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2021_06_25_08_REL_GEOLOGICA_parte 1 (9767 KB)

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INDICE

PREMESSA ... 2

INQUADRAMENTO ... 3

PROGETTUALE ...3

TERRITORIALE ...5

GEOLOGICOGENERALE ...5

Geomorfologia ...5

Assetto Tettonico ...7

Geologia ...8

IDROGEOLOGIA ...9

Assetto idrogeologico profondo e Unità Idrogeologiche ... 10

WZ/K>K^/d͛s/EK>/ ... 15

PERICOLOSITA͛ IDRAULICA E RISCHIO IDRAULICO ... 15

CARTADEIVINCOLIEDELLAPIANIFICAZIONESOVRAORDINATA ... 16

CARTADELLEINVARIANTIGEOLOGICHE,PAESAGGISTICHE,AMBIENTALIESTORICO MONUMENTALI ... 18

CARTADELLE&Z'/>/d͛GEOLOGICHE,IDROGEOLOGICHEEZONEDITUTELA ... 20

^/^D//d͛ ... 21

PERICOLOSITA͛ SISMICA ... 21

ƵƌǀĞĚŝWĞƌŝĐŽůŽƐŝƚĂ͛ ... 22

Grafico di disaggregazione ... 23

MODELLO GEOLOGICO E IDROGEOLOGICO LOCALE ... 26

INDAGINIGEOGNOSTICHE ... 26

STRATIGRAFIA ... 28

Zona 1 ʹ Sezione A-C ... 28

Zona 2 ʹ Sezione C-D ... 32

Zona 3 ʹ Sezione D-E ... 34

MODELLO GEOLOGICO DI SINTESI ... 36

IDROGEOLOGIA ... 41

PARAMETRIZZAZIONE GEOTECNICA DEI TERRENI ... 45

RISPOSTA SISMICA LOCALE ... 46

SISMICA PASSIVA ... 47

PUNTO A ... 47

PUNTO B ... 50

SISMICA ATTIVA ... 52

PUNTO A ... 53

PUNTO B ... 54

PROFILO DI VS E DETERMINAZIONE DEL VS30 ... 55

SUSCETTIBILITÀ A LIQUEFAZIONE ... 57

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE ... 59

(3)

35(0(66$

La ƉƌĞƐĞŶƚĞ ƌĞůĂnjŝŽŶĞ ŚĂ ů͛ŽďďŝĞƚƚŝǀŽ Ěŝ ĨŽƌŶŝƌĞ ƵŶ ƐƵƉƉŽƌƚŽ ŐĞŽůŽŐŝĐŽ ƉĞƌ ŝů ƉƌŽŐĞƚƚŽ ĚĞĨŝŶŝƚŝǀŽ Ěŝ

ĐŽŵƉůĞƚĂŵĞŶƚŽĚĞůdĞƌƌĂŐůŝŽĞƐƚ͕ĚĂǀŝĂĚĞůůĞ/ŶĚƵƐƚƌŝĞŝŶŽŵƵŶĞĚŝĂƐŝĞƌĂůůĂ^ZϱϯWŽƐƚƵŵŝĂ͘>͛ŝŶĐĂƌŝĐŽğ

stato affidato allo scrivente da Veneto Strade S.p.A. in data 14/02/2020, prot. 3357/2020 (CUP D81B14000010002 ʹ CIG ZB42BFC0A0).

>ĂƌĞĂůŝnjnjĂnjŝŽŶĞĚĞůů͛ŝŶĨƌĂƐƚƌƵƚƚƵƌĂĚĞŶŽŵŝŶĂƚĂ͞dĞƌƌĂŐůŝŽƐƚ͟ğƐƚĂƚĂŽƌŝŐŝŶĂƌŝĂŵĞŶƚĞƉƌĞǀŝƐƚĂŶĞůů͛ĂŵďŝƚŽ

ĚĞůĐŽŵƉůĞƐƐŽĚĞŐůŝŝŶƚĞƌǀĞŶƚŝŝŶƐĞƌŝƚŝŶĞůƉƌŽƚŽĐŽůůŽĚ͛ŝŶƚĞƐĂ, sottoscritto tra le parti, in qualità di Opera complementare al Passante di Mestre. Ad oggi, del Terraglio Est ne è stata realizzata solo una prima parte la ƋƵĂůĞƐŝĞƐƚĞŶĚĞĚĂůůĂ^͘W͘ϯϵ͞ĂƐĂůĞƐĞ͟;ĞƉĞƌĞƐƚĞƐŽĚĂůĐĂƐĞůůŽĂƵƚŽƐƚƌĂĚĂůĞĚŝWƌĞŐĂŶnjŝŽůͿǀerso Nord fino ĂƌĂŐŐŝƵŶŐĞƌĞů͛ŝŶĐƌŽĐŝŽĐŽŶsŝĂůƚĂ͘/ŶŽůƚƌĞ͕ŶĞůƚƌĂƚƚŽƉŝƶĂŶŽƌĚ͕ğƐƚĂƚĂƌĞĂůŝnjnjĂƚĂůĂƌŽƚĂƚŽƌŝĂĐŽŶǀŝĂ

WĞƐĐŚŝĞƌĞŵĞŶƚƌĞů͛ĂƌĞĂĚĞůů͛ŝŶƚĞƌƐĞnjŝŽŶĞĐŽŶǀŝĂĚĞůůĂ>ŝďĞƌĂnjŝŽŶĞğƉƌĞĚŝƐƉŽƐƚĂƉĞƌůĂƌĞĂůŝnjnjĂnjŝŽŶĞĚŝƵŶĂ

rotatoria con caratteristiche analoghe alle precedenti. Il sottopasso vero e proprio, in corrispondenza di via

^ĂŶƚ͛ŶƚŽŶŝŶŽ ha una lunghezza di circa 20,0 metri ed è attrezzato con le rampe di accesso della lunghezza, verso sud, di circa 170,0 metri e di circa 200.0 metri verso nord.

La presente relazione fornisce indicazioni circa la situazione geologico-litologica dei terreni presenti e delle loro caratteristiche ai sensi della normativa vigente basandosi su una campagna geognostica così definita:

x due indagini penetrometriche statiche con piezocono, spinte sino a 15 mt di profondità;

x due sondaggi spinti sino a 20 mt di profondità e uno a 15 mt, con campioni rimaneggiati e indisturbati per le analisi di laboratorio;

x posa di tre piezometri fenestrati a livelli diversi;

x sei trincee esplorative.

Oltre a queste indagini è stata realizzata ƵŶ͛ĂƉƉƌŽĨŽŶĚŝƚĂƌŝĐĞƌĐĂďŝďůŝŽŐƌĂĨŝĐĂ͕ƐƵůůĞŝŶĚĂŐŝŶŝŐĞŽŐŶŽƐƚŝĐŚĞĚŝ

archivio realizzate per la stesura della pianificazione locale, in particolare P.R.G.C., del comune interessato ĚĂůů͛ŽƉĞƌĂ͕ le indagini realizzate per il completamento della prima parte del tracciato e per lo studio di fattibilità.

Oltre a quanto elencato vengono impiegate le risorse rese disponibili dalla Provincia di Treviso, attraverso il ŐĞŽƉŽƌƚĂůĞĞĚĂůů͛ŐĞŶnjŝĂƉĞƌů͛ŵďŝente Arpa Veneto.

(4)

,148$'5$0(172

PROGETTUALE

>͛ĂƌƚĞƌŝĂĚŝƉƌŽŐĞƚƚŽĚĞŶŽŵŝŶĂƚĂ͞dĞƌƌĂŐůŝŽƐƚ͟ƐŝƐǀŝůƵƉƉĂŶĞŝŽŵƵŶŝĚŝĂƐĂůĞƐƵů^ŝůĞ͕ĂƐŝĞƌĞdƌĞǀŝƐŽĞĚ

è individuata con il principale fine di collegare la rete locale, a sud, con il Passante autostradale di Mestre presso il casello di Preganziol e la viabilità provinciale tra Casale sul Sile e Preganziol, ed a nord, con la SR53, nel tratto tangenziale sud di Treviso, costituendo una alternativa alla SS 13 nel tratto denominato Via Terraglio.

Il tracciato riguarda un tratto di strada locale, di lunghezza complessiva di circa 6400 ml, di cui un tratto centrale, interamente in Comune di Casier, di circa 3400 in adeguamento di strada esistente e per il resto in due tratti in nuova sede di cui quello a sud, in Comune di Casale sul Sile, di circa 1400 ml e quello a nord, in Comune di Treviso, di circa 1600 m.

ŽŵƉůĞƐƐŝǀĂŵĞŶƚĞ ůƵŶŐŽ ŝů ƚƌĂĐĐŝĂƚŽ ƐŽŶŽ ƉƌĞǀŝƐƚŝ ĚƵĞ ĂƚƚƌĂǀĞƌƐĂŵĞŶƚŝ Ěŝ ĐŽƌƐŝ Ě͛ĂĐƋƵĂ Ěŝ ŶŽŶ ŐƌĂŶĚŝ

dimensioni e due sottopassi. Il primo sottopasso, a partire da sud, è in corrispondenza di una strada vicinale di accesso ad alcune proprietà.

Figura 1 - Strada vicinale.

Questo avrà una larghezza totale di 8,00 mt rispettivamente destinati: al flusso carraio 6,50 mt ed a ŵĂƌĐŝĂƉŝĞĚĞϭ͕ϱϬŵƚ͘>͛ĂůƚĞnjnjĂůŝďĞƌĂĚĞůŵĂŶƵĨĂƚƚŽŝŶĐŽůŵŽƐƚƌĂĚĂƐĂƌăĚŝϱ͕ϬϬŵ͘/ŶƌĂŐŝŽŶĞĚĞůů͛ĂůƚŝŵĞƚƌia ĚĞůƚĞƌƌĞŶŽğƉŽƐƐŝďŝůĞĂůnjĂƌĞů͛ĂƐƐĞƉƌŝŶĐŝƉĂůĞĨŝŶŽĂϮ͕ϱϬŵƚƐŽƉƌĂĂůƉŝĂŶŽĐĂŵƉĂŐŶĂĐŽŶƐĞŶƚĞŶĚŽĚŝůŝŵŝƚĂƌĞ

lo sviluppo delle rampe di accesso al sottopasso. Per questo tipo di rampe la pendenza massima è del 10%

ŵĂŝŶƌĂŐŝŽŶĞĚĞůů͛ŽƌŽŐƌĂĨŝĂĚĞůƚĞƌƌĞŶŽğƉŽƐƐŝďŝůĞůŝŵŝƚĂƌůĂĂůů͛ϴй͘^ŽŶŽƉƌĞǀŝƐƚĞĚĞůůĞƐƚƌƵƚƚƵƌĞĚŝƐŽƐƚĞŐŶŽ

ĞƵŶŝŵƉŝĂŶƚŽĚŝƌĂĐĐŽůƚĂĞƐŽůůĞǀĂŵĞŶƚŽĚĞůůĞĂĐƋƵĞ͕ŽƉƉŽƌƚƵŶĂŵĞŶƚĞĚŝŵĞŶƐŝŽŶĂƚŽĂůů͛ĞƐƚĞŶƐŝŽŶĞĚĞůůĞ

rampe. Il tracciato della nuova viabilità del Terraglio Est prosegue poi in direzione nord verso via S. Antonino.

(5)

ůů͛ŝŶƚĞƌƐĞnjŝŽŶĞĐŽŶǀŝĂ^ĂŶƚ͛ŶƚŽŶŝŶŽ͕ƐŝƉƌĞǀĞĚĞĐŚĞů͛ĂƐƐĞƉƌŝŶĐŝƉĂůĞƐŽƚƚŽƉĂƐƐŝůĂƐƚƌĂĚĂĐŽŵƵŶĂůĞĐŽŶ

ƵŶ͛ŽƉĞƌĂĚŝĂƚƚƌĂǀĞƌƐĂŵĞŶƚŽĐŚĞƐŝĐŽŵƉŽŶĞĚŝƵŶƐŽƚƚŽƉĂƐƐŽǀĞƌŽĞƉƌŽƉƌŝŽ͕ĐŽŶƵŶĂůƵŶŐŚĞnjnjĂĚŝĐŝƌĐĂϮϬ͕Ϭ

metri posto ad una profondità massima di 8 mt dal sedime di Via S. Antonino e due rampe di accesso della lunghezza, verso sud, di circa 170,0 metri e di circa 200,0 metri verso nord a profondità via via minori.

Figura 2 - Sottopasso via Sant'Antonino.

(6)

TERRITORIALE

>͛ŝŶƚĞƌǀĞŶƚŽǀŝĞŶĞƌĞĂůŝnjnjĂƚŽŝŶƚĞƌĂŵĞŶƚĞŶĞůƚĞƌƌŝƚŽƌŝŽĚĞůŽŵƵŶĞĚŝdƌĞǀŝƐŽ͕ŝŶWƌŽǀŝŶĐŝĂĚŝdƌĞǀŝƐŽ͘>͛ŝŶƚĞƌŽ

ŝŶƚĞƌǀĞŶƚŽğŝŶƋƵĂĚƌĂƚŽĂůů͛ŝŶƚĞƌŶŽ dei fogli n°105120 e 105160 della Carta Tecnica Regionale Numerica in scala 1:10000, figura 3.

Figura 3 - Inquadramento territoriale generale.

GEOLOGICO GENERALE GEOMORFOLOGIA

Dal punto di vista geomorfologico il territorio interessato dal progetto si trova nella media pianura veneta, ŶĞůů͛hŶŝƚă 'ĞŽŵŽƌĨŽůŽŐŝĐĂĚĞůƌĞŶƚĂĐŽŶĨŝŶĂŶƚĞĐŽŶů͛hŶŝƚăĚĞů^ŝůĞ͘

La bassa pianura del Brenta occupa la parte meridionale del territorio provinciale ed è delimitata a nord ĚĂůů͛ƵŶŝƚăĚĞů^ŝůĞĐŚĞůĂƐĞƉĂƌĂƌŝƐƉĞƚƚŝǀĂŵĞŶƚĞĚĂůŵĞŐĂĨĂŶƉůĞŝƐƚŽĐĞŶŝĐŽĚĞůWŝĂǀĞĚŝDontebelluna e da quello più recente di Nervesa. È attraversata da diversi dossi fluviali sia poco pronunciati sia rilevati secondo direzioni divergenti verso i quadranti orientale e meridionale. È alquanto frequente osservare una sostanziale sovrapposizione tra i dossi e le fasce sabbiose e ghiaiose che si allungano nella bassa pianura prevalentemente formata da sedimenti fini. I paleoalvei sono sporadici e più evidenti a est dove formano un reticolo più fitto lungo direttrici orientate da ovest a est. La bassa pianura del Brenta è contraddistinta da prevalenti tessiture fini intervallate da lingue sabbiose generate dai percorsi pleistocenici del Brenta. La rete dei fiumi di risorgiva nasce dalla fascia dei fontanili e solca la basa pianura del Brenta, collocandosi

(7)

Figura 4 - Carta delle Unità Geomorfologiche - Provincia di Treviso - SITI ± 2009, Modificato.

,QURVVRO¶DUHDGLLQWHUHVVH

Alcuni affluenti del Sile determinano la formazione di solchi di incisione in corrispondenza della confluenza ĐŽŶŝůĐŽƌƐŽĚ͛ĂĐƋƵĂƉƌŝŶĐŝƉĂůĞ;ĂĂƐŝĞƌĞĂĂƐĂůĞƐƵů^ŝůĞͿ͘>͛ŝŶƚĞƌŽƚƌĂƚƚŽĚĞůŵĞŐĂĨĂŶĚŝĂƐƐĂŶŽƉƌĞƐĞŶƚĞ

nel territorio trevigiano è di età pleistocenica e ha cessato la propria aggradazione circa 14.500 anni BP. Gran ƉĂƌƚĞĚĞůů͛ƵŶŝƚăĚĞůƌĞŶƚĂĚŝďĂƐƐĂƉŝĂŶƵƌĂğŝŶƚĞƌĞƐƐĂƚĂĚĂƵŶ͛ŝŶƚĞŶƐĂĂƚƚŝǀŝƚăĞƐƚƌĂƚƚŝǀĂĐŚĞƐŝŵĂŶŝĨĞƐƚĂĐŽŶ

ůĂĚŝĨĨƵƐĂƉƌĞƐĞŶnjĂĚŝĐĂǀĞĂĨŽƐƐĂ͘ĂůůĂ͞ĂƌƚĂ'ĞŽŵŽƌĨŽůŽŐŝĐĂĚĞůůĂWƌŽǀŝŶĐŝĂĚŝdƌĞǀŝƐŽ͕͟ĨŽŐůŝŽƐƚ͕ĚŝĐƵŝ

si riporta uno stralcio in Errore. L'origine riferimento non è stata trovata., si nota che il tracciato si pone a cavallo del limite inferiore della fascia delle risorgive. Caratteristica è anche la presenza di numerose cave perlopiù dismesse e la presenza di paleoalvei, le litologie sono prevalentemente limose con un tratto, a ŵŽŶƚĞ Ěŝ ǀŝĂ ^ĂŶƚ͛ŶƚŽŶŝŶŽ Ă ĐĂƌĂƚƚĞƌĞ ƐĂďďŝŽƐŽ͘ EĞůůĂ ƉĂƌƚĞ ƚĞƌŵŝŶĂůe il tracciato previsto interessa la porzione marginale di un dosso fluviale che risulta pronunciato.

(8)

Figura 5 - &DUWDJHRPRUIRORJLFDLQURVVRO¶DUHDGLLQWHUHVVH- (da Carta Geomorfologica della Provincia di Treviso - Modificato).

ASSETTO TETTONICO

La microplacca Adriatica, di cui fanno parte la Pianura Padana e il bacino del mare Adriatico, è delimitata a nord dal fronte meridionale delle falde sud-vergenti delle Alpi Meridionali, a est dalle Dinaridi e dalle Albanidi, a sud dalla faglia di Kephallinia e dalla scarpata Apula e a ovest dal limite esterno degli Appennini. Dal punto ĚŝǀŝƐƚĂƐƚƌƵƚƚƵƌĂůĞů͛ĂƌĞĂĚŝƐƚƵĚŝŽğĐŽůůŽĐĂƚĂƚƌĂůĂĨĂŐůŝĂƚƌĂƐĐŽƌƌĞŶƚĞ^ĐŚŝŽ-Vicenza e la Linea di Palmanova;

la prima struttura rappresenta il margine nordorientale dei Berici-Euganei (Pieri & Groppi, 1981; Zanferrari et al., 1982) e costituisce un importante elemento attivo per quanto concerne la neotettonica della Pianura Veneta, la seconda rappresenta il primo sovrascorrimento della struttura alpina verso est.

(9)

Figura 6 - Schema tettonico generale.

GEOLOGIA

ŽŶƌŝĨĞƌŝŵĞŶƚŽĂůĨŽŐůŝŽŶΣϱϭĚĞůůĂ͞ĂƌƚĂ'ĞŽůŽŐŝĐĂĚ͛/ƚĂůŝĂ͟ŝŶƐĐĂůĂϭ͗ϭϬϬ͘ϬϬϬ͕ĚŝĐƵŝƐŝƌŝƉŽƌƚĂĚŝƐĞŐƵŝƚŽ

ƵŶŽƐƚƌĂůĐŝŽ͕ů͛ĂƌĞĂğĐĂƌĂƚƚĞƌŝnjnjĂƚĂĚĂůůa presenza di alluvioni riconducibili al Brenta, recenti, variabili da attuali sabbie grosse e medie a limi ed argille. La litologia prevalente è limoso-argillosa.

(10)

Figura 7 - Stralcio del Foglio 51 della Carta Geologica d'Italia. Scala originale 1:100000, in rosso l'area di interesse.

IDROGEOLOGIA

ĂůƉƵŶƚŽĚŝǀŝƐƚĂŝĚƌŽŐĞŽůŽŐŝĐŽů͛ĂƌĞĂƌŝĐĂĚĞŶĞůůĂDĞĚŝĂWŝĂŶƵƌĂƚƌĂDƵƐŽŶĚĞŝ^ĂƐƐŝĞ^ŝůĞ;DWD^Ϳ͕Errore.

L'origine riferimento non è stata trovata.. Il bacino è per la maggior parte in Provincia di Treviso, e in parte in quelle di Padova e Venezia; i limiti laterali sono rappresentati dal Torrente Muson dei Sassi ad Ovest e dal Fiume Sile ad Est. Dal punto di vista stratigrafico questo bacino può considerarsi la zona di transizione tra il ďĂĐŝŶŽŝĚƌŽŐĞŽůŽŐŝĐŽ͞ůƚĂWŝĂŶƵƌĂdƌĞǀŝŐŝĂŶĂ;dsͿ͟ĞůĂĂƐƐĂWŝĂŶƵƌĂ͘/ŶƋƵĞƐƚĂĂŵƉŝĂƉŽƌnjŝŽŶĞĚĞůůĂDĞĚŝĂ

Pianura trevigiana, corrispondente con una delle aree di risorgiva più importanti della Regione Veneto, è presente un sistema ben differenziato di ghiaie e limi/argille, tali da determinare nel sottosuolo una serie di acquiferi confinati (9 fino alla profondità di 300 metri, da Cambruzzi et. al 2010) ed un acquifero libero superficiale.

>͛ĂĨĨŝŽƌĂŵĞŶƚŽĚĞů͞ƚƌŽƉƉŽƉŝĞŶŽ͟ĚĞůůĂƐƵƉĞƌĨŝĐŝĞĨƌĞĂƚŝĐĂ͕Ěà luogo ad un complesso sistema di risorgive, su una fascia continua ad andamento E-O larga 3-ϰŬŵ͕ĐŚĞĂůŝŵĞŶƚĂŶŽĐŽƌƐŝĚ͛ĂĐƋƵĂĐŽŵĞŝůDĂƌnjĞŶĞŐŽ͕ŝů

Dese, lo Zero, ed il Sile.

>͛ŝĚƌŽŐƌĂĨŝĂƐƵƉĞƌĨŝĐŝĂůĞğŐŽǀĞƌŶĂƚĂƉƌŝŶĐŝƉĂůŵĞŶƚĞĚĂů&ŝƵŵĞ^ŝůĞ͕ĐŚĞŚĂŽrigine dalla fascia delle risorgive, distribuite tra i comuni di Casacorba di Vedelago (TV) e Torreselle di Piombino Dese (PD), le portate medie sono di circa 15 m3/s. Il Sile scorre con una certa sinuosità da ovest verso est e, una volta bagnato il capoluogo della Marca, piega in direzione sud-est verso la Laguna.

(11)

Figura 8 - Bacini idrogeologici della pianura veneta - ARPAV, 2018

La rete idrografica secondaria è caratterizzata da canali di scolo e bonifica delle principali zone agricole e ĂůĐƵŶŝ ĨŽƐƐŝ ŵŝŶŽƌŝ͕ ƚƌĂ ĐƵŝ ŝů ZŝŽ &ƵŝŶ ĐŚĞ ĂƚƚƌĂǀĞƌƐĂ ů͛ĂƌĞĂ Ěŝ ƉƌŽŐĞƚƚŽ͘ >Ă ŵĂŐŐŝŽƌ ƉĂƌƚĞ ĚĞůů͛ĂƌĞĂ ğ

caratterizzata da terreni che presentano in superficie una permeabilità da bassa a molto bassa, corrispondenti ai limi-argillosi; sempre in superficie, sono presenti alcune fasce caratterizzate da terreni a permeabilità media, corrispondenti alle alluvioni sabbioso-limose dei dossi fluviali.

ASSETTO IDROGEOLOGICO PROFONDO E UNITÀ IDROGEOLOGICHE

>͛ĂƐƐĞƚƚŽ ŝĚƌŽŐĞŽůŽŐŝĐŽ ƉƌŽĨŽŶĚŽ ğ ŝŶƋƵĂĚƌĂďŝůĞ Ăůů͛ŝŶƚĞƌŶŽ ĚĞůůŽ ƐĐŚĞŵĂ ŝĚƌŽŐĞŽůŽŐŝĐŽ ĚĞůů͛ĂůƚĂ Ğ ŵĞĚŝĂ

ƉŝĂŶƵƌĂǀĞŶĞƚĂ͕ŝŵŵĂŐŝŶĞƐĞŐƵĞŶƚĞ͕ĞĚğƉŽƐŝnjŝŽŶĂďŝůĞĂůů͛ŝŶŝnjŝŽĚĞůƐŝƐƚĞŵĂŵƵůƚŝĨĂůĚĞ͘

(12)

Figura 9 - Schema idrogeologico dell'Alta e Media Pianura Veneta, Altissimo, 1999 - In rosso la porzione che schematizza l'area di studio.

La falda freatica oscilla tra 4 e 6 metri dal piano campagna nella porzione settentrionale e tra 1,5 e 3 metri dal piano campagna nella porzione meridionale. In generale le falde confinate più superficiali (40-60 metri) presentano ancora una discreta pressione (oltre un metro di prevalenza dal piano campagna, dato bibliografico).

Figura 10 - Inquadramento idrogeologico generale. Da Provincia di Treviso, Carta Freatimetrica di magra, 2002.

ŽŶƌŝĨĞƌŝŵĞŶƚŽĂůůĂ͞ĂƌƚĂĚĞůůĞhŶŝƚăŝĚƌŽŐĞŽůŽŐŝĐŚĞ͟ƌĞĚĂƚƚĂƉĞƌŝůWŝĂŶŽĚ͛ŵďŝƚŽĚĞůů͛dK͞sĞŶĞƚŽ

KƌŝĞŶƚĂůĞ͕͟ĚŝĐƵŝƐŝƌŝƉŽƌƚĂƵŶŽƐƚƌĂůĐŝŽŶĞůůĂĨŝŐƵƌĂƐƵĐĐĞƐƐŝǀĂ͕ů͛ĂƌĞĂƌŝĐĂĚĞĂůů͛ŝŶƚĞƌŶŽĚĞůů͛ƵŶŝƚăϱ͞ĐƋƵŝĨĞƌŽ

DƵůƚŝƐƚƌĂƚŽĚĞůůĂDĞĚŝĂĞĂƐƐĂWŝĂŶƵƌĂ͘͟

(13)

Figura 11 - Carta delle Unità Idrogeologiche - AATO VENETO ORIENTALE - In rosso tratteggiato l'area di studio.

>͛ƵŶŝƚă ĐŽƌƌŝƐƉŽŶĚĞ ĂůůĂ ƉŽƌnjŝŽŶĞ ĚĞůůĂ ƉŝĂŶƵƌĂ ĐŚĞ Ɛŝ ĞƐƚĞŶĚĞ Ăů Ěŝ ƐŽƚƚŽ ĚĞů ůŝŵŝƚĞ ƐĞƚƚĞŶƚƌŝŽŶĂůĞ ĚĞůůĞ

risorgive. A partire da questa fascia le macroclastiti pedemontane sono sostituite da alternanze di sabbie ed argille, da quaternarie a recenti, prevalentemente fluviali con episodi marini che crescono in frequenza ed ĞŶƚŝƚăĚĂŶŽƌĚĂƐƵĚ͘>͛ĂƌĞĂƐŝĐŽůůŽĐĂŶĞůůĂƉƌŝŵĂĨĂƐĐŝĂ;ŵĞĚŝĂƉŝĂŶƵƌĂ- fascia delle falde artesiane) di 15 km in cui le ghiaie si digitano in orizzonti che tendono a chiudersi verso valle, cui segue la fascia della bassa pianura nel cui sottosuolo limo argilloso si intercalano livelli sabbiosi e sottili livelli di ghiaia.

Passando da monte a valle si rileva una rapida differenziazione e rastremazione degli orizzonti grossolani dell'indifferenziato, cui fa riscontro un rapido aumento dei livelli fini che smembrano la conoide pedemontana in digitazioni nastriformi sovrapposte, progressivamente più sottili; questo determina l'esistenza nella zona di pianura di una struƚƚƵƌĂ͕ƌŝĐŽƐƚƌƵŝƚĂĚĂůů͛dKsĞŶĞƚŽKƌŝĞŶƚĂůĞ͕ϮϬϬϰ͕ĐŚĞǀĞĚĞůĂ

presenza di un acquifero superficiale discontinuo ed una serie di falde in pressione (fino a sei) presenti entro i primi 350 m di profondità (a Venezia sono 8 nei primi 321 m).

La stessa struttura, anche se leggermente spostata a sud ovest, è stata descritta successivamente, nel 2010, ŶĞůůĂ ƉƵďďůŝĐĂnjŝŽŶĞ ĚĞůů͛dK >ĂŐƵŶĂ Ěŝ sĞŶĞnjŝĂ ͞ZŝƐŽƌƐĞ ŝĚƌŝĐŚĞ Ğ ďŝůĂŶĐŝŽ ŝĚƌŽŐĞŽůŽŐŝĐŽ͟ Ă ĐƵƌĂ Ěŝ

ĂŵďƌƵnjnjŝĞƚĂů͘/ŶƋƵĞƐƚŽƐƚƵĚŝŽů͛ĂƐƐĞƚƚŽƉƌŽĨŽŶĚŽğŝŶƋƵĂdrato come segue.

(14)

Figura 12 - 7UDFFHGHLSURILOLLGURJHRORJLFLLQURVVRO¶DUHDGLLQWHUHVVH- Cambruzzi et al. 2010.

(15)

/ŶƉĂƌƚŝĐŽůĂƌĞ͕ů͛ĂƌĞĂƉƵžĞƐƐĞƌĞƌŝĐŽŶĚŽƚƚĂ͕ĐŽŵĞĂƐƐĞƚƚŽŐĞŶĞƌĂůĞ͕ĂƋƵĂŶƚŽŝĚĞŶƚŝĨŝĐĂƚŽĚĂůprofilo 3-ϯ͛

con il primo acquifero che si trova a -5/-10 m s.l.m.

Acquifero che si colloca a circa 15 metri di profondità da p.c., con uno spessore mediamente di una quarantina di metri.

Figura 13 - Tab. 4.1 e Tab. 4.2- da Cambruzzi et al., 2010.

(16)

3(5,&2/26,7$¶(9,1&2/,

WZ/K>K^/d͛/Zh>/Z/^,/K/Zh>/K

Il presente paragrafo ha lo scopo di rappresentare le condizioni di pericolosità e fattibilità che competono Ăůů͛ĂƌĞĂŽŐŐĞƚƚŽĚ͛ŝŶƚĞƌǀĞŶƚŽ͕ĂůůĂůƵĐĞĚĞŝdocumenti, delle cartografie e delle norme redatte Autorità di Bacino Regionale del Sile e della Pianura tra Piave e Livenza, Allegato C.

Figura 14 - Carta della Pericolosità Idraulica± Modificato.

Secondo tale cartografia l͛ĂƌĞĂŶŽŶƌŝƐƵůƚĂƐŽŐŐĞƚƚĂĂƉĞƌŝĐŽůŽƐŝƚăŝĚƌĂƵůŝĐĂ͕ƚƵƚƚĂǀŝĂ͕ůĂ͞Carta del Rischio Idraulico͟ (Elaborato A16) allegata al P.A.T. del Comune di Treviso (2012), riportata nella figura successiva, indica che alcuni tratti del nuovo tracciato di progetto potrebbero essere interessati da fenomeni di allagamento.

(17)

Figura 15 - Carta del Rischio Idraulico da PAT - Comune di Treviso, 2012, Modificato.

CARTA DEI VINCOLI E DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA

(18)

Secondo il Piano di ƐƐĞƚƚŽĚĞůdĞƌƌŝƚŽƌŝŽĐŽŵƵŶĂůĞ͕ĐŽŶƌŝĨĞƌŝŵĞŶƚŽĂůůĞEŽƌŵĞĚŝƚƚƵĂnjŝŽŶĞ͕ŶĞůů͛ĂƌĞĂŶŽŶ

sono presenti molti vincoli (Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.), in particolare si pone ů͛ĂƚƚĞŶnjŝŽŶĞƐƵ͗

Art. 13.5.8 - Limite delle risorgive (artt. 68-69 P.T.C.P.) - Si fa riferimento alle emergenze diffuse di acque di risorgiva che determinano delle aree umide cartografate nella Tav. T01 Fermi restando le leggi ed i regolamenti in materia di tutela delle acque, si manifesta la necessità di preservare, tutelare e valorizzare queste zone di particolare pregio idrogeologico. Si rimanda al P.I. per la definizione dettagliata delle prescrizioni e dei vincoli relativi ad ogni sito individuato, con possibilità di integrazione con ulteriori aree o punti di risorgiva, rispetto a quelli individuati dal P.A.T. In particolare, a livello di indirizzo, si propone: a) istituzione di fasce di rispetto; b) istituzione di ambiti ĚŝƌŝƐƉĞƚƚŽ͞ĚĂŝŵƉĂƚƚŽ͕͟ĐŽn divieto di utilizzo di concimi organici e di sintesi; c) divieto di

ƚƌĂƐĨŽƌŵĂnjŝŽŶĞ͞ĂŐƌĂƌŝŽ-ĨŽŶĚŝĂƌŝĂ͟;ĂĚĞƐ͘ďŽŶŝĨŝĐŚĞ͕ĐŽůŵĂƚĞ͕ĞĐĐ͘Ϳ͖ĚͿŵĂŶƚĞŶŝŵĞŶƚŽ

ĚĞůů͛ĂĐĐĞƐƐŝďŝůŝƚăƉĞƌŵŽŶŝƚŽƌĂŐŐŝŽĞĚĂƚƚŝǀŝƚăĚŝĚĂƚƚŝĐĂ͘

Figura 16 - EsWUDWWRGHOOD³&DUWDGHL9LQFROLHGHOOD3LDQLILFD]LRQH6RYUDRUGLQDWD- 7'´GD3$7

6FDODRULJLQDOHLQURVVRO¶DUHDGLVWXGLR

(19)

CARTA DELLE INVARIANTI GEOLOGICHE, PAESAGGISTICHE, AMBIENTALI E STORICO MONUMENTALI

La Carta delle Invarianti geolŽŐŝĐŚĞ͕ƉĂĞƐĂŐŐŝƐƚŝĐŚĞ͕ĂŵďŝĞŶƚĂůŝĞƐƚŽƌŝĐŽŵŽŶƵŵĞŶƚĂůŝ͟dϬϮĚĞůWd͕ƌŝƉŽƌƚĂ

ĐŚĞůĂƐĞĐŽŶĚĂƉĂƌƚĞĚĞůƚƌĂĐĐŝĂƚŽŝŶƚĞƌĞƐƐĂƵŶ͛ĂƌĞĂĚŝĐŽŶŶĞƐƐŝŽŶĞŶĂƚƵƌĂůŝƐƚŝĐĂʹ Aree di completamento del nucleo ʹ Art. 14.3.6. delle Norme di Attuazione.

Figura 17 - (VWUDWWRGHOOD³&DUWDGHL9LQFROLHGHOOD3LDQLILFD]LRQH6RYUDRUGLQDWD- 7'´GD3$7

6FDODRULJLQDOHLQURVVRO¶DUHDGLVWXGLR.

(20)
(21)

Zd>>&Z'/>/d͛'K>K'/,͕/ZK'K>K'/,KE/dhd>

Figura 18 - Carta della Fragilità geologica - T03D, modificato dal PAT.

Le Norme di Attuazione riportano quanto segue:

15.2.3 Tipo c): in aree con falda sub-affiorante, a morfologia relativamente depressa (bassure) e costituite in prevalenza da depositi argillosi. Tali aree sono costituite in prevalenza da depositi argillosi e limosi, in corrispondenza di bassure e aree in generale relativamente più depresse, dove sono possibili fenomeni di allagamento o ristagno idrico.

Prescrizioni: Le mediocri caratteristiche geotecniche, soprattutto degli strati più superficiali, ƌĞŶĚŽŶŽŶĞĐĞƐƐĂƌŝĂƵŶ͛ĂƉƉƌŽĨŽŶĚŝƚĂĐŽŶŽƐĐĞŶnjĂĚĞůůĞĐĂƌĂƚƚĞƌŝƐƚŝĐŚĞŐĞŽƚĞĐŶŝĐŚĞ͕ĐŚŝŵŝĐŚĞĞ

chimico-ĨŝƐŝĐŚĞĚĞŝƐĞĚŝŵĞŶƚŝŝŶƚĞƌĞƐƐĂƚŝ͕ĐŚĞƉŽƐƐŽŶŽĐŽƐƚŝƚƵŝƌĞƵŶ͛ŝŶƐŝĚŝĂƉĞƌŝŶƚĞƌǀenti edilizi o infrastrutturali. Valgono pertanto le notazioni tecniche dei tipi di condizionalità precedenti, ĂŐŐƌĂǀĂƚŝĚĂůůĂƐƉĞĐŝĨŝĐŝƚăĚĞŝƐĞĚŝŵĞŶƚŝŝŶƚĞƌĞƐƐĂƚŝ͕ĐŚĞƉŽƐƐŽŶŽĐŽƐƚŝƚƵŝƌĞƵŶ͛ŝŶƐŝĚŝĂƉĞƌŝŶƚĞƌǀĞŶƚŝ

edilizi o infrastrutturali. La relazione geologica dovrà indicare la compatibilità degli interventi con i terreni interessati, gli eventuali interventi atti a eliminare le incompatibilità riscontrate e la tipologia fondazionale più appropriata. Le indagini geotecniche ƉŽƚƌĂŶŶŽƉƌĞǀĞĚĞƌĞů͛Ƶƚŝůŝnjnjo di tecnologie indirette o dirette come prove penetrometriche statiche o dinamiche. Nel caso di edifici di particolare importanza volumetrica o di carico, è necessaria la realizzazione di sondaggi con esecuzione di prove fondo foro e/o raccolta di campioni per la realizzazione di specifiche prove

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geotecniche di laboratorio. Potranno essere adottate soluzioni per i manufatti di fondazione che ƉƌĞǀĞĚĂŶŽůĂĚŝƐƚƌŝďƵnjŝŽŶĞĚĞůĐĂƌŝĐŽ͕ůĂĚŝŵŝŶƵnjŝŽŶĞĚĞůĐĂƌŝĐŽƐƚĞƐƐŽŽů͛ƵƚŝůŝnjnjŽĚŝĨŽŶĚĂnjŝŽŶŝ

profonde o indireƚƚĞƚƌĂŵŝƚĞů͛ƵƚŝůŝnjnjŽĚŝƉĂůŝ͕ĚĂƉƌĞǀĞĚĞƌƐŝŝŶƌĞůĂnjŝŽŶĞĂůůĂƚŝƉŽůŽŐŝĂĐŽƐƚƌƵƚƚŝǀĂĞ

Ăůů͛ŝŵƉŽƌƚĂŶnjĂĚĞůů͛ĞĚŝĨŝĐŝŽƐƚĞƐƐŽ͘>ĂƐĐĂƌƐĂƉĞƌŵĞĂďŝůŝƚăĚĞŝƚĞƌƌĞŶŝǀĂĐŽŶƐŝĚĞƌĂƚĂŝŶŵŽĚŽ

adeguato nei dimensionamenti idraulici per la bassa capacità del terreno di assorbire le acque meteoriche mentre per le strutture che prevedano volumetrie sotto al p.c. è necessario considerare ů͛ĂƚƚƵĂnjŝŽŶĞĚŝĂĚĞŐƵĂƚŝĂĐĐŽƌŐŝŵĞŶƚŝƚĞĐŶŝĐŝĂůĨŝŶĞĚŝĞǀŝƚĂƌĞŝŶĨŝůƚƌĂnjŝŽŶŝŶĞůůĞƐƚƌƵƚƚƵƌĞŝŶƚĞƌƌĂƚĞ͘

WĞƌƋƵĞƐƚĞĂƌĞĞ͕ů͛ŝĚŽŶĞŝƚăŐeologica è legata alle prescrizioni contenute nello Studio di

Compatibilità Idraulica, cui si rimanda, ma si ricordano comunque le succitate disposizioni del Cap.

ϲ͞WƌŽŐĞƚƚĂnjŝŽŶĞŐĞŽƚĞĐŶŝĐĂ͟ĚĞůůĞ͞EƵŽǀĞŶŽƌŵĞƚĞĐŶŝĐŚĞƉĞƌůĞĐŽƐƚƌƵnjŝŽŶŝ͟ĚĞů͘D͘

InfrastƌƵƚƚƵƌĞϭϰŐĞŶŶĂŝŽϮϬϬϴ͘WĞƌƋƵĞƐƚĞĂƌĞĞ͕ů͛ŝĚŽŶĞŝƚăŐĞŽůŽŐŝĐĂğůĞŐĂƚĂ͕ŝŶŽůƚƌĞ͕ĂůůĞ

indicazioni e prescrizioni contenute nel paragrafo seguente di questa relazione, a proposito delle aree soggette a dissesto idrogeologico per esondazione o periodico ristagno idrico.

15.2.3 Tipo d): in aree con falda sub-affiorante e in corrispondenza di ex-cave ripristinate.

Corrispondono alle aree occupate nel passato da cave, ripristinate o variamente colmate con materiali di riporto di spessore variabile.

Prescrizioni: dĞƌƌĞŶŝŝŶĐƵŝůĞĐŽŶĚŝnjŝŽŶŝĐŽŵƉůĞƐƐŝǀĞƌŝĐŚŝĞĚŽŶŽƵŶ͛ĂƉƉƌŽĨŽŶĚŝƚĂĂŶĂůŝƐŝĚĞůůĞ

caratteristiche geotecniche, chimiche e chimico-fisiche dei terreni interessati da eventuali

interventi, nel caso allegate a una caratterizzazione ambientale dei siti, per la verifica dei materiali utilizzati per la colmata e le modalità della sistemazione stessa. In ambito di P.I. dovranno essere previste indagini in situ e monitoraggio del livello di falda, con prelievo di campioni sino a profondità congrue con la tipologia di interventi; definendo la geometria degli scavi e dei riporti;

indicando la compatibilità delle trasformazioni previste.

16.1 Aree esondabili o a ristagno idrico͗>ĂƚĂǀ͘d͘Ϭϯ͞ĂƌƚĂĚĞůůĞĨƌĂŐŝůŝƚăŐĞŽůŽŐŝĐŚĞ͕

ŝĚƌŽŐĞŽůŽŐŝĐŚĞĞnjŽŶĞĚŝƚƵƚĞůĂ͟ŝŶĚŝǀŝĚƵĂůĞ͞ĂƌĞĞĞƐŽŶĚĂďŝůŝŽĂƌŝƐƚĂŐŶŽŝĚƌŝĐŽ͟ĐŚĞƐŽŶŽ

ŝŶƚĞƌĞƐƐĂƚĞĚĂĨĞŶŽŵĞŶŝƌŝĐŽƌƌĞŶƚŝĚŝĞƐŽŶĚĂnjŝŽŶĞĚĞŝĐŽƌƐŝĚ͛ĂĐƋƵĂŽĚŝĂůůĂŐĂŵĞŶƚŽŽƐŽŶŽĂ

rischio idraulico attraverso indagini effettuate dai consorzi di bonifica Piave e Acque risorgive, Autorità di Bacino, Provincia di Treviso e Genio Civile di Treviso, Comune di Treviso. Si tratta di aree ƉĞƌŝŵĞƚƌĂƚĞĞĐůĂƐƐŝĨŝĐĂƚĞŝŶǀĂƌŝŽŵŽĚŽĐŽŵĞ͞ĂƉĞƌŝĐŽůŽƐŝƚăŝĚƌĂƵůŝĐĂ͟ĚĂƉĂƌƚĞĚĞŝĐŽŶƐŽƌnjŝĚŝ

ďŽŶŝĨŝĐĂĐŽŵƉĞƚĞŶƚŝ͖W/ĚĞůů͛ƵƚŽƌŝƚăĚŝĂĐŝŶŽZĞŐŝŽŶĂůĞĚĞůSile e della Pianura tra Piave e

>ŝǀĞŶnjĂ͖ZĞŐŝŽŶĞĚĞůsĞŶĞƚŽĂƚƚƌĂǀĞƌƐŽů͛hŶŝƚăWĞƌŝĨĞƌŝĐĂĚĞů'ĞŶŝŽŝǀŝůĞĚŝdƌĞǀŝƐŽ͖W͘d͘͘W͘ĚĞůůĂ

Provincia di Treviso. Vari interventi idraulici sono progettati e attuati nei bacini idrografici che interessano il terriƚŽƌŝŽŝŶƋƵĞƐƚŝŽŶĞ͘ĂƚĂĐŽŵƵŶƋƵĞůĂĚŝĨĨŝĐŽůƚăŽŐŐĞƚƚŝǀĂĚŝƉƌĞǀĞĚĞƌĞů͛ŝŵƉĂƚƚŽ

di eventuali nuove opere di salvaguardia idraulica del territorio sul medioʹlungo periodo, i P.I devono prevedere indagini idraulico-geologiche per aggiornare la situazione.

6,60,&,7$¶

WZ/K>K^/d͛^/^D/

La zonazione sismica del 2006 classifica il comune di Treviso nella zona 3, nella quale il territorio può essere soggetto a scuotimenti modesti. Nella figura seguente si riportano i valori di pericolosità sismica per la

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regione Veneto, espressi in termini di accelerazione massima del suolo con probabilità di eccedenza del 10%

in 50 anni, e riferita a suoli rigidi. I valori per i nodi più vicini al territorio in fase di studio, definiti secondo ů͛ŽƌĚŝŶĂŶnjĂĚĞůWDĚĞůϮϴĂƉƌile 2006, appartengono alla classe 0,125-0,150 g. La mappa riportata nella figura seguente rappresenta il modello di pericolosità sismica per l'Italia e i diversi colori indicano il valore di scuotimento (PGA = Peak Ground Acceleration; accelerazione di picco del suolo, espressa in termini di g, l'accelerazione di gravità) atteso con una probabilità di eccedenza pari al 10% in 50 anni su suolo rigido (classe A, Vs30 > 800 m/s) e pianeggiante. Le coordinate selezionate individuano un nodo della griglia di calcolo identificato con l'ID 11638 (posto al centro della mappa). Per ogni nodo della griglia sono disponibili numerosi parametri che descrivono la pericolosità sismica, riferita a diversi periodi di ritorno e diverse accelerazioni spettrali.

Figura 19 - http://esse1-gis.mi.ingv.it/

hZs/WZ/K>K^/d͛

La pericolosità è l'insieme dei valori di scuotimento (in questo caso per la PGA) per diverse frequenze annuali di eccedenza (valore inverso del periodo di ritorno). La tabella riporta i valori mostrati nel grafico, relativi al valore mediano (50mo percentile) ed incertezza, espressa attraverso il 16° e l'84° percentile.

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GRAFICO DI DISAGGREGAZIONE

Il grafico rappresenta il contributo percentuale delle possibili coppie di valori di magnitudo-distanza epicentrale alla pericolosità del nodo, rappresentata in questo caso dal valore della PGA mediana, per una

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probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni. La tabella riporta i valori mostrati nel grafico ed i valori medi di magnitudo, distanza ed epsilon.

Nello schema seguente si riportano i 10 maggiori eventi ordinati per effetto.

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Figura 20 - 6WRULFLWjVLVPLFDGHOO¶DUHDGD'DWDEDVH0DFURVLVPLFR,WDOLDQR'%0,- V3.

Per la consultazione completa: https://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15/place/IT_27624

>ĂnjŽŶĂƐŝƐŵŽŐĞŶĞƚŝĐĂƉƌŝŶĐŝƉĂůĞĐŚĞŝŶƚĞƌĞƐƐĂů͛ĂƌĞĂğůĂ^Ϭϵʹ &ƌŝƵůŝKƌŝĞŶƚĂůĞ;ϵϬϱͿŝŶƉĂƌƚŝĐŽůĂƌĞů͛ĂƌĞĂĚĞů

Montello.

Figura 21 - http://diss.rm.ingv.it/dissGM/

(27)

02'(//2*(2/2*,&2(,'52*(2/2*,&2/2&$/(

INDAGINI GEOGNOSTICHE

ůĨŝŶĞĚŝƌŝĐŽƐƚƌƵŝƌĞů͛ĂƐƐĞƚƚŽŐĞŽůŽŐŝĐŽůŽĐĂůĞƐŝƐŽŶŽƌĂĐĐŽůƚŝŐůŝƐƚƵĚŝŐĞŽůŽŐŝĐŝƐƵůů͛ĂƌĞĂ͕ŝŶƉĂƌƚŝĐŽůĂƌĞ͗

ͻ Piano Regolatore Generale. Relazione Geologica. A cura del Geologi Vittorio Gennai e Livio Sartor, 1992.

ͻ Relazione Geologica allegata al P.A.T. del Comune di Treviso, Dicembre 2012.

ͻ Relazione Tecnica Geologia Idrogeologia ʹ ůůĞŐĂƚĂ Ăů WƌŽŐĞƚƚŽ ƉƌĞůŝŵŝŶĂƌĞ ͞KƉĞƌĞ

ĐŽŵƉůĞŵĞŶƚĂƌŝĂůƉĂƐƐĂŶƚĞĚŝDĞƐƚƌĞ͕͟ĂĐƵƌĂĚĞůŽƚƚ͘'ĞŽů͘ŝĞŐŽDŽƌƚŝůůĂƌŽ͕ Dicembre 2006.

ůů͛ŝŶƚĞƌŶŽ Ěŝ ƋƵĞƐƚŝ ůĂǀŽƌŝ ƐŽŶŽ ƐƚĂƚŝ ƌĞƉĞƌŝƚŝ ƌŝƐƵůƚĂƚŝ Ěŝ ŝŶĚĂŐŝŶŝ ŐĞŽůŽŐŝĐŚĞ ;ƉƌŽǀĞ ƉĞŶĞƚƌŽŵĞƚƌŝĐŚĞ Ğ

carotaggi) e numerose misure idrogeologiche in situ, anche di dettaglio. Oltre a queste risorse è stata realizzata in più fasi, dal maggio al dicembre 2020 una campagna geognostica che ha visto la realizzazione lungo il tracciato di progetto di:

ͻ due indagini penetrometriche statiche con piezocono, spinte sino a 15 mt di profondità;

ͻ tre sondaggi a carotaggio continuo di cui due spinti sino a 20 mt di profondità e uno a 15 mt, con il prelievo di campioni rimaneggiati e indisturbati per le analisi di laboratorio;

ͻ posa di tre piezometri fenestrati a livelli diversi;

ͻ sei trincee esplorative.

La distribuzione delle indagini è visibile nella tavola in allegato 1, mentre tutti i report delle indagini geognostiche e delle prove di laboratorio sono in allegato 2. Le indagini hanno permesso di realizzare un ƋƵĂĚƌŽĐŽŶŽƐĐŝƚŝǀŽĚĞůů͛ĂƌĞĂ͕ŝŶƉĂƌƚŝĐŽůĂƌĞĚĞůů͛ĂƌĞĂĚŝŝŵƉŽƐƚĂĚĞůƐŽƚƚŽƉĂƐƐŽ͘

Figura 22 - Estratto carta geolitologica, distribuzione dei punti di indagine ALLEGATO TAVOLA 5.

I sondaggi e le prove penetrometriche sono state realizzate da Geotecnica Veneta nel periodo compreso tra giugno e dicembre 2020, in base alla disponibilità di accesso non sempre facile, nelle diverse aree. Le trincee,

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impiegate anche per i campionamenti delle terre e rocce da scavo, sono state eseguite con un escavatore o trivelle manuali dallo scrivente.

Figura 23 - Esecuzione del sondaggio S1, per le altre indagini fare riferimento all'Allegato 2.

(29)

STRATIGRAFIA

/ŶƐƵƉĞƌĨŝĐŝĞů͛ĂƌĞĂƉƌĞƐĞŶƚĂůŝƚŽůŽŐŝĞůĞŐĂƚĞĂŵĞĐĐĂŶŝƐŵŝƚŝƉŝĐŝĚĞůůĂƐĞĚŝŵĞŶƚĂnjŝŽŶĞĂůůƵǀŝŽŶĂůĞĨůƵǀŝĂůĞŝŶ

zona di bassa pendenza, nelle zone di interdosso la litologia affiorante è prevalentemente limoso argillosa, ben presente nella parte a sud di VŝĂ^ĂŶƚ͛ŶƚŽŶŝŶŽ͕ƐŝŶŽĂůůĂnjŽŶĂŝŶĚƵƐƚƌŝĂůĞĚŝĂƐŝĞƌŵĞŶƚƌĞĂŶŽƌĚƐŝŚĂ

la presenza un poco pronunciato dosso composto prevalentemente da sabbie e sabbie limose argillose, nella zona e a varia profondità sono presenti paleoalvei sabbiosi di medie dimensioni più o meno evidenti nella ŵŽƌĨŽůŽŐŝĂƐƵƉĞƌĨŝĐŝĂůĞ͕ŝŶƉĂƌƚĞŽďůŝƚĞƌĂƚĂĚĂůů͛ĂƚƚŝǀŝƚăĂŶƚƌŽƉŝĐĂĚŝĞĚŝĨŝĐĂnjŝŽŶĞĞĚŝĐĂǀĂ͘ŽŶƌŝĨĞƌŝŵĞŶƚŽ

Ăůů͛ŝŵŵĂŐŝŶĞƐĞŐƵĞŶƚĞĞĂůůĂƐĞnjŝŽŶĞŐĞŽůŝƚŽůŽŐŝĐĂǀŝƐŝďŝůĞŝŶĂůůĞŐĂƚŽϭĚŝĐƵŝƐŝƌŝƉŽƌƚĂƵŶŽƐƚƌĂůĐŝŽŶĞůůĂĨŝgura ƐƵĐĐĞƐƐŝǀĂ͕ů͛ĂƌĞĂǀŝĞŶĞƐƵĚĚŝǀŝƐĂŝŶƚƌĞƚƌĂƚƚŝ͘

Figura 24 - Suddivisione dell'area. Riferimento Allegato 1 - Tavola 005.

ZONA 1 ʹ SEZIONE A-C

ĂůůĂƌŽƚŽŶĚĂƐƵůů͛^ZϱϯWŽƐƚƵŵŝĂĂůƐŽƚƚŽƉĂƐƐŽĚŝǀŝĂ^ĂŶt͛ŶƚŽŶŝŶŽ͘

Procedendo ĐŽŶĚŝƌĞnjŝŽŶĞŶŽƌĚƐƵĚ͕ƉŽĐŽĚŽƉŽůĂƌŽƚŽŶĚĂ͕ŝůƚƌĂĐĐŝĂƚŽŝŶƚĞƌĞƐƐĂƵŶ͛ĂƌĞĂĚŝĞdžĐĂǀĂ͕ĂĚĞƐƐŽ

coltivata ribassata rispetto al piano di campagna, indagato con la trincea esplorativa T1.

Figura 25 - Panorama verso Nord dell'area di ex-cava.

(30)

In questa porzione di territorio il primo livello che probabilmente è stato riportato per permettere la coltivazione, ha uno spessore di circa 1 mt ed è riferibile ad un limo sabbioso, marrone, poco compatto al di sotto del quale, fino a 2 metri di profondità da p.c., è presente un livello che va da limo argilloso in alto a ƵŶ͛ĂƌŐŝůůĂŐƌŝŐŝĂƐƵůĨŽŶĚŽĚĞůůŽƐĐĂǀŽ͘/ůůŝǀĞůůŽƐƵƉĞƌĨŝĐŝĂůĞƉƌĞƐĞŶƚĂůŝǀĞůůĞƚƚŝƐĂďďŝŽƐŝ͕ŽĐƌĂĐĞŝŵĞŶƚƌĞ

ů͛ĂƌŐŝůůĂƐƵůĨŽŶĚŽƌŝƐƵůƚĂĚĂĐŽŵƉĂƚƚĂĂŵŽůƚŽĐŽŵƉĂƚƚĂ͕ĚŝĨĨŝĐŝůĞĚĂŝŶĐŝĚĞƌĞĐŽŶů͛ĞƐĐĂǀĂƚŽƌĞ;WWϯ͕ϱͿ͘

Figura 26 - Esecuzione trincea T1.

Procedendo verso sud è stata realizzata la trincea esplorativa T2, posta a quota superiore rispetto alla prima di circa 1,6 m, su quello che può essere riconosciutŽĐŽŵĞů͛ĂƌĞĂĚŝůĂǀŽƌŽĚĞůů͛ĞdžĨŽƌŶĂĐĞĞƐŝƐƚĞŶƚĞ

ŶĞůů͛ĂƌĞĂ͘ĂůůĂƚƌŝŶĐĞĂĞŵĞƌŐĞůĂƉƌĞƐĞŶnjĂĚŝƵŶůŝǀĞůůŽƐƵƉĞƌĨŝĐŝĂůĞƐĂďďŝŽƐŽůŝŵŽƐŽ͕ĨŝŶŽĂĐŝƌĐĂϭ͕ϴϬĚŝ

profondità che passa ad una argilla limosa grigia, con livelletti ocracei sabbiosi, più sabbiosa sul fondo da compatta molto compatta (PP >4), di difficile escavazione.

Figura 27 - Esecuzione trincea T2.

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Figura 28 - Posizionamento delle Trincee T1 e T2: A) Volo Venezia, Regione Veneto 1983 ± B) Volo Reven, Regione Veneto 1990 ± C) Panoramica.

Procedendo verso via Sanƚ͛ŶƚŽŶŝŶŽ͕ŝŶĐŽƌƌŝƐƉŽŶĚĞŶnjĂĚĞůůĂƚƌŝǀĞůůĂŵĂŶƵĂůĞƌĞĂůŝnjnjĂƚĂĂŶĐŚĞƉĞƌŝů

campionamento ambientale, ů͛ĂƐƐĞƐƚƌĂĚĂůĞĚŝƉƌŽŐĞƚƚŽŝŶŝnjŝĂĂĚĂƉƉƌŽĨŽŶĚŝƌƐŝƌŝƐƉĞƚƚŽĂůƉŝĂŶŽĐĂŵƉĂŐŶĂ͕

ů͛ĂƐƐĞƚƚŽƉƌŽĨŽŶĚŽƌŝŵĂŶĞƐŽƐƚĂŶnjŝĂůŵĞŶƚĞƵŐƵĂůĞ͕ĐŽŶƵŶƉƌŝŵŽůŝǀĞůůŽĚĂƐĂďďŝŽƐŽůŝŵŽƐŽĂůŝŵŽĂƌŐŝůůŽƐŽ

più in profondità (oltre 1,60/1,80 da p.c.) al di sotto del quale sono presenti limi da argilloso ad argilla, molto coesivi e in profondità compatti.

Figura 29 - Trivella manale e campionamento TRS.

(32)

YƵĞƐƚŽƉƌŝŵŽƚƌĂƚƚŽƐŝĐŽŶĐůƵĚĞƉƌŝŵĂĚŝǀŝĂ^ĂŶƚ͛ŶƚŽŶŝŶŽ͕ĚŽǀĞů͛ĂƐƐĞƚƚŽƉƌŽĨŽŶĚŽƉƵžĞƐƐĞƌĞƌŝcostruito ĂƚƚƌĂǀĞƌƐŽů͛ŝŶĚĂŐŝŶĞƉĞŶĞƚƌŽŵĞƚƌŝĐĂƐƚĂƚŝĐĂĐŽŶƉŝĞnjŽĐŽŶŽWdƵ-ϭ͘YƵŝů͛ĂƐƐĞƚƚŽƐƵƉĞƌĨŝĐŝĂůĞĐĂŵďŝĂ

leggermente dimostrandosi più sabbioso rispetto alle trincee a nord, almeno fino a 3 metri di profondità da p.c., dove dalle sabbie si passa a sabbie limoso argillose, sino a limi sabbiosi con livelli argillosi, per uno spessore di circa 1,5 mt. Dopo tale profondità si incontra un livello sabbioso, sabbioso limoso, dallo ƐƉĞƐƐŽƌĞĚŝĐŝƌĐĂϭŵ͕ƐĞŐƵŝƚŽĨŝŶŽĂůůĂƉƌŽĨŽŶĚŝƚăĚŝϳŵĞƚƌŝĚĂƵŶ͛ĂůƚĞƌŶĂŶnjĂ di limi e limi argillosi con la presenza tra 7 e 8 metri di profondità da p.c. di argille. Approfondendosi si passa nuovamente a

granulometrie più grosse e quindi a limi sabbiosi e a sabbie con un pacco di sabbie limose alternate a livelli argillosi centimetrici sino alla profondità di 14 metri circa dopo la quale, sino a fine prova (15mt) sono presenti limi argillosi e argille.

Figura 30 - Estratto carta litologica e sezione del primo tratto. Dettaglio in allegato 1, in tratto- punto nero il profilo longitudinale del piano stradale.

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ZONA 2 ʹ SEZIONE C-D

Sottopasso di via Sant͛ŶƚŽŶŝŶŽ͘

La parte centrale, tratto in cui sarà realizzato il sottopasso ha visto un approfondimento geognostico che ha permesso ĚŝƌŝĐŽŶŽƐĐĞƌĞĐŽŶƐƵĨĨŝĐŝĞŶƚĞĚĞƚƚĂŐůŝŽů͛ĂƐƐĞƚƚŽŐĞŽůŽŐŝĐŽĞŝĚƌŽŐĞŽůŽŐŝĐŽůŽĐĂůĞ͘EĞůƚƌĂƚƚŽĚŝ

sezione C-D (Allegato 1) sono infatti presenti una CPTu spinta sino a 15 mt (CPTu1) e due sondaggi (S1 ed

^ϯͿ͕ƐƉŝŶƚŝƐŝŶŽĂϮϬŵĚŝƉƌŽĨŽŶĚŝƚăĐŽŶů͛ŝŶƐƚĂůlazione di 2 piezometri (dettaglio nel paragrafo

idrogeologia). Da nord a sud, superficialmente, almeno sino al condominio Fuin, dove è stato realizzato il ƐŽŶĚĂŐŐŝŽ^ϯ͕ŝůůŝǀĞůůŽƐƵƉĞƌĨŝĐŝĂůĞğƌĂƉƉƌĞƐĞŶƚĂƚŽĚĂƵŶ͛ĂůƚĞƌŶĂŶnjĂĚŝƐĂďďŝĞĞůŝŵŝƐĂďďŝŽƐŝ͕ŝŶ

corrispondenza del giardino del condominio probabilmente è presente anche del riporto dovuto alla ĐŽƐƚƌƵnjŝŽŶĞĚĞůĐŽŵƉůĞƐƐŽ͕ĐŽŶƐƉĞƐƐŽƌĞĚŝĐŝƌĐĂϴϬĐŵĂůĚŝƐŽƚƚŽĚĞůƋƵĂůĞů͛ĂůƚĞƌŶĂŶnjĂƚƌĂƐĂďďŝĞĨŝŶŝĞ

medie e limi sabbiosi nocciola, sino a circa 6/6,50 m da p.c. dove la sabbia fine e media (riconducibile ad un paleoalveo) passa a limo argilloso e poi ad argilla, grigia con lenti torbose e limosa sul fondo (oltre i 9 metri) dove si ritrova una sabbia al tetto fine finissima, limosa, grigia al letto sabbia fine e media grigia.

Figura 31 - Estratto delle fotografie delle cassette catalogatrici con alcune litologie riconosciute.

(34)

>͛ĂƐƐĞƚƚŽğĐŽŶĨĞƌŵĂƚŽĚĂŝĚƵĞƐŽŶĚĂŐŐŝƌĂǀǀŝĐŝŶĂƚŝ;^ϭĞĚ^ϯͿĐŚĞƌŝƉŽƌƚĂŶŽ͕ƐŽƚƚŽůĂƐĂďďŝĂ͕ĚĂϭϰ a 6,50/17 m circa la presenza di limo argilloso grigio e argilla grigia scura molto compatta, al di sotto entrambe incontrano ghiaia, da media a grossa, subarrotondata, con presenza anche di ciottoli in matrice sabbiosa medio/fine.

Figura 32 - Estratto carta litologica e sezione del secondo tratto. Dettaglio in allegato 1, in tratto- punto nero il profilo longitudinale del piano stradale, in rosso profondità massima del tappo di fondo.

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ZONA 3 ʹ SEZIONE D-E

Raccordo con la viabilità esistente in comune di Casier.

In superficie, gradualmente da S1 a T3 a S16 (sondaggio di archivio), le sabbie limose e i limi sabbiosi passano a limi argillosi, fino a -2/2,5 m da p.c., oltre tale profondità sono sempre presenti livelli di argille alternati a livelli più argillosi e talvolta debolmente sabbiosi siano a circa 5 metri di profondità, le argille in particolare risultano, nei livelli più superficiali sovraconsolidate (tra i 2mt e i 2,50, cfr. campione

indisturbato S2-1) mentre a profondità più elevate, debolmente consolidate ( oltre i 4,5 mt, cfr. campione indisturbato S2-2). La parte più profonda, oltre i 5 m di profondità si ha la presenza di limi sabbiosi alternati a livelli di limo argilloso e argille grigie con livelli di sostanze organiche e torbose fino a 8 metri. Si tratta di materiali piuttosto compressibili che, alla luce della presenza di sostanze organiche a tratti abbondanti, potranno dar luogo a cedimenti di consolidazione. Oltre questo livello è presente una sabbia fine grigia alternata a limo con sabbia sino a 13 metri di profondità dove, in accordo con la situazione presente in S3 e S1, e fino a fine sondaggio, si ha la presenza di ghiaia fine, media e raramente grossa, subarrotondata, in abbondante matrice sabbiosa medio fine grigia, riconducibile allo stesso corpo sedimentario trovato in S1 e S3 e che rappresenta il tetto del potente livello ghiaioso che si trova anche in alcune indagini profonde di archivio, corpo che diventa prevalentemente ghiaioso oltre i 16 metri da p.c. per uno spessore di oltre 40 mt (dato da bibliografia, Cambruzzi et al. 2010).

Figura 33 - Estratto delle fotografie delle cassette catalogatrici con alcune litologie riconosciute.

(36)

Nella parte terminale del tratto, in corrispondenza del raccordo con la viabilità esistente in comune di Casier, oltre al livello superficiale limoso argilloso, compatto, sono presenti da circa 2 m da p.c. delle sabbie grigie, sino a 5 mt.

Figura 34 - Foto della cassetta catalogatrice del sondaggio di archivio S15. Per gentile

concessione da Geotecnica Veneta.

Figura 35 - (VWUDWWRFDUWDOLWRORJLFDHVH]LRQHGHOO¶XOWLPRWUDWWR.

(37)

MODELLO GEOLOGICO DI SINTESI ZONA 1 - SEZIONE A-C

DA A COD ORIZZONTI

LITOGICI COMPORTAMENTO NOTE

0 0,40/0,60 R

Riporto agricolo:

sabbia e limo con sabbia nocciola.

Presente nell'area di ex cava

0 -

0,40/0,60 1,20 /2,20 A

Da Sabbia limosa a limo sabbioso.

Debolmente argilloso nocciola.

Comportamento granulare, la parti più limose si presentano poco plastiche,

mediamente coesive e compatte.

Spessore maggiore in corrispondenza di Via Sant'Antonino

2,2 3 B

Da sabbia media pulita a sabbia limosa, grigia con sost. org.

veg. In

profondità con livelletti argillosi (centimetrici)

Comportamento granuale/coesivo

in corrispondenza di Via Sant'Antonino

2 14 C

Limo argilloso marrone/nocciola nei livelli più superficiali,grigio nei livelli più profondi. Talvolta con veli sabbiosi e talvolta torbosi.

Plastico, da coesivo a molto coesivo, compatto.

intervallato a limi sabbiosi e lienti argillose o sabbiose

Lenti D Da argilla ad

argilla limosa Molto coesivo su tutta l'area

ZONA 2 - SEZIONE C-D

(38)

DA A COD ORIZZONTI LITOGICI COMPORTAMENTO NOTE

0 0,80/1 R

Riporto: limo con sabbia nocciola, con sostanze organiche vegetali, frequenti frammenti da millimetrici a

centimetrici di cotto, frammenti di

calcestruzzo.

Presente in

corrispondenza della capezzagna

1 2,5 A

Da Sabbia limosa a limo sabbioso.

Debolmente argilloso nocciola.

Comportamento granulare, la parti più limose si presentano poco plastiche, mediamente coesive e compatte.

2,5 6 B

Da sabbia media pulita a sabbia limosa, grigia con sost. org. veg. In profondità con livelletti argillosi (centimetrici)

Comportamento granuale/coesivo

6 6,5 C

Limo argilloso

marrone/nocciola nei livelli più superficiali, grigio nei livelli più profondi. Talvolta con veli sabbiosi e talvolta torbosi.

Plastico, da coesivo a molto coesivo, compatto.

6,5 9,3 D Da argilla ad argilla limosa

Molto coesiva, debolmente sovraconsolidata.

9,3 10,5 C

Limo argilloso

marrone/nocciola nei livelli più

superficiali,grigio nei livelli più profondi.

Talvolta con veli sabbiosi e talvolta torbosi.

Plastico, da coesivo a molto coesivo, compatto.

(39)

10,5 14,5 A

Da Sabbia limosa a limo sabbioso.

Debolmente argilloso nocciola.

Comportamento granulare, la parti più limose si presentano poco plastiche, mediamente coesive e compatte.

14,5 16,5 C

Limo argilloso

marrone/nocciola nei livelli più superficiali, grigio nei livelli più profondi. Con livelli sabbiosi e sabbioso limosi.

Comportamento

coesivo/granulare

16,5 17,5 D Da argilla ad argilla

limosa Molto coesiva.

17,5 20 E

Ghiaia da media a fine, calcarea

subarrotondata in matrice da limo argillosa al tetto a sabbiosa media, presenti livelli argillosi decimetrici.

Comportamento granulare

ZONA 3 - SEZIONE D-E

DA A COD ORIZZONTI LITOGICI COMPORTAMENTO NOTE

(40)

0 0,80/1 R

Riporto agricolo:

sabbia e limo con sabbia nocciola.

Riporto antropico presente in

corrispondenza della capezzagna.

Tutto il resto dell'area riporto agricolo.

1 2,1 C

Limo argilloso marrone/nocciola nei livelli più superficiali, grigio nei livelli più profondi. Talvolta con veli sabbiosi e talvolta torbosi.

Plastico, da coesivo a molto coesivo, compatto.

Spessore inferiore in corrispondenza del sondaggio S15.

1/2 5 D Da argilla ad argilla

limosa

Molto coesiva.

Sovraconsolidata.

Spessore inferiore in corrispondenza del sondaggio S15. Dove sono presenti le sabbie invece dell'argilla.

5 12,4 A

Da Sabbia limosa a limo sabbioso. Con un livello di circa 2 mt di spessore di sabbia. Nella parte superiore tra 5 e 8 mt livelli di argille.

Tra 8 e 10, sabbie. Al di sotto Limi sabbiosi

Comportamento granulare, la parti più limose si presentano poco plastiche, le argille mediamente coesive e compatte.

12,4 13,4 D Da argilla ad argilla

limosa Molto coesiva.

13,4 14,5 B

Da sabbia media pulita a sabbia limosa, grigia con sost. org. veg. In profondità con livelletti argillosi (centimetrici)

Comportamento granuale/coesivo

14,5 15 E

Ghiaia da media a fine, calcarea subarrotondata in matrice da limo argillosa al tetto a

Comportamento granulare

(41)

presenti livelli argillosi decimetrici.

(42)

IDROGEOLOGIA

ƚƚƌĂǀĞƌƐŽůĞŝŶĚĂŐŝŶŝğƐƚĂƚŽƉŽƐƐŝďŝůĞƌŝĐŽƐƚƌƵŝƌĞů͛ĂƐƐĞƚƚŽŝĚƌŽŐĞŽůŽŐŝĐŽĚĞůů͛ĂƌĞĂ͕ĐŚĞƉƌĞƐĞŶƚĂ

prevalentemente litologie da fini a molto fini, caratterizzate da permeabilità molto bassa, prevalentemente definibili acquitardi e acquicludi, intercalati da lenti e livelli più sabbiosi, sabbioso limosi, almeno fino ai 15/16 mt di profondità dove le indagini hanno tocca il tetto di un acquifero in ghiaia in matrice sabbiosa.

Figura 36 - Sezione idrogeologica. Allegato 1.

Oltre alle indagini geognostiche sono stati messi in opera 3 piezometri, fenestrati a profondità diverse, e sono state realizzate in fase di perforazione cinque prove di permeabilità a carico variabile Lefranc (AGI, 1977).

Tabella 1 - Permeabilità dei diversi litotipi.

PUNTO COD

CERTIFICATO

PROF. da p.c.

Da-a K LITOLOGIA

S1 20/024-Lef-1-1 10,50-11,00 3,03*10-6 Sabbia Limosa 20/024-Lef-1-2 18,80-19,20 2,70*10-4 Sabbia Pulita

S1 20/024-Lef-2-1 5,70-6,00 3,07*10-6 Sabbia Limosa 20/024-Lef-2-1 8,00-8,50 4,88*10-5 Sabbia fine

S3 20/024-Lef-2-1 12,50-13,00 1,25*10-6 Sabbia Limosa argillosa WĞƌŝĚĞƚƚĂŐůŝĞŝĐĞƌƚŝĨŝĐĂƚŝĚĞůůĞƉƌŽǀĞĨĂƌĞƌŝĨĞƌŝŵĞŶƚŽĂůů͛ĂůůĞŐĂƚŽϮ͘

Nei tre piezometri sono stati misurati anche i livelli, in alcuni periodi diversi, e sono stati prelevati dei campioni di acqua per le analisi chimiche che hanno fornito anche alcuni parametri fisici degli acquiferi.

(43)

Figura 37 - Piezometri. Per il posizionamento fare riferimento all'allegato 1.

Tabella 2 - Livelli misurati nei piezometri.

COD PUNTO

QUOT A (m slm)

FENESTRATUR A da p.c.

ACQUIFER

O DATA

MISUR A da p.c.

Quota livello idro m (slm)

NOTE

PZ2 S2 10 da -1 a -6 Limo sabbioso

06/10/202

0 -1,32 8,68 Livello in fase di perforazione 12/10/202

0 -2,66 7,34 Prelievo acqua per analisi chimiche

PZ1 S1 11 da -6 a -15 Sabbia limosa

01/10/202

0 -2,12 8,88 Livello in fase di perforazione 01/10/202

0 -1,94 9,06 Misura

12/10/202

0 -1,75 9,25 Prelievo acqua per analisi chimiche 23/12/202

0 -1,85 9,15 Misura

PZ3 S3 12 da - 17 a -20 Ghiaia

11/12/202

0 -4,23 7,77 Livello in fase di perforazione 23/12/202

0 -3,15 8,85 Prelievo acqua per analisi chimiche dƵƚƚĂů͛ĂƌĞĂğĐĂƌĂƚƚĞƌŝnjnjĂƚĂĚĂůůĂƉƌĞƐĞŶnjĂ͕ŶĞŝƉƌŝŵŝŵĞƚƌŝĚŝƐŽƚƚŽƐƵŽůŽ͕ĚŝƵŶĂĨĂůĚĂĨƌĞĂƚŝĐĂĂďĂƐƐĂ

trasmissività, variamente interrotta e compartimentata da frequenti eteropie di facies. La ricarica avviene

(44)

dagli apporti diretti delle acque meteoriĐŚĞĞ͕ŝŶĚŝƌĞƚƚĂŵĞŶƚĞ͕ĚĂŐůŝĂƉƉŽƌƚŝĚĞŝĐŽƌƐŝĚ͛ĂĐƋƵĂĞĨŽƐƐŝƐĐŽůŽ

che attraversano il territorio.

La permeabilità dei terreni è fortemente condizionata dalla presenza, quasi costante, di frazioni a grana estremamente fine (limi ed argille) che determina anche una forte anisotropia del valore di conducibilità idraulica. Le variazioni di tale parametro, con riferimento a quella in direzione verticale, sono comprese tra i 10-4 e 10-7 m/s per i livelli sabbiosi e 10-7 e 10-10 m/s per i frequenti livelli limosi e limo-argillosi.

Tabella 3 - Parametri chimico fisici delle acque analizzate

COD PUNTO pH Temp (°C) Cond. (uS/cm) O2 disciolto

(mg/l) Redox DATA

PZ1 S1 6,83 14,7 401 0,90 -50 12/10/2020

PZ2 S2 7,01 18,4 702 1,34 70 12/10/2020

PZ3 S3 7,32 14,2 430 1,57 -47 23/12/2020

EĞůů͛ĂƌĞĂƋƵĞůůŽĐŚĞƐŝĚĞůŝŶĞĂğƵŶĂĐƋƵŝĨĞƌŽŵƵůƚŝƐƚƌĂƚŽ͕ĨƌĞĂƚŝĐŽƐĞŵŝ-confinato entro i primi metri di profondità (entro i 10 metri da p.c.) con la presenza di acquiferi di limitata continuità laterale, riconducibili a paleoalvei sabbiosi e sabbioso limosi più in profondità (B,C e D in sezione, rif. Allegato 1) con spessori di 2/3 mt, intervallati da livelli limoso argilloso e argille (E e F in sezione, rif. Allegato 1), come si può vedere dai diversi livelli piezometrici riportati in tabella 2.

>͛ĂĐƋƵŝĨĞƌŽƉƌŝŶĐŝƉĂůĞĚĞůů͛ĂƌĞĂƐŝƚƌŽǀĂĂƉƌŽĨŽŶĚŝƚăŵĂŐŐŝŽƌŝĚŝϭϱͬϭϲŵƚĚĂƉ͘Đ͕͘ŝŶŐŚŝĂŝĂ;ŶĞůůĂƐĞnjŝŽŶĞ

con rif. Allegato 1) che può essere ricondotto al I° acquifero a cui fanno riferimento gli studi delle AATO Venezia e Veneto Orientale e descritto precedentemente nel paragrafo 4.1, presente a profondità ĐŽŵƉƌĞƐĞƚƌĂŝϭϲĞŝϰϱŵƚĚĂƉ͘Đ͘ŶĞůůĞĂƌĞĞŝŶĚĂŐĂƚĞĚĂŐůŝƐƚƵĚŝ͘^ĞĐŽŶĚŽƚĂůŝƉƵďďůŝĐĂnjŝŽŶŝů͛ĂĐƋƵŝĨĞƌŽğ

ĐŽŶƚŝŶƵŽĞǀĂƐƚŽ͕ƐŝƌŝƉŽƌƚĂƵŶĂƌŝĐŽƐƚƌƵnjŝŽŶĞŶĞůů͛ŝŵŵĂŐŝŶĞƉƌĞĐĞĚĞŶƚĞƌŝĨĞƌŝƚĂĂůůĞĂƌĞĞƐƚƵĚŝĂƚĞĚĂůů͛dK

Laguna di Venezia, Cambruzzi et a. 2010.

Tale acquifero è il primo degli acquiferi idropotabili studiati, e viene utilizzato sia da pozzi privati che da ƉŽnjnjŝĂĐƋƵĞĚŽƚƚŝƐƚŝĐŝ;ϮϭƉŽnjnjŝĂĐƋƵĞĚŽƚƚŝƐƚŝĐŝĐĞŶƐŝƚŝŶĞůůŽƐƚƵĚŝŽĚĞůů͛dK>ĂŐƵŶa di Venezia).

>͛ĂĐƋƵŝĨĞƌŽĨƌĞĂƚŝĐŽƐƵƉĞƌĨŝĐŝĂůĞĞŝƉƌŝŵŝĂĐƋƵŝĨĞƌŝůŝŵŽƐŽƐĂďďŝŽƐŝ͕ĚŝůŝŵŝƚĂƚĂĐŽŶƚŝŶƵŝƚăůĂƚĞƌĂůĞ͕

presentano una vulnerabilità elevata, con qualità delle acque scadenti (elevata durezza, conduttività, ossidabilità e diffusa presenza di prodotti legati a pratiche agricole), considerazioni riportate anche nello ƐƚƵĚŝŽĚĞůů͛dKsĞŶĞƚŽKƌŝĞŶƚĂůĞ͘

>͛ŽƉĞƌĂŝŶƉƌŽŐĞƚƚŽŝŶƚĞƌĨĞƌŝƌăĐŽŶŝƉƌŝŵŝůŝǀĞůůŝĂĐƋƵŝĨĞƌŝ͕ƐĂďďŝŽƐŽůŝŵŽƐŝ͕ĚŝůŝŵŝƚĂƚĂĞŶƚŝƚăĞƋƵĂůŝƚă͕

ŵĞŶƚƌĞŶŽŶŝŶƚĞƌĨĞƌŝƌăĐŽŶů͛ĂĐƋƵŝfero più profondo e potente posto a profondità superiore ai 16mt da p.c.

(45)

Figura 38 - Primo acquifero da AATO Laguna di Venezia, pag. 70, in rosso l'area di interesse.

Le oscillazioni piezometriche stagionali, da fonti bibliografiche, sono comprese tra 0,5 e 3 m nel sistema superficiale, mentre sono di pochi centimetri negli artesiani.

(46)

3$5$0(75,==$=,21(*(27(&1,&$'(,7(55(1,

La valutazione orientativa delle caratteristiche geotecniche del sottosuolo fa riferimento Ăůů͛ŝŶƚĞƌƉƌĞƚĂnjŝŽŶĞ

delle prove penetrometriche statiche e delle analisi di laboratorio. Si riporta di seguito una sintesi per i dettagli e i diversi ĐĞƌƚŝĨŝĐĂƚŝĚŝƉƌŽǀĂĨĂƌĞƌŝĨĞƌŝŵĞŶƚŽĂůů͛ĂůůĞŐĂƚŽϮ͘

CAMPIONI LAB

COD CAMPIONE TIPO ʌƐĂƚ ʌ W Wl Wp Ip Cc K Ic

R - - - -

A

S1-B R - 24,8 - - - -

1,77E-05

-

S1-3 I 1,6 2,025 26,6 36 24 12 - 0,783

B S1-A R - - 18,4 - - - -

3,07E-06 -

S2-3 I 1,574 2,018 28,2 38 20 18 0,54

C S1-1 I 1,598 2,028 26,9 - - - 0,6

- -

S1-2 I 1,57 2,022 28,8 54 23 31 0,813

D S2-2 I 1,552 1,999 28,8 36 19 17 0,2

2,23667E-10 0,423

S2-3 I - - - -

E - - - 2,70E-04 -

Dove:

Ǐ 0DVVDYROXPLFDLQ0JP3

ǏVDW 0DVVDYROXPLFDDOORVWDWRDQLGURLQ0JP3 : FRQWHQXWRG¶DFTXD 

Wl=limite liquido Wp=limite plastico Ip= Indice di plasticità Cc=Indice di compressione K=Permeabilità in m/s Ic= Indice di compressibilità

DA INDAGINI CPT-u e SPT in foro

(47)

COD K (m/s )

Cv SPT

N60 M Dr ੮ Es Go Su Usr OCR Ko St ੮picco

A 1,29 E-06

7,14

E-03 18 62,35 36 30 51,08 64,02 41,92 - - - - 40 B 4,05

E-05 5,12

E-01 15 107,32 55 34 53,66 67,26 - - - -

C 3,26 E-08

4,49

E-05 5 12,26 - - - 33,56 74,48 0,94 4,3 1 3,52 33,65 D 4,16

E-09 3,69

E-06 6 8,55 - - - 40,88 66,45 0,65 3 0,95 2,14 26,68

E - - 67 239,79 95 42 119,9 150,27 - - - -

Dove:

K = Permeabilità in m/s

Cv = Coefficiente di consolidazione primaria in m2/s SPTN60 = Numero di colpi/30 cm

M = Modulo di compressione vincolato (MPa) Dr = Densità Relativa (%)

੮ = Angolo di attrito (°) Es = Modulo di Young (MPa) Go = Modulo di Taglio (MPa)

Su = Coesione non drenata ± Cu (Mpa)

8VU 5DSSRUWRGLUHVLVWHQ]DQRQGUHQDWR6Xı¶Y OCR = Rapporto di sovraconsolidazione

Ko = Rapporto tra tensione orizzontale e tensione verticale in sito ੮picco = Angolo di attrito di picco (°)

5,63267$6,60,&$/2&$/(

ŽŶů͛ĞŶƚƌĂƚĂŝŶǀŝŐŽƌĞƉƌŝŵĂĚĞů͘D͘ϭϰͬϬϭͬϮϬϬϴĞƐƵĐĐĞƐƐŝǀĂŵĞŶƚĞĚĞů͘D͘ϭϳͬϬϭͬϮϬϭϴ͕ůĂƐƚŝŵĂĚĞůůĂ

pericolosità sismica viene definita ŵĞĚŝĂŶƚĞƵŶĂƉƉƌŽĐĐŝŽ͞ƐŝƚŽĚŝƉĞŶĚĞŶƚĞ͟ĞŶŽŶƉŝƶƚƌĂŵŝƚe un criterio

͞njŽŶĂĚŝƉĞŶĚĞŶƚĞ͘͟ƚĂůĞƐĐŽƉŽğƐƚĂƚĂĞƐĞŐƵŝƚĂƵŶ͛ŝŶĚĂŐŝŶĞƐŝƐŵŝĐĂƉĂƐƐŝǀĂĐŽŶŵĞƚŽĚŽ,s^ZĞ

ƵŶ͛ŝŶĚĂŐŝŶĞƐŝƐŵŝĐĂĂƚƚŝǀĂĐŽŶŵĞƚŽĚŽD^t͘

(48)

>ĞŝŶĚĂŐŝŶŝƐŽŶŽƐƚĂƚĞƌĞĂůŝnjnjĂƚĞŶĞŝƉƵŶƚŝŝůůƵƐƚƌĂƚŝĚĂůů͛ŝŵŵĂŐŝŶĞƐĞŐƵĞŶƚĞ͗

Figura 39 - Punti di esecuzione delle indagini sismiche.

SISMICA PASSIVA

>ĞŝŶĚĂŐŝŶŝƐŽŶŽƐƚĂƚĞĞƐĞŐƵŝƚĞĐŽŶůĂƚĞĐŶŝĐĂĂ͞^ƚĂnjŝŽŶĞ^ŝŶŐŽůĂ͕͟ĚŽǀĞǀŝĞŶĞǀĂůƵƚĂƚŽŝůƌĂƉƉŽƌƚŽĚŝ

ĂŵƉŝĞnjnjĂĨƌĂůĞĐŽŵƉŽŶĞŶƚŝŽƌŝnjnjŽŶƚĂůŝĞǀĞƌƚŝĐĂůŝĚĞůŵŽƚŽ;ŵĞƚŽĚŽ,s^ZŽǀǀĞƌŽ͞,ŽƌŝnjŽŶƚĂůƚŽsĞƌƚŝĐĂů

Spectral Ratios) (Nakamura, Y. [1989]).

Analizzando misure di questo tipo è possibile identificare le modalità di vibrazione del terreno e individuare la frequenza fondamentale (f) di questa vibrazione.

Si riportano di seguito i report per i punti A e B.

PUNTO A

TREVISO, VIA FUIN-S1- HV2 (Sito S1) Instrument: TZ3-0094/02-19

Data format: 32 byte; Full scale [mV]: 51

Start recording: 12/10/20 17:28:45 End recording: 12/10/20 17:48:45 Smoothing type: Triangular window

Channel labels: NORTH SOUTH; EAST WEST ; UP DOWN

Trace length: 0h20'00''. Analyzed 65% trace (manual window selection) Sampling rate: 128 Hz; Window size: 20 s

Smoothing type: Triangular window; Smoothing: 15%

HORIZONTAL TO VERTICAL SPECTRAL RATIO

(49)

H/V TIME HISTORY

SINGLE COMPONENT SPECTRA

I risultati ottenuti vengono verificati secondo i criteri di ammissibilità delle linee guida del progetto SESAME 2005:

Picco H/V a 1.09 ± 0.78 Hz (nell'intervallo 0.0 - 64.0 Hz).

Criteri di affidabilità della curva HVSR

(50)

(Tutti e 3 devono essere superati)

f0 > 10 / Lw 1,09 > 0.50 [ OK ]

nc(f0) > 200 962.5 > 200 [ OK ]

ʍA(f) < 2 for 0.5f0 < f < 2f0 if f0 > 0.5Hz ʍA(f) < 3 for 0.5f0 < f < 2f0 if f0 < 0.5Hz

Superato 0 volte su 54 [ OK ]

Criteri di pulizia del picco massimo (almeno 5 su 6 devono essere superati)

Esiste f- in [f0/4, f0] | AH/V(f-) < A0 / 2 -1.0 Hz [ NO ] Esiste f+ in [f0, 4f0] | A_H/V(f+) < A0 / 2 -1.0 Hz [ NO ]

A0 > 2 2.23 > 2 [ OK ]

fpicco[AH/V;ĨͿцʍA(f)] = f0 ± 5% |0.70961| < 0.05 [ NO ]

ʍĨфɸ;ĨϬͿ 0.77613 < 0.10938 [ NO ]

ʍ;ĨϬͿфɽ;ĨϬͿ 0.2142 < 1.78 [ OK ]

Criteri di affidabilità della curva HVSR:

1) In corrispondenza della frequenza del picco di interesse , vi siano almeno 10 cicli significativi in ogni finestra temporale individuata nel segnale registrato

2) È necessario utilizzare un grande numero di finestre temporali e di cicli, almeno 200 cicli

3) Il livello di scattering, cioè di dispersione delle curve HVSR ottenute nelle diverse finestre temporali deve essere moderato, altrimenti potrebbe essere un sintomo di un rumore ambientale fortemente non-

stazionario, che influenza la forma della curva HVSR in maniera non ripetibile.Le condizioni 1) e 2)

confermano che la durata del segnale registrato sia sufficientemente estesa, la condizione 3) assicura che la curva HVSR misurata sia di buona qualità e poco dispersa.

Criteri di pulizia del picco massimo:

- ŽŶĚŝnjŝŽŶŝƐƵůů͛ŵƉŝĞnjnjĂ͗

4) Esiste una frequenza f-, compresa tra f0/4 e f0 , tale che A0 / AH/V (f-) > 2 ϱͿƐŝƐƚĞƵŶ͛ĂůƚƌĂĨƌĞƋƵĞŶnjĂĨн͕ĐŽmpresa tra f0 e 4. f0 , tale che A0 / AH/V (f+) > 2 6) Deve essere A0 > 2

Le condizioni 4) e 5) confermano che il picco sia sufficientemente isolato sia a sinistra (condizione 4), sia a destra (condizione 5) del picco. La condizione 6) assicura che il picco sia sufficientemente elevato e questo ĚŝƉĞŶĚĞĚĂůů͛ĞŶƚŝƚăĚĞůĐŽŶƚƌĂƐƚŽĚŝƌŝŐŝĚĞnjnjĂƚƌĂŐůŝƐƚƌĂƚŝ͘

- Condizioni sulla Stabilità:

7) Il picco dovrebbe comparire alla stessa frequenza (entro il ± 5%) nelle curve H/V corrispondenti alla media + e- lo standard deviation.

ϴͿ>ŽƐĐĂƌƚŽƋƵĂĚƌĂƚŝĐŽŵĞĚŝŽʍĨĚĞǀĞĞƐƐĞƌĞŝŶĨĞƌŝŽƌĞĂĚƵŶǀĂůŽƌĞůŝŵŝƚĞ;ĨͿĚŝƉĞŶĚĞŶƚĞĚĂůůĂĨƌĞƋƵĞŶnjĂ

(51)

come riportato nella tabella dei criteri Sesame.

ϵͿĞǀĞĞƐƐĞƌĞʍ;Ĩ0ͿŝŶĨĞƌŝŽƌĞĂĚƵŶǀĂůŽƌĞůŝŵŝƚĞɽ;ĨͿĚŝƉĞŶĚĞŶƚĞĚĂůůĂĨƌĞƋƵĞŶnja come riportato in tabella dei criteri Sesame. Le condizioni 7), 8) e 9) confermano che la curva HVSR misurata sia stabile, cioè di buona qualità e poco dispersa.

PUNTO B

TREVISO, VIA FUIN-S2- HV2 (Sito S2)

Instrument: TZ3-0094/02-19 Data format: 32 byte; Full scale [mV]: 51 Start recording: 12/10/20 16:33:11 End recording: 12/10/20 16:53:11 Smoothing type: Triangular window

Channel labels: NORTH SOUTH; EAST WEST ; UP DOWN

Trace length: 0h20'00''. Analyzed 63% trace (manual window selection) Sampling rate: 128 Hz; Window size: 20 s

Smoothing type: Triangular window; Smoothing: 17%

HORIZONTAL TO VERTICAL SPECTRAL RATIO

H/V TIME HISTORY

(52)

SINGLE COMPONENT SPECTRA

I risultati ottenuti vengono verificati secondo i criteri di ammissibilità delle linee guida del progetto SESAME 2005:

Picco H/V a 11,53 ± 0.04 (nell'intervallo 2.0 - 40.0 Hz).

Criteri di affidabilità della curva HVSR (Tutti e 3 devono essere superati)

f0 > 10 / Lw 11.53 > 0.50 [ OK ]

nc(f0) > 200 8763.8 > 200 [ OK ]

ʍA(f) < 2 for 0.5f0 < f < 2f0 if f0 > 0.5Hz ʍA(f) < 3 for 0.5f0 < f < 2f0 if f0 < 0.5Hz

Superato 0 volte su 554 [ OK ]

Criteri di pulizia del picco massimo (almeno 5 su 6 devono essere superati)

Esiste f- in [f0/4, f0] | AH/V(f-) < A0 / 2 8.75 Hz [ OK ] Esiste f+ in [f0, 4f0] | A_H/V(f+) < A0 / 2 14.781 Hz [ OK ]

A0 > 2 3.26 > 2 [ OK ]

fpicco[AH/V;ĨͿцʍA(f)] = f0 ± 5% |0.00349| < 0.05 [ OK ]

ʍĨфɸ;ĨϬͿ 0.04024 < 0.10313 [ OK ]

ʍ;ĨϬͿфɽ;ĨϬͿ 0.3302 < 1.58 [ OK ]

Criteri di affidabilità della curva HVSR:

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