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$i cerano. cate, i it i. dia. i sone È. menta. peer mart * D

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Academic year: 2022

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(1)

* cate, $i cerano

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È * £

menta

peer

mart

(2)
(3)

ilLr——-

ESSE |) Cl TORE CA.

OPRERAENESCENOUETA ETRE

DIRI

LUIGI GALLET

MUSICA DI

GIULIO MASSENET

VERSIONE RITMICA DAL FRANCESE DI

A. ZANARDINI

VANNI

& di TA

STA a4® fi %

ie qoMa Na PO

Loupnt

260.Regent Street.W.

(4)

TITO DI is.

(5)

PERSONAGGI —

Abile di Lahore. 10.0 Tenore SCINDIA, suo primo ministro. . Baritono TIMUR, sommo sacerdote del temi

pio d’Indraà.

INDRA, Nume indiano .

MM e Basso

Basso

NAIR, sacerdotessa del tempio di

Mn DONANO

KALED, giovane schiavo. . . +. Mezzo-Soprano

Sacerdoti — Sacerdotesse — Rajah — Duci Soldati — Popolo.

L’azione si svolge nell’India,

all’epoca dell’invasione del sultano Mahmud, nell’undecimo secolo.

(6)
(7)

ERO Pe REMEer.

__———É_

QUADRO PRIMO

i; PORRETTA

Peristilio del Tempio d'’ Indrà a Lahore.

Sulle alture, in distanza, giardini e palazzi, illuminati dagli ultimi bagliori del tramonto. — Intorno alla porta del tempio, folla di popolo inginocchiato, . fra cui passano Sacerdoti ed Inservienti,

Timur, Sacerdoti, Inservienti d/ 7erzpio, folla numerosa, poi Scindia.

Coro

(a gruppi)

OE PA

Cir salvar più ci potrà, (sN Se non hai di noi pietà, Possente Indrà?

(comparisce Timur. Egli è tosto circondato dalla folla inquieta)

Dei musulman corsier - furenti irrompon l’onde, Com’ impeto di mar - che tutto abbatterà!

La morte è al fianco lor - e sulle sacre sponde Travolte in fiamme van - le terre e le città!

Il cupo, il truce Mahmud è duce Al fiero stuol,

E all'aquila fatal - governa e drizza il voll

dI Re di Lahcre I

(8)

(alla vista di Scindia, Timùr gli muove incontro, mentre i ultimi. del ‘coro penetrando nel tempio. Rimangono soli in iscena) PR O

Di ESA Pr - SCINDIA ea pe f

No, ben altra cagion mi trae nel tempio! LOVIO - Santa pietà. del cor a me consiglia Ra

As è confidente)

Se ad infrenar - l’ ingordo Mati n Non vola in arme - al campo. il re, +

Tremar chi de’? CR

Nell'empio di - del sommo. Nume SR Ci salverà - la gran merce! | / N

Fo Î ali

E al Dio misericorde RE Preghiam! nel reo momento I rei disperderà,

Qual'fa d'arene.il vento esta ni CISA

CORO NI

O:sommo Indrà,;L ene

Ditnoi pietà lutaa RA n:

Gad un cenno di Timur, la folla comincia a penetrare vel tetibio; Scîndia com in questo momento, con una piccola scorta, che sangro O A asi

S CINDIA Cgil 2. figa

(fra sè, ‘senza vedere Timur)

O to ara del dubbio, - o tetra nt Per quest'anima mia

Di vita o morte il verbo -

(Timur si libera dalla folla che lo circondava. ‘Scpala lo riconosce)

EccowLimitt, il sacerdote è. dal

LS

Y

6 $

Ministro del gran rege, 0 Scindia, vieni Ad. annunziarci alfine iaizo da Del fatale sultan - sonata l'ora Seni

Ridomandar all’ara. (gs

Naif Nair, del mio german la figlia. —

(9)

TiMmur

E chieder l’osi* Ai Numi sacra ell’è!

SCINDIA

Tu la proscioglierai, per darla a me!

Timur Il re solo lo può.

‘ SCINDIA

(con impeto)

Sta ben, ei stesso Al mio bacio darà colei ‘che adafo:..

Nair, che in tuo poter non. fu, non è, Qui sia tratta.

TiMUR

(offeso)

Ha tal dritto il solo re.

Sgombra di qua!

SCINDIA

(con amarezza)

Giammai! Timur, or m'odi...

Detto mi vien che qui, - all'ombra dell’altar, La tua sacerdotessa - un uom potè accostar,

Pel tardo vigilar - de’ sacri suoi custodi.

Ei qui vien, ei qui vien - d’amore a favellar!

TIMUR

Ah! se non è calunnia invereconda, Se’ l’altar profanò - la rea sacerdotessa,

A lei sventura!

SCINDIA

No! - forse innocente è dessa!

Essa è pura, il cor mel dice, Nè bugiardo è il mio sospir!

Forse è solo un’ infelice, Ma il suo Dio non sa tradir.

TiMUR A disarmar - il braccio mio - Non può bastar - la sua beltà;

La colpirò, - se infida al Dio, Senza pietà!

(10)

Tor (Aida) tu. "Turbato. ira um

A lei m'adduci... inté i . Meglio saperla morta,

O rea davanti al ‘ciel!

P) i

| (dopo. una: parsa) |

‘ Tu la vedrai... potrai.

Da te squarciare il vell

Pal 0

Se. mai falli, difenderla non Tiscvr A un primo tuo segnal apparirò

x DI Tio pa

(entrano nel tempio), Sil

(11)

QUADRO SECONDO

Nel Tempio. - II Santuario d’ Indrà.

Nel mezzo, sovra un’ara, la statua del Nume. — In un pilastro dell’ ara, una porta segreta che conduce ad una via. sotterranea, — Un gong, o timpano di bronzo, che serve per chiamare i Sacerdoti nel Santuario, è sospeso sotto gli archi, presso ad uno degli ingressi laterali. — AlPalzarsi.

della tela, Nair è in iscena colle giovani Sacerdotesse, sue compagne.

Nair, Giovinette, sue compagne, poi Scindia.

‘Coro DI GIOVINETTE

(durante l’entrata di Scindia)

(>: ASTA innocente, n NT

74 Non paventar. (si

Egli è clemente, Non déi tremar.

Or te qual nera Idea colpì?

Sorridi e spera, Là parere uh

In lui t’affida, In sua mercè ; A te fia guida, Amico egli è.

SCINDIA

(entrato, durante il coro, a Nair, dopo averla contemplata un istante, con tenerezza)

‘T’appressa... Ù

(12)

i Le) Scindiay ERRATE CI genitore è l'ombra. ai St

Che in tua sembianza appar. a DI mirarti m'è grato e, a’ a’ piedi tuoi,

dossi Mi-vo'sprostrar Ste La DI

# | Coro! a.

Casta ifmocente, (pectore

Non paventar. dat sottesa St

wiboline clemente e RT

sco eaNon dei. tremare (GORE A SPA DE

ven dui fatficda; Rea

ji In sua mercè; it, Te e Actes guida, ie RIO E RIS

“Amico egli è. o di ; a È

È (ad un cenno di Scindia, il Coro. si allontana) | but

sn Scindia:z Nar, rane

TSE DA “ Scinpra RR I

ni “Naîn, è giunta l'ora li SEA coon «In cui mutar m'è dato il tuo destin... eo o i ‘Di nozze il velo. apporto. a tali RL ASTRA

Mi NAIRO E FRS

(timidamente o

Ù

} Na or,

Non deggio forse qui finir miei giorni?

‘ Scispia. LS

Ahi! ‘troppo omai a ‘invidiosi. sguardi din Rubava il tempio il fior di tua. beltà l....

“Colui che t'ama, o cara, : Ti rende a libertà!

Colui che m'ama ?

A E ® - di f

dA Ù Riz RCA

K

(13)

| Più non

IRA

ti n. all'ara”

Do PA 0

Nam

| Seguinti?

-Scnspra 0

‘sorto il giorno, in cui di fior iva dato - Cosparso far, io cara; il fuò cammin! sa

si NAIR

{ e parte):

uu mistero, ame sarai svelato, . Vision fuogitiva e sempre cara, E ben di te ch' ei mi parlò ? Cos

OSE AACNDIA

(come sopra, sa

Qual casto.

| Raggio seren la fronte a lei rischiara,!

Nar.

(come sopra)

<,

0) mio dolor qual gaudio il Dio 1 prepara

3 SCINDIA

> Gorte. e colla massima tenerezza)

Trasalir ti vid’ io - e raggiante. m'appari |

Gioi. quaggiù non v'ha - che al mio gaudio sia pr

“AI tuo fianco, o gentile, - or or trovato pio Quell'in incanto d'amor - che l'anima sognò |

cp Narr,

Me o a (che lo ha ascolt to con istupore, a parte)

N S Che mai dice? egran Dio!

Gi turba e vacilla)

SciNDIA

Vien, mia fedel!

(14)

i o

I ER Tarrestal Tu: tremi? impallidaoo a e RR

TREO ca Suatda a lungo con diffidenza, poi muove per prenderle | la mano) | 7: Y

Ri NERO = vi Sl

ae “x

Lea (echi Ji 4 n

(con un vivace movimento di terrore) .

Pel tuo Nume cn

Dil candida e mesta TT:

te Benda sacerdotal - alcun non dee toccar |. RA

aa i | SCINDIA RR TA

RA (con iscoppio d’ ira) i

N Infame! dunque è ver? - MA RO EE sO

(Nair si ritrae davanti allo sguardo iribuie di Scindia).

Di cotanta au Più di straniero labro

% ì : F fa

L'ambascia:che*t'assal”- accusatrice. ‘stat

A te venir qui suol!...

NAnR

Yi » . (runane come annientata ; poi, improvvisamente) |

IR Pietà! non m’accusar, ma pria m’ascolta!

Scendeano l’ombre un dì di festa. Orando |

Io stava qui. Repente, un passo intendo... | 0°

Un giovin bello e altier - nanzi all’altar «©; immoto,

Ei mi parla, e a quel suon - mi turba un senso igno o,

« Non oso riguardar... -. un fascino mi Neto, AUDI . Non so se umana sia - visione o) celeste, | (RE e

Ed ei dispar. © A io RA

SR 5 E a ScinDIA i

ria a DI Hai tu

SATA RA D'allor a rivisto pilt*>

Do A o, Di MIRTINARI

i; È: | 04 (ingenuamente) RATE

Ogni sera ei ritorna - in questo loco istesso; ii Ei mi parla d'amor, - nè io! mai alla sua man...

La mia sfiorar concesso, vpi

i È... dolcemente... ei passa - - dicendomi: a doman ;

(15)

SCINDIA

I (a Nair, con perfidia)

Ma quest'uom, questo Dio; quest'ombra. a un cenno

‘Ti è dato di evocar?

| NAIR

Allor ch'io canto, a’ piedi degli altari, La preghiera seral, ei ratto appar!

SCINDIA Un delirio fatale i sensi tuoi LIUEDOG,.

NAIR Che di’ tu mai?

SCINDIA

Te da te stessa io venso a liberar.

Morta è la tua vision, io vivo e t'amo!

Vieni!

NAIR

Grazia! mi lascia! per pietà!

Perchè, crudel, - con tal ferita Mi vuoi squarciare il sen?

Perchè turbar - così mia vita, S’ io son felice appien ?

Era innocente - il sogno mio...

Perchè dal mio - pietoso error

Strappare il vel -. che ha steso il Dio, Perchè rapirmi - il sogno d’òr?

SCINDIA

(con passione crescente)

Per un raggio del tuo ciel Avrei data la mia vita,

©Onta e infamia avrei, crudel, Per te patita!

Ma omai per sempre a me ti voglio unita!

(fa atto di trascinarla seco)

NAIR

(energicamente)

Io non ti seguirò!

Il Re di Lahore 2

(16)

SCINDIA

TA Mi "DI “(ininaccianidola) | ga LADEN IE.

RA Quel ch’ io risolto AVIGE LI

SI Aeescompitià Pregar nonwWali cp sc a

RISO I I Narri i

(con risoluzione) agio A 1

Lie tue ‘minaccie 0 sfido tn

} SCINDIAID in

; Meco vieni tico

e: (si arresta, poi con furore) | e

Poichè Voluto E 3

Io mi vendicherò. SO xi

De ) i . (si slancia verso il timpano di bronzo e lo colpisce « con pine Violenza, A questo E segnale compariscono tosto Timur, i Sacerdoti, gli Ls esa no tempio e: il Po. nas polo, che invadono la scena da ogni lato) Sia FORCE a sE:

» N

Z precedenti, Timur, Sacerdoti, Popolo e Inservienti del tenipio.

Coro

PS Udiste ? squillò del gran Brama Lora Il'bronzo-che all’ara’ci chiamate Il suo temuto appel È;

È un ordine del ciel. aa |

Near (durante il coro, Scindia, ansante, addita con un gesto rapido. Nair a Timur)

Timur Ro

(con movimento di sdegno a Nair). ;

M’oda... sì, m'oda ognuno! È rea costei.

Di sacrilegio ottendpi CIR

| Bacio mortal la profanò; macchiava, SSA

SIN = macerdotessa, livel cla î

I Vergin, fu all’ara, al Dio infedeli Sullempia.

. Sua fronte invoco il fulmine del ciel!

we. | . Perir dovrà la rea, CL

- Fu all’ara, al Dio infedel;

Bacio mortal la profanò ; la . ————Sacerdotessa, il vel. N’abbia ragione

i Il sacro acciar! Salvarla alcun non può!

Rn

»

(17)

NAIR

(gettandosi a’ piedi di Timur)

O crudele, io non son rea, E negar mi puoi mercè ? Me al tuo Dio votar sapea,

E, in suo nome, imprechi a me?

La mia fronte è verginale, Come vergine è il mio cor, E mi val beltà fatale

Il tuo sprezzo e il disonor!

Se la misera indifesa

Non val l’onta a rintuzzar, È più grave in te l’offesa, È men giusto il suo penar!

(a questo punto, dal fondo del tempio, si innalzano le voci delle Sacerdotesse, che intuonano la preghiera della sera)

SCINDIA E NAIR

(insieme, con diversa espressione)

La preghiera!

«VOCI LONTANE DI SACERDOTESSE

Dell’ombre il vel Oscura il ciel!

Sorelle, oriamo!

Piovon raggi su noi dagl astri d'ér, E riportano in cielo i casti ardor De’ nostri cor!

SCINDIA

(a Nair, con perfidia)

Se il tuo labro non mentiva, Se propizio arride il cielo,

Ti déi prostrar. Presso al delùbro santo, Dal tuo petto, o Nair,

AI gran Dio si sollevi il dolce ‘canto!

NAIR

(con. terrore)

La mia ESSI Ed a qual fin?

SCINDIA *.

Ti prostra!

(18)

Che vuoi tu Far che ‘diri pb:

L'amante tuo conoscere e paci

Pria mi dovrà colpir l’acciaro ‘infame, Ma non per me tradito fia colui, RR I cui passi pietosi han terra e ciel

Protetto ognora con. benigno. vel: | oa)

Cor CA en

Obbedir devi tu. Ti prostra e > prega! fa dI i ca È

No! Nair m'appartien! Sia salva l.. LOR

(Turno doo RA gl

| RE n i PARLA,

"Eboli cera ul'red.a I i

(a parte, commossa) a RG fi: de, { pe i

Eeli tera il rele) petti so ;

(calmo e sorridente, il re muove verso NALG in mezzo. allo stupore generale. Tutti

‘Serena e

pisa crudeltà) |

Obbedir devi tu. Ti prostra e prega! I

Nalk ri goa ù SI

Oppur dovrai perir! - "Ea Rena

(nel momento in cui Nair, atterrita, cade i in Lea Alm, FERURO! da Kaled apparisce sui gradini dell’altare. Egli è SFERA: dalla po segreta, che si è bito richiusa dietro di lui) SAGA Pi VE, 4

2. precedenti, Alim, Kalea. vas i Li

(con forza ed stola)

si ritirano rispettosamente sul suo passaggio. Solo Scindia ha fatto un gesto vio lento, prontamente represso) ||| 0 REI MA: RO NS Ra I

(con passione, a Napo ana Mata

Vien, non m’avrai tiranno! va RIGA a

Attenderò dal tuo vergine cor. MEAN I

Che al mio trepido affanno I

Ei perdoni pel Dio che ha nome Amor!

ti

(19)

Li ; o

NAIR

(al re)

Sgorga dal vostro accento a me nel sen Un’'armonia del ciel!

Dall’oscura Nair Impetrare non de’

L’amoroso sospir Alim, il re!

KALED

(a Nair)

Rialza il giovin capo in sullo stel,

Candido fior!

De’ suoi rai ti consola il sol d’amor.

SCINDIA

(a parte)

Il fatale amator è dunque il re!

Oh dolor! È Nair in sua mercè!

TIMUR

(come sopra)

La sola sua parola Noi disarmar potè!

I SacERDOTI E IL PoPoLO

Ogni umana potenza - cede a un cenno del re!

NAIR

(a parte)

La terribil sentenza - non mi dava mercè!

KALED (a Nair)

Del casto tuo tormento - ebbe il cielo mercè!

ALIM

(a Scindia, additandogli i Sacerdoti)

Se la sola innocenza - qui non trova mercè, Distornar l’empio acciaro - può la mano del re

TIMUR

Il supremo responso - sta sul labro del re!

*

}

(20)

| Oh crudele epsoa quell'amante è era Ta rel

î Profano amor macchiava il sacro altaro.

La salvezza comun mia gloria. è sola.

“A mille, a mille

Mi segui tu, Nair?

Benedicimi allora, o padre mio, ti

pesi un ginocchio davanti a Timur, il quale stende lar mano sulla sua fronte)

‘ Sennia |

Re, colpevol tu fosti. Pe): grande Sio isa,

E tal colpa il Dio vuol per te Sespii.

AL ce doo

Parla! che far dovrò? ir ; Sola n

Tin

I nostri Numi da remoto lido:

A debellar moveva orda infedele. | |. |

Se arrestar non ne sai le audaci imprese, |» — Ricacciate vedrai sin qui tue Spa: ea ao I tuoi guerrieri. aduna, A MIA pa

Snuda' l'invittotaccane pe

E-sperdi al.tuo. passati 0 Ea Siccome polve .al. vento,

Dei barbari=lo stuol; 0:

Che invaso ha il patrio suol!

ALIM

Aspettata non ho la tua pafola Mie genti ad adunar,

I prodi miei s'aduneran. Domani. ORARIA

Il mio vessil sventolerà sui piani! LORO ce

@ Nair). Di #9 ho a ita, Die,

NAIR

Mio re tu seil o

Aus HE

(a Timur) | REI :

L Po

E a me propizia il Dio.

(21)

i | Morte, non. Con avrai, i Chè. condannato io t ho.

Nair VIGORE LIT:

di

TIMUR

Gistzando il Te:

Ha "i ciel di te pietà!

E

Coro GENERALE.

_@ ug: Ù

Si ‘tuoi suerrieri aduna, ii . Snuda l'invitto acciar,

E sperdi al tuo passar,

| Siccome polve al vento, | e barbari “lo: stuoli 0 00

Che, invaso. ha il patrio suol |

% vert

(Quadro. — Cala la tela).

(22)

ATTO SECONDO

SI

Accampamento di Alm, nel deserto di Thol..

Pianura arenosa e nuda. — Orizzonte immenso. — Cielo infocato. seraò monto sul principiar dell'atto, — Sul finire, notte completa. — A diritta I e a sinistra, tende del ‘Re, di-Nair ne | delle sue donne. — Tappeti € |.

cuscini all’ ingresso delle tende, i i RO

Nair, Kaled, Soldati, Donne, ec. — A/cuni Soldati stanno in senti- nella, nel fondo. — Altri, accoccolati a sinistra e aggruppati piltoresca- —

mente, giocano a scacchi. — Alcune Schiave persiane danzano per.

divertire gli Uffiziali. — Xaled sta nel fondo, guardando verso la pianura. > >

NAIR

3ON odi... là, sul pian - della mischia il rumor»

IV

INA Fa gli echi lontani sonar.

KALED

ì (con confidenza)

Respinte ancor son le turbe nemiche...

Alim ritornerà - vittorioso ancor.

SAC SOLDATI

(che giocano a scacchi, e Coro intorno ad essi)

Scacco al re bianco! battaglia! battaglia !

UN Duce I

so Il re nero dispiega un gran valor,

4 Al pari del sultan degl’ invasot?. |

(23)

da SOLDATI,

ie Sta ben! coraggio! al re! matto al re bianco!

a CRI i (si alzano, rovesciando i pezzi)

da NAIR

Sto (che si è loro avvicinata, ed ha assistito al gioco pensierosa, a Kialed)

Oh funesto presagio ! KALED

Perchè così tremar ?

(Nair congeda con un gesto le danzatrici. I soldati si allontanano, meno le guardie del fondo)

x

2 Nair < Kaled.

NAIR Non odi ancor?

KALED

Sì: dei suon’ di vittoria!

NAIR

Brilla un raggio al mio pensiero, Ecco... ei torna... è vincitor!

Ei torna... ma il deserto interminato, Questo mar, che non ha

Confini fuor del cielo, di terror Tremar mi fa!

RE KALED

Kit No, Nair. Ha già il ciel di noi pietà.

SELE) a 2

Sparve il sol, la brezza pura Culla in ciel le nubi d’òr.

Ì Si abbandona la natura All’ebbrezza del sopor.

A lenir il caldo suolo,

Stanco omai de’ lunghi ardor?’, Scende l'ombra a calmo volo Con un fremito d'amor!

Non più trepida s'appressa

| L’alma oppressa - al creator.

n È della mischia spento ogni rumor.

Zl Re di Lahore (Sp)

(24)

NAITR

Alfine apprenderà - questo dolce pensiero Ascoso nel mistero - del virginal pudor.

Ora soave e cara, al mio fedel Sat Il Dio prepara un'estasi del ciel. ; «SR

QD A

Sparve il sol, la brezza pura Culla in ciel le nubi d’'òr.

È della mischia spento ogni rumor.

Senza lagrime s’appressa

L’alma oppressa - al creator. a

Tutto è cafma, tutto è amor. SER

NAIR

(nell'atto di rientrare nella sua tenda)

Ora d’estasi dolce, a te dal cor e:

Benedizion! Io son felice appien! e

(entra nella tenda, le cui cortine si richiudono)

Kaled, solo.

(si adagia sui tappeti all'ingresso della tenda)

O vaga innamorata,

A te la notte apporta i sogni d’òr, E l'aura imbalsamata

Il più gentil ti dia de’ suoi bei fior’.

(si alza)

Viaggia, o bella, nei limpidi cieli,

Insin che il monte indori il primo albor;

Solleva del tuo seno i casti veli, Nulla è più dolce del sogno d’amor.

Sulla mandòla .

Vogl io frattanto

Tentar la corda Molle di pianto, Che ancor ricorda L'ultimo canto, Che afflitta e sola Levasti al ciel.

(tocca alcuni accordi malinconici sulla mandòla che ha trovato presso la tenda)

(25)

Fra quei SA Ia ‘tenera Fi TA i Nasce del. pianto “dell'’uman sti DR ai De Ara; quei zaffiri è l' immortal scintilla, vi

. Che accende gli astri, che illumina i ‘for Ti

- Sulla mandòla 3

I Woel'io frattanto (Ste SEI

*#i0-Fentar la corda.r NATA ONE Molle di pianto,

. Che ancor ricorda . L'ultimo canto,

Che afflitta e sola ina

qnilLevasti alciel. Acne I

i: on Donne, Schiavi, pi Scindia s Duci dell'esercito.

Sila fanfare e rumori lontani. I Soldati, che stano a guardia de campo, si cd

| alzano e vanno verso il fondo ad osservare e origliare. Nuovi rumgri, Una. banda vat di Soldati entra e si mescola al primo crocchio, La scena. si popola di altri Soldati, i

di Schiavi che giungono a precipizio, interrogando coloro che stavano in iscera.

- Due fuggiaschi, appartenenti all’ esercito disfatto di Alim, invadono la scena nel.

| massimo disordine. Kaled. va loro incontro, e uditene le nuove, si prscipite fuori -

| dell’accampamento) 3

i Coro

(rapido e ansante)

|Disfatta! Rovina! - perduti noi siam...

I forti - son morti - nel perfido agon!

‘Ribocca il deserto - di nere legion’...

| Più scampo non resta - fuggiamo,, fuggiam !

(entra Scindia, seguito dai pine condottieri) di

I precedenti, Scindia. dita rai ig tà

SCINDIA MR

a (con fermezza)

Mi caldat if re soccombe. Ei non sol vinto, o

| Morente egli cel.o. | | it

d soldati si ripetono l'uno all’altro le parole di Scindia) po

Una mano implacata si Pao tre ‘volte colpì!

Il regno suo finì.

Sw

(26)

x; PR "NR Jet ni 2 w. =

WAS SZA 974 sioni

D'un empio e folle ardor . Il Nume lo puni!

Obbedir a costui non vi conviene...

Voi pur, voi pur gli Dei saprian punir...

‘E, segno di barbaro strale, Dovreste in eccidio. fatale Dall’ultimo al primo perir!

I duci vostri mi appellàr e accorsi, Ma... a un patto solo. Obbedirete voi?

Coro

Sì, lo giuriam. Sul campo ed a Lahore Te solo obbedirem.

SCINDIA

Vi calmate! Or prudenza aver conviene.

Sta notte istessa, pria che l'alba spunti, I or

Le tende leverem! d

CORO D'ASSIEME

Impotenti a lottar - ci ha resi il gran Asia Alim invan resisterà. Fuggiamo,

Evitiamo, evitiam la estrema fin. . "

(Alim; comparisce, pallido, ferito, sostenendosi a stento, Altri soldati lo seguono.

Movimento. Silenzio) è

I preceaenti, Alim.

ALIM

(con indignazione)

Chi parla di partir, chi ardisce, vivo Me ancor, di comandar? Vili! codardi!

Ame guardate! Il mio sangue versai, A. far secura la ignobile fuga!

Io son ferito, ma in piedi io mi sto.

E lottar voglio sin ch’abbia respir.

Pria che l’infamia è meglio assai morir!

Coro

Abbandonati siam - dagli uomini e dal ciel.

Quell'ire a scongiurar - tutti siamo impotenti.

(27)

IE ghi ALIM 0

«—_»—’‘’ Qual congiura ‘infernal - le menti a voi turbò ?

«_ Ma dal perfido abisso, - o mie fedeli genti, Al mio nobil vessil - ricondurvi saprò!

; Coro

No! no!

(Alim vorrebbe slanciarsi verso di loro, Le sue forze lo abbandonano. Kaled com-

| stano e lo trascinano lontano dalla scena)

I SOLDATI

(che circondano .il re, con espressione feroce ed ironica)

.'. Re, se la motte con l’ala fatale . La man ti disarmò, | |

«Per quanto grande lottar più non vale, Nessun seguir ti può! RT

«Pugna! riman da sol!

Non chiamar presso a te l’eroico stuol!

SCINDIA

È Par gita (con accento d’odio)

‘Il tuo regno non è che spettro vano.

‘Al tuo sin d’or succede il mio poter!

- Ma... se tu cadi, gli è per questa mano, MPeròoseh' io t'odio, e tu lo déi.saper!*

"Ti 'mi rubasti - il’ mio. tesoro;:

Rapita m'hai - colei che adoro...

-L’odio mio comprimea l’affranto cor, Ma già l'ora suonò del fato estremo.

ALIM . Che udii? Nair... tu l’ami?

SCINDIA

SI, Io l'amo! muori!...

Or vendicato io son.

Coro

AI suo rivale Alim invan resisterà !

ALIM

Comprendo...

i (con furore disperato)

Ah! sì, tu sei del disastro l’autor!

| Colui che mi colpì... Vil! traditor!

-parisce. Si slancia verso il re, ma ad un cenno di Scindia, alcuni Soldati lo arre- . -

(28)

i In ceppi tratto ei sia!

Per quanto grande ‘lottar più non 1 vale,

i eddie. ai soldati) |

u'w

‘ (tetro silenzio da parte dei duci. Alim si trascina da uno 0 all’altro) |

Che! non uno obbedir Può agli ordini del re?

Si

(al re, con freddezza)

Più il sommo Dio - non ha mercè.

ORO ea

La man del Dio - pesa su tel | |

| ALIM

| (abbattuto)

La man del Dio - pesa su mel.

(cade sui cuscini all’ ingresso della sua a tenda)

SCORRE a Sa

Re, se la morte con l'ala fatale.

La man ti disarmò,

Nessun seguir ti BO ta

cui i Soldati scompaiono, essa riesce a dominare il suo terrore ; po BI rialza « e verso il re, c che è ancora fuori di sensi) Beit

Alim, Nair.

L (con RE i

Sola! qui ‘resto in sì crudel momento... xi

(con improvvisa risoluzione)

Ma... a farti salvo ancor bastar saprò.

ALIM

Nair... sei tu che parli ? o io A

. (con tenerezza) fio

Ah sì, son. do Che t'amo e salvo ti fard! ar oe aa

(29)

ALIM

(come in sogno)

Tu m'ami?

(Nair l’aiuta a sollevarsi; ei la guarda estatico)

Ah! questo accento, sospiro del cor, La prima volta a inebriarmi vien.

Deh! suoni ancor, mio ben,

Sul tuo timido labro al mio dolor!

NAIR

(colla massima tenerezza)

Alim, io t'amo e salvo ti farò!

ALIM

(con soave tristezza)

Nol puoi tu, nol puoi tu! - È troppo tardi. Obblia Questa ebbrezza che il ciel - ci vuol per sè rubar.

Mi lascia sol, mi lascia. - Basti la vita mia Gli Dei gelosi - ad acquetar.

NAIR

(con passione)

Ah! teco io possa allor - partir la orribil sorte, Colpita io sia! Son forte, - e più tremar non so.

Benedetto sia il dolore, Se il tuo cor vicin mi sta.

ALIM

Fu d’un trono lo splendore Che con me perduta ti ha.

a 2

Stringimi almen Più presso al sen,

Sì ch'io mora in braccio a te!

ALIM

Dio colpito m’ ha nell'ora

Che il tuo cor si è dato a me!

NAIR

Vien! io t'amo... il cielo ancora Forse avrà di noi mercé!

(30)

(si odono grida dal campo: A Zahore! A Lahore! Mescolati a queste grida, squilli di trombe ‘e rulli di tamburo. Le grida si avvicinano. Si è fatta notte. Il

cielo è tempestoso e sempre più fosco. Fra le grida e gli squllli delle trombe si.

odono sordi scrosci di tuono)

‘ALIM

(colpito e ripetendo macchinalmente le parola che ha inteso da lontano)

Ciel, che udii! dunque è ver? - L° infamia, l'abbandono Ì Moi

Deh! spera ancor, Calma il terror,

Là, dal ciel, ci ascolta Indrà!

ALIM No! più il cielo pietà.

Del tuo pianto non ha!... perduto io sono!

NAIR Di noi pietà

Il Nume avrà. i

Grande è ognor - la: sua L'ASSE

ALIM

Il mio nome è infamato!...

La mia morte ha segnata un Dio crudell’

Io vo’ che restin qui... son le mie schiere...

(smarrito, con un grido straziante)

Oh tradimento infame! ei se ne vanno...

NAIR.

Quale orror!

ALIM AbiNanrii

(cade morto)

NAIR

(gettandosi sul suo corpo)

Alim! Alim!

(con disperazione)

Egli è spento!

(31)

“ Senpra

‘(comparendo all'ultimo grido di Nan)

fl E

Spento ! jo son rel i IH

Naro

1 traditor KE Ù

i

(SIA | Partiam! partiam!.

(nel fondo, disordine pittoresco dell’armata che incomincia la sua ritirata) —

LA

. (Quadro. Cala la tela).

' i Di) :

(32)

CZ i ai ==<<23 3

PELI

»,

ATTO TERZO.

II Giardino dei Beati nel Paradiso d' Indrò.

sulla montagna di Merà. © "a

Vegetazione magnifica. — Luce intensa.

Indrà e Ze Deità subalterne. Le anime beate dei Re e degli Uomini.

Le Apsare, Urrì del paradiso d’ Indrà.

Coro

WEI giardini sempre in fior,

\NAIE Alle eterne giovinezze

Si disposano le ebbrezze "RR

D’ immortali voluttà. i <>

Tutto è raggio, tutto è amor! De Gloria, gloria al sommo Indra!

Sciolti omai dal fragil vel, I

Noi vaghiam, aereo coro, i pe

Fra le stelle e gli astri d’oro,

Con l’ali aperte e tese a nuovo ciel!

Mentre a noi le liete aurore Nembo alcun non sa turbar, Rivedrà l’uman ‘dolore

A mille, a mille i secoli a passar!

(33)

Biel:

I e Il, - Danza delle Apsare durante il Coro.

“Il e IV. - Le Apsare e le anime dei beati si cercano, si chiamano e scherzano in mezzo ai fiori. - ANDANTE.

UV. - Danza. - TEMPO DI VALZER.

XE - - Episodio. - Il giovine Dio Nareda si alza in mezzo dell’ assem- blea. = Col suono del suo flauto, seduce e attrae a sé le anime Sa . dei beati.

VII, VII, IX e X. - Variazioni sulla melodia indiana di Nareda.

ps SAL - Assieme finale.

(Indrà si alza. Tutti s'inchinano innanzi a lui, aspettando la sua parola).

I precedenti, Indrà, sci Alim.

INDRÀ

Chi è mai colui che vien? - La sua fronte ei reclina In atto di sdegnar - la voluttà divina.

Rimpianger forse può - la vil terra quassù ?

(Alim comparisce. Egli incede lentamente e con tristezza tra la folla brillante. — Indrà gli move incontro)

InpRÀ (ad Alim)

Uom che non hai sorrisi - chi mai, chi mai sei tu?

ALIM:

A me sorrideva la vita,

Qual astro da’ bei raggi d'or;

Corona cingevami ambita, E in estasi l’alma rapita Cullavano i sogni d’amor.

(34)

INDRA

Ti arride or la vita immortale!

ALIM

(prostrandosi a’ piedi d’ Indrà)

O re del ciel, ascolta il mio pregar!

Mi rendi a lei che adoro!

INDRÀ

(calmo e grave)

Suo di non giunse ancor. -

ALIM

Ma la grazia che imploro, |

Può d'un gaudio divin - quest'alma inebriar!

Indrà, Indrà, mi torna ancora in vita!...

(con supplice ardore)

Dell’amor di Nair, - al mio bacio rapita, Non è il ciel che mi dai, gran Dio, più bel!

(con grande risoluzione)

Dammi eterno dolor, - ma rifammi mnottale...

INDRÀ

(con espressione di pietà)

Dei secoli d’orror - per un umano frale!

Insensato !

ALIM Pietà!...

INDRÀ

E. l'han gli Dei del nuovo tuo tormento...

Vato.otuvivranti.

ALIM

Ciel! che intendo!

Coro

Ei vivrà!

(35)

a pr, poi na Dee SEE Con CELESTI.

iv. Dati

l'orna tu, nè tu sii più!

‘Riposa nell’avello, - e. sulla tera movi

tuo spirto immortale - il frale uman rinnovi |

cupera il sospir,.. | rie pata i i pprendi ancora ad amar, a soffrir1 a I

InDRA TG: 94 SA Eco

+ È)

u non sarai più re. - Ravvolto in umil.lana,; 0°

‘Oscuro apparirai - in ela bolgia umana, eine

il mio solo poter t’assisterà. bic E da ergiura sia Nair, - o fida a sua promessa, iS i pa da 1 comune destin vi legherà, ©. VIE, Sa

il giorno in cui morrà - tu andrai spenta con essa. dC Vi TOT Sa

Il tremendo avvenir - esitar non ti i SR

ag ALIM li ER E

1 pronto io sono! di CAO DROAL rne

TUTTI

ora tu, nè tu sii più! REI IE >

a nell avello, LG sulla terra movi! Tdi

ea il sospir! Ra OR

da i del

| Apprendi ancora ad amar, a soffrit VASTA sti 1, PR

st Alm sembra i si privo fra le Apsare e le Deità che lo circondano). PAM i Li ARI

(36)

QUADRO. PRIMO

Una stanza della Reggia.

Guanciali, divani; tappeti. — Un’ aperta laterale a 0a i un.

Nair sola. .

MAYA me denti 10 bandir,

KEA Cruenta notte, il tetro ona

Io vo’ talor sognar - che la mia dolce stella:

La vita mi-ritorni - più ridente e Li bella... | 5 °°. E m'inébrii l'amor

DE: suoi palpiti ancor!

(con uno scoppio di dolore)

Ahimè! fu spento Alim!... i

Più protettor non ho... Sposa io sono!

Ma non tremar d’otrot Fa

Nel tuo squallido avello, o mio fedell De' tuoi sospiri il fior, e Che il bacio tuo sul labro: mio posò, !

Più labro umano _profanar non può.

(37)

ate al mio crin Ù

po HEI I

3 e insieme.

È 3 (si odono dali interno sul di trombe) |

0 Aaa

MORI sinistri oricalchi! il loro squillo |

’agghiada di terror! Ahi! se pietà.

a nega il ERA il mio pugnal l'avrà!

presti invan “St nozze il vel..i ammai Nair nol: cingerà... i pr 7 R959 mio m’attende in. ciel! !

o

n (esce rapidamente),

(38)

QUADRO SECONDO

L'ahore<< Pasta Piazza.

Nel fondo, la città. — A diritta, la reggia; Alm è addormentato sulla gra- dinata; è vestito come uno del popolo. — Crepuscolo del mattino.

, Alim, Coro invisibile, poi alcuni Duci.

(Il Coro di voci celesti ripete ‘alcune parole dell’incantesimo. Durante il coro, Alimi io si desta, ascolta, si alza e viene in iscena)

ALIM

(come in estasi)

pio che nel mio sen - versate tanta Eh preszali GVSA me la gran pietà - rammentando dél ciel...

L’anima il vostro suon - dolcemente accarezza ; La mia reggia è pur qui - è là la mia fedel!

(come smarrito)

Che diss’ io? che diss’ io? -

(alcuni uffiziali escono dalla reggia, Alim li osserva in silenzio)

UN Duce i

(agli Uffiziali)

Nella decorsa sera,

Presso all’ara il gran re - santamente veolià.; ia Plauso fanno al signor - le genti in fitta schiera,

Chè del serto regal - la tronte incoronò!

(39)

Moviamlo ad incontrar!

(si allontana)

ALIM

9 esto vil, cui lo sprezzo - dare un nome.

‘già la. reggia invasa. SAI L'usurpator la mia gente acclamò |

È De dessa.., dessa.l...

pur... che cal se un re

So) Ss

D hiudea

‘primo. suo Da

um nte sol ritorna a te, Nair!

‘veggio ‘ancor, - tronco il respir, mio” raccòr. - fatal SI

(40)

Scindia, Timur, Rajah, Sacerdoti, Rappresentanti di tutte le caste. i

Soldati, Schiave, SASCRARICRSS, Bajadère, Popolo, ai di

nic)

Scindia. — Corteggio. — Marcia.

CORO GENERALE

(durante il corteggio)

Re dei regi della terra,

Divo in. pace, Nume in guerra, Ci prostriamo innanzi a-te!

(Scindia e il suo seguito si avanzano in mezzo alla follà prosternata).

SCINDIA

Le barbare tribù, - che stavan quasi a campo.

Nanzi l’alma Lahor',

Indietreggiàr de’ nostri 100 al lampo! ee Quasi invisibil mano - premesse i fianchi .lor;o Ra Del deserto fatal - rivarcàro il confin!

La calma rinascea, - acclamato è il mio nome!

Un nuovo lauro cinge a me le chiome, Io son felice alfin!

(fra sè) i

O casto fior - del mio sospir, ORI O raggio d’ér - de’ sogni miei, © |

Chi al labro mio, - se mia tu sei,

Chi il bacio tuo - mi può rapir? .

Imparadisa - il mio dolor,

‘Ogni tuo velo, - o mia Naif Discinga a te - per me l’amor!

A queste braccia - or t'abbandona, A. te serbata - ho una corona,

Muta restar. - non puoi, s' io chiamo,

Ah! vieni, ah, vien! - ti attendo e t'amo!

(Scindia s’ incammina verso la reggia. Nello stesso istante ricompare Alim suli

‘+ soglia e si trova in faccia di Scindia ; stupore e turbamento del Popolo. Il “corteg=

gio si arresta)

LI

(41)

rg : EE È È

PRI sa i att Hei di ANI

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MARS SA. precedente, < AVIDO SO e a

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‘Ag 3A a ALIM è SERA ua * Nat 2 S$ i ; Pi Cl Vi 5

1 ALNCOU ‘(con un grido) ol RR E 4 Tare ta

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de; ; : SrITA - 2 I : si si ran f è ae 7 sE "A

SCINDIA; i - O

S ; i t ni Lu cl A %

‘(con terrore)

| Giusto ciell. i . x CEDE, esa

0 oa n. i] - n. ‘sogno, o aL Tool E {6 a Alim, - n ha: il a il Li

Lo pa] SF ori n iS

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SciNDIA i È ì SARA

(con terrore) SARA CERPELSO

ertibile ‘mistero! - Eppur, trafitto îo Î lho, : i

0 i (a Scindia, turbato) RE PM

Fissa: in me il guardo tuo! - L'ombra pallida jo sono. ci Morta e pur viva insiem - di lui che non è DIE

Involato tu gli hai -:vilmente e vita e trono! FREE, Eppur ti può accordar - magnanimo partono, È s. Ra

oh. che un dolce tesor - gli voglia render tul

À sa (con impeto) st

È l'amor di Nair. 3" cheto domandi ai tel (Ra

SCINDIA © SMART Eee

. (con furore) i bi, Fa E, $ Cra

di

Fs in -

SUNT. PIE

Che dice mai? - oh strana frenesia | RIVALE Ro Semola ge SEE (RSA

È Toi at i 3 TT ipa:

pa i, } : ti : 5 ,

Me È A s c Te i

dela: be ? di x I at

it H stria i 39 sti DE

LCA st ls art _| i sE aa£ SA cu» i, we br) IA

(42)

- ALIM Disfido il tuo furor!

(ai soldati)

Alcun di voi sconoscermi potria?

Alim io sono, Alim, il vostro re!

Rajan e PopoLo

Egli il re? folle egli è! “a

Timur, poi i SACERDOTI an

No, è un Dio che lo, investe Di foco celeste,

Di un raggio immortal!

SCINDIA ie

(fuori di sè, ai soldati) ero

Trafitto ei sia! ch’ei mora! Spe

(a Timur) pt a

Strapparlo non puoi tu, - Timur, a un giusto sdegno. ì Dal profanato altar - con me non puoi lottar! SR Il Nume in ciel, quaggiù - fra SE genti io regno!”

Ed ei perir qui de’! put

I RAJAH a

(a Timur) n:

Obbedir devi tu! - qui impera il solo rel — sa Strapparlo tu nol puoi, - Timur, a un giusto sdegno, | 3 Ottempera a colui - he imposto abbiamo a te, Poichè, s'egli è un mistero, - pericoloso ‘egli è!

"PogTÌ

Perdonar devi tu, - un ispirato egli è!

Su lui piombar non può - del tuo corruccio il peso;

A tua regal magion - un Nume lo ‘guidò, i i, Di un fascino fatal - nel guardo ha il lampo. acceso | Un ispirato egli è!

AtIM

(a Scindia, con accento autorevole)

Eppur, subir mi déi! - I Numi son con me.

Nair giammai ti amò, - di me soltanto è accesa | Recarla in braccio a te - la colpa tua non può.

Avran gli Dei mercè - e al bacio mio ha. resa. | 5

(43)

(a Scindia, con oa ferme) RIINA

| Costui ti parlò - da volontà divina, i i 2 ci reclama Nair - che. all ara. il ciel destina!

‘ALIM e,

Gran Dio! ca SEE NE e

Da: SCINDIA DTA ii,

(con un sorriso di. trionfo e di sdegno, a Timur) $ i RA tI SA * Ta

Si SÌ, Di regina | ni nai to

m fuori di sè, fa atto di slanciarsi verso la regina, Le guardie vogliono im- ) gliono im-. ro ;

irsi di lui. Timur e i sacerdoti lo proteggono) I ts DIEDE 2)

7 ALIM RA RIO de te

Spergiura! Oh ciel! - RT RAI CRE

Cs TIMUR SC | 1: FRS

(os, Vieni ! ti salverd, RO i

AM CO

i (con accento desolato). SEMAINE A i si

GH almen ti rivedrò! KG: 347. E gpeARI pila QUO i

mur. ‘spinge Alim in mezzo ai sacerdoti, cui fa un segno @ intelligenza. (ama D ERE) et oti lo ‘circliscono Mo: sottraggono alla vista dei soldati, Compare. ‘il palanchino [IPod TRAE scortato dalle sue donne e da guardie. ul popolo, a° soldati e Scindia le ì

I sacerdoti e Timur, con Alim, in mezzo, TOXRIARO un gruppo I a

Rif fan € POPOLO en een Pa

QiSSS ndosi) ,

Ri ui regi CA terra, RBERPIRR

Divo in pace, Numetin: guerra, Laren { rostriamo innanzi di te! = ESRI

(Quadro. CS iCalak CA tele)

(44)

D£A sa antuario. g In dr à. si CAS :

TR ra

n La stessa scenà dell'atto primo, vista sotto un altro aspetto 5

; L'altare. del Dio risplende nell'ombra. sE

sE EEA Nair sola.

ba È cl eo, A

Lio disertai la stanza. nuziale,

L

3 SUSE forse... a sè colui mi chiama invano,

7 ho È minacécie di. morte or £ ira sfoga. STA eri, M’è odioso l'amor. MEDEA Ve ; È

POD . Più del castigo. tesspi o, 1

it RE Da sua pietà che mat sperar poss io?

| Un sol uomo difendermi potea... SVI Costui Timur SAI 0 IO IONI Nulla arrestar lo può EAT

I suoi sin qui verran... ma a me che Invano i rei varcar potran la portal La morte è ‘asil.- che violar. niun può!

<= Poi

è SARI

RO DATA Br;

LO ent.

La timida aurora .. de Di rose colora alla

Il cielo lontan... °°

Mio pallido. sunante,

È giunto l’ istante.

Che È senza doman!

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à x + i è f ; i

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pa 2 Mi

P- O ALA v4 2 Re

(45)

oggi, d'amor mi i nell ombra...

(con esaltazione crescente)

Spiega, o morte, i bruni veli

‘componi. tb mio: lenzuoi a 00: pek che errar possiam ne cicli 5 di ati di pari, in dolce. vol! CSO

van raggi su noi dagli astri d'ér petto in cielo i casti ardor:

NAIR

> prim dm ‘a piedi dell’ altar...

int io scioglieva. il Canto gaia

t.

ui: immagin del buon Nume, i cui

ito di trafiggersi. A SI, peo dale vélte del tempio, odonsi. le. sacerdo-

im viene lentamente in iscena. Un raggio di luna He disegna una ‘forma immo- e a’ Aaa dell’altare. IG verso di essa, Riconosce Nair. Nair, come colta” da

%.

E e

(46)

CALDI fi

È cessa! è dessa!!

NARO

par nh ciel

Ano Nair, è È dii tuo. fede LATI

a Nan

L

Alim! tra vivi osti ci

n AAA Ame

Ds ti possedo. af, -

ai

>

0 mio sogno adorato - a me tia

; (Nair. sviene fra le braccia di Aim)

(AM ri

“on tenerezzà) |

Nair, mio. dolce amor, ritorna i

Sei tul... sei tu! e

PAlimy sei stato. non. è “vana. ‘menzogna!

Il raggio. tuo “divin risplende . i mel È

î) Mei

Ì

T'amo! t'adoro!

co N AI x n

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l 1%

- Quest adorata vita a me serl

ì VI RL LOAT

(47)

NE: O ao ATTO SE a o CLe

ion 10; Nate I Duetto EAT

Nar: io h5 RI

Celeste ebbrezza ! So

a 2

mio ben, scordiamo...

+0 . i Me

io t'amo -e mi, sei talia ie

‘primavera - eterno è il fior le RL par

«un Dio pietoso al nostro duol crudel..,. O giam... mio ben, da coni luce lontani, È pesto: amore ci de' con dulce Vol: A REST a

Ce ALIM | 1 Re a

| el! que baglior'! quei sinistri rumori | e

i I PAR TARRA TL E

7 sciagurata ! obliava il‘mio. tiranno SE AZRO

CARL SIR, noi siam... CERI

Che di' ta Nol in

uesto ‘segreto varco CI SEA GEE EAT Ea RR IE entiam, che m’adduceva a te. - Fuggiamo! or

(i slanciano verso. il passaggio sotterraneo. Sulla soglia comparisce. improvvisa- Te a 0 SARAI

“mente. Scindia, in atto IMDEEGIOR0)) | EEN cano i PLATA

- ALIM e Naro RIVALI SERRA

(rinculando) | i Culto A |

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(48)

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Sa e - quell uom..

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- Gitando Da

RS ell'è del sangue. dsl tuo. Do.

Qui Alim impera e può, nel suo furor,

Schiacciarti sotto al piò, vil traditori.

AL Ei

ia ; a schiacciar ti saprò |

VE e a SEDIA »

se: ld i i DE FERA (con: ironia terribile) Li a

sun tu, sf ellon? # o Minaccie, oltraggi a mel: (MATERIA A ES; Shi io qui sono il solo: sel So:

A : (avanzandosi A an Nair). Sr LATO STE SUR

a Ma in mia balia per ‘sQmDpie, iii AI

Insensata, cadrai.... ARS LO ina

Co e a

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