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Indagine preliminare sull'attività depigmentante <i>in vitro</i> di estratti di piante del genere <i>Rumex</i>

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Academic year: 2021

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SardiniaChem2008

GIORNATA DI STUDIO DEDICATA

ALLA CHIMICA ORGANICA

DELLE MOLECOLE BIOLOGICAMENTE ATTIVE 30 Maggio 2008, Aula Magna della Facoltà di Scienze – Sassari

Comitato Scientifico:

Giampaolo Giacomelli, Univ. Sassari; Giovanna Delogu CNR Sassari; Salvatore Cabiddu, Univ. Cagliari; PierPaolo Piras, Univ. Cagliari

Comitato Organizzatore:

Andrea Porcheddu, Univ. Sassari; Roberto Dallocchio, CNR Sassari; Stefania De Montis Univ. Cagliari

Sponsor

hanno contribuito alla realizzazione del convegno:

UNIVERSITA’ di Sassari-Dipartimento di Chimica; UNIVERSITA’ di Sassari-Facoltà di Scienze

MFN; CNR-Istituto di Chimica Biomolecolare, Sassari; UNIVERSITA’ di Cagliari;

SAPIO s.r.l.; SIGMA-ALDRICH s.r.l.; CARLO ERBA Reagenti;

MEDINLAB s.r.l.; VWR International s.r.l. NH OH O O O Me OH O Me O O Me OH O O Me O O Me Me H O

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P 36 INDAGINE PRELIMINARE SULL’ATTIVITA’ DEPIGMENTANTE IN VITRO DI

ESTRATTI DI PIANTE DEL GENERE RUMEX Luisella Piu, Claudia Juliano

Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università degli Studi di Sassari, Via Muroni 23/A, Sassari

La melanogenesi è il processo in cui la tirosina viene ossidata a diidrossifenilalanina (DOPA) e successivamente a dopachinone ad opera dell’enzima tirosinasi; il dopachinone è il precursore delle eumelanine e delle feomelanine, i pigmenti che determinano il colore della pelle. L’iperpigmentazione cutanea, dovuta ad una eccessiva produzione di pigmento melanico, può essere ricondotta a varie cause, tra cui l’età, l’eccessiva esposizione al sole, particolari patologie, alterazioni ormonali e fattori genetici; la richiesta di prodotti cosmetici in grado di ridurre e controllare questo fenomeno è in continuo aumento, sia per il costante incremento della popolazione anziana che per la crescente tendenza ad esporsi ai raggi solari senza adeguata protezione.

In quest’ottica, e nell’ambito di una serie di ricerche volte a valorizzare le piante officinali della Sardegna, è stata svolta un’indagine sulle proprietà depigmentanti di estratti di tre specie del genere Rumex (fam. Poligonacee): R. obtusifolium L., R. pulcher L. e R. thyrsoides Desf. (1). A tale scopo, dalle parti aeree essiccate delle tre specie di Rumex citate sono stati inizialmente preparati gli idroestratti, mediante un processo di decozione (10% di droga secca, 30’ di ebollizione); successivamente sulle soluzioni così ottenute è stata valutata l’attività depigmentante in vitro mediante un test, in soluzione acquosa, di inibizione dell’attività della tirosinasi e un test di inibizione dell’autossidazione della DOPA, utilizzando come sostanze di riferimento rispettivamente l’acido ferulico(0,1%) e l’acido kojico (0,01%).

Nel primo test è stata valutata la capacità degli estratti di Rumex (alle concentrazioni dello 0.1% e 1%) di inibire l’ossidazione della tirosina a DOPA ad opera della tirosinasi di fungo (2), che è la prima tappa della biosintesi della melanina:

HO N H 2 COOH Tirosinasi HO N H 2 COOH HO Tirosina DOPA 103

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P 36 La reazione è stata condotta in tampone fosfato (pH 6.8); è stata misurata l’assorbanza a 475 nm ed è stata calcolata la % di inibizione della tirosinasi mediante la seguente formula:

% Inibizione tirosinasi = [ (A – B) /A] x 100

dove A = assorbanza del bianco a 475 nm e B = assorbanza del campione a 475 nm. I risultati sono riassunti nel seguente grafico:

Una inibizione della tirosinasi, anche se non eccellente, è messa in evidenza sia dal R. thyrsoides che dal R. pulcher.

Il secondo test viene invece eseguito mettendo a contatto per 48 ore a 37°C concentrazioni crescenti degli estratti di Rumex con una soluzione di L-DOPA in tampone fosfato (pH 6,8). Dopo incubazione i campioni sono stati letti a 475 nm e la percentuale di inibizione dell’autoossidazione della L-DOPA è stata calcolata con la stessa formula prima riportata.

I risultati sono riassunti nel seguente grafico:

Risulta evidente la buona attività dell’estratto di R. obtusifolius alla più alta concentrazione.

I risultati ottenuti, ancora preliminari, appaiono incoraggianti per il R. obtusifolius e sono tuttora oggetto di indagine.

BIBLIOGRAFIA

1) Poggi P., Erboristeria Domani, aprile 2005.

2) Lee K.T. et al.,. International Journal of Cosmetic Science. 19, 1997;291-298.

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