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Capitolo 5

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Academic year: 2021

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Capitolo 5

RISULTATI

5.1 PROVE IN VITRO

I risultati ottenuti dalle prove in vitro relativi all’inibizione della schiusa delle uova (EHT), all’inibizione dello sviluppo larvale (LDT) ed alla paralisi/mortalità larvale (LMT) delle sostanze in esame sono riportati nelle Tabelle 5.1; 5.3; 5.5; 5.7 e 5.9.

Nelle tabelle 5.2; 5.4; 5.6; 5.8 e 5.10 sono invece riportati i generi degli strongili gastrointestinali isolati nelle diverse prove eseguite.

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Tabella 5.1: Efficacia antielmintica (media ± deviazione standard) nei

test in vitro nei confronti degli strongili gastrointestinali della quercetina allo 0,5% ed allo 0,75% rispetto ai controlli non trattati e trattati con tiabedazolo allo 0,1%. SOSTANZE EHT LDT LMT Quercetina 0,5% 33,11%±13,48 4,76%±0,40 9,17%±5,80 Quercetina 0,75% 41,91%±19,30 4,26%±0,38 12,21%±7,28 Controllo non trattato 7,02%±3,53 10,41%±6,04 6,08%±0,40 Tiabendazolo 0,1% 96,82%±3,12 100,00%±0 67,07%±1,12

Nella tabella sottostante sono riportate le percentuali dei generi di strongili gastrointestinali riscontrate all’identificazione effettuata al termine della prova dalle larve allo stadio L3 presenti nelle piastre dei controlli non trattati.

Tabella 5.2: Generi e percentuale degli strongili gastrointestinali isolati

nelle prove in vitro con la quercetina.

GENERI PERCENTUALE

Haemonchus 74%

Trichostrongylus 20%

Teladorsagia (Ostertagia) 4%

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Osservando questi dati è possibile affermare che nell’EHT la quercetina ad entrambe le concentrazioni ha mostrato una certa efficacia rispetto al controllo non trattato (p<0,01), non paragonabile però a quella del tiabendazolo (96,82%±3,12) (p<0,01).

L’elaborazione statistica dei dati mostra che l’efficacia della quercetina alle due concentrazioni testate, 33,11%±13,48 allo 0,5% e 41,91±19,30 allo 0,75%, possa essere considerata simile in quanto al test del χ² non è riscontrabile fra loro nessuna differenza significativa.

Nel caso del test LDT, la quercetina non ha mostrato nessuna efficacia riguardo l’inibizione dello sviluppo larvale, poiché ad entrambe le concentrazioni testate le percentuali di efficacia, rispettivamente del 4,76% ± 0,40 allo 0,5% e del 4,26% ± 0,38 allo 0,75%, sono risultate addirittura inferiori al controllo non trattato (10,41% ± 6,04).

La quercetina ad entrambe le concentrazioni testate (0,5% e 0,75%) ha mostrato, nel test LMT, una certa efficacia, rispettivamente del 9,17% ± 5,80 e del 12,21% ± 7,28, nel paralizzare le larve L3. infatti è riscontrabile per entrambi i casi una differenza statistica altamente significativa rispetto al controllo non trattato (6,08% ± 0,40) (p<0,01). Inoltre, questa efficacia è da considerarsi di simile entità fra le due concentrazioni in quanto non è presente nessuna differenza statisticamente significativa; ma molto inferiore rispetto a quella del tiabendazolo (67,07% ± 1,12) con cui entrambe mostrano una differenza altamente significativa (p<0,01) riscontrabile statisticamente grazie al test del χ².

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Tabella 5.3: Efficacia antielmintica (media ± deviazione standard) nei

test in vitro nei confronti degli strongili gastrointestinali dell’estratto di

Aloe arborescens all’1% ed allo 0,5% rispetto ai controlli non trattati e

trattati con tiabedazolo allo 0,1%.

SOSTANZE EHT LDT LMT Aloe 1% 73,28%±25,18 100,00%±0 61,83%±10,17 Aloe 0,5% 64,46%±10,65 43,35%±2,34 48,37%±6,00 Controllo non trattato 6,84%±1,12 10,41%±6,04 6,08%±0,40 Tiabendazolo 0,1% 100,00%±0 100%±0 67,07%±1,12

Nella tabella sottostante sono riportate le percentuali dei generi di strongili gastrointestinali riscontrate all’identificazione effettuata al termine della prova dalle larve allo stadio L3 presenti nelle piastre dei controlli non trattati.

Tabella 5.4: Generi e percentuale degli strongili gastrointestinali isolati

nelle prove in vitro con l’estratto di Aloe arborescens

GENERI PERCENTUALE

Haemonchus 93% Trichostrongylus 4%

Teladorsagia (Ostertagia) 3%

L’estratto commerciale di Aloe arborescens si è dimostrato capace di inibire la schiusa delle uova degli strongili gastro-intestinali ad entrambe

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le concentrazioni testate e l’efficacia non ha mostrato alcuna differenza statisticamente significativa nei due casi.

La loro efficacia è risultata però significativamente (p<0,01) inferiore rispetto a quella del tiabendazolo.

Riguardo lo sviluppo larvale dallo stadio L1 allo stadio L3, l’estratto di aloe ha dimostrato una efficace attività inibente, è importante notare come alla concentrazione dell’1% questa attività sia paragonabile a quella del tiabendazolo allo 0,1% (100% vs 100%).

Alla concentrazione dello 0,5%, l’aloe si è mostrata invece meno efficace (43,35%±2,34) sia rispetto allo stesso estratto all’1% che al tiabendazolo allo 0,1%, presentando con questi differenze altamente significative (p<0,01). Globalmente questo estratto è da considerarsi efficace poiché presenta differenza altamente significativa rispetto al controllo non trattato (p<0,01).

Dal Larval Motility/Mortality Test emerge come dato interessante il fatto che entrambe le concentrazioni dell’estratto di aloe hanno mostrato una buona e paragonabile efficacia antielmintica poiché non mostrano tra loro nessuna differenza statisticamente significativa.

L’efficacia del tiabendazolo allo 0,1% e dell’aloe all’1% (67,07 vs 61,83) fra di loro non mostrano nessuna differenza statisticamente significativa, mentre la differenza è risultata statisticamente altamente significativa (p<0,01) fra il tiabendazolo allo 0,1% e l’estratto di Aloe allo 0,5%, ciò indica la minore efficacia di questa sostanza alla concentrazione più bassa utilizzata.

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Differenze statisticamente altamente significative (p<0,01) sono state riscontrate nei confronti del controllo non trattato da parte del tiabendazolo e dell’aloe ad entrambe le concentrazioni.

Tabella 5.5: Efficacia antielmintica (media ± deviazione standard) nei

test in vitro nei confronti degli strongili gastrointestinali dell’estratto di

Aloe arborescens allo 0,75% rispetto ai controlli non trattati e trattati con

tiabedazolo allo 0,1%.

SOSTANZE EHT LMT

Aloe 0,75% 70,58%±26,31 22,22%±5,86 Controllo non trattato 15,00%±14,14 18,15%±7,99 Tiabendazolo 0,1% 94,90%±4,26 0,00%±0

Tabella 5.6: : Generi e percentuale degli strongili gastrointestinali isolati

nelle prove in vitro con l’estratto di Aloe arborescens

GENERI PERCENTUALE

Haemonchus 88% Trichostrongylus 7%

Teladorsagia (Ostertagia) 5%

Questo test mostra l’efficacia dell’estratto di aloe alla concentrazione dello 0,75% nell’inibizione della schiusa delle uova degli strongili che però è inferiore (70,58%) rispetto al tiabendazolo allo 0,1% (94,90%)

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poiché è riscontrabile una differenza altamente significativa (p<0,01) fra loro.

L’elaborazione statistica mostra anche che nessuna delle due sostanze sia stata efficace nel paralizzare od uccidere le larve L3. Infatti anche se si osserva una mortalità del 22,22% per quanto riguarda l’estratto commerciale di aloe, tale percentuale non mostra nessuna differenza statisticamente significativa rispetto alla percentuale di mortalità del controllo non trattato (18,15%), così come non vi è differenza significativa fra tiabendazolo e controllo né fra tiabendazolo ed aloe.

Tabella 5.7: Efficacia antielmintica (media ± deviazione standard) nei

test in vitro nei confronti degli strongili gastrointestinali dell’aloina-A allo 0,5% e dell’ aloe-emoidina allo 0,1% rispetto ai controlli non trattati e trattati con tiabedazolo allo 0,1%.

SOSTANZE EHT LDT LMT Aloina-A 0,5% 28,86%±19,74 97,01%±1,85 34,83%±30,86 Aloe-emoidina 0,1% 15,95%±22,30 97,71%±2,15 / Controllo non trattato 12,65%±9,53 35,53%±20,75 0%±0 Tiabendazolo 0,1% 97,75%±3,17 100,00%±0 20,39%±9,67

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Tabella 5.8: : Generi e percentuale degli strongili gastrointestinali isolati

nelle prove in vitro con l’aloina-A e l’aloe-emoidina

GENERI PERCENTUALE

Haemonchus 92% Trichostrongylus 6%

Teladorsagia (Ostertagia) 2%

Dai risultati ottenuti in queste prove è emerso che l’aloe-emoidina non ha alcuna efficacia riguardo l’inibizione della schiusa delle uova non mostrando nessuna differenza significativa rispetto al controllo non trattato; al contrario, essa mostra un’ottima efficacia nell’inibire lo sviluppo larvale, simile a quella del tiabendazolo, in quanto tra queste due sostanze non esiste nessuna differenza statisticamente significativa. L’aloina-A mostra invece una modesta efficacia sulla schiusa delle uova (28,86%) con una differenza solo significativa nei confronti del controllo non trattato (p<0,05) ma significativamente inferiore a quella del tiabendazolo (p<0,01) e nessuna differenza significativa con l’Aloe-emoidina.

Questo stesso principio mostra però un’ottima percentuale di efficacia (97,01%±1,85) nell’ostacolare lo sviluppo larvale, paragonabile sia a quella dell’Aloe-emoidina (97,71%±2,15) sia a quella del Tiabendazolo (100%), con i quali non mostra nessuna differenza significativa dal punto di vista statistico.

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Nel test LMT l’Aloina-A ha adirittura maggiore efficacia (34,83%±30,86) rispetto al Tiabendazolo (20,39%±9,67), confermata anche statisticamente (p<0,01).

Tabella 5.9: Efficacia antielmintica (media ± deviazione standard) nei

test in vitro nei confronti degli strongili gastrointestinali dell’acido glicirretico all’1% rispetto ai controlli non trattati e trattati con tiabedazolo allo 0,1%. EHT LDT LMT Acido glicirretico 1% 95,16%±2,58 100,00%±0 30,24%±1,80 Controllo non trattato 8,36%±1,84 3,69%±1,04 0,34%±0,59 Tiabendazolo 0,1% 99,57%±0,74 100,00%±0 30,42%±7,13

Tabella 5.10: : Generi e percentuale degli strongili gastrointestinali

isolati nelle prove in vitro con l’estratto di acido glicirretico

GENERI PERCENTUALE

Haemonchus 98% Trichostrongylus 1%

Teladorsagia (Ostertagia) 1%

Dai risultati ottenuti in queste prove si può affermare che l’acido glicirretico alla concentrazione dell’1% in vitro mostra la stessa efficacia

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antielmintica del tiabendazolo allo 0,1%; infatti in tutti i test le percentuali di efficacia dei due principi non mostrano nessuna differenza significativa, mentre entrambi mostrano sempre una differenza altamente significativa (p<0,01) rispetto al controllo non trattato.

PROVE IN VIVO

I risultati ottenuti nelle prove in vivo effettuate su pecore naturalmente infestate da strongili gastrointestinali sono riportati nelle Tabelle 5.11; 5.12 e 5.13 Il test utilizzato è stato il FECRT, cioè il test che valuta la riduzione dell’emissione fecale delle uova degli strongili gastrointestinali da parte degli animali trattati.

In queste prove sono stati utilizzati l’estratto commerciale di Aloe

arborescens al dosaggio di 100 mg/kg di peso vivo e l’acido glicirretico

allo stesso dosaggio. Per quanto riguarda l’acido glicirretico è stata fatta un’unica somministrazione al giorno 0, mentre per l’estratto di aloe sono state fatte tre somministrazioni a distanza di 24 ore l’una dall’altra. La valutazione della riduzione delle uova è stata fatta al quattordicesimo giorno dopo la loro somministrazione.

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Tabella 5.11: Uova per grammo di feci (UPG) di strongili

gastrointestinali relativi al giorno 0 ed al giorno 14 nelle pecore trattate una sola volta con 100 mg/kg di acido glicirretico somministrato per os.

PECORA UPG AL GIORNO 0 UPG AL GIORNO 14 F 12 100 UPG 2100 UPG

M 9 9400 UPG 10500 UPG M 10 200 UPG 500 UPG M 12 600 UPG 300 UPG

Tabella 5.12: Uova per grammo di feci (UPG) di strongili

gastrointestinali relativi al giorno 0 ed al giorno 14 nelle pecore trattate tre volte con 100 mg/kg di estratto commerciale di Aloe arborescens somministrato per os.

PECORA GIORNO 0 GIORNO 14 F 8 500 UPG 3000 UPG

F 9 900 UPG 200 UPG

F 10 100 UPG 700 UPG M 3 600 UPG 1900 UPG M 58 600 UPG 4400 UPG

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Tabella 5.13: Uova per grammo di feci (UPG) di strongili

gastrointestinali relativi al giorno 0 ed al giorno 14 nelle pecore non trattate con nessuna sostanza.

PECORA GIORNO 0 GIORNO 14

F 1 500 UPG 2200 UPG F 4 400 UPG 100 UPG F 7 100 UPG NEGATIVO F 11 1200 UPG 1000 UPG M 13 100 UPG NEGATIVO M 28 1000 UPG 300 UPG

Nella Tabella 5.14 sono riportati i generi di strongili gastrointestinali che infestavano le pecore utilizzate per effettuare le prove in vivo.

Tabella 5.14: Generi e percentuale di strongili gastrointestinali isolati

dalle pecore naturalmente infestate utilizzate nelle prove di efficacia in

vivo dell’estratto di Aloe arborescens e dell’acido glicerretico.

GENERI PERCENTUALE

Haemonchus 96% Trichostrongylus 2%

Teladorsagia (Ostertagia) 2%

I risultati ottenuti non sono molto confortanti, infatti possiamo vedere come i principi utilizzati non hanno mostrato efficacia: si nota solo una piccola riduzione delle UPG solo in due casi, uno per l’acido glicerretico

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ed uno per l’aloe ma che non hanno significato statistico poiché anche in cinque animali appartenenti al gruppo del controllo non trattato è stata evidenziata una leggera riduzione del numero di UPG fecali.

Figura

Tabella 5.2: Generi e percentuale degli strongili gastrointestinali isolati
Tabella 5.4: Generi e percentuale degli strongili gastrointestinali isolati
Tabella 5.6: : Generi e percentuale degli strongili gastrointestinali isolati
Tabella 5.8: : Generi e percentuale degli strongili gastrointestinali isolati
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