4. Città e quartieri solari
L’obiettivo di un progetto di edilizia sostenibile consiste nel limitare al massimo le scelte tecnologiche potenzialmente nocive, anche alla luce del fatto che l’abitazione e il luogo di lavoro costituiscono lo spazio in cui l’uomo soggiorna per buona parte della sua esistenza. La sostenibilità nell’edilizia non è quindi un lusso, ma nuova politica dell’abitare, responsabilità sociale e, anche, social housing. Una simile prospettiva induce a porre notevole attenzione, soprattutto in fase progettuale, alle istanze del recupero dell’edilizia esistente, alla riduzione degli sprechi di energia, all’innovazione delle tecnologie costruttive, alla preferenza verso i materiali riciclabili, all’utilizzo di fonti di energia rinnovabili ed energia pulita ed, infine, alla collocazione di ampie zone verdi all’interno degli spazi edificati. Non si parla soltanto della costruzione del singolo edificio, ma soprattutto dell’intero ciclo di vita del prodotto edilizio (dalla progettazione alla dismissione del manufatto, passando attraverso la sua costruzione e la fase operativa), il concetto di eco-design (o design ecocompatibile), inteso come insieme di criteri di scelta, competenze, soluzioni tecnologiche e strumenti applicativi, diviene elemento portante delle strategie per la sostenibilità dell’ambiente costruito, nelle diverse fasi del processo costruttivo e alle diverse scale di riferimento.
Non si progetta più un singolo edificio, ma interi quartieri, intere realtà urbane progettate e ricostruite, quindi, con criteri di sostenibilità, riorganizzando tutti i servizi dell’abitare e della città, come il trasporto delle persone e delle merci, il servizio energia, l’uso e il riciclo dei materiali, l’acqua, gli spazi di aggregazione e socialità, la natura in città e l’agricoltura di prossimità.
E’ ancora la città la principale infrastruttura per la vita e l’economia sostenibile del futuro. Si potrebbe parlare di un decalogo per le città: - Ricostruire le nostre città riutilizzando e sostituendo il vecchio;
- Sfruttare i nuovi vuoti urbani;
- Addensare in corrispondenza dei nodi; - Sperimentare soluzioni tecnologiche; - Progettare in maniera integrata; - Ricercare economie di scala; - Innovare i processi aziendali; - Usare materiali a basso impatto;
- Contribuire all’evoluzione del mercato; - Educare alla qualità.
E da alcuni anni vediamo che anche l’Italia si sta muovendo in questa direzione.
4.1 Ecolonia, Alphen aan den Rijn, Olanda, 1990.
Progettato tra il ’90 e il ’93, nel comune di Alphen aan den Rijn, in Olanda, il quartiere sperimentale Ecolonia130 rappresenta un valido esempio di architettura sostenibile. Il progetto del Masterplan, affidato all’architetto Lucien Kroll131 - che ha anche fornito i princìpi base di sostenibilità e le linee guida agli altri nove architetti coinvolti nella progettazione - prevede la realizzazione di circa cento case disposte intorno a un piccolo lago e circondate dal verde. (Figg. 69-73)
Il sito, prima della costruzione, è stato un polder (fascia costiera situata sotto il livello dell’alta marea, sottratta al mare da opere di bonifica).
Nella progettazione è stato importante ottimizzare l’uso delle risorse naturali, migliorare le prestazioni ambientali e il senso di comunità. Il nuovo complesso è molto compatto, deciso a creare un nuovo borgo, per poter ridurre gli effetti negativi climatici e creare un microclima favorevole alla riduzione dei costi energetici.
Tre le strategie utilizzate: - conservazione del calore; - gestione globale delle risorse;
- miglioramento della qualità abitativa.
Le case sono state progettate con differenti strategie di risparmio energetico a seconda dell’orientamento.
Per le unità abitative, orientate a nord-est o a sud-ovest, la strategia è data dalla conservazione del calore. Pertanto, in copertura, è stato posato uno strato di 130 mm di materiale isolante e 15 mm di
130 10 architetti per un quartiere, in www.atcasa.corriere.it/Eco/Biocasa pp. 1-3 e
L.Cavallari, F. Girasante, G. Panarelli,Gli ecoquartieri. Impegno etico e strategie
progettuali nei processi di trasformazione dell’habitat, Giornate internazionali di
studio Abitare il futuro…dopo Copenhagen, Napoli, 13-14 dicembre 2010 pp. 7-9.
131 Lucien Kroll: architetto belga, nato a Bruxelles nel 1927, si è interessato ad una
forma di sviluppo urbano che favorisca il rapporto tra residenti e il loro ambiente, convinto sostenitore della partecipazione dell'utente all’elaborazione dei progetti. Ha realizzato complessi d'abitazione, scuole, chiese in Belgio, in Olanda e nel Ruanda.
Fig. 69 Pianta del quartiere sperimentale di Ecolonia
Fig. 70 Il lago e alcune abitazioni
intonaco. Le unità abitative esposte a sud sono state dotate di pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua.
In alcune abitazioni è stato possibile creare un ulteriore sistema integrato di riciclo dell’energia che sfrutta un condensatore, un sistema che recupera il calore dall’aria in uscita dalle case e lo
Fig. 71 Residenza d’angolo
Fig. 73 Un altro esempio di residenza d’angolo
trasferisce all’aria fredda che entra. Altre abitazioni non hanno necessità del recupero del calore, altre ancora sfruttano la ventilazione naturale. In ogni abitazione è, pertanto, presente una strategia di risparmio energetico. Il contenimento delle dispersioni di calore è ottenuto mediante finestre con doppi vetri ad alto coefficiente di isolamento termico e attraverso l’isolamento di pareti e pavimento con cellulosa di legno riciclata. Infine, le case sono schermate con alberi a foglia caduca, per un maggiore ombreggiamento d’estate e una maggiore luminosità in inverno.
Ecolonia sorge intorno a uno stagno naturale: le acque di scarico del quartiere in parte finiscono nella rete fognaria, in parte vengono assorbite dalla vegetazione dello stagno. La pioggia è raccolta dai tetti verdi delle abitazioni, conservata e riutilizzata per innaffiare i giardini o per gli scarichi dei bagni.
Gli spostamenti all’interno del quartiere avvengono a piedi o in bicicletta; le strade sono a scorrimento lento.
Ecolonia è stata progettata per ospitare persone di culture e abitudini diverse. Essere stata progettata da più architetti ha permesso di avere
strutture abitative differenti fra loro e di favorire, quindi, una maggiore integrazione.
Ecolonia è stata, quindi, anche una forma di esperimento che ha dimostrato come chiunque possa avvicinarsi alla sostenibilità: la riduzione dei consumi energetici è dovuta soprattutto a una maggiore educazione, alla consapevolezza della convenienza dell’utilizzo dell’energia nelle abitudini quotidiane.
Bibliografia
Atelier L. Kroll, Bio psycho socio: eco 1: ecologies urbaines, L'Harmattan, Paris, 1997.
L. Cavallari (a cura di), Ecologie Urbane/Lucien Kroll, Edizioni F.Angeli, Milano, 2001
L. Cavallari, F. Girasante, G. Panarelli, Gli ecoquartieri. Impegno etico e strategie
progettuali nei processi di trasformazione dell’habitat, Giornate internazionali di
studio “Abitare il futuro…dopo Copenhagen”, Napoli, 13-14 dicembre 2010.
L. Kroll, Ecolonia, urbanistica ecologica Alphen -aan -den -Rijn, in L’architettura: cronache e storia, n. 463, 1994.
W.Mitterer, A colloquio con Lucien Kroll, in Costruire in laterizio 64, pp. 266-269.
L. Siragusa, L’energia del sole e dell’aria come generatrice di forme
architettoniche, CLEUP Ed., Padova, 2009
Siti web
www.atcasa.corriere.it/Eco/Biocasa/10 architetti per un quartiere