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Capitolo 1 Presentazione del caso studio

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Academic year: 2021

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Capitolo 1

Presentazione del caso studio

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1.1 Caso studio: la nuova scuola media di Calci

1.1.1 Introduzione

Il caso di studio oggetto di questa tesi è il progetto per la realizzazione della nuova scuola media di Calci. Questo progetto ha inizio nei primi mesi dello scorso anno, quando sono state elaborate le tavole del con-corso indetto dal Comune di Calci. Nei mesi successivi il lavoro è proseguito affrontando la fase esecutiva nella quale sono stati realizzati tutti gli elaborati necessari per quanto riguarda la definizione dell’aspetto architettonico.

Questo capitolo inizia con un breve excursus storico sul comune di Calci, che permette di capirne le origini, le fasi storiche e come il tessuto urbano sia arrivato ad assumere la conformazione attuale; prosegue poi con l’analisi del luogo in cui si va a descrivere l’area di intervento sia in relazione al contesto circostante, evidenziando quelli che sono gli elementi di pregio da valorizzare, sia analizzando l’orografia che contra-ddistingue l’area stessa. Infine, dopo aver esposto i requisiti minimi per la progettazione richiesti dalla committenza, si va a spiegare l’idea progettuale ed a descrivere l’opera.

1.1.2 Cenni Storici

Il borgo di Calci, come la maggior parte degli insediamenti medioevali, salvo rarissime eccezioni, è nato senza essere fondato.

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tem-porale collocare la nascita di un centro abitato si riveli insufficiente o, addirittura, inesistente, è neces-sario fare riferimento alla toponomastica. Alcuni storici asseriscono che il nome “Calci” derivi dal latino “Calx, calcis”; questa teoria troverebbe ulteriore riscontro nell’espressione “locus calcis” ,ovvero luogo della calce, utilizzata nelle carte antiche per indicare la località in esame. Alcuni autori, invece, associano il nome del luogo alla produzione locale di calzari per i legionari dell’Oppido Pisano; altri ancora sostengono che il nome discenda dalla localizzazione “al calcio del monte”, ma quest’ultima asserzione è ritenuta ine-satta dalla maggior parte degli storici. Il toponimo risulta essere piuttosto frequente nella zona e in tutta la Toscana. A est di Calci si trova l’abitato di Calcinaia, il cui nome probabilmente proviene dalla forma “Calcinaria”, in riferimento ad una “fornace di terraglie” o “fornace per la calce”. Accogliendo quindi questa serie di ipotesi, avvalorate dalla presenza di toponimi simili nella stessa area geografica e con la medesima interpretazione, si ricaverebbe un dato anche cronologico circa la nascita del borgo calcesano.

A partire dal I secolo a.C., infatti, furono realizzate importanti opere idrauliche e urbanistiche sia all’in-terno che all’esall’in-terno della città di Pisa, facendo così diventare di primaria importanza tutte quelle località lungo il monte pisano in cui veniva prodotta la calce. In realtà, tutte le versioni coincidono circa il suddetto dato temporale.

Nel IV secolo la storia di questo territorio fu fortemente segnata dalla presenza di eremiti che, usciti dalla società, si ritirarono in isolamento ed in meditazione, secondo una concezione della vita paragonabile a quella del monachesimo orientale. Verso la fine dello stesso secolo, proprio sul monte pisano, il dottore della chiesa sant’Agostino fondò il suo ordine eremitico presso il romitorio di Rupe Cava, sopra Ripafratta. Successivamente, questi eremiti si riunirono in cenobi, nei quali, pur trovandosi all’interno di una comu-nità, conducevano una vita di isolamento, silenzio e preghiera. Nacque così il monachesimo di stampo occidentale.

In epoca repubblicana Calci comincia a svilupparsi intorno al castello del Vescovo pisano, feudatario della valle, distribuendo i propri insediamenti lungo il corso dei torrenti principali, le Zambre, e da essi

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attin-gendo acqua per l’attività conciaria e per l’alimentazione delle ruote idrauliche, utili a muovere mulini e magli. L’olivicultura forniva l’olio finissimo e la Zambra dava la forza idrica per gli opifici. Questa attività era conosciuta con il nome di “arte bianca” ed era una delle più importanti nel paese, insieme all’”arte della lana”, che offriva una pregiata produzione tessile. I boschi dei suoi monti erano protetti da leggi molto se-vere e davano legname ai cantieri navali della Repubblica Pisana. Nel medioevo la vita civica dei calcesani era organizzata in una istituzione comunale composta di sei consoli, rappresentanti delegati di altre co-munità sparse nel territorio calcesano, che dal monte si spingeva fino alla sponda destra dell’Arno. La vita gravitava intorno alle chiese di Santa Maria a Willarada, chiesa madre non più esistente, e di Sant’Andrea a Lama. La grande Pieve romanica fu edificata all’epoca del Vescovo Daiberto, fra il 1080 ed il 1111, anno in cui vi furono deposte le reliquie del Santo Patrono Ermolao martire.

Calci si è spesso trovato coinvolto nelle sanguinose e alterne vicende della lunga guerra tra Firenze e Pisa. Fedelissimo alla Repubblica, con Pisa cadde all’inizio del XVI secolo sotto il dominio fiorentino e, nella riorganizzazione successiva alla sconfitta, venne aggregato alla comunità di Vicopisano fino alla fine del Cinquecento, quando venne aggregato a Pisa. I borghi originari, condizionati dall’attività agricola e pas-torizia, non hanno avuto sviluppo o sono scomparsi, mentre a partire dal 1500 il paese letteralmente si modella intorno al corso del più importante dei torrenti, per uno sviluppo di quasi tre chilometri, sui quali operavano, alla fine del XIX secolo, oltre 100 mulini mossi da ruote idrauliche. La persistenza di casolari e corti, addossati a romitori, conventi o chiese fra oliveti e selve di castagno, ha dato alla vallata calcesana il nome di Valle Graziosa.

Nel XVI secolo Calci fu distaccato da Vicopisano e riunito a Pisa finché, nel 1867, i calcesani chiesero ed ottennero dal governo di Vittorio Emanuele II la separazione dalla comunità di Pisa e la possibilità di er-igersi in comune autonomo.

Verso la fine degli anni novanta del XX secolo il territorio comunale ha subito un consistente incremento del tessuto edilizio, in particolare in località La Gabella dove sono sorti numerosi edifici residenziali, a

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schiera ed a blocco, ed un centro commerciale, i quali hanno decisamente mutato l’aspetto del paese un tempo prettamente agricolo.

1.1.3 Analisi Del Luogo

Calci è situata a pochi chilometri da Pisa, ai piedi dei Monti Pisani e al centro della Valgraziosa, un anfite-atro naturale che accoglie sulle sue pendici i borghi che nel loro insieme costituiscono Calci. Oggi Calci si raccoglie soprattutto attorno alla Pieve dei Santi Giovanni ed Ermolao, circondata da terrazzamenti di olivo e dominata dal Monte Serra, coperto di pinete e castagneti. Il tessuto urbano si è sviluppato nel tempo seguendo il corso d’acqua della Zambra; è evidente guardando la conformazione del paese che ha infatti uno sviluppo lineare.

L’area di intervento è situata in località San Vito in prossimità di una delle principali direttrici della viabilità Calcisana, la via Provinciale Arnaccio. Il Comune di Calci, fulcro del paese, dista poco più di cento metri. L’area di progetto ha una forma pressochè trapezia e misura circa 6000 mq; confina ad ovest con il centro commericiale Incoop e con una serie di edifici a schiera rivestiti in laterizio che ospitano al piano terra attività commerciali e la sede della Biblioteca comunale; sugli altri lati si affaccia su oliveti e filari di viti, risultando così a stretissimo contatto con la natura tipica delle campagne toscane. Il lotto risulta essere pianeggiante nella parte più a nord, per poi scendere improvvisamente di quota e proseguire con una giacitura lievemente digradante verso sud.

Per quanto riguarda le tipologie edilizie, ad eccezione del centro commerciale, il quartiere ha una vo-cazione prettamente residenziale. Risulta, infatti, essere composto per lo più da edifici indipendenti o a schiera che si sviluppano su due piani fuori terra, raramente su tre. La maggior parte presenta finitura esterne in intonaco tradizionale con coperture a falde inclinate. In questo scenario fanno eccezione il

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1.1

Inquadramento territoriale del Comune di Calci

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centro commerciale e le adiacenti case a schiera che presentano un rivestimento esterno in laterizio. L’intera zona risulta essere di recente edificazione.

1.1.4 Il Concorso

Nel Novembre del 2016 il comune di Calci ha indetto un concorso per la progettazione della nuova scuo-la media comunale. La volontà è quelscuo-la di sostituire integralmente l’istituto esistente, situato in via Natali, non essendo più conforme alle normative antisismiche ed essendo i costi di ristrutturazione ed adegua-mento troppo elevati. L’area di intervento è situata in località San Vito in prossimità di una delle principali direttrici della viabilità Calcisana, la via Provinciale Arnaccio, alle spalle dell’esercizio commerciale InCo-op, ed adiacente alla Biblioteca Comunale. L’area di pertinenza dell’edificio scolastico, delle dimensioni di circa 6000 mq, ha forma pressochè trapezia e giacitura uniformemente digradante in direzione nord-sud. Tenendo conto delle proiezioni demografiche sulla consistenza della popolazione scolastica per il decen-nio 2017-2027 e considerato che la popolazione scolastica presente nella scuola media nell’anno sco-lastico 2016-2017 ammonta a 146 allievi (2 sezioni complete ed una di sola 1° e 2° classe) il dimension-amento della nuova scuola intende incrementarne le potenzialità di oltre il 50%. Tale incremento risulta ragionevolmente sufficiente ad riassorbire quella modesta parte di popolazione scolastica che è risultata frequentare fuori Comune.

A parte le possibili oscillazioni rispetto ai residenti attuali il dimensionamento della nuova scuola prevede tre sezioni complete per complessive nove classi di max 25 allievi come previsto dal D.M. 18/12/1975. I requisiti minimi per la progettazione esecutiva dell’opera richiesti dalla Amministrazione sono:

9 aule destinate ad attività didattica ordinaria.

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45 mq di superficie netta minima di ciascuna aula per attività ordinarie.

225 mq di superficie netta per aule per attività speciali da dividersi su tre aule dedicate rispettiva-mente all’insegnamento di scienza e tecnologia, informatica, ed arte ed immagine.

45 mq di superficie netta per l’aula di musica.

180 mq superficie netta auditorium. Tale ambiente dovrà essere reso accessibile anche dall’esterno per attività extra scolastiche e/o di interesse pubblico, anche al di fuori dell’orario scolastico. La sua funzionalità dovrà essere integrata con quella della biblioteca anche con riferimento al sistema degli accessi e nel sezionamento degli impianti.

70 mq di superficie netta per la biblioteca. Non sono necessari spazi eccedenti tali dimensioni in quanto a breve distanza dal plesso è situata la biblioteca comunale. Anche per questo spazio è tut-tavia prescritta la possibilità di accesso diretto dall’esterno nonché la possibilità di collegamento fun-zionale con l’auditorium per integrarne ove necessario le funzionalità nonché aumentarne all’occor-renza la capienza e per lo svolgimento di attività compatibili o concorrenti.

150 mq di superficie netta per mensa e servizi. La superficie destinata alla mensa comprenderà l’am-biente spogliatoio per il personale addetto alla somministrazione e la saletta per lo sporzionamento attigua alla sala mensa.

50 mq di superficie netta per l’atrio.

150 mq di superficie netta per gli uffici amministrativi. Gli uffici amministrativi dovranno compren-dere almeno 5 locali il cui utilizzo sarà flessibile in funzione delle esigenze attuali e future del plesso scolastico. Oltre alla sala professori dotata di tavolo riunioni e almeno 3 postazioni computer dovrà essere prevista una saletta per il ricevimento riservato dei genitori, un ufficio amministrativo per due postazioni di lavoro, mentre i rimanenti due vani, potranno essere riservati in futuro ad accogliere l’ufficio del Preside e del vice Preside nel caso di costituzione di un autonomo polo scolastico. All’area uffici amministrativi dovrà essere aggregato un servizio igienico esclusivo la cui superficie verrà

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con-teggiata nella sezione “connettivo”.

450 mq di superficie netta per spazio connettivo. Rappresenta l’insieme dei corridoi, scale, servizi igienici riservati agli alunni ed al personale docente e di servizio, nonchè dei locali accessori (ripostigli ecc.). Nell’ambito di tale disponibilità verrà reperito un piccolo locale da destinare ad infermeria.

50 mq di superficie netta da dedicare a 4 aulette eventualmente servite da un disimpegno da des-tinare ad attività speciali, di ricerche e quant’altro di alunni singoli o di piccoli gruppi che richiedono privacy. Tali aule potranno essere utilizzate, con le modalità e priorità stabilite dal personale docente, anche per le esigenze e/o le attività specifiche degli allievi disabili.

330 mq di superficie netta per la palestra. La palestra è dimensionata nelle misure minime previste dal DM per la tipologia A1. La superficie comprende la dotazione dei servizi indicati nel DM . Anche la palestra dovrà risultare fruibile in orario extrascolastico mediante accesso indipendente che potrà trovare relazione con quello della biblioteca e auditorium. Per quanto attiene sagoma e dimensioni lineari il progetto esecutivo dovrà ottimizzare lo spazio disponibile in maniera razionale e tale da con-seguire la più ampia flessibilità e funzionalità d’uso.

1.1.5 Idea Progettuale e Descrizione dell’opera

La scuola e i suoi spazi pertinenziali all’aperto sono ideati come un unico sistema che si dispone a essere mondo in miniatura, una geografia parallela, una sorta di parco a tema costruito sulla percezione spaziale del bambino: l’edificio è concepito come se anche la sua architettura possa diventare una tappa dell’ap-prendimento.

Il progetto per una nuova scuola media da realizzarsi in zona Arnaccio-Calci, insieme a spazi pubblici e verdi adiacenti da destinare a giardino e a piccole attrezzature, si compone principalmente di tre

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elemen-ti architettonici sovrapposelemen-ti: un grande edificio-infrastruttura con forma a “C” che geselemen-tisce il collegamen-to tra le varie quote, i principali sistemi impiantistici ed energetici ma che è anche una grande loggia civica che ritaglia alcuni punti di vista notevoli nel panorama di Calci, come la celebre Certosa Monumentale di Calci e la Torre di Caprona. Una piastra parzialmente vetrata incastrata tra le curve di livello del lotto e sulla quale si poggia l’elemento precedente, con annessi i sistemi atrio-accessi, alcuni parti pubbliche e semipubbliche e il verde pertinenziale. Una grande corte pubblica aperta sul panorama, sulla quale si affacciano gli spazi che compongono il progetto.

L’edificio è nettamente diviso lungo la sua linea di sezione in due elementi sovrapposti con caratteristiche architettoniche molto diverse: al piano terra sono allocati gli ingressi, la palestra e alcuni spazi comuni, come mensa e biblioteca, mentre al primo piano si trovano i principali laboratori. Le aule, collocate lungo tutto il lato est, al piano terra come al primo piano, sono corredate da una loggia che diventa punto di vista sul paesaggio circostante.

L’accesso alla scuola avviene dal piano terra sul lato ovest: all’atrio di ingresso è stato attribuito un signifi-cato architettonico e funzionale più ampio, quello di auditorium, per cui la grande scala centrale assume la funzione di spazio di condivisione e di ricreazione, luogo di assemblee e di svago.

La forma e l’orientamento dell’edificio sono pensati in maniera tale da garantire le migliori condizioni am-bientali per l’istruzione e permettere prestazioni ottimali di illuminazione naturale per le aule, oltre a consentire eventuali futuri ampliamenti dell’edificio per adattarlo alle nuove esigenze didattico-pedagog-iche. Ampie vetrate si aprono al piano terra, per sfruttare al massimo gli apporti solari passivi, protette da un elemento aggettante che corre lungo il perimetro dell’edificio. mLa giacitura del fabbricato si allinea alle coltivazioni preesistenti di modo tale da mantenere una memoria storica del luogo e fondersi con esso grazie anche alla naturalità del legno impiegato nei rivestimenti e nei frangisole.

La scuola è stata collocata in una posizione tale da ridurre al minimo gli scavi ed i riporti, consentendo così un grande risparmio sugli oneri relativi alla movimentazione di terra.

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Questa strategia si inserisce in un quadro più generale di mantenimento del profilo orografico naturale così ricco e caratteristico del paesaggio della campagna toscana ed in particolare nel sistema ambientale di Calci: in questa ottica, la scuola risulta in parte incassata nell’orografia del terreno e il problema dell’ac-cesso alla struttura viene risolto architettonicamente raccordando le varie quote, non solo dal punto di vista funzionale, ma anche dotando il complesso di un coerente sistema di parcheggi e di viabilità che si integri in un più generale progetto di landscape del territorio.

La scuola è orientata in modo da proiettare la minima ombra durante il periodo autunno-inverno e la mas-sima durante quello primavera-estate; il sistema di schermatura solare realizzato attraverso elementi aggettanti e lame fragisole verticali esterne in legno, garantisce l’assenza di surriscaldamento estivo ed irraggiamento diretto.

Il lavoro di tesi è poi proseguito passando al software Autodesk Revit dove, utilizzando come base le tavole del progetto esecutivo, la scuola è stata modellata in ogni suo aspetto con un notevole livello di dettaglio e di sviluppo.

Andiamo perciò ad introdurre qualche nuovo concetto, che ci tornerà utile per comprendere al meglio il lavoro svolto.

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1.2

Genesi Progettuale e Schema delle funzioni Orografia Modellazione Inserimento Sottrazione Funzioni pubbliche Aule Laboratori P1 P1 P1 PT PT PT

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1.3

Pianta Piano Terra 1. Aule 2. Atrio 3. Biblioteca 4. Ingresso 5. Palestra 6. Spogliatoio 7. Infermieria 8. Mensa 9. Magazzino 10. Servizi Igienici 11. Aula Professori 12. Aula Speciale 13. Portineria 14. Uffici 15. Laboratori 15. Locale Tecnico 1.4

Pianta Piano Primo 1.5

Vista prospetto ovest 1.6

Vista prospetto est

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 3 4 5 6 7 6 6 8 9 10 10 15 10 10 10 11 12 12 12 14 14 14 14 15 15 15

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1.7

Vista fronte sud 1.8

Vista corridoio ala est; sullo sfondo, immersa nelle campagne calcisane, è visibile la Torre di Caprona

1.9 Prospettio Ovest 1.10 Prospetto Sud 1.11 Prospetto Est 1.12 Prospetto Nord 1.13

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