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Capitolo 2 LA DISCARICA ECOLEVANTE

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Academic year: 2021

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Capitolo 2

LA DISCARICA ECOLEVANTE

2.1. IL GRUPPO ECOLEVANTE

Ecolevante S.p.a. fa parte di un gruppo di sei aziende, il Gruppo Ecolevante, la cui capofila è la Waste Recycling S.p.a; le società operano su scala nazionale nel campo della gestione dei rifiuti offrendo servizi di raccolta, caratterizzazione, trattamento e smaltimento dei rifiuti.

La Waste Recycling nasce nel 1977 e si occupa del trasporto di rifiuti da aziende, soprattutto conciarie, verso le discariche locali; nel 1992 realizza un piccolo insediamento nel Comune di Castelfranco di Sotto dove svolgere attività di stoccaggio di rifiuti e di cernita manuale di rifiuti industriali. Nello stesso anno l’assetto societario dell’azienda si allarga al proprietario dell’Ecolevante S.r.l., società che si occupa del trasporto dei rifiuti e che, nel 1999, realizza una propria discarica nel Comune di Grottaglie (TA).

Le proprietà della Waste Recycling ospitano inoltre i Laboratori di Ricerca e Sviluppo, che operano nei settori del controllo dell’inquinamento ambientale e del riutilizzo dei rifiuti recuperabili.

Tra il 2001 e il 2003 l’azienda ha rilevato la Resapel S.p.a. e la Bertini Jacky S.r.l., società per il trasporto dei rifiuti, oggi Rew Trasporti S.r.l.; inizia quindi un ciclo di riorganizzazione interna per cui la Waste Recycling diventa proprietaria degli impianti e dei macchinari del gruppo, mentre la Ecolevante rimane proprietaria dei mezzi di trasporto e della discarica. A settembre 2002 gli automezzi di proprietà della Ecolevante passano alla Rew Trasporti, e nello stesso anno viene presentato il “Gruppo Ecolevante”, non riconosciuto giuridicamente, formato da: Waste Recycling S.p.a., Ecolevante S.p.a., Rew Trasporti S.r.l. e Resapel S.p.a.

Gli ultimi avvenimenti nella storia del gruppo sono rappresentati dall’acquisizione del 70% delle quote di Studio Delta S.r.l. nell’aprile 2005, e dalla costituzione della New Eco S.r.l. in società con il Consorzio Depuratore di S. Croce sull’Arno. La New Eco, utilizzando la struttura dell’ex depuratore consortile di Castelfranco di Sotto, ha permesso al gruppo di ampliare la capacità di ricezione e trattamento dei rifiuti liquidi; con l’acquisizione di Studio Delta invece, è stato possibile offrire servizi più completi nel settore dello smaltimento dei rifiuti speciali.

In sintesi, le principali attività svolte dalle aziende costituenti il Gruppo Ecolevante sono:

• Waste Recycling: stoccaggio, selezione, trattamento e depurazione di rifiuti speciali, sia pericolosi che non pericolosi;

• Resapel: stoccaggio di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi; selezione e inertizzazione di rifiuti speciali non pericolosi; progettazione e realizzazione di interventi di bonifica ambientale;

• Rew Trasporti: raccolta e trasporto di tutte le categorie di rifiuti;

• New Eco: trattamento dei rifiuti liquidi;

• Studio Delta: caratterizzazione chimica dei rifiuti movimentati dal gruppo; analisi chimica su reflui, manufatti e materie prime di vari settori produttivi.

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2.1.1. Attività svolte da Ecolevante S.p.a.

Il ruolo di Ecolevante all’interno del gruppo consiste nell’assistenza alle aziende che producono rifiuti da avviare al recupero oppure destinati allo smaltimento.

Le attività svolte da Ecolevante riguardano:

• il trasporto di rifiuti urbani, speciali (pericolosi e non pericolosi) e recuperabili (pericolosi e non pericolosi): la società organizza, con i propri mezzi o tramite trasportatori terzi autorizzati, i servizi di raccolta e trasporto dal cliente/produttore agli impianti di recupero, trattamento o smaltimento;

• lo smaltimento in discarica di rifiuti speciali solidi non pericolosi e non recuperabili. 2.1.2. La politica ambientale

Ecolevante Spa è provvista delle certificazioni UNI EN ISO 9001 e UNI EN ISO 14001, NEL 2003 ha scelto inoltre di aderire al regolamento EMAS. La società adotta quindi una propria politica per la qualità e l’ambiente (PQA), definisce e segue un programma di miglioramento per la qualità e l’ambiente e pianifica un sistema di gestione integrato per la qualità e l’ambiente. In base a quanto prescritto nella PQA e dall’analisi ambientale del sito, vengono definiti gli obiettivi di miglioramento che l’azienda si pone. Il sistema di gestione integrato per la qualità e l’ambiente è basato sui principi della politica ambientale, di seguito elencati:

• rispetto della normativa e delle prescrizioni legislative per la tutela della salute , la salvaguardia dell’ambiente e la sicurezza sul lavoro;

• rispetto della qualità del servizio promessa e delle aspettative del cliente;

• mantenimento di un elevato livello di qualità e gestione ambientale, mediante il controllo costante di tutte le fasi di gestione delle proprie attività (trasporto, smaltimento, verifiche ispettive interne, formazione del personale);

• impegno ad un miglioramento continuo della propria efficienza ambientale attraverso l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili ed economicamente accettabili;

• monitoraggio costante della qualità ambientale e della gestione della discarica;

• diffusione a tutti i livelli operativi di una cultura aziendale finalizzata al raggiungimento di una migliore qualità del servizio e al rispetto dell’ambiente;

• valutazione preliminare di possibili effetti ambientali legati ad eventuali nuove attività svolte nel sito;

• garanzia della corretta progettazione, gestione e manutenzione della discarica e degli impianti ad essa collegati, anche nel caso di attività affidate a terzi;

• attuazione di una politica di prevenzione per contenere gli impatti sull’ambiente provocati da incidenti;

• garanzia della corretta gestione delle operazioni di chiusura e di recupero ambientale dei singoli lotti;

• garanzia di adeguati controlli ambientali negli anni successivi alla chiusura;

• impegno a fornire le risorse umane, le competenze specialistiche, le tecnologie e le risorse finanziarie necessarie all’attuazione e al controllo del Sistema Qualità e Ambiente.

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2.2. LA SEDE OPERATIVA

La sede legale e amministrativa di Ecolevante S.p.a. è a Santa Croce sull’Arno (PI), dove lavorano 2 collaboratori e 10 dipendenti addetti alle mansioni amministrative, commerciali e tecniche; la sede operativa è una discarica per lo smaltimento di rifiuti speciali solidi non pericolosi sita nel Comune di Grottaglie (TA), in Località La Torre Caprarica, dove operano 18 dipendenti di cui 11 operai e 7 impiegati.

La discarica si trova sulla Strada Provinciale Grottaglie – S. Marzano di S. Giuseppe, in prossimità dell’incrocio con la Strada Statale 603; il sito, a partire dalla circonvallazione di Grottaglie, è facilmente raggiungibile da tutti i principali assi stradali:

• Autostrada A14 e Strada Statale 100 (che collegano Bari a Taranto);

• Strada Statale 172 (che raccorda i centri costieri del versante adriatico e quelli della costa jonica);

• Strada Statale 7 (Appia, che fa da ponte tra Matera, Taranto e Brindisi, lambendo centri importanti come Grottaglie, Francavilla Fontana e Mesagne)

Tali infrastrutture costituiscono una rete viaria consolidata e consentono di pervenire all’impianto evitando l’attraversamento di centri abitati.

Le mappe riportate di seguito (figure 2.1 e 2.2) mostrano l’organizzazione del sito e l’inquadramento territoriale:

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Figura 2.2 – Inquadramento territoriale della discarica Ecolevante

2.2.1. Caratteristiche del sito

Il territorio in cui si colloca la discarica, realizzata all’interno una ex cava di materiali inerti, è fortemente caratterizzato dall’attività estrattiva che ha portato, in seguito alle opere di disboscamento, ad uno stato vegetazionale ben diverso rispetto a quello naturale ipotizzabile; si è infatti assistito al passaggio dal climax naturale di foresta mediterranea sempreverde ad area agricola adibita a colture di tipo estensivo. A tali alterazioni si sono poi sommate quelle derivanti dallo sviluppo, a distanza di alcuni km, delle attività industriali e dei più vicini agglomerati urbani.

La discarica è circondata da ampie porzioni di terreno incolto e l’intera zona, da un punto di vista paesaggistico, si presenta piuttosto degradata, anche a causa della presenza di numerose discariche abusive.

A circa 800 m dall’impianto è sita un’area con vincolo archeologico, tuttavia l’impatto della discarica sull’ambiente circostante può essere considerato irrilevante se rapportato a quello generato dalla precedente attività di coltivazione di materiali inerti. Considerando poi il medio - lungo periodo va sottolineato come l’attività di discarica generi addirittura un impatto positivo sul territorio; Ecolevante effettuerà infatti un’ operazione di ripristino ambientale riportando il livello del terreno al piano campagna e, ad esaurimento del lotto, provvederà alla coltivazione di specie botaniche selezionate. L’assetto morfologico della zona, dominato dai terrazzi degradanti verso il mare, è movimentato dalla presenza di due solchi erosivi che costituiscono linee preferenziali per il deflusso delle acque meteoriche: il primo corre in direzione N - S, parallelamente alla discarica, mentre il secondo si innesta a S - E dell’impianto e si estende lungo il bordo Sud per terminare in alcune cave esaurite.

Nell’area in oggetto possono essere individuati due ambienti idrogeologici sotterranei con caratteristiche diverse: una serie di “falde superficiali” e una “falda profonda”. Le falde superficiali poggiano su lembi relativamente impermeabili delle calcareniti o delle sabbie argillose e confluiscono nella più importante falda profonda; l’area si colloca infatti a ridosso di rilievi carbonatici, caratterizzati da struttura carsica, che alimentano direttamente la falda profonda eliminando la possibilità che si generino flussi idrici superficiali.

La superficie piezometrica della falda profonda, che circola a pelo libero, ha inclinazione da N – E verso S – O con cadente piezometrica pari a 0,5%; essa si trova a circa 80 – 100 m dal piano di campagna (6 – 10 m sul livello del mare) e quindi a circa 40 – 70 m dal fondo della cava. Tale falda si estende lungo tutta la penisola Salentina, dal mar Ionio all’Adriatico, ed è stata classificata in classe A4 ai sensi del decreto legislativo 152/1999; essa si trova in un’area di bassa utilizzazione delle acque

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e di possibile emungimento, nella zona inoltre non sono presenti pozzi per uso idropotabile.

Il clima dell’area è di tipo mediterraneo, temperato, con inverni miti ed estati calde e secche; le temperature variano tra gli 8,5 °C nel peri odo invernale e i 25,3 °C nel periodo estivo, con un valore medio annuo pari a 16,2 °C.

La distribuzione mensile delle piogge è quella tipica di un clima mediterraneo, caratterizzata da eventi piovosi non particolarmente intensi con due massimi in corrispondenza dei mesi primaverili e autunnali; i dati sulle precipitazioni (relativi al periodo di osservazione 1960 – 1991 e registrati alla stazione meteorologica n° 324 di Grottaglie) forniscono un valore medio annuo pari a circa 539,5 mm di pioggia.

2.2.2. Descrizione della discarica

L’area di discarica destinata allo smaltimento dei rifiuti è stata ricavata all’interno di un bacino di cava di materiale inerte per costruzione; il fondo cava si trova a circa 80 – 85 m sul livello del mare, con un dislivello rispetto al piano campagna di 25 m.

La capacità totale della discarica è di 1575000 m3, quella effettiva si riduce però a 1350000 m3.

La vasca di stoccaggio dei rifiuti è stata suddivisa in tre zone, con differente stato attuale ed utilizzo.

Il 1° lotto, in esercizio dal 09/09/1999 al 17/03/2002, ad oggi risulta inattivo ed in fase di assestamento; in seguito a tali assestamenti, e al fine di impegnare l’intera volumetria autorizzata (pari a 330000 m3, per una superficie di 15000 m2), è stato coltivato sporadicamente tra il luglio 2004 e il febbraio 2005 e la coltivazione verrà ripresa fino al raggiungimento delle quote previste dal progetto. Sulla superficie dei rifiuti è stata posta una copertura provvisoria costituita da uno strato di materiale inerte, dello spessore di circa 60 - 70 cm, e da uno strato di colore verde per meglio integrarsi con l’ambiente circostante.

Il 2° lotto si estende invece per una superficie di 50 650 m2 ed ha una capacità netta di 1000000 m3; al fine di ottimizzarne la gestione è stato suddiviso in due catini:

• catino A: costituisce l’invaso settentrionale del 2° Lott o, è stato coltivato dal 18/03/2002 al maggio 2005;

• catino B: costituisce l’invaso meridionale del 2° Lotto, è in esercizio dal maggio 2005.

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2.2.2.1. Sistema di impermeabilizzazione

Il fondo e le pareti laterali del bacino di coltivazione del 1° lotto e del 2° lotto A sono stati rivestiti con un doppio sistema di impermeabilizzazione a barriera di confinamento. Il fondo vasca è stato impermeabilizzato mediante la posa in opera, dal basso verso l’alto, dei seguenti strati (figura 2.3):

• strato di argilla, dello spessore di 1 m e conducibilità idraulica compresa tra 5,7 e 8,8 x 10-7 m/s, compattato per strati di 20 – 30 cm;

• telo in HDPE, dello spessore di 2 mm, con giunzioni termosaldate a doppia pista;

• strato drenante in sabbia, dello spessore di 40 cm, in cui sono annegate le tubazioni della rete secondaria di raccolta del percolato;

• telo in HDPE, dello spessore di 2,5 mm;

• strato drenante in sabbia, dello spessore di 50 cm, in cui sono poste le tubazioni della rete primaria di raccolta del percolato.

Il rivestimento delle pareti verticali è stato invece realizzato mediante la costruzione di argini, sovrapposti “ad abete”, di altezza pari a circa 5 - 6 m e angolo al pendio compreso tra 40° e 45°. Tali argini sono costituiti da m ateriale di natura calcarenitica, ricoperto da uno strato di argilla compattata, dello spessore di 1 m, sul quale è stato posato il doppio telo in HDPE, il primo dello spessore di 2 mm e il secondo di 2,5 mm. I teli sono stati ancorati ai bordi superiore e inferiore della scarpata e le saldature sono state collaudate a garanzia della tenuta idraulica dei lotti.

Figura 2.3 – Particolare costruttivo del sistema di impermeabilizzazione multistrato (1° lotto e 2° lotto A)

Per quanto riguarda invece il rivestimento del 2° lott o B, allestito in conformità al piano di adeguamento, la differenza sta nella conducibilità idraulica dell’argilla impiegata (valore pari a 10-9 m/s) e nell’interposizione di un geotessile non tessuto tra il telo in HDPE e lo strato di drenante.

Le pareti verticali, realizzate mediante la costruzione di argini come quelli precedentemente descritti, sono state erette accoppiando uno strato di minerale compattato (spessore pari a circa 0,5 m) con un geosintetico bentonitico.

RIFIUTI

2° strato di MATERIALE DRENANTE

1° strato di MATERIALE DRENANTE

ARGILLA

TERRENO IN SITO

1° TELO HDPE (2,5 mm)

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2.2.2.2. Rete di captazione del percolato e del biogas

I tre lotti della discarica sono stati dotati di appositi sistemi per il drenaggio, la raccolta e il controllo del percolato e del biogas prodotti.

Il sistema primario di controllo e raccolta del percolato è posto nel letto drenante di sabbia di 50 cm presente al di sopra del telo in HDPE di 2,5 mm steso sul fondo della discarica. Lo strato drenante in cui sono posati i tubi del sistema principale costituisce la base dei rifiuti, pertanto tali tubazioni raccolgono il percolato prodotto e che si infiltra raggiungendo direttamente il fondo.

Il sistema secondario è stato posato nello strato inferiore di sabbia dello spessore di 40 cm, presente tra i due teli in HDPE. Le tubazioni di tale sistema raccolgono il percolato che riesce eventualmente ad infiltrarsi dal telo sovrastante in HDPE e le acque di percolazione che potenzialmente potrebbero infiltrarsi lateralmente dagli argini che costituiscono la barriera laterale.

I due sistemi di tubazioni sono entrambi costituiti da:

• un collettore principale in HDPE, non fessurato, di diametro 160 mm, posato con una pendenza del 2%;

• tubazioni secondarie in HDPE, fessurate, di diametro 125 mm, posate con pendenza dell’1%.

Il collettore principale convoglia il percolato ai pozzi di raccolta in calcestruzzo, impermeabilizzati con guaina in HDPE, situati nella zona più depressa dei due catini (sul lato Ovest dei due lotti); per ogni lotto sono stati realizzati due pozzi di raccolta del percolato, uno per il sistema primario e l’altro per il sistema secondario.

All’interno dei pozzi sono presenti delle pompe elettrosommerse antideflagranti per l’estrazione e l’invio del percolato al sistema di stoccaggio situato nell’area servizi. Questo è costituito da quattro serbatoi in vetroresina bisfenolica, ciascuno da 50 m3 (per un volume totale di 200 m3), posti in una vasca di contenimento in calcestruzzo da 80 m3. Per evitare i disagi generati da eventuali esalazioni gassose da parte del percolato, è stato installato un sistema di trattamento con doppio filtro a carboni attivi allo sfiato dei quattro silos di stoccaggio. Periodicamente il percolato raccolto viene inviato ad un impianto di trattamento autorizzato.

Il biogas prodotto dalla degradazione dei rifiuti viene recuperato per mezzo di pozzi di captazione verticali, trivellati alla fine della coltivazione fino ad una profondità di 20 m, e collegati mediante tubazione in HDPE, del diametro di 90 mm, ad una stazione di aspirazione e regolazione posizionata sul lato Ovest del lotto. La stazione di regolazione è provvista di un separatore per la raccolta della condensa, che si genera a causa delle depressioni applicate per l’aspirazione del gas, e di un sistema di filtrazione.

Attualmente, il 1° Lotto è dotato di 18 pozzi verticali , del diametro di 800 mm, rivestiti con tubazioni in HDPE, del diametro di 160 mm, microfessurate e dotate di drenaggio lapideo di intercapedine.

Sul 2°lotto A e B sono invece presenti 15 pozzi di captaz ione, tuttavia è in progetto la realizzazione di 28 pozzi verticali; saranno inoltre realizzate due stazioni di regolazione distinte per il 2° Lotto A e 2° Lotto B.

Inoltre per ottimizzare la captazione del biogas è stato realizzato il capping provvisorio del 1° lotto.

Ecolevante ha affidato la gestione del sistema di recupero del biogas ad una società terza esperta nel settore.

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Foto 2.2 – Pozzi spia del percolato, serbatoi di stoccaggio del percolato

2.2.2.3. Rete di captazione delle acque meteoriche La pavimentazione dell’area servizi è stata realizzata con:

• formazione di massicciata di sottofondo;

• posa in opera di conglomerato bituminoso semichiuso (binder), dello spessore medio di 7 cm;

• tappetino di usura in conglomerato bituminoso, dello spessore di 3 cm.

Sono inoltre state date le opportune pendenze in modo da convogliare l’acqua piovana verso una canaletta perimetrale in calcestruzzo posta lungo il perimetro Ovest dell’area dell’impianto, con pendenza del 5% verso Sud, realizzata lungo i lati Ovest, Nord ed Est della discarica.

Le acque raccolte vengono accumulate in una vasca seminterrata, posta sul lato occidentale dell’area dei lotti coltivati, e quindi inviate a trattamento.

2.2.2.4. Area servizi

Per minimizzare l’impatto generato dai veicoli in transito nell’impianto, dalle polveri e dal rumore è stata realizzata lungo il perimetro della discarica una barriera arborea frangivento.

All’interno dell’impianto sono inoltre presenti le seguenti infrastrutture:

• pesa a ponte, della capacità di 50 tonnellate, per quantificare i rifiuti in arrivo

• uffici;

• laboratorio di analisi: utilizzato per il monitoraggio del percolato e inizialmente anche per l’analisi settimanale dell’acqua di falda (dal 2005 queste ultime analisi vengono invece effettuate dal laboratorio di S. Croce che si occupa inoltre delle analisi sui campioni dei rifiuti in entrata per il controllo della conformità);

• piattaforma in calcestruzzo, delle dimensioni di 15 x 5 m, per il lavaggio ruote dei mezzi prima che lascino l’impianto al termine delle operazioni di scarico; è dotata di griglie e di una vasca di raccolta delle acque che vengono poi convogliate ai serbatoi di stoccaggio del percolato;

• pozzo di approvvigionamento idrico non potabile, dotato di pompa elettrosommersa;

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• gruppo elettrogeno alimentato a gasolio per garantire il funzionamento degli impianti di captazione del percolato e del biogas anche in caso di interruzione dell’energia elettrica di rete;

• rete antincendio costituita da: manichette lungo il perimetro dei due lotti, estintori carrellati e portatili posizionati negli uffici e nei piazzali, estintori sui mezzi d’opera. L’acqua usata dall’impianto antincendio è stoccata in una vasca interrata in cemento armato, della capacità di circa 100 m3, alimentata dal pozzo artesiano situato nell’area servizi e dotata di elettropompe e autoclave;

• centralina meteorologica, installata nel febbraio 2002, che rileva: temperatura, precipitazioni, umidità media, direzione e velocità del vento (grandezze utili per la valutazione delle ricadute in aria, sul suolo e sulle acque generate dall’attività di discarica);

• cisterna di gasolio, situata nel piazzale antistante la discarica, per il rifornimento dei mezzi interni non targati, della capacità di 8800 l e provvista di erogatore;

• piattaforma in cemento armato per lo stoccaggio temporaneo dei cassoni di rifiuti, dove gli automezzi scarrabili lasciano il rimorchio; è dotata di griglie e di una vasca di raccolta dei liquidi.

La discarica non è collegata alla rete fognaria comunale per cui è stato predisposto un sistema di raccolta delle acque di scarico non civili (percolato, acque di lavaggio mezzi, scarichi del laboratorio) in vasche di stoccaggio separate; tali reflui vengono periodicamente inviati a trattamento presso impianti autorizzati. In particolare, le acque provenienti dal laboratorio sono raccolte in un in una cisterna di stoccaggio, della capacità di circa 10000 l, posta sotto il laboratorio.

Gli scarichi dei servizi igienici sono raccolti e convogliati in una vasca Imhoff, interrata e a perfetta tenuta stagna, divisa in 2 comparti: in uno avviene la sedimentazione e nell’altro la digestione del liquame. Il refluo chiarificato viene poi smaltito mediante sub-irrigazione, inoltre nei pressi della vasca sono state disposte delle piante sempreverdi ad elevato potere fogliare (oleandro) che, per evapotraspirazione, facilitano lo smaltimento del liquido stesso.

2.2.2.5. Copertura finale

Sui lotti in esaurimento, secondo quanto previsto dal piano di adeguamento approvato con determina dirigenziale della Provincia di Taranto del 3/11/05, deve essere realizzata una copertura provvisoria fino al raggiungimento delle quote previste dal progetto. A quel punto si procederà al ripristino ambientale finale per restituire valenza paesaggistica all’area; la copertura definitiva della discarica esaurita consentirà di:

• isolare i rifiuti dall’ambiente circostante;

• ridurre l’infiltrazione dell’acqua di superficie nel corpo della discarica, e quindi la produzione del percolato;

• impedire l’erosione del corpo rifiuti da parte del vento e dell’acqua;

• recuperare l’area per altri utilizzi.

A tale scopo saranno posti i seguenti strati di copertura (dal basso verso l’alto):

• strato di regolarizzazione;

• 50 cm di strato drenante;

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• 50 cm di strato minerale compattato;

• geotessile non tessuto;

• 50 cm di strato drenante;

• geotessile non tessuto;

• 1 m di terreno vegetale;

La copertura vegetale sarà eseguita con specie autoctone ad alto fusto (ulivi e mandorli) non radicanti in profondità, in modo che le radici non vadano ad intaccare lo strato impermeabile di argilla, e adatte a favorire l’evapotraspirazione così da ridurre le acque di percolazione.

Le acque meteoriche saranno raccolte in una cunetta di guardia perimetrale alla collinetta artificiale che si verrà a determinare, ed immesse, attraverso apposita tubazione interrata, nella canaletta perimetrale di coronamento.

Eventuali conche prodotte dagli assestamenti dei rifiuti saranno riempite con materiale terroso legante.

2.3. INDIVIDUAZIONE DI AZIONI DI MIGLIORAMENTO MEDIANTE IL

CONFRONTO CON LE BAT

Il decreto legislativo 59/2005, all’articolo 4, specifica che per le discariche di rifiuti si considerano soddisfatti i requisiti tecnici della direttiva IPPC se sono soddisfatti i requisiti tecnici di cui al decreto legislativo 36/03 (riassunti nelle tabelle 2.1 e 2.2, dove viene inoltre indicata la conformità della discarica Ecolevante rispetto al requisito stesso).

Tabella 2.1 – Criteri per l’ubicazione di discariche per rifiuti non pericolosi (D.lgs 36/2003, allegato 1)

UBICAZIONE Soddisfatto Non soddisfatto

La localizzazione di una discarica non si può effettuare:

1. nelle aree di rispetto e sottoposte a tutela;

2. in aree interessate da fenomeni quali faglie attive, aree a rischio sismico e

in aree interessate da attività vulcanica;

3. in corrispondenza di doline, inghiottitoi o altre forme di carsismo

superficiale;

4. in aree dove processi geologici superficiali quali l’erosione accelerata, le

frane, l’instabilità dei pendii, le migrazioni degli alvei fluviali potrebbero compromettere l’integrità della discarica;

5. in aree soggette ad attività idrotermale; 6. in aree esondabili, instabili e alluvionabili.

x x x x x x

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Tabella 2.2 – Requisiti costruttivi per discariche per rifiuti non pericolosi (D.lgs 36/2003, allegato 1)

REQUISITI COSTRUTTIVI Soddisfatto Non soddisfatto 1. sistema di regimazione e convogliamento delle acque superficiali

(canalizzazioni dimensionate sulla base delle piogge più intense con tempo di ritorno di 10 anni).

2. barriera geologica naturale dello spessore ≥1 m e coefficiente di

permeabilità idraulica ≤10-9 m/s (qualora non siano soddisfatti tali requisiti può essere completata artificialmente per garantire una protezione equivalente).

3. impermeabilizzazione del fondo e delle sponde della discarica con geomembrane artificiali accoppiate a materiale minerale compattato, dello spessore ≥1 m e conducibilità idraulica ≤10-9 m/s, depositato per strati compattati di 20 cm.

4. la barriera di impermeabilizzazione va posta al di sopra del tetto

dell’acquifero sottostante, di almeno 1,5 m nel caso di falda confinata e di almeno 2 m nel caso di falda freatica.

5. drenaggio e raccolta del percolato: predisposizione di uno strato di materiale ghiaioso drenante dello spessore ≥0,5 m.

6. impianto di captazione e gestione del gas di discarica

7. sistema multistrato di copertura superficiale finale della discarica: costituita, dal basso verso l’alto, da:

•••• strato di regolarizzazione;

•••• strato di drenaggio del gas di rottura capillare, dello spessore ≥0,5 m;

•••• uno strato minerale compattato, dello spessore ≥0,5 m e conducibilità

idraulica ≤10-8 m/s;

•••• strato di drenaggio delle acque di infiltrazione, dello spessore ≥0,5 m;

•••• strato superficiale di copertura, dello spessore ≥1 m.

8. impianti per il trattamento e per il recupero energetico del biogas prodotto (nel caso di impossibilità di recupero energetico la termodistruzione del biogas deve avvenire in idonea camera di combustione a T>850°C e concentrazione di ossigeno ≥3% in volume e tempo di ritenzione ≥0,3 s.

x x x x x x x x

Sulla base di quanto riportato nelle tabelle precedenti si può dunque affermare che dal punto di vista costruttivo la discarica oggetto di studio rispetta pienamente i requisiti previsti dalla normativa vigente.

2.4. IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE

Come precedentemente esposto Ecolevante ha istituito un proprio sistema di gestione ambientale, certificato secondo la norma ISO 14001 e il regolamento EMAS, basato sui seguenti principi:

• definizione di una politica integrata per la qualità e l’ambiente sulla base della quale individuare gli impegni e gli obiettivi per cui operare;

• redazione di un’analisi ambientale iniziale per valutare gli aspetti ambientali delle attività svolte;

• pianificazione di un programma di miglioramento ambientale, mediante la definizione di una serie di obiettivi di miglioramento delle prestazioni ambientali dell’impianto;

• gestione delle attività secondo procedure operative e gestionali che definiscono i compiti, le responsabilità e le modalità operative;

• qualificazione dei fornitori di prodotti e di servizi che possono incidere sulle prestazioni ambientali;

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• costante monitoraggio delle prestazioni ambientali delle attività svolte allo scopo di controllare l’utilizzo di risorse e l’impatto sull’ambiente, assicurare il rispetto della normativa, confrontare la gestione negli anni e valutare il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati;

• aggiornamento continuo sulle norme applicabili alle attività svolte e valutazione periodica della conformità a tali norme;

• pianificazione di verifiche ispettive interne per valutare la conformità delle attività a quanto previsto dalle leggi, dalle procedure interne e per valutare l’efficacia del sistema di gestione ambientale nel raggiungimento degli obiettivi previsti;

• pianificazione di attività finalizzate ad aumentare la sensibilità, la motivazione, la conoscenza e le competenze del personale relative all’impatto ambientale che le singole attività possono avere;

• gestione delle emergenze ambientali secondo criteri e procedure ben definiti;

• riesame periodico del sistema di gestione ambientale da parte della direzione per valutarne l’adeguatezza e l’efficacia.

La gestione del SGA è affidata al responsabile assicurazione qualità e ambiente (RAQA), che collabora direttamente con la direzione ed è affiancato dal coordinatore della qualità presente nel sito della discarica. A queste figure possono aggiungersi consulenti esterni, nominati dalla direzione, per la conduzione di audit o per la gestione degli aspetti che richiedono specifiche capacità tecniche.

Il sistema di gestione ambientale si fonda su una struttura documentata, costituita da un “manuale della qualità e ambiente” in cui sono definite una serie di procedure operative e gestionali, con relativa modulistica e istruzioni operative, che rappresentano i punti di riferimento metodologici e operativi per l’intera attività.

Nelle tabelle 2.3 e 2.4 si evidenziano i sottoprocessi primari e di supporto in cui è stata suddivisa l’attività di Ecolevante, per ognuno sono riportate le attività in cui si articola il processo, le procedure e la modulistica di riferimento.

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PROCEDURE ATTIVITA’ MODULISTICA 1. COMMERCIALE

Esame requisiti relativi al servizio e quotazione

●Mod. COMM 03.01.11 “Proposta economica” ●Mod. COMM 03.01.02 “Offerta”

Omologa rifiuto e riesame documentazione

●Mod COMM 03.01.06 ”Scheda omologhe” ●LAB01 “Rapporto di prova interno” ●LAB02 “Registro analisi”

●Programma informatico Programmazione ●Mod. PROG. 09.08.01 ●Mod. PROG. 09.08.02 ●Mod. PROG. 09.08.03 ●Mod. PROG. 09.08.04

Gestione gare d’appalto ●Mod. COMM 03.01.07 “Scheda d’appalto” Risoluzione difformità rifiuti in entrata ●ALL 10.02.06 “Difformità rifiuto in ingresso” PG 03.01

PO 09.08

Comunicazione/soddisfazione cliente ●Verbali mensili

●Questionario soddisfazione cliente

2. ACCETTAZIONE

Programmazione

●PROG. 09.08.02 “Fax prenotazione conferimenti in discarica”

●COMM. 03.01.06 “Scheda omologhe concesse per cliente”

●PROG. 09.08.01 “Programma settimanale conferimenti in discarica”

●PROG. 09.08.04 “Programma settimanale automezzo” ●Etichetta n° 4 “Analisi”

Controlli in entrata

●I.O. 09.08.01 “ Indice dei controlli sui conferimenti in accettazione”

●CAMP. 10.02.01 “Campionamento in discarica” ●ALL 10.02.05 ”Frequenza campionamenti”

●Mod. LAB 10.02.03 “Schedario campionamenti ed analisi ”

● Mod. ALL 10.02.06 “Difformità rifiuti in ingresso” ●Mod. LAB01 “Rapporto di prova interno” ●Etichetta n° 1-2-3

Controlli allo scarico ●Formulario (fotocopia)

2.1. Accettazione: controllo dati

PO 09.08 PO 09.09 PG 10.02

Inserimento dati e fatturazione

●PROG. 09.08.03 “Resoconto rifiuti discarica 2/B Grottaglie”

●Registro C/S – programma informatico “Gestione movimenti rifiuti”

3. GESTIONE DISCARICA

Coordinamento e controllo movimentazione autoveicoli

●ALL 09.08.01 “Regolamento per la movimentazione in discarica”

Sistemazione e compattazione rifiuti

Prevenzione igienico-ambientale ●GEST. 09.09.01 “Interventi di deodorizzazione /disinfezione discarica 2B Grottaglie”

Smaltimento percolato e biogas

●PROG. 09.08.01 “Programma settimanale conferimenti in discarica”

●Mod. GEST 09.09.03 “ Registro percolato/rifiuti” ●Mod. LAB06 “Ecolevante parametri percolato” ●I.O. 10.02.01 “Campionamenti ed analisi percolato”

Monitoraggio delle matrici ambientali

●Mod. LAB05 “Parametri acque di falda” ●ALL 10.02.02 “Metodiche Grottaglie”

●ALL 10.02.04 “Istruzioni operative campionamenti per i monitoraggi ambientali”

●Mod. LAB. 10.02.02 “Indice campionamenti per sorveglianza ambientale”

●ALL 10.02.03 “Sorveglianza ambientale discarica” Opere accessorie alla gestione della

discarica

●GEST 09.09.02 “Pianificazione e corso d’opera dei lavori in discarica”

Individuazione fornitori idonei ●Mod. EFA 06.01.03 “Elenco fornitori approvati” Qualificazione fornitori ●Mod. SF 06.01.01 “Scheda fornitore”

●QdF 06.01.04 “Questionario dati fornitore” Monitoraggio e revisione dei giudizi ●Mod. SF 06.01.01 “Scheda fornitore”

Mod. ACP 14.01.01 “Azioni correttive e preventive”, Emissioni ordini d’acquisto e contratti

di fornitura

●Mod EFA 06.01.03 “Elenco fornitori approvati” ● Mod. CDF 06.02.01 “Contratto di fornitura” Ordini acquisto PO 09.08 PO 09.09 PG 10.02 PG 06.01 PG 06.02

Verifica conformità prodotti approvvigionati

● Timbro “Merce conforme ordine d’acquisto” ● Mod. ACP 14.01.01 “Azioni correttive e preventive”,

(14)

PROCEDURE ATTIVITA’ MODULISTICA 1. FORMAZIONE

Individuazione delle competenze del personale ed identificazione necessità di formazione

● ALL 18.01.01 “Definizione requisiti minimi per mansione” ● Mod. FORM 18.01.01 “Piano di formazione del

personale”

Gestione corsi di formazione ● Mod. FORM 18.01.02 “Scheda Personale” ● Mod. FORM 18.01.03 “Formazione del Personale” PG 18.01

Valutazione efficacia attività formativa

2. VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE

Programmazione ● Mod. 17.01.01 “Programma di verifiche ispettive interne” Esecuzione

PG 17.01

Valutazione ● Rapporto di verifica ispettiva

3. GESTIONE NON CONFORMITA’

Individuazione, analisi e registrazione

NC di sistema e/o ambientali ●Mod. NC 13.01.02 “Modulo NC- az. corr./prev.” Parte I Gestione reclami clienti e/o dipendenti ●Mod. NC 13.01.04 “Scheda reclamo”

●Mod. NC 13.01.05 “Elenco NC e reclami” PG 13.01

Attuazione, registrazione e riesame

dell’efficacia AC/AP ●Mod. NC 13.01.02 “Modulo NC- az. corr./prev.” Parte II

4. MANUTENZIONI E TARATURE

PO 09.05

Esecuzione di manutenzioni programmate, interventi di riparazione e tarature PO 09.05 Verifica dell’esecuzione delle manutenzioni

● ALL 09.05.01 “Legenda manutenzioni Grottaglie” ● Mod. 09.05.03 “Manutenzioni programmate”

● Mod. 09.05.06“Manutenzione programmata automezzo” ● Mod. 09.05.08 “Griglia Interventi di manutenzione” ● Mod. 09.05.09 “Controllo vasche raccolta acque” ● Mod. M 09.05.10 “Scheda di Taratura”

● I.O. da n° 1 a 10

5. RACCOLTA, ANALISI DEI DATI E MIGLIORAMENTO CONTINUO

Raccolta dati ●ALL 19.01.01 “Riepilogo indici di processo”

●Mod. NC 13.01.05 “Elenco NC e reclami” Elaborazioni statistiche e

registrazione risultati ●ALL 19.01.01 “Riepilogo indici di processo” PG 19.01

Individuazione criticità e possibilità di AC/AP per il miglioramento

6. AMMINISTRAZIONE

2.5. INDIVIDUAZIONE DI AZIONI DI MIGLIORAMENTO MEDIANTE IL

CONFRONTO CON LE BAT

Nelle tabelle 2.5 e 2.6 sono riportate in breve le tecniche di gestione e gestione ambientale descritte nel BREF relativo agli impianti di trattamento dei rifiuti; per ciascuna di esse si evidenzia il grado di soddisfazione raggiunto nel sistema di gestione della discarica in esame (S. = soddisfatto; P.S. = parzialmente soddisfatto; N.S. = non soddisfatto; n.a. = non applicabile).

(15)

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE S. P.S. N.S.

Implementazione di un sistema di gestione ambientale che includa i seguenti aspetti:

1. definizione, da parte della direzione, di una politica ambientale appropriata alla natura e

all’impatto ambientale dell’attività, che includa l’impegno al rispetto delle leggi e alla prevenzione e al controllo dell’inquinamento;

2. definizione di procedure per identificare gli aspetti ambientali significativi legati alle

attività svolte;

3. definizione di procedure per identificare le prescrizioni legali cui è soggetto l’impianto e

quelle applicabili agli aspetti ambientali delle attività svolte;

4. definizione di precisi obiettivi di miglioramento ambientale;

5. definizione di un programma di gestione ambientale, che definisca tra l’altro i soggetti

responsabili per il raggiungimento degli obiettivi prefissati;

6. implementazione di procedure operative e gestionali chiare e complete che specifichino:

 la struttura organizzativa: definendo, documentando e comunicando i ruoli e le responsabilità e garantendo le risorse umane, finanziarie e tecnologiche necessarie per l’implementazione del sistema di gestione ambientale;

 la formazione del personale e le competenze necessarie;

 le procedure di comunicazione interna (tra i vari livelli dell’azienda) ed esterna;

 il coinvolgimento del personale nel raggiungimento di un elevato livello di protezione ambientale;

 le modalità di aggiornamento delle informazioni riguardanti gli elementi chiave del sistema di gestione ambientale;

 il controllo dell’efficienza del processo in tutte le condizioni operative mediante l’identificazione di specifici indicatori di performance e dei metodi per misurarli;

 il programma di manutenzione, basato sulle caratteristiche tecniche dei macchinari e sulla normativa vigente;

 il piano di prevenzione e gestione delle emergenze;

7. definizione di procedure per i controlli e le azioni correttive, che stabiliscano:

 le misure e i monitoraggi relativi alle operazioni che hanno impatto significativo sull’ambiente;

 le azioni preventive e correttive;

 l’archiviazione della documentazione riguardante la gestione degli aspetti ambientali;

 gli audit periodici del sistema di gestione ambientale (discussioni colpersnale, ispezione dei macchinari e delle condizioni operative, controllo dei registri);

 la valutazione periodica della normativa di interesse.

8. riesame periodico da parte della direzione del sistema di gestione ambientale adottato; 9. predisposizione, validazione e pubblicazione di una dichiarazione ambientale nella quale

siano indicati i risultati raggiunti riguardo gli obiettivi ambientali prefissati e il livello di performance ambientale dell’installazione;

10. certificazione del sistema di gestione ambientale adottato da parte di un verificatore

esterno;

11. adesione agli standard ISO14001 ed EMAS;

12. presentazione di un progetto per la chiusura dell’impianto; 13. sviluppo di tecnologie pulite;

14. controllo dell’efficienza energetica, della scelta dei materiali in ingresso, delle emissioni

in aria e acqua, dei consumi di acqua e della produzione di rifiuti;

15. descrizione dettagliata delle attività svolte, che includa le seguenti informazioni:

 descrizione del processo e delle procedure operative adottate;

 descrizione mediante diagrammi di flusso delle attività a maggior impatto ambientale;

 descrizione delle reazioni chimiche che hanno luogo;

 descrizione del sistema di controllo adottato;

 descrizione delle procedure in caso di condizioni operative anomale;

 manuale di istruzioni;

 registro operativo;

 riesame annuale delle attività svolte e dei rifiuti trattati.

13. definizione di precise procedure gestionali, tra cui quelle relative alle manutenzioni; 14. definizione di un adeguato programma di formazione del personale;

x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x

(16)

TECNICHE GENERICHE DI GESTIONE S. P. S.

N.S . 1. descrizione dettagliata del processo e delle procedure operative e gestionali applicate;

2. rappresentazione del funzionamento dell’impianto mediante diagrammi di flusso;

3. schematizzazione mediante diagrammi di flusso delle fasi dall’attività che hanno particolare rilevanza ambientale;

4. definizione di indicatori di efficienza del processo e di un programma di monitoraggio di tali indicatori;

5. descrizione delle reazioni chimiche che hanno luogo nel processo;

6. istituzione di un archivio dei macchinari presenti nell’impianto;

7. definizione di procedure operative e per la manutenzione dei macchinari;

8. integrazione della gestione degli aspetti ambientali all’interno del sistema di gestione complessivo;

9. descrizione delle procedure da adottare in caso di emergenza;

10. definizione di procedure da applicare in caso di condizioni operative anomale; 11. assicurare che il personale:

 abbia accesso ai regolamenti riguardanti la sicurezza operativa;

 possieda un manuale di istruzioni contenente le misure necessarie ad assicurare la sistemazione dei rifiuti in sicurezza e quelle da adottare in caso di emergenza; inoltre il manuale deve specificare i compiti e le responsabilità del personale coinvolto nelle varie attività;

 compili giornalmente un registro con i dati riguardanti le condizioni operative dell’impianto (ad esempio: i rifiuti accettati, le non conformità rilevate e come sono state gestite, gli incidenti, i risultati dei controlli e le manutenzioni effettuate);

 conservi i registri compilati per un periodo di cinque anni;

 comunichi alle autorità competenti ogni incidente, soprattutto quelli che causano l’arresto dei processi;

 predisponga un riesame annuale delle attività svolte e dei rifiuti trattati, da presentare alle autorità competenti entro tre mesi dalla fine dell’anno.

x x x x x x x x x x x x x x x x

Sulla base di quanto riportato in tabella 2.5 si può affermare che il sistema di gestione ambientale adottato da Ecolevante rispetta pienamente i requisiti previsti a livello europeo. Come già detto infatti l’azienda possiede la certificazione ISO 14001 ed ha aderito al regolamento EMAS: questi, essendo i due standards dedicati alla certificazione ambientale, rafforzano la qualità del SGA mediante la sua formalizzazione e documentazione.

Per quanto riguarda invece le tecniche riportate ai punti 2, 3 e 4 in tabella 2.6, che risultano solo parzialmente adottate nell’impianto in questione, di seguito viene proposta:

• la schematizzazione mediante diagrammi di flusso delle attività svolte nella discarica Ecolevante (figura 2.4);

• la schematizzazione dei flussi in entrata e in uscita per ogni fase in cui è suddivisibile il processo (figure 2.5, 2.6, .2.7 e 2.8);

• l’identificazione di indicatori di efficienza del processo e la frequenza di rilevamento degli indicatori stessi (tabella 2.7).

(17)

Figura 2.4 – Diagramma di flusso delle attività svolte nella discarica Ecolevante

Figura 2.5 – Fase 1: flussi in entrata e in uscita

RIFIUTI IN ENTRATA FASE 1 • CONTROLLO DOCUMENTAZIONE; • PESATURA RIFIUTI. FASE 2 • SCARICO RIFIUTI; • COLTIVAZIONE DISCARICA. FASE 3

• GESTIONE DEL PERCOLATO

FASE 4

• GESTIONE DEL BIOGAS;

• RECUPERO ENERGETICO. PRODOTTI FINITI Non applicabile FASE 1 • CONTROLLO DOCUMENTAZIONE • PESATURA RIFIUTI ENERGIA • elettricità RISORSE IDRICHE

• acqua per usi civili

MATERIE PRIME E/O AUSILIARIE Non valutabili INTRODUZIONE, RICIRCOLO DI ALTRE MATERIE/SOSTANZE O PRODOTTI SEMIFINITI Non applicabile RIFIUTI

• toner per stampanti esauriti;

• fanghi fossa Imhoff.

EMISSIONI PRODOTTI SEMIFINITI Non applicabile RUMORE IDRICHE IN ATMOSFERA

(18)

Figura 2.6 – Fase 2: flussi in entrata e in uscita

Figura 2.7 – Fase 3: flussi in entrata e in uscita

ENERGIA

• elettricità

RISORSE IDRICHE

• acqua per usi civili

MATERIE PRIME E/O AUSILIARIE • gasolio; • deodorizzanti; • reagenti laboratorio. INTRODUZIONE, RICIRCOLO DI ALTRE MATERIE/SOSTANZE O PRODOTTI SEMIFINITI Non applicabile RIFIUTI • percolato; • soluzioni acquose da analisi di laboratorio. EMISSIONI PRODOTTI SEMIFINITI Non applicabile RUMORE IDRICHE IN ATMOSFERA FASE 3

• GESTIONE DEL PERCOLATO

ENERGIA

• elettricità

RISORSE IDRICHE

• acqua per usi civili

MATERIE PRIME E/O AUSILIARIE • rifiuti in ingresso; • argilla; • geomembrane; • inerte; • gasolio; • deodorizzanti. INTRODUZIONE, RICIRCOLO DI ALTRE MATERIE/SOSTANZE O PRODOTTI SEMIFINITI Non applicabile RIFIUTI • percolato; • biogas; • rifiuti da manutenzione mezzi: oli esausti, filtri olio, batterie esauste; • rifiuti da attività gestionali e operative: soluzioni acquose di scarto, assorbenti, materiali filtranti, imballaggi. EMISSIONI PRODOTTI SEMIFINITI Non applicabile RUMORE IDRICHE IN ATMOSFERA FASE 2 • SCARICO RIFIUTI • COLTIVAZIONE DISCARICA

(19)

Figura 2.8 – Fase 4: flussi in entrata e in uscita

Pur essendo presenti nel sistema di gestione di Ecolevante un insieme di indicatori per la valutazione dell’efficienza dei processi, e pur essendo prevista una frequenza per il loro monitoraggio, non si è avuto riscontro documentale sulla gestione dell’aspetto; per questo motivo viene di seguito proposto uno schema per il controllo degli indicatori sulla base di quanto già monitorato da Ecolevante.

Tabella 2.7 – Indicatori di efficienza del processo

INDICATORE FREQUENZA FASE 1: controllo documentazione, pesatura rifiuti

1 n° conferimenti accettati / n° conferimenti programmat i settimanale

2 n° conferimenti accettati / n° totale conferimenti sett imanale

3 n° carichi respinti / n° totale conferimenti settimanale

4 n° campionamenti effettuati / n° campionamenti progra mmati mensile

5 n° NC riscontrate mensile

6 n° NC riscontrate / n° conferimenti accettati mensile

7 n° NC risolte / n° NC rilevate mensile

FASE 2: scarico rifiuti, coltivazione discarica

8 tonn. rifiuti smaltiti / m3 abbancati (ind. compattazione) mensile

9 n° ore lavoro mezzi / m3 abbancati (ind. utilizzo mezzi) mensile

10 n° disinfezioni effettuate / n° disinfezioni program mate semestrale

FASE 3: gestione del percolato

11 tonn. percolato prodotto / tonn. rifiuti smaltiti mensile

12 tonn. percolato prodotto / tonn. fanghi conferiti mensile

13 tonn. percolato prodotto / mm pioggia* mensile

14 n° analisi effettuate / n° analisi programmate* mensile

FASE 4: gestione del biogas, recupero energetico

15 m3 biogas prodotto / kW energia prodotta mensile (*)= indicatori già presenti in dichiarazione ambientale ma di cui non è stata programmata la frequenza

di rilevamento ENERGIA • elettricità RISORSE IDRICHE Non presenti MATERIE PRIME E/O AUSILIARIE Non presenti INTRODUZIONE, RICIRCOLO DI ALTRE MATERIE/SOSTANZE O PRODOTTI SEMIFINITI • biogas RIFIUTI Non applicabile (in carico a terzi)

EMISSIONI PRODOTTI SEMIFINITI • produzione energia elettrica RUMORE IDRICHE IN ATMOSFERA FASE 4

• GESTIONE DEL BIOGAS

Figura

Figura 2.1 – Organizzazione della discarica Ecolevante
Figura 2.2 – Inquadramento territoriale della discarica Ecolevante
Foto 2.1 – La discarica Ecolevante
Figura 2.3 – Particolare costruttivo del sistema di impermeabilizzazione multistrato (1° lotto e 2° lotto A)
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