Come non pagare debiti legalmente
written by Redazione | 21/12/2020
Come farsi cancellare tutti i debiti con il sovraindebitamento: chi non riesce a liberarsi dai debiti può chiedere la riduzione al giudice.
È possibile cancellare i debiti senza pagare nulla? Assolutamente sì. A spiegare come non pagare i debiti legalmente è una normativa del 2012: la famosa legge n. 3/2012, meglio nota come “legge salva suicidi”, oggi completamente riscritta e integrata con nuove e interessanti opportunità.
Grazie alla riforma [1], si può accedere a ciò che tecnicamente viene chiamata
«esdebitazione senza utilità» che consente, a chi è nullatenente, di liberarsi dai debiti anche in assenza di una benché minima contropartita. Se infatti, nella formulazione originaria della norma, era prevista solo una decurtazione delle obbligazioni (seppure in percentuali molto elevate) ora si può ottenere la totale cancellazione delle passività.
Si tratta, in pratica, della possibilità, concessa non solo a consumatori e famiglie,
ma anche a mini imprese e professionisti, di una via d’uscita speciale dal tunnel dei debiti di cui però si può usufruire una sola volta nell’arco della propria vita. Una chance quindi da saper cogliere al momento giusto per ripartire e per non fare soprattutto due volte gli stessi errori.
Ma procediamo con ordine e vediamo come non pagare i debiti legalmente.
Cancellazione debiti senza pagare nulla
Qualora non si possa offrire ai creditori alcuna utilità, nemmeno in prospettiva futura senza ulteriormente indebitarsi e senza discendere al di sotto di una soglia minima di reddito, è possibile l’immediata cancellazione dei debiti. È la cosiddetta «esdebitazione senza utilità». Essa consiste in un provvedimento del giudice che cancella tutti i debiti pregressi contratti dal richiedente senza che questi paghi alcunché o esegua alcuna controprestazione. Si tratta insomma di una esdebitazione completamente “gratuita”.
Per ottenere la liberazione dai debiti bisogna innanzitutto essere una persona fisica sovraindebitata: si può trattare quindi di consumatori, famiglie, professionisti, piccoli imprenditori o imprenditori agricoli (ossia degli imprenditori che, per le caratteristiche dimensionali, non sono soggetti alla possibilità di fallimento).
Per ottenere tale beneficio non c’è bisogno del consenso dei creditori: basta ottenere l’autorizzazione del giudice a cui bisognerà presentare un’apposita istanza (di tale procedura parleremo meglio a breve).
Il tribunale valuta la meritevolezza del debitore: in pratica i debiti devono essere stati contratti per ragioni non collegabili alla malafede o a grave colpa del debitore.
I debiti potrebbero sorgere, ad esempio, a causa di un imprevisto licenziamento o per far fronte a spese mediche: non sono previste esclusioni ma sarà il giudice a decidere se il soggetto è meritevole.
L’esdebitazione “senza utilità” può essere concessa solo una volta nell’arco della vita del debitore.
Che succede in caso di successivi guadagni?
Se, nei 4 anni successivi al provvedimento del giudice, il debitore dovesse ottenere della liquidità che gli consenta di pagare almeno il 10% dei debiti per i quali ha ottenuto l’esdebitazione, egli avrà l’obbligo di farlo. Invece, i piccoli guadagni che non raggiungano il 10% del debito contratto non saranno presi in considerazione [2].
Come ottenere l’esdebitazione
Per ottenere la cancellazione dei debiti, il debitore deve presentare una domanda al giudice del tribunale ove è residente. Dovrà farsi assistere da un Organismo di composizione delle crisi (di solito si ricorre a quelli presenti presso la Camera di Commercio).
L’Organismo di composizione della crisi (cosiddetto Occ) redige una relazione particolareggiata. In tale relazione viene certificata la completezza e l’attendibilità dei documenti allegati alla domanda, vengono indicate le cause dell’indebitamento e dell’incapacità del debitore di farvi fronte. La relazione valuta poi se il debitore è stato diligente nell’assumere i debiti e se i creditori lo sono stati nel concedere finanziamenti.
Il giudice analizzerà la relazione dell’Occ e accerta la meritevolezza del debitore (e più in particolare dell’assenza di atti in frode e della mancanza di dolo o colpa grave nell’assunzione dei debiti). Quindi viene emesso il provvedimento che dovrà indicare modalità e termini di presentazione, da parte del debitore, delle dichiarazioni annuali relative alle sopravvenienze che possano consentire il pagamento dei debiti nei successivi quattro anni.
Dopo l’apertura, il debitore verrà monitorato per quattro anni dall’Occ: se sopravvengono utilità rilevanti, esse verranno distribuite ai creditori.
Chi può ottenere l’esdebitazione?
La cancellazione dei debiti è concessa alle persone fisiche: consumatori, professionisti, imprenditori non soggetti alle norme sul fallimento (quindi piccoli
imprenditori e imprenditori agricoli).
Questo significa che anche questi soggetti potranno godere del beneficio quando il loro sovraindebitamento non dipenda da operazioni assunte senza una minima dose di prudenza (perché il compimento di operazioni scriteriate potrebbe essere valutato come indice di colpa grave).
Sono inclusi anche i soci illimitatamente responsabili: si tratta quindi dei soci delle società di persone, nei limiti dei debiti estranei a quelli sociali.
È poi previsto anche il cosiddetto sovraindebitamento familiare. Si tratta della possibilità, concessa ai «membri di una stessa famiglia», di presentare «un unico progetto di risoluzione della crisi da sovraindebitamento», e cioè di invocare l’applicazione di un’unica procedura pur a fronte di situazioni di crisi riferibili a soggetti diversi.
Viene così confermata la possibilità di accesso al sovraindebitamento per i gruppi familiari conviventi, purché l’origine del debito sia comune e purché le masse attive e passive siano distinte.
Quali debiti si possono non pagare?
Come anticipato in apertura non esiste un elenco di debiti che si possono cancellare e debiti che non si possono cancellare. L’unico discrimine è la meritevolezza del debitore.
Per fare un esempio, le situazioni debitorie determinate da spese mediche possono ritenersi tutte meritevoli di accoglimento e quindi suscettibili di applicazione dell’esdebitazione.
Per quanto riguarda i debiti da ludopatia, la giurisprudenza è stata incline ad ammettere tali soggetti alle procedure, sul presupposto di una loro incolpevolezza rispetto ai debiti assunti.
Quando si tratta di consumi smodati per esigenze voluttuarie (ad esempio auto, viaggi, gioielli, ecc.) l’accesso all’esdebitazione verrà sempre negato.
Nell’ottica di una tutela rinforzata della abitazione principale, il piano può prevedere il rimborso del mutuo fondiario se i pagamenti sono regolari o se il
giudice autorizza il pagamento delle rate inadempiute.