(9)

Prefazione

Utilizzando e implementando tutte le armi disponibili nella strategia di controllo dei tu- mori, dalla prevenzione alla diagnosi precoce, alle terapie innovative, alla ricerca, la malattia

“cancro” oggi fa sempre meno paura.

La settima edizione del 2017 del volume “I numeri del cancro in Italia” riconferma la qualità del nostro sistema sanitario nella sua globalità: la sopravvivenza nel nostro Paese è allineata alla media europea e per molti tipi di tumore è superiore. Quello che veniva un tem- po considerato un “male incurabile” è divenuto in moltissimi casi una patologia da cui si può guarire o, comunque, con cui si può convivere: sta diventando infatti sempre più frequente- mente una malattia cronica che consente alle persone colpite di avere una vita attiva e soddi- sfacente. Negli ultimi decenni si è registrato in Italia un costante incremento della prevalenza di pazienti con storia di cancro: erano 2 milioni e 244 mila nel 2006, sono aumentati sino a oltre 3 milioni nel 2017. Nel 2020 saranno 4 milioni e mezzo. Le Istituzioni e i clinici devono essere in grado di rispondere alle esigenze di questi pazienti, che guariscono o possono convi- vere a lungo con la malattia, e che rivendicano il diritto di tornare a un’esistenza “normale”. In quest’ambito l’Italia rappresenta un modello per l’Europa per l’attenzione alla preservazione della fertilità, per i programmi riabilitativi e di sostegno psico-sociale, e per una legislazione che tende a garantire i diritti della “persona malata”.

I dati epidemiologici che ogni anno questo volume presenta costituiscono la fotografia del- lo stato dell’Oncologia italiana, evidenziando insieme risultati ottenuti e criticità ancora attuali.

Gli andamenti sono evidenti: l’effetto combinato della prevenzione primaria, ed in primis della lotta al tabagismo, della diffusione degli screening, del progressivo sviluppo e miglioramento dei percorsi diagnostici e delle prospettive terapeutiche si accompagna ad una riduzione di nuovi casi e globalmente ad un miglioramento nella sopravvivenza. Resta ancora molto da fare per combattere in maniera ancora più incisiva l’abitudine al fumo di sigaretta, in particolare per i giovani e per le donne, tra le quali continuano a crescere l’incidenza e la mortalità per tu- more del polmone, direttamente correlato all’abitudine tabagica, e per una maggiore penetra- zione dei programmi di screening, che in alcune aree del Paese presentano ancora bassi livelli di diffusione. È necessario continuare a promuovere campagne di sensibilizzazione, perché il 40% dei casi di tumore può essere evitato seguendo uno stile di vita sano, e con la prevenzione si possono inoltre generare risparmi e liberare risorse che potrebbero essere indirizzate alla promozione di progetti di ricerca e alla disponibilità di nuove terapie.

(10)

X

I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA

La conoscenza dei dati presentati in questo volume potrà rendere più facile e incisiva l’azione di miglioramento del livello delle prestazioni e dei servizi, in particolare per lo svi- luppo dei percorsi e delle reti oncologiche, garanzia di uguale accesso, tempestività, qualità e appropriatezza sia negli iter diagnostici che nelle cure per tutti i cittadini in tutte le Regioni.

Ricerca clinica e traslazionale, umanizzazione, rapporto medico-paziente, informazione e prevenzione sono alcune tra le parole chiave da conoscere ed implementare per chi ha com- piti di responsabilità nei confronti dei cittadini ammalati di tumore.

La lotta al cancro richiede sempre di più lo sviluppo e la definizione di un approccio integrato e multidisciplinare sia in termini di strategia di cura sia per garantire un’offerta ade- guata di assistenza in continuità tra ospedale e territorio, vicino al domicilio, realizzando una presa in carico globale della persona nei suoi bisogni sanitari, sociali e relazionali, attraverso l’integrazione dei vari attori istituzionali e non istituzionali, delle famiglie e delle associazioni, con la loro forte capacità di “prendersi cura”.

Un ruolo rilevante è infatti quello proprio del volontariato, che rappresenta una impor- tante risorsa per la sanità. In campo oncologico è rappresentato da una realtà vastissima di organizzazioni e reti, spesso animate da generazioni diverse, che si incontrano e promuovono legami sociali, che si uniscono in una cultura di solidarietà e di supporto alle categorie più deboli, condividendo con i pazienti e i familiari un percorso spesso complicato, ma che può diventare fonte di crescita individuale e collettiva.

L’attento e completo lavoro di AIOM e AIRTUM, che ha portato alla realizzazione nel 2017 di questa settima edizione del volume “I numeri del cancro in Italia”, diventa pertanto un ulteriore stimolo ed insieme un impegno per la sanità pubblica per ulteriori progressi nella strategia di controllo dei tumori nel nostro Paese.

Beatrice Lorenzin Ministro della Salute

(11)

Introduzione

Il volume “I numeri del cancro in Italia” è giunto alla settima edizione, a testimonianza del prezioso e consolidato rapporto di collaborazione tra l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e l’Associazione Italiana dei Registri Tumori (AIRTUM). Questa collabora- zione tra le due Società Scientifiche ha permesso un continuo aggiornamento e monitorag- gio sullo stato dell’epidemiologia oncologica in Italia e quindi sull’impatto delle strategie di controllo dei tumori nel nostro Paese. Numeri e andamenti della patologia neoplastica che possono diventare un riferimento in sanità pubblica in merito a scelte e programmi.

Come sta evolvendo in Italia lo scenario oncologico? Ogni giorno circa 1.000 persone ricevono la diagnosi di tumore: è un numero importante che testimonia la rilevanza della pa- tologia oncologica e gli sforzi che devono essere fatti in termini di prevenzione primaria per ridurre il rischio di ammalarsi. Il cancro è potenzialmente la patologia cronica più prevenibile e oggi anche più “curabile”.

Il trend di incidenza appare in netto calo negli uomini e stabile nelle donne: calano i tumori dello stomaco e del colon-retto (in gran parte attribuibile agli effetti dello screening oncologico che permette di interrompere la sequenza adenoma-carcinoma) e diminuiscono le leucemie. Negli uomini continua il calo dei tumori del polmone e della prostata, e nelle donne dell’utero e dell’ovaio. In entrambi i generi continua il trend in crescita dei tumori del pancreas, del melanoma e dei tumori della tiroide. Negli uomini continua ad aumentare il tumore del testicolo, e nelle donne il tumore del polmone ed in età 45-49 e 70+ anni (che sono le fasce di età nelle quali si è avuto un ampliamento dello screening programmato) il tumore della mammella. Per quanto riguarda le differenze geografiche, persiste una difformità tra l’incidenza registrata nelle Regioni del Nord rispetto alle Regioni del Centro e Sud sia negli uomini sia nelle donne.

La mortalità continua a diminuire in maniera significativa in entrambi i sessi come ri- sultato di più fattori, quali la prevenzione primaria ed in particolare la lotta al tabagismo, la diffusione degli screening su base nazionale ed il miglioramento diffuso delle terapie in termini di efficacia e di qualità di vita in un ambito sempre più multidisciplinare e integrato.

La sopravvivenza è il principale outcome in campo oncologico perché permette di valu- tare l’efficacia del sistema sanitario nei confronti della patologia tumorale ed è condizionata

(12)

XII

I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA

da due aspetti: la fase nella quale viene diagnosticata la malattia e l’efficacia delle terapie in- traprese. Complessivamente le donne hanno una sopravvivenza a 5 anni del 63%, migliore rispetto a quella degli uomini (54%), in gran parte determinata dal tumore della mammella, la neoplasia più frequente nelle donne, caratterizzata da una buona prognosi. Le persone che si sono ammalate nel 2005-2009 hanno avuto una sopravvivenza migliore rispetto a chi si è ammalato nel quinquennio precedente sia negli uomini (54% vs 51%) sia nelle donne (64%

vs 60%). Negli uomini le sopravvivenze migliori si registrano per i tumori del testicolo, della prostata e della tiroide; nelle donne per i tumori della tiroide, della mammella e per il mela- noma. La sopravvivenza peggiore per entrambi i sessi riguarda ancora il tumore del pancreas (<10%). Al Nord si registrano valori più elevati di sopravvivenza rispetto alle Regioni del Sud. Le percentuali più elevate di sopravvivenza a 5 anni si registrano in Emilia-Romagna e Toscana sia negli uomini (56%) sia nelle donne (65%).

Per quanto riguarda la prevalenza sono 3.300.000 le persone vive oggi in Italia con una pregressa diagnosi di tumore. Negli uomini per i 2/3 sono rappresentate da pazienti con una diagnosi di tumore della prostata, del colon e della vescica, mentre nelle donne oltre il 40% è rappresentato da persone con un pregresso tumore della mammella. Questi numeri in conti- nua crescita richiedono un’attenta valutazione per l’impatto sanitario e sociale in termini di programmazione, follow-up e riabilitazione.

Tra le novità di quest’anno l’inserimento di nuovi capitoli che riguardano: alimentazione e tumori, inquinamento atmosferico e tumori, lo screening del colon-retto, i tumori HPV- correlati e i tumori del sistema nervoso centrale. Un’altra novità è la presenza di Fondazione AIOM a testimonianza dell’importanza del coinvolgimento anche dei pazienti oncologici e di chi li rappresenta. In Italia oggi sono accreditati presso AIRTUM quarantasette Registri Tu- mori e ormai tutte le Regioni italiane hanno avviato un’attività di registrazione. Viene quindi riportata nel volume una mappa delle aree italiane coperte da un’attività di registrazione.

Un sincero ringraziamento a quanti hanno contribuito alla realizzazione della settima edizione del volume “I numeri del cancro in Italia”, agli operatori dei Registri Tumori, agli oncologi e a tutti gli operatori sanitari che ogni giorno sono impegnati nell’offrire assistenza e cura ai pazienti oncologici.

Carmine Pinto Lucia Mangone Fabrizio Nicolis Presidente AIOM Presidente AIRTUM Presidente Fondazione AIOM

(13)

XIII

GRUPPO DI LAVORO AIOM – AIRTUM – FONDAZIONE AIOM

AIOM

Stefania Gori

UOC Oncologia Medica – Ospedale “Sacro Cuore – Don Calabria” Negrar (VR) Giuseppe Altavilla

Università degli Studi di Messina – UOC Oncologia Medica, AOU Policlinico

“G. Martino” Messina Carlo Aschele

SC Oncologia – Ospedale Sant’Andrea – La Spezia Paolo A. Ascierto

SC Oncologia Medica Melanoma Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative – Istituto Nazionale Tumori IRCCS – Fondazione Pascale di Napoli

Giovanni Bernardo

Medicina Oncologica – Istituto di Cura “Città di Pavia” – Gruppo San Donato Sergio Bracarda

Dipartimento di Oncologia – UOC Oncologia Medica – Azienda USL Toscana Sudest, Arezzo Vanna Chiarion Sileni

SSD Oncologia del Melanoma ed Esofago – Istituto Oncologico Veneto IRCCS di Padova Alessandro Comandone

SC di Oncologia – Ospedale Humanitas Gradenigo Torino Ferdinando De Vita

Oncologia Medica – Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” di Napoli Massimo Di Maio

Dipartimento di Oncologia, Università degli Studi di Torino – SCDU Oncologia Medica, AO Ordine Mauriziano, Torino

Maria Teresa Ionta

Gruppo di Lavoro AIOM – AIRTUM – Fondazione AIOM Laura Locati

SC Oncologia Medica 3 Tumori della Testa e collo – Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

Giuseppe Lombardi

Dipartimento di Oncologia Clinica e Sperimentale, Oncologia Medica 1 – Istituto Oncologico Veneto IRCCS di Padova

Domenica Lorusso

Ginecologia Oncologica – Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

(14)

XIV

I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA

Marco Merlano

Oncologia Medica – Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, Ospedale di insegnamento

Silvia Novello

Dipartimento di Oncologia presso Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Luigi Gonzaga di Orbassano (TO)

Sandro Pignata

UOC Oncologia Medica Uro-Ginecologica – Istituto Nazionale Tumori IRCCS – Fondazione Pascale di Napoli

Carmine Pinto

Oncologia Medica – Arcispedale S. Maria Nuova – IRCCS di Reggio Emilia Francesco Raspagliesi

Unità di Oncologia Ginecologica – Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

Giovanni Rosti

Oncologia Medica – Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia Antonio Russo

Dipartimento di Oncologia – UOC Oncologia Medica – Azienda Ospedaliero-Universitaria

“Paolo Giaccone” di Palermo Giuseppe Tonini

UOC Oncologia Medica ed Oncologia Traslazionale – Università Campus Bio-Medico di Roma

Valter Torri

Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” IRCCS di Milano

AIRTUM

Lucia Mangone

Registro Tumori Reggiano Carlotta Buzzoni

Registro Tumori Toscano Paolo Contiero

Unità di Epidemiologia Ambientale – Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

Emanuele Crocetti

Registro Tumori della Romagna Luigino Dal Maso

SOC Epidemiologia Oncologica, Centro di Riferimento Oncologico, IRCCS, Aviano – Registro Tumori del Friuli Venezia Giulia

(15)

XV

Gruppo di lavoro AIOM – AIRTUM – Fondazione AIOM

Stefano Ferretti

Registro Tumori della provincia di Ferrara Silvia Francisci

Istituto Superiore di Sanità Davide Gulino

Banca Dati AIRTUM Stefano Guzzinati

Registro Tumori del Veneto Sante Minerba

SC Statistica ed Epidemiologia Asl Taranto – Registro Tumori Taranto Diego Serraino

SOC Epidemiologia Oncologica, Centro di Riferimento Oncologico, IRCCS, Aviano – Registro Tumori del Friuli Venezia Giulia

Sabina Sieri

Unità di Epidemiologia e Prevenzione – Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

Giorgia Stoppa Banca Dati AIRTUM Marco Zappa

Osservatorio Nazionale Screening

FONDAZIONE AIOM

Fabrizio Nicolis

Direttore Sanitario – Ospedale “Sacro Cuore – Don Calabria” Negrar (VR) Roberto Bordonaro

SC Oncologia Medica – P.O. Garibaldi – Nesima di Catania Alessandro Comandone

SC di Oncologia – Ospedale Humanitas Gradenigo Torino

(16)
(17)

Dati generali

Direttivo AIRTUM e AIRTUM Working Group segreteria.airtum@inferenze.it

1

Cos’è il cancro?

La teoria prevalente formulata alla metà del secolo scorso, interpreta il cancro come un insieme di circa 200 malattie caratterizzate da un’abnorme crescita cellulare, svincolata dai normali meccanismi di controllo dell’organismo. Il processo di trasformazione di una cel- lula normale in cellula neoplastica avviene attraverso varie tappe con accumulo di anoma- lie genetiche, funzionali e morfologiche. L’assetto molecolare dei tumori, nelle sue costanti variazioni, rappresenta il terreno di ricerca in cui si ripongono le maggiori speranze per le future ricadute cliniche. La proliferazione (divisione cellulare) è un processo fisiologico che ha luogo in quasi tutti i tessuti e in innumerevoli circostanze: normalmente esiste un equilibrio tra proliferazione e morte cellulare programmata (apoptosi). Le mutazioni nel DNA che conducono al cancro portano alla distruzione di questi processi ordinati:

questo dà luogo a una divisione cellulare incontrollata e alla formazione del tumore.

L’evento cancro richiede più di una mutazione a carico di diverse classi di geni. La per- dita del controllo della proliferazione ha luogo solo in seguito a mutazioni nei geni che controllano la divisione cellulare, la morte cellulare e i processi di riparazione del DNA. Il nostro organismo è in grado, attraverso processi di riparazione e attivazione del sistema immunitario, di contrastare i processi di trasformazione ma, quando questa capacità viene meno, la cellula si trasforma, attraverso varie tappe, in cellula tumorale. Sono necessarie quindi sia l’attivazione dei geni che promuovono la crescita (oncogèni) sia l’inattivazione dei geni che inibiscono la crescita (oncosoppressori).Figura 1

La cancerogenesi è un processo lungo e complesso: raramente una singola alterazione ge- netica è sufficiente per lo sviluppo del tumore. In genere un agente cancerogeno agisce sul DNA cellulare e provoca un processo di Iniziazione (rapido e irreversibile), seguito da una fase di Promozione della crescita neoplastica (lenta e irreversibile). Altri fattori devono inter- venire per favorire la Progressione della malattia: nella maggior parte dei casi questi processi richiedono diversi anni. Altri meccanismi sono essenziali per la crescita tumorale, uno è rap- presentato dal cosiddetto microambiente (cioè tutto ciò che ruota attorno al tumore): cellule favorenti, fattori di crescita, ma anche cellule che mangiano o uccidono la cellula tumorale.

Un altro meccanismo è poi necessario alla progressione della malattia: il tumore po- trebbe infatti rimanere dormiente per molti anni finché non si accende una lampadina.

È il cosiddetto switch angiogenico, cioè la capacità del tumore di costruire i propri vasi sanguigni tali da permettergli di crescere indisturbato.

(18)

2

I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA

Quali sono i fattori di rischio dei tumori?

Le cause note delle alterazioni del DNA nella genesi del cancro sono di vari ordini: si ipotizzano cause di tipo ambientale, genetiche, infettive, legate agli stili di vita e fattori casuali.

La quota di tumori attribuibili ai vari fattori di rischio è riportata nella Tabella 1: negli USA il fumo di tabacco da solo è responsabile del 33% delle neoplasie; un altro 33% è legato ai cosiddetti stili di vita (dieta, sovrappeso, abuso di alcool e inattività fisica).

I fattori occupazionali sono responsabili del 5% delle neoplasie.

Le infezioni causano circa l’8% dei tumori (Papilloma virus 16-18 per cervice uterina, Epstein-Barr per lesioni linfoproliferative e del cavo orale, Herpes-virus 8 per sarcoma di Kaposi e linfomi, Helicobacter pylori per carcinoma dello stomaco e linfoma MALT, virus dell’epatite B e C per il carcinoma epatocellulare). Le infezioni parassitarie da Trematodi sono chiamate in causa per il colangiocarcinoma e quelle da Schistosoma per il carcino- ma della vescica.

Le radiazioni ionizzanti e l’esposizione ai raggi UVA sono responsabili del 2% dei tumori e l’inquinamento ambientale contribuisce per un altro 2%.

L’ereditarietà ha un’incidenza molto bassa nella genesi tumorale: meno del 2% della popolazione è portatrice di mutazioni con sindromi ereditarie di rischio neoplastico.

Noti sono i geni BRCA 1 e 2 che aumentano il rischio di cancro alla mammella e all’ovaio, PALB 2 (partner and localisation of BRCA 2) e MSH2 e MLH1 per i tumori del colon-ret- to non poliposici (HNPCC).

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha pubblicato l’elenco del- le sostanze cancerogene per l’uomo distinguendo quelle con sufficiente evidenza e quelle con limitata evidenza.

Cellula normale

Danno al DNA

Riparazione con successo

Riparazione fallita

Espansione clonale Mutazioni aggiuntive

Eterogeneità Mutazione genoma

cellule somatiche

Attivazione di oncogeni

promuoventi la crescita Alterazioni geni

regolatori dell’apoptosi Inattivazione geni oncosoppressori

Espressione di prodotti genetici alterati Perdita prodotti genici di regolazione Mutazioni ereditarie a

carico di geni regolatori Agenti ambientali

responsabili del danno al DNA

«vie cancerogenetiche»

Neoplasia (maligna) FIGURA 1. Le vie della cancerogenesi.

(19)

3

Dati generali

Per sostanze cancerogene con sufficiente evidenza negli esseri umani, si intende che è stata stabilita una relazione causale tra sostanza cancerogena e cancro e che bias e fattori confondenti possono essere esclusi con una ragionevole probabilità; per sostanze cance- rogene con limitata evidenza negli esseri umani si intende che è possibile una relazione causale ma che non possono essere esclusi bias e fattori confondenti. Una sintesi dei principali agenti cancerogeni è riportata nella Tabella 2. Nella Tabella 3 è invece riportata la classificazione degli agenti in base al rischio cancerogeno adottata dalla IARC.

La lista dei fattori di rischio chiamati in causa nell’eziologia dei tumori è molto ampia e in continua evoluzione: non è facile determinare un singolo fattore di rischio associato a una sola sede tumorale perché la malattia neoplastica è per definizione a “genesi multi- fattoriale”. Esiste quindi un concorso di fattori di rischio che si sommano e si moltiplica- no nel determinare la malattia. A questi vanno aggiunte le capacità di reazione dell’ospite intese sia come meccanismi di difesa immunitaria sia come processi di riparazione dei danni sul DNA.

Qual è il rischio di ammalarsi di tumore?

Il rischio cumulativo indica la probabilità teorica che un individuo riceva una dia- gnosi di tumore nel corso della sua vita. Per convenzione viene considerato l’intervallo di tempo che va dalla nascita agli 84 anni.

La misura del rischio cumulativo viene espressa come numero di persone che sarebbe necessario seguire nel corso della loro vita, in assenza di decessi, affinché una di queste abbia una diagnosi di tumore. Nella Tabella 4 il rischio cumulativo è espresso per le principali sedi tumorali e per tutti i tumori: una donna su tre e un uomo su due ha la probabilità di sviluppare un qualunque tumore nel corso della propria vita.

Fattore di rischio Quota di tumori attribuibili a vari fattori di rischio

USA, 2012* Regno Unito, 2010**

% %

Tabacco 33 19

Dieta 5 19

Sovrappeso, obesità 20 5

Inattività fisica 5 1

Abuso di bevande alcoliche 3 4

Fattori occupazionali 5 4

Infezioni 8 3

Radiazioni ionizzanti e

esposizione a raggi UV 2 5

Inquinamento ambientale 2

TABELLA 1. Quota di tumori attribuibili a vari fattori di rischio.

*American Association for Cancer Research, 2013.

** Parkin DM. The fraction of cancer attributable to lifestyle and environmental factors in UK in 2010. Br J Cancer, 2011.

(20)

4

I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA

Sufficiente evidenza nell’uomo Limitata evidenza nell’uomo Agenti chimici e composti

Formaldeide Leucemie, nasofaringe Cavità nasali e seni paranasali

Benzene Leucemie

Agenti occupazionali

Alluminio Polmone, vie urinarie

Alcool isopropilico Cavità nasali e seni paranasali Metalli

Cromo Polmone Cavità nasali e seni paranasali

Nichel Polmone, cavità nasali e seni paranasali Polveri e fibre

Asbesto Laringe, polmone, mesotelioma, ovaio Colon-retto, faringe, stomaco Polveri di cuoio, polveri di

legno Cavità nasali e seni paranasali

Radiazioni

Radon 222 Polmone Leucemia

Radio 226 e radio 228 Osso, processo mastoide, seni paranasali Agenti biologici

Virus Epstein-Barr Linfomi, nasofaringe Carcinoma linfoepiteliale, stomaco

Virus epatite B, C Carcinoma epatocellulare Colangiocarcinoma

HV8 Sarcoma di Kaposi e linfoma non-Hodgkin

Papilloma virus 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59 Cervice

Helicobacter pylori Linfoma, stomaco

HIV-1 Ano, cervice, occhio (congiuntiva), linfoma di Hodgkin, sarcoma di Kaposi, linfoma non-Hodgkin

Fegato, pene, pelle

(non melanoma), vagina, vulva Abitudini personali

Alcool Mammella, colon-retto, laringe, fegato,

esofago, cavità orale, faringe Pancreas Fumo di tabacco Leucemia mieloide, cervice, colon-retto,

rene, laringe, fegato, polmone, cavità nasali e seni paranasali, esofago, cavo orale, ovaio, pancreas, faringe, stomaco, uretere, vescica; in figli di fumatori: epatoblastoma

Mammella; in figli di fumatori:

leucemia

Farmaci

Ciclosporine Linfomi non-Hodgkin, cute, altre sedi

Estrogeni in menopausa Endometrio, ovaio Mammella

Contraccettivi con estrogeni

e progesterone Mammella, cervice, fegato Estrogeni e progesterone in

menopausa Mammella, endometrio

TABELLA 2. Agenti cancerogeni per l’uomo e relativi tumori associati. IARC, 2011 (modificata da: Cogliano VJ, Baan R, Straif K, et al. Preventable exposures associated with human cancers. J Natl Cancer Inst 2011; 103 (24):1827-39. doi: 10.1093/jnci/djr483. Epub 2011 Dec 12).

(21)

5

Dati generali

Rispetto alla sede, tanto più il tumore è frequente, tanto minori saranno le persone da seguire per riscontrarne una con diagnosi di tumore. Poiché prostata e mammella rap- presentano le sedi più frequenti di tumore rispettivamente nei maschi e nelle femmine, la probabilità di ammalarsi sarà pari a uno su 8. Per il tumore del polmone, molto più frequente nel sesso maschile, la probabilità sarà pari a un uomo su 10 e una donna su 36, per il colon-retto la probabilità sarà pari a un uomo su 11 e una donna su 18. Nel caso di tumori meno frequenti, sarà necessario seguire una popolazione molto numerosa per osservare almeno un caso: ad esempio, nel sarcoma di Kaposi, la probabilità di avere un tumore sarà pari a uno su 471 negli uomini e su 1725 nelle donne.

Quanti nuovi tumori saranno diagnosticati in Italia nel 2017?

Si stima che nel 2017 in Italia verranno diagnosticati poco più di 369.000 nuovi casi di tumore maligno di cui circa 192.000 negli uomini e 177.000 (46%) nelle donne.Tabella 5

Complessivamente in Italia ogni giorno circa 1.000 persone ricevono una nuova diagnosi di tumore maligno infiltrante. La Tabella 5 riporta le stime nazionali prodotte partendo dai dati osservati nei Registri Tumori Italiani sulla base dei livelli di incidenza regionali e i trend area geografica specifici.

Escludendo i tumori della cute (non melanomi), negli uomini prevale il tumore della pro- stata che rappresenta il 18% di tutti i tumori diagnosticati; seguono il tumore del colon-retto (16%), il tumore del polmone (15%), della vescica (11%) e delle vie urinarie (5%). Tra le don- ne il tumore della mammella rappresenta il 28% delle neoplasie femminili, seguito dai tumori del colon-retto (13%), del polmone (8%), della tiroide (6%) e del corpo dell’utero (5%).Tabella 6

L’incidenza è influenzata, oltre che dal genere, anche dall’età:Tabella 7 nei maschi giovani, il tumore più frequente è rappresentato dal cancro del testicolo, raro negli anziani; a seguire melanomi, LNH, tumori del colon-retto e della tiroide. Nella classe 50-69 anni e negli ultra- settantenni il tumore più frequente è quello della prostata, seguono polmone, colon-retto e vescica. Nella classe 50-69 al 5° posto compaiono i tumori della vie aerodigestive superiori mentre il tumore dello stomaco è appannaggio delle persone molto anziane. Nelle femmine, invece, il cancro della mammella rappresenta la neoplasia più frequente in tutte le classi di età, sebbene con percentuali diverse (41% nelle giovani vs 22% nelle anziane). Nelle donne gio- vani a seguire compaiono tumori della tiroide, melanomi, colon-retto e cervice uterina. Nella classe intermedia seguono i tumori di colon-retto, corpo dell’utero, polmone e tiroide, mentre nelle anziane seguono i tumori di colon-retto, polmone, stomaco e pancreas.

Gruppo Descrizione Numero agenti

Gruppo 1 Cancerogeni per gli esseri umani 120

Gruppo 2 A Cancerogeni probabili per gli esseri umani 81 Gruppo 2 B Cancerogeni possibili per gli esseri umani 294 Gruppo 3 Non classificabili come cancerogeni per gli esseri umani 505 Gruppo 4 Probabilmente non cancerogeni per gli esseri umani 1

TABELLA 3. Classificazione degli agenti considerati nelle monografie IARC in base al rischio cancerogeno per l’uomo.

(22)

6

I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA

Sede Maschi Femmine

Vie aerodigestive superiori* 41 182

Esofago 182 705

Stomaco 32 65

Colon-retto 11 18

Colon 16 25

Retto 35 62

Fegato 33 89

Colecisti e vie biliari 132 145

Pancreas 49 65

Polmone 10 36

Osso 810 1177

Cute (melanomi) 63 81

Mesotelioma 232 773

Sarcoma di Kaposi 471 1725

Tessuti molli 275 445

Mammella 598 8

Utero (cervice) 160

Utero (corpo) 47

Ovaio 74

Prostata 8

Testicolo 189

Rene, vie urinarie** 39 90

Parenchima 47 104

Pelvi e vie urinarie 225 678

Vescica*** 14 77

Sistema nervoso centrale 98 142

Tiroide 130 49

Linfoma di Hodgkin 281 348

Linfoma non-Hodgkin 44 62

Mieloma 100 143

Leucemie 60 103

Tutti i tumori, esclusi carcinomi della cute 2 3

TABELLA 4. Numero di soggetti che è necessario seguire nel corso della vita (da 0 a 84 anni) per trovarne uno che sviluppi un tumore, per sesso e tipo tumorale. Pool AIRTUM 2008-2013.

*Comprende lingua, bocca, orofaringe, rinofaringe, ipofaringe, faringe NAS, laringe.

**Comprende rene, pelvi e uretere.

***Comprende sia tumori infiltranti sia non infiltranti.

(23)

7

Dati generali

Sede Maschi Femmine

Vie aerodigestive superiori* 7.200 2.200

Esofago 1.500 600

Stomaco 7.500 5.300

Colon-retto 30.000 23.000

Colon 21.000 16.500

Retto 9.000 6.500

Fegato 8.900 4.000

Colecisti e vie biliari 2.300 2.400

Pancreas 6.600 7.100

Polmone 28.200 13.600

Osso 400 300

Cute (melanomi) 7.300 6.700

Mesotelioma 1.500 400

Sarcoma di Kaposi 700 200

Tessuti molli 1.200 900

Mammella 500 50.500

Utero cervice 2.300

Utero corpo 8.300

Ovaio 5.200

Prostata 34.800

Testicolo 2.500

Rene, vie urinarie** 9.000 4.600

Parenchima 7.600 4.000

Pelvi e vie urinarie 1.400 600

Vescica*** 21.700 5.300

Sistema nervoso centrale 3.300 2.700

Tiroide 4.300 11.000

Linfoma di Hodgkin 1.200 1.000

Linfoma non-Hodgkin 8.300 6.200

Mieloma 3.100 2.700

Leucemie 5.300 3.900

Tutti i tumori, esclusi carcinomi della cute 192.000 177.000 TABELLA 5. Numero di nuovi casi tumorali, totale e per alcune delle principali sedi, stimati per il 2017 (popolazione italiana residente da previsioni ISTAT – www.demo.istat.it).

*Comprende lingua, bocca, orofaringe, rinofaringe, ipofaringe, faringe NAS, laringe.

**Comprende rene, pelvi e uretere.

***Comprende sia tumori infiltranti sia non infiltranti.

(24)

8

I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA

I tumori come causa di morte

I dati dell’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) indicano per il 2014 (ultimo anno al momento disponibile) poco più di 177.301 decessi attribuibili a tumore, tra i circa 600.000 decessi verificatisi in quell’anno. I tumori sono la seconda causa di morte (29%

di tutti i decessi), dopo le malattie cardio-circolatorie (37%). Nel sesso maschile, tumori e malattie cardio-circolatorie causano approssimativamente lo stesso numero di decessi (34%) mentre nel sesso femminile il peso delle malattie cardio-circolatorie è più rile- vante rispetto ai tumori (40% vs 25%). Nella Tabella 8 sono riportati i numeri di decessi registrati dall’ISTAT nel 2014 in Italia.

La frequenza dei decessi causati dai tumori nelle aree italiane coperte dai Registri Tumori è, in media, ogni anno, di circa 3,5 decessi ogni 1.000 uomini e di circa 2,5 decessi ogni 1.000 donne. In totale quindi, circa 3 decessi ogni 1.000 persone. Si può affermare

Rango Maschi Femmine Tutta la popolazione

Prostata (18%) Mammella (28%) Colon-retto (14%)

Colon-retto (16%) Colon-retto (13%) Mammella (14%)

Polmone (15%) Polmone (8%) Polmone (11%)

Vescica* (11%) Tiroide (6%) Prostata (9%)

Rene, vie urinarie** (5%) Utero corpo (5%) Vescica* (7%) TABELLA 6. Primi cinque tumori più frequentemente diagnosticati e proporzione sul totale dei tumori (esclusi i carcinomi della cute) per sesso. Stime per l’Italia 2017.

*Comprende sia tumori infiltranti sia non infiltranti.

**Comprende rene, pelvi e uretere.

Rango Maschi Femmine

Età Età

0-49 50-69 70+ 0-49 50-69 70+

Testicolo

(12%) Prostata

(22%) Prostata

(20%) Mammella

(41%) Mammella

(35%) Mammella (22%) Cute (melanomi)

(9%) Polmone

(14%) Polmone

(17%) Tiroide (15%) Colon-retto

(12%) Colon-retto (17%)

Linfoma

non-Hodgkin (8%)

Colon-retto

(13%) Colon-retto

(14%) Cute

(melanomi) (7%)

Utero corpo

(7%) Polmone

(7%) Colon-retto

(8%) Vescica*

(10%) Vescica*

(12%) Colon-retto

(4%) Polmone (7%) Pancreas (5%) Tiroide (8%) Vie aerodigestive

superiori**

(5%)

Stomaco

(5%) Utero cervice

(4%) Tiroide

(5%) Stomaco

(5%)

TABELLA 7. Primi cinque tumori in termini di frequenza e proporzione sul totale dei tumori incidenti (esclusi i carcinomi della cute) per sesso e fascia di età. Pool AIRTUM 2008-2013.

*Comprende sia tumori infiltranti sia non infiltranti.

**Comprende lingua, bocca, orofaringe, rinofaringe, ipofaringe, faringe NAS, laringe.

(25)

9

Dati generali

che, mediamente, ogni giorno oltre 485 persone muoiono in Italia a causa di un tumore.

I dati riguardanti le aree coperte dai Registri Tumori indicano come prima causa di morte oncologica nella popolazione il tumore del polmone (19%), che risulta essere anche la prima causa di morte fra gli uomini (26%), mentre fra le donne è il tumore della mammella la causa più frequente (17%), seguiti dai tumori del colon-retto (10% tra gli uomini e 12% tra le donne) e dal tumore della prostata tra gli uomini (8%) e dal tumore del polmone tra le donne (11%).Tabella 9

Il carcinoma del polmone risulta la prima causa di morte oncologica in tutte le fasce di età negli uomini,Tabella 10 rappresentando il 14% dei decessi tra i giovani (0-49 anni), il 30% tra gli adulti (50-69 anni) e il 26% tra gli ultrasettantenni. Il tumore della mammella è la prima causa di morte oncologica per le donne in tutte le fasce di età rappresentando

Causa iniziale di morte - European Short List Maschi Femmine Totale

TUMORI 99.412 77.889 177.301

Tumori maligni: 94.933 74.164 169.097

di cui tumori maligni delle labbra, cavità orale e faringe 2.011 906 2.917

di cui tumori maligni dell’esofago 1.359 466 1.825

di cui tumori maligni dello stomaco 5.703 3.854 9.557 di cui tumori maligni del colon, del retto e dell'ano 10.104 8.567 18.671 di cui tumori maligni del fegato e dei dotti biliari

intraepatici 6.576 3.339 9.915

di cui tumori maligni del pancreas 5.410 5.776 11.186

di cui tumori maligni della laringe 1.328 172 1.500

di cui tumori maligni della trachea, dei bronchi

e dei polmoni 24.177 9.209 33.386

di cui melanomi maligni della cute 1.245 773 2.018

di cui tumori maligni del seno 129 12.201 12.330

di cui tumori maligni della cervice uterina . 459 459 di cui tumori maligni di altre parti dell'utero 2.508 2.508

di cui tumori maligni dell'ovaio 3.130 3.130

di cui tumori maligni della prostata 7.174 7.174

di cui tumori maligni del rene 2.184 1.187 3.371

di cui tumori maligni della vescica 4.369 1.241 5.610 di cui tumori maligni del cervello e del sistema nervoso

centrale 2.384 1.853 4.237

di cui tumori maligni della tiroide 216 317 533

di cui morbo di Hodgkin e linfomi 2.817 2.358 5.175

di cui leucemia 3.304 2.745 6.049

di cui altri tumori maligni del tessuto linfatico/

ematopoietico 1.834 1.720 3.554

di cui altri tumori maligni 12.609 11.383 23.992

Tumori non maligni (benigni e di comportamento incerto) 4.479 3.725 8.204 TABELLA 8. Numero di decessi per causa e per sesso osservati in Italia durante l’anno 2014.

ISTAT 2014.

(26)

10

I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA

il 29% dei decessi tra le giovani (0-49 anni), il 21% tra le adulte (50-69 anni) e il 16% tra le donne in età superiore a 70 anni.

Anche per la mortalità, è possibile calcolare il rischio teorico di morire a causa di un tumore nel corso della vita (dalla nascita agli 84 anni). La probabilità di morire per il complesso dei tumori è, per gli uomini, di 1 ogni 3 e per le donne 1 ogni 6.Tabella 11 Poiché il rischio di morte è influenzato dalla prognosi del tumore, le differenze fra i sessi sono spiegabili dalle differenze nella frequenza dei tumori con prognosi differente.

Invecchiamento e tumori

L’invecchiamento è un fattore determinante nello sviluppo del cancro e infatti l’in- cidenza aumenta in modo evidente con l’età, come rappresentato dalla Figura 2. Questa relazione è legata in parte al fatto che con l’avanzare dell’età si accumulano nel nostro organismo i fattori cancerogeni e dall’altra alla diminuzione delle capacità di difesa e dei meccanismi di riparazione. L’effetto dell’invecchiamento nel corso del tempo fa sentire i suoi effetti soprattutto per quelle sedi tumorali che hanno picchi di incidenza nelle età

Rango Maschi Femmine Tutta la popolazione

Polmone (27%) Mammella (17%) Polmone (20%)

Colon-retto (11%) Colon-retto (12%) Colon-retto (11%)

Prostata (8%) Polmone (11%) Mammella (8%)

Fegato (7%) Pancreas (7%) Stomaco (6%)

Stomaco (6%) Stomaco (6%) Pancreas (6%)

TABELLA 9. Prime cinque cause di morte oncologica e proporzione sul totale dei decessi oncologici per sesso. Pool AIRTUM 2008-2013.

Rango Maschi Femmine

Età Età

0-49 50-69 70+ 0-49 50-69 70+

Polmone

(14%) Polmone

(30%) Polmone

(26%) Mammella

(29%) Mammella

(22%) Mammella (15%) Sistema nervoso

centrale (10%)

Colon-retto

(10%) Colon-retto

(11%) Polmone

(9%) Polmone

(14%) Colon-retto (13%) Colon-retto

(8%) Fegato

(8%) Prostata

(10%) Colon-retto

(7%) Colon-retto

(10%) Polmone (10%)

Leucemie

(8%) Pancreas

(7%) Fegato

(7%) Ovaio

(6%) Pancreas

(7%) Pancreas (8%)

Fegato

(7%) Stomaco

(6%) Stomaco

(7%) Sistema nervoso centrale

(6%)

Ovaio

(7%) Stomaco (7%) TABELLA 10. Prime cinque cause di morte oncologica e proporzione sul totale dei decessi per tumore per sesso e fascia di età. Pool AIRTUM 2008-2013.

(27)

11

Dati generali

più avanzate (ad esempio polmone e stomaco). Per i tumori che invece sono frequenti anche in età più giovanile, come la tiroide, l’invecchiamento della popolazione dovrebbe portare a una riduzione dei casi.

In età infantile (0-14 anni) si trova una quota molto limitata del totale dei tumori (meno dello 0,5% dei tumori). Nelle prime decadi della vita, la frequenza dei tumori è infatti molto bassa, pari a qualche decina di casi ogni 100.000 bambini ogni anno; dopo i 35 anni si supera il centinaio di casi, mentre dopo i 60 anni si osserva un netto incre- mento dell’incidenza, arrivando a superare il migliaio di casi ogni 100.000 persone/anno.

È evidente che le modificazioni delle caratteristiche demografiche sono determinan- ti nell’influenzare il numero di tumori diagnosticati. In considerazione dell’aumentare dell’aspettativa di vita e dell’allungamento della vita media con incidenza costante, il numero complessivo delle nuove diagnosi tumorali tenderà ad aumentare nel tempo.

Sede Maschi Femmine

Vie aerodigestive superiori* 87 447

Esofago 198 874

Stomaco 45 96

Colon-retto 27 48

Colon 35 61

Retto 113 220

Fegato 39 101

Colecisti e vie biliari 180 190

Pancreas 53 71

Polmone 11 46

Osso 1.053 1.725

Cute (melanomi) 294 535

Tessuti molli 728 1.026

Mammella 1.942 32

Utero totale 133

Ovaio 108

Prostata 39

Testicolo 4.167

Rene, vie urinarie 101 270

Vescica 58 342

Sistema nervoso centrale 126 184

Tiroide 1.213 1.124

Linfoma di Hodgkin 1.191 2.174

Linfoma non-Hodgkin 108 170

Mieloma 174 242

Leucemie 80 149

Tutti i tumori, esclusi carcinomi della cute 3 6

TABELLA 11. Numero di persone che è necessario seguire nel corso della vita (da 0 a 84 anni) per trovarne una che muoia a causa di un tumore, per sesso e tipo tumorale. Pool AIRTUM 2008-2013.

*Comprende lingua, bocca, orofaringe, rinofaringe, ipofaringe, faringe NAS, laringe.

(28)

12

I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA

L’invecchiamento della popolazione fa sentire i suoi effetti anche sugli andamenti nel tempo delle neoplasie.

Confrontando infatti i tassi grezzi (numero di casi di tumore sulla popolazione) e i tassi standardizzati (numero di casi di tumore su una popolazione standard), si osserva il fenomeno riportato nella Figura 3.

Il tasso grezzo riporta la variazione realmente occorsa nell’intervallo di tempo nella struttura per età della popolazione (pallini pieni) mentre il tasso standardizzato assume artificiosamente che la popolazione abbia conservato la stessa struttura per età che aveva nel 1999, ovvero che non sia invecchiata (pallini vuoti).

È evidente come, per il solo effetto dell’età, i tassi grezzi siano più elevati di quelli

0 100 300 400 500 600 800 700

Tasso x 100.000 200

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Tasso grezzo, femmine Tasso standardizzato per età, femmine Tasso grezzo, maschi Tasso

FIGURA 3. AIRTUM 1999-2011. Trend di incidenza per tutti i tumori (esclusi carcinomi della cute), tassi grezzi e standardizzati (popolazione AIRTUM 1999), maschi e femmine.

Femmine Maschi

0 500 1500 2000 2500 3000 3500

Tassi età-specifici x 100.000 1000 0-4 5-9 10-14 15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 85+

FIGURA 2. AIRTUM 2008-2013. Tassi età-specifici (x 100.000) per sesso. Tutti i tumori esclusi carcinomi della cute.

Riferimenti

Documenti correlati

Tassi età specifici di incidenza..

Per altri tumori ad elevata frequenza anche in età giovanili (ad esempio il tumore della tiroide), l’invecchiamento della popo- lazione avrebbe invece l’effetto di ridurre il numero

• Using a discovery set of 64 NSCLC cases treated with a PD-1/L1 targeted therapy, we found that longer time on drug correlated with high TMB, and using a threshold of 15

Progression-free survival defined as time from randomisation until date of objective disease progression or death; calculated using the Kaplan-Meier approach. Progression

Azienda USL Reggio Emilia Presidente Associazione Italiana Registri Tumori.. Gli andamenti dei tumori in Italia per

b)maggiore tossicità da chemioterapia, impatto negativo sulla qualità di vita e peggioramento della prognosi. SPUNTI

Valutazione stato nutrizionale: CALO PONDERALE - 7 kg in 4 mesi (77 kg alla prima visita oncologica)...

• Deve essere valutata e condivisa con i familiari l'indicazione a sospendere la NPT, in quanto non più in grado di fornire vantaggi a livello prognostico e di qualità di vita