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Anno LXIV - n. 2 Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Postale - 70% - LO/MI - DL 353/2003 Conv.L. 46/2004 Art. 1 C DCB Milano

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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI www.enterisi.it - @ E n te R i s i

Anno LXIV - n. 2 Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Postale - 70% - LO/MI - DL 353/2003 Conv.L. 46/2004 Art. 1 C DCB Milano Febbraio 2021

. .

NOVITÀ Uno strumento innovativo, complementare alle polizze tradizionali

Fondi IST per i risicoltori

All ’interno

Il miglioramento genetico per soddisfare le esigenze dell’intera filiera risicola

Lo scopo principale delle attività di miglioramento ge- netico è la costituzione di nuo- ve varietà che si differenzino e siano migliorative sotto uno o più aspetti rispetto a quelle già in commercio, rispondendo al- le esigenze della filiera risicola e del consumatore. Un lavoro lungo e impegnativo che al Centro Ricerche sul Riso vie- ne portato avanti da anni. Su questo numero approfondia- mo quest’attività in un primo

articolo che proseguirà sulla prossima uscita de “Il Risi- c o l t o r e”.

A pag. 4 Nuove regole per il marchio

“Riso Italiano”

A partire dal 1° gennaio 2021 il marchio “Riso Italiano”

diventerà un marchio di cer- tificazione, motivo per cui l’Ente Nazionale Risi ha ap- portato alcune importanti mo- difiche alle modalità d’uso e di controllo del marchio.

La principale novità riguarda l’apposizione in prossimità del

marchio della seguente dici- tura “Origine garantita dall’En- te Nazionale Risi” che gli ope- ratori già autoriz- zati all’uso del marchio dovranno inserire sulle con- fezioni entro il 31 dicembre 2021.

Inoltre, ravvi- sando la necessi- tà di rafforzare i controlli sull’origine del pro- dotto che gli utilizzatori del marchio hanno acquistato da altri operatori, l’Ente Risi chie- derà agli utilizzatori sottoposti

a controllo di attestarne l’ori- gine italiana, in modo da ga- rantire che il prodotto com- mercializzato con il marchio sia sta- to interamente ot- tenuto da riso greggio (risone) raccolto in Italia.

A pag. 9 Il portale informatico dell’ENR fornirà informazioni per i controlli

Ha avuto ottimi riscontri il corso online per gli operatori degli Organismi di controllo

biologico. Di particolare rilievo è stata la sessione, con spie- gazione interattiva tramite si- mulazione di utilizzo delle va- rie funzioni, del portale dell’Ente Risi. A tal fine erano state preventivamente prepa- rati casi studio con caratte- ristiche riscontrabili nella nor- male attività di verifica. Sono stati, infatti, presentati i dati raccolti che sono stati inte- grati e organizzati sin dal 2018 nel database che contiene tutti i numeri della filiera ri- sicola.

A pag. 10 Buone notizie da ISMEA per i risi-

coltori: nella lista dei settori ammessi all’attivazione dello strumento di stabi- lizzazione del reddito (IST - Income Sta- bilization Tool) c’è anche il riso. E’ quanto prevede il Piano di gestione dei rischi in agricoltura 2021 messo a punto dal Mi- nistero delle Politiche agricole e già pas- sato al vaglio della Conferenza Stato-Re- gioni.

Il costo di adesione alla copertura mu- tualistica è estremamente vantaggioso per le imprese, dal momento che gli

agricoltori versano di tasca propria solo il 30% della quota, mentre il restante 70%

è finanziato con risorse pubbliche.

Possono candidarsi come soggetti ge- stori di un fondo IST le cooperative agri- cole e i loro consorzi, le società consortili, anche in forma associata, costituite da imprenditori agricoli, le organizzazioni di produttori, le unioni e le associazioni di OP, gli organismi collettivi di difesa e loro associazioni, le reti di impresa costituite in prevalenza da imprese agricole.

A pag. 8

Si ricorda che i risi- coltori potranno parte- cipare al sondaggio sul- le semine del 2021 fino al 31 gennaio 2021 e potranno farlo esclusi- vamente attraverso in- ternet, collegandosi al- l'area Operatori regi- strati o utilizzando il link diretto personalizzato ri- cevuto sulla PEC azien- dale.

L’ACCORDO «Dispone l’assenza di tariffe e contingenti su tutte le merci conformi alle opportune regole in materia di origine»

Brexit, vittoria della filiera, niente dazi sul nostro riso

Il riso italiano potrà essere esportato nel Regno Unito senza essere gravato da dazi. E’ quanto prevede l’accordo di libero scam- bio siglato il 24 dicembre 2020 tra l’Unione europea e il Regno Unito. Ed è una vittoria anche dei risicoltori italiani e dei ministeri italiani delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico che primi fra tutti si sono battuti per ottenere questo importante ri- sultato: l’accordo, si legge nello specifico comunicato, «dispone l’assenza di tariffe e contingenti su tutte le merci conformi alle opportune regole in materia di o r i g i n e ».

Nell’accordo sono state inse- rite anche le regole sull’origine previste nel codice doganale

dell’Unione europea. Pertanto, il riso italiano che andrà nel Regno Unito non pagherà il dazio e il riso che il Regno Unito importerà dai Paesi extra Ue (non essendo prodotto originario del Regno

Unito) potrà essere esportato nell’Unione europea solo pagan- do dazio, anche nel caso in cui il riso stesso sia stato sottoposto a lavorazioni sostanziali.

A pag. 9

Con meno principi attivi risaie sempre più in difficoltà

In risaia ci sono sempre meno principi attivi per con- trastare infestanti e funghi che penalizzano le coltivazio- ni. A partire dalla doverosa Revisione Europea in appli- cazione della Direttiva 91/414/CEE (successiva- mente abrogata e sostituita dal Reg. UE 1107/2009) che mirava alla rivalutazione degli agrofarmaci autorizzati sul mercato prima del 1993, so-

no tanti i prodotti eliminati dal mercato: sono stati au- torizzati solo i prodotti fito- sanitari contenenti sostanze attive che non rappresenta- vano un rischio per la salute umana o animale o per l'am- biente. Nel settore del riso conosciamo bene gli effetti di tale drastico impoveri- mento di soluzioni fitosani- tarie che negli anni ha reso sempre più complessi i pro-

grammi di difesa, basati su sempre meno sostanze at- tive e modi di azione. Tra i principi attivi scomparsi ri- cordiamo Propanile e Quin- clorac, fondamentali nella lotta contro i giavoni, ma an- che il Pretilachlor, oppure il Triciclazolo per contenere il brusone e l’Oxadiazon per combattere giavone, alisma e ciperacee.

Alle pag. 6-7

Sondaggio semine 2021

Ecco la Relazione annuale

In allegato con “Il Risicoltore” la sintesi cartacea del lavoro del Servizio Assistenza Tecnica

Con questo numero de “Il Risicoltore” trovate la nuova edizione della Relazione Annuale 2020 dell’Ente Na- zionale Risi. Il format della 53ª edizione è lo stesso degli ultimi anni: una versione sintetica da poter consultare e leggere più facilmente.

Sul sito web dell’Ente Risi, invece, all’ind irizzo www.enterisi.it, si potrà trovare (e se lo vorrete anche scaricare in formato pdf) tutto il lavoro svolto dal Servizio di Assistenza Tecnica (SAT) nella stagione agraria 2020, descritto con cura e in modo approfondito nel testo completo della Relazione Annuale. Con la possibilità di approfondirli in modo ampio ed esaustivo.

Alle pag. 2-3

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NutrInform Battery al via

Si chiama NutrInform Battery ed è la risposta italiana al sistema di etichet- tatura per alimenti a semaforo utilizzato nel Regno Unito e al Nutriscore adot- tato da Francia, Belgio, Spagna e Ger- mania. Consiste in un logo nutrizionale da applicare facoltativamente alle con- fezioni alimentari e su cui sarà indicato il contenuto di energia, grassi, grassi sa- turi, zuccheri e sale espresso in gram- mi, rapportati alla quantità che dovreb- bero essere assunti nel corso dell’in - tera giornata. Si vuole così offrire al consumatore gli strumenti per poter valutare l’equilibrio della propria alimen- tazione calcolando la quantità di ele- menti nutrizionali che si stanno inge- rendo, valutando così se risultano es- sere adeguati.

A pag. 5

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TECNIC A 2

FEBBRAIO 2021

PUBBLICAZIONE In allegato con “Il Risicoltore” la sintesi cartacea dell

Relazione Annuale 2020, tra prove e risultati

Sul portale dell’Ente Nazionale Risi (www.enterisi.it) la versione integrale che presenta tutti gli esiti delle prove dimostrative

Come ogni anno, ecco la nuova edizione della Rela- zione Annuale dell’Ente Na- zionale Risi. Visto il buon esi- to delle due passate stagio- ni, anche per la 53ª edizione è stato adottato lo stesso format: allegato a questo numero de “Il Risicoltore”

troverete la versione sinte- tica della Relazione, da poter consultare e leggere più fa- cilmente, mentre sul sito web dell’Ente Risi all’indi - rizzo www.enterisi.it potre- te trovare tutto il lavoro svol- to dal Servizio di Assistenza Tecnica (SAT) nella stagione agraria 2020, descritto con cura e in modo approfondito nel testo completo della Re- lazione Annuale.

Nella versione sintetica allegata a questo numero del nostro mensile, il lettore potrà quindi individuare più rapidamente gli argomenti affrontati nelle prove dimo- strative dal Servizio di As- sistenza Tecnica, con la pos- sibilità di approfondirli in modo ampio e completo, grazie ai risultati descritti nella loro interezza, nel do- cumento consultabile e sca- ricabile online.

Come nelle passate edi- zioni, anche nella Relazio- ne Annuale 2020 le prove d im os tr at ive e f f e t t u a t e sull’intero ter- ritorio risicolo nazionale so- no state sud- divise nelle tre discipline principali che c a ra tt er i z za n o l’agrotecnica del riso: agro- nomia, diserbo e utilizzo di fungicidi.

Prove agronomiche La nutrizione della colti- vazione rimane uno dei fat- tori produttivi fondamentali per la produzione di risone e, proprio per questo motivo, la Relazione Annuale non poteva che aprirsi con il te- ma della concimazione e dei risultati agronomici ottenuti nelle prove dimostrative in campo condotte dal Servizio di Assistenza Tecnica.

Nella coltivazione del riso le variabili che determinano un corretta scelta del piano di concimazione sono mol- teplici (la diversità dei suoli, le singole esi- genze varieta- li, la gestione d e l l ’ a c q u a , l’and amento climatico sul met abolismo del riso...) e a queste si ag- giunge la co- stante e cre- scente neces- sità di salva- guardia della salute umana, animale e ve- getale, sottolineando il con- cetto di sicurezza e ambien- te.A tal proposito il 16 luglio 2019 è entrato in vigore il nuovo regolamento relativo ai prodotti fertilizzanti dell’Ue, che si applicherà a partire dal 16 luglio 2022: tra le altre novità si evidenziano le ridotte emissioni di am- moniaca in agricoltura e la determinazione del limite di cadmio nei fertilizzanti.

Proprio per questi molte- plici motivi, nella stagione 2020 le prove realizzate dai

tecnici dell’Ente Nazionale Risi si sono concentrate sull ’utilizzo di fertilizzanti

“speciali” contenenti inibi- tori o agenti di rivestimento che possano migliorare l’ef - ficacia dei fertilizzanti e di- minuire l’impatto ambienta- le: Linea Compo (con diversi prodotti e protocolli), Nu- trient 18.46 P-MAX (un ca- talizzatore che rallenta il fe- nomeno della retrogradazio- ne, rendendo il fosforo più disponibile nel tempo per la pianta) e Agromaster Riso (i cui concimi hanno un mec- canismo di rilascio dell’azo - to legato all’umidità presen- te nel terreno e alle tem- p e r a tu r e ) .

In aggiunta, sono state condotte delle prove con un biostimolante a base di estratti vegetali - piante e alghe, con aggiunta di mi- croelementi come manga- nese, zinco e molibdeno - già utilizzato su altre colture estensive (Yeld On) e con un bioregolatore a base di ele- menti nutritivi e componenti organici di origine vegetale (Expando), già testato in prove preliminari al Centro Ricerche sul Riso di Castello d’Agogna dell’Ente Naziona- le Risi.

Prove di diserbo Il continuo aumento delle resistenze, la maggiore spe- cificità dei diserbi utilizzati in risaia, nonché la minore di- sponibilità di principi attivi sono fattori che contribui- scono al sempre più difficile controllo di alcune infestanti in risaia, tra le quali una gran- de importanza è rivestita dai giavoni. Nel 2020 le nascite tardive di giavoni o il loro parziale controllo hanno in-

dotto a una loro elevata pre- senza e pressione sul ter- ritorio al momento della ma- turazione del riso.

Nella stagione 2020 il Ser-

vizio di Assistenza Tecnica ha condotto numerose pro- ve dimostrative su tutto il territorio risicolo per conti- nuare a testare il nuovo pro- 53a Relazione annuale - 2020

La descrizione completa è sulla 53ª Relazione Annuale online: 3 leggila su http://www.enterisi.it

differenti gestioni della concimazione sia rivestito con membrana Poligen W3, per il ri- lascio controllato degli elementi nutritivi, ed in più contiene 3,4DMPP, che è un inibitore della nitrificazione. Nel protocollo 1 in copertura, allo stadio di formazione pannocchia, è stato utilizzato NEXUR 35.18 con ini- bitore dell’ureasi. Nel protocollo 2, su semine interrate, prima di som- mergere i campi è stato distribuito NEXUR 22.11.23 con inibitore dell’u- reasi. In tutte le prove è stato ef- fettuato un confronto con la ferti- lizzazione normalmente adottata dalle aziende che hanno ospitato le prove. Per la complessità degli argomenti, si rimanda alla lettura della Relazione Annuale pubblicata sul sito ENR, per una migliore com- prensione dei risultati.

Linea COMPO - produzione risone t/ha 12

11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0

Collobiano (VC)

Zinasco (PV)

Briona (NO)

Asigliano V.se (VC)

Giussago (PV)

Cameriano (NO) Prot 1-Top Riso 26.0.24 all'imp.+Nexur 35.18 in F.P.

aziendale

Prot 2-Top Riso 26.0.24 all'imp.+Nexur 22.11.23 pre sommersione

Cameriano(NO) Briona (NO)

Collobiano (VC)

Asigliano (VC) Zinasco (PV) Giussago (PV)

53a Relazione annuale - 2020 7 Ente Nazionale Risi

La descrizione completa è sulla 53ª Relazione Annuale online:

leggila su http://www.enterisi.it La distribuzione di Agromaster Rice 30.7.13 to-

talmente all’impianto ha fornito ottimi risultati soprattutto in relazione all’unica distribuzione eseguita: a Casarile (PV) le produzioni sono state pressoché identiche, a Zeddiani (OR) la tesi con Agromaster Rice ha leggermente migliorato la produzione, a Nogarole Rocca (VR) la tesi aziendale è stata più performan- te con una differenza pari a 0,59 t/ha in più.

In quest’ultima località il tipo di suolo è molto diverso dalle altre ed ha una elevata capacità di scambio cationico, inoltre la tesi azienda- le ha utilizzato 3 interventi di fertilizzazione.

Per i protocolli con semine in sommersione il prodotto è stato trattato, esclusivamente per le prove, con un surfattante, per impedire il galleggiamento dei granuli di concime. Nelle semine in acqua, in tre località, l’applicazione di Agromaster Rice 30.0.19 è avvenuta in stadio del riso 2/3 foglia, ma con concimazione all’im- pianto uguale in entrambe le tesi; a Stroppiana

(VC) il protocollo 3 ha previsto zero impianto, con anticipo della distribuzione dei fertiliz- zanti al termine dell’asciutta di radicamento.

In quest’ultima località la produzione è stata leggermente superiore nel testimone, in cui sono state eseguite tre concimazioni con con- cimi con NBPT (inibitore ureasi), senza essere statisticamente significativa. Anche a Denore (FE) e Livorno F. (VC) il frazionamento azien- dale ha evidenziato produzioni leggermente migliori, mentre a S. Pietro M. (NO) il risultato è stato identico. In nessuna località le diffe- renze di produzione sono risultate statistica- mente significative. Ovunque è stato ridotto il numero degli interventi fertilizzanti nelle tesi con Agromaster Rice. La scelta di Agromaster Rice con tempi di rilascio più o meno veloci non può essere standardizzata perché molto influenzati dalle condizioni pedo-climatiche, e ne deriva la necessità di una diversa scelta a seconda delle caratteristiche aziendali.

Conclusioni

t/ha

Prot 1 - 30.7.13 - 100% impianto - semine interrate Aziendale Prot. 2 e 3 - 30.0.19 - in copertura - semine somm. Aziendale 10

9 8 7 6 5 4 3 2 1 0

Casarile (MI)

Zeddiani (OR)

Nogarole Rocca (VR)

S. Pietro M.

(NO) Denore

(FE) Livorno F.

(VC) Stroppiana

(VC) Agromaster Rice - produzione risone t/ha

t

Nella versione sintetica, il lettore potrà individuare più rapidamente gli argomenti affrontati nelle prove dimostrative, con la possibilità di approfondirli in modo ampio e completo nel documento consultabile e scaricabile online

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Le prove dimostrative effettuate sul territorio nazionale sono state suddivise nelle tre discipline principali che caratterizzano l’agrotecnica del riso:

agronomia, diserbo e utilizzo di fungicidi

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TECNIC A

FEBBRAIO 2021

3 la sintesi cartacea dell’approfondito lavoro svolto dal Servizio Assistenza Tecnica

Relazione Annuale 2020, tra prove e risultati

Ente Nazionale Risi (www.enterisi.it) la versione integrale che presenta tutti gli esiti delle prove dimostrative

Ente Nazionale Risi

L’andamento climatico dell’annata appena mente migliori. Nelle prove con doppio pas- Conclusioni

Fungicida aziendale Seltima//Seltima

Seltima TEST N.T.

Fungic.aziendale//

Fungic.aziendale SELTIMA - UNO O DUE INTERVENTI

9 8 7 6 5 4 3 2 1 0

Località Castelnovetto (PV) Mosezzo (NO) Ponzana (NO) Bellinzago (NO) Borgolavezzaro (NO) Bianzè (VC) Tronzano (VC) Tronzano (VC) Bianzè(VC) Garlasco (PV) Vespolate (NO) Siamaggiore (OR) Nogarole Rocca (VR) Serravalle (FE) .

Nel caso leggiate questo numero de “Il Risicoltore”

online sul sito dell’Ente Nazionale Risi (www.en- terisi.it) oppure arrivi nelle vostre case prima del suo svolgimento, si segnala che sul numero di gennaio de

“Il Risicoltore” era stata erroneamente indicata la data del 2° webinar, “Il brusone e i nuovi mezzi di controllo:

le prove di difesa del SAT”: non si svolgerà il 22 gennaio, bensì il giorno prima, il 21 gennaio, alle ore 14 .Ci scusiamo con i lettori per l’errata segnalazione.

In ogni caso, gli altri webinar programmati si svol- geranno regolarmente il 15 gennaio (“Fe r t i l i z z a n t i

“speciali”, biostimolanti e bioregolatori: le prove agro- nomiche del SAT”) e il 29 gennaio (“Nuovi mezzi chimici per il controllo delle infestanti: le prove di diserbo del SAT”) e saranno un’occasione da non perdere per approfondire gli argomenti proposti dalla Relazione Annuale 2020.

Errata corrige e date dei webinar dell’Ente Nazionale Risi

dotto Loyant 2.0 (caratteriz- zato da un meccanismo d’azione diverso rispetto agli erbicidi autorizzati su ri- so e attivo anche nei con- fronti di spe- cie infestanti c h e h a n n o una resisten- za target-site agli erbicidi) e la nuova tec- nologia Provi- sia (un siste- ma che per- mette il controllo, in po- st-emergenza, di tutte le graminacee presenti nelle risaie Italiane, in particolare il riso crodo e le diffuse po- polazioni di giavoni resisten- ti agli ALS), al fine di ve- rificare l’aiuto che questi due strumenti possono of- frire appunto nel conteni- mento dei giavoni e di altre infestanti in risaia.

Inoltre, in seguito alla concessione per l’utilizzo in

deroga, nel 2020 il SAT ha potuto avviare un’attività di- mostrativa in campo del nuovo prodotto Avanza 2020, dotato di un principio attivo nuovo (il b e n z o b i- cyclon, un ini- bitore dell’en - zima HPPD), ver if ic an do ne le potenzialità erbicide nei confronti del- le infestati ti- piche della semina in ac- qua.

Prove fungicidi Il brusone rappresenta la principale malattia fungina nella coltivazione del riso in Italia, in grado di provocare importanti cali di produzio- ne. Il 2020 è stato carat- terizzato da una presenza costante di spore nell’am - biente, ma lo sviluppo della malattia si è verificato so-

lamente quando le condizio- ni climatiche lo hanno per- messo.

Nel corso della stagione estiva il Servizio di Assisten- za Tecnica ha valutato diver- si fungicidi presenti sul mer- cato applicati in condizioni pedo-climatiche differenti al fine di verificarne l’e ff i c a c i a n el l’azione preventiva alla m a l a tt i a .

In particolar modo, sono state condotte delle prove dimostrative per testare un prodotto a base di silicio, il fungicida Tag Pro (che con- tiene la sostanza attiva pro- chloraz, principio attivo ap- partenente alla famiglia de- gli imidazoli), il nuovo fun- gicida Seltima (che contiene la sostanza attiva pyraclo- strobin, appartenente alla famiglia chimica delle stro- bilurine), il cui utilizzo è stato concesso in deroga per l’an - nata 2020, e Vitanica Si, un fertilizzante biopromotore composto da estratti di Ec - klonia maxima ( u n’alga ca- ratterizzata da un elevato contenuto di auxine e cito- ch i n i n e ) .

Proprio durante la stesura della 53ª edizione della Re- lazione Annuale, il coordina- tore dell’Assistenza Tecnica e principale artefice di que- sto importante strumento di divulgazione dell’Ente, Car- lotta Caresana, ha maturato la decisione di andare in

pensione.

Carlotta Caresana ha tra- scorso, si può dire, l’intera vita lavorativa alle dipenden- ze dell’Ente Nazionale Risi, svolgendo, nei primi anni, un supporto all’attività di Mi- glioramento Genetico con- dotta dal Dr. Baldi e, suc- cessivamente, il ruolo di tec- nico del territorio risicolo

vercellese. Apprezzata dai risicoltori, ha coordinato l’in - tera Assistenza Tecnica dell’Ente a partire dal 2014.

A lei un sentito ringrazia- mento per la professiona- lità, l’impegno e l’entusia - smo con cui ha operato in tutti questi anni al fine di sostenere il mondo produt- tivo risicolo.

t

Diversi i prodotti e i principi attivi studiati

in campo per la prima volta

53a Relazione annuale - 2020 15 Ente Nazionale Risi

La descrizione completa è sulla 53ª Relazione Annuale online:

leggila su http://www.enterisi.it L’applicazione di questo protocollo era prevista su entrambe le tipologie di semina. Nelle sei lo- calità di prova sono stati ottenuti risultati po- sitivi. L’aggiunta di Loyant 2.0 nell’applicazione con i giavonicidi ACCasi inibitori ha migliorato l'efficacia erbicida del trattamento, special- mente nei casi di popolazioni resistenti: l’effica- cia è stata completa sui giavoni “rossi” e buo- na su quelli “bianchi”, di più difficile controllo. Il controllo delle alismatacee e dell’eterantera è stato completo; molto buono anche il controllo di Bidens spp. Per quanto riguarda le ciperace- ee, le numerose specie presentano una diversa sensibilità a Loyant 2.0, con risultati differenti nelle prove condotte in campo. Pertanto, men- tre Loyant 2.0 risulta attivo su Cyperus diffor- mis, nei confronti di Cyperus esculentus e Bol- boschoenus maritimus non viene espressa la sua efficacia erbicida: a Sologno (NO) l’efficacia su cipollino è dovuta alla miscela nel 2° inter-

vento con Sempra. Schoenoplectus mucronatus è mediamente controllato solo se provenien- te da seme e non da rizoma e, soprattutto, nei primissimi stadi di sviluppo, come nella prova di Lignana (VC). Anche su Butomus umbellatus Loyant 2.0 presenta una efficacia parziale, così come sulle poligonacee. Pertanto, in presen- za di queste infestanti è necessario utilizzare Loyant 2.0 in miscela con altri prodotti al fine di completarne l’azione di controllo ed intervenire in stadi precoci delle infestanti. Ottima è invece l’efficacia su Ammania coccinea ed Eclipta pro- strata e buona su Murdannia keisak. Il prodotto va sempre applicato su risaia sgrondata e con infestanti presenti. I risultati illustrati derivano dall’analisi finale dei due passaggi descritti nei protocolli. I due passaggi sono infatti necessari per ottimizzare le potenzialità del prodotto sul- le infestanti meno sensibili, ma soprattutto è necessario per poter sfruttare la grande oppor- Conclusioni protocollo 2

Loyant 2.0 - prot. 2 - Due interventi in post-emergenza coltivazioni convenzionali 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0

E. crus-galli E. crus-pavonis E. hispidula E. oryzoides E. oryzicola A. plant.-aquatica rizoma A. plant.-aquatica seme A. laceolatum seme C. difformis C. esculentus S. mucronatus seme B. maritimus P. maculosa B. tripartitus B. cernuus B. pilosa B. umbellatus H. reniformis H. rotundifolia E. prostrata M. keisak P. dichotomiflorum C. communis T. latifolia

Sannazzaro de B. (PV)

Lignana (VC) Sologno (NO)

Serravalle (FE) Nogarole Rocca (VR) Zeddiani (OR)

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TECNIC A 4

FEBBRAIO 2021

PRIMA PUNTATA Praticata presso il Centro Ricerche sul Riso, è un’attività complessa, lunga e articolata

Il miglioramento genetico di Ente Nazionale Risi per soddisfare le esigenze dell’intera filiera risicola

Filip Haxhari ed Enrico Can- taluppi

Il miglioramento gene- tico di oggi è un’attivit à complessa, lunga e arti- colat a.

Praticata presso il Cen- tro Ricerche sul Riso (CRR) da decenni l’attivit à di miglioramento genetico ha portato alla costituzio- ne di numerose varietà di riso che hanno dato e con- tinuano a dare un notevole contributo alla risicoltura nazionale.

Lo scopo principale del- le attività di miglioramento genetico è ovviamente la costituzione di nuove va- rietà che si differenzino e siano migliorative sotto uno o più aspetti rispetto a quelle già in commercio, rispondendo alle esigenze della filiera ri- sicola e del co ns uma to- re. È eviden- te che cia- scuna nuova varietà deb- ba presenta- re qualche differenza fe- notipica ri- s p e t t o a quelle già in c o l t i va z i o n e e debba es- sere altresì uniforme e stabile geneticamente, mantenendo le proprie ca- ratteristiche distintive

“nello spazio” (in ambienti di coltivazione diversi) e

“nel tempo” (se propa- gata nel modo corretto do- vrà mantenere le proprie caratteristiche distintive di generazione in generazio- ne).Attualmente sono ben 38 le varietà Ente Nazio- nale Risi iscritte al Re- gistro Nazionale, le quali rappresentano solo una parte di quelle costituite presso il CRR nel corso degli anni, dal 1969 ad oggi. I breeders che si sono succeduti negli anni hanno dato il loro con- tributo con il proprio ba- gaglio di esperienze e co- noscenze, focalizzando la

propria attenzione su aspetti diversi: portamen- to della pianta, resistenza alle malattie, tolleranza agli stress ambientali, pro- duttività, caratteristiche del granello e del prodot- to, ecc. Sebbene tutti que- sti caratteri siano impor- tanti per una varietà, cia- scun breeder ha di volta in volta dato priorità ad al- cuni elementi piuttosto che ad altri, non soltanto perché nel tempo sono cambiate le esigenze del mercato e della filiera, ma anche perché il processo di selezione presenta ine- vitabilmente una compo- nente soggettiva frutto delle conoscenze e delle esperienze personali.

Tenere in considerazio- ne allo stesso tempo tutti gli aspetti agronomici e qualitativi di rilievo è fon- d a m e n t a l e d u r a n t e i l processo di selezione ge- n e a l o g i c a : t r a l a sc i a r n e uno può de- t e r m i n a r e l’insu ccesso della varietà che in breve tempo dalla sua commer- cializzazione evidenzierà i propri punti deboli; cio- nonostante, per quanto il processo di selezione sia accurato e per quanto una varietà sia valida, riman- gono molteplici i fattori ca- paci di ripercuotersi sul suo successo commercia- le. La molteplicità dei fat- tori, anche fortuiti, coin- volti nel successo di una varietà, non deve però scoraggiare chi svolge questo lavoro né tanto- meno indurlo a proporre in iscrizione varietà che non presentino caratteristiche realmente innovative e mi- gliorative rispetto a quelle già in coltivazione perché, come dice la parola stes- sa, l’attività di migliora- mento genetico deve es- sere innanzitutto “m i g l i o- r a t i va ”.

L’attività dell’Ente Nazionale Risi

L’attività di miglioramen- to genetico deve prendere in considerazione molte- plici aspetti, rendendo an- cora più importante che le nuove varietà siano effet- tivamente valide e inno- vative e che rispondano sia alle esigenze degli agri- coltori che dell’industria di trasformazione e dei con- sumatori finali.

Allo scopo di rendere il processo che porta allo sviluppo di nuove varietà più efficace e funzionale, negli ultimi anni sono sta- te proposte e introdotte numerose innovazioni nei programmi di migliora- mento genetico adottati presso il Centro Ricerche sul Riso. Rientra in que- st’ottica la scelta di in- serire uno schema gene- rale di selezione (si veda lo schema in pagina), nuovi protocolli di ricerca per ogni fase del processo se- lettivo, e di adottare ri- gorosi criteri che garan- tiscano una selezione ge- netica fruttuosa e una scelta accurata dei can- didati (nuove linee o va- rietà) da proporre per l’iscrizione al Registro Na- zionale, sottoponendo i genotipi selezionati a nu- merose prove per più anni in diversi ambienti di col-

tivazione in modo da ac- certarne tutte le caratte- ristiche e garantire che le nuove varietà non siano semplicemente diverse per qualche carattere ri- spetto a quelle già esi- stenti, ma rappresentino nei confronti di esse, un vistoso miglioramento sotto ogni aspetto e siano capaci di offrire, di fatto, un reale contributo alla ri- sicoltura nazionale.

Prioritario il miglioramento della produttività in risaia

Attualmente la resa pro- duttiva del riso in Italia è pari a circa 67 q/ha, e sebbene questo sia un va- lore di tutto rispetto nei confronti della media ri- sicola mondiale (attorno ai 47 q/ha), non si può es- serne pienamente soddi- sfatti considerando che dal 1940 ad oggi il suo incremento abbia fatto re- gistrare un “m iser o”

+17%, nettamente infe- riore rispetto a quello re- gistrato da frumento (+63%) e mais (+78%), e soprattutto a fronte dei ragguardevoli risultati rag- giunti da altri Paesi risicoli concorrenti. Infatti, in que- sto arco di tempo molti Paesi hanno aumentato in modo significativo le rese produttive, che variano da

+56% nella vicina Spagna (la cui produttività media supera attualmente per più di 10 q/ha quella ita- liana), a +123% in Egitto, che con una resa supe- riore a 90 q/ha si pone oggi al secondo posto nella c l a s s i f i c a mondiale do- po l’Au s t r a l i a (104 q/ha), per arrivare al +169% ne- gli Stati Uniti (con una me- dia nazionale di 86 q/ha) e al +233% registrato in Ci- na, dove la resa produttiva media, da circa 20 q/ha nel 1940, ha superato oggi i 70 q/ha sull’intera super- ficie risicola (su oltre 30,2 milioni di ettari).

Questi dati suggerisco- no che, sebbene la pro- duttività sia da sempre tra i principali obiettivi del mi- glioramento genetico, il suo aumento debba di- ventare traguardo prima- rio e tangibile in un mer- cato come il nostro, senza però dimenticare altre ca- ratteristiche sovente tra- scurate, come quelle le- gate alla qualità “s p e c i- fica” del prodotto. Que- st’ultimo aspetto va af- frontato su due diversi

fronti: sia per i risi Lunghi A da mercato interno, do- ve la ricerca genetica deve essere in grado di offrire varietà capaci di soddisfa- re le esigenze dei con- sumatori che desiderino un buon risotto o paella, sia per i risi Lunghi B de- stinati alla p re p ar az i on e di piatti fred- di, particolar- m e n t e a p- prezzati dai consu matori del Nord Eu- ropa, per fornire un pro- dotto in grado di compe- tere con le migliori varietà estere che da centinaia di anni “o c c u p a n o” questo mercato.

La ricerca genetica di Ente Nazionale Risi ha tale opportunità e sta operan- do per colmare questo gap e proporre nuove va- rietà che abbiano una maggiore capacità produt- tiva, una migliore adatta- bilità alle condizioni di col- tivazione così da appagare meglio chi le coltiva, e anche un’eccellente qua- lità del granello, capace di soddisfare l’industria di trasformazione e soprat- tutto il consumatore fina- le.

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Lo scopo principale è la costituzione di nuove varietà che si differenzino e siano migliorative sotto

uno o più aspetti rispetto a quelle già in commercio

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Attualmente sono ben 38 le varietà Ente Nazionale Risi iscritte al Registro Nazionale

LA PROSSIMA PUNTATA SU “IL RISICOLTORE” DI MARZO

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E CONOMIA

FEBBRAIO 2021

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Cinzia Simonelli Si chiama NutrInform Battery ed è un sistema italiano di etichettatura per alimenti, che consiste in un logo nutrizionale da appli- care facoltativamente alle confezioni alimentari. Su questo logo sarà indicato il contenuto di energia, gras- si, grassi saturi, zuccheri e sale espresso in grammi, rapportati alla quantità che dovrebbero essere assunti nel corso dell’intera gior- nata. Per aiutarci a com- prendere meglio cosa stia- mo leggendo, saranno ag- giunte anche le percentuali che l’alimento in questione ricopre, in funzione del to- tale che si dovrebbe assu- mere. Il contenuto energe- tico è espresso sia in Joule che in Calorie.

Il concetto di base di que- sto sistema è, quindi, offrire al consumatore gli stru- menti per po- ter valutare l ’ e q u i l i b r i o della propria aliment azio- ne calcolando la quantità di elementi nu- trizionali che si stanno in- gerendo, va- lutando così se risultano essere ade- guati.

Il sistema NutrInform Battery nasce d a ll ’esigenza di fornire u n’alternativa italiana valida ed efficace alle attuali pro- poste europee di etichet- tatura FOP (Front Of the Pack): Traffic Light (inglese) e Nutriscore (francese). En- trambe le proposte citate risultano essere inadegua- te dal punto di vista italiano, in quanto sono solamente prescrittive, ovvero mar- chiano il prodotto con una cromia ben definita, senza fornire al consumatore le corrette informazioni del perché di quell’etichett atu- ra. Si è voluto, invece, op- tare per un sistema più cor- retto dal punto di vista delle informazioni fornite al con- sumatore e di trasparenza, ovvero il sistema descrittivo NutrInform Battery.

Vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta.

NutrInform Battery:

l’etichetta Lo schema grafico di uti- lizzo è riportato in Figura 1.

Emerge subito l’immedia- tezza e la semplicità della

proposta. Graficamente si ha la visualizzazione di una pila per componente, che rappresenta l’idea di pie- no/vuoto e permette di tra- smettere il messaggio in una visualizzazione veloce, anche al momento dell’ac- quisto. Si è, inoltre, optato per una colorazione neutra per focalizzare l’a tt e n z i o n e esclusivamente proprio sul concetto di “p i e n o / v u o t o”.

Questa scelta risulta esse- re di facile comprensione anche per le fasce di po- polazione svantaggiate, che hanno comunque familiari- tà con il simbolo della pi- la/batteria scarica o carica.

Inoltre il concetto di riem- pimento/parte ancora non riempita, disponibile da co- prire con altri elementi, la- scia la capacità critica e il potere decisionale all’uten- te finale.

Rispetto ai sistemi sema- forici, quindi, che inducono a non consu- m a r e l ’ a l i- mento attra- verso la dra- stica rinuncia al suo acqui- sto, un siste- m a b a s a t o su ll ’evol uz io- n e d e l l e GDA/IR forni- sce la possi- bilità di infor- mare corret- t a m e n t e i l con sumat ore sul livello di energia e dei nutrienti da tenere sotto controllo.

L’esercizio cui è indotto il consumatore inizia presso il punto vendita, con una scelta oculata degli alimenti che contengono bassi livelli dei nutrienti da tenere sotto controllo rispetto alla pro- pria esigenza nutrizionale e prosegue a casa, respon- sabilizzandolo nella costru- zione del regime alimentare per se stesso e la propria famiglia dove le scelte di consumo possono essere opportunamente adeguate, con il consiglio del medico di famiglia in rapporto all’età, al sesso dei com- ponenti, alla loro costituzio- ne fisica e alle loro abitudini di attività fisica.

La legislazione italiana Al fine di rendere attua- tiva la regolamentazione dell’utilizzo dell’etichett atu- ra facoltativa FOP con il mo- dello NutrInform Battery, è stato emesso il Decreto del 19 novembre 2020 “Fo r m a di presentazione e condi-

zioni di utilizzo del logo nu- trizionale facoltativo com- plementare alla dichiarazio- ne nutrizionale in applica- zione dell’articolo 35 del re- golamento (UE) 1169/2011”, pubblicato in Gazzetta Uf- ficiale n. 304 del 7-12-2020, condiviso dal Ministero del- lo Sviluppo Economico, dal Ministero della Salute e dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Fo- rest ali.

La situazione in Europa In ambito europeo vi è, ad oggi, un acceso dibattito su quale sia il modello ri- tenuto più corretto da se- guire. L’obiettivo è, infatti, quello di avere a disposi- zione un unico sistema di etichettatura FOP armoniz- zato per tutta l’Unione eu- ropea, per non indurre con- fusione e ostacoli al mer- cato interno.

Recentemente, nel cor- so del Consiglio Agricolo di Bruxelles, vi è stata una dura presa di posizione del nostro Ministro delle Poli- tiche agricole Teresa Bel- lanova che, con l’appoggio di Grecia e Repubblica Ce- ca, è riuscita a bloccare la deliberazione in favore del sistema di etichettatura Nu- triscore che penalizzerebbe il made in Italy. Ora il di- battito proseguirà sempre in sede europea, mentre in Italia ci si prepara a rendere attuativa l’adozione su larga scala.

Si rammentano dunque le caratteristiche salienti della proposta italiana Nu-

trInform Battery:

• volontarietà nell’appli- cazione FOP;

• la sua adozione non va a sostituirsi all’attuale eti- chettatura che prevede di riportare le informazioni nu- trizionali complete per l’ali- mento;

• presenta carattere in- formativo e non prescrit- t i vo ;

• rimangono esclusi da questa etichettatura i pro- dotti regolamentati con i di- sciplinari DOP e IGP;

• gli operatori che ap- plicheranno volontariamen- te il logo NutrInform Battery

si impegnano ad estenderlo progressivamente a tutti i prodotti appartenenti alla medesima categoria mer- ceologica.

Nel testo del Decreto vie- ne citato un Manuale d’uso a cui riferirsi, al momento non ancora reso disponibi- le, ma di cui daremo notizia appena sarà divulgato uf- ficialmente; Ente Nazionale Risi metterà a disposizione della filiera idonei schemi grafici NutrInfrom Battery per i prodotti di interesse.

Per approfondimenti

• C. Simonelli “E t i ch e t -

tatura FOP (Front of Pac- kaging), quali sono le pro- spettive per il riso?” Il Ri- sicoltore, febbraio 2019

• C. Simonelli “NutrIn- form Battery e sai cosa compri” Il Risicoltore, mar- zo 2020

• w w w. n u t r i n fo r m b a tt e - r y.it

• Decreto del 19 novem- bre 2020 “Forma di pre- sentazione e condizioni di utilizzo del logo nutrizionale facoltativo complementare alla dichiarazione nutrizio- nale in applicazione dell’ar- ticolo 35 del regolamento (UE) 1169/2011”.

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Offrirà al consumatore gli strumenti per poter valutare l’equilibrio

della propria alimentazione calcolando la quantità di elementi nutrizionali che si stanno ingerendo

t

Su questo logo sarà indicato il contenuto di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale

espresso in grammi, rapportati alla quantità che dovrebbero essere assunti

nel corso dell’intera giornata

Valutando in modo dettagliato la Figura 1, emerge che:

• tutti i valori espressi sono relativi alla singola porzione (nel caso dell’esempio: 50 g)

• ogni box contiene l’indicazione quantitativa del contenuto di ener- gia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale della singola porzione. Il con- tenuto energetico è espresso sia in Joule che in Calorie. I contenuti di grassi, grassi saturi, zuccheri e sale sono espressi in grammi.

• All’interno del simbolo “b a tt e - ria” è indicata la percentuale di ener- gia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale apportati dalla singola porzione rispetto alla quantità giornaliera di assunzione raccomandata. Le quan- tità di assunzione giornaliera rac- comandate per un adulto medio so- no:a. Energia: 8400kJ / 2000 kcal

b. Grassi: 70 g c. Grassi saturi: 20 g d. Zuccheri: 90 g

e. Sale: 6 g

• La parte carica della batteria rappresenta graficamente la percen- tuale di energia o nutrienti contenuta nella singola porzione, permettendo di quantificarla anche visivamente.

Per una dieta quotidiana equilibrata la somma di ciò che si mangia durante il giorno non deve superare il 100% di

“r i e m p i m e n t o” della carica della bat- teria, e cioè non deve superare il 100% delle quantità di assunzione giornaliera raccomandate.

Figura 1 – NutrInform Battery: lo schema grafico

Guida alla lettura della proposta italiana

COMMERCIO Consiste in un logo nutrizionale da applicare facoltativamente sulle confezioni alimentari

NutrInform Battery, l’etichettatura FOP

“italiana” a servizio del consumatore

Elevata la resa alla lavorazione Migliora la naturale fertilità

del terreno

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Consulenza per Sud Italia ed Isole:

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Erogazione dell‘azoto ideale e costante

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TECNIC A

FEBBRAIO 2021

7 ultimo decennio sono spariti tanti principi attivi che permettevano un buon controllo delle principali infestanti

La riduzione dei principi attivi penalizza le risaie

Dalla genetica stanno arrivando risposte importanti, ma per ora non ci sono concrete alternative applicabili in campo

perato la revisione presen- tavano profili tossicologici e/o ambientali tali da au- spicarne la sostituzione non appena fossero giun- ti nuovi candidati aventi il medesimo grado di effi- cacia, ma con profili mi- gliorativi; la cosiddetta “l i- sta delle candidate alla so- s t i tu z i o n e”. Per completez- za ricordo che anche il ra- me nei suoi differenti for- mulati, capo saldo della coltivazione biologica, rica- de in questa lista.

Nel settore del riso co- nosciamo bene gli effetti di tale drastico impoverimen- to di soluzioni fitosanita- rie che negli anni ha reso sempre più complessi i programmi di difesa, ba- sati su sempre meno so- stanze attive e modi di azione.

Tanti principi attivi scomparsi

Guardando agli ultimi 15 anni, tra i principi attivi non introdotti nell’allegato I della Direttiva 91/414/CEE r i c o r d i a m o P r o p a n i l e , Quinclorac e Pr e t i l a ch l o r.

Il Propanile è stato sto- ricamente il primo erbici- da a essere di ffus amen te i m p i e g a t o n e l l a l o tt a contro i gia- voni delle ri- saie. A segui- to della sua non inclusione nell'allega- to I ha interrotto l’u t i l i z zo nel riso con la campagna 2009. A seguito delle ri- chieste delle organizzazio- ni dei produttori, dei tra- sformatori e dell’Ente Na- zionale Risi, nonché in con- formità a quanto previsto dall’art. 53 del Reg. CE

1107/2009, il prodotto è stato autorizzato su riso per altre 5 campagne a partire dal 2012.

Tale utilizzo ha di fatto dato una seconda vita alla molecola che, potendo es- sere utilizzata a dosi d’i m- piego notevolmente infe- riori rispetto al passato, è stata impiegata con effi- cacia con la fondamentale funzione di prevenzione e gestione delle resistenze, sia su varietà tradizionali che su varietà di tipo Clear- field, grazie alla sua azione nei confronti di importanti specie non graminacee.

Il suo particolare mec- canismo d’azione (inibitore del fotosistema II, gruppo C2 secondo la classifica- zione HRAC) lo rendeva, infatti, un partner ideale per altri principi attivi, prin- cipalmente ad azione or- monica (MCPA e triclopyr), per il contenimento delle popolazioni di infestanti ci- peracee e alismatacee di- venute resistenti agli er- bicidi inibitori dell’enzima ALS (solfoni- luree, triazo- l op ir i mi di ne , ecc.).

Sorte ana- loga per il Q u i n c l o r a c che, non in- cluso nell'al- legato I della d i r e t t i v a 9 1 /4 14 / CE E , ha esalato il suo ultimo r e s p i r o i l 31/12/20 07 per poi rinascere anni più tardi grazie all’a u t o r i z z a z i o- ne per situazione di emer- genza fitosanitaria fino al 2017, quando ha lasciato definitivamente la risicol- tura italiana.

L’autorizzazione ecce- zionale in Italia del prin- cipio attivo Quinclorac era

resa necessaria data la sua efficacia nei confronti dei giavoni resistenti ai mec- canismi d’azione (ALS e ACCasi), sempre più dif- fusi nell’areale risicolo ita- liano. Problematica questa che, anno dopo anno sta assumendo sempre più ri- levanza impedendo oggi la coltivazione delle varietà tradizionali di riso su su- perfici rilevanti.

Altra molecola non in- clusa nell’allegato I della direttiva 91/414/CEE è il Pretilachlor, revocato a fine 2007: sta seguendo un lungo processo ri-registra- tivo che ne sta consen- tendo l’utilizzo negli ultimi anni grazie agli usi per emergenza fitosanitaria.

Tale molecola, grazie alla sua attività anti-germinel- lo, consente di controllare molte infestanti difficili fa- centi anche parte delle po- polazioni resistenti.

Altro principio attivo che ha subito la revisione eu- ropea è stato il Triciclazolo, che fino al 2016 ha man- tenuto l’autorizzazione in d e r o g a a i sensi dell’art.

53 del Reg.

C E

110 7 / 2 0 0 9 per l’im po r- t a n z a n e l c o n t e n i m e n- to del bruso- ne, soprattut- to delle varie- tà tipiche della risicoltura italiana. Nel 2016 la de- cadenza del suo limite massimo di residuo ha causato la sua revoca de- f i n i t i va .

Il processo di revisione dei prodotti fitosanitari previsto dalla Direttiva 91/414/CE dell’Unione Eu- ropea è proseguito con l’applicazione del Regola- mento (CE) n. 1107/2009 che ha introdotto due no- vità che stanno determi- nando una significativa modifica nella procedura

autorizzativa attualmente in vigore, quali l’i n t r o d u- zione dei criteri per l’e s c l u- sione delle sostanze attive (cut-off criteria) e la va- lutazione comparativa de- gli agrofarmaci (compara- tive assessment). Anche a causa di queste nuove nor- me, la coltivazione del riso ha perso l’impiego della sostanza attiva Oxadiazon a seguito della scadenza del suo periodo di appro- vazione co- munitaria ai sensi del re- g o l a m e n t o

( U E )

1107/2009. Il prodotto, lar- gamente uti- l i z z a t o i n pre-semina e p r e - e m e r- genza (negli ultimi 5 anni si stima un utilizzo su più della metà della superficie italiana a riso) era fonda- mentale per contenere le emergenze precoci di gia- vone, alisma e ciperacee rappresentando un’ar ma efficace per il contenimen- to delle infestanti divenute resistenti agli erbicidi uti- lizzati.

Risposte sempre più deboli alle infestanti

Ed è questo il punto.

Tale drastico impoveri-

mento di soluzioni fitosa- nitarie ha reso sempre più complessi i programmi di difesa, basati su sempre meno sostanze attive e modi di azione. In tal modo si sono esaltate anche le probabilità che insorges- sero fenomeni di resisten- za ai pochi prodotti rimasti impiegabili. Fenomeno molto grave nella nostra risicoltura come conferma- to dal Gire, ovvero dal Gruppo italiano per le re- sistenze agli erbicidi, ren- dendo di fatto inefficaci nu- merose sostanze attive.

La limitata scelta di mo- lecole e meccanismi d’azione in una coltivazio- ne come quella del riso, con infestanti altamente

“s p ec i a l i z za t e”, port a all’aumento anno dopo an- no dei suddetti fenomeni di resistenza. Inoltre, a causa di tale condizione, le nuove molecole autorizza- te sono esposte a rischi molto più ele- vati di ineffi- cacia nel vol- gere di pochi anni dal pri- mo impiego.

Da ciò la ne- cessità agro- n o m i c a , spesso disat- tesa, di alter- nare forte- mente le so- stanze attive i m p i e g a t e per garantire m a g g i o- ri aspettative di vita pro- prio delle nuove molecole giunte in commercio. Oc- correrebbe salvaguardare una certa “sostenibilità fi- tosanit aria” che è stata in- vece travolta da una se- lezione operata ottusa- mente, molecola per mo- lecola, senza cioè tenere conto della necessaria vi- sione di insieme che con- sidera appieno il contesto di applicazione. Una visio- ne che dovrebbe essere invece alla base delle più razionali alternanze di so- stanze attive.

Sempre meno a g ro f a r m a c i

Continuando l’analisi dei

dati, oltre alla riduzione del numero di molecole dispo- nibile, si è ridotto anche di parecchio l’uso comples- sivi di agrofarmaci che so- no andati progressivamen- te calando proprio a partire dai primi anni '90, periodo nel quale toccarono gli api- ci in termini di tonnellate impiegate. Rispetto al 1990 sono, infatti, calate del 38,5% le tonnellate di formulati commerciali e del 43,7% quelle delle so- le sostanze attive (Vedi fig.

2).Contrariamente a quan- to a volte riferito, infatti, l'uso degli agrofarmaci in Italia si mostra in dimi- nuzione da ormai più di un quarto di secolo. Ciò deriva da un lato dalla riduzione assoluta di superfici agri- cole, calate di quasi due milioni di ettari solo nel pe- riodo dal 1990 al 2005 (fon- te Ispra), dall'altro anche all'arrivo di sostanze attive più specifi- che, da un uso sempre più puntuale e sostenibile dei fitofarma- ci da parte dei risicoltori, d a l l' evo l uz i o- ne delle tec- niche di mo- ni tor agg io di patogeni e parassiti e dall’utilizzo di attre zz atu re a ll ’ava ng ua r- dia come avviene nella maggior parte delle azien- de risicole che hanno per- messo una maggior razio- nalizzazione del numero complessivo dei tratta- menti in campo.

Per un settore strategico come quello della produ- zione primaria è doveroso puntare sulla sostenibilità come indicato dal Green Deal ma è assai doveroso definire un contesto nor- mativo chiaro e stabile, co- sì da eliminare il rischio per l'Europa di perdere com- petitività del settore a cau- sa dei minori investimenti delle multinazionali, sem- pre più orientate verso altri Pa e s i .

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Tra i principi attivi non più utilizzati ricordiamo Propanile, Quinclorac, Triciclazolo

e Oxadiazon

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L’impoverimento di soluzioni fitosanitarie

ha reso sempre più complessi i programmi di difesa, aumentando anche le probabilità che insorgano fenomeni

di resistenza ai pochi prodotti rimasti

impiegabili

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Il drastico impoverimento di soluzioni fitosanitarie,

negli anni ha reso sempre più complessi i programmi di difesa in risaia, basati su sempre meno sostanze attive e modi di azione

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NOVITÀ Uno strumento innovativo, complementare alle polizze tradizionali, a sostegno della competitività e della capacità di resilienza delle imprese

Via libera ai fondi IST per i risicoltori

Sono uno scudo importante contro la volatilità dei prezzi e le ricorrenti crisi di mercato

Niki Lasorsa - Ismea Il riso entra nella lista dei settori ammessi all’a tt i va- zione dello strumento di sta- bilizzazione del reddito (IST - Income Stabilization Tool).

Lo prevede il Piano di ge- stione dei rischi in agricol- tura 2021 messo a punto dal Ministero delle Politiche agricole e già passato al va- glio della Conferenza Sta- t o - Re g i o n i .

I fondi IST, basati sulla mutualità tra agricoltori, so- no stati introdotti dall’Unio- ne europea nella scorsa pro- grammazione per ampliare il corredo degli strumenti di gestione del rischio a dispo- sizione delle imprese agri- cole europee.

L’Italia è stata tra i primi paesi ad attivarsi su questo fronte, consentendo agli agricoltori, attraverso l’ade- sione a un fondo IST, di ga- rantirsi un indennizzo (da un minimo del 20% a un mas- simo del 70% della perdita subita) nell’eventualità di una “drastica” riduzione del reddito aziendale.

Tale circostanza, in base alle norme dell’Ue, si veri- fica quando il reddito si ri- duce di oltre il 20% rispetto al valore medio di un trien-

nio o di un quinquennio, in quest’ultimo caso si applica la cosiddetta media “olim- pica”, calcolata escludendo dal conteggio le annualità con i valori più alto e più basso.

Il costo di adesione alla copertura mutualistica è estremamente vantaggio- so per le imprese, dal mo- mento che gli agricoltori ver- sano di tasca propria solo il 30% della quota, mentre il restante 70% è finanziato con risorse pubbliche.

I soggetti gestori dell’IST Possono candidarsi co- me soggetti gestori di un

fondo IST le cooperative agricole e i loro consorzi, le società consortili, anche in forma associata, costituite da imprenditori agricoli, le organizzazioni di produttori, le unioni e le associazioni di OP, gli organismi collettivi di difesa e loro associazioni, le reti di impresa costituite in prevalenza da imprese agri- cole.

Ai soggetti gestori, per fa- cilitare l’avviamento del fon- do, è riconosciuto per i primi tre anni un contributo pub- blico fino a un massimo di 200.000 euro sulle spese di costituzione del fondo.

Per i soci (agricoltori attivi)

il diritto al risarcimento, in caso di perdite di reddito su- periori al 20% della media storica, matura solo previa attestazione del cosiddetto

“trigger event”, una sorta di dichiarazione di stato di crisi generalizzata nel settore e/o nell’area territoriale di com- petenza, certificata dal Mi- paaf (trigger nazionale), con il supporto di Ismea, o dal soggetto gestore secondo le modalità stabilite nel pro- prio regolamento (trigger del fondo).

Il meccanismo del “trig- ger event” impedisce, di fatto, che la liquidazione del risarcimento avvenga in ca- si isolati di crisi aziendali, situazioni che potrebbero determinarsi per errate scelte di investimento o cat- tiva gestione.

Per la costituzione di un fondo IST è richiesto un nu- mero minimo di 150 soci, che si riduce a 50 se il vo- lume d’affari complessivo raggiunge almeno la soglia dei 10 milioni di euro.

Da rilevare che i fondi IST, nella risicoltura, costituisco- no un valido strumento di contrasto al fenomeno della volatilità dei prezzi e alle ri- correnti crisi di mercato, as- sociate alla forte esposizio-

ne del settore alla concor- renza internazionale.

L’attenzione delle imprese italiane alla gestione dei rischi

Il carattere spiccatamen- te imprenditoriale delle aziende risicole italiane e fattori di ordine strutturale e c o n g i u n t u r a l e , o l t r e all’esposizione a taluni eventi climatici avversi, in p a r t i c o l a r e g r a n d i n e e vento forte, spiegano l’at- tenzione che i risicoltori ri- servano tradi- zi ona lmen te al tema della gestione dei rischi e l’el e- vata propen- sione a sottoscrivere polizze assicurative agevolate con- tro gli eventi atmosferici.

I numeri illustrati in oc- casione di un webinar pro- mosso dal Mipaaf e orga- nizzato da Ismea sulla ge- stione del rischio nella filiera del riso, tenutosi lo scorso 9 dicembre alla presenza di tutti i massimi rappresen- tanti del settore e degli or- ganismi di difesa, conferma- no l’importanza di tali stru-

menti, sottoscritti dal 72%

delle aziende risicole nazio- nali e rappresentativi del 95% della Plv del settore, in termini di valori assicurati, e del 77% delle superfici in- ve s t i t e .

Dopo l’uva da vino e le mele, il riso è il prodotto che sviluppa, sul circuito delle polizze agricole agevolate contro i rischi atmosferici, i più alti valori assicurati in It alia (oltre 400 milioni di e u r o n e l 2 019 ) .

La possibi- lità di istituire fondi IST a ga- ranzia della st abilizzazio- ne dei redditi dei risicoltori, concessa a partire dal 2021, rappresen- ta pertanto, oltre a un’a tt e - stazione di attenzione al set- tore - di cui l’Italia, come noto, detiene la leadership a livello europeo - una grossa opportunità per l’intera filie- ra, dotandola di uno stru- mento innovativo, comple- mentare alle polizze tradi- zionali, a sostegno della competitività e della capa- cità di resilienza delle im- prese.

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Il costo di adesione alla copertura

mutualistica è estremamente

vantaggioso per le imprese

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(9)

E CONOMIA

FEBBRAIO 2021

9 IL DECRETO Introdotte importanti modifiche, tra cui la distinzione tra marchio collettivo e marchio di certificazione

Nuove modalità d’uso e di controllo del marchio “Riso Italiano”

Area Mercati dell’ENR Il decreto legislativo 20 febbraio 2019, n. 15, ha in- trodotto importanti novità in materia di marchi d’impre- sa, tra le quali la distinzione tra marchio collettivo e mar- chio di certificazione.

Entro il 31 dicembre 2020 tutti i titolari di marchi collettivi registrati sulla ba- se della normativa antece- dente il decreto legislativo 20 febbraio 2019, n. 15, era- no tenuti a indicare all’Uf- ficio Italiano Brevetti e Mar- chi, pena la decadenza del marchio, se intendevano mantenere il marchio col- lettivo in base alle nuove regole oppure trasformarlo in marchio di certificazione avente natura giuridica atta a certificare l’origine geo- grafica di un prodotto.

L’Ente Nazionale Risi ha optato per la seconda so- luzione e, pertanto, a partire dal 1° gennaio 2021 il mar- chio “Riso Italiano” d i ve n - terà un marchio di certi- ficazione, motivo per cui l’Ente Risi ha apportato al- cune impor- tanti modifi- che alle mo- dalità d’uso e di controllo del marchio.

La principa- le novità ri- guarda l’a p- posizione in p r o s s i m i t à del marchio della seguen- te dicitura “Origine garan- tita dall’Ente Nazionale Ri- si” che gli operatori già au- torizzati all’uso del marchio dovranno inserire sulle con- fezioni entro il 31 dicembre 2 0 2 1.

Inoltre, ravvisando la ne- cessità di rafforzare i con- trolli sull’origine del prodot- to che gli utilizzatori del marchio hanno acquistato

da altri operatori, l’Ente Risi chiederà agli utilizzatori sot- toposti a controllo di atte- starne l’origine italiana, in modo da garantire maggior- mente che il prodotto com- m e r c i a li z z a t o con il marchio sia stato inte- ramente otte- nuto da riso greggio (riso- ne) raccolto in It alia.

A questo proposito gli utilizzatori do- vranno con- sentire ai con- trollori dell’Ente Risi l’ac- cesso ai luoghi di deposito del prodotto e la consul- tazione della documenta- zione contabile, nonché ac- quisire il consenso da parte dei fornitori (diversi dai ri- sicoltori e dalle cooperati- ve) di risone, riso integra- le/semigreggio, riso semi- lavorato, riso lavorato e pro- dotti a base di riso a sot-

toporsi ad eventuali control- li.U n’altra importante no- vità riguarda i controlli ispet- tivi volti ad accertare la qua- lità del prodotto confezio- nato con il marchio. Il De- creto legislativo 4 agosto 2017, n. 131, concernente le disposizioni relative al mer- cato interno del riso, ha at- tribuito all’Ente Nazionale Risi le stesse funzioni spet- tanti alla Repressione frodi in materia di controlli. Per- tanto, l’accertamento di prodotto di qualità non ri- spondente agli standard qualitativi previsti nel De- creto legislativo 4 agosto 2017, n. 131, comporterà, da parte dell’Ente Naziona- le Risi, l’inoltro all’operatore di una comunicazione di esito irregolare di analisi e contestazione amministra- tiva con l’indicazione della sanzione amministrativa pecuniaria prevista dalla normativa. Le nuove mo- dalità sono state notificate

a tutti gli utilizzatori che avranno tempo fino al 26 febbraio 2021 per accettare o meno le nuove regole.

Gli utilizzatori che non

aderiranno alle nuove mo- dalità avranno tempo fino al 31 dicembre 2021 per smaltire le confezioni in uso, eventualmente saran-

no oggetto di controllo in base alle regole vecchie e non potranno utilizzare il marchio a partire dal 1° gen- naio 2022.

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Brexit: raggiunto l’accordo, niente dazi sul riso italiano

Il 24 dicembre 2020 l'Unione europea e il Regno Unito hanno raggiunto un accordo di libero scambio.

Nel comunicato stampa diramato dalla Commissione europea si legge che l’ac - cordo «dispone l’assenza di tariffe e con- tingenti su tutte le

merci conformi alle opportune regole in materia di origine».

Ciò significa che i pro- dotti italiani potranno essere esportati nel Regno Unito senza essere gravati da dazi.

Allo stesso modo i prodotti inglesi po-

tranno essere importati in Italia a dazio zero. In entrambi i casi dovranno essere rispettate le regole sull’origine e a questo proposito si riscontra una disposizione spe- cifica per il riso che permette al riso italiano di essere esportato nel Regno Unito senza il pagamento del dazio e che scongiura la possibilità che il riso importato dal Regno

Unito da Paesi extra Ue possa essere riesportato nell’Ue a dazio zero, anche nel caso in cui il riso stesso sia stato sottoposto a lavorazioni sostanziali.

In definitiva, sono state accolte le istanze che il tavolo di filiera aveva avanzato nei mesi scorsi alla task force creata presso Palazzo Chigi. L’accor - do raggiunto ora at- tende l’approva zione formale dai rispettivi Parlamenti dell’Unio - ne europea e del Re- gno Unito.

Nonostante l’a c- cordo, vi saranno cambiamenti importanti a partire dal 1°

gennaio 2021. L'Ue e il Regno Unito co- stituiranno due mercati distinti e due spazi separati dal punto di vista normativo e giuridico. Ciò creerà ostacoli, al momento inesistenti, agli scambi di beni e servizi e alla mobilità e agli scambi transfrontalieri, in entrambe le direzioni.

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Le nuove modalità sono state notificate a tutti

gli utilizzatori che avranno tempo fino

al 26 febbraio 2021 per accettare o meno

le regole modificate

Presentata al Ministero la situazione del mercato del riso italiano

Lo scorso 15 dicembre si è tenuta la riunione, in videoconferenza, nella quale l’Ente Nazionale Risi ha presentato l’evo - luzione di mercato al Ministero delle po- litiche agricole alimentari e forestali, ad altri rappresentanti istituzionali e ai rap- presentanti della filiera.

Nel corso dell’incontro l’Ente Risi ha presentato il bilancio di collocamento del- la campagna 2019/20 e gli elementi che hanno portato alla definizione del bilancio di collocamento previsionale per la cam- pagna 2020/21.

L’Ente ha, altresì, evidenziato altri a s p e tt i .

• La clausola di salvaguardia ha ridotto sensibilmente le importazioni nell’Unione europea di riso Indica dalla Cambogia e dal

Myanmar, ma si conferma il preoccupante aumento delle importazioni nell’Ue di riso Japonica proveniente dal Myanmar.

• La clausola di salvaguardia scadrà il 18 gennaio 2022, quindi, sarebbe opportuno ottenerne la proroga, fermo restando che andrà difesa dalla richiesta di annullamen- to avanzata dalla Cambogia.

• È importante che l’Ue e il Regno Unito arrivino a definire un accordo di libero scambio entro il 31 dicembre 2020 (even- to che si è verificato il 24 dicembre), in modo da scongiurare l’introduzione di dazi e controlli doganali sul riso esportato dagli operatori italiani a partire dal 1° gennaio 2 0 2 1.

Considerata l’oggettiva difficoltà nel de- lineare un preciso andamento del mer- cato attuale a causa del Covid-19, la filiera ha concordato sulla ne- cessità di fissare un nuovo in- contro nel mese di aprile 2021 per analizzare di nuovo il bilancio pre- visionale 2020/2021 alla luce di una situazione più definitiva.

Il Ministero ha informato la Commissione europea circa l’esi - to dell’incontro e quest’ultima ne ha preso atto durante il Comitato di gestione del 17 dicembre 2020.

ORIGINE GARANTITA DALL’ENTE NAZIONALE RISI

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