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SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO  

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Academic year: 2022

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SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO  

Caschi Bianchi: Albania 2017

SCHEDA SINTETICA – ALBANIA (CELIM MILANO) 

Volontari richiesti: N.2 (2 Sede SCUTARI) 

PAESE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: ALBANIA 

 

Area di intervento: Cooperazione allo Sviluppo ai sensi della Legge 125/2014.

INTRODUZIONE

 

FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.

FOCSIV realizza il presente Progetto attraverso la ONG CELIM (MI).

CELIM Milano è presente in Albania dal 1998, lavora su progetti di formazione professionale per i giovani delle periferie urbane e progetti di sviluppo agricolo per le comunità rurali e montane. Nel triennio 2005-2008 e nel biennio 2009-2011, con il cofinanziamento della Cooperazione Italiana, ha gestito il Progetto

“Consolidamento dei servizi educativi e formativi nel Centro professionale di Bardhaj” AID 8694/ALB. Nel settore agricolo per la promozione di filiere agricole sostenibili e l’innovamento tecnologico (tra cui impianti di energie rinnovabili), ha gestito e gestisce il Progetto “Albania Domani” (2011-2014), finanziato da Fondazione Cariplo, “Tecniche di produzione autoctona e tutela ambientale in Albania” (2012-2013), e

“Rafforzamento delle Filiere Agroalimentari delle Comunità Montane e Rurali in Albania per uno Sviluppo Agricolo Sostenibile” (2014-2016), entrambi finanziati dal Comune di Milano. Nello specifico le attività e i risultati sviluppati dal 1998 in poi sono sintetizzabili come segue:

¾ La creazione e a seguire il rafforzamento del centro di formazione professionale di Bardhaj (periferia di Scutari), fornito di corsi e laboratori di alfabetizzazione, falegnameria, auto-meccanica, riparazione gomme, sartoria, informatica, servizi socio-sanitari domiciliari, parrucchiera;

¾ L’introduzione di curricula specialistici nei programmi ministeriali di formazione professionale per il profilo di impiantisti e tecnici idraulici per installazioni di energie rinnovabili: 8 Vocational Training Center e 5 Istituti professionali pubblici dislocati sul territorio nazionale albanese raggiunti.

¾ L’introduzione di modelli di aziende agricole sostenibili, focalizzate sul cooperativismo ed impresa sociale, la coltura biologica e l’utilizzo di fonti rinnovabili.

In Albania, CELIM ha avuto due servizi civili nell’anno 2015-2016. Inoltre realizza su base annuale campi di lavoro e stage formativi della durata di 3-5 mesi per i giovani desiderosi di fare un’esperienza di volontariato.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE O DELL’AREA GEOGRAFICA DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:

Contesto Albania:

La storia dell'Albania è caratterizzata da 500 anni di occupazione ottomana e 50 anni di regime comunista (1946 – 1991). I dittatori Enver Hoxha e Ramiz Alia hanno adottato una politica economica fortemente isolazionista che ha portato alla rottura dei rapporti prima con la Jugoslavia e poi con Mosca, per avvicinarsi invece alla Cina. Nel 1991 le proteste popolari hanno costretto Alia a concedere libere elezioni, che hanno portato alla vittoria dei comunisti costringendoli però ad accogliere nel governo anche l'opposizione. Nello stesso anno viene approvata una nuova costituzione che concede la proprietà privata e nel 1992 viene eletto il primo capo di stato non comunista dopo la Seconda Guerra Mondiale. L'Albania si è trovata in un una

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condizione di forte crisi politica, economica e sociale. In particolare il collasso dell'economia albanese ha comportato grosse ripercussioni sul flusso migratorio: migliaia di albanesi sono fuggiti dal paese in navi stipate, per cercare rifugio nelle coste italiane. La storia sociale, politica ed economica dell'Albania ha continuato per anni ad essere travagliata, colpita da truffe finanziarie che hanno visto coinvolto il capo di stato (1997), proteste civili che hanno causato numerosi morti e feriti (circa 2.000 nel 1997) e un tentativo di colpo di stato (1998). Nel tentativo di raggiungere una stabilità politica e socio-economica l'Albania ha avviato un processo di riabilitazione, ricostruzione e recupero economico. Con l'assistenza della Banca Mondiale, un'attenzione particolare è stata data allo sviluppo delle infrastrutture e progressi più o meno significativi sono stati fatti nel settore dell'economia, della democrazia e dello stato di diritto, percorso che ha portato l'UE a concedere all'Albania lo status di paese candidato. Nonostante una continua crescita, l'economia albanese dal 2008 ha subito un forte calo, passando da un tasso medio di crescita di 12-15% a un tasso dell'5,7% per il 2014. L'Albania resta comunque uno degli stati più poveri dell'Europa, con un reddito pro capite pari a 11,900$ e con un debito pubblico arrivato al 70% nel 2015. L’economia è segnata da un forte ritardo di sviluppo dei settori secondario e terziario. Il 22,3% del PIL è dato dal settore agricolo, che impiega il 41,8% della forza lavoro. Si tratta per lo più di un'agricoltura di sussistenza, a causa dell'arretratezza del sistema produttivo, dell'inadeguatezza dei terreni, spesso troppo piccoli, e di situazioni di incertezza della proprietà terriera. Il territorio albanese, in gran parte caratterizzato da montagne e colline (il 28,2% solo di foreste), sta subendo negli ultimi anni una violenza da parte dell’uomo con attività di deforestazione e di inquinamento del suolo provocato dalle acque che escono dagli scarichi industriali e domestici. Il tessuto industriale, comunque, è poco sviluppato, e occupa l’11,4% della popolazione, contribuendo al PIL per il 15%. La produzione è per lo più legata al tessile e al tabacco. Il restante 62,6% del PIL è dato dai servizi. Il tasso di disoccupazione supera il 17%. La politica economica di Rama, eletto nel settembre 2013 e tutt’ora in carica, oltre alle infrastrutture, mira a sviluppare il settore energetico e delle nuove tecnologie, spingendo per riforme legislative e per la lotta alla corruzione, cancro che affetta soprattutto la politica. La società albanese si compone di diverse etnie e credo religioso. L'82,6% della popolazione è albanese, lo 0,9% è greco, 16,5% è di altre etnie. La libertà di culto è stata introdotta a livello costituzionale nel 1998, con la proclamazione della laicità dello stato. Durante la dittatura comunista la pratica di tutte le religioni è stata proibita. Con la libertà di culto molte persone si sono avvicinate alla religione. Il 56,7% della popolazione è musulmana, il 10% cristiana cattolica, il 6,8% ortodossa, atea il 2,5%, il 2,1% Bektashi, il 5,7% è di altre religioni, mentre il 16,2% non è specificato. Nella graduatoria mondiale redatta da UNDP nel 2015, il paese si posiziona al 85° posto della classifica mondiale, con un Indice di Sviluppo Umano pari a 0,733. Secondo il report dell’Unione Europea del 2008 sull’inclusione sociale in Albania, sebbene la povertà assoluta vada riducendosi, è in aumento la diseguaglianza tra gruppi sociali. La mancata definizione di adeguate politiche sociali e le limitate risorse economiche hanno quindi fatto emergere diverse situazioni di esclusione sociale. Di conseguenza, la strategia di inclusione sociale 2007- 2013 si è concentrata sul decentramento amministrativo, portando riforme nell’organizzazione, nel sistema di gestione e redistribuzione più vicino ai cittadini. Inoltre, nel 2013 l’assistenza finanziaria dell’UE ha svolto un ruolo strategico nel paese, contribuendo al potenziamento delle capacità amministrative di una serie di istituzioni e alla promozione dello sviluppo sociale, ambientale ed economico.

L'indice di povertà evidenzia che il 14,3% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, con ripercussioni sulla salute delle famiglie e in particolare dei bambini. Il tasso di malnutrizione per i bambini al di sotto dei 5 anni supera il 6% soprattutto nelle zone rurali. Spesso l'agricoltura di sussistenza non basta a sfamare le famiglie che in Albania sono generalmente numerose, sia per la presenza di diversi figli, che per la convivenza con i nonni. Relativamente alla protezione dell’infanzia, i problemi principali sono lo sfruttamento sessuale, fortemente legato al trafficking, l’elevato numero di bambini di strada e il lavoro minorile che si attesta intorno al 12%. Il tasso di mortalità infantile arriva a 12,7 casi ogni 1000 nascite (fonte Central Intelligence Agency). Inoltre la violenza domestica e di genere sembra essere in aumento: Amnesty International ha infatti registrato circa 3094 episodi di violenza domestica nel 2014, 568 in più rispetto all’anno precedente, con una percentuale superiore al 70% riguardante i bambini.

Sebbene fino ad ora l’esodo del 1991 – 1992 non si è più verificato, la migrazione è ancora significativa. Nel 2015 il numero dei rifugiati e degli sfollati è arrivato al 7,4%. Il saldo migratorio del lustro 2010-2014 stimato dalla Banca Mondiale è pari a -50.000.

Infine, un altro elemento che grava nel paese è la criminalità: solo nei primi quattro mesi del 2014, oltre ai numerosi sequestri e omicidi, si sono verificati 30 attentati. Per la tutela dei diritti fondamentali la Commissione europea ha richiesto all’Albania di riformare il sistema giudiziario e combattere la corruzione e la criminalità organizzata, prima di iniziare i colloqui per l’adesione all’Eu. A giugno 2015 una commissione parlamentare ha denunciato la diffusa corruzione all’interno di polizia, pubblici ministeri e magistratura. A dicembre, circa 50.000 persone si sono unite alle proteste guidate dall’opposizione contro la corruzione del governo e l’aumento della povertà. Una legge, entrata in vigore a maggio 2016, ha permesso alle persone sottoposte alla sorveglianza del servizio di sicurezza statale durante l’epoca comunista (Sigurimi) di accedere ai loro fascicoli.

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Di seguito si riportano le esperienze maturate dalle singole organizzazioni che opereranno nel Paese con il presente progetto e una breve presentazione dei rispettivi partner (nella parentesi l’ente che avrà la diretta responsabilità delle attività della sede e l’indicazione del codice Helios della sede).

DESCRIZIONE DEL PROGETTO PER SEDE

Scutari (CELIM (MI) - 116406)

Il Progetto si svolge nell’Area Protetta del Lago di Shkodër, comprendente i Comuni di Scutari (c.a. 108.000 persone) e di Malësi e Madhe e zone limitrofe al Lago (circa 6.000 abitanti). La zona di intervento, al confine tra l’Albania e il Montenegro, tra le Alpi albanesi e il Mare Adriatico, è caratterizzata da un elevato tasso di emigrazione, specialmente dalle aree rurali e montane, sia verso l’esterno (Europa) ed interna (verso le periferie urbane), e coinvolge un nucleo familiare su due. In queste zone, infatti, si registrano alti tassi di disoccupazione (che interessano il 60% della popolazione in età di forza lavoro), che riguardano soprattutto i giovani (età < 35 anni). L’esodo rurale per la ricerca di una sistemazione quasi sempre illegale alla periferia delle grandi città ha serie ripercussioni non solo sul piano economico con l’aggravamento del crollo dei sistemi produttivi agricoli, ma anche sul piano sociale con lo sfaldamento degli schemi tradizionali di mutua assistenza sia tra i singoli individui, sia tra i nuclei famigliari composti sempre di più da un numero ristretto di persone (circa 6 per famiglia): una coppia di anziani (genitori paterni), la moglie dell’uomo emigrato, che assume il ruolo di capo famiglia, e i figli (in media adolescenti o di età inferiore). In una Regione a forte connotazione rurale - oltre il 54% della popolazione trova il proprio sostentamento nell’agricoltura – questa situazione è principalmente dovuta alla scarsa redditività delle attività agro-alimentari, caratterizzate da piccole dimensioni e destrutturazione, con appezzamenti di terra di 1,40 ha e bestiame inferiore ai 10 capi.

Nel 2014-15 il PIL pro capite annuo medio della Regione è stato di poco superiore ai 3.189 $ (2012), mentre la crescita economica si è attesta ad un livello inferiore (+0,2) alla media nazionale del 3% trascinata dalle città di Tirana, Durazzo, Valona e Saranda. Pertanto persistono pressoché inalterati i dati ufficiali 2013-2015 legati alla popolazione al di sotto della soglia di povertà (12,4%) e popolazione povera (48%), escludendo tuttavia da questi dati il derivato dalle rimesse dei migranti.

Nel territorio di Scutari si interviene nel settore: Ambiente e Foreste

Settore di intervento del progetto Ambiente e Foreste

La Zona Protetta del Lago di Shkoder si caratterizza per un ricco patrimonio eco-naturale e culturale, ma, secondo lo studio di IUCN e i bisogni dichiarati dalla Agenzia Nazionale Albanese delle Zone Protette (AKZM), il sistema di protezione, a livello locale così come a livello nazionale, è afflitto dalle seguenti principali problematiche:

¾ Si registra una scarsa responsabilità da parte della Municipalità di Scutari e dell’Agenzia Regionale di riferimento rispetto agli atteggiamenti invasivi verso l’ambiente da parte della popolazione residente e l’incapacità di promuovere consapevolezza e partecipazione tra la popolazione stessa per la tutela del Lago e dell’habitat circostante.

¾ I Piani di Gestione dell’Area Protetta, per quanto esistenti e definiti, non vengono applicati nel pieno delle potenzialità e funzioni da parte delle Agenzie decentralizzate, principalmente per due cause: da un lato la recente costituzione di tali agenzie, nel quadro di una più vasta riforma nazionale di decentramento amministrativo; dall’altro la carenza di fondi per svolgere attività di riconversione delle strutture presenti nell’Area e di conservazione dell’habitat.

¾ Le attività umane delle comunità residenti all’interno dell’Area Protetta continuano ad avere un elevato impatto ambientale, con particolare riferimento al depauperamento delle risorse naturali, quali la riduzione del patrimonio boschivo per l’ingente utilizzo di carbone, e all’inquinamento dei diversi habitat, dovuto agli scarti delle attività economiche. Ciò è determinato dalla mancanza di alternative per la popolazione residente: una diffusa inconsapevolezza dell’esistenza di tecnologie semplici funzionanti con fonti alternative, l’assenza di incentivi governativi per le imprese a responsabilità ambientale e sistemi di controllo del territorio sono le principali con-cause.

¾ L’esistenza di una diffusa non curanza presso la popolazione albanese e del servizio pubblico verso i temi ambientali. Ciò è determinato da una mancanza di informazione e di programmi di educazione all’ambiente da parte degli apparati pubblici a qualsiasi livello, in modo particolare verso i giovani, costituenti il 70% della popolazione di Scutari.

Le problematiche esposte portano a ridurre gli sforzi nazionali ed internazionali di protezione ambientale e di facilitazione della resilienza degli habitat come previsto dalla direttiva europea 92/43/CEE  “Habitat”, il cui rispetto da parte del governo albanese è stato posto tra le condizioni per l’ingresso del Paese in Europa.

I partner: per la realizzazione del presente progetto CELIM (MI) collaborerà con i seguenti partner:

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¾ Agenzia Nazionale Albanese delle Zone Protette (Agjencia Kombëtare e Zonave të Mbrojtura- AKZM): Organismo statale del Ministero dell’Ambiente Albanese, con sede centrale a Tirana. E’

composto da 7 agenzie regionali per la tutela di 5 Parchi Naturali Nazionali e di altre 5 Zone protette, che insieme compongono il 16% del territorio nazionale albanese. La sua funzione è di invertire il degrado ambientale che l’Albania sta subendo dalla caduta del regime nel 1991. Tra le su funzioni principali vi è 1) la gestione e sviluppo delle Zone Protette e la conservazione (resilienza) dell’habitat (biodiversità); 2) il miglioramento delle infrastrutture e degli strumenti a disposizione del corpo forestale; 3) l’individuazione, anche in termini di differenziazione, di nuove Zone da mettere sotto protezione. L’AKZM è un partner locale istituzionale nuovo per CELIM, ritenuto tuttavia affidabile, solido e trasparente. Interverrà nel progetto tramite le 7 agenzie regionali di gestione delle Aree Protette, le quali, verranno supportate da CELIM per un periodo previsionale di 3 anni.

¾ Il Centro Agro-Alimentare comunitario Ate Mhill Troshani, Comune di Puke, Regione Amministrativa di Scutari. L’AMT è nato dalla Missione salesiana del Don Bosco nel 2005 come centro di raccolta di materie prime agricole e trasformazione agro-alimentare per i villaggi montani della zona. Racchiude intorno a se circa 50 famiglie di piccoli agricoltori e operatori, produce salumi, erbe aromatiche essiccate, funghi secchi, conserve di frutta e di verdure; è registrato presso il Governo albanese come soggetto no profit con possibilità di commercializzare i suoi prodotti. E’

controparte e beneficiario del progetto di sviluppo agricolo, attraverso il quale dovrà formalizzarsi in impresa agricola sociale e certificare la propria coltivazione biologica.Il Centro AMT è una storica controparte locale con cui CELIM collabora dal 2011 e con cui proseguirà il partenariato fino almeno al 2019.

Nel settore Ambiente e Foreste si interviene nel territorio del Distretto di Scutari, Lago di Shkoder con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.

Destinatari diretti:

¾ 21 dipendenti dell’AdZP: 14 guardie parco e 7 dipendenti amministrativi-gestionali

¾ 1.200 persone appartenenti alla società civile coinvolte in attività di sensibilizzazione

¾ 50 attività economiche ed abitazioni presenti nell’Area Protetta

¾ 4 docenti e 100 studenti del Centro regionale di Formazione Professionale di Scutari

¾ Almeno 49.000 persone sensibilizzate dalle attività di sensibilizzazione Beneficiari indiretti:

¾ Il Dipartimento Ambiente della Municipalità di Scutari, almeno 12 dipendenti

¾ Almeno 1000 turisti

¾ Almeno 6.000 residenti nell’Area Protetta ZP

¾ Istituzioni scientifiche, Centri Ricerca, Organizzazioni della Società Civile albanesi OBIETTIVI DEL PROGETTO

¾ Contribuire al miglioramento della governance della Zona Protetta attraverso la costituzione di un network strutturato tra CSOs locali del settore, Municipalità e AdZP (no. 24 incontri/anno; no. 20 interventi comunitari elaborati ed attuati);

¾ Aumentare le capacità infrastrutturali, gestionali e tecniche della AdZP di Scutari riducendo del 30% i casi di danneggiamento dell’habitat e della biodiversità su 90.000 ettari di Zona Parco

¾ Ridurre l’impatto ambientale delle comunità locali residenti nelle Zone Parco coprendo il 30% del fabbisogno energetico con Risorse Eco Sostenibili

¾ Sensibilizzare i principali stakeholder e popolazione albanese sui temi ambientali COMPLESSO DELLE ATTIVITA’ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI

Per ogni sede di realizzazione del progetto si riportano di seguito il dettaglio delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi precedentemente identificati.

Azione 1. Migliorata la governance della Zona Protetta del Lago di Shkoder 1. Coinvolgimento comunità e autorità locali nella governance delle ZP

- Costituzione di uno Steering Committee e team tecnici composti da 35 funzionari della Municipalità e della AdZP e da 200 rappresentanti della comunità residente nella ZP

- Sinergie con istituzioni e comunità locali su tutela ambiente e sviluppo economico: 24 riunioni con AdZP; 40 incontri con società civile per ideazione di 20 azioni comunitarie nella ZP.

2. Realizzazione delle 20 azioni da comunità locali in linea con i piani gestione della ZP da parte della comunità stessa.

Azione 2. Aumentate le capacità infrastrutturali, gestionali e tecniche della AdZP 1. Ripristino strutture guardia parco e riscaldamento a energie rinnovabili

- Interventi di efficienza energetica ed installazione di impianti energie rinnovabili

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- Programma formativo rivolto alle 14 guardie parco della AdZP per sviluppo di capacità su manutenzione impianti di energie rinnovabili

2. Supporto alla conservazione degli habitat

- Formazione comunitaria rivolta a 14 guardie parco e 7 dipendenti amministrativo-gestionali delle AdZP su gestione paesaggistica e foreste della ZP. La formazione verrà aperta fino a 300 residenti delle Zone Parco, in coordinamento con l’Azione 1.

- Identificazione e realizzazione di 3 piani prioritari di conservazione degli habitat delle Zone Parco target dell’intervento preparati dalla AdZP, inclusivi di riforestazione con almeno 8.000 alberi piantati.

Azione 3. Ridotto l’impatto ambientale delle comunità locali residenti nella Zone Parco 1. Promozione della sostenibilità ambientale delle imprese presenti nella ZP

- Formazione rivolta alle Piccole e Medie imprese attive nel settore agro-zootecnico presenti nelle ZP sulle tecnologie energie rinnovabili secondo i piani di gestione della AdZP

- 1 Baseline comparativa consumi energia pre/post impianti

- Impianti RES presso 50 imprese con contributo beneficiari 33% dell’investimento

2. Formazione e allestimento impianti energie rinnovabili in 2 Centri di Formazione Professionale – CFP

- Formazione rivolta a 4 docenti dei due CFP e a 50 imprese su produzione biocombustibile da scarti agricoli e sottobosco e relativi impianti a energie rinnovabili.

- Allestimento di 4 laboratori presso il Centro di Formazione Professionale regionale ed erogata formazione ai 4 docenti per avvio nuovo corso di impiantisti specializzati energie rinnovabili rivolti circa 100 studenti

Azione 4. Principali stakeholder e popolazione albanese sensibilizzati ai temi ambientali 1. Awareness e call to action

- Formazione di 24 animatori locali per conduzione awareness nelle scuole

- Incontri informativi rivolti a 2.400 studenti: tutela ambiente e paesaggio, energie rinnovabili gestione rifiuti e consumo responsabile

- Visite di sensibilizzazione nella ZP per 2 scuole coinvolgendo 6000 studenti

- Ideazione di 12 Call to Action da parte degli studenti delle scuole, finanziate con fondi del progetto e volte al coinvolgimento di 2400 persone in piccole azioni comunitarie da eseguirsi all’interno delle ZP rispetto ai temi “tutela ambiente e paesaggio”, “energie rinnovabili”, “raccolta e gestione dei rifiuti”, “consumo responsabile”.

2. Attività rivolte a comunità locali e visitatori Parco

- 20 pannelli informativi su utilizzo risparmio energetico esposti nella Zona Protetta

- 12 Open Days dei laboratori di risparmio energetico presso Centri di Formazione Professionale con dimostrazioni su risparmio energetico con il coinvolgimento di 360 cittadini

- Realizzazione di 3 seminari sul Risparmio Energetico , turismo responsabile con il coinvolgimento di 400 persone

3. Informazione e sensibilizzazione a livello nazionale

- Realizzazione di 1 spot TV/Radio su reti nazionali su temi energie rinnovabili RES e risparmio energetico

- trasferte tra Scutari e Berat per circa 4gg/mese, per esigenze della controparte istituzionale a supporto e sensibilizzazione all’interno di altre Aree Protette.

Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

I 2 volontari saranno impiegati nelle seguenti attività:

¾ Supporto all’organizzazione degli incontri comunitari sulla governance della Zona Parco

¾ Affiancamento dei soggetti della comunità nella realizzazione delle Azioni comunitarie per la salvaguardia dell’ambiente nelle Zona Parco

¾ Partecipazione all’organizzazione dei programmi formativi verso la comunità su gestione paesaggistica e foreste della Zona Parco

¾ Collaborazione nell’identificazione e realizzazione progetti pilota di conservazione degli habitat

¾ Partecipazione all’organizzazione della formazione sulle tecnologie RES secondo i piani di gestione della Zona Parco

¾ Supporto nella determinazione della Baseline comparativa sui consumi energia pre/post impianti

¾ Collaborazione nell’organizzazione dell’awareness campaign e delle call to action

¾ Partecipazione all’organizzazione degli Open Days rivolti a comunità locali e visitatori Parco

¾ Partecipazione alla creazione dello spot TV/Radio nel quadro dell’azione di informazione e sensibilizzazione a livello nazionale

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REQUISITI RICHIESTI AI CANDIDATI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

Si ritiene di suddividere i requisiti che preferibilmente i candidati devono possedere tra generici, che tutti devono possedere, e specifici, inerenti gli aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare.

Generici:

¾ Esperienza nel mondo del volontariato;

¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;

¾ Competenze informatiche di base e di Internet;

Specifici:

SCUTARI - (CELIM (MI) - 116406) Volontario/a n 1

¾ Preferibile Laurea triennale o specialistica in scienze agrarie

¾ Conoscenza della lingua inglese almeno di livello B2 Volontario/a n 2

¾ Preferibile Laurea triennale o specialistica in Scienze della Comunicazione o simili

¾ Conoscenza della lingua inglese almeno di livello B2

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ULTERIORI INFORMAZIONI ORGANIZZATIVE

NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5

MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO: I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.

EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:

Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:

¾ elevato spirito di adattabilità;

¾ flessibilità oraria;

¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;

¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;

¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la di quelli già programmati e previsti dal progetto;

¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;

¾ I volontari sono tenuti ad abitare nelle strutture indicate dall’Ente;

¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;

¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;

¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;

¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.

¾ partecipare alla valutazione finale progettuale

Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi:

Scutari - (CELIM (MI) - 116406)

¾ astenersi dalle visite in solitaria nelle zone più montane del Paese

¾ astenersi da iniziative proprie nei confronti della popolazione locale, quali interviste, senza l’esplicito consenso del responsabile

¾ limitare le trasferte in notturna, anche nei momenti liberi

¾ vietato inoltrarsi e circolare nelle zone rurali fuori dalle rotte principali tra Girocastro, Permet e la confinante Grecia.

¾ per entrambi i volontari sono previste trasferte tra Scutari e Berat per circa 4gg/mese, per esigenze della controparte istituzionale a supporto e sensibilizzazione all’interno di altre Aree Protette. La distanza tra i due centri è di circa 300 Km di strada asfaltata e in ottimo stato + 10 Km di strada sterrata.

 

PARTICOLARI  CONDIZIONI  DI  DISAGIO  PER  I  VOLONTARI  CONNESSE  ALLA  REALIZZAZIONE  DEL  PROGETTO

 

SCUTARI (CELIM (MI) - 116406)

¾ il disagio di entrare in contatto con situazioni di forte emarginazione sociale di donne e bambini, soprattutto se vittime del Kanun (regolamento di conti di tradizione medievale)

¾ Il disagio della barriera linguistica e della difficoltà di apprendimento dell’albanese.

¾ Cattivo stato delle strade

¾ Acqua pubblica non sempre potabile

PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di rischio:

Rischi politici e di ordine pubblico:

La situazione generale di sicurezza nell'area di Tirana e Durazzo è in via di progressivo miglioramento e non comporta particolari rischi. Il Paese condivide – tuttavia - con il resto dell’Europa la crescente esposizione al rischio del terrorismo internazionale. Nel resto del Paese, in particolare nelle aree interne e più remote, anche a causa del cattivo stato delle strade e della scarsa illuminazione, è opportuno evitare spostamenti nelle ore notturne. La rete stradale è, infatti, ancora in corso di completamento e gli spostamenti nelle diverse aree del Paese richiedono, talvolta, anche ore di viaggio su strade sconnesse. In particolare, si segnala il pericolo dovuto a numerose buche non segnalate e moltissimi tombini senza il coperchio.

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Nonostante il controllo delle Forze dell'Ordine nelle città sia soddisfacente, si consiglia di non muoversi da soli qualora ci si intenda recare nelle zone periferiche. Occorre prudenza anche nelle zone di montagna, dove sono precari i servizi di soccorso medico e stradale e la rete stradale è in cattive condizioni. Nella capitale si sono verificati manifestazioni politiche, che hanno prodotto problemi di ordine pubblico; al contrario, nelle regioni di Fier di Berat e di Scutari non riscontrano da anni tensioni di questo tipo. Il Nord dell’Albania è caratterizzato da una forte cultura patriarcale molto arcaica, con un’alta soglia di tolleranza verso espressioni violente (Kanun). Non vi sono particolari rischi di ordine pubblico, eccetto possibilità di scippi e furti nelle zone periferiche delle città. Di conseguenza occorre prudenza nello stabilire relazioni con la popolazione locale.

Rischi sanitari:

Le strutture medico ospedaliere pubbliche sono ancora fortemente carenti mentre alcune strutture sanitarie private, pur essendo di livello più alto rispetto a quelle pubbliche non sono comunque in grado di effettuare interventi complessi. La situazione igienico-sanitaria appare precaria a causa della presenza di grandi industrie nelle aree limitrofe e del cattivo funzionamento dello smaltimento dei rifiuti. Nel paese sono ancora frequenti, anche se in graduale diminuzione, i casi di epatite, gastroenterite, salmonellosi, tubercolosi, meningite.

COMPETENZE ACQUISIBILI

Conseguentemente a quanto esposto e precisato nei precedenti punti, i giovani coinvolti nel presente progetto, avranno l’opportunità di acquisire sia specifiche conoscenze, utili alla propria crescita professionale, a seconda della sede di attuazione del progetto, sia di maturare una capacità di vivere la propria cittadinanza, nazionale ed internazionale, in termini attivi e solidali, con una crescita della consapevolezza dei problemi legati allo sviluppo dei sud del mondo.

Di seguito gli ambiti nei quali si prevede una acquisizione di specifiche conoscenze:

¾ Accrescimento della consapevolezza della possibilità di esercitare in maniera efficace il proprio diritto di cittadinanza attiva anche a livello internazionale;

¾ Approfondimento delle conoscenze di politica internazionale e di cooperazione allo sviluppo interpretate alla luce di una cultura politica fondata sulla solidarietà;

¾ Accrescimento del panorama delle informazioni utili per una efficace relazione interculturale;

¾ Acquisizione di conoscenze tecniche relative alla progettualità;

¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’intervento sul territorio;

¾ Rafforzamento delle conoscenze relative al dialogo sociale;

¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’analisi, la sintesi e l’orientamento all’obiettivo

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di problem solving;

¾ Approfondimento delle tecniche di animazione e\o educazione;

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro in equipe;

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro associativo e di rete (centro – periferia e viceversa);

¾ Acquisizione delle conoscenze tecniche relative al proprio settore di formazione.

Verrà anche rilasciata, da parte FOCSIV, una certificazione delle conoscenze acquisite nella realizzazione delle specifiche attività previste dal presente progetto

FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI

La formazione generale verrà erogata come evidenziato nel sistema di formazione accreditato. E sarà realizzata all’inizio dell’anno di servizio in un corso residenziale. La durata della formazione generale sarà nel suo complesso di ore 50 e sarà erogata entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto

FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEI VOLONTARI

La formazione specifica sarà realizzata in parte Italia e in parte in loco, nei Paesi di realizzazione del progetto. La durata complessiva della formazione specifica sarà di 80 ore, una parte delle quali sarà realizzata nelle sedi di appoggio in Italia e per la restante parte realizzata nelle sedi all’estero di attuazione del progetto, entro e non oltre 90 giorni dall’avvio dello stesso.

Per la sede: SCUTARI (CELIM (MI) - 116406)

Tematiche di formazione

Presentazione della cultura, della storia e della situazione socio-economica dell’Albania e della sede di servizio Presentazione del progetto

Presentazione dell’ente di invio e della sua esperienza nel territorio di realizzazione del progetto Conoscenza dei partner locali di progetto

Conoscenza di usi e costumi locali

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Presentazione nel dettaglio delle attività di impiego e del ruolo specifico dei volontari

Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile sulla sede (presentazione dei rischi presenti e indicazione delle misure di prevenzione ed emergenza adottate)

Informazioni di tipo logistico

Modalità di comunicazione e relazione con la sede in Italia

Monitoraggio dell’esperienza e gestione dei momenti di crisi e simulazioni

Modulo sull’ambito specifico di intervento del progetto e simulazioni: Sistema albanese di Protezione Biodiversità e leggi Modulo sull’ambito specifico di intervento del progetto e simulazioni: Impianti Energie Rinnovabili applicabili ad imprese agro-food e turistiche e piccole abitazioni rurali

Modulo studio elaborazione di Azioni comunitarie (Azione 1) e simulazioni operative Modulo studio elaborazione esempi di Call to Action (Azione 4) e simulazioni operative

Modulo sul network di stakeholder aderenti o coinvolti nell’iniziativa: ruoli, funzioni ed impatto atteso Moduli di formazione specifica su sistemi di good governance

Moduli di formazione specifica su sistemi di community mobilizing (awareness campaigns e calls to actions) Moduli di formazione specifica su tecniche di conservazione habitat e biodiversità

Moduli di formazione specifica su tecniche di raccolta dati, interviste, elaborazione e valutazione impatto socio- economico delle attività di progetto-esercitazione

Modulo di formazione specifica tu tecniche di comunicazione delle ONG verso la comunità beneficiaria e le istituzioni locali

DOVE INVIARE LA CANDIDATURA

¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande)

ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO

CELIM MI MILANO

VIA DEGLI ARCIMBOLDI, 5,

20123

02-58316324 www.celim.it

¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a celimilano@postacert.it e avendo cura di specificare nell'oggetto il titolo del progetto “CASHI BIANCHI: ALBANIA 2017”

Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC

• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),

• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.

Riferimenti

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