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LA SCUOLA CHE VORREI...

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Academic year: 2022

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LA SCUOLA CHE VORREI....

Sono Carlotta, una comune studentessa, che ha letto il libro "la scuola ci salverà" di Dacia Marini. devo dire la verità, questo libro mi ha fatto riflettere molto, su vari aspetti del sistema scolastico di oggi, ho guardato le cose da un altro punto di vista e preso conoscenza di cose che non sapevo. sono arrivata ad esaminare vari aspetti della scuola, sia positivi che negativi e di come la scuola possa migliorare, o meglio ancora, come io vorrei che la scuola fosse. Sappiamo benissimo che la scuola ha lo scopo di dare a tutti noi,istruzione, Ma secondo me dovrebbe anche Insegnare a risolvere un problema , affrontare un discorso creare le basi con le quali creare il nostro FUTURO, dovrebbe insegnarci ad avere una mentalità aperta,essenziale per il mondo di oggi ,di rispettare il parere degli altri ,anche se non è sempre d’accordo con il nostro, dovrebbe insegnarci a dare il massimo e impegnarci, come anche,instaurare dei rapporti con il mondo

circostante e soprattutto, dovrebbe insegnarci dei valori ,come il rispetto e l’educazione.

Penso spesso che la scuola di oggi potrebbe essere molto meglio,conosco così tante persone che studiano per avere quel nove o quell’otto,così da sentirsi intelligenti o superare il migliore della classe,o addirittura ho sentito dire, “io studio se no mia madre mi mette in punizione” davvero c’è gente che studia per questo? Partiamo dal fatto che non è un voto a giudicare l’intelligenza di una persona o le proprie capacità. conosco invece molti i professori che innalzano quel muro, con gli studenti, magari anche per proteggersi da quest’ultimi,perché c’è anche da dire, che i giovani di oggi sono complicati,forse troppo,ma vanno solo capiti,amati,spronati a dare del loro meglio. I professori dovrebbero essere sempre pronti a ad aiutare chi è in difficoltà, a chiedere un come stai, ad entrare almeno per un secondo nelle nostre vite, a comprenderci prima di giudicarci,a capire che magari una materia non è adatta a tutti,a credere nell’alunno prima che lui stesso lo faccia. Vedo professori così ostinati nelle proprie idee che non vogliono sentire le opinioni degli alunni,poiché contrarie alle loro.

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Un’altra cosa molto importante della scuola sono le materie,non sempre tutti siamo portati per tutte le materie,c’è chi è più bravo in una,c’è chi è più bravo in un’altra. A parer mio, non è importante quanto una persona sia brava in una materia,ma quanto si impegna ad esserlo. Ad oggi sento l’esigenza di dire che dovrebbero essere inserite nel sistema scolastico materie importantissime, nel giorno d’oggi ,come:

Educazione alimentare;

In una società che ci propina donne magre e uomini palestrati, senza un chilo di troppo ed un capello fuori posto, molti giovani non si sentono adatti; in particolare, la pubertà è una fase di cambiamento e accettazione, per cui le insicurezze dilagano. E tv, giornali,

opinione pubblica e media in generale non fanno che fomentarle. In Italia, 3 milioni,sono i ragazzi italiani a soffrire di gravi malattie,come bulimia e anoressia; il 95, 9% sono donne e il 4,1% uomini. Il 9,7% della popolazione italiana invece, è obesa, e il 33,1% è in

sovrappeso. Ecco perchè una lezione sulla sana alimentazione è a mio parere

indispensabile; insegnare a mangiare bene, le proprietà dei cibi, dare esempi di diete sane, sottolineare le controindicazioni di regimi alimentari scorretti. E forse i numeri potrebbero ridursi un po’.

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Eucazione sessuale;

Avete mai sentito parlare di 16 Anni e Incinta? Ecco un chiaro esempio di situazioni da evitare quando si sta ancora frequentando le scuole superiori. il 2,1% delle ragazze italiane fra i 14 e i 19 anni sono incinta; e, l’Italia è l’ultimo stato europeo nella classifica sull’uso dei contraccettivi ormonali. Solo il 16,2% delle italiane li utilizzano. Perchè? Forse perchè non se ne parla abbastanza? Il sesso purtroppo è ancora visto come un taboo, e questo lo rende ancora più affascinante a bambini di 14 anni che ne sentono parlare per la prima volta; iniziano quindi a provarlo precocemente, senza sapere davvero cosa comporti. Un’ora al mese in cui si possono porre domande, spiegare i rischi, parlare di malattie sessualmente trasmissibili, esporre i metodi di contraccezione… Siamo nel XXI secolo e forse, certi temi, andrebbero affrontati di più e con più serenità ma non con leggerezza.

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Economia domestica;

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Tutti sappiamo che l’Italia sta affrontando un periodo di crisi, ma pochi giovani

comprendono sulla loro pelle il valore di quest’affermazione. I genitori, con gli anni, sono diventati iper protettivi, e tendono ad escludere i figli da certe dinamiche. Tasse, bollette, affitto, mutuo… Per molti sono concetti sentiti, ma in realtà assolutamente estranei. La scuola potrebbe fornirci spiegazioni in merito, prepararci alla vita, dopo la casetta con mamma e papà. Insegnarci a gestire i soldi, avviarci ad un risparmio consapevole, spiegarci i meccanismi dell’economia italiana;

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Conoscenza e rispetto delle altre culture;

Quanti sono gli immigrati in Italia? In che modo contribuiscono alla ricchezza del Paese?

Da dove vengono e perché? Spesso sento i miei coetanei parlare per frasi fatte contro gli immigrati ma quando gli si fa notare che la ragazza a cui tengono la mano è di origine cinese, sgranano gli occhi e ribattono: “Lei? Ma che c’entra!”. L’insegnamento delle culture diverse dalle nostre ,magari in questo caso sì, affiancato alla Geografia , dovrebbe partire dal fatto che queste culture vivono e si sviluppano accanto a noi, troppo spesso a nostra insaputa.

Riparazione domestica;

Esercitarsi ad aggiustare una bici, un tosta pane o una cornice di legno potrebbe diventare parte dell’ora di Tecnica. Imparare a riparare, e imparare in primo luogo che riparare è possibile, bello e soddisfacente, sarebbe davvero un passo avanti per un

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mondo migliore, in una società dove ancora buttare via è il gesto più facile.

La situazione attuale causata dalla diffusione del COVID-19 ha portato allo

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sconvolgimento della quotidianità di ciascuno di noi. Tra le misure restrittive adottate per il contenimento del virus SARS-Cov-2, quella di rimanere a casa propria sembra essere la più difficile in quanto ci porta a dover ristrutturare radicalmente le nostre abitudini. Se in condizioni di normalità può essere difficile per uno studente trovare motivazione allo studio, che impatto può avere la condizione di isolamento forzato sulla motivazione?

A un anno di distanza di lockdown a singhiozzo si possono tirare i primi bilanci. I ricorsi a psicoterapeuti e psicologi sono quadruplicati e i consumi di psicofarmaci (in particolare ansiolitici e antidepressivi) sono in netto rialzo. Sempre più numerosi sono i casi di depressione tra i giovani e le crisi di panico .Il rapporto con gli insegnanti (ma anche tra gli stessi coetanei) è “distante”, “indiretto”, perché mediato da tecnologie. Per me il sistema scolastico italiano uno dei peggiori a livello mondiale.Ho visto scuole aperte a settembre per far studiare gli studenti perché “l’istruzione viene prima di tutto”ma quando gli studenti sono andate a scuola, dopo la dad, e un lunghissimo Lockdown si sono trovati senza banchi. Tantissimi soldi investiti per banchi sedie,utili per la distanza e poi mezzi pubblici pieni di studenti.

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Professori che fanno bendare gli studenti così da dimostrare che nell’interrogazione non

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leggono o non sono suggeriti da nessuno. Come pochi giorni fa ho sentito, al telegiornale o sul web, di una ragazza di 15 anni è stata invitata dalla docente a coprirsi gli occhi con una sciarpa per sostenere un'interrogazione. una classica forma di deviazione dell’uso della dad. Il frutto marcio di un sistema scolastico burocratizzato.

Insegnanti che riempiono di verifiche e di compiti, dicendo: “tanto state a casa no?” in

“dad non state facendo niente quindi non lamentatevi” “non uscite quindi state a casa studiare” quando noi stiamo perdendo gli anni migliori della nostra vita chiusi in quattro mura avvolti in un soffocante loop che si ripete da mesi, sempre stressati e nervosi,giorni senza poter vedere da giorni, mesi, nonni,parenti per paura di essere la causa del loro male. Costretti a non vedere i nostri amici e scambiare qualche risata, a non poter dedicarci quello svago a dedicarci ad una nostra passione,hobby. Ci manca la scuola.

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Quella vera però. I compagni, i ritardi, la colazione prima di andare a scuola, la sveglia alle 7, i pullmann pieni,la campanella,i bidelli, gli insegnanti, la compagna di banco, le risate, la lavagna. Ci manca tutto questo e ora, come mai, ne abbiamo realmente bisogno.

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TOSTI CARLOTTA 3A AFM

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