• Non ci sono risultati.

CAPITOLO V DISCUSSIONI

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "CAPITOLO V DISCUSSIONI"

Copied!
3
0
0

Testo completo

(1)

65

CAPITOLO V

DISCUSSIONI

Il presente lavoro di ricerca si è posto, come scopo, quello di validare l’impiego di strutture tridimensionali in *PCL nella rigenerazione ossea di difetti critici grazie a osservazioni in vivo a lungo termine. Recenti studi condotti da Dini e coll. (2010, 2011 e 2012) hanno messo in evidenza come guide polimeriche tridimensionali a base di *PCL allestite con tecnica automatizzata di wet-spinning siano in grado di sostenere e promuovere la neoformazione di tessuto osseo in lesioni caratterizzate da perdita di sostanza maggiori del 30% della lunghezza dell’osso lungo e definite difetti ossei critici (CSD). Lo studio in vivo, basato su valutazioni radiografiche del tessuto neorigenerato e su valutazione isto-morfometriche post-espianto sul tessuto neoformato, metteva in evidenza la presenza di una discreta rigenerazione già a 4 settimane dall’impianto, che, con l’avanzare del periodo di osservazione, evolveva gradualmente verso un rimaneggiamento con formazione, a 12 settimane dall’impianto, di un abbozzo di canale midollare con corticali abbastanza definite. In detto studio le analisi isto-morfometriche confermavano la biocompatibilità delle guide e le loro proprietà osteoconduttive ed osteoinduttive, evidenziando una rigenerazione che, seppur con partenza dal periostio ulnare, invade per alcuni strati lo scaffold consentendo la formazione di un ponte tra i due monconi del radio osteotomizzati. I dati emersi dal nostro studio sperimentale in vivo confermano quanto precedentemente affermato da Dini e coll. nel 2012 col sopracitato studio. Le indagini radiologiche a 4, 8 e 12 settimane dall’impianto, confermano una rigenerazione ossea precoce già evidente radiologicamente come presenza di un tessuto con radiopacità simile a quella dell’osso al primo intervallo di osservazione. Tale tessuto, che in proiezione medio-laterale copre uniformemente tutto lo scaffold , in realtà, come evidenziabile in proiezione antero-posteriore, prende origine dal versante laterale adeso all’ulna. Le osservazioni agli intervalli successivi (8 e 12 settimane), confermano la tendenza del tessuto neoformato al rimaneggiamento come riportato anche nella colonna omonima della tabella IV.1 dove i punteggi evolvono gradualmente da 0 (assenza di rimaneggiamento) a 1,5 ( abbozzo di canale midollare).

(2)

Discussioni

66 Lo scoring radiologico di rigenerazione valutato a intervalli di 16, 20 e 24 settimane, conferma ulteriormente quanto già osservato ai tre precedenti intervalli. Dalla tabella IV.1 emerge, infatti, come, seppur i parametri di osso neoformato e unione prossimale e distale, non presentino aumenti significativi con il passare del periodo di tempo di osservazione, lo scoring di rimaneggiamento continua, per alcuni casi, ad aumentare fino a valori (3- 3,5) prossimi al massimo punteggio ottenibile (4 = completo rimodellamento della corticale) determinando un graduale aumento dello scoring totale di rigenerazione.

Sebbene non siano riportati in bibliografia dati riguardanti studi di difetto osseo critico del radio su modello cunicolo non sottoposti a trattamento per tempi di osservazione maggiori alle 16 settimane, i nostri dati confermano una differenza statisticamente significativa (p < 0,05) con i dati a 4, 8 12 e 16 settimane riportati da numerosi autori (Hedberg et al., 2005; Bodde et al., 2008; Kasten et al., 2008; Liu et al., 2009; Niemeyer et al., 2010;Wang et al., 2010).

I dati raccolti con le valutazioni macroscopiche, al momento dell’espianto, si presentano in accordo con quanto riportato da Dini e coll. (2012), sottolineando la diretta proporzionalità tra scoring macroscopico e radiografico.

L’analisi dei preparati istologici a 24 settimane dall’impianto hanno ulteriormente confermato quanto già sostenuto da Dini e coll. nello studio del 2012.

I preparati a piccolo ingrandimento confermano l’origine del tessuto neoformato a partire dal connettivo membranoso che origina dal periostio ulnare. Il tessuto neoformato, invade lo scaffold solo per alcuni strati che rimangono inglobati nella corticale neoformata o nella cavità midollare creatasi. Di particolare rilievo è la contemporanea presenza di tessuto osseo immaturo e maturo con osteoni in accrescimento associata ad abbondante neoangiogenesi.

Contrariamente a quanto osservato da Dini e coll. (2012) non si evidenzia, in nessun preparato del nostro studio, la presenza di aree di reazione infiammatoria con infiltrato mononucleato, neppure tra le fibre dello scaffold non coinvolte nella rigenerazione, dove permane abbondante il tessuto connettivo fibroso. Il reperto di assenza di reazione infiammatoria tra le fibre, è stato rilevato anche nell’unico caso dello studio (caso C) che ha presentato una rigenerazione scarsa. Sebbene fino al controllo a 16 settimane il suddetto animale presentasse segni di algia alla palpazione della sede di impianto, l’analisi dei preparati istologici anche a forte ingrandimento non ha evidenziato presenza di infiltrato

(3)

Discussioni

67 infiammatorio mononucleato. Tale evento conferma ulteriormente la biocompatibilità del polimero scelto.

Questo unico caso C che ha riportato per tutto il periodo di osservazione un basso scoring radiografico di rigenerazione, istologicamente ci ha comunque permesso di rilevare come, sebbene non a copertura di tutto lo scaffold, siano presenti, a livello del moncone prossimale e distale, due abbozzi di tessuto neoformato che, come per i casi ad alto scoring, originano dal periostio ulnare e sono costituiti da tessuto osseo immaturo e maturo.

Un dato interessante emerso nel corso di questo studio, è stato l’alterazione strutturale e colorimetrica delle fibre costituenti lo scaffold rilevata nei preparati istologici. Nelle osservazioni a forte ingrandimento (10X) di alcune sezioni, sono state evidenziate fibre imbibite e impregnate di blu di metilene che solitamente colora il tessuto connettivo. Tale reperto potrebbe essere un segnale dell’iniziale processo di degradazione delle fibre, in quanto, l’affinità tintoriale del colorante nei confronti dei mucopolisaccaridi evidenzia la loro presenza nella compagine delle fibre coinvolte nel processo di rigenerazione. Tale reperto non risulta, però, evidenziabile sia nelle altre fibre (esterne al tessuto neoformato) sia nei preparati ottenuti nello studio a 4, 8 e 12 settimane, condotto da Dini e collaboratori (2012).

Riferimenti

Documenti correlati

 Sono epiteli specializzati nella sintesi, accumulo in vescicole e secrezione di diversi tipi di sostanze e costituiscono il tessuto secernente di organi chiamati ghiandole

• I neurotrasmettitori legano recettori specifici nella membrana post-sinaptica. • Il legame causa apertura di canali per il Na + e provoca

3M Health Care Neuss-Germania è stata inoltre certificata dal DQS conforme ai requisiti della norma tecnica DIN EN ISO 9001:2000 relativa ai sistemi di gestione qualità per

Agrisoft Reinforced ha due fasce aggiuntive di tessuto non tessuto sui bordi per proteggere le colture i cui raccolti sono esposti al vento e alle intemperie..

Rappresenta la concentrazione che determina la morte del 50% degli individui in saggi di tossicità acuta per esposizione ambientale (es. tossicità acquatica o inalatoria). Misura

neuroni e i dendriti e assoni amielinici si trovano nella sostanza grigia, mentre gli assoni mielinici e amielinici sono nella sostanza bianca e formano i tratti; le cellule di

Le fibre collagene (tipo I) formano l ’ ’ impalcatura di impalcatura di sostegno per la matrice mineralizzata della lamella sostegno per la matrice mineralizzata della lamella.

Nell Nell ’ ’ embrione, le ossa che si formano con questo embrione, le ossa che si formano con questo tipo di ossificazione sono le ossa piatte della volta tipo di ossificazione