• Non ci sono risultati.

A BUON DIRITTO L'inforziato dell'escorial

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "A BUON DIRITTO L'inforziato dell'escorial"

Copied!
8
0
0

Testo completo

(1)

codici

A BUON

DIRITTO

L'inforziato deLL'escoriaL

(2)

Maria Alessandra Bilotta è storica dell’arte medievale, ricercatore della Faculdade de Ciências Sociais e Humanas (FCSH) della Universidade Nova di Lisbona, membro integrato dell’Instituto de Estudos Medievais (IEM) di questa Facoltà

a fronte

El Escorial, Real Biblioteca del Monasterio de San Lorenzo del Escorial, ç-I-1, f. 3r, Inforziato, Libro XXIV.3, Soluto matrimonio […].

a sinistra

El Escorial, Real Biblioteca del Monasterio de San Lorenzo

del Escorial, ç-I-1, f. 107v, Inforziato, Libro XXX, De legatis et fideicommissis […]

(particolare).

Maria Alessandra Bilotta

teca dell’Escorial, finora inedito, tramanda alcune fondamentali sezioni dell’imponente corpus giuridico attribuito all’imperatore Giustiniano, documentando il ruolo di Tolosa come vivace centro culturale e sede universitaria di primaria importanza

C

o l u i c h e f o s s e giunto a To- losa a cavallo tra il XIII e il XIV secolo, molto probabilmente, si sarebbe imbattuto in numerosi artigiani specializzati nella realizzazione di pre- gevoli manoscritti miniati. La presenza nella città degli studia, in parte collegati alle imponenti fondazioni conventuali e degli ordini mendicanti e la nodale posi- zione della ville rose lungo il cammino di Santiago sono fattori che fecero di Tolo- sa un centro internazionale e nello stesso tempo uno dei crocevia culturali del Midi della Francia. Questa città incremen- tò nel XIV secolo la sua importanza e la sua centralità: da vescovato si trasformò in arcivescovato e assunse una fisionomia nettamente cosmopolita, diventando un frastagliato organismo internazionale; stu-

denti vi giungevano da diverse parti d’Eu- ropa, pellegrini, mercanti, giuristi, notai, teologi e letterati affollavano ogni luogo.

In virtù della presenza dell’Università, giunse a Tolosa anche una moltitudine di intellettuali italiani, francesi, inglesi e iberici, e tutto ciò finì per trasformare l’aspetto della città che divenne centro importante di produzione e di commercio librario e un punto d’incontro tra miniato- ri che vi arrivano da diverse provenienze per lavorare nelle botteghe. La ville rose, infatti, si era munita, a partire dalla fine del XII secolo, sul modello parigino, di un tessuto produttivo principalmente orien- tato, come a Bologna e a Oxford, verso la fabbricazione di un grande numero di ma- noscritti di diritto e in particolare di dirit- to canonico. In tale contesto si colloca un

(3)

in alto

El Escorial, Real Biblioteca del Monasterio de San Lorenzo el Escorial, ç-I-1, f. 11v, Inforziato, Libro XXV, De imprensis […].

a destra

El Escorial, Real Biblioteca del Monasterio de San Lorenzo del Escorial, ç-I-1, f. 56r, Inforziato, Libro XXVIII, De testamentis […].

Maria Alessandra Bilotta

pregevole manoscritto, recentemente scoperto da chi scrive, con il testo dell’Inforziato (o Digestum infortiatum) con la glossa ordinaria di Accursio (1260).

IL CODICE E L’APPARATO DECORATIVO

Questo mano- scritto, oggi custodito in Spagna, nella Bi- blioteca dell’Escorial (Ms. ç I. 1), contie- ne dunque la parte centrale del Digesto (libri XXIV, titolo 3 – XXXVIII, incluso),

una sezione dell’imponente raccolta giu- ridica attribuita all’imperatore Giusti- niano. Questa sezione segue, secondo la ripartizione medievale, il Digestum vetus e precede il Digestum novum. L’Inforziato è diviso in quindici libri. Il manoscritto dell’Escorial faceva parte, alla fine del XVI secolo, della biblioteca di Antonio Agustín (Zaragoza, 26 febbraio 1517 – Tarragona, 31 maggio 1586), arcivescovo di Tarragona dal 1576 al 1586, importan- te bibliofilo e umanista, molto interessato alle antichità e agli studi giuridici. Dal punto di vista paleografico l’Inforziato dell’Escorial è trascritto in una scrittura italiana, molto probabilmente bologne- se. Invece, la scrittura delle annotazioni (additiones) è simile

a quella dell’estremo sud della Linguadoca o della Catalogna. Un colophon ci informa che il manoscritto è stato trascritto da un copista di nome Franciscus: “Expli- cit testus Inforciati.

Ego franciscus scripsi etc.” (f. 284r). Alcu- ne additiones fanno riferimento a giuristi del sud della Fran- cia come Bertrand de Déaux (Bertrandus de Deocio); Bernard Sabors, giurista di Montpellier (Ber-

nardus Saporis); Ol- dracus.

L’illustrazio- ne del manoscritto dell’Escorial consta di quindici riqua- dri miniati, dipinti in corrispondenza dei Libri che com- pongono l’opera, ciascuno dei quali occupa una colon- na di testo ad ecce- zione della grande miniatura al f. 3r (128 × 136 mm) che funge da frontespizio all’intero volume, miniata in corrispondenza dell’incipit del Libro XXIV.3 del Digesto (Soluto matri- monio quemadmodum dos petatur). Que- sta miniatura raffigura l’esercizio della giustizia secolare con il sovrano-giudice incoronato che concede udienza e riceve due accusatori, ciascuno dei quali tiene un rotolo di pergamena, accompagnati dai loro avvocati. Un’altra miniatura, al f. 107v, anch’essa di maggiore formato rispetto alle altre (128x145 mm), illustra il libro XXX (De legatis et fideicommis- sis). Tutte queste illustrazioni, nelle quali l’oro è utilizzato con dovizia, affascinano per la loro qualità narrativa. Esse si rife- riscono al tema affrontato in ciascuno dei libri: f. 11v: libro XXV, De impensis in rebus dotalibus factis; f. 18v: libro XXVI, De tutelis; f. 39r: libro XXVII, De excu- sationibus; f. 56r: libro XXVIII, De testa- mentis et qui testamenta facere possunt; f.

85r: libro XXIX, De militari testamento;

f. 107r: libro XXX, De legatis

et fideicommis- sis; f. 124r: li- bro XXXI, De legatis et fidei- commissis se- cundo; f. 138v:

libro XXXII, De legatis ter- cio et fideicom- missis; f. 155r:

libro XXXIII, De annuis lega- tis et fideicom- missis; f. 175v:

libro XXXIIII, De alimentis et ciba- riis legatis; f. 195v: libro XXXV, De condicionibus et demonstrationibus et causis et modis qui in testamento

(4)

in alto

El Escorial, Real Biblioteca del Monasterio de San Lorenzo del Escorial, ç-I-1, f. 85r, Inforziato, Libro XXIX, De militari

testamento […].

a sinistra

El Escorial, Real Biblioteca del Monasterio de San Lorenzo del Escorial, ç-I-1, f. 284r, Inforziato, colophon:

“Explicit testus Inforciati.

Ego franciscus scripsi etc.”.

scribuntur; f. 218v: libro XXXVI, Ad sena- tus consultum Trebellianum; f. 241v: libro XXXVII, De bonorum possessione; f. 262v:

libro XXXVIII, Domini Iustiniani sacra- tissimi. De operis libertorum.

L’apparato decorativo e illustrativo dell’Inforziato dell’Escorial conferma ampiamente la localizzazione del suo miniatore in terra occitana. Ci sembra interessante notare, riguardo alle iniziali ornate, che questo illustratore è capace di passare dallo stile francese allo stile bolognese. Tali iniziali rivelano dunque, da parte dell’artista, una conoscenza dell’arte pittorica transalpina e al contem- po dell’idioma stilistico bolognese. In tal modo, l’Inforziato dell’Escorial fornisce un esempio eloquente delle differenti tendenze stilistiche che coesistevano nel Midi della Francia all’inizio del XIV se- colo, a volte nell’ambito di una medesima équipe e nell’opera di uno stesso artista.

UN ARTISTA RAFFINATO

Nelle quindici illustrazioni del mano- scritto dell’Escorial, abbiamo riconosciu- to l’opera di un miniatore molto raffinato, attivo in Francia meridionale (probabil- mente nel territorio compreso fra Tolosa, Carcassonne e Narbona) agli albori del XIV secolo. Sulla base dei confronti sti- listici, abbiamo potuto identificare questo raffinato illustratore anonimo con il Mae- stro del Messale di Augier de Cogeux (o Cogenx), così chiamato dalla sua opera più pregevole, il manoscritto Add. 17006 della British Library di Londra, un mes- sale ad uso di Lagrasse, databile all’inizio del XIV secolo. Si tratta, come abbiamo appena detto, della sua opera più rap- presentativa. Questo sfarzoso messale venne commissionato dall’abate Augier de Cogeux (ou Auger de Cogenx), in ca- rica dal 1279 al 1308, per la cappella di Saint-Barthélemy dell’abbazia di Sain- te-Marie di Lagrasse nell’Aude. A questo raffinato miniatore, in alcuni casi affian- cato da assistenti, sono stati attribuiti una decina di manoscritti, alcuni dei quali di argomento giuridico: un esemplare del sesto libro delle Decretali di Clemente V con glosse di Giovanni d’Andrea (1270–

1348), conservato attualmente nella Bi- blioteca Civica Queriniana di Brescia (Ms. B.I.1); due altri esemplari delle De- cretali, il primo conservato nella Biblio- teca Municipale di Amiens (Ms. 371), il

secondo alla Badischen Landesbibliothek de Karlsruhe (Aug. Perg. I); un esemplare del Digestum novum, conservato a Siena, alla Biblioteca Comunale degli Intronati, Ms. I.IV.5; un gruppo di ventitré frammen- ti provenienti da uno stesso manoscritto del Decreto di Graziano, riuniti e pubbli- cati a più riprese da chi scrive anche in un articolo apparso nel 2010 su a l u m i n a; un altro frammento, conservato alla Lilly Library dell’Università dell’Indiana a Blo- omington (Ms. Ricketts 206), con la par- te iniziale del Libro IV dell’Apparatus in quinque libros Decretalium del papa Inno- cenzo IV (1243-1254), nel quale abbiamo riconosciuto la stessa mano. Alison Sto- nes ha riconosciuto la mano del Maestro del Messale de Cogeux anche in alcune pagine di un Decreto di Graziano oggi con- servato alla Staatsbibliothek Preussicher

(5)

Maria Alessandra Bilotta

a sinistra

Londra, British Library, Ms Additional 17006, Messale di Augier de Cogeux, f. 131r (© British Library Board. All Rights Reserved).

Kulturbesitz di Berlino, Ms. lat. fol. 4 (f.

30v, f. 31v). La studiosa ha inoltre riuni- to alla produzione di questo miniatore e del suo atelier altri due manoscritti: una Bibbia, databile agli anni Venti del XIV secolo, oggi alla Bibliothèque Royale di Bruxelles (Ms. 9157) et una Summa super Decretum Gratiani di Uguccione da Pisa (1140-1210), conservata nella Bibliote- ca Capitolare di Verona (Ms. CXCIV),

copiata da Jean de Limoges nel 1317:

in quest’ultimo codice Alison Stones ha riconosciuto lo stemma dell’abate Au- gier de Cogeux. Sempre Alison Stones ha avvicinato lo stile dell’esemplare del Breviari d’amor di Matfre Ermengau tra- scritto a Leida da Johannes de Avinione, nationis Anglicorum, oggi a Saint-Péters- bourg, SLR Gos. Bibl, Ms. esp. F.v.XIV.i [olim Ermitage 5,3,66] a quello del Ma-

Il codice venne realizzato a Tolosa, un importante centro

di produzione e di commercio librario grazie alla presenza

d’una moltitudine di intellettuali italiani, francesi, inglesi e iberici

(6)

a sinistra

Londra, British Library, Ms Additional 17006, Messale di Augier de Cogeux f. 130v (© British Library Board. All Rights Reserved).

estro del Messale di Augier de Cogeux.

Ancora, un prezioso Pontificale secundum consuetudinem romanae Curiae, conser- vato attualmente alla Biblioteca del Mu- seo Correr di Venezia, Ms. cl. V. 122, è stato ricondotto da François Avril al Mae- stro del Messale de Cogeux. Un colophon, trascritto alla fine delle Litanie al f. 107r, indica che quest’ultimo manoscritto è sta- to trascritto dal copista di origine italiana

Montuccio da Pisa: Explicit pontificale secundum consuetudinem romane Curie, scriptum per manum Montuccii de Pisis.

Infine, abbiamo recentemente attribuito all’équipe del Maestro del Messale di Au- gier de Cogeux anche il manoscritto 382, conservato nella Biblioteca Municipale di Tolosa, proveniente dalla biblioteca dei Cordeliers, i francescani di questa città.

La nostra ipotesi attributiva è condivisa

Nelle quindici illustrazioni del manoscritto dell’Escorial si riconosce l’opera di un miniatore molto raffinato, attivo

in Francia meridionale agli albori del XIV secolo

(7)

Maria Alessandra Bilotta

a destra

Lisbona, Museu Calouste Gulbenkian, M 36A, foglio miniato, Decretum Gratiani, Quaestio IV, Causa XXXIII, © Fundação Calouste Gulbenkian, Lisboa – Museu Calouste Gulbenkian - Coleção do Fundador, foto: Catarina Gomes Ferreira.

da Alison Stones. Il codice in esame tra- manda il testo della Summa confessorum (detta anche Summa Iohannina) di Gio- vanni Rumsik di Friburgo, teologo dome- nicano, detto il Lettore, morto nel 1314.

ECLETTISMO E ORIGINALITà

Il rinvenimento dell’Inforziato dell’E- scorial e del Pontificale del Museo Correr di Venezia, permette di ipotizzare che il

(8)

In terra d’oc gli elementi italiani, grafici e figurativi, vennero incorporati in modi differenti: tale incorporazione fu talvolta

completa, talvolta circoscritta o saltuaria, ma nacque comunque dal contatto, dal dialogo e dall’aggregazione

Maestro del Messale de Cogeux e la sua équipe abbiano illustrato e decorato an- che manoscritti copiati da mani italiane, forse anche in terra italica. È possibile anche che i due esemplari siano arriva- ti nel Midi della Francia prima di essere miniati. Tali considerazioni ci permettono di mostrare un aspetto dell’illustrazione libraria in terra d’oc: gli elementi italiani, grafici e figurativi, vennero infatti incor- porati in modi differenti in questi territori, come si rileva analizzando la scrittura e l’illustrazione di numerosi codici miniati.

Tale incorporazione, completa, circoscrit-

ta, oppure saltuaria, merita comunque di essere spiegata in una prospettiva globa- le, considerando le motivazioni che hanno portato i miniatori ad accettare e a meta- bolizzare elementi grafici e formali venuti d’oltralpe. Si scoprono così le radici dello stile franco-meridionale raffinatamente eclettico e denso di originalità e di espres- sività che si diffuse nel Midi portando a una caratterizzazione del linguaggio figu- rativo che proprio per tale peculiarità può essere definito “meridionale” e che nac- que, appunto, dal contatto, dal dialogo e dall’aggregazione.

BIBLIOGRAFIA

M.A. BilottA, Nuovi elementi per la storia della produzione e della circolazione dei manoscritti giuridici miniati nel Midi della Francia tra XIII e XIV secolo: alcuni frammenti e manoscritti ritrovati, in Medieval Europe in Motion. The Circulation of Artists, Images, Patterns and Ideas from the Mediterranean to the Atlantic Coast (6th-15th centuries), a cura di M.A. BilottA, Palermo 2018, pp. 319-392.

M.A. BilottA, Les mss juridiques enluminés du Midi de la France au XIVe siecle : deux nouveaux exemplaires retrouvés en Espagne, in Culture religieuse méridionale: les manuscrits et leur contexte artistique, Toulouse 2016 (Cahiers de Fanjeaux 51), pp. 247-283.

M.A. BilottA, Il Midi fuori dal Midi: un prezioso foglio “fuggitivo” miniato dall’atelier del Messale di Augier de Cogeux nelle collezioni della Lilly Library (Indiana University, Bloomington), in Art fugitiu. Estudis d’art medieval desplaçat, a cura di R. Alcoy, Barcelona 2014, pp. 211-224.

A. StoneS, Gothic Manuscripts, 1260-1320, London 2014, Vol. I.1: pp. 32, 35, 43, 77, 98; Vol. I.2:

p. 320; Vol. II. 1: pp. 190, 202-206, 210-215, cat VII-26, ills. 408-417, tavv. 85-86; Vol. II.2: pp.

114, 155-57.

A. StoneS, Les dominicains et la production manuscrits à Toulouse aux environs de 1300, in Le Parement d’autel des Cordeliers de Toulouse. Anatomie d’un chef-d’oeuvre du XIVe siècle, catalogo della mostra (Tolosa, Musée Paul-Dupuy, 16 marzo – 18 giugno 2012), a cura di M.A.

BilottA e M.-P. chAuMet-SARkiSSiAn, Paris 2012, pp. 50-57.

A. StoneS, Scheda nr. 7. London, BL Add. 17006, Missel à l’usage de La Grasse, dit Missel d’Augier de Cogeux, in Le Parement d’autel des Cordeliers de Toulouse. Anatomie d’un chef-d’oeuvre du XIVe siècle, catalogo della mostra (Tolosa, Musée Paul-Dupuy, 16 marzo – 18 giugno 2012), a cura di M.A. BilottA e M.-P. Chaumet-Sarkissian, Paris 2012, pp. 102-103.

M.A. BilottA, Nouvelles considérations sur un manuscrit toulousain du Décret de Gratien reconstitué, in Le livre dans la région toulousaine et ailleurs au Moyen Âge, a cura di S.

cASSAgneS–BRouquet e M. FouRnié, Toulouse 2010, pp. 73–83.

M.A. BilottA, Un artista ricomposto. Il Maestro del Decreto di Tolosa, in “Alumina. Pagine miniate”, 29 (2010), pp. 24–29.

M.A. BilottA, Le Décret de Gratien: un manuscrit de droit canonique toulousain reconstitué, in

“L’Art de l’enluminure”, 24 (marzo/aprile/maggio 2008), numero monografico, 69 p.

Riferimenti

Documenti correlati

Insurance intermediaries recorded in the register referred to in Art 109 (2) and those under Art 116 shall furnish policyholders with the information laid down by ISVAP’s

7, we show the refractive index at 1000 nm of CAB lms doped with different amounts of the AmAm dye, together with the dispersion curve of Dn calculated as the refractive index

Il manuale, organizzato in due volumi, che si inserisce nel filone della pubblicistica francese coeva, è rivolto agli allievi ingegneri e sviluppa la trattazione

A Cremona si differenzia questa duplicità culturale nel 1778 quando contemporaneamente si perfezionano i laboratori scientifici di Chimica all’Ospedale Maggiore di

- alla sua valenza di indicatore delle selezioni tematiche e metodologiche, per orientare qualitativamente la scansione temporale dei contenuti, da proporre all’esperienza cognitiva

Aiming at developing an interdisciplinary analysis framework to support the watershed management through the participatory evaluation of WES, the study considers the specific case

Here, we coat AFM scanning probes via self-assembling monolayers (SAMs) of BCP micelles loaded either with clusters of silver nanoparticles (AgNPs) or bimetallic structures of

Anche la “verità” della Costituzione dunque si realizza nella storia, come dimostra efficacemente la stessa evoluzione del pensiero vassalliano sul principio della