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La scuola non tratta

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Academic year: 2022

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Testo completo

(1)

“La scuola non tratta”

Sensibilizzazione e formazione del Coordinamento antitratta

“Favour e Loveth”

Patrocinio Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia IERI

OGGI

Caterina Fasone Referente regionale Pari opportunità - -Differenza di

genere - Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia

(2)

Responsabili del settore sensibilizzazione e formazione del Coordinamento antitratta “Favour e Loveth”

Stella Bertuglia – Pasqua Cambia

(3)

Maria Luisa Altomonte – Direttore Generale U.S.R. per la Sicilia Isoke Aikpitanyi, la donna nigeriana salvata dal marciapiede

(4)

Giornata di formazione - 14-05-2012

“La scuola non tratta” I.I.S.S. “Alessandro Volta”

Viale dei Picciotti, 1 - Palermo

Saluti istituzionali

Maria Luisa Altomonte, Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia Roberto Tripodi, Dirigente Scolastico dell’ I.I.S.S.”A. Volta” di Palermo

Caterina Fasone, Referente Pari Opportunità –Differenza di genere- U. S. R. per la Sicilia.

Testimonianze di operatrici/tori di strada contro la Tratta:

Suor Valeria Gandini, Missionaria Comboniana. Sportello: AscoltoDonna, Caritas Diocesana, Palermo Reverendo Vivian Wiwoloku, presidente dell’associazione “Il Pellegrino della Terra”

Laboratori esperienziali con le e i docenti sui materiali prodotti dalle scuola Coordinatrice Stella Bertuglia

Auto-valutazione

(5)

Il “cammino” dei

“DIRITTI UMANI”

•Nel ‘600

Riflessione del giusnaturalismo

•Nel ‘700

I testi del Beccaria, La Costituzione americana (1787) La Dichiarazione dei diritti dell’uomo in Francia (1789)

•Nell’ ’800

Liberali, democratici, socialisti

•Nel ‘900

L’O.N.U. e la sua Dichiarazione, Il Tribunale Russel,

Il Tribunale dell’Aja

(6)

1)

La validazione universale dei diritti umani

2)

L’induividuazione del dialogo critico

e autocritico come tecnica

dello

SPAZIO DELL’INCONTRO 3)

Il riconoscimento della dimensione

mondiale dell’intercultura

Intercultura: compito e sfida

Caterina Fasone

(7)

dialogo

mètissage incontro

Scambio Identità Differenze Appartenenza Alterità

Decostruzione

Intercultura: compito e sfida

L’importanza dell’istruzione e della formazione per costruire intercultura

Caterina Fasone

(8)

I N T E R C U L T U R A L E

Pluralismo

•Diritti umani

•Legalita’

•Solidarieta’

•Laicita’

•Sicurezza

•Salute

•…………

M O D E L L O

dai “diritti umani”,

dallo “spazio dell’incontro”, al modello interculturale

M A T R I C

I

Relazione Affettività

Comunicazione Apprendimenti

Caterina Fasone

(9)

Via Pedagogica

Modello Antropologico e pedagogico

Proposta progettuale per gli allievi e le allieve Supporto metodologico -

didattico

Sperimentazione metodologico/didattica validata dall’IRRSAE – Sicilia nell’ambito del Progetto “Un’opportunità da sperimentare”

(10)

La proposta progettuale intende focalizzare, a partire dall'analisi dell’esperienza di Isoke Aikpitanyi, riportata nel libro dal titolo “Le ragazze di Benin City”, la complessa dinamica del rapporto tra sé e l'altro, tra rappresentabile e indicibile, tra ricchezza e miseria, per vivere e comunicare superando la logica delle opposizioni.

Un percorso così inteso approfondirà i nuclei tematici oppositivi relativi a:

· memoria o documentazione,

· conflitto o gestione dei dati di realtà,

· soggettività o intersoggettività,

· prodotto sterile o prodotto fruibile,

· differenza/disagio o differenza/valore,

· annullamento del sé sessuato o realizzazione di sé.

Il prodotto costruito attraverso la riflessione sull’esperienza descritta nel testo o attraverso interviste che descrivono il dramma e le speranze delle donne, potrebbe essere una sceneggiatura, una scenografia, delle pagine Web funzionali a promuovere nelle scuole, attraverso la pubblicizzazione un’ulteriore diffusione di attività creative (ad es. teatrali,…) centrate sulla pedagogia della differenza.

(11)

IPOTESI PROGETTUALE SE

il modello di Formazione è centrato sulla problematizzazione, sulla ricerca partecipata di soluzioni, sulla produzione di materiale creativo immediatamente spendibile nella prassi didattica e sulla corresponsabilizzazione di tutti i soggetti coinvolti,

ALLORA

i materiali prodotti potranno rimuovere pregiudizi e stereotipi, a fare assumere i nodi concettuali della pedagogia della differenza, attivare nuovi comportamenti in una logica di apprendimento generativo.

(12)

Obiettivi

· Stimolare la motivazione come scambio di conoscenze.

· Riconoscere la propria cultura di appartenenza.

· Attivare capacità di mediazione tra l'idea e la ricerca dei propri mezzi espressivi.

· Ipotizzare quali forme può assumere un' idea a partire dalla differenza di genere.

· Acquisire versatilità nell'utilizzo dei mezzi espressivi.

· Sviluppare capacità di controllo di mezzi e strumenti.

· Promuovere capacità di stabilire relazioni tra sé e l'altro, tra rappresentazione e rimozione.

· Definire il "metodo" più funzionale per trasferire l'esperienza in situazione didattica.

· Riconoscere la prospettiva mirata alla fruizione del prodotto.

(13)

Metodologia

Il modello corsuale, che affonda le sue radici nelle teorie costruttiviste, neocognitiviste ed ermeneutiche e nella pedagogia della differenza, prevede diversi momenti operativi finalizzati ad attivare ed alimentare il processo di ricerca dei gruppi. In apertura dei lavori le/i partecipanti saranno coinvolte/i nella gestione del contratto formativo, attraverso il quale equipe e corsiste/i assumeranno specifiche responsabilità e negozieranno, mettendo in relazione la domanda e l'offerta di formazione.

L'esperienza corsuale proseguirà, poi con brevi input informativi finalizzati:

· - a creare lo scenario culturale di riferimento nel quale contestualizzare l'esperienza;

· - a fornire informazioni significative sul testo o sull’esperienza descritta dai media o attraverso intervista (da più punti di vista);

· - ad avviare la riflessione sul progetto, sul percorso e sulla spendibilità didattica dell'esperienza.

Il lavoro di gruppo su compito, sperimenterà l’assetto laboratoriale per poter far vivere la metodologia della ricerca come percorso obbligato per la costruzione di un prodotto condiviso e spendibile.

· Le informazioni strutturate saranno funzionali al problematizzare, a stimolare il processo di ricerca e a sistematizzare i lavori.

·

L'intergruppo per vivere concretamente la ricchezza dello scambio, della differenza, della pluralità di forme e modalità di rappresentazione del pensiero.

(14)

La fase della ricerca.

Mirerà alla produzione culturale di gruppo per la realizzazione di materiale (sceneggiature, scenografie, pagine web,…), da diffondere nelle scuole allo scopo di "sperimentare" percorsi operativi (trasposizione didattico-

metodologica) finalizzati alla rimozione di stereotipi e pregiudizi ed alla conoscenza pratica delle possibilità di arricchirsi tramite l'estraneità e la differenza.

Questi concetti, che sono stati fino ad ora alla base non solo del conflitto, ma soprattutto del fare e trasmettere potere maschile e cultura

apparentemente "neutra", ma effettivamente sessista, possono diventare, se correttamente gestiti, promotori di una cultura differenziata, plurale, in quanto "rispettosa" delle peculiarità specifiche dei due generi.

All'interno del percorso di ricerca si cureranno i seguenti aspetti:

· sviluppo delle soggettività in diversi settori del sapere;

· socializzazione delle risorse, creative e non;

· valorizzazione delle risorse in un comune lavoro.

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