La Senatrice Castellone (M5S) ha posto in evidenza le risorse stanziate per la sanità dal Decreto (3 miliardi e 250 milioni di euro) e per la precisione le misure adottate sulla

Analisi

Nella seduta di ieri della Commissione Igiene e Sanità del Senato è stato illustrato il DL Rilancio ai fini dell’espressione del parere alla Commissione Bilancio, sede referente del provvedimento. Dopo aver passato in rassegna il contenuto sanitario del provvedimento, la Commissione ha avviato il dibattitto sul testo. Dapprima è intervenuta la Senatrice Binetti (FI) che ha non ha condiviso l’iva agevolata sul tabacco riscaldato non essendovi – a sua detta – evidenze scientifiche sulla minore nocività rispetto al tabacco tradizionale.

Ha poi sollevato quella che definisce una dimenticanza, ovvero la categoria dei caregiver familiari.

La Senatrice Castellone (M5S) ha posto in evidenza le risorse stanziate per la sanità dal Decreto (3 miliardi e 250 milioni di euro) e per la precisione le misure adottate sulla

formazione nel settore medico nonché sul potenziamento dell’assistenza territoriale con le previsioni sull’IFEC.

La senatrice Cantù (Lega) ha rilevato che l’istituzione dell’IFEC è stata prevista senza standard di fabbisogno e nel contesto di un LEA di Assistenza continua territoriale a garanzia di effettività. Ha poi riferito che la rete degli ospedali “Covid” e “post Covid” non interviene sul versante del potenziamento della lungo assistenza, con cure intermedie e RSA ad elevata intensità sanitaria da normare con standard sanitari e socio sanitari stringenti e budget adeguati, né sul versante del rafforzamento dell’Emergenza Urgenza, riequilibrando il rapporto pubblico-privato tanto per i posti letto delle terapie intensive e sub intensive che delle attività dei pronto soccorso. Ha poi rilevato l’incompiutezza del Piano nazionale di prevenzione pandemica. Sul MES si è interrogata su come sarebbe possibile eventualmente usarne le risorse in tempi rapidi “con strumenti farraginosi come il vigente codice degli appalti”, a fronte di un piano nazionale di riforma che quantifica in 32 miliardi il fabbisogno di interventi infrastrutturali. Ha poi rilevato che il combinato disposto tra

stringenti controlli sulle inappropriatezze e l’incremento di 15 miliardi di euro per la sanità crei le condizioni per migliorare l’efficacia e l’efficienza del Sistema sanitario, in modo tale che si generino le risorse necessarie per offrire a tutti i cittadini anche gli interventi di prevenzione e di cure innovative oggi già disponibili, ma non previsti dai LEA.

La Sen. Rizzotti (FI) ha trovato condivisibili, anche se non sempre risolutive, le misure in materia di bonus al personale sanitario impegnato nell’emergenza anti-COVID, di

estensione dei benefici previsti per le vittime del dovere agli operatori sanitari e socio- sanitari deceduti in conseguenza del COVID-19, di formazione specialistica dei medici, di distribuzione dei farmaci, di sviluppo delle iniziative di innovazione che fanno perno sulla fondazione Human Technopole.

La Sen. Pirro (M5S) ha valutato positivamente la previsione relativa alla figura dell’IFEC, quale strumento per il potenziamento dell’assistenza territoriale, nonché le misure premiali per il personale sanitario in prima linea e le disposizioni concernenti la formazione

specialistica.

Anche la Sen. Boldrini (PD) ha segnalato tra le disposizioni maggiormente apprezzabili, la previsione relativa all’infermiere di famiglia e di comunità, che a suo avviso potrà essere completata in sede di discussione dei disegni di legge già incardinati in materia presso la Commissione.

Il Relatore Endrizzi (M5S) ha quindi esposto una proposta di mero parere favorevole al testo, approvato, e di conseguenza è stato respinto quello di minoranza (di natura contraria).

Il parere di minoranza

Nello specifico sull’IFEC il testo riporta che la rete di medicina territoriale e domiciliarizzazione è stata realizzata senza l’indicazione delle opposizioni

sull’istituzione del ruolo professionale dell’infermiere di famiglia secondo standard di fabbisogno nel contesto di un LEA di Assistenza continua territoriale a garanzia di effettività, e non solo di mera promozione propagandistica

Il parere riprende in generale le posizioni sopraesposte dalla Sen. Cantù a cui si aggiunge la considerazione per cui le prestazioni ed interventi rimandati dovranno essere recuperati tramite un apposito Piano straordinario secondo l’effettivo bisogno che riorienti anche la disponibilità a contratto erogatori dei budget inutilizzati da gennaio a maggio 2020 (al netto dei costi fissi sostenuti) facendo produrre ciò che “veramente serve e non ciò che è più remunerativo per le strutture” valorizzando il know competenziale e professionale di pensionandi e pensionati suscettibili di trattenimento volontario in servizio per un periodo non superiore a mesi 12 prevedendo meccanismi di incentivazione reale.

A tal riguardo il parere suggerisce che sarebbe stato sufficiente l’approvazione del disegno

di legge n. 1106 Cantù sul teaching hospital che prevede una rete formativa aperta alle

Aziende Ospedaliere non solo universitarie e agli IRCSS messi a sistema non solo quali

incubatori di ricerca ma anche di conoscenza clinica.