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Agriturismi, una stagione boom. Ma durerà?

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Academic year: 2022

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(1)MERCOLEDÌ — 19 AGOSTO 2020 – LA NAZIONE. L’estate del dopo-Covid. 11 •• Siena. Agriturismi, una stagione boom. Ma durerà? Tutto esaurito in molte strutture senesi. Confagricoltura però chiede di non aumentare costi e burocrazia. «Il settore è già provato». C’è una timida presenza di tedeschi e svizzeri giunti in auto e moto. cati i costi totali per le pulizie, le sanificazioni, il personale impiegato per le colazioni così come i cambi biancheria a fronte di una minore capacità di spesa degli ospiti italiani». Passato Ferragosto si può dire che l’estate sia quasi finita, ma è proprio in questa fase che arriva la modifica alla legge regionale 30 del 2003, ovvero quella che disciplina l’attività agrituristica. «Oltre che tardiva – commenta sempre il presidente Neri – si presenta anche avvolta dall’incertezza legata ai tempi. Mancano infatti i regolamenti che la rendono effettivamente operativa. Ci auguriamo che la nuova giunta regionale, che uscirà tra quasi un mese dalle urne, coinvolgerà le categorie interessate, ma soprattutto confidiamo nel buon senso dell’amministrazione regionale affinché non aumentino i costi e la burocrazia, due elementi che rischiano di mettere in ginocchio un settore come quello degli agriturismi già molto provato». In particolare Confagricoltura Toscana chiede che «non si pongano limiti in maniera grave alle aziende che intendono fare interventi migliorativi rilevanti all’interno delle strutture, in modo da incrementarne la capacità di attrazione e di ospitalità, anche attraverso i trasferimenti di volumetrie, fatti in modo intelligente e sostenibile, tra comuni limitrofi».. tà di raggiungere il nostro paese? Chi può dirlo». Difficile prevederlo vista anche la velocità con cui la situazione contagi si evolve. «Per non parlare delle difficoltà economiche degli Italiani che incideranno e non poco – conclude Rossella Lezzi – i bonus vacanze si sono rivelati per il nostro territorio un flop.. Oltre al pagamento del soggiorno, vanno considerate molte altre spese come viaggio e pasti. Noi avevamo chiesto di reimpiegare il contingente di denaro devoluto ai bonus in altro modo, come aiuto al settore. Chissà se nei prossimi decreti verrà considerata la nostra proposta». T.S.. SIENA Nell’estate del Coronavirus, le vacanze degli italiani sono state e sono tuttora perlopiù all’insegna del nostrano. Riscoperta delle bellezze del territorio, ma soprattutto contatto con la natura. Questa sembra essere stata la tendenza. Secondo i dati raccolti da Confagricoltura Toscana, la vacanza in agriturismo, immersi nella campagna, agli italiani piace e anche tanto. Soprattutto in un territorio ricco di arte, buon cibo e natura come quello di Siena, dove sono tante le strutture che stanno registrato e stanno tuttora registrando l’esaurito. Dopo un timido inizio, infatti, i mesi di luglio e agosto hanno registrato una solida ripresa del turismo nazionale che ha permesso di frenare le perdite del periodo precedente. Boom di richieste e tutto esaurito in molte strutture hanno placato la preoccupazione iniziale data anche da molte incognite, ma ora i dubbi sono su settemOSPITI IN TRICOLORE. Nove ospiti su 10 provengono dall’Italia per vacanze di breve durata. bre, considerata anche la nuova ripresa dei contagi. «Senza turisti stranieri e con l’avvio delle scuole, il rischio è che il settore ripiombi su terreno negativo», commenta l’associazione di categoria. Che sarebbe stata un’estate anomala si è intuito fin da subito, anzi le premesse lasciavano presagire una situazione più nera di quella che è effettivamente stata. La durata media dei soggiorni, a luglio, è. stata di circa 2/3 notti concentrate soprattutto nel weekend. Un trend che dopotutto segue la scia degli altri anni. Agosto fa riscoprire l’amore per la campagna. Ad andare per la maggiore sono stati gli agriturismi, appunto, per soggiorni settimanali, verso la costa o in montagna come Amiata e Abetone. Il 98% dei turisti sono italiani, a seguire anche tedeschi e svizzeri arrivati in auto.. Scarsi arrivi dall’estero Molti hotel non aprono Rossella Lezzi, presidente di Federalberghi «Grandi difficoltà anche a causa delle normative». SIENA A confermare i dati di Confagricoltura, così come le stesse perplessità per il futuro del settore, è Federalberghi. Entrambe le associazioni di categoria, che senza dubbio hanno il polso della situazione, fotografano una situazione sicuramente più rosea rispetto a quelle che erano le premesse, ma non priva di dubbi e preoccupazioni. «Dopo i mesi di lockdown è plausibile la tendenza a preferire la campagna e la natura – afferma Rossella Lezzi, presidente Federalberghi – Ma, soprattut-. to negli ultimi due mesi, anche gli hotel del centro città e delle zone limitrofe hanno fortunatamente registrato numerose richieste. La maggior parte delle presenze è composta da italiani». Se da una parte fa piacere sapere che il Bel Paese sia stato scelto come meta per le vacanze estive dagli stessi italiani, dall’altra la mancanza del grande turismo straniero si è fatta sentire, soprattutto in una città d’arte come Siena abituata ad accogliere comitive da tutto il mondo. Una carenza tale che molte strutture non sono state stimolate ad aprire. «Rimane il fatto che molti hanno scelto di rimanere chiusi – continua Lezzi – Una decisione presa anche da molti Relais e alberghi a 5 stelle, dovuta sia alla mancanza di ospiti extraeuropei che alle difficol-. Rossella Lezzi. tà nell’attuare la normativa antiCovid 19». E se luglio e agosto sono trascorsi nel segno positivo in termini di numeri, pensare al mese di settembre fa storcere qualche naso. «Le aspettative non sono delle migliori – prosegue – ci sono molte incognite in vari ambiti: trasporti, possibili lockdown europei, sulla riapertura o meno delle scuole. I turisti stranieri avranno la possibili-. «Come ci aspettavamo sono aumentate le richieste di cambi data e di prenotazioni che hanno influito sull’organizzazione – precisa il presidente di Confagricoltura Marco Neri – Sono tripliGLI STRANIERI.

(2) MERCOLEDÌ — 19 AGOSTO 2020 – LA NAZIONE. Colpo di scena. Provincia. Anche l’ex presidente Dainelli lascia l’azienda Al suo posto il figlio, già tra gli amministratori. 19 •• L’ex presidente Alberto Dainelli, azionista di maggioranza relativa (43%) attraverso Findeco, lascia Floramiata. Al suo posto il figlio Romano, uno dei quattro amministratori, che detiene, il due per cento delle azioni.. Floramiata, fissato l’incontro con i sindacati Il summit è previsto il 26 agosto: si discuteranno le conseguenze deil nuovo assetto dell’azionariato alla luce dei recenti cambiamenti PIANCASTAGNAIO di Massimo Cherubini E’ partita la richiesta, firmata dalla Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, di un incontro su Floramiata. I rappresentanti dei sindacati di categoria hanno proposto ai nuovi vertici aziendali due date: il 28 o il 31 di questo mese. Invece l’incontro è stato fissato per il 26 agosto. «Abbiamo urgenza – dice Gabriele Coppi della Fai Cisl – di capire cosa è accaduto nell’azionariato della società. Le notizie di profondi cambiamenti – aggiunge –. Le abbiamo apprese dai lavoratori. Non ci è stato comunicato nulla di ufficiale. Ci dispiace, perché nel triennio appena concluso abbiamo fatto un importante percorso per sottoscrivere accordi importanti». E ancora: «E’ stato un fulmine a ciel sereno – sottolinea il sindacalista – perché Floramiata è stata una delle poche aziende agricole che ha fronteggiato nel migliore dei modi la crisi dovuta al. Sindacati preoccupati per le variazioni dell’azionariato di Floramiata. Covid-19. L’esigenza di incontrare i nuovi vertici è dovuta alle tante, troppe voci che si sono diffuse. Da quelle sul tema degli investimenti a quelle sulla ipotetica riduzione dell’organico. Nel primo caso vorremmo conoscere il piano, nel secondo riteniamo del tutto infondate voci di riduzione dei dipendenti». Poi si entra nel dettaglio: «In tre anni Floramiata ha quasi raddoppiato la sua forza lavoro. Im-. possibile – conclude Coppi – ipotizzare una riduzione con il modello organizzativo che, visti i risultati, appare vincente». Quindi riunione entro fine mese. Nello stesso periodo si conoscerà anche la data dell’arbitrato, decisione che spetta al presidente provinciale del Notariato il quale formalizzerà il procedimento richiesto dalla Tesi Group, cioè dall’azionista di minoranza «estromesso» da ogni. organismo della società dopo le decisione assunte nell’assemblea dello scorso 28 luglio. In pratica è stata abolita la figura del presidente, quella dell’amministratore delegato, quella del consiglio di amministrazione. Decisioni ritenute dal ricorrente (Tesi Group) in contrasto con quanto previsto dallo statuto della società. E ancora: sarebbe venuto meno il rispetto dei patti parasociali, sottoscritti anche da Tesi Group e da Barile (singolarmente detentori del 26,50 per cento delle azioni e, quindi, unendo le forze componevano la maggioranza) con i quali si prevedeva che l’attribuzione dei due principali incarichi: presidenza e amministratore delegato fossero destinati agli azionisti di maggioranza. Da aggiungere che l’ex presidente Alberto Dainelli, azionista di maggioranza relativa (43 per cento) attraverso Findeco, lascia Floramiata. Al suo posto il figlio Romano, uno dei quattro amministratori, che detiene, il due per cento delle azioni.. Messa al Santuario per l’omaggio al Palio Piancastagnaio e le contrade si sono riuniti per celebrare in modo simbolico la carriera cancellata PIANCASTAGNAIO Anche a Piancastagnaio ieri si è vissuta la pagina più amara di questo anno. Nel paese amiatino il 18 agosto da 41 anni si corre il Palio delle contrade di Castello, Coro, Borgo, Voltaia. I tre giorni che precedono la carriera, sono ricchi di cerimonie, rievocazioni storiche, processioni e celebrazioni religiose. Purtroppo, il Palio annullato ha avuto eco nei numerosi messaggi e post sui social. Il 18 agosto, si celebra proprio con la corsa del palio la Madonna di San Pietro, la cui quattrocentesca effigie af-. frescata su un pezzo di muro, è custodita nell’omonimo Santuario lungo la via Grossetana. La parrocchia non ha voluto dimenticare questa importante ricorrenza che in tempi normali è sottolineata dalla presenza di centinaia di contradaioli e fedeli che arrivano anche dalle altre zone limitrofe con turisti da tutta Italia. Soprattutto per la grande processione del 16 agosto con il corteo storico. Quest’anno è prevalso il ricordo e il pensiero per tutte persone coinvolte in vari modi nelle tragiche vicende del coronavirus. Anche a Piancastagnaio, dove si sono avuti 4 decessi e molti positivi. Decessi che hanno riguardato particolarmente la contrada bianconera di Voltaia. Nella mattinata, il parroco don Gianluca Emidi ha celebrato la messa all’aperto nel parco del Santuario. Presenti al-. Il parroco don Gianluca Emidi ha celebrato la messa all’aperto nel parco del Santuario della Madonna di San Pietro. cuni rappresentanti delle quattro contrade. Per l’ occasione, è stata sistemata accanto all’altare mobile l’immagine della Madonna di San Pietro che i contradaioli portano in processione a spalla lungo le vie del centro storico, la sera del 16 agosto di ogni anno. L’immagine è stata. recentemente restaurata da Elena Pinzuti su incarico del Magistrato delle contrade e delle stesse contrade. Un grande lavoro recupero della tela ottocentesca, che ha riportato alla luce i colori originali del grande dipinto sacro. Giuseppe Serafini. ABBADIA S. SALVATORE. Primo Rifugio regno di disservizi L’area è proprietà di una società privata Il Comune non può agire Un’area residenziale priva di illuminazione pubblica, del servizio postale, con strade ridotte in pessime condizioni. L’area, oggetto di una lettera di protesta inviataci da chi risiede in questa zona, è quella del Primo Rifugio nel comune di Abbadia San Salvatore. Qui insistono diverse villette, realizzate da molti anni. Ma che, in realtà, sono prive di alcuni servizi essenziali. Il problema è «storico», risale all’urbanizzazione dell’area che non è mai stata conferita, come da procedure urbanistica, al Comune. Era, e resta, di proprietà di una società privata. Il Comune non ha alcun titolo per intervenire. Neppure quando gli viene chiesta l’autorizzazione per impiantare un ripetitore di segnali telefonici. La denuncia dei residenti è quindi vera ed evidenzia la necessità di metter mano alla soluzione di una situazione che ristagna da decenni. Le aree, le strade, le servitù, devono essere acquisite dal Comune. Ma dopo tanto tempo ciò potrebbe rivelarsi difficile. I nostri lettori lamentano anche il mancato recapito della corrispondenza. Ma questo è un problema che riguarda Poste Italiane e la sua organizzazione dei servizi di recapito. Massimo Cherubini.

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(4) 21. Mercoledì 19 Agosto 2020    

(5). Agricoltura Oggi.   

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(7)      . http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente '[email protected]' - http://www.italiaoggi.it. IL PRIMO GIORNALE DEGLI IMPRENDITORI, DEGLI OPERATORI E DEI PROFESSIONISTI DEL DELLA TERRA E DELL’AGROINDUSTRIA. Un decreto delle Politiche agricole sblocca 10 mln di euro. Contributo massimo: 14 mila euro. Aiuto di stato per l’agrume triste In caso di fitopatia coperto l’80% delle spese di reimpianto DI. ERMANNO COMEGNA. resto i produttori di agrumi che hanno subito danni agli impianti per via degli attacchi del virus della tristeza o del mal secco potranno presentare la domanda di sostegno per accedere agli aiuti pubblici a copertura parziale delle spese per il reimpianto degli agrumeti. Lo ha stabilito un decreto del ministero delle politiche agricole (n. 9049776 del 10 agosto 2020) contenente le disposizioni relative al funzionamento dell’apposito intervento di sostegno, istituito con la legge di bilancio del 2018. Si tratta di un fondo da 10 milioni di euro per la qualità e la competitività del settore; di questi fondi otto sono allocati per la misura del ricambio varietale delle aziende agrumicole, che hanno subito danni dalle menzionate fitopatie, con una gravità tale da interessare almeno il 30% delle piante.. P. Il provvedimento è in attesa di essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Dal momento della pubblicazione, gli agrumicoltori interessati avranno a disposizione 30 giorni di tempo per presentare la domanda di sostegno in modalità telematica ad Agea, l’agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura. Possono beneficiare dell’intervento solo le aziende agricole iscritte ad una organizzazione di produttori, alla data del 30 settembre 2019. Verranno prese in considerazione unicamente le domande con una richiesta di sostegno di almeno due ettari. I richiedenti dovranno dimostrare - attraverso una documentazione, rilasciata dal servizio fitosanitario competente per territorio - di avere subito il danno dalla tristeza o dal mal secco. Il reimpianto dovrà essere realizzato utilizzando varietà resistenti ed il richiedente aiuto si dovrà impegnare a mantenere l’investimento. Ortofrutta, deroghe Covid per salvare i fondi Le organizzazioni dei produttori ortofrutticole (Op) e le relative associazioni di secondo grado (Aop) che nel 2020 non sono riuscite ad applicare in modo completo e conforme i loro programmi operativi a causa dell’impatto determinato dal Covid-19 potranno beneficiare della flessibilità accordata dalla commissione Ue, scongiurando così il rischio di perdere i contributi pubblici o addirittura il riconoscimento. Lo ha stabilito il decreto ministeriale n. 9050387 dell’11 agosto 2020; il provvedimento elenca le 11 deroghe concesse, in applicazione al regolamento Ue n. 2020/884. Una delle disposizioni stabilisce che, in caso di riduzione di almeno il 35% del valore della produzione commercializzata 2020 di un dato prodotto, per cause imputabili alla pandemia, ai fini del calcolo del finanziamento pubblico da corrispondere, si prende in considerazione il 100% del valore della produzione registrata nel periodo di riferimento precedente. Una seconda deroga stabilisce che non si per almeno un quinquennio. quinquennio Il contributo pubblico erogato coprirà l’80% della spesa sostenuta; il decreto del Mipaaf stabilisce un massimale di 14.085 euro come costo complessivo. In più, fissa singoli importi massimi per le quattro fondamentali operazioni :. applicano le condizioni di equilibrio tra le diverse misure del programma operativo, eccetto per le misure dei reimpianti di frutteti per motivi sanitari e fitosanitari. Una terza deroga riguarda l’eventuale interruzione degli impegni pluriennali, come le azioni ambientali, a causa della pandemia da Covid, con la conseguente mancata realizzazione degli obiettivi a lungo termine e dei benefici previsti. In tali casi, gli aiuti erogati non sono recuperati se l’OP fornisce la prova che la mancata realizzazione degli obiettivi è dovuta alla pandemia Covid-19. Per la stessa motivazione non si applicano, per il 2020, le sanzioni relative alle azioni ambientali a superficie. Altre deroghe riguardano l’allungamento dei tempi per l’adozione dei correttivi necessari al rispetto dei criteri di riconoscimento e il mancato stop del pagamento degli aiuti, nel caso non si riesca a rispettare il parametro relativo al numero minimo dei soci. © Riproduzione riservata. - 4.225 4 225 euro per l’espianto, l’espianto - 2.600 euro per l’impianto, - 3.060 per la messa in opera degli astoni, - 4.200 per il materiale vivaistico. Per l’operatività definitiva del regime di aiuto si attende ora la pubblicazione di una circolare. dell’Agea che detterà le modalidell’Agea, tà attuative dell’intervento. © Riproduzione riservata. Supplemento a cura di LUIGI CHIARELLO [email protected]. Palitta (Pecorino romano) a fine mandato: ora i consorzi diventino di filiera «Abbiamo bisogno di fare il salto di qualità e per farlo i consorzi devono diventare organizzazioni interprofessionali. Salvatore Palitta, presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano lascerà sabato prossimo il proprio ruolo e non potrà essere rieletto: «Io stesso ho partecipato alla modifica statutaria che prevede il limite dei due mandati per non avere un’identificazione personale con la presidenza». Palitta accetta di tracciare con ItaliaOggi il bilancio della propria attività. A iniziare dal ruolo del consorzio. Domanda. Perché occorre essere organizzazioni interprofessionali? Risposta. Noi per il latte ovino, ma anche i grandi consorzi del vaccino come Grana Padano e Parmigiano Reggiano, con un peso determinante nell’economia della filiera, dobbiamo avere strumenti normativi che ci consentano di pianificare dal latte alla produzione alla Salvatore commerPalitta. cializzazione. Altrimenti continueremo ad avere peso limitato nella gestione del prodotto. D. C’è altro che avrebbe voluto portare a termine durante il suo mandato? R. Ampliare la protezione giuridica negli Usa, attraverso la modifica degli standard indicativi dei prodotti (anche se abbiamo ottenuto dei risultati straordinari, quali ad esempio la registrazione della forma). Gli States restano il nostro maggiore mercato e sono in ampia evoluzione: il Pecorino Romano è sempre più accostato ai piatti della tradizione italiana e ha un apprezzamento anche nel consumo diretto. Lo troviamo sempre di più sui banchi della gdo. Abbiamo ottenuto la tutela anche a Singapore, avamposto per il mercato dei formaggi generici. E in Nuova Zelanda, nostro diretto competitor. Il passaggio da fare ora è combattere i generici, vero pericolo per. le Indicazioni Geografiche D. A proposito di tutele, Trump ha salvato vino e olio italiano, ma anche il Pecorino romano dop da nuovi dazi. R. Siamo felici. Abbiamo lavorato affinché i dazi non venissero applicati al nostro prodotto. Siamo stati supportati da un team di avvocati; abbiamo fatto attività di lobbying presso il Congresso Usa; abbiamo preparato le nostre memorie e partecipato alle audizioni delle autorità americane. Non abbiamo seguito le vie della politica. D. Diceva del cambiamento del consumo di Pecorino; questo, è avvenuto sotto la sua presidenza R. È il risultato di un lavoro portato avanti dal consorzio. Una crescita del nostro prodotto dovuta al non essere più commercializzato quasi esclusivamente per impiego industriale; aspetto questo che portava soltanto a conflitti speculativi sul prezzo. D. Quindi il Pecorino Romano ha conquistato nuovi spazi? R. Siamo riusciti a far capire l’estrema versatilità del nostro prodotto. Si va dall’uso in tavola, alla novità dello snack per studenti e atleti, alla tipologia. del prodotto a ridotto contenuto di sale fino a quello a lunga stagionatura. D. Risultati ottenuti con modifiche al disciplinare; avete posto paletti pure sulla razza delle pecore. R. Pensiamo che le pecore siano una forte identificazione della produzione e della caratterizzazione del prodotto con il territorio. I produttori avranno 5 anni per la conversione delle razze che non appartengono alla nostra tradizione. D. Come ha reagito il mercato a questo nuovo corso? R. Dopo la flessione del 2018 con i prezzi scesi a 5 euro al chilo, grazie al pegno rotativo, che poi è diventato la base del decreto legge Cura Italia per il settore agricolo, oggi abbiamo una buona stabilità, consumi regolari e non ci sono eccessi di giacenze come in passato. La regolarità del mercato è precondizione di tranquillità per le aziende. Il problema, adesso, è il prezzo del latte che necessita di una stabilizzazione. Il Consorzio senza strumenti giuridici avanzati, difficilmente può intervenire. Andrea Settefonti © Riproduzione riservata. 114097115115101103110097115116097109112097064097103101110122105097105109112114101115115046105116. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente '[email protected]' - http://www.italiaoggi.it.

(8) 22. Mercoledì 19 Agosto 2020. AT T UA L I TÀ. Raccolta delle uve già partita in diverse zone d’Italia. Agosto cruciale per il Piemonte. Vendemmia con poche braccia http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente '[email protected]' - http://www.italiaoggi.it. Manca la manodopera. Le aziende: semplificare i voucher DI. ANDREA SETTEFONTI. iniziata la vendemmia: in molte zone d’Italia le aziende sono già al lavoro, ma quest’anno le preoccupazioni sono per la mancanza di manodopera dall’Est e per la burocrazia. Secondo Confagricoltura i lavoratori stagionali coinvolti nel comparto vitivinicolo sono 180 mila e rappresentano il 20% del totale delle assunzioni in agricoltura. Ma nella sola Toscana «mancheranno circa 5 mila lavoratori», evidenzia Ritano Baragli, vicepresidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana e presidente della cantina sociale Colli Fiorentini. E sollecita il governo a semplificare l’uso dei voucher agricoli. «Permetterebbe a studenti, disoccupati, e chi non ha lavoro di guadagnare denaro che poi potrebbero spendere, facendo ripartire l’economia». Di favorire la manodopera italiana parla anche Cia e impiegare nel settore agricolo tutti quei lavoratori italiani che attualmente sono senza lavoro, per cercare di tutelarli da un punto di vista reddituale e sociale. Questo anche perché, con-. È. DALL’ESTERO. Coldiretti: ora tamponi ai lavoratori Intanto Coldiretti chiede di «estendere i tamponi all’arrivo in Italia anche ai lavoratori nei campi provenienti dall’estero per consentire sia la raccolta dei 2 mld di kg di mele sugli alberi appena iniziata sia la vendemmia». Per essa Coldiretti stima «una produzione di vino Made in Italy attorno ai 45 mln di ettolitri, in calo di circa il 5% rispetto allo scorso anno, con il testa a testa con i cugini francesi per il primato mondiale». Intanto, «in Trentino Alto Adige, dove si produce circa la metà delle mele italiane, è stato dato il via libera ai test sui lavoratori nei campi provenienti dall’estero, che potranno così partecipare da subito alle attività di raccolta della frutta e dell’uva», ha spiegato palazzo Rospigliosi in una nota. E ancora: «Per salvare le produzioni Made in Italy occorre dare la possibilità a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter lavorare nei campi attraverso una radicale semplificazione del voucher agricolo».. tinua Cia, col fisco 4.0 e lo smart working degli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate, servono 15 giorni per dotare di codice fiscale i lavoratori stranieri da contrattualizzare per la vendemmia. Ma i primi grappoli sono stati tagliati. Come in Sicilia, da Planeta dove si è iniziato con il Moscato di Noto e lo Chardonnay per quello che per l’azienda «non è un anno come gli altri, gli eventi legati al Covid hanno segnato tutti noi». Vendemmia iniziata anche in Franciacorta, in particolare nelle vigne del versante sud del Monte Orfano, dove la raccolta di Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco è sempre anticipata rispetto alle zone più centrali. «La campagna 2020 risulta essere una delle più equilibrate dell’ultimo decennio» com-. menta Francesco Franzini, vicepresidente del Consorzio. In Piemonte si aspetta agosto, che «sarà cruciale per l’esito della vendemmia», sottolinea Confagricoltura regionale con un «quantitativo di uva nella media, paragonabile al 2018, ma in aumento del 10% circa sulla campagna 2019». Casa Paladin, gruppo con vigneti tra Veneto Orientale e Friuli, Franciacorta e Toscana, parla di «annata eccezionale, con produzione più contenuta ma qualità eccellente», spiega Carlo Paladin. Per il Consorzio vini Soave e Recioto di Soave, «la vendemmia è prevista per il 20 di settembre, solo qualche giorno di anticipo rispetto agli scorsi anni e estremamente promettente», dice Sandro Gini, presidente del Consorzio. E anche per Ornellaia è iniziata la vendemmia e a Bolgheri la parola d’ordine è resilienza con fiducia. Perché, spiega Axel Heinz, direttore di tenuta: «Il nostro impegno è lavorare come di consueto interpretando al meglio l’annata e preservando lo stile e l’identità di Ornellaia. Abbiamo cambiato le modalità di lavoro senza modificare l’operatività e soprattutto senza rinunciare ai nostri standard qualitativi». © Riproduzione riservata. Nasce Vivito: la super coop vitivinicola della Toscana Nasce Vivito, la principale realtà cooperativa toscana nel settore vitivinicolo. Oltre 105 mila quintali di uva lavorata e un valore della produzione che raggiunge i 12,5 milioni di euro, i quasi 700 soci delle cantine cooperative di Certaldo (Fi) e Poggibonsi (Si), hanno dato vita alla più grande aggregazione di viticoltori della Toscana: Vivito s.c.a, acronimo di Vini di Viticoltori Toscani. Un soggetto cooperativo che produrrà Chianti, Chianti Classico e Vernaccia di San Gimignano oltre a numerosi Igt. Le produzioni vanno dal territorio del Chianti fiorentino e senese fino alla Maremma grossetana garantendo alla filiera significativi volumi di vino prevalentemente sfuso. Le due cantine sociali contano su 1.250 ettari di superfici vitate dei soci, cui si aggiungono gli oltre 400 ettari di proprietà delle aziende agricole di Montagnana (in provincia di Firenze) e Scarna (in provincia di Siena), portate in dote a Vivito dalla fusione delle due cantine. Dentro la Cantina Colline del Chianti era già confluita la storica Cantina di Geggiano nel Chianti Classico, cooperativa promossa da Ranuccio Bianchi Bandinelli, intellettuale e latifondista che donò parte dei possedimenti a mezzadri e coloni. Da un punto di vista finanziario nasce un unico soggetto con un patrimonio netto di 9,5 mln di euro, disponibilità liquide per 2,2 mln, 1,7 mln di capitale sociale, 0,5 mln di debito verso i soci e nessun debito verso banche. È prevista la riqualificazione dello stabilimento di Poggibonsi per 700 mila euro, 180mila euro per l’acquisto di macchinari lo sfuso e sono previsti reimpianti nelle vigne, investimenti sulle aziende agricole e formazione al personale. Indicato alla presidenza è Davide Ancillotti, mentre per la vicepresidenza in pista ci sono Malcolm Leanza e Duccio Toni. Vivito avrà sede legale a Certaldo. Arturo Centofanti. POLTRONE IN ERBA L’ASSEMBLEA DEI SOCI DELLA CAMERA DI COMMERCIO ITALO ORIENTALE (Ccio) DI BARI ha rinnovato le cariche sociali e Antonio Barile è stato riconfermato presidente. Al fianco di Barile, dirigente della Cia e presidente del Patronato Inac, è stato eletto il vicepresidente Vitandrea Marzano del comune di Bari. Fanno parte del consiglio direttivo Alessandra Barnaba, Mario Laforgia, Domenico Demarinis, Natale Mariella, Milella Bruno, Panaro Felice, Vincenzo Posa, Giacoma Punzo. Tesoriere è Annarita Torino. [email protected] BRUNO PILZER è il nuovo presidente dell’Istituto di Tutela Grappa del Trentino. Pilzer, tra i decani del settore e già vicepresidente, ha 61 anni, è trentino doc, enologo, sposato, con due figli. Originario di Faver in Val di Cembra dove collabora nella distilleria di famiglia fondata nel 1957. Alla vicepresidenza ci sarà il giovane Alessandro Marzadro, alla terza generazione della distilleria omonima. Oltre a Pilzer e Marzadro, il cda è composto da Rudy Zeni, Bernardino Poli, Carlo Pezzi, Giuliano Pisoni, Luigi Cappelletti, Fabio Andreis, Franco Bertagnolli. [email protected] GIACOMO LUSSIGNOLI è stato confermato presidente del Condifesa Lombardia Nord-Est di Brescia per il prossimo triennio. Resta in carica anche il vicepresidente uscente, Pietro Panizza. «Lo sforzo sarà concentrato in modo particolare sul lancio di nuove formule assicurative come ad esempio i fondi mutualistici. Condifesa Lombardia Nord-Est gestisce le polizze agevolate per l’assicurazione dei raccolti agricoli: operativo nella provincia di Brescia oltre che in quelle di Lecco, Como, Sondrio e Varese, associa 4.306 agricoltori. [email protected] RINNOVATI I VERTICI DELL’ASSOCIAZIONE REGIONALE A LLEVATORI (A RAL) DELLA LOMBARDIA che ha sede a Crema. Il nuovo presidente eletto è Mauro Berticelli. Sarà affiancato nel consiglio direttivo dal vicepresidente Roberto Chizzoni. Berticelli alleva vacche da latte nei comuni di Vailate e Arzago d’Adda. Il latte prodotto è destinato al circuito del Grana Padano. Diplomato in ragioneria, Berticelli ha da subito scelto di dedicare la propria vita professionale all’agricoltura. Sono stati eletti consiglieri anche Andrea Broglia, Massimo Crespi, Enrico Locatelli, Germano Pè, Giorgio Gerolamo Piovanelli, Fabio Mantovani, Giovanni Martinelli e Adriano Zamboni. [email protected] M ARIO SCAINI è il nuovo presidente di Agrimercato Campagna Amica Bergamo, l’associazione per la gestione dei mercati dei produttori di Coldiretti. Scaini ha una trentennale esperienza presso Coldiretti Bergamo ed è membro di diverse realtà impegnate nella salvaguardia e nella promozione del territorio, come il Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca e l’associazione «Pianura da scoprire». [email protected] COLDIRETTI FERRARA ha nominato il romagnolo Alessandro Visotti direttore. Sostituirà, dal 1° settembre, Roberto Palù, che lascia per pensionamento. Visotti, classe 1962, attualmente direttore nella federazione inter provinciale di Ascoli Fermo, è romagnolo di Bagno di Romagna e da oltre 30 anni è in Coldiretti. [email protected] A LDO GUERRINI è il nuovo direttore del Consorzio Agrario di Siena e Arezzo. Ado Guerrini, nato a Manciano (Gr) il 23 agosto del 1956, è residente a Roma. Ha conseguito una maturità scientifica per poi laurearsi in Scienze Agrarie all’Università degli Studi di Perugia. Ha un trascorso con diverse esperienze in realtà di settore agricolo e con diversi incarichi: dopo i primi passi nel Consorzio Agrario di Grosseto, ha ricoperto il ruolo di direttore in Confagricoltura Perugia, Confagricoltura Grosseto e Confagricoltura Nazionale. È stato inoltre direttore d’area presso Bonifiche Ferraresi Spa. [email protected]. © Riproduzione riservata. © Riproduzione riservata. © Riproduzione riservata. 114097115115101103110097115116097109112097064097103101110122105097105109112114101115115046105116. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente '[email protected]' - http://www.italiaoggi.it.

(9) M E R CATO AG R I C O L O. Mercoledì 19 Agosto 2020 Mercol. 23. Cdp srl acquisisce il 33% della Nuova Ivi srl, società specializzata in IV e V gamma. Il cotto e mangiato che seduce http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente '[email protected]' - http://www.italiaoggi.it. Col Covid più pasti in azienda: è l’ora dell’ortofrutta pronta DI. MARIANGELA LATELLA. dp srl - società fondata a fine 2019 da Matteo Ludergnani, socio e membro del cda di Coferasta spa, e Riccardo Di Pisa, responsabile mercati esteri e canale horeca dell’omonima azienda grossista di famiglia - ha acquisito il 33% di Nuova Ivi srl, specializzata nella produzione di ortofrutta I, IV e V gamma con base a Copparo (Fe). «L’idea di fondare Cdp srl», spiega Ludergnani, «nasce dal desiderio di entrambi di evitare sovrapposizioni di attività tra le rispettive aziende. In particolare per quanto riguarda le forniture al canale mense, centri cottura e horeca. Con l’acquisizione del 33% di Nuova Ivi srl, chiudiamo il cerchio della filiera, perché mentre Cofe-. C. rasta porta la parte produttiva e commerciale e Di Pisa quella distributiva, con l’azienda di Copparo abbiamo adesso anche la parte industriale. In questo senso riusciamo ad avere un maggiore controllo della qualità dei prodotti che forniamo e siamo pronti a rilanciare il progetto “Stai Fresco∞, brand nato per il delivery alle aziende e al mondo della ristorazione». Il progetto «Stai Fresco» è stato presentato a Fruit Logistica di Berlino ed è operativo, di fatto dal 17 febbraio. Durante il lockdown ha subito un importante rallentamento con un gap rispetto agli obiettivi di fatturato mensile, circa 180mila euro, che è arrivato anche fino al 70% tra aprile e maggio. Adesso si sta rimettendo in carreggiata e la forbice si è ridotta al 15-20%. «In tre anni», spiega Ludergnani, «puntiamo a raggiungere un fatturato di circa 5 milioni di euro. Uno degli aspetti innovativi è che i dipendenti delle aziende pos-. Riccardo Di Pisa e Matteo Ludergnani. sono ordinarci il pasto fuori casa, ortofrutta fresca o IV gamma, ossia lavata e pronta per essere mangiata. Abbiamo delle soglie minime che sono circa 300-400 euro di spesa per azienda. Effettuiamo consegne nelle province di Bologna, Modena e Ferrara dalla nostra base logistica aperta al Caab, il Centro agroalimentare di Bologna, dotata di magazzino, celle frigorifere e uffici. L’unica collaborazione richiesta alle aziende è l’autorizzazione delle operazioni di scarico della merce». Coferasta spa e Di Pisa srl sono due realtà storiche del settore ortofrutticolo della Regione Emilia-Romagna. La prima ha due divisioni. Una legata alle aste dei prodotti ortofrutticoli ed una più propriamente commerciale legata al settore dell’import-export. Per contro Di Pisa è un grossista storico del settore, con base al Caab. «Nuova Ivi è nostro fornitore da diversi mesi», chiosa Ludergnani. «Dopo avere conosciuto l’azienda guidata Roberto Martinelli e Carmelo Galati, abbiamo deciso di entrare in società perché è un’azienda giovane e potenzialmente in crescita, nonostante la crisi. Corrispondeva ai nostri desiderata in termini di dimensioni e fatturato che, adesso, oscilla intorno ai 900 mila euro circa».. Avocado, così Battaglio va a caccia della leadership Delle circa 20 mila tonnellate di avocado (in costante aumento) consumate ogni anno dagli italiani, il 20% proviene dall’azienda Battaglio spa di Rivalta (Torino, ma a Grugliasco ha sede legale), che ha come obiettivo di medio termine quello di guadagnarsi un posizionamento da leader assoluto sul mercato nostrano. Non ha caso, il top-importer italiano che ha iniziato a commerciare questo frutto esotico cinque anni fa, acquistandolo prevalentemente in Centro America - l’anno scorso, ha comprato mille ettari in Colombia, in collaborazione con l’azienda Tropical, storico produttore e importatore locale, proprio per avere il controllo dell’intera filiera produttiva. Il passo successivo è stato la campagna pubblicitaria lanciata subito Luca Battaglio dopo l’investimento, «Non è un abbaglio, l’avocado è Battaglio», in onda anche quest’anno, dal 9 al 29 agosto sulle principali emittenti del paese. La campagna adv richiama alla mente il lavoro di marketing del marchio «Chiquita» che, a suo tempo, ha rivoluzionato il settore delle banane in Italia, arrivando dove tutti vorrebbero arrivare, ossia alla fidelizzazione del consumatore. «In realtà», ci spiega Luca Battaglio, alla guida dell’azienda, «la campagna adv è solo il sigillo che abbiamo voluto mettere sul progetto di creazione della filiera con l’investimento in Colombia. Un messaggio rivolto ai distributori italiani e, in seconda battuta ai consumatori». La crisi del Covid ha solo rallentato questa corsa. Se l’anno scorso Battaglio ha importato 3.200 tonnellate, quest’anno sono arrivati a 4 mila e l’obiettivo è quello di chiudere con un fatturato in linea con il 2019. Ma tra due anni andrà in produzione il nuovo impianto colombiano, programmato per produrre 25 mila tonnellate di avocado. «Non saranno tutte destinate al mercato italiano», precisa Battaglio, «ma puntiamo ad ottenere una buona quota del mercato del Belpaese, con prodotti sia a marchio nostro che del distributore». Mariangela Latella © Riproduzione riservata. RISIKO AGRICOLO SARANNO. DUE LE PROPOSTE DI SALVATAGGIO DELLA FERRARINI DI REGGIO EMILIA, attualmente in concordato. quantina di supermercati di proprietà in particolare in Lazio.. preventivo, che saranno proposte ai creditori a breve. Alla nuova proposta di concordato che sarà presentata al Tribunale di Reggio-Emilia dal gruppo Pini di Sondrio, cui due anni fa la famiglia Ferrarini aveva ceduto il controllo dell’azienda oberata da 255 mln di debiti,, se n’è affiancata settimana scorsa una seconda, quella di Intesa Sanpaolo e Unicredit, affiancate da tre partner industriali: Bonterre-Grandi salumifici italiani, Opas e Hp, che hanno messo sul piatto 50 mln di euro, cui si aggiungono i 35 mln che stanzierà nzierà Intesa Sanpaolo.. NUOVO IMPORTANTE ACCORDO INTERNAZIONALE per la tutela dell’aceto. IL GRUPPO DISTRIBUTIVO SARDO FRATELLI IBBA (oltre 350 mln euro di fatturato per circa 250 punti vendita di proprietà e affiliati in Sardegna e Lazio), socio del consorzio Crai, ha ottenuto un finanziamento di 10 mln di euro da Cassa Depositi e Prestiti, con la garanzia di Sace, nell’ambito del programma Garanzia Italia, per proseguire nel suo piano di sviluppo 2020-2022, volto ad aprire una cin-. balsamico di Modena Igp e del formaggio Gorgonzola dop nel mondo. I due prodotti rientrano infatti fra le 100 denominazioni Dop e Igp che saranno tutelate e rriconosciute nell’ambito di un siglato dal Consiglio europeo accordo si Cina, la cui entrata in vigore è e dalla Ci per fine anno. Già nei prossiattesa p giorni, intanto, dovrebbe essere mi gio operativo l’accordo bilaterale ope per la protezione della denope minazione dell’aceto balsamico mi di Modena Igp in Vietnam, in M attesa attes che vadano in porto le trattative per stringere simili accordi Corea e Messico. con Core LA LOMBARDA VALLE SPLUGA (261 mln euro di fatturato), nota sul mercato per il galletto Vallespluga, ha ristrutturato il suo stabilimento di Gordona-So secondo i più moderni standard internazionali, nell’ottica di conseguire certificazioni di qualità più avanzate e ha ampliato l’area dedicata alla lavorazione delle carni per poter inserire linee per la produzione di nuovi elaborati pensati sia per il canale retail sia per quello horeca.. NESTLÉ CANADA ha raggiunto un accordo per la cessione della divisione acque Nestlé Pure Life, che comprende una fonte a Erin, in Ontario e due impianti d’imbottigliamento a Puslinch, (Ontario) e Hope (British Columbia), all’imbottigliatore d’acque canadese Ice River Springs. La cessione è determinata dalla volontà della controllata della multinazionale svizzera di concentrarsi sui brand internazionali del gruppo: San Pellegrino, Acqua Panna e Perrier. Ice River Springs potrà invece consolidare il presidio sul mercato (finora operava solo nel segmento acque private vate label). La finalizzazione dell’operazione razione è attesa per il terzo quadrimestre mestre 2020.. NASCE PESCAGRI, l’associazione di Cia per tutelare pesca e acquacoltura. Primo presidente della nuova struttura è Antonino Algozino: 45 anni, una laurea in medicina veterinaria e un impianto all’avanguardia di acquacoltura biologica in acque dolci per l’allevamento di trote, storioni e pesci ornamentali in Sicilia, provincia di Enna, Algozino lavorerà per «integrare sempre di più le attività delle aziende di pesca e acquacoltura con la gestione del demanio» e puntare «su aspetti più attrattivi per i consumatori come l’ittiturismo e la pesca sportiva». [email protected] a.alg. IL CONSIGLIO REGOLATORE DEL VINO DOC RIOJA sugli. della dell rassegna di Chalons-enChampagne è stata annullata Ch dopo il rifiuto del prefetto della do reg regione della Marne di accordare una deroga al limite dei da 5mila partecipanti giornalieri 5m previsto dalle norme per il contenimento d della pandemia di coronavirus. Il no del prefetto è stato motivato dalla ripresa dell’epidemia, «con un numero crescente di giovani asintomatici».. scudi contro la proposta di legge presentata dal Partito nazionalista basco al Congresso dei deputatii spagnolo per modificare la normativa che regola attualmente questa Doc. Proposta che di fatto creerebbe una nuova Doc indipendente, quella della Rioja Alavesa. Oggi la Doc Rioja prevede tre menzioni geografiche: Alavesa, Alta e Orientale, sotto l’egida di un unico consiglio regolatore.. S T OP O. A L L A S E CON DA F I E R A AGR AGRICOLA PIÙ IMPORTANTE DI FRA RANCIA. La 74esima edizione. Luisa Contri © Riproduzione riservata. 114097115115101103110097115116097109112097064097103101110122105097105109112114101115115046105116. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente '[email protected]' - http://www.italiaoggi.it.

(10) 24. Mercoledì 19 Agosto 2020. M E R CATO AG R I C O L O. Pietro Pacini estraeva pirite a 1.200 metri di profondità. Su quei terreni ha fondato un’azienda. Tornare alla terra. Da sottoterra http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente '[email protected]' - http://www.italiaoggi.it. Poggio Corbello era una miniera. Oggi produce olio e vino DI. ARTURO CENTOFANTI. alle miniere di pirite all’agricoltura, per reinventarsi una attività. Pietro Pacini, settantenne di Massa Marittima (Gr) nel 1997 è tornato a «riveder le stelle» dopo aver passato buona parte della propria vita a 1.200 metri di profondità a scavare materiale e portarlo via con i propri mezzi. Poi con la chiusura dell’ultima miniera delle Colline Metallifere, nel 1991, si è trovato a doversi mettere in gioco. E lo ha fatto con Poggio Corbello, azienda agricola oggi di 700 ettari su quegli stessi terreni che un tempo percorreva in ma-. D. Pietro Pacini. niera sotterranea. «Le miniera erano di proprietà dell’Eni, noi avevamo le macchine facevamo lavori in appalto. Dopo che anche l’ultima miniera è stata chiusa tanti mezzi sono stati impiegati per altre aziende all’esterno», spiega Pietro Pacini a ItaliaOggi. «Poi, anche in concomitanza con la morte di mio fratello, ho deciso di lasciare e vendere tutto per dedicarmi all’azienda agricola. Abbiamo acquistato terreni, impiantato vigneti e sistemato uliveti. Poi abbiamo dato vita all’attività di agriturismo. Abbiamo riconvertito un po’ per volta i fabbricati che erano adibito all’uso minerario e abbiamo recuperato anche una tabaccaia, dove negli anni Venti venivano essiccate le foglie del tabacco che veniva coltivato nei terreni attorno al lago dell’Accesa che lambisce l’azienda». Poggio Corbello, bosco, 12 ettari di vigneti, 8mila piante di olivo, mucche e animali da cortile, terreni per la semina e il foraggio è gestito. Il Pignoletto diventa doc Emilia Romagna Il Pignoletto diventa doc «Emilia Romagna» e dal 2021 diventerà, a disciplinare approvato, l’unica tipologia della doc «Emilia Romagna». È il vino che unisce idealmente l’Emilia e la Romagna, con il territorio di produzione e imbottigliamento che si estende da Modena a Forlì ed è la seconda denominazione enologica più importante della Regione dopo il Lambrusco e che, con 14 milioni di bottiglie, rappresenta una fonte determinante di reddito per i viticoltori del territorio. «Il Pignoletto rappresenta il vino che negli ultimi anni ha registrato i trend più importanti di crescita a livello nazionale e che al momento, nonostante la pandemia, ha fatto registrare una crescita del 10% nelle vendite da Pietro Pacini, da sua moglie Laura e dalle figlie Nada e Sabrina. L’azienda agricola produce 6mila bottiglie di vino, per l’agriturismo e la vendita diretta, mentre le altre uve vengono vendute a varie cantine della zona, coltiva 20 ettari a orzo e grano, produce 60 quintali di olio e dà lavoro a 20 dipendenti impiegati per la gestione quotidiana degli allevamenti, delle raccolte, delle potature e. in gdo nel primo semestre» sottolinea Carlo Piccinini, presidente del consorzio Pignoletto Emilia-Romagna. «Con questa proposta, all’apice della piramide qualitativa ci sarà la docg «Colli Bolognesi Pignoletto», una denominazione che include un territorio collinare molto ristretto posto a sud di Bologna, mentre la doc «Pignoletto» diventerà doc «Emilia-Romagna» e sarà riservata esclusivamente alla tipologia Pignoletto» commenta Giacomo Savorini, direttore dei due Consorzi che oggi tutelano il vino Pignoletto, ossia Pignoletto Emilia Romagna e Vini Colli Bolognesi. L’auspicio è di potere etichettare la nuova denominazione già dalla prossima campagna vendemmiale.. dell’agriturismo. «Certo è stato un cambiamento importante per tutti noi», commenta la figlia Nada. «Sono cresciuta senza vedere quasi mai mio babbo, era sempre in giro a organizzare il lavoro della miniera, aveva operai da gestire. Adesso certo, è migliorato molto, a livello di qualità della vita. Anche se è faticoso e impegnativo gestire tutta quanta l’attività, è un lavoro che dà tante soddisfa-. zioni. Ti permette di conoscere persone, instaurare rapporti con gente di tante nazionalità che nella fase di lockdown ci hanno scritto per far sentire la loro presenza». Poggio Corbello circonda il lago dell’Accesa, piccolo e misterioso lago balneabile della Maremma con antico insediamento etrusco oggi divenuto parco archeologico e di proprietà pubblica. © Riproduzione riservata. Sull’isola di Mazzorbo, laguna di Venezia. Venissa, il resort del vino perduto. I. l covid non ferma il successo di Venissa, la Wine Resort della laguna di Venezia sull’isola di Mazzorbo. Nonostante la crisi del settore dell’ospitalità, che ha colpito fortemente una città come Venezia dove la clientela straniera nel 2019 rappresentava oltre l’80%, Venissa continua a crescere e a luglio ha registrato un +20% di ospiti. Venissa cresce anche da un punto di vista finanziario. E lo fa con un aumento di capitale e nuovi soci. Al fondatore e ideatore del progetto, Gianluca Bisol si aggiunge infatti, Francesca Pagnan, la cui famiglia di origine trevigiana, ha una storica tradizione nel settore agricolo. Una operazione architettata da Orefin e sostenuta da Veneto Sviluppo che mette assieme due importanti famiglie venete e che porterà al recupero di altre vigne in laguna, oltre a quella presente proprio sull’isola di Mazzorbo, e alla realizzazione di una nuova cantina. «È bello vedere ciò che è nato dal recupero di un vigneto locale, siamo felici di avere a bordo la famiglia Pa-. gnan che spero possa essere la capofila di un gruppo di nuovi investitori con l’obiettivo finale della quotazione. Ci sono molte altre eccellenze enogastronomiche in queste terre che possono essere il motore di uno sviluppo sostenibile ad alto valore. Agricoltura Oggi. IL PRIMO GIORNALE DEGLI IMPRENDITORI, DEGLI OPERATORI E DEI PROFESSIONISTI DELLA DEL TERRA E DELL’AGROINDUSTRIA. Tutti i mercoledì offre agli operatori del mondo agricolo la più completa panoramica sulle novità, le prospettive e i problemi del settore primario, delle imprese di produzione e trasformazione agricola e dei consulenti del settore.. Abbonamento annuale a soli €49,00 anziché €104,00. aggiunto», sottolinea Gianluca Bisol. Venissa è nata nel 2002 dalla scoperta della Dorona di Venezia, un vitigno autoctono locale quasi scomparso e oggi uno dei vini bianchi più ricercati al mondo dai collezionisti. «Attorno a questo vino è nato un mondo legato alla scoperta della Venezia Nativa e della sua anima agricola», conclude Bisol. Venissa punterà a consolidarsi come riferimento per il turismo di eco-lusso nella laguna di Venezia anche attraverso un servizio di trasporto sostenibile con la terra ferma.. ABBONATI SUBITO SU 

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(12)    . © Riproduzione riservata. 114097115115101103110097115116097109112097064097103101110122105097105109112114101115115046105116. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente '[email protected]' - http://www.italiaoggi.it.

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