Introduzione
In questo lavoro viene spiegato il concetto di Corporate Social Responsibility e il suo impatto sull’industria bancaria. Inizialmente si dà una definizione generale di Responsabilità Sociale, che è definita come quella pratica messa in atto da qualsiasi impresa per favorire lo sviluppo economico, sociale e ambientale.
Si affronta poi il contesto esterno ed interno che ha portato allo sviluppo della CSR. Per contesto esterno si fa riferimento alla globalizzazione che ha reso sempre più vicini i contatti con le persone e che ha trasformato quindi i problemi da locali a mondiali; per contesto interno invece si parla della funzione obiettivo dell’impresa e qual è il valore che deve essere massimizzato affinché si possa creare soddisfazione per tutti i soggetti implicati nella sua gestione.
Cambia il modo di svolgere l’attività aziendale perché cambia l’idea di realizzazione di un guadagno, inteso non solo da un punto di vista materiale come maggiori utili ma anche da un punto di vista di maggiore benessere, una maggiore ricchezza. Se per le imprese che svolgono un’influenza diretta sullo sviluppo sostenibile la responsabilità sociale ha assunto un ruolo quasi da primato, viene da chiedersi perché per le banche che non producono effetti diretti sull’ambiente e sul benessere della collettività si sia dato attenzione a questo aspetto. Sicuramente a seguito della crisi del 2007/2008 si è visto come l’attività bancaria possa procurare ingenti danni nel momento in cui guarda esclusivamente alla realizzazione di un profitto e non anche all’interesse dei suoi stakeholder, ed è soprattutto dopo questi anni che si è cercato di capire come poter “fare banca” in un modo alternativo.
Successivamente si passa in rassegna la revisione della letteratura e quindi tutti gli studi effettuati su come la Csr influisce sugli aspetti dell’attività bancaria. Si fa riferimento al grado di informativa sulle attività di Csr, su come queste influenzano la relazione con gli stakeholder e come cambiano a seconda dell’impianto economico e culturale di un paese; su come la clientela percepisce e gradisce le attività di CSR svolte dalla banca e come queste quindi possono migliorare la loro fidelizzazione e il loro benessere. Per passare poi all’influenza su aspetti economici-finanziari come la correlazione con le performance finanziarie nella quale si sono avuti i risultati più
eterogenei, il miglioramento del grado di efficienza e di stabilità e infine l’impatto sull’attività creditizia e sulla determinazione dello spread sui prestiti, quindi il collegamento con il rischio.
Si passa poi a descrivere quelle che sono le fonti normative a cui le banche devono rifarsi in materia di responsabilità sociale. I principi e i valori dell’attività di Csr sono contenuti all’interno di un Codice Etico, non esistono però delle regole universali e vincolanti per tutte le banche, ognuna redige il Codice a seconda della propria idea di responsabilità sociale. Per la redazione del bilancio sociale o report di sostenibilità invece tutte le organizzazioni, comprese le banche, possono utilizzare delle linee guida formulate da organismi nazionali o sovranazionali e qui si fa riferimento a due tipi di standards internazionali che sono i più diffusi: l’Integrated Reporting e le Sustainability Reporting Guidelines del GRI. L’importanza di questi standards è cresciuta notevolmente anche soprattutto in considerazione della direttiva comunitaria sull’obbligo di redazione di una dichiarazione a carattere non finanziario da parte delle grandi imprese a interesse pubblico.
Infine è stata realizzata un’analisi di gruppi di banche italiane diverse: Gruppo Unicredit che è una banca S.p.a., il Gruppo UBI Banca, che ad oggi è una S.p.a. ma fino al 2015 era una banca popolare e il Gruppo di banche di Credito Cooperativo. È stato indagato il rapporto banca-cliente e quali sono le attività di responsabilità sociale compiute verso questo principale e più importante stakeholder in un periodo di dieci anni dal 2007 al 2016. Questo è stato possibile però solo per il Gruppo Unicredit e il Gruppo UBI Banca in quanto per le banche di Credito Cooperativo sono stati utilizzati i bilanci di coerenza redatti da Federcasse, la principale associazione Italiana delle BCC, i quali però non erano disponibili per tutti gli anni considerati.
