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5. Le spese correnti sono ripartite a loro volta come segue: A) primo intervento: tende, sistemazioni alberghiere, pasti caldi, assistenza, indennità

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Eventi sismici che hanno colpito la Regione Abruzzo a partire dal 6 aprile 2009

Interventi disposti dal Governo con il Decreto-legge del 23 aprile 2009

1. Il tempo è strategico.

Gli eventi sismici qui in oggetto hanno avuto inizio il 6 aprile. Le Ordinanze di Protezione civile sono del 6, 9,15 e 21 aprile.

Oggi 23 aprile si interviene con un organico provvedimento legislativo, nella forma del Decreto-legge.

Si supera in questi termini la tradizionale separazione temporale e funzionale tra (i) prima fase, di gestione dell'emergenza e (ii) successiva fase, di ricostruzione.

La novità positiva nell'azione di governo si manifesta in specie con la concentrazione dei principali strumenti di intervento in un tempo che supera di poco le due settimane.

Concentrazione essenziale per definire da subito in forma organica e poi per accelerare l'intero piano di intervento.

(A titolo indicativo, gli eventi sismici di Umbria e Marche hanno preso inizio nel luglio 1997, le relative Ordinanze di Protezione civile sono state disposte con tempestività, subito a ridosso degli eventi sismici, ma i provvedimenti legislativi sono stati successivi. Il relativo Decreto-legge è venuto dopo, solo il 30 gennaio dell'anno successivo.)

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2. L'entità complessiva del danno è ancora in fase di accertamento tecnico (si può stimare che una cifra, se non definitiva, quantomeno fortemente approssimata al definitivo possa esser definita entro i prossimi due mesi).

Anticipando, rispetto alla stima del danno di cui sopra, il Decreto-legge di oggi stanzia comunque un importo complessivo pari a 8 miliardi di euro (16.000 miliardi di lire).

Ciò copre ampiamente il fabbisogno finanziario stimato per il periodo 2009- 2013.

Eventuali ulteriori esigenze finanziarie saranno coperte con interventi di contrasto all'evasione e all'elusione fiscale internazionale.

3. Nella tecnica dell'intervento pubblico, la gestione degli eventi del tipo qui in oggetto si basa sulla distinzione fondamentale tra spesa corrente e spesa in conto capitale.

Si tratta di due voci che hanno un profilo diverso, sia in termini funzionali che in termini temporali.

Le spese correnti necessarie per questo tipo di interventi hanno infatti un profilo decrescente nel tempo. Nel caso di questo provvedimento, si tratta di circa due anni (2009-2010).

Le spese in conto capitale hanno invece un profilo temporale opposto, crescente nel corso degli anni in funzione della progressiva fattibilità giuridica e tecnica degli interventi e del relativo progressivo assorbimento di risorse finanziarie.

Nel caso qui in oggetto il profilo temporale di queste voci di spesa si sviluppa su più anni, a partire dal 2009 per arrivare al 2013.

4. Più in dettaglio le risorse finanziarie disposte con il Decreto (si ripete pari

complessivamente a 8 miliardi di euro) sono divise come segue: 1,5 miliardi di

euro (3.000 miliardi di lire) per spese correnti;

6,5_

miliardi di euro (13.000

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5. Le spese correnti sono ripartite a loro volta come segue:

A) primo intervento: tende, sistemazioni alberghiere, pasti caldi, assistenza, indennità e sussidi, ammortizzatori sociali, rinvii, sospensioni e proroghe, straordinari per le Forze dell'ordine, vigili del Fuoco, forme varie di remunerazione delle forze di soccorso, personale della scuola, deroghe al patto di stabilità interno, spese sanitarie, etc.

La intensità di queste voci è naturalmente concentrata nella fase iniziale degli interventi e può oggi essere stimata in 3 milioni di euro (6 miliardi di lire) al giorno;

B) moduli abitativi. Anche se tecnicamente non si configura come spesa corrente, ma in conto capitale, costituendo i moduli abitativi l'opera prima della ricostruzione, questa voce é stata comunque accorpata alle voci di spesa corrente proprio per il suo carattere di primo intervento. I moduli abitativi saranno infatti utilizzabili prima dell'inverno per poi avere un uso durevole principalmente per uso residenziale per gli studenti dell'Università dell'Aquila.

Il costo di questo specifico intervento, strategico nell'economia complessiva delle operazioni di intervento, è in specie stimato in 700 milioni di euro (1.400 miliardi di lire);

C) abitazioni distrutte

Le famiglie interessate alla costruzione in proprio di una abitazione nuova perché l'abitazione vecchia è andata distrutta, riceveranno un finanziamento pubblico gratuito fino a 150 mila euro (300 milioni di lire).

Nessun onere finanziario a carico delle famiglie, a condizione che la costruzione della nuova casa sia fatta nel rispetto della normativa antisismica e previa presentazione delle fatture inerenti l'opera. La famiglia beneficerà in specie di un conto corrente dedicato al finanziamento dei lavori. Le modalità tecniche del rapporto con la banca saranno seguite da una società pubblica specializzata quale Fintecna S.p.A., che a sua volta

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regolerà a totale carico pubblico i rapporti tra Cassa depositi e prestiti S.p.A.

e banche;

D) abitazioni danneggiate

Le stesse modalità di cui sopra, fino ad un importo pari a 80 mila euro (160 milioni di lire);

E) mutui insistenti su abitazioni distrutte

La famiglia può scegliere tra le seguenti due ipotesi:

- prima ipotesi: si libera del mutuo. Nel rapporto con la banca subentra lo Stato con Fintecna S.p.A., che si accolla il mutuo subentrando nella titolarità dell'immobile distrutto; resta fermo per la famiglia quanto sopra sub C.

- seconda ipotesi: mantiene il mutuo e ha comunque il diritto di accedere al contributo sub C;

F) abitazioni danneggiate su cui insiste il mutuo

La famiglia ha diritto al contributo di cui sopra sub D;

G) condomini

Come sopra aub C) D), sul presupposto di consorzi tra condomini.

H) altri edifici privati di imprese, etc.

Per gli altri edifici privati utilizzati come strumentali per l'esercizio dell'attività di imprese manifatturiere, artigianali, commerciali, etc. è riconosciuto un credito di imposta pari all'80% delle spese effettivamente sostenute e documentate, fino ad un importo pari a 80 mila euro, utilizzabile nel quinquennio. In caso di incapienza del credito d'imposta nel reddito si può in alternativa ottenere un contributo pubblico diretto;

6. Spese in conto capitale per la ricostruzione del patrimonio edilizio pubblico Il Governo centrale ed i Governi locali (Regioni, Provincia e Comuni) per quanto di rispettiva competenza provvedono alla predisposizione e realizzazione di un programma avente ad oggetto la ricostruzione o la riparazione delle infrastrutture e degli edifici pubblici distrutti o

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danneggiati (uffici, caserme, sedi universitarie, scuole, residenze universitarie, chiese, edifici storico-artistici, etc.).

Il programma di cui sopra è finanziato con fondi statali o parastatali in essere all'interno del bilancio statale, allocando o riallocando risorse già disponibili.

A titolo indicativo, saranno utilizzati in questa logica il Fondo istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i fondi già destinati ad investimenti immobiliari presso gli enti parastatali; i fondi già in essere per opere pubbliche; l'ipotizzato contributo europeo, nonché il fondo infrastrutture.

7) ALTRI INTERVENTI

Per la prevenzione del rischio sismico, con prima focalizzazione sull'area appenninica, è disposto un piano straordinario per la verifica del rischio sismico, coordinato dalla Protezione civile.

Nel caso di accertato rischio sismico per gli immobili privati é disposto un credito d'imposta pari al 55 per cento, fino ad un importo di 48.000 euro.

Per gli immobili pubblici è disposta un'estensione del campo di applicazione degli interventi di cui sopra sub 6.

Sarà presentata in Europa la richiesta per l'attivazione nelle zone colpite dagli eventi sismici di una o più "zona franca", in conformità con la legislazione vigente.

Sarà inoltre presentata la richiesta per il ritorno delle zone di cui sopra nell'Obiettivo 1 sempre compatibilmente con la normativa europea

Altri interventi per l'economia saranno disposti con l'attuazione di specifici contratti di programma.

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